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metodologia della ricerca storico artistica, Sintesi del corso di Arte

esame savettieri dal libro "dal neoclassicismo al romanticismo"

Tipologia: Sintesi del corso

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Caricato il 09/04/2019

l.raspanti
l.raspanti 🇮🇹

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Scarica metodologia della ricerca storico artistica e più Sintesi del corso in PDF di Arte solo su Docsity! METODOLOGIA DELLE RICERCA STORICO-ARTISTICA PRIMI ACCENNI DI ARTE(PREISTORIA '300) Per secoli l'arte veniva considerata come qualcosa di funzionale, e non libera espressione dell'uomo. I primi accenni risalgono alla Preistoria, con “scopi magici” perché l'artista veniva considerato un MAGO, con scopi magici e propiziatori ; non era arte nata per il pubblico ma per loro, essa veniva realizzata a circa 1,5 km dall'ingresso nelle caverne). Le caverne erano considerate luoghi sacri. Es. “Grotta di Lascaux” , Francia ( Pittura rupestre 17000 anni fa) Qui troviamo disegni di bisonti policromi perché: – Non sembra ma , l'arte del disegno del bisonte era più importante della rappresentazione stessa del bisonte per una finalità magica. – Veniva usato anche come buon auspicio per la caccia con funzione di catturare qualcosa dalla realtà. No rappresentazioni. Abbiamo detto che nella Preistoria l'artista veniva considerato un mago con scopi magici e propiziatoria ; nel Neolitico acquisisce scopi ornamentali. In seguito valori più decorativi avvicinandosi alla religione. “ NON ESISTE UN'ARTE MIGLIORE DI UN'ALTRA” Es. “Gazella, Grotta di Niaux, Ariège,Francia” Colori : di origine minerale come carbone, ossido di ferro, manganese e silicio, associati a talco per economia. Uso di lampade con grasso animale. Es. “Grotta di Chavet-Pont D'Arc” : Dimostra che incisione e disegno sono utilizzati a partire da 30000 anni fa. NASCITA DELLA PITTURA La pittura nasce come denominazione della pittura umana, i primi accenni sono in monocromo. Sull'origine regna grande incertezza tra Greci ed Egizi ma entrambi concordano nel dire che : NASCE DALL'USO DI CONTORNARE L'OMBRA UMANA CON UNA LINEA( prima pittura) La seconda pittura fu a colori unici, detta poi Monochromatos quando era in uso quella più complicata, a vari colori. Dopo la pittura, la plastica parlando di Dibutade : – DIBUTADE, vasaio di Sicione fu il primo ad inventare i ritratti in argilla, per opera della figlia la quale presa d'amore per un giovane, e dovendo questi partire, alla luce di una lanterna fissò con della linee i contorni della sua ombra sulla parete. Impresse l'argilla e ne realizzò il modello. Dicono che quel ritratto era ancora conservato nel Ninfeo a Corinto. La rappresentazione della fanciulla di Corinto, nel suo dipinto, è ripresa dal mito di Diana e del fanciullo dormiente. La similitudine non è causale, l'unione dell'umano e dio è possibile solo dopo la morte . Il sonno è l'azione che più assomiglia alla morte. Da qui origine dell'arte come arte FUNERARIA, 'immagine che sostituisce qualcuno che non c'è più nel presente. DEBRAY , ci spiega il concetto di arte prima del '300 una visione diversa. L'arte funeraria nasce perché c'è bisogno di superare la perdita di qualcuno. Da qui realizzare un doppio del morto per mantenerlo in vita, decomposizione della morte, ricomposizione attraverso l'immagine. Gli Egizi, ad esempio usavano l'imbalsamazione\mummificazione, per far si che il corpo rimanesse intatto per consentire all'anima di continuare il suo viaggio anche dopo la morte. Oltre a ciò c'era bisogno di preservare anche l'aspetto esteriore e per questo veniva ordinato un ritratto. Il RITRATTO, nasce come ritratto funerario(tutto gira intorno alla morte) e lo scultore era colui che “manteneva in vita”, spesso erano gli stessi sacerdoti. La funzione del ritratto era quella di conservazione per permettere all'anima di vivere nell'aldilà. ( diverso dal Contemporaneo dove la morte è mostrata più cruda ). Gli AFFRESCHI, con funzionalità pratica e non decorativa , avevano funzione d' immagini che dovevano scortare in defunto nell'aldilà. I servi dipinti scortavano l'anima del defunto a differenza di quelli che venivano uccisi per poterlo accompagnare nel viaggio. LA MORTE COME RITORNO ALLA NATURA(Primi Cimiteri) Problematica comune dell'epoca era il problema dei cimiteri, essi non esistevano al di fuori delle mura cittadine, si iniziò a pensare che ciò fosse anti- igienico tenerli fuori dalle città. I filosofi iniziarono a dire che fosse giusto spostare i defunti fuori dalle mura , nel verde,in un contesto agreste. (nella Rivoluzione Francese non c'era il rispetto di seppellire i defunti) 1804 primo cimitero moderno, fuori dal contesto cittadino; nasce nei parchi inglesi, tombe inserite in un contesto naturalistico. IDOLO E DOPPIO La statua nell'antico Egitto e nella Grecia Arcaica non ha la funzione di rappresentare nessuno ma è il “doppio” di un assente, idolo, sostituisce un'assenza. DIO CREATO A SOMIGLIANZA DELL'UOMO In greco l'immagine è “eidolon”, termine con cui si designa : – la Psyché cioè l'ombra del defunto e il suo doppio, il colossos ( statua ) che aveva la funzione di sostituire un dio, di un defunto, di un assente) – L'oneiros, cioè l'immagine del sogno – Il fasma ossia l'apparizione soprannaturale In latino : – Simolacrum è l'immagine con cui in origine si indica lo spettro o l'imago che indica il calco in cera del viso dei morti – Il termine Figura designa in primo luogo il fantasma COLOSSOI E KOUROS Il Colossoi è un “doppio”, non è un'immagine,è la sua vita nell'aldilà che si oppone a quella dei vivi. Ovvero la sostituzione di un defunto di cui non si possiede il cadavere nelle tombe. GIOTTO( '200-'300) Giotto rappresenta la rinascita dell'arte, dice Boccaccio nel “Decameron”perché prima si dipingeva più per soddisfare l'occhio degli ignoranti che per compiacere l'intelletto dei saggi. Con lui è ancora presente l'uso della tempera ma cambia il modo di applicarla; fondeva i colori insieme per creare le giuste gradazioni, e chiaroscuri. Nel ciclo degli Affreschi delle storie di San Francesco,nasce lo spazio concreto, è il primo artista che tenta la prospettiva intuitiva, inganno\illusione della pittura che finge nuovi spazi( ad es. i Coretti nella Cappella degli Scrovegni dove raggiunge l'apice della rapprensentazione). Inoltre mantiene l'iconografia del cristo sofferente, non gli interessa il Pathos ma il peso del corpo. Il corpo si sposta in avanti e il bacino rientra in dentro. Toglie il Pathos a aggiunge verosomiglianza. Non usa la linea della tecnica, ma il chiaroscuro giocando con lo spazio pittorico. Giotto cerca di riappropiarsi degli spazi delle figure, la sua è un'arte di rinascita ( dell'antico) la quale ha poi dato le basi per l'arte Rinascimentale. Cennino Cennini, afferma che prima l'arte era influenzata dallo stile Bizantino (greco), con Giotto nasce lo stile latino, un'arte più naturale e fedele alla realtà. MASACCIO Egli nella Trinità del 1427, presenta una novità assoluta; inserisce la trinità in un contesto architettonico dal quale possiamo costruire esattamente lo spazio rappresentato. Tutto è calcolato, fonde tradizione con innovazione, e il dogma viene rappresentato frontalmente. (Di Masaccio ne parleremo meglio per le iconografie) MICHELANGELO “Copiatore” sia del Giotto fiorentino(“Ascensione di San Giovanni Evangelista”) che del Masaccio della Cappella Branncacci (“il Tributo”). Egli copia il rifarsi ad un determinato artista, piuttosto che ad un altro. BRUNELLESCHI( fine '300 inizio '400) Iniziatore del Rinascimento insieme a Masaccio e Donatello. Nasce come orefice, nel corso della sua vita si dedicò allo studio dell'architettura e diede vita alla prospettiva. La prospettiva è un concetto matematico che si basa su un principio di inversa proporzionalità basandosi sullo spazio misurabile e ponendo l'uomo come misura di tutto. “Uomo che domina lo spazio” A differenza del Medioevo anche i committenti, rappresentati in maniera più piccola, hanno quasi le dimensioni delle figure sacre come segno di umanizzazione. Con lui nasce la figura dell'architetto moderno, altre al ruolo tecnico-operativo nella fase progettuale. È un intellettuale che pratica un'arte liberale fondata sulla matematica,geometria e conoscenza storica. Es. Pianta di San Lorenzo Egli usa una modello unico per tutto l'edificio costruito a grandezza d'uomo. Non è lo spazio che domina l'uomo ma viceversa. Ma questi cambiamenti perché avvengono prima in Italia e poi nel resto d'Europa? Questo perché in Europa le chiese erano spoglie di pittura, ma si innalzavano verso il cielo perché erano opere mistiche e la mentalità e gli interessi erano diversi. La cultura italiana porta ad una costruzione di chiese dove ci sentiamo più a nostro agio. I dipinti sono realizzati allo stesso livello dell'uomo, il quale non è tenuto ad alzare sempre lo sguardo verso il cielo. Gotico Internazionale, è una corrente che nasce ad Avignone (Francia), nella Cappella di San Marziale a metà del 1300.(I corpi sono privi di peso e lo spazio è un elemento decorativo). Si diffonde in molti paesi come in Italia con Pisanello PISANELO(1400) L'elemento caratterizzante della sua pittura è l'ambientazione quasi fiabesca, pittura che parte dai dettagli come ad es. Gli Animali, con valenze simboliche come nel gotico e nel rinascimento. GENTILE DA FABRIANO(1300-INIZI 1400) Anche lui tra i maggiori esponenti del Gotico internazionale in Italia, con un pittura poetica e fiabesca giusto per la linea e l'uso impareggiabile di elementi decorativi preziosi come ad es. – L'adorazione dei magi del 1423 ( tempera e olio su tavola), commissionata da Pala Strozzi(appassionato di arte Bizantina) e realizzata per celebrare la ricchezza del committente e la bravura dell'artista. È presente una decorazione molto accentuata perché? Firenze e Siena all'epoca erano città ricche di commercianti, ricche di sete preziose . L'opera è firmata sotto la predella, ed è presente un ritratto del committente e del figlio Lorenzo (indicato dal Vasari) ARTE DELL'INTARSIO( metà '400) Lorenzo e Cristoforo Canozi da Lendinara , importanti per l'arte dell'intarsio in legno, ovvero una decorazione realizzata con piccoli pezzi di legno messi insieme per creare grandi opere. Essi erano in contatto diretto con Piero della Francesca ACCADEMIE Davano importanza alla teoria dell'arte. Istituzioni che consacrano l'artista come un'intellettuale; associazione di artisti organizzata in istituzioni professionali col fine di educare gli allievi. Prima accademia 1563 a Firenze legata alla famiglia dei Medici, successivamente a Roma e nel 1648 a Parigi, il sogno di ogni aspirante che la frequentava era quello di vincere un concorso per poter soggiornare un periodo a Roma e studiare. Principio dell'accademia : L'arte si può insegnare attraverso principi validi e trasmissibili con l'insegnamento. Nel'700 si prese coscienza del fatto che ogni artista possiede il suo stile e non tutti sono portati a fare la stessa cosa. Artigiano-Artista-Intellettuale (L'artista è una professione intellettuale). ARTE FIAMMINGA ( In Italia si cerca di tornare alla natura) Nasce in Francia, precisamente nelle Fiandre come novità nonostante il Gotico Iinternazione continuasse. Si forma alla ricerca del naturalismo. A differenza dell'artista italiano che amava sintesi e spazio concreto, quello fiammingo rende naturale la luce e di dettagli,ama i colori. Nasce una nuova tecnica , quella ad OLIO che a differenza della tempera rendeva tutto più preciso e luminoso e in più permetteva di correggere fino alla fine con l'applicazione di più stese di colore. Diventerà la tecnica più usata e famosa. Inoltre l'uso dello SPECCHIO come moltiplicatore della realtà. JAN VAN EYCK (1400) Artista fiammingo ed abbastanza freddo. Es. Nei “Coniugi Arnolfini” - Ha un approccio diverso dall'italiano con simboli come oggetti di vita quotidiana (Cane= Fedeltà). – Punto di vista rialzato ( per maggiore visione e descrizione della realtà) diverso dall'Italia che è abbassato – Presenza di finestre, interesse per l'esterno e per il paesaggio – L'artista si rappresenta nello specchio, il quale rappresenta il punto di vista dietro lo spettatore, due coniugi,2 persone e uno di questi l'artista che testimonia per loro. – Lo specchio è convesso che fa da esaltazione spaziale e in più ci permette di vedere ciò che non si vede. Nelle fiandre un altro elemento importante sono i Bagni pubblici molto utilizzati e spesso luoghi d'incontro. VISIONE COME ATTO CULTURALE VEDERE E INTERPRETARE L'ARTE L'occhio nostro diverso dall'occhio del quattrocento. L'uomo spettatore\artista vede: 1. Secondo categorie o abitudini percettive proprie della sue epoca 2. Secondo la sua cultura personale 3. Secondo il suo modo specifico di vedere Ognuno di noi ha avuto un esperienza diversa ed è dunque in grado di interpretare i dati in maniera diversa. Davanti a un'immagine dunque un individuo può fornire diverse interpretazioni sulla base della propria esperienza personale. Il pittore come dice Boccaccio, dove sforzarsi di far sembrare la figura simile a quella prodotta dalla natura e dunque di rendere uno spazio tridimensionale e ingannare cosi l'occhio dello spettatore. L'occhio vede tramite un processo fisiologico, quindi tutti noi vediamo lo stesso ma lo interpretiamo in maniera diversa a mano che non abbiamo nozioni specifiche che fanno si che la nostra interpretazione sia uguale a quello di qualcun altro. NOZIONI: 1. Se l'artista e spettatore sono della stessa epoca coincidono sicuramente le categorie e le abitudine percettive. come ricerca esistenziale da Michelangelo e come espressione di armonioso equilibrio. Uomo-Natura, di Raffaello. Con lo sperimentalismo Anti classico si ha una rottura con la visione rassicurante ed armonica del cosmo. Con il Materialismo dei Carracci, si ha un recupero della natura che ripiega però sui suoi mezzi. Con il superamento della Maniera, si torna alla natura. Nel Barocco, non succede ciò, qui l'arte è intesa come frutto dell'immaginazione il cui fine è un coinvolgimento emotivo. Nel Roccocò arte come divieto la cui funzione è il piacere . E cosi via. RAPPRESENTARE IL BELLO Bello inteso come perfezione. Un esempio ecclatante fu Antonio Canova che aveva la volontà di giungere a rappresentare il “bello ideale”, attraverso la delicatezza, morbidezza, sensualità, purezza e armonia in contrapposizione con l'estetica Barocca che al contrario omaggiava l'eccesso, lo squilibrio. Arte della visione, visione come atto spirituale e culturale K.FIEDIER (1800) Filosofo,critico d'arte tedesco. Egli trovò le basi della sua teoria nell'atto del vedere, svincolando la percezione visiva del supporto del linguaggio e del pensiero e assegnandone una propria autonomia di giudizio. Secondo lui l'arte figurativa è l'attività con cui si producono forme interpretabili e giudicabili solo nel campo della percezione visiva. Il suo Obiettivo era quello di costruire una specifica teoria dell'arte figurativa indipendente dalle affermazioni del tipo valutativo in ambito artistico da parte di altre discipline come l'estetica, la storia dell'arte,l'iconografia e l'antropologia. HENRI FOCILLON ( Fine 800\inizi 900) Uomo di grande cultura e professore. Nella sua opera “La Vie des Formes” vuole mostrare che l'opera d'arte è un tentativo verso l'unico,si afferma come un tutto, come un assoluto. Focillon vede le forme come entità autonome,dotate di un principio interno come le rende dinamiche volte a una continua trasformazione. Ogni opera d'arte non va considerata come entità astratta ma come materia, tecnica mano e ingegno finché non viene tradotta nella materia per mezzo degli strumenti. Le materie hanno una consistenza,un colore,una grana. Sono scelte perché creano effetti diversi. La forma passando da una materia all'altra subisce una metamorfosi (a seconda del materiale). CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI (1900) Storico critico teorico d'arte e ruolo politico. Fondatore del CNL Toscano e fondatore del partito d'azione; professore universitario che si dimise per la protesta al sistema universitario. Formazione Maximista e positivista, si oppone al Fascismo, al modello accademico e cerca di capire come un'opera d'arte sia stata fatta. – Dal “Profilo della critica d'arte”, è ben evidente evidente un rinnovamento metodologico, l'intento è quello di comprendere le condizioni della critica d'arte. A partire dal Vasari presenta le figure e le posizioni più significative cogliendo i problemi della discordia. – Da “Arti della visione” è bene evidente il costante interesse per i fenomeni artistici a prevalente fruizione visiva. Saggio\testo diviso in 3 volumi : 1. Dedicato al Cinema ( Arte nuova) 2. Dedicato allo Spettacolo 3. Raccoglie le riflessioni sul linguaggio artistico e le osservazioni generali. Anche queste devono essere considerate arti originali e politiche, il testo mira a questo. Inoltre fondò molte riviste, come “Sele Arte” che raccoglie le testimonianze della sperimentazione nell'utilizzo dei mezzi elettronici per la comprensione dei fenomeni artistici. ERWIN PANONSKY (Fine '800 inizi '900) Storico, teorico d'arte tedesco. Parte da una riflessione teorica e da una critica formalista “Sul problema della descrizione e dell'interpretazione di opere d'arte figurative”. Si pone il problema dell'occhio come strumento percettivo che registra ciò che vede ma non è in grado di rielaborare da solo, ciò ha portato all'intervento del “Seele =Psiche” che faccia da intermediario tra l'occhio e l'opera d'arte, e il mezzo che consente all'artista di interpretare le immagini che l'occhio gli invia. Inoltre sperimenta una riflessione sul tema della Figurazione (ovvero soggetto o contenuto di un'opera d'arte), analizzando il problema con la forma. Il problema della critica consiste nel formulare un giudizio della figurazione che non preiscinda dagli intenti espressivi e dalle modalità esecutive scelte. Panonsky ritiene che l'opera consisti in un legame indissolubile tra forma e contenuto, il quale diventa oggetto principale della sua indagine . Ed è proprio dentro questo che nasce la disciplina dell'Iconologia. L'ICONOLOGIA, è la disciplina che si occupa del “perché”, ovvero, dei motivi che hanno portato una società ad attribuire un significato simbolico al soggetto; i motivi artistici di un'immagine. Attraverso l'immagine la cultura della committenza, il significato più profondo. Nei suoi studi iconografici anticipa un'articolazione tripartita dell'interpretazione di un'opera d'arte a partire dai diversi significati che essa può assumere: – Primo livello, è la descrizione PREICONOGRAFICA che si occupa del soggetto primario o naturale e rappresenta figure umane, animali o oggetti. – Secondo livello, è la descrizione ICONOGRAFICA volta a descrivere il soggetto\i dell'immagine diversa dall'iconologia. Ha dunque l'obiettivo di descrivere il significato convenzionale di motivi artistici – Terzo livello, è la descrizione ICONOLOGICA, questa individua il significato contenuto nell'immagine che è dato dalle idee e atteggiamenti derivanti anche da Ad es. dal periodo storico o dalla società a cui l'artista appartiene o lo condiziona. Per fornire un esempio Panonsky applica questo tipo di analisi ad un opera di un'artista Veneto del''600, Maffei. MICHEAL BAXANDALL( 1900) Storico d'arte inglese. Scrive un saggio con lo scopo di dimostrare che la storia sociale rinascimentale è pienamente rispecchiata nello stile dei quadri del tempo. Lo suddivide in tre capitoli : 1. Le condizioni del mercato La miglior pittura del '400 veniva eseguita su commissione ; da una parte il pittore dall'altra il committente. Le cose più richieste erano gli affreschi e le pale d'altare. Il cliente e l'artista stipulavano di comune accordo un contratto legale, alle volte redatto proprio da un notaio. Il contratto conteneva tre temi : - Specificava ciò che il pittore dipingeva sulla base del disegno concordato assieme al committente. - Esplicito il modo e i tempi di pagamento, e i termini entro i quali il pittore doveva eseguire la commissione. Ad es. alcuni pittori si faceva pagare mensilmente, altri per ogni commissione che eseguivano. Alcuni committenti li pagavano in base al materiale e al tempo impiegato. – Insiste sul fatto che il pittore debba usare colori di buona qualità . Ad es. nella prima metà del '400 era molto in voga l'utilizzo dell'oro e dell'azzurro oltremarino,importati dall'Oriente. Viene specificato anche quanto questi dovevano essere pagati il fiorini. Ma perché queste polveri ? Perché avevano un maggior mantenimento e rendevano l'opera più brillante. Dopo la metà del '400 l'uso di questi colori veniva meno e vennero sostituiti in pieni dall'abilità tecnica del pittore, e pagata a caro prezzo. 2. L'occhio dei quattrocento L'occhio del '400 è diverso dal nostro per molteplici fattori, ad esempio l'epoca diversa. Tutti noi vediamo allo stesso modo e secondo lo stesso processo ma ne diamo interpretazioni diverse. L'uomo si trova davanti ad un dipinto con la qualità d'informazione e opinione tratte dalla sua esperienza generale e da ciò che gli è stato insegnato. Un uomo del '400 trattava affari,frequentava la chiesa, aveva gusto nella danza, conduceva una vita sociale , e da tutto queste attività acquisisce l capacità di osservare i dipinti. La maggior parte dei dipinti del XV secolo sono di tipo religioso quasi per indurre l'uomo a meditare sulla Bibbia e sulle vite dei Santi. Inoltre tratta anche lo studio dei personaggi inseriti,del colore , dei problemi TARDO ANTICO Torna Antonello da Messina con Ecce Homo,1473. È l'uomo-Cristo condotto al calvario. Si riferisce a un momento preciso, quando Pilato presenta al popolo Barabba e Gesù e chiede chi dei due deve essere condannato, la risposta fu ovviamente, Gesù. Presente un'iconografia nuova : corona di spine,corda al collo ( sua invenzione), spazio di ombra non definito, corpo dinamico visto in tre quarti. Presenza di un mix fiammingo,studia la complessità della psicologia umana e gli sguardi. Il suo Ecce Homo, è come se parlasse a chi lo guarda. La sofferenza non è eccessivamente sofferenza, il suo cristo è sobrio è il corpo che fa impressione. Costruzione in base a cerchi,moduli geometrici in contrasto con la colonna dritta. Presupposto che facesse parte di un Gonfalone perché Antonello li realizzava per le confraternite. Grazie a Gioacchino di Marzo e Gaetano la Conte abbiamo documenti che attestano ciò. Questi erano dipinti sia davanti che dietro,portati alle processioni e rappresentanti la passione di cristo e la vergine o il santo protettore. Erano collegati da una cornice, molto elaborata. Secondo loro avere davanti il cristo sofferente aiutava a pregare meglio. N.B la grande capacità di Antonello di fondere Arte Fiamminga con quella rinascimentale è nel Ritratto. Fu uno dei più grandi ritrattisti del '400, con l'integrazione fiamminga a tre quarti per un maggior dettaglio fisico e psicologico. Messina, per la novità del suo Ecce Homo ha tenuto conto di : 1. Maestro di San Veronica, 1400 Immagine di sofferenza, con l'iconografia di Veronica che mostra il telo dove ha asciugato il volto di Gesù, il quale è rimasto impresso. 2. Copia di Van Eyk, testa del Cristo, 1435 Classica iconografia fiamminga. 3. Beato Angelico, Testa del Redentore, 1450 Si rifà all'arte fiamminga, con un avvicinamento a Messina ma in maniera divera. 4. P.Christus, Cristo come uomo di dolori,1450 Cristo già morto con segni di martirio e impostazione quasi teatrale. Sempre parlando di Messina, ricordiamo il – Salvator Mundi, 1475 Ripresa del fiammingo, sfondo curo(per risaltare la plasticità) ma tridimensionalità nelle mani a differenza dei fiamminghi. Forza spaziale,parapetto( sua caratteristica) e anche qui costruzione realizzata da cerchi. Per questa prende spunto e si basa su: – Rogier Van Der Weyden, Trittico di Braque,1451 Il dipinto è una rappresentazione fiamminga, Antonello ne riprende la mano ma la modifica. È uno dei massimi pittori fiamminghi insieme a Van Eyk da cui apprese varie nozioni sulla tecnica ad olio. Arrivò anche a Roma dove studiò l'arte greca e compose varie opere per la famiglia de i Medici. Anche per quanto riguarda la ritrattistica, ricca di Pathos con un'attenzione visiva di Van Eyk. Ma se Van Eyk fu uno scopritore, perché trasferì la realtà sulla tela,lui fu un innovatore delle forme, pose e iconografie. PS: Non datava e non firmava le opere, per questo sono molto poche. – Vergine Annunziata, Antonello da Messina,1476 Non sembra annunziata perché non è presente l'angelo e non ha l'aureola( innovazione iconografica). La luce arriva dall'esterno e l'angelo è concepito fuori,davanti alla vergine. Gioca molto sullo spazio pittorico e reale; presente una grande forza espressiva ci guarda e sembra venire all'esterno come la mano. Figura geometrica ma molto movimentata. Opera molto fiamminga ,ma come sempre elaborata. San Girolamo nello studio ( varie interpretazioni tutte del '400 ) 1. Van Eyk 2. Antonio da Fabriano Tutte molto simili ma con posizioni diverse 3. Colantonio ( la più famosa) All'inizio del '500 fu considerato bravo quanto Piero della Francesca per lo stile gotico, Artista Napoletano, appassionato d'arte fiamminga che rielabora e accoglie nelle sue opere come ad es. nel San Girolamo. Aggiunge molti oggetti a differenza degli altri che testimoniano gli interessi culturali del santo-cardinale ma riportano anche all'arte fiamminga. Poche nozioni sulla sua vita,unica fonte attendibile in un documento di Summonte, il quale afferma che Antonello fu suo allievo. 4. Antonello da Messina All'inizi del '500 considerato un artista rinascimentale. Si rifà al Colantonio, ma a differenza sua il suo Girolamo presenta dettagli di architetture siciliane,tipiche del '400 (arco ce fa da mediazione tra spazio reale e pittorico). Presenza d'arte fiamminga per la ricchezza dei dettagli,il moltiplicarsi delle fonti di luce,finestre con paesaggio, profondità dell'opera. Il santo non è un eremita ma uno studioso tra libri e scrittori. LA STORIA DELL'ARTE Nasce in Italia come raccolta di bibliografie di artisti fino al Vasari. I primi accenni furono quelli Danteschi ( Inferno II e Purgatorio XI) sul riconoscimento artistico. Prima si parlava solo dei personaggi illustri delle città, dopo vennero inseriti anche gli artisti alla fine del '300, inizio '400 fino al modello canonico del Vasari. Firenze in primo luogo, s'inizia a parlare di artisti in testi di nobiltà dei cittadini illustri come : 1. Filippo Villani, 1318-22 Egli inserisce nel suo testo un capitolo dedicato a Cimabue e Giotto (suoi allievi) 2. Lorenzo Ghiberti Nei suoi “ Tre Commentari”, è il primo autore a trattare specificamente di artisti (autobiografico). È un artista che parla di sé,divide in testo in tre parti: - Ottica, presupposto della prospettiva - Raccolta delle bibliografie di artisti con 1, 2 aggettivi - Prima sua autobiografia 3. Brunelleschi Prima Monografia (saggio\testo\opera specifica su un singolo argomento) 4. Giorgio Vasari Pittore,architetto,collezionista legato alla famiglia dei Medici. Costruisce l'apice del modello biografico. Egli divide la storia dell'arte in tre parti : - Biografia con Cimabue e Giotto,in cui comincia la Rinascita dell'arte - Corrisponde al '400 ( Cimabue, Masaccio.. ) - Arriva al '500, partendo da Giotto fino alla perfezione con Michelangelo ( il suo preferito) Il Vasari ha un metodo di giudizio soggettivo e un punto di vista toscanologico\partigiano. Es. non disprezza Tiziano, ma artisti bravi come i Toscani di Arezzo e Firenze non ce ne sono. L'analisi culmina nella Firenze del '500 con il Divino Michelangelo, la cui arte è perfezione. Mito del Vasari: Raggiungere la perfezione. Egli è attendibile finché si parla dell'arte Toscana, per ciò che sta fuori tende a inventare,romanzare. 5. Wilchelman Padre del neoclassicismo,intellettuale tedesco, rivisita l'arte antica. La storia dell'arte è valutata in base a un principio assoluto : la perfezione dell'arte greca del V secolo. Questo modello scansa quello del Vasari. Dal testo “La storia dell'arte degli antichi”, per la storia dell'arte è storia dello stile,il frutto di principe condizioni sociale,politiche,culturali. Le sue teorie si riscontrano nell'attività di Cavona . Per lui : il popolo greco,l'arte antica, hanno raggiunto la perfezione nel V secolo perché il popolo greco è superiore,puro,rispetto ad altri popolo. In più il clima temperato – caldo rinfoca l'immaginazione,il culto della bellezza, quella ideale e la libertà. È i luogo ideale per il raggiungimento della perfezione di conseguenza un legame ( arte-libertà). È in contrapposizione con il barocco( visto come arte fantasiosa e complicata), e il Bernini ,per ragioni estetiche e politiche, perché era al servizio dei papi e non poteva creare un'arte degenerata diversa dall'artista greco che operava in libertà. Qualche decennio più tardi, la Francia in piena rivoluzione accoglie il suo messaggio, come sorta di profezia. Il popolo francese aveva ristabilito la libertà, dopo secolo di dispotismo, diventarono i nuovi greci e Parigi la nuova Atene. Ma per i tedeschi, l'arte greca è qualcosa di inimitabile e irripetibile. Sarebbe stato assurdo se tutto ciò si fosse potuto ripetere. Ma la Francia aprì una nuova era della Libertà diventando la capitale delle arti e sottraendo piano piano le opere d'arte ad altri paesi , come l'Italia. - Ma perché? Perché, se arte e libertà si identificano solo in Francia, in quanto patria della libertà, questa può essere l'unica vera patria dell'arte. Questo fu un uso forzato perché Wilchelman, non era ancora stato a Roma e idealizza questa purezza greca dicendo di imitare gli antichi. Ma la bellezza ideale greca è finita, quelle condizioni sono irripetibili, la bellezza del V secolo è perduta per sempre. Il suo approccio storicista deriva da un senso di perdita, che non può tornare. Oltre a ciò presenta una forte contraddizione : Ogni arte è frutto di un contesto, però l'arte del passato è superiore.. Anche il Vasari fa questo tipo di errore, per cui il criterio è l'arte Toscana di Michelangelo, mentre in Wilchelman la politica l'influenza l'arte e il criterio è l'arte greca del V secolo. 6. Herder,1700
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