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Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda -- Appunti delle videolezioni, Sbobinature di Economia

All'interno di questo documento puoi trovare i miei appunti sulle lezioni del programma. Sono molto discorsive, non ho riassunto nulla dalle lezioni e ho riportato tutte le formule.

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

Caricato il 13/06/2023

ilaria-bucci
ilaria-bucci 🇮🇹

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Scarica Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda -- Appunti delle videolezioni e più Sbobinature in PDF di Economia solo su Docsity! Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda – Appunti delle videolezioni Esame scritto: 10.07.2023 Compendio Sistemi e Logiche Aziendali 7 Introduzione ai sistemi e alle logiche aziendali 7 La scienza economica aziendale 7 Economia aziendale e scienza economica 7 Economia aziendale e ragioneria 7 Il modello tipico di comportamento aziendale 7 L’economia aziendale e il processo decisionale 8 Il modello della razionalità obiettiva 8 La teoria della razionalità limitata 8 L’azienda 8 La mission delle aziende 9 Azienda come sistema di persone 9 L’azienda come patrimonio dei beni 9 Aspetto qualitativo del patrimonio 9 Aspetto quantitativo del patrimonio 10 La riclassificazione dello stato patrimoniale secondo il criterio finanziario 10 Riclassificazione: raggruppamento delle voci in classi omogenee 10 Gli indicatori finanziari 11 Il sistema azienda 11 L'azienda: sistema di operazioni 11 Classificazione delle funzioni secondo Fayol 11 Il ruolo della leadership aziendale 11 L'azienda e la soddisfazione dei bisogni umani 11 La teoria di Maslow 12 La frustrazione 12 La classificazione delle aziende 12 Le aziende di erogazione 12 Il ciclo operativo 12 Il ciclo finanziario 12 Il conto finanziario delle aziende di erogazione 13 Il ciclo economico 13 Il conto economico delle aziende 13 L’obiettivo delle aziende di erogazione 13 Le aziende di produzione e i soggetti aziendali 13 Le aziende di produzione 13 Perché esistono le imprese? 14 I fattori produttivi di impresa 14 1 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda La sopravvivenza dell’impresa 14 I soggetti aziendali 14 Il soggetto giuridico 14 Soggetto giuridico: persona fisica 14 Il minore emancipato 15 Interdetto e inabilitato 15 Scomparso, assente, morto presunto 15 Soggetto giuridico: persona giuridica 15 Le persone giuridiche pubbliche 15 Le persone giuridiche: classificazioni 16 Le persone giuridiche private 16 La nascita delle associazioni e delle fondazioni 16 Le società commerciali: classificazione 16 Le società commerciali con personalità giuridica: l’atto costitutivo 16 Il soggetto economico e l’impresa 17 Il soggetto economico 17 Azienda: sistema finalizzato 17 La classificazione degli obiettivi e delle politiche 17 Le teorie sui fini dell’impresa 17 La classificazione degli stakeholder 18 Il rapporto tra conoscenza e decisione 18 I riflessi in termini organizzativi 18 Le caratteristiche generali del soggetto economico 18 Eccezioni alla regola generale 18 La holding 19 Le strategie di sviluppo di un gruppo 19 L’art. 2359 cc, il modello manageriale e l’organizzazione 19 Art. 2359 19 I vincoli contrattuali 19 Il soggetto economico e il modello manageriale 20 Il soggetto economico dell’impresa pubblica e nell’impresa matura 20 Il soggetto economico, il governo aziendale e la corporate governance 20 La corporate governance e il diritto societario 20 Il modello monistico 20 Il modello dualistico verticale 20 Il modello dualistico orizzontale 21 La funzione dell’organo di governo 21 La composizione dell’organo di governo 21 Il funzionamento dell’organo di governo 21 Organizzazione e autorità formale 21 L’autorità formale 21 I ruoli, le influenze organizzative e l’economicità aziendale 22 I rapporti organizzativi 22 Altri rapporti funzionali non autoritari 22 I rapporti di assistenza 22 Organi di line e di staff 23 2 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda della partita doppia 41 L'acquisto di merci con oneri aggiuntivi 42 L’acquisto di merci con regolamento differito 42 Come si rileva l'acquisto di merci con regolamento differito e premi secondo il metodo della partita doppia 42 Come si rileva la vendita di merci con abbuoni passivi secondo il metodo della partita doppia 43 Come si rileva la vendita di merci con risi sulle vendite secondo il metodo della partita doppia 43 La vendita delle immobilizzazioni e la liquidazione dell’IVA 44 Definizione e caratteristiche delle immobilizzazioni 44 L'ammortamento 44 La vendita dei beni ammortizzati 44 Vendita di immobilizzazioni senza componenti straordinari di reddito 45 Vendita di immobilizzazioni con plusvalenze 45 Le minusvalenze 46 La vendita delle immobilizzazioni con minusvalenze 46 Liquidazione dell'Iva 46 Il regolamento dei crediti con effetti 47 Il regolamento dei crediti con effetti 47 Il regolamento dei crediti con effetti: il cliente paga alla scadenza 47 Il regolamento dei crediti con effetti: il cliente non paga la scadenza 48 Il rinnovo degli effetti attivi 48 Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati in anticipo 48 Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati in posticipo 48 Rinnovo parziale degli effetti con interessi pagati in anticipo 49 Rinnovo parziale degli effetti con interessi pagati in posticipo 50 Il Pagamento dei debiti con effetti 50 Il regolamento dei debiti con gli effetti 50 Il regolamento dei debiti con effetti: l'azienda paga alla scadenza 51 Il regolamento dei debiti con effetti: l'azienda non paga alla scadenza 51 Il rinnovo degli effetti passivi 51 Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati anticipatamente 51 Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati in posticipo 52 Rinnovo parziale e interessi anticipati 52 Il rinnovo parziale a interessi posticipati 52 Le scritture di assestamento 53 Aspetti teorici 53 Le scritture di imputazione delle quote di ammortamento 53 Le scritture di epilogo 54 Le scritture di integrazione 54 Le scritture di integrazione in senso stretto 54 Le scritture di integrazione di completamento 56 Le scritture di rettifica 58 Le rimanenze finali di magazzino 60 Le scritture di riapertura dei conti 60 5 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Valutazione aziendale 62 Il capitale economico 62 Il concetto di capitale economico 62 L'ottica del valutatore 62 I requisiti per la valutazione del capitale economico 63 Requisiti delle metodologie di valutazione 63 I metodi diretti 63 I HP: l’azienda è quotata in borsa 63 II HP: l’azienda non è quotata in borsa 63 La teoria dei mercati efficienti 63 I metodi diretti comparativi: Comparison Approach 64 I metodi diretti comparativi 64 I moltiplicatori semplici 64 I moltiplicatori complessi 64 I metodi indiretti 65 Concetti di matematica finanziaria 65 I metodi teorici fondamentali 65 Il metodo finanziario 65 I metodi reddituali semplificati 65 I metodi reddituali semplificati 66 Il metodo reddituale puro 66 Il processo di stima 66 La stima del tasso di attualizzazione 66 Il Risk Free Rate 66 Il Premium Risk 66 Il Capital Asset Pricing Model e la stima dei flussi di reddito 66 Il CAPM 66 La md 67 Lo scr 67 La stima dei flussi di reddito 67 La stima dei flussi di reddito 68 Phase Method 68 La coerenza tra tassi e flussi 68 I metodi reddituali a flussi lordi 69 La stima dei flussi di cassa 69 I Tecnica 70 II Tecnica 70 Coerenza tra tassi e flussi 70 Il metodo patrimoniale semplice 71 La stima di K’ 72 Il metodo patrimoniale complesso e la stima dei beni immateriali non contabilizzati 73 I beni immateriali meritevoli di autonoma stima 73 Eliminazione di eventuali duplicazioni 73 La stima del capitale umano 73 I metodi basati sui costi 74 I modelli economico-reddituale 74 6 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Il modello empirico Zanda-Lacchini 74 La stima del marchio, della tecnologia e i metodi indiretti misti 75 Metodi di stima del marchio 75 I metodi basati sui costi 75 I metodi economico-reddituali 75 Il metodo interbrand 76 Il metodo delle royalties 76 Sistemi e Logiche Aziendali Introduzione ai sistemi e alle logiche aziendali La scienza economica aziendale Proviamo a rappresentare insieme delle scienze come un albero e a capire a quale ramo parti nell'economia aziendale. Per scienza si intende sia un processo utile per ottenere conoscenza, cioè il corpo organizzato di conoscenze ottenute attraverso questo processo. Le scienze possono essere Individualizzanti (ossia studiano un singolo fenomeno per capirne cause e effetti) o Generalizzanti (ossia cercano leggi generali). Si può compiere una seconda suddivisione nelle scienze generalizzanti in Formali (non cercano verifiche nella realtà) e Empiriche (cercano soluzioni concrete nella realtà). Economia aziendale e scienza economica Possiamo dire quindi che le scienze empiriche che studiano la società sono dette sociali. Se la scienza sociale studia i comportamenti umani sotto l'aspetto economico diventa scienza economica. Robbins (1932) precisa che esiste un aspetto economico nella vita umana quando: - i fini sono molteplici - I fini sono classificabili in ordine di importanza - I mezzi a disposizione sono scarsi - I miei ci sono suscettibili di usi alternativi L'economia aziendale, in particolare, è un ramo della scienza economica che studia il comportamento delle aziende (organizzazioni umane) sotto l’aspetto economico. Economia aziendale e ragioneria Nella tradizione italiana l'economia aziendale nasce come ragioneria, che si esplica nelle rilevazioni e determinazioni quantitative d'azienda, ovvero: - nella rilevazione dei fatti amministrativi - Nella determinazione dei risultati - Nell'interpretazione dei fatti e dei risultati Nel discorso inaugurale dell'anno accademico 1926-1927 nell'Università Ca’ Foscari di Venezia, Zappa individua ‘le tendenze nuove negli studi di ragioneria’, delineando l'importanza dell'economia aziendale come il ramo della scienza economica, che studia il comportamento delle aziende sotto l'aspetto economico. Il modello tipico di comportamento aziendale lo schema tipico di comportamento nelle aziende può essere sintetizzato: 1. Processo di programmazione È il processo attraverso il quale vengono prese delle decisioni 2. Processo esecutivo È la fase di determina il risultato, cioè andiamo a mettere in pratica ciò che abbiamo programmato 3. Controllo a. Confronto tra programma il risultato delle aziende b. Calcolo degli eventuali scostamenti c. Analisi delle cause degli scostamenti 4. Feedback Avvia l'azione di correzione Bisogna tener conto che queste operazioni vengono compiute in modo ciclico dalle aziende e che quanto più è messo in pratica in modo veloce, sistematico, e efficiente tanto è meglio per l’azienda (vantaggio competitivo sui competitors). 7 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda -ferro -carbone t. 1500 t. 2500 Macchine -tornio KWT x Aspetto quantitativo del patrimonio Se vogliamo invece dare un valore sintetico al patrimonio dobbiamo trasformare tutti gli elementi e renderli omogenei rispetto a un processo di valutazione, determinando e scegliendo un'unità unica di valuta (solitamente euro). Il patrimonio è costituito da elementi resi omogenei mediante il processo di valutazione. Gli elementi del patrimonio sono rappresentati in un conto detto stato patrimoniale. L'aspetto quantitativo consente di avere una nozione sintetica di patrimonio. Stato patrimoniale al 31.12.2020 Attivo Passivo e CN Cassa 150 Debiti verso banche 12000 Crediti 1300 Debiti verso stato 4000 Materie -ferro -carbone 4000 5000 Capitale netto 5450 Macchine -tornio 11000 TOTALE 21450 TOTALE 21450 TOT. ATTIVO = investimenti TOT. PASSIVO = F. di Fin.to se A>P A-P = capitale netto se P>A P-A= deficit patrimoniale La riclassificazione dello stato patrimoniale secondo il criterio finanziario Attraverso la riclassificazione dello stato patrimoniale possiamo anche capire qual è lo stato di salute di un'azienda. Lo stato patrimoniale si forma di elementi dell'attivo e elementi del passivo. Gli elementi dell'attivo sono classificate in base alla loro attitudine a convertirsi in denaro; si distinguono: - Liquidità: si presentano già sotto forma di denaro - Disponibilità: ritornano in denaro entro un anno (liquidità differite e rimanenze) - Immobilizzazioni: cespiti che tornano in denaro oltre un anno Gli elementi del passivo sono classificati in base alla loro attitudine a richiedere denaro; si distinguono: - Esigibilità: richiedono denaro entro un anno - Redimibilità: richiedono denaro oltre un anno - Capitale proprio o netto: fondi permanentemente vincolati o a scadenza indeterminata Riclassificazione: raggruppamento delle voci in classi omogenee Stato patrimoniale riclassificato al 31.12.2020 Attivo Passivo Liq. immediate cassa, banca, titoli di stato Esigibilità debiti a breve termine Disponibili tà crediti a breve, merci, rimanenz e Redimibilità debiti a m/l termine Attivo circolant e Capitale di credito Immobiliz zazioni crediti a m/l termine, impianti, fabbricati Capitale netto capitale sociale, riserve, utile d’access o Investime nti Fonti di finanziame nto Breve termine: scadenza entro un anno Medio/Lungo termine: scadenza oltre un anno 10 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Gli indicatori finanziari Gli indicatori finanziari rilevano la salute finanziaria dell'impresa. L'analisi per indici ha senso se effettuata per più anni di seguito e se si effettuano comparazioni rispetto alla media del settore. Rapporto tra liquidità immediate, disponibilità e esigibilità: current ratio = (𝐿𝐼 + 𝐷) ÷ 𝐸 Soglia minima 2 Evidenzia la capacità di far fronte ai debiti a breve con l’attivo circolante. Rapporto tra liquidità immediate, disponibilità, rimanenze e esigibilità: quick ratio=(𝐿𝐼 + 𝐷 − 𝑅𝑖𝑚) ÷ 𝐸 Soglia minima 1 Evidenzia la capacità dell’azienda di recuperare i debiti a breve termine attraverso una parte dell’attivo circolante. Rapporto tra rimanenze, esigibilità e capitale netto leverage ratio=(𝑅 + 𝐸) ÷ 𝐶𝑁 Soglia minima 1/2 Evidenzia i due pesi del capitale proprio e del capitale di credito, cioè il grado di indebitamento o di credito. Il sistema azienda L'azienda: sistema di operazioni L'azienda va considerata come un sistema di operazioni, il cui concetto principale è quello di gestione: il sistema delle operazioni simultanee e successive che sono svolte durante tutta la vita dell'azienda. Il periodo amministrativo è il lasso di tempo in relazione al quale la gestione è programmata e controllata. L'esercizio è il sistema delle operazioni relative a un determinato periodo amministrativo. Le operazioni di gestione possono essere raggruppate in funzioni. Classificazione delle funzioni secondo Fayol Fayol è stato un economista che ha messo in evidenza le due funzioni principali della gestione: - le funzioni operative - Produzione combinazione di fattori produttivi che genera prodotti finiti e semilavorati - Commerciale approvvigionamento di materie prime e merci e vendita di prodotti finiti, semilavorati e merci - Finanziaria reperimento dei mezzi finanziari e investimento di Fondi - Contabile rilevazione dei fatti amministrativi, calcolo dei risultati e interpretazione dei fatti e dei risultati - Sicurezza protezione delle persone dei beni contro rischi/danni - le funzioni direzionali - Programmazione sistema delle decisioni per comportamento aziende - Controllo confronto tra decisione e azione, rilevazione scostamenti, avvio di azioni di correzione - Organizzazione sistema di ruoli e delle linee di influenza - Leadership guida delle persone nei processi di decisione, esecuzione e controllo Il ruolo della leadership aziendale La leadership è una funzione strategica dell'azienda: sviluppa o deprime la soddisfazione e la produttività dei dipendenti; ispira il tipo di programmazione, di controllo e di organizzazione che saranno adottati. Un buon manager si fa accettare perché è competente, giusto, capace di migliorare le condizioni di lavoro e le capacità dei dipendenti, fa partecipi dipendenti delle decisioni che riguardano il loro comportamento il loro status economico e sociale. Insomma, la qualità e l'efficacia delle decisioni e dei controlli dipende notevolmente dallo stile di leadership adottato in azienda. La leadership è perciò vista come variabile causale, perché incide sulla salute dell'organizzazione e sui suoi risultati. L'azienda e la soddisfazione dei bisogni umani L'azienda soddisfa i bisogni di: 11 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - Clienti ○ Mediante i beni e i servizi prodotti ○ Questi bisogni rappresentano la base della progettazione della vendita dei prodotti/servizi (Marketing aziendale) - Dipendenti ○ Mediante la remunerazione e le soddisfazioni offerte dall’organizzazione ○ Questi bisogni rappresentano la base delle decisioni volte a governare l'organizzazione delle persone - Stakeholder ○ Mediante il comportamento e i risultati ○ Questi bisogni e rappresentano la base delle decisioni per fronteggiare le attese dei diversi gruppi di interesse La teoria di Maslow Il comportamento umano può essere riguardato come una serie di azioni volte a realizzare obiettivi capaci di soddisfare i bisogni umani. Il processo è continuo. Quando un bisogno non motiva più ne subentra un altro. Maslow teorizza la scala dei bisogni umani, in cui esiste una gerarchia piramidale: - Bisogni fisiologici - Bisogni di sicurezza - Bisogni sociali - Bisogni di stima di sé - Bisogni di stima degli altri - Bisogni di autorealizzazione La frustrazione Il compito primario del manager è quello di soddisfare i bisogni dei clienti, dei dipendenti, degli altri stakeholder e di realizzare contemporaneamente le finalità generali dell'azienda. Allorquando esistono gli ostacoli alla realizzazione dei bisogni si manifesta il fenomeno della frustrazione. La frustrazione genera reazioni di tipo razionale (si cerca di abbattere l'ostacolo) e di tipo irrazionale (si sviluppano meccanismi auto ingannatori che preservano l'autostima). Le reazioni irrazionali sono: - Aggressività: diretta o dislocata - Isolamento motivazionale: rifugio dietro un irreale autostima - Compensazione: sostituzione della meta desiderata con un'altra meno importante - Razionalizzazione: si presentano spiegazioni in rilevanti per giustificare situazioni fallimentari La classificazione delle aziende Le aziende possono essere classificate in: - Aziende di erogazione - Aziende di autoconsumo - Aziende di erogazione in senso stretto - Aziende di produzione per il mercato (imprese) Le aziende di erogazione Le aziende di erogazione sono istituti socio economici che producono beni/servizi per la soddisfazione di bisogni di: - Persone o enti che sono all'interno dell'azienda o che comunque fanno capo all'azienda (aziende di consumo) - Persone esterne all'azienda (beneficiari) nell'interesse delle quali l'azienda è costituita e gestita (aziende di erogazione in senso stretto) Queste aziende non hanno come obiettivo il profitto. Il ciclo operativo Anche queste aziende, pur non avendo come obiettivo il profitto, hanno in comune con le aziende di produzione un ciclo economico, operativo e finanziario. Il ciclo operativo si differenzia a seconda dell'azienda a cui si riferisce: - Le aziende di autoconsumo fattori produttivi → produzione → servizio - Le aziende di erogazione in senso stretto fattori produttivi → produzione→ erogazione ai beneficiari Il ciclo finanziario Il ciclo finanziario è costituito da entrate e uscite finanziarie. Le entrate provengono da: - Beni aziendali - Persone interne - Persone esterne (esclusi i beneficiari) 12 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Art. 2 cc- È minore colui che ha l'età inferiore ai 18 anni. Il minore può essere soggetto giuridico, ma agisce tramite tutore, il quale per taluni atti ha bisogno dell'autorizzazione del giudice tutelare e/o del tribunale. Il minore emancipato Ne esistono di due tipi: - L’emancipato legale (ha contratto matrimonio) - Può essere soggetto giuridico - Può compiere gli atti di ordinaria amministrazione - Per gli atti di straordinaria amministrazione agisce tramite un curatore e necessita, in taluni casi, dell'autorizzazione del giudice tutelare e/o del tribunale - L’emancipato autorizzato (a contratto matrimonio ed è autorizzato all'esercizio di impresa) - Può essere soggetto giuridico - Può compiere gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione Interdetto e inabilitato L'interdetto è la persona di maggiore età e il minore emancipato che si trovano in condizioni di abituale infermità mentale che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi (Art.414) → può essere soggetto giuridico, ma opera tramite tutore L'inabilitato è un infermo di mente non grave, colui che per prodigalità o abuso di sostanze espone sé e la propria famiglia a gravi pregiudizi economici, sordomuto e cieco dalla nascita o dall'infanzia senza educazione (Art.415) → può essere soggetto giuridico, per gli atti di straordinaria amministrazione opera tramite il curatore Scomparso, assente, morto presunto Una persona scomparsa può essere soggetto giuridico: - Il tribunale nomina un curatore che rappresenti la persona in giudizio o nei provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso - Se c'è il legale rappresentante non ci nomina il curatore (2 anni) Una persona assente può essere soggetto giuridico: - ci può essere l'immissione temporanea del possesso dei beni - Chi ha il possesso non può alienare, ipotecare o cedere impegno senza autorizzazione del tribunale - Si possono godere le rendite (se possessore è coniuge, ascendente o discendente dell'assente) - Si deve conservare un terzo delle rendite (se possessore è un terzo) (10 anni) Un morto presunto non può essere soggetto giuridico, in questo caso i soggetti giuridici sono gli eredi: - Se il morto presunto e torna o ne è comprovata l'esistenza, i beni sono a lui devoluti nello stato in cui si trovano nel momento del ritorno - L'eventuale nuovo matrimonio è nullo; sono salvi gli effetti civili del matrimonio dichiarato nullo (<10 anni) Soggetto giuridico: persona giuridica La persona giuridica è un ente astratto che nasce in forza di legge, possono essere: - Persone giuridiche pubbliche - Art. 11 cc cioè Enti pubblici - Persone giuridiche private - Associazioni - Fondazioni - Società commerciali Le persone giuridiche pubbliche Le persone giuridiche pubbliche: - Sono riconosciute soggetti giuridici con leggi o usi osservati come diritto pubblico - Nascono per realizzare obiettivi di interesse generale (non perseguono generalmente il profitto) - Nascono mediante la manifestazione di volontà di un ente pubblico (Stato, regioni, province, comune) - Nascono con una legge o un provvedimento speciale 15 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - Lo schema dell'atto costitutivo non è standardizzato (Art. 11 cc) Le persone giuridiche: classificazioni Le persone giuridiche pubbliche si dividono in - Enti pubblici territoriali - Stato - Regione - Provincia - Comune - Enti pubblici economici - una volta erano numerosi (ENI,IRI, EFIM…); attualmente è rimasto l'Istituto per il credito sportivo - Enti pubblici istituzionali - INAIL - INPS - Le università Le persone giuridiche private Le persone giuridiche private sono: - Associazioni: sono un complesso di persone che si uniscono per realizzare finalità private - Sono dette anche corporazioni - Lo schema dell'atto costitutivo è standardizzato - Non hanno scopo di lucro - Fondazioni: patrimonio fruttifero che per donazione o testamento e permanentemente vincolata raggiungimento di finalità private non lucrative - Sono dette anche istituzioni - Lo schema dell'atto costitutivo è standardizzato - Non hanno scopo di lucro - Società commerciali con personalità giuridica La nascita delle associazioni e delle fondazioni Processo dell’ atto costitutivo I fase: Manifestazione di volontà - Stipulazione per iscritto dell'atto costitutivo per atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale - Per le fondazioni è necessario l'atto di donazione o il testamento redatto da pubblico ufficiale. II fase: Controllo di legittimità e di merito da parte dei pubblici poteri (prefettura) - Controllo di legittimità: gli atti costitutivi non devono essere contrari alla legge, all'ordine pubblico e al buon costume - Controllo di merito: l'ente deve essere socialmente conveniente III fase: Emanazione di un provvedimento da parte del prefetto IV fase: Iscrizione nel registro delle persone giuridiche (registro prefettizio o regionale) - L'iscrizione comporta la nascita della persona giuridica - Per gli atti successivi risponde l’ente - Per gli atti precedenti rispondono i fondatori Le società commerciali: classificazione Le società commerciali si possono classificare: - Con personalità giuridica (società di capitale) - S.p.A. - S.r.l - S.ap.a. - Società cooperativa - Senza personalità giuridica (società di persone) - società semplice - S.N.C - S.a.s Le società commerciali con personalità giuridica: l’atto costitutivo Occorrono quattro condizioni ai fini della costituzione di una società commerciale con personalità giuridica. I condizione Manifestazione di volontà tramite la stipulazione dell'atto costitutivo. La S.p.A. può essere costituita per contratto o per atto unilaterale. Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili. II condizione 16 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda L'azienda deve svolgere attività commerciale. L’Art. 2195 cc definisce l'attività commerciale come: - Attività industriale diretta alla produzione di beni o servizi - Attività intermediaria nella circolazione dei beni - Attività di trasporto per terra, acqua, per aria - Attività bancaria o assicurativa - Altre attività ausiliarie alle precedenti III condizione Le società, affinché nasca la personalità giuridica, deve assumere una delle seguenti forme: - S.p.A. → società per azioni - S.r.l → società responsabilità limitata - S.a.p.a. → società in accomandita per azioni - Società cooperativa IV condizione Iscrizione della società nel registro delle imprese. L'atto costitutivo deve essere depositato entro 20 giorni presso l'ufficio del registro delle imprese, il quale si trova presso le camere di commercio. Dal momento dell'iscrizione la società acquisisce la persona da giuridica e diventa soggetto giuridico. Il soggetto economico e l’impresa Il soggetto economico Il soggetto economico è la persona o il gruppo di persone (ristretta coalizione di persone) che detiene il supremo potere volitivo in azienda e determina gli indirizzi di fondo della gestione aziendale. Il soggetto economico: - Prende decisioni strategiche - Controlla il funzionamento del sistema aziendale imponendo mediante l'uso dell'autorità e delle influenze non autoritarie una gerarchia di obiettivi, decisioni, organi e comando L'autorità è allo stato potenziale. Un grande manager la usa in casi eccezionali; egli impiega il convincimento, la persuasione, il giudizio e la deliberazione del gruppo. Azienda: sistema finalizzato La classificazione degli obiettivi e delle politiche L'azienda è un sistema socio economico finalizzato ed è scomponibile in vari settori (subsistemi). I settori sono scomponibili a loro volta in sub settori. Il sistema nel suo complesso presenta: - FINALITÀ: perché l'impresa esiste? A quali valori si ispira? - OBIETTIVI GENERALI: esplicano e rendono operative le finalità generali (es. Realizzare un profitto del 12%, aumentare il valore delle azioni del 10%) - POLITICHE GENERALI: si tratta delle strategie (es. Scelta del prodotto, del mercato, dei fattori di competitività, di sviluppo delle risorse interne) - POLITICHE SETTORIALI: si tratta degli obiettivi e delle politiche del settore della produzione (es) - POLITICHE SUBSETTORIALI: si tratta degli obiettivi delle politiche degli stabilimenti e delle filiali (es) Le teorie sui fini dell’impresa L'impresa è un centro di relazioni contrattuali tra gli stakeholder. L'impresa crea valore e lo distribuisce ai vari stakeholder. Secondo la teoria della creazione di valore per gli azionisti, l'impresa crea valore per i possessori del capitale di rischio, i quali possiedono il diritto di controllo in quanto remunerati in via residuale. Secondo la teoria della creazione di valore per gli stakeholder, l'impresa deve contemplare le diverse istanze che provengono dagli interlocutori aziendali. In pratica, deve assumere una maggiore responsabilità sociale nei confronti dei portatori di 17 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda 3. L'impresa X è soggetto economico e prendere decisioni strategiche su: a. scelta di prodotti, b. scelta della tecnologia, c. scelta dei mercati, d. scelta dei fattori di competitività, e. scelta in merito all'uso delle risorse. Il soggetto economico e il modello manageriale Quando la proprietà dell'impresa possiede le conoscenze e la volontà di governare l'azienda si parla di modello imprenditoriale. In taluni casi, la proprietà non può o non vuole gestire l'impresa si che delega tale funzione a professionisti chiamati manager. In siffatta ipotesi si parla di modello manageriale. Quando il manager sostituisce la proprietà nell'attività di gestione dell'impresa e prende di fatto le decisioni strategiche, diventa il soggetto economico. Il soggetto economico dell’impresa pubblica e nell’impresa matura L'impresa pubblica è controllata direttamente o indirettamente dalla pubblica amministrazione (esempio: Inps, ferrovie dello stato). In questo caso il soggetto economico sarà rappresentato da una coalizione di manager professionisti e di politici con competenze professionali nominati dei pubblici poteri. L'impresa matura è un'impresa moderna di grandi dimensioni caratterizzata da elevato sviluppo tecnologico e che opera in mercati altamente dinamici che richiedono conoscenze specialistiche. In tale contesto, l'esigenza di conoscenza specialistica e di una gestione professionale dell'impresa ha concretizzato la Managerial Revolution ovvero il progressivo slittamento del potere dalla proprietà ai manager da essa nominati Il soggetto economico, il governo aziendale e la corporate governance Per governo delle aziende, si intende l'attività di dominio responsabile (uno o più soggetti che applicano decisioni strategiche) del processo di creazione del valore. Il dominio responsabile consiste nello svolgere in modo responsabile le attività tipiche del manager. Per creazione del valore si intende l'attitudine dell'attività di governo ad incrementare il valore dell'impresa da un esercizio all'altro. La corporate governance è l'insieme degli strumenti che consentono di svolgere l'attività di governo nell'interesse delle principali categorie di stakeholder. La corporate governance e il diritto societario Nelle società, la proprietà normalmente esprime la propria volontà all'interno dell'assemblea ordinaria, in un primo luogo attraverso la nomina dei membri degli organi di governo e di controllo della società. L'organo di governo può essere composto da un amministratore unico o da più amministratori. Nel tempo, a seconda della composizione della compagine azionaria, si sono sviluppati tre modelli di corporate governance per le società per azioni: 1. Il modello monistico: e tipico delle società a capitale diffuso che si finanziano attraverso il mercato 2. Il modello dualistico verticale: è tipico delle società a capitale concentrato in cui le banche svolgono un ruolo fondamentale nel finanziamento dell'attività imprenditoriale 3. Il modello dualistico orizzontale: tipico delle società a capitale concentrato nelle mani di poche grandi famiglie Il modello monistico Modello tipico dei paesi anglosassoni. Il modello dualistico verticale Modello tipico della Germania. 20 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Il modello dualistico orizzontale Modello tipico dell’italia (obbligatorio fino al D.lgs 17 Gennaio 2003 n.6) La funzione dell’organo di governo L'organo di governo a tre funzioni principali: - FUNZIONE STRATEGICA: consiste nell'indirizzare e nel contribuire al processo di formulazione della strategia - FUNZIONE DI CONTROLLO: consiste nella salvaguardia degli interessi degli azionisti - FUNZIONE GESTIONE AMBIENTE: consiste nel gestire i rapporti tra l'impresa e gli altri stakeholder rilevanti La composizione dell’organo di governo L'organo di governo può essere composto da tre tipologie di amministratori: - ESECUTIVI: sono legati all'azienda da un rapporto di valore dipendente e hanno funzioni di gestione (chi prende le decisioni) - NON ESECUTIVI: non sono dipendenti, non hanno funzione di gestioni ma - Hanno avuto e hanno un rapporto di tipo professionale continuativo con l'azienda - Hanno direttamente o indirettamente partecipazioni azionarie rilevanti - Hanno rapporti di parentela con azionisti rilevanti e top manager - INDIPENDENTI: non sono dipendenti, non hanno funzioni di gestione e - Non hanno avuto e non hanno un rapporto di tipo professionale continuativo con l'azienda - Non hanno direttamente o indirettamente partecipazioni azionarie rilevanti - Non hanno rapporti di parentela con azionisti rilevanti e top manager Il funzionamento dell’organo di governo L'organo di governo è dotato di un presidente può essere composto da quattro sotto comitati: - DI NOMINA: si occupa di selezionare i nuovi membri dell'organo di governo - DI CONTROLLO: si occupa di monitorare i meccanismi di controllo interno ed esterno dell'impresa - DI REMUNERAZIONE: si occupa di determinare l'ammontare complessivo della retribuzione del top management - ESECUTIVO: ha il compito di contribuire attivamente alla formulazione alla realizzazione della strategia aziendale Organizzazione e autorità formale L'organizzazione è lo strumento fondamentale per: - Razionalizzare il comportamento dei dipendenti→ gli obiettivi e le decisioni di ordine inferiore devono orientarsi verso gli obiettivi e le decisioni di ordine superiore. Gli obiettivi di ordine superiore devono fungere da premesse per gli obiettivi di ordine inferiore. - Adattare la condotta dei dipendenti agli obiettivi aziendali→ lo strumento fondamentale di uso universale per adattare gli obiettivi e le decisioni di ordine inferiore agli obiettivi alle decisioni di ordine superiore e l'autorità formale che è prevista e voluta dall'ordinamento organizzativo e specificata nel manuale dell'organizzazione. L’autorità formale L'autorità formale può essere di tre tipi: - GERARCHICA 21 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Consiste nel diritto di comando assegnato a determinate persone che ricoprono certi ruoli per utilizzare risorse in vista della realizzazione degli obiettivi aziendali. Comporta l'obbligo di obbedienza da parte di colui che riceve il comando senso esame critico dell'ordine e senza possibilità di replica. Intercorre tra persone che si trovano nella stessa linea di comando in posizione immediatamente sovrapposte. È generale perché riguarda tutti gli aspetti del compito del subordinato. Sono previste ricompense e sanzioni che sono potenzialmente in grado di indurre i subordinati ad obbedire. La presenza esclusiva dell'autorità gerarchica comporta il rispetto del principio dell'unità di comando. - FUNZIONALE Consiste nel diritto di comando assegnato a determinate persone che ricoprono ruoli specialistici per utilizzare risorse in vista della realizzazione degli obiettivi aziendali. Comporta l'obbligo di obbedienza da parte di colui che riceve il comando. Intercorre tra persone che si trovano sul linea di comando differenti (è trasversale). È limitata ad una particolare materia ed è limitata nel tempo. Il cavo funzionale può proporre sanzioni ricompense, ma queste sono irrogate e dispensate dal capo gerarchico. Con l'introduzione dell'autorità funzionale si spezza l'unità di comando. - DEL GRADO È tipica degli organismi militari. L'organizzazione attribuisce il diritto di comando ad un soggetto su tutte le persone dislocate in un grado inferiore. Spezza il principio dell'unità di comando. Se un subordinato riceve ordini in un conflitto fra loro, egli non ha l'obbligo di eseguire tutti i vari comandi ne ha la facoltà di aderire ad uno di essi in base ad una sua valutazione personale. Al fine di disciplinare i conflitti in genere, il subordinato deve eseguire l'ordine trasmesso per ultimo, con l'obbligo di far rilevare a colui che lo ha emanato il contrasto esistente. I ruoli, le influenze organizzative e l’economicità aziendale I rapporti organizzativi All'interno delle organizzazioni si instaurano rapporti formali. I rapporti organizzativi si dividono in: - RAPPORTI GERARCHICI: sono le relazioni che si stabiliscono in presenza di autorità gerarchica - RAPPORTI FUNZIONALI: sono le relazioni che si stabiliscono in presenza di autorità funzionale - Rapporti consultivi - Rapporti di servizio - Rapporti di controllo - RAPPORTI DI ASSISTENZA: - Assistant to - General staff Altri rapporti funzionali non autoritari I rapporti consultivi si hanno quando uno specialista studia i problemi che ricadono nell'ambito della competenza di un dirigente, prepara un piano per risolvere i problemi e lo consiglia ai dirigenti, che possono o meno accettare il consiglio. I rapporti di servizio si hanno quando uno specialista è investito dei problemi di un certo dirigente e, anziché raccomandare una soluzione, produce direttamente i servizi necessari per la risoluzione dei problemi. I rapporti di controllo si hanno quando uno specialista esercita il controllo su alcune persone al posto del loro diretto superiore gerarchico. I rapporti di assistenza Con rapporti di assistenza, l'organizzazione innesta in un rapporto gerarchico una linea di influenza (non autoritaria) dal basso verso l'alto. Esistono due fondamentali rapporti di assistenza: - Assistant to: è un organo che lavora da solo e a rapporti con il suo capo. Gli assistenti non hanno autorità sui subordinati del capo, ma costituiscono un prolungamento della sua personalità. - General staff: si tratta di un sistema di specialisti che lavorano in gruppo, coordinati da un chief of staff. Gli specialisti dello staff 22 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda il mercato il mercato Realizza- zione interna Alto costo Alto rischio Medio costo Medio rischio Basso costo basso rischio Acquisizion e esterna Basso costo Alto rischio Medio costo Medio rischio Alto costo Basso rischio Le innovazioni si possono distinguere in idee grezze, idee pronte per il mercato i prodotti pronti per il mercato. Le innovazioni possono essere pronte internamente o acquisite da terze economie. Il ciclo di vita del prodotto Le fasi del ciclo di vita del prodotto possono essere illustrate come segue: L'intervallo 0-1 varia in funzione della tecnologia adottata. Più avanzata è la tecnologia più si allunga il periodo che intercorre tra le decisioni di investimento (tempo 0) e il momento in cui si realizzano i primi ricavi (tempo 1). Le fasi del ciclo di vita di un prodotto sono: 1. INTRODUZIONE: lento aumento delle vendite; fattore strategico è la qualità e la conoscenza del prodotto da parte dei consumatori utilizzatori 2. SVILUPPO: aumento delle vendite a tassi elevati; il fattore strategico è la pubblicità 3. MATURITÀ: aumento delle vendite, ma tassi più contenuti; il fattore strategico è il prezzo 4. SATURAZIONE: le vendite si stabilizzano; fattori strategici possono essere la confezione, l'imballaggio, gli sconti ai distributori 5. DECLINO: le vendite calano; il fattore strategico che influenza le vendite e soprattutto la pubblicità La congrua remunerazione del capitale La remunerazione congrua è il compenso in linea con la remunerazione dei migliori investimenti alternativi, tenuto conto del rischio che si corre e del lavoro imprenditoriale (spesso gli investimenti non comportano lavoro imprenditoriale o quest'ultimo viene remunerato con uno stipendio). Se in posizione residuale c’è il capitale proprio il compenso congrua è indicato con il tasso i (tasso di congrua remunerazione). Il risk free rate (i1) È il compenso per la perdita della disponibilità di denaro o il compenso per l'investimento privo di rischio. È pertanto assimilabile ai compensi dei titoli di Stato (titoli senza rischio e senza lavoro imprenditoriale).il rendimento dei titoli di Stato deve essere calcolato al netto dell'inflazione mediante la regola di Fisher. Il Premium risk (i2) È il compenso per il rischio.può essere calcolato con varie tecniche. Una molto diffusa è la tecnica del capital asset pricing model (CAMP), in base alla quale: L'adeguata potenza finanziaria È la capacità dell'imprenditore di coprire pienamente, continuamente e convenientemente il fabbisogno finanziario che deriva dallo sfasamento 25 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda tra entrate per operazioni di esercizio e uscite per operazioni di esercizio. Le entrate e le uscite per operazioni di esercizio Sono le entrate e le uscite a considerarsi ai fini del bisogno finanziario. Le uscite per operazioni di esercizio sono: - Uscite relative ai costi (remunerazione congrua del fattore in posizione residuale) - Uscite per la remunerazione del fattore in posizione residuale - Uscite per concessione di crediti di finanziamento concessi a terzi Le entrate per operazioni di esercizio sono: - Entrate per ricavi - Entrate per riscossione di crediti di finanziamento concessi a terzi Le fasi delle entrate e delle uscite Le fasi delle uscite sono: 1. PREVISIONE 2. LIQUIDAZIONE: è la fase da considerare ai fini del calcolo del fabbisogno finanziario; è la fase in cui nasce il debito dal punto di vista giuridico; in questa fase nasce l'impegno dell'azienda a pagare una determinata somma. 3. PAGAMENTO Le fasi delle entrate sono: 1. PREVISIONE 2. ACCERTAMENTO 3. RISCOSSIONE: è la fase da considerare ai fini del calcolo del fabbisogno finanziario; si fa riferimento a questa fase perché soltanto con la riscossione si hanno concretamente le disponibilità per fronteggiare le uscite. Il fabbisogno finanziario Se le uscite per operazioni di esercizio nella fase della liquidazione sono inferiori o uguali alle entrate per operazioni di esercizio nella fase della riscossione si avrà l'autosufficienza finanziaria.se le uscite per operazioni di esercizio l. Sono superiori uguali alle entrate per operazioni di esercizio r. Si avrà il bisogno finanziario. Il fabbisogno finanziario si può coprire con CP o con CC. L'efficienza È un concetto che qualifica l'economicità: consente di individuare le cause dell'economicità o della non economicità di un'azienda. L'efficienza a due indicatori fondamentali: - Il rendimento fisico tecnico dei fattori produttivi - I costi I rendimenti fisico-tecnici I rendimenti sono indicatori dell'efficienza: +Rendimenti → + efficienza → + economicità -Rendimenti → -efficienza → -economicità I rendimenti possono riguardare: - I fattori produttivi (lavoro, materie prime, macchine…) - I processi produttivi, che rappresentano una combinazione di fattori produttivi I rendimenti sono sempre riferiti a un certo lasso temporale. La formula Il rendimento del fattore X si calcola come segue: I costi e le principali classificazioni I costi Sono indicatori di efficienza e rappresentano la remunerazione dei fattori che si trovano in posizione contrattuale. + costi→ - efficienza→ - economicità -costi → + efficienza → + economicità 26 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda A parità di altre condizioni, quanto più bassi sono i costi, tanto più alta è l'efficienza e tanto più elevato è il livello dell'economicità. I costi possono essere calcolati e controllati in riferimento a vari oggetti di costo. Quando un oggetto di costo incide con un certo centro organizzativo, si definisce centro di costo. Gli oggetti/centri di costo Costi fissi e costi variabili I costi si distinguono in base al loro comportamento al variare del numero dell'attività aziendale in: - COSTI FISSI: restano costanti qualunque sia il volume dell'attività aziendale - COSTI VARIABILI: variano in misura proporzionale, più o meno proporzionale, rispetto al volume dell'attività aziendale. Costi diretti (speciali) e costi indiretti (comuni) I costi si distinguono a seconda delle modalità di imputazione agli oggetti/centri di costo in: - COSTI DIRETTI: sono imputati direttamente ai vari oggetti/centri di costo mediante la misurazione delle quantità di fattori produttivi utilizzati; le quantità sono obiettivamente e logicamente misurabili e di fatto sono misurate - COSTI INDIRETTI: sono imputati indirettamente ai vari oggetti di costo mediante stime e previsioni soggettive; le quantità dei fattori produttivi impiegate non sono obiettivamente misurabili, oppure lo sono ma di fatto non sono misurate per motivi organizzativi o economici. Imputazione dei costi indiretti L'impresa alfa presente i costi per stabilimento evidenziati in tabella. Essa non possiede un contatore per stabilimento. I costi per energia elettrica (costi comuni) devono essere imputati sulla base del costo del lavoro (Cost driver). Costi Stab. A Stab. B TOT Lavoro 10 40 50 Materie Prime 50 30 80 Energia elettrica 20 80 100 I costi per energia elettrica sono imputati per 80 allo stabilimento A e 20 allo stabilimento B: Costo energia elettrica (B) 100 ÷ (10 + 40)[ ] · 40 = 80 Costo energia elettrica (A) 100 ÷ (10 + 40)[ ] · 10 = 20 Il controllo dei costi a livello di Subsistema aziendale e di oggetto specifico Esistono due tecniche fondamentali per il controllo dei costi: - Direct costing: - Direct costing in senso stretto - Variable costing - Configurazioni di costo: possono giungere sino alla configurazione del full Cost (costo pieno = costi diretti + costi indiretti) Il Direct Costing Si supponga che un'impresa abbia due reparti per i quali sia possibile distinguere i costi in: 27 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Caratteristiche: - Molte immobilizzazioni - Alti costi fissi - BEP a destra ALTO RISCHIO Il calcolo del BEP Il BEP si può calcolare in termini di quantità(2) in termini di fatturato(1): RT= PV x Q CT = CF + cvu x Q RT= CT = pv x Q = CF +cvu x Q PV x Q - cvu Q = CF Q(P. V- cvu) = CF dove: RT= ricavi totali CT= costi totali CF = costi fissi pv = prezzo unitario di vendita cvu = costo variabile unitario pv x Q = fatturato La gestione monetaria, finanziaria ed economica La gestione è il sistema delle operazioni simultanee e successive svolte durante la vita dell'azienda. Sebbene siano aspetti dello stesso fenomeno, si suole distinguere tra: - GESTIONE MONETARIA: sistema delle entrate e delle uscite di cassa/banca relative tutte le operazioni di gestione - GESTIONE FINANZIARIA: sistema delle operazioni volte a reperire e rimborsare il capitale sociale e il capitale di credito - GESTIONE ECONOMICA: sistema dei costi e dei ricavi Le fonti di finanziamento dell'impresa Le fonti di finanziamento dell'impresa sono: - Capitale sociale - azioni se si prende in considerazione una S.p.A. o una S.a.p.a. - Capitale di credito - obbligazioni - Credito bancario o di altri istituti finanziari - Credito mercantile - Credito dei dipendenti - Autofinanziamento Il capitale sociale A seguito della riforma, avvenuta mediante l'introduzione del D. lgs. n.6/2003 (aggiornato al decreto legislativo n.37/2004), esistono i seguenti tipi di azioni e strumenti finanziari partecipativi: - Azioni ordinarie - Azioni con caratteristiche diverse da quelle ordinarie - Azioni di risparmio - Azioni di godimento (non costituiscono fonti di finanziamento) - Strumenti finanziari partecipativi Le azioni ordinarie Secondo la vecchia disciplina, le azioni ordinarie: - Conferivano il diritto di voto nelle assemblee - Conferivano il diritto a ricevere una parte proporzionale degli utili netti - Conferivano il diritto al riparto del capitale netto risultante della liquidazione della società Oggi, secondo il nuovo articolo 2346 cc, la partecipazione sociale è rappresentata da azioni. È possibile inoltre: - Non emettere materialmente i titoli azionari (dematerializzazione dei titoli) e prevedere diverse tecniche di legittimazione di circolazione - Emettere azioni con valore nominale e senza valore nominale indicato sul titolo - Emettere azioni in un numero non proporzionale ai conferimenti effettuati 30 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Le azioni con caratteristiche diverse da quelle ordinarie Secondo l'art. 2348 cc, si possono creare con lo statuto o con successive modificazioni di questo, categorie di azioni fornite di diritti diversi. Si distinguono: - Azioni dotate di diversi diritti patrimoniali - Incidenza diversa sulla partecipazione agli utili - Privilegio sulla ripartizione del patrimonio in sede di liquidazione - Incidenza diversa sulla partecipazione delle perdite - Con dividendi collegati all'andamento di particolari settori aziendali - Azioni dotate di diversi diritti amministrativi - Le azioni dotate di diversi diritti amministrativi complessivamente non possono superare il 50% del capitale aziendale - Azioni senza diritto di voto - Azioni con diritto di voto limitato a specifici argomenti - Azioni con voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative - Nelle società non quotate, azioni con un limite massimo di voto rispetto al numero di azioni possedute o con un limite di voto per scaglioni Le azioni di risparmio Le azioni di risparmio sono disciplinate dalle seguenti leggi: - L. n. 216/74 - D. Lgs. n. 58/98 La L. n. 216/74 stabiliva: - Sono emesse dalle società non quotate in borsa in misura non superiore al 50% del capitale sociale - Non hanno diritto di voto nelle assemblee ordinaria né in quelle straordinarie - Hanno privilegi patrimoniali in sede di ripartizione del capitale durante la liquidazione della società e in sede di riparto degli utili - Gli utili di esercizio, dedotto il 5% per la riserva legale, sono distribuiti alle azioni di risparmio nella misura del 5% del valore nominale. L'utile residuo da distribuire è ripartito tra tutte le azioni in modo che le azioni di risparmio percepiscano un dividendo maggiorato rispetto alle azioni ordinarie del 2% sul valore nominale. Il 5% eventualmente non percepito può essere recuperato nei due esercizi successivi L’art. 145 del D. Lgs. n. 58/98 ha modificato la legge come segue: - L'articolo stabilisce che l'atto costitutivo determina il contenuto dei privilegi, le condizioni, i tempi e limiti per il loro esercizio. In sostanza, la società stabilisce privilegi: determina cioè i diritti e le percentuali sopra indicate - Se l'atto costitutivo seguisse perfettamente la L. n. 216/74 il risultato sarebbe identico a quello che si realizzerebbe applicando quest'ultima legge. Le azioni di godimento Le azioni di godimento sono disciplinate dall'articolo 2353 cc: - Non costituiscono fonte di finanziamento perché sono assegnate agli azionisti rimborsati a seguito della riduzione del capitale sociale - Non hanno diritto di voto, salvo diversa disposizione dello statuto - Partecipano alla distribuzione degli utili, dopo che alle azioni ordinarie è stato corrisposto un dividendo pari all'interesse legale su il loro valore nominale - Partecipano alla ripartizione del capitale in sede di liquidazione dopo che agli azionisti esistenti non rimborsati è stata corrisposta una somma pari al valore nominale delle azioni possedute Gli strumenti finanziari partecipativi Gli strumenti finanziari partecipativi sono disciplinati dagli articoli 2346 e 2349 cc: - Sono assegnati a seguito di conferimenti d'opera, di servizi o beni futuri (non fanno parte del capitale sociale) - Possono garantire il titolare: - Diritti patrimoniali 31 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - Diritti amministrativi, escluso il voto nell'assemblea Generale degli azionisti - Diritto di voto solo su specifici argomenti individuati nello statuto Il capitale di credito e l’auto- finanziamento Il capitale di credito: le obbligazioni Le obbligazioni sono disciplinate dagli articoli 2410-2420 ter cc: - Sono debiti della società verso finanziatori che devono indicare il valore nominale, il capitale sociale e le riserve dell'emittente, il rendimento i criteri per la determinazione, le modalità di rimborso - L’emissione di obbligazioni è deliberata dall'organo amministrativo (consiglio d'amministrazione o comitato di gestione), con la cessione delle obbligazioni convertibili la cui emissione è deliberata nell'assemblea straordinaria - Possono essere obbligazioni per un ammontare complessivo non eccedente il doppio del capitale sociale, delle riserva legale e delle riserve disponibili I limiti in precedenza indicati non si applicano in caso di: - Sottoscrizione delle obbligazioni in eccedenza da parte di investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale - Emissioni garantite da ipoteca di primo grado su immobili della società siano a ⅔ del valore degli stessi - Obbligazioni emesse da società quotate che verranno anche se quotate in mercati regolamentati - Particolari ragioni che interessano l'economia nazionale La società non può ridurre il capitale o distribuire riserve, non rispettando i limiti in precedenza indicati. Se la riduzione è obbligatoria non possono essere distribuiti utili, finché non vengono ripristinati i limiti suddetti. Il credito bancario e il credito mercantile Il credito bancario elargito dagli istituti di credito e può essere: - A breve termine (inferiore a un anno) come nel caso dello scoperto in c/c, delle anticipazioni e dello sconto di cambiali - A medio/lungo termine (superiore a un anno) come nel caso dei mutui Il credito mercantile è il credito dei fornitori (dilazioni di pagamento), viene concesso senza indagine particolari ed ha la caratteristica di essere notevolmente elastico. Generalmente è il credito più oneroso. Il credito dei dipendenti Il credito dei dipendenti può essere: - DIRETTO: soprattutto nelle grandi imprese i dipendenti depositano contro interesse i loro stipendi presso la cassa sociale - INDIRETTO: si tratta del fondo trattamento di fine rapporto Il fondo trattamento di fine rapporto è un debito della società verso i dipendenti, che si incrementa ogni anno per effetto di tre componenti: - L'indennità dell'anno - L'interesse sul credito maturato all'inizio dell'anno dai dipendenti - La rivalutazione monetaria del credito maturato all'inizio dell'anno Il calcolo della quota annua di TFR Si supponga che al 31 dicembre 2019 il TFR ammonti a 1000 € e che: - Durante l'esercizio 2020 continuino tutti i rapporti di lavoro - I salari del 2020 ammontino a 2700 € - Il tasso di inflazione calcolato dall'Istat nel 2020 sia pari al 2% Indennità 2020 Quota interessi Rivalutazione monetaria 32 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda V PRINCIPIO La convenienza e limiti per il ricorso al capitale di credito vanno giudicati in relazione: - al valore del ROE aziendale - Al valore del ROI aziendale - Al costo del capitale di credito i(d) - All'entità del massimo LR sopportabile Se ROI>i(d) al soggetto economico conviene indebitarsi perché il suo ROE aumenta con il crescere dell'indebitamento. In ogni caso, l'indebitamento non deve essere spinto al di là del punto in cui il LR assume un valore critico. Le indicazioni esposte provengono dallo studio della formula della leva finanziaria. La leva finanziaria Si ipotizzi un conto economico in cui non siano presenti le imposte, gli oneri/proventi straordinari, gli oneri/proventi patrimoniali e i proventi finanziari. RICAVI -costo del venduto RISULTATO LORDO IND.LE -costi amm/comm/R e S RISULTATO COMPLESSIVO RO -ONERI FINANZIARI OF REDDITO NETTO RN ROE = ROI + CC/CP x (ROI-Id) CASO 1 Si ipotizzi che il ROI sia maggiore del costo del capitale di credito. Se ROI è maggiore del costo del capitale di credito, all'aumentare dell'indebitamento aumenta anche il livello del ROE. Tuttavia, non si deve mai superare il livello massimo del LR. CASO 2 Si ipotizzi che il ROI sia minore del costo del capitale di credito. Se ROI è minore del costo del capitale di credito, all'aumentare dell'indebitamento diminuisce il livello del ROE. 35 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Contabilità Introduzione alla contabilità La scienza economia aziendale L'economia aziendale è una scienza sociale che studia le aziende individuali, le aggregazioni e/o reti di aziende e, segnatamente: - Le loro condizioni di esistenza (legge delle condizioni di tendenziale equilibrio) - Le loro diverse manifestazioni di vita La scienza economica aziendale: la tripartizione Zappiana Gino zappa suddivide l’economia aziendale in tre blocchi: - Organizzazione: numero di persone impiegate in azienda - Gestione: fatti amministrativi e aziendali - Rilevazione: controllo e analisi su tutti i fatti di gestione Organizzazione, gestione, rilevazione Organizzazione Concerne l'individuazione, la predisposizione e il coordinamento delle risorse umane e tecniche che devono essere impiegate per lo svolgimento dell'attività in coerenza con gli obiettivi aziendali. Gestione Riguarda l'insieme delle operazioni direttamente riconducibili all'attuazione delle decisioni organizzative (decisioni strategiche, direzionali e operative). Rilevazione Indaga sui metodi e sulle tecniche che consentono di interpretare e rappresentare le operazioni che compongono il sistema “azienda”. L'interpretazione e la rappresentazione avvengono con il prevalente ricorso alle quantità monetarie e non; da cui la scarsa attenzione posta sui fenomeni di difficile traduzione quantitativa. Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda: oggetto È una disciplina che indaga sui metodi e sulle tecniche che consentono di interpretare e rappresentare le operazioni che compongono il sistema azienda. L'interpretazione e la rappresentazione avvengono con il prevalente ricorso alle quantità monetarie e non; di qui la scarsa attenzione posta sui fenomeni di difficile traduzione quantitativa. Le grandezze principali oggetto di osservazione sono il reddito e il capitale. Quanto più è elevato il reddito conseguito da un'azienda maggiore è la remunerazione che sei in grado di garantire agli azionisti (i proprietari); più duratura e la capacità dell'azienda di garantirsi redditi elevati nel tempo maggiore si rivela nel suo 36 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda appeal nei confronti degli investitori poiché più elevati risultano le sue potenzialità di crescita. Aziende: definizione e classificazione L'obiettivo per le aziende di produzione o imprese e la massimizzazione del profitto o un profitto soddisfacente (in diretta soddisfazione dei bisogni umani). L'obiettivo delle aziende di erogazione invece era diretta soddisfazione dei bisogni umani; distinguiamo i servizi pubblici per la collettività (Welfare State) e i servizi di assistenza di natura privatistica. Una recente classificazione Oggi possiamo distinguere: - Aziende profit - Private - Consortili - Mutualistiche (cooperative) - Aziende non profit - Pubbliche - Private, non orientate al profitto - Private che operano nel volontario La funzione informativa del bilancio Fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, sul risultato economico e sulle variazioni della struttura finanziaria dell'impresa, sono utili ad un'ampia gamma di utilizzatori per prendere decisioni economiche. Gli investitori sono una categoria dei destinatari tendenzialmente preferita dagli organismi contabili internazionali. Introduzione al concetto di sistema informativo aziendale È al centro dell'attenzione poniamo l'azienda, intesa come il luogo dove quotidianamente si svolgono delle operazioni, l'insieme delle quali prende il nome di gestione. Queste operazioni devono essere annotate, registrate, rilevate: esse danno luogo al sistema informativo aziendale. La rilevazione di tutte le operazioni aziendale costituisce il sistema informativo aziendale. In particolare ci occuperemo di rilevare tutte le operazioni che l'azienda compie con il proprio ambiente esterno di riferimento, utilizzando un particolare strumento che ci consentirà di quantificare il valore di tali scambi: il conto. Analisi degli obiettivi della contabilità generale La rilevazione di tutte le operazioni compiute dall'azienda con l'esterno effettuato attraverso uno strumento chiamato conto prende il nome di contabilità generale. Gli obiettivi della contabilità generale sono: - Rilevare i fatti esterni di gestione - Determinare i risultati (quantificare i risultati) - Interpretare sì ho fatti che risultati Il metodo della partita doppia La contabilità generale per concretizzarsi necessita di un metodo di rilevazione, cioè di una serie di regole che consentano di comporre le scritture e di rilevare determinati oggetti e il corrispettivo valore. Il metodo di rilevazione universalmente più noto ed accettato è il metodo della partita doppia, che nasce dall'intuizione di un frate toscano sul finire del 1400. Il metodo della partita doppia: regole di funzionamento Il metodo della partita doppia si fonda su alcune regole fondamentali. I REGOLA Ogni fatto esterno di gestione deve essere rilevato sotto un duplice profilo: numerario ed economico. Questo genera, come vedremo, il movimento di due tipi di conti: numerario ed economico. L'origine dell'aggettivo doppia ci porta ad approfondire subito la duplice dimensione dei fatti esterni: - Il profilo numerario (anche detto originario) riguarda il movimento di denaro o di titoli assimilabili al denaro (crediti e debiti) - Il profilo economico (anche detto derivato) non riguarda mai il movimento di denaro o di titoli assimilabili al denaro (crediti e debiti); ma le ragioni per le quali tali movimentazioni si sono avute. II REGOLA 37 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - Cassa (conto numerario acceso in avere a diminuzioni di denaro VNP) Queste operazioni andranno prima riportate nei mastrini nel seguente schema. E poi nel libro giornale. Come si rileva la vendita di merci con regolamento in contanti secondo il metodo della partita doppia L'impresa X vende delle merci per un importo pari a 200 € con regolamento in contanti. Anche in questo caso avremo: - Entrata di denaro → profilo numerario - Motivo per il quale sia all'entrata di denaro (ricavo d'esercizio) → profilo economico L'operazione della vendita di merci movimentare i seguenti punti: - Cassa (conto numerario acceso andare ad aumenti di denaro VNA) - Merci c/vendite (conto economico acceso in avere i documenti di ricavi VEP) Queste operazioni andranno prima riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: Approccio teorico all'imposta indiretta sul valore aggiunto Sulle operazioni di acquisto e di vendita bisogna sempre applicare un'imposta indiretta sul valore aggiunto (Iva). L'Iva è un'imposta indiretta sullo scambio relativa all'acquisto e la vendita di beni e/o servizi e si calcola applicando l'aliquota legale sul valore dei beni o servizi sui quali grava. L'Iva presenta le seguenti caratteristiche: - Imposta indiretta (colpisce una manifestazione immediata delle capacità contributive) - Imposta ad valorem (commisurata al valore del bene o del servizio oggetto dello scambio) - Imposta su base finanziaria (sono soggetti a tassazione le operazioni che danno luogo a manifestazioni numerarie) Nel momento in cui un'impresa acquista un bene, riceve una fattura di un importo pari al valore della merce acquistata oltre l'Iva. In tal caso l'azienda vanta un credito nei confronti dello Stato. Nel momento in cui un'impresa vende un bene, emette una fattura per un importo pari al valore della merce venduta oltre l'Iva. In tal caso l'azienda matura un debito nei confronti dello Stato. Quindi, l'Iva sarà: - A CREDITO sugli acquisti, determinando una VNA - A DEBITO sulle vendite, determinando una VPN Come si rileva l'acquisto di merci con imposizione dell'Iva e con regolamento contanti secondo il metodo della partita doppia L'impresa X acquista delle merci per un importo pari a 100 € + Iva con regolamento in contanti. L'operazione di acquisto movimenti seguenti conti: - Merci c/acquisti (conto economico acceso andare ad aumenti di costi VEN) - Iva ns/credito (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) - Cassa (conto numerario acceso in avere a diminuzioni di denaro VNP) Queste operazioni andranno riportate nei mastrini: E nel libro giornale: 40 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Come si rileva la vendita di merci con imposizione dell'Iva e con regolamento contanti secondo il metodo della partita doppia L'impresa X vende delle merci per un importo pari a 200 € + Iva con regolamento in contanti. L'operazione di acquisto movimenti seguenti conti: - Merci c/vendite (conto economico acceso in avere ed aumenti di ricavi VEP) - Iva ns/debito (conto numerario acceso in avere ed aumenti debiti VNP) - Cassa (conto numerario acceso andare ed aumenti di denaro VNA) Queste operazioni andranno riportate nei mastrini: E nel libro giornale: La contabilizzazione delle operazioni di acquisto e vendita con imposizione Iva e regolamento differito Introduzione alle operazioni di acquisto e vendita di merci con regolamento differito Finora abbiamo considerato le tipiche operazioni di gestione di acquisto e vendita, ipotizzando che il regolamento avvenga in contanti. In questi casi avremo: - Nell'acquisto si acquistano merci e nella stessa data si effettua il pagamento - Nella vendita si vendono merci e nella stessa data si effettua la riscossione Tuttavia, in azienda può accadere che il regolamento dell'acquisto e della vendita di merci avvenga in tempi dilazionati: - Nell'acquisto si acquistano merci e nasce un debito dell'azienda nei confronti del fornitore che dura X - Nella vendita si vendono merci e nasce un credito dell'azienda nei confronti del cliente che dura X Come si rileva l'acquisto di merci con regolamento differito a mezzo assegno secondo il metodo della partita doppia L'impresa X acquista in data 23 ottobre delle materie prime per un importo pari a 100 € + Iva. Il pagamento avviene mediante assegno bancario al 31 ottobre (dopo otto giorni). Alla data dell'acquisto si movimentano i seguenti conti: - Materie c/acquisti (conto economico acceso in dare ad aumenti di costi VEN) - IVA ns/credito (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) - Debiti v/fornitori (conto numerario acceso in avere ad aumenti di debiti VNP) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: Alla data del pagamento si movimentano i seguenti conti: - Banca c/c (conto numerario a Cesena avere a diminuzioni di denaro VNP) - Debiti v/fornitori (conto numerario movimentato andare a diminuzione dei debiti VNA) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi libro giornale: Come si rileva la vendita di merci con regolamento differito a mezzo assegno secondo il metodo della partita doppia L'impresa X vende in data 23 ottobre delle materie prime per un importo pari a 200 € +iva. Il pagamento avviene mediante assegno bancario al 31 ottobre (dopo otto giorni). 41 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Alla data della vendita si movimentano i seguenti conti: - Materie c/vendute (conto economico acceso in avere ad aumenti di ricavi VEP) - Iva ns/debito (conto numerario acceso in avere ad aumenti di debiti VNP) - Crediti v/clienti (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: Alla data del pagamento si movimentano i seguenti conti: - Banca c/c (conto numerario acceso andare ad aumenti di denaro VNA) - Crediti v/clienti (conto numerario movimentato in avere a diminuzione di crediti VNP) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: L'acquisto di merci con oneri aggiuntivi L'impresa X acquista delle materie prime per un importo pari a 100 € + Iva oltre il 10% di spese di trasporto. Il pagamento avviene mediante assegno bancario dopo 30 giorni. Alla data dell'acquisto si movimentano i seguenti conti: - Materie c/acquisti (conto economico acceso in dare ad aumenti di costi VEN) - Iva ns/credito (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) - Spese di trasporto su acquisti (conto economico acceso in dare ad aumenti costi VEN) - Debiti v/fornitori (conto numerario movimentato in dare a diminuzione di debiti VNA) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: Alla data del pagamento si movimentano i seguenti conti: - Banca c/c (conto numerario acceso in avere a diminuzioni di denaro VNP) - Debiti v/fornitori (conto numerario movimentato in dare a diminuzione di debiti VNA) Queste operazioni vanno riportate nei mastrini: E poi nel libro giornale: L’acquisto di merci con regolamento differito In questo caso usciamo sempre nell'ambito delle operazioni di acquisto con regolamento differito: la dilatazione temporale tra l'acquisto e il pagamento fa sorgere un debito dell'azienda. Adesso analizzeremo le operazioni di acquisto con imposizione Iva, regolamento differito e eventuali premi. Il premio sugli acquisti viene solitamente concesso dal fornitore all'azienda in casi di fedeltà dimostrata oppure in caso di promozioni periodiche. Qualunque sia l'origine, il premio sugli acquisti determina sempre una riduzione degli oneri. Successivamente ci concentreremo sull'operazione di vendita. Come si rileva l'acquisto di merci con regolamento differito e premi secondo il metodo della partita doppia L'impresa X acquista in data 30 ottobre delle merci per un importo pari a 100 € + Iva. Il fornitore rende dei premi sugli acquisti pari al 10% il pagamento avviene al 30 novembre mediante assegno. 42 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda fondo ammortamento) e IL PREZZO DI VENDITA. Può accadere che: - Il prezzo vendita sia uguale al valore contabile - Il prezzo vendita non sia uguale al valore contabile, allora: - Se il prezzo vendita è maggiore del valore contabile si avrà una plusvalenza perché si vende un'immobilizzazione ad un valore superiore rispetto a quello effettivo - Se il prezzo vendita è minore del valore contabile si avrà una minusvalenza perché si vendono immobilizzazione ad un valore inferiore rispetto a quello effettivo Ricordati che le plusvalenze e le minusvalenze sono sempre componenti straordinari di reddito pertanto la loro natura è economica. Infatti: - Nel caso della plusvalenza siamo dinanzi ad una VEP (conto economico acceso in avere ad aumenti di ricavi) - Nel caso di una minusvalenza siamo dinanzi ad una VEN (conto economico acceso andare ad aumenti di costi) Vendita di immobilizzazioni senza componenti straordinari di reddito L'impresa X vende un impianto il cui valore storico è di 1000 € ed il cui fondo presenta il valore di 600 €. Il valore contabile risulta uguale al prezzo di vendita. PREZZO DI VENDITA = VALORE CONTABILE nessuna componente straordinaria di reddito: né plusvalenze né minusvalenze. Alla data di vendita si movimentano i seguenti conti: - Impianti (conto economico acceso in avere a diminuzione dei costi pluriennali VEP) - Iva ns/debito (conti numerari acceso in avere ad aumenti di costi di debiti VNP) - Crediti v/clienti (conto numerario acceso andare ad aumenti di crediti VNA) I mastrini: 400 € e il valore contabile (costo storico-fondo di ammortamento =1000-600 = 400). L'Iva è 88,00 perché l'imponibile è 400 (22% 400 = 88). Il libro giornale: Vendita di immobilizzazioni con plusvalenze Ora concentriamo l'attenzione sulle operazioni di vendita di immobilizzazioni con plusvalenza: prezzo di vendita maggiore del valore contabile. Si vende un'immobilizzazione ad un valore superiore rispetto a quello effettivo. L'impresa X vende un impianto il cui valore storico è di 1000 € ed il cui fondo presenta un valore di 600. Il prezzo di vendita ammonta a 500 €. Il valore contabile risulta diverso dal prezzo di vendita. PREZZO DI VENDITA > VALORE CONTABILE = PLUSVALENZA perché si vende un immobile ad un valore superiore rispetto a quello effettivo. Alla data della vendita si movimentano i seguenti conti: - Impianti (conto economico acceso in avere a diminuzione di costi pluriennali VEP) - Iva ns/debito (conto numerario acceso in avere ad aumenti di debiti VNP) - Crediti v/clienti (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) - Plusvalenza (componente straordinaria di reddito: conto economico acceso in avere ad aumenti di ricavi VEP) Nei mastrini: L'importo che si contabilizza nel conto impianti è il valore contabile. Nel libro giornale: Abbiamo esaminato la vendita delle immobilizzazioni. Abbiamo compreso che quando un'azienda vende un immobile per verificare se esistono componenti straordinari di reddito bisogna confrontare: - Il valore contabile, cioè la differenza tra il costo storico il fondo ammortamento - Il prezzo vendita, cioè il valore al quale il bene è ceduto 45 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Quando il prezzo di vendita supera il valore contabile sia una plusvalenza. Le minusvalenze La minusvalenza si rileva se nella vendita dell'immobile si ha il prezzo di vendita minore del valore contabile. Si vende cioè un'immobilizzazione ad un valore inferiore rispetto a quello effettivo. Così come le plusvalenze, anche le minusvalenze sono sempre componenti straordinari di reddito: pertanto, la loro natura economica. Infatti: - Nel caso della plusvalenza siamo dinanzi ad una VEP (conto economico acceso in avere ad aumenti di ricavi) - Nel caso della minusvalenza siamo dinanzi ad una VEN (conto economico acceso in dare ad aumenti di costo) La vendita delle immobilizzazioni con minusvalenze L'impresa X vende un impianto il cui valore storico è di 1000 € ed il cui fondo presenta un valore di 600 €. Il prezzo di vendita è di 300 €. Il valore contabile risulta diverso dal prezzo di vendita. PREZZO DI VENDITA< VALORE CONTABILE = MINUSVALENZA perché si vende un immobile ad un valore inferiore rispetto a quello effettivo. Alla data della vendita si movimentano i seguenti conti: - Impianti (conto economico acceso in avere a diminuzione di costi pluriennali VEP) - Iva ns/debito (conto numerario acceso in avere ad aumenti di debiti VNP) - Crediti v/clienti (conto numerario acceso in dare ad aumenti di crediti VNA) - Minusvalenza (componente straordinaria di reddito: conto economico acceso in dare ad aumenti di costi VEN) Nei mastrini: Nel libro giornale: Liquidazione dell'Iva L'Iva (imposta sul valore aggiunto) è un'imposta indiretta che si applica alla cessione di beni, alle prestazioni di servizi e alle importazioni. Sulla base delle risultanze dei registri obbligatori (registro delle fatture emesse e di registro degli acquisti), periodicamente, le aziende devono determinare la posizione per Iva a debito e a credito nei confronti dell'erario. Il calcolo per la liquidazione dell'Iva consiste semplicemente nel porre a confronto la situazione dell'Iva a debito (per le vendite e gli anticipi ai fornitori, eventualmente anche per le rettifiche su vendite) e dell'Iva a credito (per gli acquisti e gli anticipi a clienti, eventualmente anche per le rettifiche sugli acquisti). Dalla differenza emergerà una posizione debitoria (Iva a debito> Iva a credito) oppure una posizione creditoria (Iva a credito> Iva a debito) nei confronti dell'erario. Si può dire che l'Iva non è né un costo non è un ricavo, ma soltanto un credito o un debito nei confronti dell'erario. La liquidazione dell'Iva esempio La società Alfa acquista merci per 100 € e vende beni per 300 €. Dopo tutte le operazioni di acquisto e di vendita procede alla liquidazione dell'Iva. Tutte le operazioni sono effettuate in contanti. All'atto dell'acquisto di merci si movimentano i seguenti conti: - Merci c/acquisti (conto economico di reddito acceso ai costi d'esercizio) - Iva ns/credito (conto numerario assimilato attivo) per l'importo dell'Iva pagata dal venditore - Cassa (conto numerario certo passivo) per il totale pagato (merci c/acquisti e Iva) Mastrini: Libro giornale: La liquidazione dell'Iva nella vendita di merci All'atto della vendita di merci si movimentano i seguenti conti: - Merci c/vendite (conto economico di reddito acceso ai ricavi d'esercizio) 46 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - Iva ns/debito (conto numerario assimilato passivo) per l'importo dell'Iva pagata dal compratore - Cassa (conto numerario certo attivo) per il totale riscosso (merci c/vendite e Iva) Nei mastrini: Nel libro giornale: Dal registro Iva sulle vendite emerge un debito di 66 € e dal registro Iva sugli acquisti un credito di 22 €. All'atto della liquidazione della posizione Iva a credito: - Si chiude il conto Iva ns/credito (conto numerario assimilato attivo) - Si accende il conto erario c/Iva (conto numerario assimilato attivo) che accoglie tutti i rapporti Mastrini: Libro giornale: All'atto della liquidazione della posizione Iva a debito: - Si chiude il conto Iva ns/debito (conto numerario assimilato passivo) - Sì movimento il conto erario c/Iva (conto numerario assimilato attivo) che accoglie tutti i rapporti Mastrini: Libro giornale: All'atto del versamento dell'Iva a credito: - Si chiude il conto erario c/Iva (conto numerario assimilato attivo) che accoglie tutti i rapporti - Sì movimentata il conto cassa Mastrini: Libro giornale: Il regolamento dei crediti con effetti Durante il corso abbiamo avuto modo di comprendere che i crediti nascono in azienda da operazioni di vendita con regolamento differito. L'incasso può avvenire in diverse modalità (cassa, depositi bancari e postali, assegni, girata di assegni). Cambia solo la denominazione del conto. Contabilmente avremo sempre: - Pagamento VNA (aumenta il denaro) - Cassa se in contanti - Posta c/c se con deposito - Banca c/c se con deposito - Cassa assegni se con girata - Assegno - Crediti v/clienti VNP (si riducono i crediti) Il regolamento dei crediti con effetti All'atto di vendita il cliente potrebbe mettere una cambiale verso l'azienda. La cambiale o effetto è una promessa di pagamento, relativa ad un importo dato ad una precisa scadenza. Alla scadenza infatti possono verificarsi due ipotesi: - Il cliente paga - Il cliente non paga Il regolamento dei crediti con effetti: il cliente paga alla scadenza Se il cliente paga bisogna contabilizzare il pagamento: si avrà un aumento di denaro (indipendentemente dalla modalità di pagamento), a fronte di una riduzione dei crediti. 47 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Banca X c/c a Crediti V/clienti 10,00 4. Rinnovo effetti Effetti attivi V Effetti attivi N 70,00 70,00 Effetti attivi N a Effetti Attivi V 70,00 Rinnovo parziale degli effetti con interessi pagati in posticipo Fase uno: 1. Riscossione di parte del vecchio effetto a. Aumento entrate VNA b. Diminuzione effetti VNP 2. Liquidazione degli interessi a. Aumento interessi attivi VEP b. Aumento crediti v/clienti VNA 3. Rinnovo di una parte degli effetti con aumento degli interessi a. Aumentano gli effetti attivi nuovi VNA b. Diminuiscono effetti attivi VNP c. Riduzione dei crediti v/clienti VNP Fase due: 4. Pagamento di nuovi effetti a scadenza a. Aumentano entrate VNA b. Diminuiscono gli effetti VNP Esempio: Alla scadenza di un credito rappresentato da effetti attivi per euro 100 viene regolato mediante accredito su conto corrente bancario per il 30%. Per la rimanente parte viene concessa una dilazione nel pagamento attraverso il rinnovo parziale degli effetti e il pagamento dei relativi interessi per un importo di euro 10 in via posticipata. 1. Pagamento parziale degli effetti Effetti attivi vecchi Banca X c/c 30,00 30,00 Banca X c/c a effetti attivi 30,00 2. Liquidazione degli interessi Interessi attivi Crediti v/clienti 10,00 10,00 Crediti v/clienti a Interessi attivi 10,00 3. Rinnovo degli effetti con interessi pagati posticipatamente Effetti attivi vecchi Crediti v/clienti Effetti attivi nuovi 70,00 10,00 80,00 Effetti attivi N a Diversi Effetti attivi V Crediti v/clienti 70,00 10,00 80,00 4. Pagamento degli effetti nuovi Effetti attivi N Banca X c/c 80,00 80,00 Banca X c/c a Effetti Attivi N 80,00 Il Pagamento dei debiti con effetti Durante il corso abbiamo avuto modo di comprendere che i debiti nascono da operazioni di acquisto con regolamento differito. Il pagamento può avvenire in diverse modalità, cambia solo la denominazione del conto. Contabilmente avremo sempre: - Debiti v/fornitori VNA (diminuiscono i debiti) - Pagamento VNP (si riduce il denaro) Il regolamento dei debiti con gli effetti All'atto di acquisto il cliente potrebbe mettere una cambiale verso l'azienda. La cambiale o effetto è una promessa di pagamento relativo ad un importo dato ad una scadenza precisa. Alla scadenza si possono verificare due ipotesi: - L'azienda paga - L'azienda non paga 50 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Il regolamento dei debiti con effetti: l'azienda paga alla scadenza Se l'azienda paga bisogna contabilizzare il pagamento: si avrà una riduzione di denaro, a fronte della riduzione dei debiti. Il regolamento dei debiti con effetti: l'azienda non paga alla scadenza Se l'azienda non avesse la liquidità necessaria può richiedere il rinnovo dello stesso. Il rinnovo è un istituto giuridico con il quale un effetto in scadenza viene sostituito, tutto o in parte, con un nuovo effetto, al fine di spostare avanti nel tempo la data di pagamento. Il rinnovo degli effetti passivi Sul rinnovo si calcola un interesse, che è il motivo per il quale si avrà una variazione dei costi/ricavi per l'azienda. Nel caso del rinnovo di effetti passivi l'interesse passivo. La natura del conto è economica (interesse passivo VEN: aumentano i costi, motivo per il quale si avrà una riduzione di liquidità). Gli interessi possono essere pagati anticipatamente (all'atto del rinnovo) o posticipatamente (alla scadenza dell'effetto). Considerato che il rinnovo può essere totale parziale, andremo a studiare quattro casi: - Rinnovo TOTALE con interessi ANTICIPATI - Rinnovo TOTALE con interessi POSTICIPATI - Rinnovo PARZIALE con interessi ANTICIPATI - Rinnovo PARZIALE con interessi POSTICIPATI Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati anticipatamente Fase uno: a. Liquidazione degli interessi b. Aumento degli interessi passivi VEN c. Aumento dei debiti v/fornitori VNP 2. Pagamento degli interessi a. Diminuiscono le entrate VNP b. Si riducono i debiti v/fornitori VNA 3. Rinnovo degli effetti a. Aumentano gli effetti passivi nuovi VNP b. Diminuiscono gli effetti passivi vecchi VNA Fase due: 4. Riscossione dei nuovi effetti a. Diminuiscono le entrate VNP b. Diminuiscono gli effetti passivi nuovi VNA Esempio: Alla scadenza di un debito rappresentato da effetti passivi per 1000 € viene concessa una dilazione al pagamento attraverso il rinnovo totale degli effetti per ulteriori tre mesi. Gli interessi, pagati in via anticipata, sono calcolati ad un tasso del 10%. Gli interessi sono calcolati sull'intera somma a prescindere dalla modalità del loro pagamento in base alla seguente formula: I= (Capitale x Tasso x Mesi) /1200 Quindi in questo caso gli interessi sono uguali a 25€. 1. Liquidazione degli interessi Debiti v/fornitori Interessi passivi 25,00 25,00 Interessi passivi a debiti v/fornitori 25,00 2. Pagamento anticipato degli interessi Debiti v/fornitori Banca X c/c 25,00 25,00 Banca X c/c a Debiti v/fornitori 25,00 3. Rinnovo degli effetti Effetti passivi (nuovi) Effetti passivi (vecchi) 1000,00 1000,00 Effetti passivi Vca Effetti passivi N 1000,00 5. Pagamento degli effetti nuovi Effetti passivi N Banca X c/c 1000,00 1000,00 51 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Effetti passivi nuovi a Banca X c/c 1000,00 Rinnovo totale degli effetti con interessi pagati in posticipo La caratteristica del rinnovo totale con interessi pagati posticipatamente riguarda l'incremento dell'importo dei nuovi effetti che costituiscono i vecchi per effetto degli interessi. Fase uno: 1. Liquidazione degli interessi che vengono portati ad incremento di nuovi effetti e contemporaneo rinnovo degli effetti a. Aumento dei crediti v/clienti VNA b. Aumento componente positiva di reddito VEP c. riduzione dei vecchi effetti VNP Fase due: 2. Riscossione a scadenza i nuovi effetti maggiorati degli interessi Esempio: Nel caso degli interessi posticipati, il debito per interessi viene incorporato nel nuovo effetto come segue: Effetti passivi vecchi Debiti v/fornitori Effetti passivi nuovi 1000,00 25,00 1025,00 Diversi a Effetti passivi N Effetti passivi V Crediti v/fornitori 1000 25,00 1025,00 Rinnovo parziale e interessi anticipati Esempio: Prendendo di riferimento l'esercizio precedente, si supponga che il rinnovo avvenga per solo 600 €. Gli interessi saranno pagati sulla parte del debito che viene rinnovata: I = (600 x 10 x 3)/1200 = 15 A questo punto bisogna rilevare preliminarmente: - il pagamento degli effetti non rinnovati - La liquidazione degli interessi passivi Effetti passivi Banca X c/c 400,00 400,00 Effetti passivi a Banca X c/c 400,00 Interessi passivi Debiti v/fornitori 15,00 15,00 Interessi passivi a Debiti v/fornitori 15,00 In seguito si deve procedere al pagamento degli interessi e al rinnovo vero e proprio degli effetti. Nel caso di interessi anticipati, il pagamento avviene al momento del rinnovo: Debiti v/fornitori Banca c/c 15,00 15,00 Debiti v/fornitori a Banca C/c 15,00 In seguito si deve procedere allo stralcio parziale della cambiale in scadenza e all'emissione di un nuovo effetto, per la somma per la quale è stato ottenuto il rinnovo Effetti passivi V Effetti passivi N 600,00 600,00 Effetti passivi V a Effetti passivi Ni 600,00 Il rinnovo parziale a interessi posticipati Nel caso di interessi posticipati, si registra lo stralcio del vecchio effetto e l'estinzione del debito per interessi; in contropartita si emette un nuovo titolo comprensivo del capitale (importo rinnovato) e degli interessi stessi Effetti passivi vecchi Debiti v/fornitori Effetti passivi nuovi 600,00 15,00 615,00 52 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda immagazzinata o per prestazioni di servizi già utilizzati nel processo produttivo. Sotto il profilo contabile, si tratta di variazioni numerarie (debiti/crediti presunti) che misurano rispettivamente costi e ricavi futuri che, seppure di competenza dell'esercizio, avranno una manifestazione numeraria futura, di importo non ancora definito (l'importo della transazione è definitivamente definito nella fattura). Nel caso delle fatture da emettere , si avrà un credito presunto (conto numerario attivo) che misura una quota di ricavo di competenza dell'esercizio: 31.12.2020 Fattura da emettere a Merci c/vend. Nel caso delle fatture da ricevere, si avrà un debito presunto (conto numerario passivo) che misura una quota di costo di competenza dell'esercizio: 31.12.2020 Merci c/acq. a Fattura da ricevere In entrambi i casi sarà necessario procedere al riepilogo in conto economico dei nuovi componenti positivi e negativi di reddito rilevati: 31.12.2020 Merci c/vend a CE 31.12.2020 CE a Merci c/acq. Quindi, nel caso delle fatture da emettere si avrà: - Merci vendute e già spedite - Ricavi non ancora incassati → Crediti verso clienti Contabilmente avremo: - Aumento di crediti verso clienti VNA - Aumento di ricavi di competenza dell'esercizio VEP Si avranno pertanto i seguenti: 1. Mastrini Fatture da emettere Merci c/vendite VNA VEP 2. Libro giornale 31.12.2020 Fattura da emettere a Merci c/vend. 3. Scrittura di epilogo 31.12.2020 Merci c/vend. a CE Quindi, nel caso delle fatture da ricevere, si avrà: - Merci acquistate e già ricevute - Corsi non è ancora sostenuti → Debiti verso fornitori Contabilmente avremo: - Aumento costi di competenza di esercizio VEN - Aumento debiti verso fornitori VNP Si avranno pertanto i seguenti: 1. Mastrini Merci c/acquisti Fatture da ricevere VEN VNP 2. Libro giornale 31.12.2020 Merci c/acq a Fatture da ricevere 3. Scrittura di epilogo 31.12.2020 CE a Merci c/acquisti Lo stralcio dei crediti ritenuti inesigibili Le scritture di stralcio dei crediti ritenuti inesigibili si hanno in caso di credito a rischio per il quale si ritiene opportuno effettuare una svalutazione. L'art. 2426 c.c. afferma infatti che "i crediti devono essere iscritti secondo il valore di presumibile realizzazione". Pertanto, qualora al termine dell'esercizio, vi sia una ragionevole certezza che il credito non sarà più esigibile, è necessario procedere al suo stralcio mediante la seguente scrittura: 31.12.2020 Svalutazione di credito a Credito v/XXX A questo punto procediamo all'epilogo: 31.12.2020 CE a Svalutazione di credito L'accantonamento al fondo T.F.R. Il fondo trattamento di fine rapporto accoglie gli accantonamenti effettuati in ogni esercizio dell'impresa per fronteggiare la quota della c.d retribuzione differita che verrà erogata al dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Tale quota esprime l'importo del debito maturato nel 55 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda corso dell'esercizio, calcolato secondo le norme previste dalla legge. La scrittura di rilevazione della quota di competenza dell'esercizio sarà la seguente: 31.12.2020 Acc.to a F.T.F.R. a F.T.F.R Il conto Accantonamento al fondo trattamento di fine rapporto è un conto economico di reddito che misura una variazione economica negativa. Il conto Fondo trattamento di fine rapporto è un conto numerario acceso ad una variazione numeraria presunta. In conto economico viene riepilogato e la variazione economica negativa: 31.12.2020 CE a Acc.to a F.T.F.R Le scritture di integrazione di completamento I ratei attivi e passivi I ratei attivi e passivi rappresentano i crediti o debiti presunti che misurano ricavi di competenza dell'esercizio esigibili in esercizi successivi e di costi di competenza dell'esercizio pagabili in esercizi successivi. In sostanza, si tratta di quote di ricavi o di costi di competenza economica dell'esercizio, la cui manifestazione numeraria si avrà in esercizi successivi. Il credito presunto (che misura la quota di ricavo) è definito come rateo attivo (conto numerario presunto attivo). Il debito presunto (che misura la quota di costo) è definito come rateo passivo (conto numerario presunto passivo). La rilevazione dei ratei attivi e passivi può avvenire attraverso due metodi: - Metodo analitico - Metodo sintetico RATEI ATTIVI Nel prosieguo si farà riferimento esclusivamente al metodo analitico. Con il metodo analitico la rilevazione avverrà in due fasi: 1. Nella prima si rileva il debito (rateo passivo) o il credito (rateo attivo) in un apposito conto acceso ai ratei 2. Nella seconda si rileva il costo o il ricavo nel conto riguardante il componente di credito che deve essere integrato. Esempio: Sì ipotizzi di possedere un capannone ceduta in affitto il 1 novembre al canone semestrale di 600 € pagabile in via posticipata il 30 aprile dell'anno successivo. Nel caso di specie si avrà: - Intervallo 1.11 - 31.12 = quota di ricavo di competenza dell'esercizio - Intervallo 31.12 - 30.04 = quota di ricavo di competenza dell'esercizio successivo Al 30.04 avviene la manifestazione numeraria. Nel caso di specie la rilevazione del rateo attivo mediante il metodo analitico avverrà nel modo seguente: 1. Nella prima fase si rileverà la quota di ricavo (sito attivo) di competenza dell'esercizio in chiusura. Poiché la quota relativa a due mesi sarà pari a 200 €. 31.12.2020 Rateo attivo a Fitto attivo 200 2. Nella seconda fase si rileva il fitto attivo, cioè la componente di credito da epilogare. 31.12.2020 Fitto attivo a CE 200 A rigor di logica, questa seconda rilevazione rientra tra le scritture di riepilogo. Esempio: Si ipotizza di aver effettuato un prestito di 2000 € in data 1/11/2019, con interessi pagabili semestralmente in via posticipata nella misura del 20%. Nel caso di specie al 31/12/2019 si avrà: - Intervallo 1.11 - 31.12 = quota di ricavo da imputare nell'esercizio 2019 - Intervallo 31.12 - 1.05 = quota di ricavo di competenza dell'esercizio 2020 All’1.05 avviene la manifestazione numeraria. Calcolo dell'interesse semestrale all'1.05.2020: (2000 x 6 x 20)/1200 = 200 Interesse pagabile Calcolo della quota maturata nell'esercizio 2019: 200 : 6 = x : 2 x = 66.7 Prima fase: al 31/12/2019 Ratei attivi Interessi attivi 66,7 VNA +crediti 66,7 VEP +ricavi di comp 31.12.2019 Rateo attivo a Interessi attivi 66,7 56 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Epilogo: Interessi attivi Conto economico 66,7 66,7 66,7 31.12.2020 Interessi attivi a CE 66,7 Esempio: Sì ipotizzi di aver contratto un mutuo di 50.000 € sul quale si liquidano semestralmente alle date 1.06 e 1.12 gli interessi posticipati del 16%. Nel caso specie al 31/12/2019 si avrà: - Intervallo 1.12 - 31.12 = quota di costo da imputare all'esercizio 2019 - Intervallo 31.12 - 1.06 = quota di costo di competenza dell'esercizio 2020 Al 01.06 avviene la manifestazione numeraria. Calcolo dell'interesse semestrale all’1.06: (50.000 x 6 x 16)/1200 = 4000 interesse pagabile Calcolo della quota maturata nell'esercizio 2019: 4000 : 6 = x : 1 x = 666,66 Prima fase: al 31/12/2019 Interessi passivi Ratei passivi 666,66 VEN +costi 666,66 VNP +debiti 31.12.2019 Interessi passivi a Ratei passivi 666,66 Epilogo: Interessi passivi Conto economico 666,66 666,66 666,66 31.12.2020 CE a Interessi passivi 666,66 L'accantonamento ai fondi per rischi futuri I fondi oneri futuri e i fondi rischi rilevano costi presunti connessi a variazioni numerarie future, le quali possono essere: - Certe nel verificarsi (an) - Incerte nell'ammontare (quantum) - Incerte nella data di manifestazione (quando) - Incerte nel verificarsi (an) - Incerte nell'ammontare (quantum) - Incerte nella data di manifestazione (quando) Fondi oneri futuri Fondi rischi specifici Si tratta, in sostanza, di imputare all'esercizio in corso quote di costi di competenza che riguardano: - Spese che vengono impegnate nell'esercizio in corso sebbene avranno manifestazione numeraria futura - Rischi che incombono su elementi patrimoniali attualmente esistenti Sotto il profilo contabile, si tratta dunque di costi di competenza dell'esercizio aventi manifestazione numeraria futura. In partita doppia occorre rilevare: - Debito presunto → in avere del conto fondo X → variazione numeraria passiva presunta VNP - COMP. NEG. RED → in dare del conto acconto al fondo X → variazione economica di reddito accesa a costi di esercizio VEN Le scritture relative all'operazione in questione saranno le seguenti: Libro giornale 31.12.2019 Acc.to fondo X a Fondo X Epilogo 31.12.2019 CE a Acc.to fondo X Esempio: La ditta Alfa ha incorso un contenzioso in materia di imposte indirette per il quale ritiene prudente che al 31.12.19 effettuare un accantonamento di 3000 € a fronte di un futuro probabile esborso in caso di decisioni sfavorevoli della commissione tributaria. Al 31.12. 19 movimentano i seguenti conti: - Accantonamento rischi per imposte: conto economico acceso ai costi di esercizio VEN - Fondo imposte: conto numerario destinati a coprire perdite presunte su operazioni in corso VPN Al 31/12/2019 Acc. rischi imposte Fondo imposte 57 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Risconto attivo Fitto passivo 7500 VNA -debiti 7500 VEP -costi 31.12.2019 Risconto attivo a Fitto P 7500 Le rimanenze finali di magazzino Durante l'esercizio dell'impresa sostengono costi relativi a: - L'acquisto di materie prime e merci - La trasformazione delle materie prime in prodotti finiti - La gestione l'immagazzinamento delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti e delle merci Se al termine dell'esercizio esistono rimanenze di magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti, merci) i relativi costi non possono essere considerati di competenza economica dal momento che: - Le merci e i prodotti finiti non sono stati venduti - Le materie prime e semilavorati non sono stati immessi nel ciclo produttivo o non lo hanno concluso Si rende dunque necessario rettificare i costi d'esercizio e allo stesso tempo rinviare tali costi a futuri esercizi, ovvero al momento in cui presumibilmente si genereranno i corrispondenti ricavi. Esempio: Si ipotizza che il termine dell'esercizio di impresa registri la presenza di merci in magazzino per 1000 €. Le scritture in partita doppia saranno le seguenti: 1. Nella prima fase si rileverà il costo sospeso nell'apposito conto merci 31.12.2019 Merci a Merci c/rim fin 1000 2. Nella seconda fase si effettuerà la rettifica in distinta del corso non di competenza del conto merci c/rimanenze finali 31.12.2020 Merci c/rim fin a CE 1000 Esempio: L'impresa acquista in data 1/9/2019 merci per un valore di 50.000 € a mezzo assegno bancario. La metà delle merci non vengono nell'esercizio impiegate nel ciclo produttivo, costituendo al 31/12/2019 delle rimanenze magazzino.in data 1/9/2019 si movimentano i seguenti conti: - Merci c/acquisti (conto economico movimentato andare ad aumenti di costi VEN) - Banca (conto numerario acceso in avere a diminuzioni di denaro VNP) In data 31/12/2019 si movimentano i seguenti conti: - Merci (conto economico movimentate andare a rettifiche di costi) - Merci c/rimanenze finali (conto economico acceso in avere a diminuzione dei costi VEP) al 1/09/2019 Merci c/acquisti Banca 50.000 VEN +costi 50.000 VNP -denaro 31.12.2019 Merci c/acq a Banca 50.000 Al 31/12/2019 Merci Merci c/rimanenze f 25.000 conto sospeso 2500 VEP -costi di competenza 31.12.2019 Merci a Merci c/rim fin 25.000 Le scritture di riapertura dei conti Si consideri il caso dei ratei attivi e passivi. Al 31/12 il rateo attivo integrava un ricavo di competenza, mentre il rateo passivo integrava un costo di competenza dell'esercizio. All'inizio dell'esercizio successivo il ricavo e il costo in questione non sono più di competenza. Pertanto, 60 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda i ratei attivi e passivi devono essere stornati ovvero chiusi. La chiusura del rateo attivo viene contabilmente compensata da un componente negativo di reddito che costituisce una rettifica di ricavo (fitto attivo, interesse attivo, eccetera); mentre la chiusura del rateo passivo viene contabilmente compensata da un componente positivo di reddito che rappresenta una rettifica di costo (fitto passivo, interesse passivo, eccetera). La seguente rilevazione consente di rettificare il ricavo e di chiudere il conto acceso a rateo attivo: 1.01.2020 Fitto attivo a Rateo attivo XXX La seguente rilevazione invece consente di rettificare il costo e di chiudere il conto acceso a rateo passivo: 1.01.2020 Rateo passivo a Fitto passivo XXX Si consideri il caso delle fatture da emettere e da ricevere. Al 31/12 le fatture da emettere integravano un ricavo di competenza, mentre le fatture da ricevere integravano un costo di competenza dell'esercizio. All'inizio dell'esercizio successivo il ricavo e il costo in questione non sono più di competenza. Pertanto, i conti fatture da emettere le fatture da ricevere devono essere stornati ovvero chiusi. La chiusura delle fatture da emettere e viene contabilmente compensata da un componente negativo di reddito che costituisce una rettifica di ricavo (merci conto vendite), mentre la chiusura delle fatture da ricevere viene contabilmente compensata da un componente positivo di reddito che rappresenta una rettifica di costo (merci conto acquisti) La seguente rilevazione consente di rettificare il ricavo e di chiudere il conto acceso alle fatture da emettere: 1.01.2020 Merci c/vendite a Fatture da E XXX La seguente rilevazione invece consente di rettificare il costo e di chiudere il conto acceso a rateo passivo: 1.01.2020 Fatture da R a Merci c/acquisti XXX Si consideri ora il caso dei risconti attivi e passivi. Al 31/12 risconti attivi rettificano costi non di competenza dell'esercizio, mentre i risconti passivi rettificano ricavi non di competenza dell'esercizio. All'inizio dell'esercizio successivo tali costi e ricavi divengono di competenza. Pertanto, tali costi e ricavi devono essere integrati, ovvero devono entrare a far parte dei C/R del nuovo esercizio. La chiusura dei risconti attivi viene contabilmente compensato da un componente negativo di reddito che costituisce un'integrazione di costo (fitto passivo, interesse passivo), mentre la chiusura dei risconti passivi viene contabilmente compensata da un componente positivo di reddito che rappresenta una integrazione di ricavo (fitto attivo, interesse attivo). La seguente rilevazione consente di integrare il costo e di chiudere il conto acceso ai risconti attivi: 1.01.2020 Fitto passivo a Risconto A XXX La seguente rilevazione invece consente di integrare il costo e di chiudere il conto acceso ai risconti passivi: 1.01.2020 Risconto passivo a Fitto A XXX Si consideri ora il caso delle rimanenze finali. Al 31/12 il conto merci rettificava costi non di competenza dell'esercizio. All'inizio dell'esercizio successivo tali costi divengono di competenza. Pertanto, tali costi devono essere integrati, ovvero devono entrare a far parte dei corsi del nuovo esercizio. La chiusura del conto merci viene contabilmente compensata da un componente negativo di reddito che costituisce un'integrazione di costo (merci conto rimanenze iniziali). La seguente rilevazione consente di integrare il ricavo e di chiudere il conto acceso alle merci: 1.01.2020 Merci c/rim I a Merci XXX 61 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Valutazione aziendale Il capitale economico Il concetto di capitale economico Il capitale aziendale è una quantità astratta che può assumere diversi valori in funzione delle finalità che sottostanno alla sua determinazione. Le sue principali configurazioni sono: - CAPITALE DI COSTITUZIONE CC: è adottato per conoscere il valore del capitale iniziale - CAPITALE DI FUNZIONAMENTO CF: stima il reddito da assegnare all'esercizio e il valore finale del capitale al termine dell'esercizio SP 1 SP 2 SP 3 CN 40 → R 10 CN 50 → R 30 CN 80 - CAPITALE DI LIQUIDAZIONE CL: consente di capire il valore del capitale a quando l'azienda cessa di esistere, cioè viene liquidata - Volontariamente - Forzatamente (per procedure concorsuali) CL<CF CL → è il valore del complesso di beni non coordinato di beni CF → è il valore del sistema socio-economico - CAPITALE DI TRASFORMAZIONE: è utile per determinare il valore del capitale quando l'azienda cambia veste giuridica - Per tutela dei soci si conferma se leva il valore del CN - CAPITALE DI TRASFERIMENTO in senso ampio ( cessione, conferimento, liquidazione quote, fusione): a fronte di un corrispettivo in denaro (cessione in senso stretto) o in azioni (cessione per apporto) cambia il soggetto economico - La configurazione non è univoca ma poliforme, pertanto è necessario utilizzare l'ottica del valutatore L'ottica del valutatore 62 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda I metodi indiretti Concetti di matematica finanziaria I metodi teorici fondamentali Si suddividono in tre categorie: finanziari, dividendi e reddituali. Il metodo finanziario Il valore economico in base al metodo finanziario è pari a: Il metodo finanziario considera tutte le entrate e le uscite escluse quelle da e per gli azionisti (aumento rimborso di capitale e il pagamento dei dividendi). Il valore finale non considera la cassa e non comprende i debiti. Il metodo dei dividendi Il valore economico in base al metodo di dividendi e pari a: In questo caso il valore finale è pari al valore finale totale di liquidazione (coincide con il capitale netto). Il metodo reddituale Il valore economico in base al metodo reddituale è pari a: Il valore finale è pari al valore totale di liquidazione dell'azienda, meno le riserve di utili. I metodi teorici sono molto razionali ma poco obiettivi, in quanto richiedono l'esatta conoscenza: 1. Di tutti i flussi puntuali 2. Della durata dell'azienda 3. Del valore finale di liquidazione I metodi reddituali semplificati I metodi semplificati si dividono in due categorie: finanziarie e reddituali. I metodi semplificati stimano il capitale economico mediante l'utilizzo di alcune semplificazioni, che riguardano: - La durata dell'azienda - Il valore presunto realizzo - Il tasso di attualizzazione - La stima dei flussi 65 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda I metodi reddituali semplificati I metodi reddituali semplificati si basano sui redditi prospettici dell'impresa con riferimento a condizioni normali di gestione. Si suddividono in: - Metodo reddituale puro - Metodo reddituale complesso Il metodo reddituale puro Questo metodo ipotizza che: 1. Il valore di presunto realizzo sia pari a zero 2. I flussi reddituali prospettici siano sempre uguali 3. La durata dell'azienda sia limitata In formula: Dove R è il reddito medio normale atteso (flusso netto) e I è il tasso di attualizzazione. Il metodo reddituale complesso Il metodo ipotizza che: 1. I flussi reddituali prospettici siano puntuali 2. La durata dell'azienda si è limitata In formula: Dove R sono i redditi normale la tesi (flussi netti) e I è il tasso di attualizzazione. Il processo di stima Pertanto, ai fini della stima del capitale economico è necessario valutare: - il tasso di attualizzazione I - I flussi reddituali normali attesi R Si perviene dapprima alla stima del tasso di attualizzazione ipotizzando che questo sia uguale in ogni periodo. Successivamente, si procede alla stima dei flussi reddituali normali attesi, trascurando la componente fiscale. La stima del tasso di attualizzazione Il tasso di attualizzazione è il tasso di congrua remunerazione, ovvero il tasso in linea con i migliori investimenti alternativi tenuto conto del rischio e del lavoro imprenditoriale (spesso gli investimenti non comportano lavoro imprenditoriale o quest'ultimo viene remunerato con uno stipendio). In pratica: Il Risk Free Rate È il Price of time e si calcola come media dei rendimenti netti dei principali investimenti tendenzialmente privi di rischio (titoli di Stato) depurati dalla componente inflattiva. I dati si possono reperire sul bollettino della Banca d'Italia, Prometeia e CER. Il rendimento dei titoli di Stato deve essere calcolato al netto dell'inflazione mediante la regola di Fisher. Il Premium Risk È il compenso per il rischio imprenditoriale e può essere calcolato con varie tecniche: - La regola di Stoccarda - Capital Asset Pricing Model La regola di Stoccarda: Si stima con la seguente formula Dove X è una percentuale che varia tra 10% (rischio basso) il 30% (rischio alto) a seconda della rischiosità dell'impresa. Il Capital Asset Pricing Model e la stima dei flussi di reddito Il CAPM Il Capital Asset Pricing Model stima il premium risk con la seguente formula: Il coefficiente beta si trova nei libri o si calcola con la seguente formula: 66 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Dove Rm è il rendimento medio del mercato e Rt è il rendimento dell'impresa valutanda. Si veda la seguente tabella di Damodaran: La md La md (marketability discount) è una maggiorazione del tasso applicato alle società non quotate, in ragione del fatto che le azioni non negoziate in un mercato regolamentato scontano un rischio di negoziabilità maggiore rispetto a quello delle azioni quotate e liberamente trasferibili. Solitamente è una percentuale che varia tra l'1% e il 3%. Lo scr Lo scr (Specific company risk) è una maggiorazione del tasso connessa al fatto che l'investimento in una specifica attività, anziché in un portafoglio titoli, non consente di eliminare il rischio diversificabile. Tale maggiorazione del tasso è alto a fronteggiare i rischi specifici di una determinata attività, legati alle modalità di soddisfacimento del bisogno finanziario, alla tipologia di attività svolta, i luoghi nei quali essere esercitata, alla concentrazione della clientela, e così via. Solitamente è una percentuale che varia tra l'1% il 3%. La stima dei flussi di reddito I flussi di reddito sono di due tipi: - Flussi reddituali netti - Flussi reddituali lordi Possono essere calcolati con quattro tecniche: 1. Media dei risultati storici normalizzati 2. Estrapolazione dei risultati storici normalizzati 3. Risultati programmati 4. Innovazione La media dei risultati storici normalizzati Si prendono i dati storici del reddito netto degli ultimi 3-5 anni e si normalizzano ovvero si depurano delle componenti positive negative di natura straordinaria eccezionale. È straordinaria quando non c'è alla base una manifestazione di volontà contrattuale; è eccezionale quando c'è una manifestazione di volontà contrattuale ma il danno imputabile a solo una delle parti. Si applica il seguente schema: Si esprimono a valori correnti i redditi netti normalizzati applicando i coefficienti Istat. Si applica solo nel caso del metodo reddituale puro. Estrapolazione dei risultati storici normalizzati Si cerca la retta Interpolante i dati storici e si effettua l'estrapolazione (per un periodo massimo di tre anni, al di là dei quali il reddito si separa dall'infinito). Si applica nel caso di entrambi i metodi: reddituale puro e reddituale complesso. Occorre verificare preventivamente che i dati storici siano statisticamente significativi: il tempo deve spiegare ragionevolmente il fenomeno. I dati risultano significativi se: Avendo a disposizione dei dati significativi, si calcola la retta di regressione: y = a + bX Dove: - Y è la variabile indipendente (redditi attesi) - X è la variabile indipendente (tempo) - B è il coefficiente angolare - A è l'intercetta Calcolati i redditi puntuali dei primi tre esercizi si rimanda all'infinito l'ultimo reddito. Per ragioni di prudenza si è soliti fare la media aritmetica dei redditi. 67 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda I Tecnica Si analizzano i conti cassa e banca e si individuano le seguenti categorie di entrate e uscite: - Il flusso monetario della gestione operativa FMGO = ricavi operativi - costi operativi - Il flusso monetario della gestione finanziaria FMGF = accensione debito di finanziamento - rimborso debito di finanziamento - oneri finanziari - Il flusso monetario della gestione da e per gli azionisti FDPA = aumento di capitale societario - rimborso di capitale societario - dividendi - La variazione di cassa e la banca ΔLIQ = FMGO + FMGF +FDPA L'incremento di liquidità coincide con la differenza dei soldi del conto cassa/banca di seguito riportato: Il flusso monetario di cassa disponibile FMCD del periodo di riferimento può essere calcolato mediante due metodologie: - Metodo sintetico: FMCD = ΔLIQ - FDPA - Metodo analitico: FMCD = FMGO + FMGF Dove FMCD è il flusso levered. In base alle seguenti formule si avrà ΔLIQ - FDPA = FMGO + FMGF Il flusso di cassa lordo non considera la componente finanziaria e può essere calcolato sempre attraverso due metodologie: - Metodo analitico: FU =FMGO - Metodo sintetico: FU = ΔLIQ - FMGF - FDPA Dove FU è il flusso unlevered. In base alle seguenti formule si avrà FMGO = ΔLIQ - FMGF - FDPA II Tecnica Si analizza il conto economico mediante l'applicazione del seguente schema: Coerenza tra tassi e flussi Come per i metodi reddituali, anche per i mezzi finanziari è opportuno considerare il principio di coerenza della tassi e flussi. Pertanto: - In presenza di flussi Levered si utilizza il tasso di attualizzazione i - In presenza di flussi Unlevered si utilizza il tasso di attualizzazione secondo la configurazione WACC Quando si applicano i metodi finanziari Unlevered Le formule iniziali devono essere modificati nel seguente modo: Dove: - FU Sono i flussi Unlevered - Iwacc è il tasso di remunerazione del capitale investito - CS è la cassa iniziale - DF sono i debiti finanziari 70 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Esercizio La società gamma presenta la situazione patrimoniale al 31 12 2020 il bilancio d'esercizio 2021: Sì poi dici che nell'esercizio 2020 l'utile venga interamente distribuito e che le imposte da pagare dell'esercizio 2021 ammontino a 1800 €. Si rilevino i flussi Levered e Unlevered del 2021. Il flusso Levered per l'esercizio 2021 è pari a: - Metodo sintetico: FMCD = ΔLIQ- ΔCD- ΔRIS + UTILE DISTRIBUITO - UTILE A RIS = 6070 - 800 - 200 + 200 - 0 = 5270 - Metodo analitico: FMCD = UTILE D'ESERCIZIO + ΔF DI RISCHI + ΔDEB - ΔCCN - ΔAI = 4450 + ZERO + 2420 - 4100 + 2500 = 5270 Il flusso unlevered per l'esercizio 2021 è pari a: Il metodo patrimoniale semplice I metodi patrimoniali si basano su grandezze stock, ossia su elementi attivi e passivi che compongono il capitale. Stima il capitale economico come la somma algebrica del valore corrente degli elementi patrimoniali attivi e passivi del capitale. Le attività e le passività sono iscritte in bilancio al valore contabile, che risente del principio di prudenza. La base di valutazione sarà data dal patrimonio netto contabile (somma algebrica di elementi attivi e passivi) al quale si aggiungono sottraggono determinate rettifiche necessarie per passare dal valore contabile al valore corrente. Per cui: W = K士 Rett Ossia W=K’ Dove: - K è il patrimonio netto contabile - Rett sono le rettifiche degli elementi attivi e passivi - K’ è il patrimonio netto rettificato Per passare da K a K’ occorre compiere le seguenti operazioni: - Individuare gli elementi attivi e passivi suscettibili di valutazione - Revisionare gli elementi individuati - Calcolare il valore corrente e determinare le rettifiche - Stimare il patrimonio netto rettificato Per individuare gli elementi attivi e passivi occorre una situazione contabile aggiornata al momento della stima sottoscritta dagli amministratori (situazione patrimoniale infrannuale). Alcune indagini possono essere utili per accettarne l'eventuale esistenza di passività potenziali. È consigliabile sottoporre la situazione patrimoniale alla revisione esterna (in alcuni casi prevista per legge). In assenza di revisione esterna, il perito dovrà almeno accertare: - L'esistenza - La titolarità - I criteri di valutazione adottati Dei singoli elementi attivi e passivi del patrimonio. La regola generale per determinare il valore corrente è la seguente: - Per le passività: coincide con il valore di presunta estinzione (valore nominale dei debiti) - Per le attività 71 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda - A realizzo diretto: coincide con il valore di presunto realizzo - A realizzo indiretto: coincide con il costo di sostituzione Determinati i valori correnti dei singoli elementi del capitale si confronteranno detti valori con i rispettivi valori contabili al fine di pervenire alle rettifiche da portare al PN contabile di partenza. Di seguito si analizzano le immobilizzazioni tecniche, le rimanenze, le partecipazioni e i crediti. 1) IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE Sono beni al realizzo indiretto. Il valore contabile si determina ai sensi dell'articolo 2426 codice civile. Il valore corrente delle immobilizzazioni tecniche è dato dal costo di sostituzione: l'insieme degli oneri che occorre sostenere per avere un bene identico a quello oggetto di valutazione. In mancanza del costo di sostituzione si possono usare: - il valore assicurato - Il prezzo di mercato - Il costo storico rivalutato in base a coefficienti Istat - Il valore stimato da un esperto appositamente nominato 2) PARTECIPAZIONI Il valore contabile si determina ai sensi dell'articolo 2426 codice civile. Si possono distinguere: - Le partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni - Le partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni Per le prime il valore corrente può essere stimato pari al prezzo di mercato (azioni quotate), al prezzo di mercato di aziende similari, la frazione del patrimonio netto contabile. Le partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni possono essere distinte in: 3) RIMANENZE Il valore contabile si determina ai sensi dell'articolo 2426 codice civile. Il valore corrente dipende dal tipo di rimanenze: - Prodotti finiti: Valore di pres. Real - Oneri di vendita - Semilavorati: costi attuali di riproduzione - Materie prime: costi d'acquisto più recenti 4) CREDITI Il valore contabile si determina ai sensi dell'articolo 2426 codice civile. Il valore corrente sistema come segue: valore di presunto realizzo - svalutazioni per rischio di credito - svalutazione per attuazione crediti a medio lungo termine VN - FSC - ult. sval NI La stima di K’ Il patrimonio netto rettificato sistema come segue: Patrimonio netto contabile + rettifiche positive - rettifiche negative - oneri fiscali potenziali di seguito si analizzano gli elementi che permettono di stimare K’. 1) RETTIFICHE POSITIVE NEGATIVE Costituiscono le rettifiche negative: - Il maggior valore delle passività - Il minor valore delle attività Costituiscono le rettifiche positive: - Il minor valore delle passività - Il maggior valore delle attività 2) ONERI FISCALI POTENZIALI Gli oneri fiscali potenziali si applicano sulle plusvalenze virtuali derivanti dall'espressione a valori correnti delle poste attive e passive. Si può applicare un'aliquota piena (effetto IRES + IRAP) , un'aliquota forfettaria (in percentuale), nessuna aliquota. Esempio la società per azioni G presente al 31/12/2021 il seguente stato patrimoniale: 72 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda somma dei valori attribuiti ai singoli fattori qualificanti le caratteristiche di un giocatore. I valori assunti dai singoli parametri sono indicati nella tabella: La stima del marchio, della tecnologia e i metodi indiretti misti Il marchio è il segno distintivo del prodotto, così come la ditta è il segno distintivo dell'imprenditore e l'insegna del luogo in cui si svolge l'attività dell'impresa, in base alla normativa vigente decreto legislativo 4/12/92 numero 480. Può essere ceduto: - A titolo definitivo - A titolo di licenza: - Franchising: accordo con il quale un'impresa concede ad un'altra, a fronte di un corrispettivo, il diritto di sfruttare un marchio allo scopo di commercializzare determinati prodotti dello stesso settore merceologico - Merchandising: accordo con il quale un'impresa concede ad un'altra, a fronte di un corrispettivo, il diritto di sfruttare un marchio lo scopo di commercializzare i prodotti diversi da quelli del settore merceologico del cedente. Metodi di stima del marchio I Metodi utilizzabili per la stima del marchio possono essere: - Basati sui costi - Economico-reddituali - Empirici: - Interbrand - Royalties I metodi basati sui costi I metodi basati sui costi si dividono in: - Costo storico: il valore del marchio è pari alla somma dei costi sostenuti per la realizzazione del marchio (ideazione, design, registrazione, pubblicità) - Costo storico rivalutato: i costi di realizzazione vengono espressi a valori correnti - Costo di sostituzione: è la sommatoria degli oneri da sostenere per avere un marchio omogeneo a quello attuale - Costo della perdita: rappresentano i margini negativi derivanti dalla perdita del marchio I metodi economico-reddituali Stimano il valore del marchio come valore attuale dei redditi differenziali attribuibili al marchio: Dove: n è il numero di anni (da 10 a 20) Rd è la differenza tra il reddito con il marchio e il reddito senza marchio. 75 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Nell'impossibilità di determinare i redditi differenziali si utilizzano i metodi empirici. Il metodo interbrand Il metodo interbrand si ma il valore economico del marchio come segue: Dove: - RO e il reddito operativo netto normalizzato riferibile al marchio - m è un coefficiente che dipende da sette fattori: 1) Leadership 2) Stabilità 3) Mercato 4) Trend 5) Supporti di marketing 6) Internazionalità 7) Protezione legale Il metodo delle royalties Il metodo delle royalties stima il valore economico del marchio come segue: Dove: - F è il fatturato medio normale atteso riferibile al marchio - r è il valore delle royalties Il valore delle royalty è generalmente fissato in un range oscilla tra il 2% il 20% dei ricavi di vendita a seconda del settore. A titolo di esempio la seguente tabella riporta i valori delle royalty per alcune categorie di prodotti: La stima della tecnologia I metodi utilizzabili per la stima della tecnologia possono essere: - Basati sui costi - Basati sui benefici economici futuri I metodi basati sui costi I metodi basati sui costi si dividono in: - Costo storico: il valore della tecnologia è pari alla somma degli oneri sostenuti per le attività di invenzione e applicazione di una determinata tecnologia - Costo di riproduzione: è il complesso degli oneri necessari per creare un bene di utilità equivalente alla tecnologia oggetto di stima I metodi basati sui benefici economici futuri I benefici economici possono essere rappresentati da input di partenza più economici, oppure da processi produttivi che consentano un risparmio sui costi o, ancora, da prodotti finiti, aventi migliori qualità. Essi devono essere sempre misurabile in termini di minori costi e/o di maggiori ricavi per l'impresa. Il metodo del flusso dei benefici futuri attualizzati stima il valore economico della tecnologia come segue: Dove: - Cs è il flusso dei benefici o differenziali competitivi ha portati dalla tecnologia all'impresa in k anni - i è il tasso di attualizzazione I metodi misti I metodi misti rappresentano una mediazione tra metodi patrimoniali (dai quali prendono la caratteristica di oggettività) e i metodi reddituali (dei quali mantengono le ipotesi sulle aspettative di reddito). Il metodo dei pratici tedeschi Il valore di W è pari alla media aritmetica semplice tra il PN rettificato il valore determinato con il metodo reddituale puro: Questa formula può essere scritta anche in forma diversa : 76 Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Diventa poi: Il metodo tedesco è prudente perché valorizza metà avviamento. In formula: Dove l'avviamento la differenza tra: - R/i e il reddito medio normale atteso attualizzato - K’ è il valore del patrimonio netto rettificato Il metodo dei pratici anglosassoni Il valore di W è pari alla somma algebrica del PN rettificato e il valore attuale dei sovra/sotto redditi futuri: Il sovra/sotto reddito è pari alla differenza tra il reddito medio normale atteso il reddito congruo: Dove: - R è il reddito medio normale atteso - iK’ = RC è il reddito congruo Poiché R - iK’ è costante, si ha: Dove: - i’ è il tasso di attualizzazione del sovrareddito - i è il tasso di remunerazione del capitale proprio - n sono gli anni di presumibile durata del suo reddito (tre-cinque anni) - i’>= i perché i sovra redditi sono più aleatori e quindi più rischiosi Nella realtà però si usa i = i’ , per cui: Dove: 77
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