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METODOLOGIE E TECNOLOGIE PER LA RICERCA IN AMBITO DIDATTICO-MO, Dispense di Metodologia del gioco

METODOLOGIE E TECNOLOGIE PER LA RICERCA IN AMBITO DIDATTICO-MOTORIO

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 26/10/2020

giusy-laneve
giusy-laneve 🇮🇹

4.5

(18)

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Scarica METODOLOGIE E TECNOLOGIE PER LA RICERCA IN AMBITO DIDATTICO-MO e più Dispense in PDF di Metodologia del gioco solo su Docsity! 1) La nozione di BES non è univocamente definita. Sebbene relativamente simili, a seconda degli autori, dei paesi e dei momenti storici, le varie definizioni presentano alcune differenze. In linea di massima e semplificando, tutte descrivono situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, “standard” non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura. A ben guardare, non si tratta di un concetto innovativo, dato che il riconoscimento di situazioni di difficoltà non dovrebbe essere estraneo alla professionalità docente. L'aspetto di novità è invece studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento. I Bisogni educativi speciali: concetti chiave e orientamenti per l’azione 7 l’approccio, riferito all'uso dell'espressione "bisogni": esso infatti sposta la prospettiva dell’educatore da una posizione statica/esterna - constatare le difficoltà presentate dallo studente nel raggiungimento degli standard - ad una posizione più dinamica/coinvolta: rispondere alle necessità della persona in formazione. E' opportuno notare che, ancora oggi, in molti casi, sono gli studenti a doversi adattare alle attività e proposte didattiche e ciò è giustificato dal fatto che le varie attività e proposte sono state messe a punto e sperimentate a lungo per rispondere proprio alle caratteristiche dello “studente tipo”, il quale, per definizione, non presenta tratti particolari. Nel momento in cui invece uno studente vive una condizione che gli rende difficile o impossibile rispondere adeguatamente e produttivamente, è necessario che anche la scuola attui degli adattamenti alla propria proposta, in funzione del maggiore successo formativo possibile dello studente. Bisogni ed esigenze che richiedono una risposta tanto più urgente quanto più essi si manifestano in difficoltà di apprendimento che di fatto ostacolano la crescita, la valorizzazione e la realizzazione della persona. Non è sufficiente, quindi, preoccuparsi di definire chi sono gli studenti in situazione di BES; importante invece è cambiare il modo di insegnare e di valutare, affinché ogni studente in relazione alla sua condizione e alla sua manifesta difficoltà, trovi la giusta risposta. 2) La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Si può distinguere in: menomazione intesa come perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l'estensione di uno stato patologico. Se tale disfunzione è congenita si parla di minorazione; disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione; handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità o minorazione/menomazione. Questo significa che mentre la disabilità viene intesa come lo svantaggio che la persona presenta a livello personale, l'handicap rappresenta lo svantaggio sociale della persona con disabilità. 3) Si definiscono BES i bisogni di tutti quegli alunni dotati di particolarità che impediscono loro il normale apprendimento e richiedono interventi individualizzati. Rientrano: • Alunni con disabilità previste dalla legge 104/1992; per questi alunni esiste documentazione medica. • Alunni con disturbi evolutivi specifici, ossia disturbi dell’apprendimento, deficit del linguaggio o della coordinazione motoria (DSA-ADHD) previsti dalla legge 170/2010; anche per questi alunni esiste documentazione medica. • Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale per i quali può esistere documentazione medica, dettagliata documentazione pedagogica e didattica, nonché segnalazione dei servizi sociali. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Esempi di cause di BES possono essere i seguenti: lutto, malattia, povertà, difficoltà di apprendimento non
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