Scarica Mezzi di ricerca della prova nel processo penale italiano e più Appunti in PDF di Diritto Processuale Penale solo su Docsity! Mezzi di ricerca della prova (Titolo III → Libro III - Prove) Sono mezzi di ricerca della prova: - le ispezioni → Capo I - artt. 244 - 246 c.p.p. - le perquisizioni → Capo II - i sequestri probatori → Capo III - le intercettazioni di conversazioni o comunicazioni → Capo IV Partiamo dall’ispezione. L’ispezione è un mezzo di ricerca della prova → si tratta di un’attività volta alla ricerca di tracce (tracce di sangue, scalfiture di proiettili, impronte, ecc.) ed altri effetti materiali del reato su persone, luoghi o cose (ex art. 244 c.p.p.); per questo motivo si parla di: - ispezione personale (art. 245 c.p.p.); - ispezione di luoghi o di cose (art. 246 c.p.p.). Le ispezioni possono essere effettuate: - sia nella fase delle indagini preliminari → il PM procede all’ispezione personalmente (art. 364 c.p.p.) ovvero delega la PG, emettendo in ogni caso decreto motivato; nel caso in cui, però, ci sia una situazione d’urgenza (che non consente di attendere il decreto del PM), la PG potrà effettuare gli accertamenti e i rilievi del caso anche di propria iniziativa, eccezion fatta per l’ispezione personale (tassativamente esclusa dall’art. 354 co. 3 c.p.p.); - sia nelle fasi dell’udienza preliminare e del dibattimento → il giudice competente dispone l’ispezione con apposito decreto motivato. Ispezione personale → art. 245 c.p.p. L’ispezione è personale quando la ricerca di tracce e altri effetti materiali del reato è effettuata su una persona (ha ad oggetto il corpo della persona, in sostanza). L’art. 245 c.p.p. prevede, in particolare, che: - l’interessato - prima di procedere all’atto - è avvisato della facoltà di farsi assistere da una persona di fiducia (che sia, però, prontamente reperibile e idonea); - l’attività deve essere eseguita nel rispetto della dignità umana e, nei limiti del possibile, del pudore di chi vi è sottoposto; - l’attività può anche essere eseguita per mezzo di un medico → in questo caso l’AG può astenersi dall’assistere alle operazioni. Ispezione di luoghi o di cose (cioè, che si verifica su una cosa)→ art. 246 c.p.p: - considerato che l’attività deve svolgersi nel rispetto dei diritti altrui, all’imputato o a chi abbia l’attuale disponibilità del luogo in cui è eseguita l’ispezione, deve essere consegnata - nell’atto di iniziare le operazioni e sempre che essi siano presenti - copia del decreto che dispone tale accertamento (co. 1). - peraltro, nel procedere all’ispezione dei luoghi, l’AG può ordinare che taluno non si allontani prima che le operazioni siano concluse e può far condurre coattivamente sul posto il trasgressore (co. 2). Per quanto riguarda le garanzie difensive, il difensore della persona sottoposta alle indagini o imputata ha - in ogni caso - il diritto di assistere all’atto ma: - senza preventivo preavviso , se procede la PG (trattandosi di un atto assolutamente urgente) - con preventivo preavviso (almeno 24h prima del compimento dell’atto) nei casi di non assoluta urgenza e, quindi, quando procede il PM o l’ufficiale di PG delegato. Novità introdotta dalla c.d. riforma Cartabia → art. 252 bis c.p.p. → Opposizione al decreto di perquisizione emesso dal PM. Con la riforma attuata dal d.lgs. 150/2022, il legislatore ha introdotto la possibilità di proporre opposizione al decreto di perquisizione. Tale rimedio è previsto: - dall’art. 252 bis c.p.p. per quanto riguarda l’opposizione al decreto di perquisizione emesso dal PM - dall’art. 352 co. 4 bis c.p.p. per quanto riguarda l’opposizione al decreto di convalida emesso dal PM a seguito di perquisizione effettuata d’iniziativa della PG. L’opposizione al decreto di perquisizione, tuttavia, è circoscritta alla sola ipotesi in cui alla perquisizione non sia seguito il sequestro e, cioè, all’ipotesi di c.d. perquisizione negativa: - la ragione per la quale è stato previsto tale rimedio solo per le c.d. perquisizioni negative risiede nel fatto che, in caso di avvenuto sequestro, è esperibile il riesame previsto dall’art. 324 c.p.p. → l’assenza di un rimedio avverso le c.d. perquisizioni negative rappresentava, quindi, una lacuna nel nostro ordinamento. Soggetti legittimati a proporre opposizione sono: - la persona sottoposta alle indagini (che abbia un concreto interesse a far valere l’illegittimità del provvedimento); - la persona nei cui confronti è stata disposta o eseguita la perquisizione. L’opposizione è proposta, a pena di decadenza, entro 10 gg: - dalla data di esecuzione del provvedimento - ovvero dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto conoscenza dell’avvenuta perquisizione. Il giudice accoglie l’opposizione quando accerta che la perquisizione è stata disposta fuori dei casi previsti dalla legge. Sequestri → Capo III (Titolo III - Mezzi di ricerca della prova → Libro III - Prove) → artt. 253 - 263 c.p.p. Che cos’è il sequestro? E’ l’atto (nel senso di azione) mediante il quale l’autorità giudiziaria acquisisce il corpo del reato e le cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti. Quindi: - al pari della perquisizione , il sequestro ha ad oggetto il corpo del reato e le cose pertinenti al reato2; - diversamente dalla perquisizione (che si concreta in un’attività di ricerca), il sequestro si concreta in un’attività di acquisizione. - mentre la perquisizione può avere ad oggetto anche la ricerca di una persona (l’imputato o l’evaso), il sequestro attiene sempre alle cose → in particolare, inoltre, nella perquisizione locale, il luogo è teatro della ricerca; nel sequestro, il luogo è visto come cosa immobile da assoggettare al vincolo 3 N.B. Quando parliamo del sequestro come mezzo di ricerca della prova, facciamo riferimento al sequestro c.d. probatorio → questo perché il legislatore ha previsto anche altri tipi di sequestro, e cioè quello conservativo e preventivo (che si differenziano dal sequestro probatorio per funzioni e finalità), disciplinati nell’ambito delle misure cautelari reali. Tuttavia, pur prevedendo tre tipologie di sequestro, il legislatore ha disposto un unico procedimento per quanto riguarda il controllo giurisdizionale sull’esecuzione dell’atto → si tratta del riesame, disciplinato nell’ambito delle misure cautelari (artt. 324 - 325 c.p.p.) cui l’art. 257 c.p.p. rinvia - Riesame del decreto di sequestro → contro il decreto di sequestro, l’imputato, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla restituzione, possono proporre richiesta di riesame, anche nel merito, a norma dell’art. 324 c.p.p. - La richiesta di riesame non sospende l’esecuzione del provvedimento (co.2 art. 257 c.p.p.). Il sequestro probatorio è disposto con decreto motivato dall’autorità giudiziaria → al sequestro procede personalmente l’AG (giudice o PM) ovvero un ufficiale di PG delegato (con stesso decreto): - nella fase delle indagini preliminari, il sequestro è generalmente disposto dal PM con decreto motivato → la mancanza di motivazione rende nullo il provvedimento; - sempre nella stessa fase, al sequestro può procedere un ufficiale di PG: a) in casi d’urgenza, di propria iniziativa (art. 354 c.p.p.) → in questo caso, è tenuto a redigere verbale del sequestro (indicando i motivi 2 Sono cose pertinenti al reato quelle che servono, anche indirettamente, ad accertare l’illecito penale e il suo autore e che, quindi, hanno un legame con l’accertamento dell’illecito. 3 Quale vincolo? Il sequestro crea un vincolo di indisponibilità su una cosa mobile o immobile mediante uno spossessamento coattivo della medesima. del provvedimento) da trasmettere, senza ritardo e comunque entro 48h, al PM del luogo in cui il sequestro è stato eseguito (art. 355 c.p.p.) → il PM, nelle 48h successive, se ne ricorrono i presupposti, convalida4 il sequestro - con decreto motivato - ovvero dispone la restituzione delle cose sequestrate; b) su delega del PM → la delega è contenuta nel decreto motivato con cui il PM dispone il sequestro. - nelle fasi dell’udienza preliminare e del dibattimento, il sequestro è disposto dal giudice competente con decreto motivato. Le cose sequestrate sono affidate in custodia alla cancelleria del giudice ovvero alla segreteria del PM (art. 259 c.p.p. - Custodia delle cose sequestrate) → quando ciò non sia possibile, l’AG dispone che la custodia avvenga in un luogo diverso nominando un altro custode. All’atto della consegna, il custode è avvertito dell’obbligo di conservare e di presentare le cose a ogni richiesta dell’AG. Se sotto il profilo giuridico il sequestro consiste in un vincolo di indisponibilità della cosa sottoposta a sequestro, sotto il profilo materiale questa indisponibilità è assicurata dal sigillo dell’ufficio giudiziario (art. 260 c.p.p.) ovvero, in relazione alla natura delle cose sequestrate, con altro mezzo, anche di carattere elettronico o informatico, idoneo ad indicare il vincolo imposto ai fini di giustizia (es. il cartello che indica l’avvenuto sequestro). Art. 262 c.p.p. - Durata del sequestro e restituzione delle cose sequestrate Il sequestro c.d. probatorio, quale mezzo strumentale alla formazione della prova, ha durata limitata nel tempo e finalizzata al processo (ha finalità di accertamento dei fatti oggetto di imputazione) → pertanto, deve cessare quando viene meno l’esigenza probatoria → venuta meno l’esigenza probatoria (e, cioè, quando non è necessario mantenere il sequestro ai fini di prova), le cose sequestrate sono restituite a chi ne abbia diritto, anche prima della sentenza, a meno che: - il giudice dispone, a richiesta del PM o della parte civile, che sulle cose sequestrate sia mantenuto il sequestro a garanzia dei crediti di cui all’art. 316 c.p.p. (e, cioè, sequestro conservativo); - il sequestro è mantenuto a fini preventivi (sequestro preventivo) e il giudice provvede (si tratta in entrambi i casi - cioè anche in quello di prima - di una prerogativa esclusiva del giudice che procede) a norma dell’art. 321 c.p.p. Per quanto riguarda il procedimento per la restituzione delle cose sequestrate (art. 263 c.p.p.) - nel corso delle indagini preliminari , provvede alla restituzione o respinge la richiesta di restituzione delle cose sequestrate il PM con decreto motivato → contro tale decreto, l’interessato può proporre opposizione sulla quale provvede il giudice a norma dell’art. 127 c.p.p.; - chiusa la fase delle indagini preliminari , ogni decisione inerente la restituzione delle cose sequestrate compete al giudice che provvede con ordinanza. 4 Contro il decreto di convalida (entro 10 gg) può essere proposto riesame a norma dell’art. 324 c.p.p. → la richiesta di riesame non sospende l’esecuzione del provvedimento (art. 355 co. 3 e 4 c.p.p.)