Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La tragedia di Mirra di Vittorio Alfieri: un'analisi approfondita, Appunti di Italiano

Un'analisi dettagliata della tragedia mirra di vittorio alfieri, incentrata sulla lotta interiore della protagonista e sull'incesto come tema centrale. Vengono esplorati gli aspetti stilistici e tematici dell'opera, prendendo in considerazione le fonti di ispirazione di alfieri e il contesto storico-culturale in cui è stata scritta. Vengono inoltre analizzati i personaggi e le loro relazioni, evidenziando il dramma e il conflitto che caratterizzano la tragedia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 20/03/2024

auroracanzi
auroracanzi 🇮🇹

4

(3)

28 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La tragedia di Mirra di Vittorio Alfieri: un'analisi approfondita e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Vittorio Alfieri: MIRRA Mirra è l’ultima tragedia scritta da Vittorio Alfieri, dedicata alla contessa d’Albany. Fu ideata nel 1784, stesa in prosa nel 1785 e messa in versi nel 1786. Come per gli altri suoi drammi, Alfieri riprende sia argomenti che struttura delle antiche opere. Nel teatro tragico, fin dalle sue lontane origini greche, era centrale il conflitto tra il singolo e le istituzioni ma anche quello tra la passione e il dovere. Alfieri riprende questo tema tradizionale e lo estremizza, nei suoi drammi mettendo in scena lo scontro, sempre mortale, tra il tiranno e l’uomo libero che gli si oppone e ribella (Saul) oppure come nella Mirra il conflitto interiore tra una passione incestuosa e le regole morali. La tragedia segue i canoni classici: - Unità di tempo: l’azione si svolge in una giornata, nella mattina delle nozze di Mirra, a partire dall’alba. - Unità di luogo: la reggia dei reali di Cipro. - Unità di azione: per dare forza e vigore al suo teatro Alfieri elimina i personaggi e le scene secondarie e concentra l’azione intorno ai pochi personaggi principali. Secondo le sue stesse parole la tragedia deve essere un’opera unitaria, rapida e serrata nel suo svolgimento, senza pause, digressioni che interrompano il ritmo teso dell’azione. Stile: Alfieri usa il verso tradizionale della tragedia ossia l’endecasillabo sciolto, ma privandolo di qualsiasi musicalità e armonia. I versi delle sue tragedie sono duri, aspri, spezzati, interrotti da pause, per esprimere i sentimenti concitati e violenti, i contrasti e le passioni dei personaggi.    In questi versi anti-musicali molta importanza ha la “giacitura” delle parole, ovvero la disposizione delle stesse all’interno del verso. Riferimenti alle opere antiche. - Alfieri prende spunto dalle Metamorfosi di Ovidio (Libro X) dove viene narrata la passione di Mirra per il padre Ciniro. Nelle Metamorfosi Ovidio narra dei miti stupendi relativi alla trasmutazione da parte degli dei di un essere umano in un albero. Di solito il motivo della metamorfosi è l’amore. Per esempio, il cipresso piange sull’amato cervo da lui stesso ucciso, oppure Dafne viene mutata in alloro per sfuggire alle mire di Apollo. Nel caso di Mirra siamo invece di fronte ad un amore sacrilego condannato da tutti come un tabù inviolabile. Mirra infatti si innamora del proprio padre: è un amore carnale e folle di cui la stessa Mirra non riesce a liberarsi, tentando perciò il suicidio. Scoperta dalla nutrice nell’atto di togliersi la vita, viene da questa aiutata ad introdursi con un sotterfugio nel letto del padre. L’incesto si ripete per più notti, durante le quali Mirra rimane incinta. Quando il padre scopre l’inganno, Mirra si dà alla fuga. Pentita e piena di vergogna chiede aiuto agli dei che la trasformano nell’albero della mirra, dal quale nascerà poi Adone. La mirra è una pianta preziosa, perché le lacrime della fanciulla si trasformano in stille di un profumo intenso, ma anche amaro. - Il secondo autore da cui Alfieri prende spunto è Igino, scrittore latino vissuto a cavallo tra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C. Igino racconta che la passione incestuosa non è colpa di Mirra ma è stata suscitata da Venere che vuole punire la madre di Mirra per aver sostenuto la superiorità della bellezza della figlia rispetto a quella della dea. Nella tragedia di Alfieri Mirra non consuma l’incesto e per tutta la durata dell’opera, fino al tragico ultimo atto, non si conosce la ragione della sua angoscia. Per Alfieri Mirra è sostanzialmente innocente e, pur trattando un argomento così scabroso, Alfieri riesce comunque a scrivere un testo moralmente accettabile. Mirra è una figura paradossale: è una giovane vergine che nutre una passione orribile che cerca però di combattere fino alla fine, preferendo da ultimo la morte all’infamia. Alfieri riesce ad indagare sul potere oscuro delle forze irrazionali che albergano nell’animo umano, forze potentissime che muovono le azioni degli uomini aldilà della ragione TRAGEDIA IN CINQUE ATTI Vergognando talor che ancor si taccia: Sonetto di dedica alla Contessa d’Albany: Vergognandomi talvolta che ancora sia taciuto, o donna, il tuo nome nelle dediche di queste e da te ben conosciute tragedie ormai già troppe, voglio ora adornare col tuo nome quella tra esse che meno ti sia sgradita, sebbene tu sia stata la sola fonte di ispirazione di tutte le mie tragedie e sebbene la mia vita non abbia acquistato valore e senso se non nel giorno in cui si legò alla tua. L’amore, al tempo stesso orrendo e innocente, sempre trae il pianto dai tuoi o begli occhi. Il mio cuore dubbioso con silenzioso comando mi dice di consacrare a te il dolore di Mirra PERSONAGGI CINIRO, re di Cipro CECRI, regina di Cipro MIRRA, la loro figlia PERÉO, principe dell’Epiro, fidanzato di Mirra EURICLÉA, nutrice di Mirra Coro; Sacerdoti; Popolo. Scena, la reggia in Cipro Atto Primo. Nella prima scena che si svolge all’alba troviamo due personaggi Euriclea, nutrice di Mirra, e Cecri, regina di Cipro e madre della giovane. L’ atmosfera iniziale è già turbata e dolorosa ma non ancora proprio drammatica. Il potente motivo tragico dell’opera si svolge infatti gradualmente: Cecri dice di essere preoccupata per la figlia, la quale appare mortalmente triste.  La madre pensa che la figlia non ami Pereo, il suo sposo promesso, ma qualcun altro. Euriclea è convinta che la sua tristezza non sia dovuta ad amore ma non sa dare alcuna spiegazione della sua angoscia. Nella seconda scena i due genitori, desiderosi di rivedere felice la  figlia, cercano di scoprire la ragione di tanto sconforto, pronti anche a sospendere le nozze se necessario. Cecri corre dalla figlia per parlarle mentre Ciniro decide di parlare con Pereo. Atto secondo. Ciniro parla con Pereo, gli manifesta la sua grande stima ma gli chiede se pensa che Mirra lo ami oppure no. Entra in scena Mirra, Ciniro si allontana e lascia soli i due giovani perché chiariscano i loro sentimenti. Pereo è disposto a rinunciare alle nozze, ma Mirra, convinta della invincibilità della sua passione, insiste nella volontà di unirsi in matrimonio con lui nella speranza che la partenza da Cipro possa aiutarla, Così cerca di convincere il suo innamorato a mantenere la data fissata per le nozze, a non superare i limiti di un giorno che sente come l’estremo termine della sua lotta e della sua capacità di contenere in sé la rivelazione della sua passione. L’ultima scena di questo atto è un incontro straziante tra Euriclea e Mirra che addirittura arriva a chiedere alla sua nutrice di darle la morte: Morire, morire, null’altro io bramo;... e sol morire, io merto... Euriclea rimane solo inorridita alla richiesta di morte: ...Oh figlia! oh figlia!... A me la morte chiedi? La morte a me?, ma non capisce quale sia la vera ragione dell’angoscia della giovane. Atto terzo: Nel terzo atto si svolge con ancora maggiore intensità la lotta interiore di Mirra. In un colloquio con i genitori adduce come scusa del suo comportamento incubi e fantasmi tremendi che le tormentano il sonno. Nonostante ammetta tutta la sua sofferenza e il suo desiderio di morte,
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved