Scarica MITOLOGIA GRECA INTRODUZIONE e più Appunti in PDF di Letteratura Greca solo su Docsity! mercoledì 26 settembre 2018 Introduzione : il termine mito, fino al V secolo a.C. , poteva designare qualsiasi tipo di discorso, poiché aveva un significato neutro, opposto fin da subito al termine “storia” che determinava periodi decisamente più vicini a noi con racconti storici e certamente datati, a differenza del mito stesso che raccontava storie prodigiose e tragiche. Pindaro, infatti, constata che i miti ornati di belle menzogne dai poeti, trionfano agli occhi dei popolani, e a sua volta lo storico Erodoto, scredita il termine mito, poiché non raccontava avvenimenti verificabili. Il mito diventa poi una zona intermedia tra i tempi dell’origini dell’umanità fino al diluvio, e un periodo propriamente storico sul quale si hanno informazioni sicure. Con Platone, filosofo, il termine mythos viene studiato e diviso dal termine logos, definendo che il mito è definito per opposizione, da un lato il logos, ossia il discorso del filosofo, e dall’altro il mythos, figurante la parola della donna che narra storie; sostanzialmente per gli storici un mito significa “pattumiera” perché definisce in maniera negativa ad un racconto che descrive in maniera certa ed esatta un avvenimento storico. Alcuni tentativi di definizione: La parola mito deriva dal greco e leggenda deriva dal latino ( storia che deve essere letta ), saga invece, è una parola islandese applicata a delle storie che si supponevano vere in merito a famiglie o vari clan; il mito è un tipo di racconto, ma quale racconto? Viene innanzitutto privilegiato un contenuto, quindi ad esempio la nascita di un qualcosa, definito in base ai suoi attori, alla sua temporalità e al suo spazio. Si può anche caratterizzare in base al suo autore e al suo modo di trasmissione, come prodotto dell’immaginazione collettiva e l’espressione di una società. Oppure come un insieme di racconti che riguardano eroi e divinità, dove le città ne riservano forme di culto. Può essere caratterizzato anche in base alla sua funzione, giustificando e spiegando le contraddizioni del reale, prescrivendo anche un documento costituzionale, rilevando i modelli di tutti i riti e di tutte le attività umane significative. Si possono distinguere tra grandi categorie di miti; i racconti delle origini che illustrano lo stato del mondo odierno, le avventure degli dèi, e le gesta degli eroi. I racconti delle origini determinano la creazione dell’universo ( “gomos” e “kosmos” ), di cosmologie, l’apparizione dell’ordine di Zeus, tra queste la Teogonia di Esiodo è la più sviluppata. Per Esiodo, esistono due realtà primordiali antitetiche all’origine di due stirpi separate: la voragine spalancata ( CHAOS ) e la terra ( GAIA ). Chaos rappresenta l’assenza di stabilità e di forma, l’abisso senza fondo, e Gaia al contrario, è lo stabilimento sicuro sul quale si può camminare al quale si aggiunge il principio di amore ( Eros ), ossia il vero motore della creazione. Quando Chaos si sdoppia, genera Erebo e Notte (aspetti negativi dell’universo ), la cui unione da vita a Etere ( la brillantezza ) e Giorno. Gaia comincia con il mettere al mondo Cielo, che la circoscriverà, unendosi poi ad Urano generando i Titani. Tutte queste entità danno origine a Oceano e i Teti ( il maschile ed il femminile ), che genereranno tutte le acque dispensatrici di vita. Omero pone cosi all’origine di tutte le cose l’acqua primordiale, rappresentata da Oceano e da Teti; dopo di lui Acusilao che fa di Chaos la voragine originaria e il padre di Erebo e di Notte. Le cosmologie orfiche provano , invece, la parodia di Aristofane negli Uccelli, sopratutto conosciute nel V sec attraverso testi attribuiti ad Orfeo, poeta anteriore ad Omero ed Esiodo. Apollonio Rodio, fa raccontare ad Orfeo una cosmologia che separa gli elementi dagli astri, organizzandoli, dalle montagne ai fiumi sonori. Ferecide di Siro, mette tre principi all’origine del mondo, il vivente, la terra ed il tempo che creeranno il fuoco, l’acqua e l’aria. 1