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Coco Chanel: La Donna Dietro Lo Stile Internazionale, Appunti di Costume E Moda

Storia della Moda e della CostumeStoria della Cultura e delle ArtiStoria sociale e economica

La vita e la carriera di gabrielle 'coco' chanel, una icona della moda francese che ha cambiato per sempre la bellezza e il mondo della moda internazionale. Nata in umiltà, coco ha superato i suoi difficili inizi lavorando come commessa e cantante in un caffè, fino a incontrare importanti personaggi come étienne de balsan e arthur capel che l'aiutarono a lanciare la sua carriera. Conosciuta per la sua abilità straordinaria nella creazione di cappelli e la sua forte mitologia intorno a sé, coco ha dato vita a uno stile internazionale che ha ispirato generazioni di donne. Dal suo primo atelier a rue de cambon a parigi, coco ha creato modelli sportivi e semplici, liberi dalla costrizione e in linea con la nuova tendenza salutista del primo novecento.

Cosa imparerai

  • Come ha iniziato la carriera di Coco Chanel?
  • Che personaggi hanno influenzato maggiormente la carriera di Coco Chanel?
  • Che tipo di stile creò Coco Chanel?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 31/05/2019

francesca-molinaro-1
francesca-molinaro-1 🇮🇹

4.3

(3)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Coco Chanel: La Donna Dietro Lo Stile Internazionale e più Appunti in PDF di Costume E Moda solo su Docsity! COCO CHANEL Con il postguerra si incarnò un nuovo canone di bellezza che aveva come prototipo la donna garçonne e che diede vita ad uno stile internazionale i cui massimi interpreti furono Coco Chanel e Jean Patou. Per quanto riguarda Chanel possiamo dire che oltre ad avere il vantaggio di essere la migliore icona del suo stile, ebbe inoltre l’abilità straordinaria di creare una forte mitologia intono alla sua persona. Ella stessa sosteneva che non era una sarta in quanto non sapeva nemmeno cucire bensì prendeva della stoffa e la tagliava, l’appiccicava al manichino e se stava bene qualcuno avrebbe cucito per lei altrimenti buttava tutto e ricominciava. Nonostante ciò a lei si deve lo stile della gonna in tweed, della maglia con il filo di perle, del tubino nero, del tailleur senza collo profilato in passamaneria, dei bottoni gioiello, delle borse in nappa trapuntata con catena e via dicendo. Nata a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883, Gabrielle Chanel, chiamata "Coco", ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio a causa dell’abbandono del padre e della morte precoce della madre. All’età di diciotto anni lascia Aubazine e inizia a lavorare come commessa nella bottega Maison Grampayre a Moulins e allo stesso tempo, per arrotondare, si esibisce cantante in un caffè dove intona la celebre canzone “Qui qu'a vu Coco?” canzone che la porterà, secondo la leggenda, ad essere ribattezzata con il nome di Coco. Ed è proprio in un caffè di Moulins che fa il primo dei tanti incontri importanti della sua vita, si lega infatti a Étienne de Balsan, figlio di imprenditori tessili e ufficiale di cavalleria borghese, che la invita a trasferirsi nel suo castello a Royallieu. Una relazione lunga sei anni, la loro, che si rivela un incontro più che fortunato per la stilista anche perché Étienne non è solo un amante, ma soprattutto il suo primo finanziatore. Coco infatti è bravissima a creare cappelli e, ben presto, le donne che gravitano nella compagnia di Balsan se ne innamorano. Nel 1909 conosce colui che sarà il suo più grande amore, Arthur Capel o semplicemente Boy. Boy era un uomo di affari inglese e proprio questa differenza sociale fece si che i due non si sposassero mai. Grazie al suo aiuto finanziario però Coco riuscì ad aprire nel 1920 quello che ancora oggi è il quartier generale della maison e cioè il suo primo atelier a Rue de Cambon dove iniziò a vendere i suoi primi cappelli con l’etichetta Chanel Mode. Qualche anno dopo nel 1913, sempre con l’aiuto di Boy, apre una seconda modisteria nella località balneare di Deauville dove ispirata dall’abbigliamento degli uomini di mare inizia a creare dei maglioni simili ai loro e successivamente reinterpretò al femminile il blazer di Boy. Nel 1916 poi Boy le fa aprire un’altra boutique a Biarritz; il suo successo era in continua crescita tanto che Coco iniziò ad ampliare la sua attività creando capi di abbigliamento. La moda di allora era ancora strettamente legata a concetti retrogradi: il corsetto, la crinolina, gabbie in cui le donne si rinchiudevano al grido di un equilibrio estetico tanto sponsorizzato quanto malsano. Così, Chanel, sempre controcorrente, sempre rivoluzionaria, inizia a proporre modelli sportivi, dalle linee semplici e morbide, al di là di ogni costrizione e in linea con la nuova tendenza salutista d'inizio secolo. Nel 1916 la svolta, la rivoluzione quando Rodier, un industriale tessile francese, le dà in esclusiva il jersey, tessuto che fino ad allora veniva utilizzato solo ed esclusivamente per la biancheria. Grazie alla sua morbidezza e al modo in cui mette il risalto le linee del corpo ma allo stesso tempo lascarlo libero questo tessuto diventa la sintesi di ogni creazione di Coco. Il trittico gonna, pullover e cardigan diventa, così, il primo modello distintivo della moda Chanel, realizzato soprattutto in non colori come il grigio, il beige e il blu scuro oltre a, ovviamente, il binomio bianco e nero, carissimo al suo stile. Lo scoppio della P rima Guerra Mondiale fece decollare l’attività di Chanel. Sotto suggerimento di Capel, che nel frattempo era stato arruolato come ufficiale ed emissario diretto tra il primo ministro inglese e i vertici militari francesi, la stilista non chiuse la sua boutique di Deauville, che rimase l’unica aperta in tutta la cittadina nonché punto di riferimento per le signore di un certo rango che amavano distrarsi con gli acquisti. A causa della sua alta carica, Boy passava gran parte del suo tempo a Londra e alla fine della guerra Capel venne nominato segretario politico e per confermare ulteriormente la sua posizione aveva bisogno di un matrimonio facoltoso. Per quanto amasse Coco, ella era considerata inadatta ad un uomo del suo rango a causa del divario sociale. Nel 1918, Boy sposò Diana Lister, una ricca ragazza proveniente da una famiglia aristocratica ma non riuscendo a staccarsi da lei, non interruppe mai la sua relazione con Coco. Il matrimonio non durò a lungo e dopo il divorzio pare che Boy fosse veramente intenzionato a passare il resto della sua vita con Coco; ma il fato aveva altri pi ani per i due innamorati e una giornata di dicembre del 1919 Boy ebbe un incidente stradale che gli stroncò la vita prematuramente lasciando in Coco un dolore atroce e senza fine. Inizia poi ad ingrandire l’atelier a Rue de Cambon suddividendo la maison in diversi piani. Nei primi anni venti inizia ad avvicinarsi al mondo artistico ed intellettuale instaurando rapporti con Pablo Picasso, Jean Cocteau e poi dopo un breve flirt con Stravinskij conosce il granduca Dimitri Pavlotvich parente anche dello zar che divenne il suo amante. Grazie al lui inizio a frequentare l’aristocrazia e nel 1921 lanciò il suo profumo più celebre Chanel N5 creato dal chimico Ernest Beaux il quale per la prima volta miscelò essenze naturali e sintetiche. A differenza dei profumi femminili dell’epoca, che erano basati su un unico fiore, Chanel N.5 si caratterizzava in un bouquet di essenze, basate su muschio e gelsomino. Intorno alla metà degli anni Venti Coco diventa poi l’amante del duca di Westminster e proprio grazie a lui Chanel inizia ad apprezzare il tweed
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