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modulo ECDL (idoneità informatica), Dispense di Elementi di Informatica

riassunto modulo ECDL online (abilità informatica da 3 CFU) per lingue

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 23/06/2023

gaiaci.2003
gaiaci.2003 🇮🇹

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica modulo ECDL (idoneità informatica) e più Dispense in PDF di Elementi di Informatica solo su Docsity! 1. COMPUTER ESSENTIALS - Computer e dispostivi 1.1 ICT Con il termine ICT (Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione) si intende l’insieme delle tecnologie che consentono di elaborare e comunicare l’informazione attraverso mezzi digitali e la loro applicazione nella vita quotidiana. L’ICT investe un campo vastissimo di attività: dalla programmazione dei computer alla loro costruzione, ma include anche l’uso dell’informatica nella Pubblica Amministrazione, nel lavoro, nell’istruzione e in molti altri settori della vita quotidiana. Con la diffusione di Internet, l’uso del computer in rete sta assumendo un’importanza notevole nelle nostre attività quotidiane. Oltre a introdurre diversi servizi dedicati alla comunicazione e al trasferimento dei dati, la rete ha profondamente modificato i sistemi di vendita dei beni, introducendo i servizi di commercio elettronico (e-commerce). Sono infatti sempre più numerose le aziende che dispongono di un proprio sito Web destinato a pubblicizzare e vendere i propri prodotti. Un altro servizio Internet dedicato ai consumatori sempre più diffuso è la possibilità di utilizzare servizi bancari online (e-banking). Con l’Internet banking si ha la possibilità di effettuare le principali operazioni bancarie comodamente da casa propria, dall’ufficio o in viaggio: controllare il proprio conto corrente, eseguire bonifici, pagare bollette, acquistare obbligazioni e azioni, ecc. La diffusione della rete ha modificato profondamente anche le modalità di erogazione dei servizi rivolti ai cittadini da parte delle Pubbliche Amministrazioni (e-government). Il “Codice dell’Amministrazione digitale (CAD)” sancisce i diritti del cittadino, da quello di poter usare le nuove tecnologie per accedere ai servizi, a quello di poter ricevere tutte le informazioni tramite documenti in forma digitale, alla possibilità di trovare moduli e formulari online. Anche l’apprendimento a distanza, definito universalmente e-learning, è un servizio reso possibile grazie alla diffusione dell'ICT. Si tratta di una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente attraverso Internet. In ambito aziendale, lo sviluppo dell’ICT ha reso possibile la comparsa di nuove forme di lavoro, svolte senza muoversi dalla propria abitazione. Si tratta di lavoro svolto a domicilio, effettuato tramite il computer connesso a Internet, noto anche come telelavoro. Il lavoro può essere organizzato e distribuito nel tempo, senza più vincoli di orari e distanze, adeguandolo anche ai propri ritmi di vita. Tra i servizi e gli utilizzi dell’ICT vanno citate anche le applicazioni di produttività di ufficio, ossia le applicazioni che permettono all’utente di un computer di creare contenuti, quali documenti di testo, presentazioni, grafici, database, ecc., di gestire la posta elettronica, di navigare in Internet. Spesso un unico produttore commercializza più categorie di software di produttività di ufficio e li raccoglie in suite (la più diffusa è senz’altro la suite Microsoft Office). È anche possibile trovare in rete applicazioni di produttività di ufficio completamente gratuite e funzionanti su tutti i principali sistemi operativi (ad esempio Open Office). 1.2 HARDWARE =parte fissa del computer, tutte le parti magnetiche, ottiche, meccaniche ed elettroniche (interne ed esterne) che ne consentono il funzionamento: tastiera, mouse, monitor, stampante…(esterne); circuiti elettronici, CPU, scheda di rete, audio, video…(interne) Il termine computer indica apparecchiature informatiche basate su uno stesso modello teorico, ma con caratteristiche e utilizzi molto diversi.
 Qui ci soffermeremo ad analizzare l’ampia e variegata categoria dei Personal Computer (PC): si tratta di piccoli sistemi indipendenti in termini di risorse e dedicati generalmente a un unico utente. Le tipologie di PC di seguito illustrate sono diverse e sempre in evoluzione. Il cosiddetto PC da scrivania, non facilmente trasportabile da un luogo a un altro, collegato alla corrente elettrica e alla linea telefonica per la navigazione in Internet. È costituito da un contenitore metallico (case o cabinet) che racchiude le componenti elettroniche (circuiti, processore, memorie, schede, ecc.) ed è collegato a monitor, mouse, tastiera, stampante, ecc. I laptop o notebook sono sistemi di dimensioni ridotte facilmente trasportabili. A forma di libro, con monitor piatto da una parte e tastiera dall’altra, hanno una batteria ricaricabile che ne permette il funzionamento anche in assenza di corrente. I componenti sono miniaturizzati e ottimizzati per permettere il maggior risparmio di energia possibile. Essi hanno praticamente potenza e accessori simili a quelli dei PC desktop e anche il loro costo è ormai vicino a quello dei PC desktop. È un computer portatile sprovvisto di tastiera. La parte frontale del dispositivo è interamente occupata dal display LCD con interfaccia touchscreen. 
 Il punto di forza di questi dispositivi è la connettività: essi sono infatti dotati di una o più interfacce di rete wireless integrate (Wi-Fi, Bluetooth, GPRS, UMTS, ecc.). Per l’archiviazione dei dati, i tablet si affidano a banchi di memoria flash integrati o aggiuntivi (Flash Memory di formato MicroSD). Il sistema operativo può essere proprietario (Apple), oppure di terze parti (Symbian, Android, Windows Phone, ecc.). Grazie a batterie sempre più efficienti, questi dispositivi offrono anche discrete prestazioni operative a fronte di un’autonomia maggiore rispetto ai tradizionali laptop. Molti tablet possiedono inoltre slot per l’inserimento di SIM card e integrano quindi le funzioni dei telefoni smartphone. Letteralmente telefono intelligente, è un telefono cellulare in grado di combinare insieme funzionalità di semplice telefono e quelle di gestione dei dati personali. Una caratteristica peculiare dello smartphone è quella di possedere un sistema operativo dedicato (es. Apple iOs, Android, Windows Phone, ecc.), che consente di installare applicazioni di terze parti (App), per aumentare le funzionalità del dispositivo mobile. 
 I servizi disponibili nella maggior parte degli smartphone sono:
 - navigazione in Internet e gestione delle e-mail;
 - pianificazione delle attività (calendario/agenda);
 - fotocamera posteriore e anteriore;
 - navigazione satellitare con GPS;
 - compatibilità con diversi formati di documenti (PDF, applicativi di office automation);
 - Bluetooth e connessione Wi-Fi;
 - riproduttore e registratore multimediale. Apparecchi capaci di archiviare e riprodurre una grande quantità di brani musicali, foto e video, utilizzando memorie di tipo magnetico (flash memory). Molti modelli integrano anche funzioni di apparecchio radio, supporto alle reti Wi-Fi e ricevitore GPS. Dispositivo che utilizza, al posto della pellicola fotosensibile, un sensore in grado di catturare l’immagine e trasformarla in un segnale elettrico di tipo analogico. Gli impulsi elettrici vengono convertiti in un flusso di dati digitali, che possono essere immagazzinati in vari formati su supporti di memoria. Una volta inserite nel computer, le immagini possono essere archiviate, modificate, inviate via e-mail, stampate Per descrivere un computer di solito si utilizza una schematizzazione a blocchi. In tale ottica, l’elaboratore può essere visto come l’unione di 4 moduli, ognuno con il suo compito: -il processore o CPU (cuore del sistema) -la memoria centrale (RAM e ROM) -la memoria di massa (disco fisso) per archiviazione delle informazioni -periferiche di ingresso (unità di input) per caricare i dati e le periferiche di uscita (unità di output) per fornire i risultati -software applicativo: o programmi. Questi vengono utilizzati dall’utente per risolvere specifici problemi e vengono eseguiti solo attraverso la mediazione del software di base.
 Ad esempio, quando da un’applicazione (es. Word) si avvia una stampa o si salva un documento, è il SO (es. Windows) che si prende carico di gestire le operazioni e di coinvolgere l’hardware interessato. Il Sistema Operativo si trova tra il software applicativo e l’hardware: l’utente invia un comando tramite un applicativo, il SO lo decodifica e a sua volta lo invia alle specifiche componenti hardware coinvolte nella realizzazione del comando. Il software può essere installato sul computer da supporti locali, utilizzando CD, DVD o chiavette USB che lo contengono, oppure può essere disponibile online e scaricabile da un server o da un sito Web. L’installazione avviene tramite una procedura guidata e, dopo averla avviata, l’utente non deve far altro che seguirla ed eventualmente inserire il codice relativo alla licenza d’uso (product key), nel caso di un software a pagamento. Il Sistema Operativo è il più importante software presente su un computer o un dispositivo elettronico. Senza l’installazione di un SO nessun computer o dispositivo è in grado di funzionare. I suoi compiti fondamentali sono: -gestire tutti i componenti interni ed esterni -fornire l’interfaccia tra dispositivo e utente -controllare l’esecuzione delle applicazioni Inoltre, il SO contiene alcuni programmi di utilità che servono a svolgere alcune operazioni fondamentali, quali ad esempio, la formattazione di unità o la copia dei dati. I sistemi operativi per computer possono essere suddivisi in base al metodo con cui l’utente può interagire con il dispositivo, attraverso l’interfaccia che il SO mette a disposizione. Secondo tale criterio si possono riconoscere: -sistemi a interfaccia testuale (o a riga di comando), in cui i comandi vengono forniti dall’utente tramite stringhe di caratteri, seguendo una grammatica e una sintassi ben definite. 
 I vantaggi dei SO a interfaccia testuale sono la poca memoria richiesta, l’elevata velocità di elaborazione e la disponibilità di tutti i comandi allo stesso momento, mentre gli svantaggi sono legati alla difficoltà di ricordarsi i comandi correttamente. Il primo sistema operativo per computer di ampia diffusione fu l’MS-DOS (Microsoft Disk Operating System); -sistemi a interfaccia grafica (o GUI - Graphical User Interface), in cui i comandi sono forniti dall’utente tramite la selezione dell’icona associata all’operazione richiesta.
 È un’interfaccia definita ‘amichevole’ (user-friendly), in quanto l’utilizzo della stessa da parte dell’utente è molto intuitivo, mentre gli svantaggi sono legati alla sua ‘pesantezza’; tale interfaccia richiede infatti notevoli risorse di memoria e di elaborazione al sistema ed è quindi necessario che l’hardware sia abbastanza potente, per supportare al meglio un SO a interfaccia grafica. Oltre a Microsoft Windows, evoluzione dell'MS-DOS e senza ombra di dubbio il Sistema Operativo a interfaccia grafica per PC più diffuso, tra i principali SO si possono citare: -UNIX: sistema per gli utenti più esperti, non è generalmente installato su PC, ma sulle workstation utilizzate nei laboratori e in centri di ricerca. -LINUX: sistema operativo che rientra nella categoria open source, ovvero software di dominio pubblico distribuito generalmente in tutto il mondo, facendo crescere una comunità di sviluppatori che hanno a disposizione il “codice sorgente”, che può essere modificato, migliorato e redistribuito alle comunità emergenti. -MacOS: è un SO utilizzato dai computer Macintosh e PowerPC dotati di un hardware differente da quello dei comuni PC. La Apple è stata la prima a introdurre la GUI nel proprio SO. Oltre ai computer, anche i dispositivi mobili di ultima generazione, ossia smartphone e tablet, possiedono un Sistema Operativo dedicato (es. Apple iOS, Android, Windows Phone, ecc.).
 Tali sistemi, pur essendo in alcuni casi ‘proprietari’, ossia utilizzabili esclusivamente su una specifica marca di dispositivi, hanno in comune la possibilità di installare applicazioni di terze parti (app) per aumentare le funzionalità del dispositivo. Si è detto che uno dei principali compiti del SO è consentire l’esecuzione del software applicativo, ossia di programmi che consentono, anche a un utente inesperto, di fruire dell’aiuto del computer per attività tipiche della vita quotidiana, quali scrivere e comunicare. Tra le applicazioni più utilizzate si trovano le suite di produttività di ufficio, come Microsoft Office o Open Office. Questi pacchetti comprendono programmi specifici a scopo generale, tra i quali elaboratori di testi, un foglio elettronico, un database, un programma di presentazioni ecc… Il Browser è un programma in grado di navigare in internet, se il computer ha un collegamento rete. Molti siti o portali web offrono la possibilità agli utenti di produrre contenuti in modo collaborativo, attraverso una molteplicità di strumenti. Sono le cosiddette comunità virtuali o reti sociali, nelle quali gli utenti iscritti possono creare un proprio profilo e gestire una rete di contatti con persone unite da un comune denominatore. Quando si acquista un programma a pagamento, esso viene venduto provvisto di una licenza, che ne certifica il diritto d’uso e garantisce l’assistenza completa del produttore, per gli aggiornamenti e la risoluzione di problemi. Il software regolarmente licenziato possiede un numero di registrazione, ossia una sequenza di lettere e numeri (product key) che dovrà essere digitata durante la fase di installazione del software stesso. La convalida di tale codice permette di verificare che il software utilizzato sia originale e dovrebbe impedire l’utilizzo di software duplicati senza licenza. Il contratto di licenza tra l’utente e il rivenditore del software prende il nome tecnico di EULA (End- User License Agreement), ossia Contratto con l’utente finale. In esso sono definiti tutti i termini di concessione della licenza, con le limitazioni d’uso e la garanzia di responsabilità.
 Il contratto è presentato all’utente in forma cartacea, all’interno della confezione che contiene il software, oppure in forma elettronica, durante l’installazione del software stesso. Per quanto riguarda le norme previste dal contratto EULA, in generale è consentita la possibilità di fare una copia di sicurezza (backup) per uso personale del supporto con cui il software è distribuito. È invece considerato reato: La licenza è imposta da chi detiene il diritto di riproduzione o copyright sul prodotto software; acquistare un programma non significa quindi diventarne proprietari, ma solo “licenziatari”, ossia autorizzati ad usarlo con le specifiche illustrate nella licenza stessa. Dal punto di vista della licenza, in base alle restrizioni che essa impone e alle libertà che garantisce, il software si divide in due principali categorie: proprietario e open source. -proprietario: Nel software a licenza proprietaria (closed source) il codice sorgente è chiuso e non può essere modificato dall’utente, al quale viene consentita la sola installazione ed esecuzione del programma. Le altre attività sono implicitamente proibite per effetto della normativa sul diritto d’autore. Spesso l’installazione e l’esecuzione di un software possono essere soggette a particolari limitazioni. Ad esempio, una licenza potrebbe vincolare l’esecuzione di un software a un solo computer o regolamentarlo in base al numero di utenti o di accessi contemporanei. -Nel software a licenza open source il codice sorgente è appunto definito aperto, in quanto è a disposizione di chiunque lo voglia studiare, modificare e/o migliorare. In questi casi, è possibile quindi eseguire il software per qualsiasi scopo, copiare e/o distribuire liberamente il software, modificarne il codice, rendendo -open source: comunque tali modifiche sempre disponibili in rete in modo tale che l’intera comunità ne tragga beneficio, senza vincoli né sul tipo di utente, né sul contesto in cui andrà utilizzato il software, né sugli aspetti economici. Nell’ambito dei software a licenza proprietaria si possono poi distinguere alcune categorie di programmi: -shareware: I programmi shareware (to share “condividere”) possono essere copiati e distribuiti, ma non modificati, essendo il loro codice indisponibile. Essi sono di solito dati in prova per un certo periodo di tempo (generalmente 15 o 30 giorni) o per un numero limitato di utilizzi. La versione di prova contiene di solito delle limitazioni rispetto a quella acquistata, oppure possiede tutte le caratteristiche di quella completa, ma smette di funzionare al termine del periodo di prova e, per continuare a utilizzare il software, è necessario registrarlo presso il fornitore, pagandone l’importo. -freeware: Il software freeware (free “libero”) è invece totalmente gratuito e duplicabile. L’autore di questo tipo di programmi ne conserva il copyright, ma la distribuzione del software è un’operazione non solo gradita, ma incoraggiata dall’autore stesso. Rientrando nella categoria di software a licenza proprietaria, è però proibito modificarlo (il codice sorgente non viene fornito), attribuendosi poi la paternità del programma e rivenderlo o comunque trarre da esso qualche forma di guadagno. Dopo aver acceso il computer, viene eseguita in automatico una serie di test diagnostici per verificare il corretto funzionamento dell’hardware, in seguito ai quali viene avviato il Sistema Operativo dall’unità di memoria su cui è stato installato (generalmente C:). 1.4 AVVIO E SPEGNIMENTO Questa operazione, denominata processo di boot, si conclude con la richiesta della scelta di un profilo utente e di una password d’accesso. Windows è infatti un sistema multiutente e sullo stesso computer possono quindi essere configurati diversi profili. Per accedere, fate clic sul vostro profilo (in questo caso Altro utente), digitate la password d’accesso e premete Invio o fate clic sulla freccia accanto alla casella password. Ogni utente, per motivi di sicurezza, può avere accesso solo ai propri file e alle risorse assegnategli dall’amministratore di sistema, il quale ha invece accesso a tutte le risorse e a tutti i file. Dopo aver inserito la password d’accesso, viene caricato il profilo utente selezionato e visualizzata la schermata principale di Windows: il desktop. Per scollegarsi momentaneamente dalla propria sessione di lavoro e consentire ad esempio a un altro utente dello stesso computer di accedere con il proprio profilo, procedete nel seguente modo. -clic sul pulsante a sinistra -icona associata al pulsante d’arresto e cliccare sospendi Per spegnere il computer impiegando la procedura corretta, dopo aver chiuso le applicazioni attive, fate clic sul pulsante Start, quindi sull'icona associata al pulsante di arresto e selezionate l'opzione Arresta il sistema. Prima dell’arresto, il sistema effettua una serie di verifiche per garantire l’integrità dei file e dei dati e, in caso fossero disponibili aggiornamenti (Windows Update), il sistema chiede se volete aggiornare prima dell’arresto. Per riavviare il computer impiegando la procedura corretta, dopo aver chiuso le applicazioni attive, fate clic sul pulsante Start, quindi sull'icona associata al pulsante di arresto e selezionate l’opzione Riavvia il sistema 2. COMPUTER ESSENTIALS - Desktop, icone e impostazioni 2.1 DESKTOP E ICONE Il desktop (scrivania) rappresenta l’interfaccia grafica che consente all’utente di interagire col computer, operando sugli oggetti presenti su di esso: icone, pulsanti, barre, applicazioni. Il nome deriva proprio dall’intento di fornire all’utente l’associazione mentale al concetto di scrivania, intesa come base d’appoggio per documenti e strumenti di lavoro; il desktop contiene infatti tutti gli strumenti necessari per poter lavorare al computer. -sul desktop compare un’icona generica denominata Nuovo collegamento e si apre la finestra di dialogo Crea collegamento. Cliccare su Sfoglia. -si apre l’elenco degli oggetti ai quali si può legare l’icona di collegamento. Selezionare la cartella da associare al collegamento e fare clic su OK, quindi su Avanti. È anche possibile selezionare un file, unità, app… -attribuire un nome al collegamento e confermare quello proposto. Fare clic su Fine. Sul desktop viene creata un’icona di  collegamento alla cartella ECDL new ed è possibile selezionarla e spostarla esattamente come qualsiasi altra icona Un secondo procedimento consiste nell'utilizzare la finestra Esplora file. Una volta individuata la cartella di cui volete avere il collegamento sul desktop, fate clic destro su di essa, selezionate il comando Invia a, quindi l’opzione Desktop (crea collegamento). Sul desktop verrà immediatamente creata un’icona di collegamento alla cartella selezionata. Anche per rinominare un collegamento esistono diverse precedure e, anche in questo caso, verranno illustrate le due più semplici e dirette. -clic destro sul collegamento e selezionare il comando Rinomina. Digitare il nome desiderato e premere Invio o fare clic all’esterno della casella del nome -utilizzare la finestra Esplora file. Selezionare l’icona di collegamento che si vuole rinominare e fare clic su Rinomina, nel gruppo Organizza della scheda Home, sulla barra multifunzione -il risultato di questa operazione sarà quello di attribuire al collegamento un nome differente, anche se la cartella a cui rimanda il collegamento manterrà il nome d’origine Per eliminare un collegamento è possibile: -selezionarlo e premere il tasto Canc sulla tastiera -fare clic destro sul collegamento e selezionare il comando Elimina -utilizzare la funzione drag and drop per spostarlo nel Cestino Per eliminare un collegamento utilizzando la finestra Esplora file, selezionate il collegamento e fate clic sul pulsante Elimina, nel gruppo Organizza della scheda Home, sulla barra multifunzione. 2.2 USO DELLE FINESTRE Il Sistema Operativo Microsoft Windows deve il suo nome alle strutture che ne caratterizzano, fin dalla sua prima versione, l’interfaccia grafica di dialogo con l’utente: le finestre. Ogni azione compiuta dall’utente ha come risultato l’apertura di specifiche finestre, che possono avere struttura e natura diversa in base alla loro funzione. In tutte le finestre si possono però individuare elementi comuni: le cosiddette “barre”. Esse delimitano la finestra e separano le diverse aree che la compongono. Possono essere dotate di menu testuali, di icone  e di pulsanti  che permettono all’utente di interagire col sistema e di ottenere informazioni sugli oggetti cui la finestra fa riferimento. -Barra del titolo: situata nella parte superiore della finestra, presenta a sinistra il titolo (nome) della risorsa attualmente selezionata e la barra di accesso rapido a sinistra del titolo. Questa barra include alcuni pulsanti che consentono di compiere velocemente operazioni. All’estrema destra della barra del titolo troviamo i pulsanti Riduci a icona, Ingrandisci e chiudi. -barra multifunzione: in Windows 10 la barra dei menu e la barra degli strumenti sono sostituite dalla barra multifunzione, già implementata negli applicativi Microsoft Office a partire dalla versione 2007. La barra multifunzione è suddivisa in schede (Home, Condividi, Visualizza) a loro volta suddivise in gruppi. Le schede sono dotate di pulsanti, comandi e opzioni per compiere moltissime e differenti azioni sugli elementi selezionati. -barra di stato: nella parte inferiore della finestra di sistema si trova la barra di stato, che riporta le informazioni principali sull’elemento selezionato. -barra di scorrimento verticale/orizzontale: se la finestra contiene molti oggetti o se è stata rimpicciolita, vengono visualizzate all’interno della stessa le barre di scorrimento, che ne delimitano i contenuti. Si è detto che in Windows ogni azione compiuta dall’utente, come selezionare una voce dal menu Start, aprire file o cartelle, avviare applicazioni, ecc., ha come risultato l’apertura di specifiche finestre, che consentono, ad esempio, di gestire le impostazioni del computer, di visualizzare il contenuto di unità o cartelle, di visualizzare ed elaborare file, ecc. Oltre alla possibilità di selezionare le voci presenti nel menu Start, il modo più rapido per aprire le finestre è agire sulle relative icone: -facendo doppio clic sinistro su di esse -facendo clic destro su di esse e selezionando il comando Apri. È possibile aprire contemporaneamente più finestre sul desktop; esse sono infatti oggetti che possono essere gestiti in maniera indipendente. Si può avere la necessità di spostare, ridimensionare, ridurre a icona, espandere totalmente (massimizzare) o chiudere le finestre, per adattare la visualizzazione delle stesse sul desktop alle proprie esigenze. I tre pulsanti presenti nell'angolo superiore destro di ogni finestra permettono all’utente di intervenire sulle diverse modalità di visualizzazione delle finestre stesse. Il pulsante al centro cambia aspetto in base allo spazio occupato dalla finestra sullo schermo.  -riduci a icona: Questo pulsante permette di ridurre a icona (minimizzare) la finestra. Questa operazione non chiude la finestra; infatti l’icona della finestra minimizzata compare sulla barra delle applicazioni. Per ripristinare la finestra al suo stato precedente, fate clic sulla sua icona sulla barra delle applicazioni. -massimizza: Quando si apre una finestra di sistema sul desktop, generalmente essa di default non occupa tutto lo schermo (non massimizzata) ma solo parte di esso; un clic su questo pulsante consente di espanderla a tutto schermo. -ridimensiona: Se la finestra occupa tutto lo schermo (massimizzata) viene visualizzata invece questa icona. Fate clic su questo pulsante per ripristinare la finestra alle dimensioni originali. -chiudi: Facendo clic su questo pulsante si chiude la finestra; essa scompare quindi dal desktop e scompare anche la relativa icona sulla barra delle applicazioni. Le finestre possono essere dimensionate a piacere per sfruttare al meglio lo spazio sullo schermo del computer. Per modificare altezza o larghezza  di una finestra o delle varie aree in cui essa può essere suddivisa, posizionatevi col puntatore del mouse su un bordo orizzontale o verticale (il puntatore del mouse assumerà la forma raffigurata nell'immagine), fate clic e, tenendo premuto il tasto del mouse, trascinate il bordo fino a ottenere altezza o desiderate. Per ridimensionare proporzionalmente la finestra, fate clic in corrispondenza di uno degli spigoli della finestra e trascinate. Per spostare una finestra è sufficiente fare clic sinistro sulla sua barra del titolo e, tenendo il tasto del mouse premuto, trascinarla nella posizione voluta, prima di rilasciare il tasto (funzione drag and drop) Visualizzare più finestre contemporaneamente sul desktop può risultare molto utile e può far risparmiare molto tempo, ad esempio, quando si ha la necessità di copiare o spostare gli oggetti da una finestra a un’altra, oppure quando si desidera confrontare il contenuto di unità o cartelle. Per tutte le finestre, aperte sul desktop o ridotte a icona, compare la relativa icona sulla barra delle applicazioni; l'icona della finestra attiva, ossia quella sulla quale si sta lavorando al momento, viene evidenziata (nell'immagine, il file PDF). Per passare da una finestra aperta a un’altra, fate clic in un punto qualsiasi all’interno della finestra che volete rendere attiva; per aprire sul desktop una finestra ridotta a icona, fate clic sulla sua icona sulla barra delle applicazioni. In alternativa, per passare da una finestra all'altra si possono utilizzare le cosiddette scorciatoie da tastiera e, nel caso specifico, si può utilizzare la combinazione dei tasti di scelta rapida Alt e Tab. Per passare da una finestra all'altra, premete e tenete premuto il tasto Alt e premete il tasto Tab una sola volta (rilasciate Tab con Alt sempre premuto). Comparirà una finestra con le miniature di tutte le applicazioni al momento aperte. A questo punto, senza mai rilasciare Alt, premete il tasto Tab per far scorrere le miniature e raggiungere quella della finestra da attivare. Una volta raggiunta, rilasciate Alt e Tab per portare in primo piano la finestra desiderata. 2.3 STRUMENTI E IMPOSTAZIONI Il modo più immediato per chiarire dubbi sull’utilizzo di Windows è consultare la Guida in linea (help). Esistono fondamentalmente due possibili percorsi per accedere alle funzioni di supporto online disponibili in Windows 10: -guida in linea contestuale -applicazione Suggerimenti. Viene definita guida in linea contestuale, in quanto dipende dalla risorsa selezionata al momento e viene attivata o premendo il tasto F1 sulla tastiera o facendo clic sul punto di domanda presente nell'angolo superiore destro della barra multifunzione o, in alcune finestre, sulla barra del menu. Per aprire l'applicazione Suggerimenti, fate clic sul pulsante Start, fate poi scorrere l'elenco dei programmi e selezionate l'omonima applicazione. Qui potete consultare gli articoli consigliati per argomento d'interesse, oppure potete effettuare una ricerca per parola chiave dell'argomento da approfondire, utilizzando la casella di ricerca in alto a destra. Esistono diversi percorsi per visualizzare le informazioni di base del sistema. Di seguito verrano illustrati i due percorsi più immediati. -da desktop, fare clic destro sul pulsante Start e selezionare Sistema -in alternativa, nella finestra Esplora file selezionare a sinistra la voce Questo PC, quindi fare clic sul pulsante Proprietà del sistema, nel gruppo Sistema della barra multifunzione -in entrambi i casi, si apre una finestra che riporta informazioni sul dispositivo. Fare clic sulla voce Informazioni di sistema -tra le informazioni di base del computer troviamo: edizione e versione di Windows, tipo di processore e velocità, memoria RAM installata, tipo di sistema, nome del computer e dell’eventuale gruppo di lavoro in cui è inserito Lavorare in un ambiente personalizzato e ordinato è importante anche quando si tratta di un ambiente virtuale come il desktop. Per questo motivo, il Sistema Operativo permette di modificare le impostazioni della scrivania virtuale in base ai gusti e alle esigenze dell’utente. Data e ora del computer sono visualizzate in modo permanente nell'area di notifica, sulla destra della barra delle applicazioni.
 Per modificare data e ora si possono utilizzare diversi procedimenti, ma il più semplice consiste nel fare clic destro su data e ora nell'area di notifica e selezionare il comando Modifica data/ora non resta che fare clic sul pulsante Avanti per confermare le varie opzioni proposte dalla procedura e, al termine della stessa, fare clic sul pulsante Fine per completare l’installazione. -da rete: Per installare un’applicazione da Internet, fate clic sul relativo collegamento nel browser e, per installarla immediatamente, fate clic su Apri o Esegui e seguite le istruzioni visualizzate; per installarla in un secondo momento, fate clic su Salva per scaricare il file di installazione sul computer e, quando volete installare l’applicazione, fate doppio clic sul file scaricato e seguite le istruzioni visualizzate. Se la procedura di installazione guidata non si avvia automaticamente, è possibile cercare nel dispositivo il file eseguibile che avvia l'installazione, generalmente denominato Setup.exe o Install.exe, e fare doppio clic sinistro su di esso. *Anche per disinstallare un’applicazione è necessario seguire la corretta procedura e non cancellare semplicemente i file del programma da disco fisso. -windows 10 offre diverse possibilità per disinstallare correttamente un programma o un’app; la più immediata consiste nel selezionare Impostazioni dal menu Start -fare clic sul pulsante App per aprire la finestra App e funzionalità -qui, per disinstallare un programma o un’applicazione di windows fare clic sinistro sull’applicazione stessa e selezionare Disinstalla -notare che le applicazioni fornito a corredo del SO non sono disinstallabili (pulsante Disinstalla NON è attivo) Per collegare un dispositivo esterno al computer è necessario inserire il connettore integrato (nel caso delle pendrive) o l’opportuno cavo di connessione in una porta di input/output (USB o HDMI). Grazie alla tecnologia Plug and Play (la connessione avviene 'a caldo', ossia mentre il computer sta funzionando), il dispositivo viene automaticamente riconosciuto come una risorsa del sistema ed è possibile operare su di esso, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dal sistema stesso. La maggior parte dei dispositivi USB può essere scollegata senza problemi semplicemente estraendo il connettore dal computer ma, nel caso dei dispositivi di archiviazione (chiavette usb o hard disk esterni), è consigliabile eseguire la procedura di rimozione sicura dell'hardware, per assicurarsi che il computer abbia terminato tutte le attività sul dispositivo prima di rimuoverlo. Per scollegare un dispositivo utilizzando la procedura corretta, nella finestra Esplora file fate clic destro sul dispositivo e selezionate il comando Espelli, oppure fate clic su Espelli nella scheda Strumenti dischi/Gestisci della barra multifunzione. In alternativa, espandete l'area di notifica all'estrema destra della barra delle applicazioni (clic sinistro sulla freccia rivolta verso l’alto), selezionate il dispositivo esterno collegato, quindi il comando Espelli. A quel punto sarà possibile scollegare il dispositivo in totale sicurezza. A volte, può essere utile fare una “fotografia” degli elementi presenti sullo schermo del computer per catturarli in un’immagine da poter inserire ed elaborare nei documenti. Uno dei metodi, che risale agli albori di Windows ma che tuttora sussiste, prevede l'uso della tastiera e precisamente del tasto Stamp (o Print Screen) da solo o in combinazione con il tasto Alt. Premendo il tasto Stamp si ottiene uno screenshot di tutto ciò che al momento viene visualizzato sul monitor. Premendo la combinazione di tasti Alt+Stamp si cattura la finestra attiva, cioè quella selezionata al momento. L’immagine così catturata viene copiata negli Appunti  di sistema e potrà essere, ad esempio, incollata in un documento, elaborata con uno specifico software, inviata come allegato a un messaggio di posta, ecc. L'immagine catturata rimane disponibile negli appunti finché non si cattura un’altra immagine utilizzando lo stesso metodo. Con Windows 10 nasce un'ulteriore possibilità: utilizzando la combinazione di tasti Win+Stamp si ottiene la cattura di tutto ciò che è visualizzato al momento sul monitor e il suo salvataggio automatico in Screenshot, sottocartella della cartella Immagini. Per catture più sofisticate Windows 10 è dotato dell'app Strumento di cattura, al quale si accede facendo clic sinistro sul pulsante Start e selezionando la cartella Accessori Windows. Questo strumento consente di catturare qualsiasi porzione di schermo e quindi anche degli specifici dettagli di una finestra o schermata, fornendo diverse modalità di cattura. Dopo l'acquisizione, l'elemento catturato può essere copiato e incollato immediatamente in un documento, oppure salvato sul computer come immagine. Anche l'immagine catturata con questo strumento, se non viene subito salvata su computer, rimane disponibile finché non si cattura un’altra immagine utilizzando lo stesso strumento. 3. COMPUTER ESSENTIALS - testi e stampe 3.1 OPERARE CON IL TESTO Il sistema operativo, oltre ai programmi che permettono di gestire efficacemente gli strumenti e le attività di sistema, include una serie di applicativi che consentono di produrre alcuni tipi di documenti. WordPad, ad esempio, è un programma di editing di testo incluso in tutte le versioni di Windows, che consente di elaborare documenti e di applicare a essi una discreta varietà di funzioni di formattazione.
 In alternativa, si può utilizzare l’applicazione Blocco note, che però supporta solo le funzioni di formattazione più semplici.
 Per avviare WordPad o Blocco note, nel menu Start espandete la cartella Accessori Windows e fate clic sull’applicativo desiderato. Si apre l’interfaccia grafica dell’applicativo con il cursore posizionato nella finestra che consente di digitare il testo e di elaborare quindi un nuovo documento. Per chiudere il programma fate clic sulla X in alto a destra sulla barra del titolo, oppure selezionate il menu File, quindi il comando Esci. Se volete aprire un file di testo con WordPad, dopo aver avviato il programma ...   -selezionare il menu File, quindi il comando Apri -individuare poi il file da aprire, selezionarlo e fare clic su Apri -se il file è stato elaborato con un altro programma di videoscrittura, compare l’avviso riportato nell’immagine, ma sarà comunque possibile elaborare con WordPad le parti di documento visualizzate Per chiudere il file, fate clic sulla X in alto a destra sulla barra del titolo, oppure selezionate il menu File, quindi il comando Esci. Se si chiude un file senza salvare le ultime modifiche, compare un avviso: 
 - per salvare le ultime modifiche fate clic sul pulsante Salva e uscite dal programma;
 - per non salvare le ultime modifiche, fate clic sul pulsante Non salvare e chiudete il file;
 - per continuare ad elaborare il file, fate clic sul pulsante Annulla. Per inserire del testo in un documento si utilizza la tastiera, che permette di digitare la maggior parte dei caratteri di uso comune. Il punto d’inserimento del testo è indicato dal cursore intermittente e, quando si apre un nuovo documento vuoto, esso è posizionato in alto a sinistra. Mentre si inserisce del testo, quando la riga è completa il programma va a capo automaticamente. Per andare a capo in un preciso punto della riga, premete il tasto Invio; per inserire uno spazio tra due parole, premete la barra spaziatrice. Quando si raggiunge la fine della finestra, il testo scorre verso l’alto per permettere di visualizzare la parte di documento che segue. Per muoversi all’interno del testo utilizzate i tasti direzionali (frecce) o fate clic sinistro nel punto in cui vi volete posizionare. Prima di effettuare qualsiasi operazione su un testo, ad esempio per applicare a esso una specifica formattazione, per cancellarlo, copiarlo o spostarlo, è necessario selezionare/ evidenziare la porzione di testo su cui si desidera intervenire. Per operare la selezione potete utilizzare sia il mouse, sia la tastiera. Se utilizzate il mouse, per selezionare un carattere, singole parole, righe, frasi, paragrafi o interi testi posizionatevi prima o dopo la parte da selezionare, fate clic col tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto, trascinate verso destra o sinistra, verso il basso o l’alto, in modo tale da evidenziare la parte di testo selezionata. Per selezionare del testo utilizzando solo la tastiera, posizionatevi all’inizio o alla fine del testo da includere nella selezione, premete e tenete premuto il tasto Shift (Maiusc) sulla tastiera e utilizzate i tasti direzionali (frecce) per muovervi a destra e a sinistra di un carattere, in basso e in alto di una riga. Dopo aver selezionato del testo, si possono utilizzare diversi procedimenti per copiarlo o spostarlo all’interno di un documento o tra documenti aperti. Tali procedimenti sono spesso legati alle funzionalità messe a disposizione dallo specifico programma utilizzato, ma alcuni procedimenti possono essere considerati universali e quindi utilizzabili con qualsiasi tipo di applicativo. Le funzioni Copia/Taglia e Incolla, che consentono di manipolare con estrema facilità parti di testo e in generale oggetti contenuti nei documenti, sono infatti supportate da tutti i principali applicativi di produttività di ufficio. Ad esempio in WordPad, per copiare il testo selezionato o per ‘tagliarlo’ e spostarlo in seguito dalla sua posizione d’origine, è possibile fare clic sul pulsante Copia o Taglia, gruppo Appunti, scheda Home. In alternativa, per procedere alla stessa operazione in WordPad o utilizzando un altro applicativo, fate clic destro in un punto qualsiasi del testo selezionato e scegliete il comando Copia o Taglia dal menu contestuale. Per duplicare il testo selezionato o per spostarlo all’interno del documento, posizionarsi nel punto in cui si desidera inserirlo e, in WordPad, fate clic sul pulsante Incolla, gruppo Appunti, scheda Home.
 In alternativa, per procedere alla stessa operazione in WordPad o utilizzando un altro applicativo, fate clic destro nel punto in cui volete inserirlo e scegliete il comando Incolla dal menu contestuale. -copiare o tagliare con la tastiera: • premete la combinazione di tasti Ctrl + C per copiare il testo selezionato; • premete la combinazione di tasti Ctrl + X o Shift (Maiusc) + Canc per tagliare il testo selezionato. Posizionatevi quindi nel punto in cui volete inserire il testo e premete indifferentemente la combinazione di tasti Ctrl + V o Shift (Maiusc) + Ins per incollarlo. -copiare o tagliare con il mouse: Per copiare o tagliare utilizzando il mouse, è possibile utilizzare la funzione di trascinamento (Drag and Drop) seguendo questi procedimenti: Per eliminare contemporaneamente tutti i processi di stampa in elenco, dal menu Stampante selezionate il comando Elimina tutti i documenti. Si apre una finestra che chiede conferma dell’eliminazione; fate clic sul pulsante Sì. 4. COMPUTER ESSENTIALS - gestione di file 4.1 FILE E CARTELLE Il Sistema Operativo, attraverso un suo componente essenziale chiamato File System, agisce sulla gestione dei dati, ossia la disposizione e memorizzazione degli stessi in unità di archiviazione fisse o rimovibili e li organizza in cartelle (o directory) e file, in una struttura gerarchica “ad albero inverso”; la radice è in alto e le sue estensioni si diramano verso il basso.  L'immagine (lato sinistro) evidenzia la struttura del File System: la radice è costituita dall’unità che definisce l’intero supporto di memoria, Disco locale (C:) e le ramificazioni sono gli oggetti contenuti al suo interno, quali cartelle, eventuali sottocartelle e file. LA METAFORA DELL’ARCHIVIO Per meglio comprendere l'organizzazione gerarchica del File System si può adottare la metafora dell’archivio. Nell'interfaccia grafica (Graphical User Interface) del sistema operativo, i file e le cartelle vengono rappresentati con dei simboli grafici detti icone. Le cartelle sono quasi sempre rappresentate con l'immagine di una cartellina d'archivio, mentre i file hanno le icone più varie, a seconda del tipo. In Windows 10 il file manager del sistema operativo, che permette di gestire i file e le cartelle conservati sulle varie unità di memorizzazione, prende il nome di Esplora file e si trova, per impostazione predefinita, sulla barra delle applicazioni. Ad esempio, in Windows 10 spicca la presenza della barra multifunzione, con comandi e schede sensibili al contesto, sulla falsariga di quelle presenti negli applicativi Office. Sul lato sinistro della finestra, oltre ad Accesso rapido, troviamo le icone Questo PC e Rete, che contengono rispettivamente tutte le unità, cartelle, file presenti nel PC o ad esso collegate e tutte le risorse di rete locale. Il simbolo >, posto alla sinistra di queste icone, sta ad indicare che che la vista delle risorse del PC e di rete è attualmente minimizzata. Facendo clic su una risorsa, nel riquadro di destra vengono visualizzate le cartelle, i file e le unità in essa contenute. Il contenuto di una risorsa può essere visualizzato anche sul lato sinistro; facendo clic sul simbolo > la vista si espande alle sottocartelle contenute nella specifica risorsa. Un nodo espanso viene invece contrassegnato da questo simbolo ˅; un clic su di esso minimizza la vista di tutto ciò che dipende dal nodo stesso (unità, cartelle, sottocartelle). Per visualizzare il contenuto di una risorsa, unità o cartella sul lato sinistro della finestra Esplora file è sufficiente 1 clic del mouse sulla stessa. 
 Per visualizzare il contenuto di una risorsa, unità o cartella sul lato destro della finestra è necessario doppio clic.
 Inoltre, solo sul lato destro della finestra vengono visualizzati i file: 1 clic sul file per selezionarlo; doppio clic per aprirlo. Ogni file e cartella possiede delle proprietà: tipologia, nome, dimensioni, percorso, ecc. Il modo più rapido per verificarne le proprietà consiste nel fare clic destro sulla sua icona e selezionare il comando Proprietà dal menu contestuale. Si apre la finestra che riporta informazioni dettagliate relative all’elemento selezionato. In alternativa al menu contestuale, nella finestra Esplora file selezionate il file o la cartella e fate clic sul pulsante Proprietà, scheda Home e gruppo Apri, sulla barra multifunzione. -PROPRIETÀ FILE Se si tratta di un file, i dettagli sono relativi a:
 ● nome e tipologia (programma con il quale è stato elaborato);
 ● posizione su disco (percorso);
 ● dimensioni;
 ● data e ora di creazione, di modifica e di ultimo accesso. -PROPRIETÀ CARTELLA Se si tratta di una cartella, i dettagli sono relativi a:
 ● nome;
 ● posizione su disco;
 ● dimensioni;
 ● contenuto (numero file e cartelle);
 ● data e ora di creazione. Esistono diverse modalità di visualizzazione degli oggetti contenuti in unità o cartelle. Nella finestra Esplora file, selezionate la scheda Visualizza e utilizzate le opzioni presenti nel gruppo Layout per modificare la visualizzazione degli oggetti. -visualizza Contenuto -visualizza Icone grandi -visualizza Elenco Ogni file è caratterizzato da un nome e da un’estensione. Se si tratta di un file elaborato con un applicativo, il nome viene scelto dall’utente, mentre l’estensione viene automaticamente attribuita dall’applicativo. Si è visto che, a seconda dell’estensione, i file vengono rappresentati con icone differenti (Modulo 2, sezione 2.1.2). È facile quindi riconoscere a prima vista in un archivio i file di formato differente e capirne la tipologia. -file di elaboratore di testi (es. Microsoft Word) -file di foglio elettronico (es. Microsoft Excel) -file di presentazione (es. Microsoft PowerPoint) -file in formato PDF, utilizzato per documenti in cui è importante preservare l’aspetta grafico -file di immagini: Essendo gestiti da diversi programmi, possono acquisire differenti estensioni e icone (.bmp, .jpg, .gif, .png, .psd, .tiff, ecc.). -file audio: Essendo gestiti da diversi programmi, possono acquisire differenti estensioni e icone (.mp3, .aiff, .wma, .wav, ecc.). -file video: Essendo gestiti da diversi programmi, possono acquisire differenti estensioni e icone (.avi, .mov, .mp4, .wmv, .mpeg, ecc.). -file compressi: Essendo gestiti da diversi programmi, possono acquisire differenti estensioni e icone (.zip, .rar, .ace, ecc.). -file eseguibili: Programmi e script eseguibili direttamente dal SO (.exe, .com, .bat). Per visualizzare il contenuto di un'unità, sul lato sinistro della finestra Esplora file selezionare l'unità in questione; cartelle, eventuali sottocartelle e file in essa contenuti vengono visualizzati sul lato destro della finestra. Agendo sul lato destro, per aprire unità, cartelle, sottocartelle o file fate doppio clic o fate clic destro e selezionate il comando Apri dal menu contestuale. Agendo con doppio clic sul file, si apre l’applicativo con il quale il file è stato elaborato e viene visualizzato il file. In alternativa, selezionate l'elemento e fate clic sul pulsante Apri, sulla barra multifunzione. Quando si assegnano nomi a cartelle e file è necessario usare il buon senso. Nomi significativi, attinenti al contenuto della cartella o del file, facilitano l’individuazione e il recupero dei documenti per utilizzi successivi. Per avere un archivio di cartelle e di file ordinato con criteri logici, all’interno del quale i documenti possano essere individuati e recuperati facilmente, è utile creare delle cartelle in cui inserire i documenti in base al loro contenuto o alla loro tipologia. È utile sapere che un nome non può includere i seguenti caratteri speciali: \ / ? : * " > < | Per creare una cartella su un’unità disco o in una cartella già esistente, è necessario essere posizionati sulla specifica unità o cartella. -dopo aver utilizzato uno dei metodi precedentemente descritti per posizionarsi ne punto in cui si vuole creare la nuova cartella, fare clic sul pulsante Nuova cartella, scheda Home - gruppo Nuovo, sulla barra multifunzione. -in alternativa, posizionarsi all’interno dell’unità o della cartella che deve contenere quella nuova, fare clic destro e selezionare il comando Nuovo e quindi l’opzione Cartella. -compare l’icona con il nome generico “Nuova cartella” evidenziato. Digitare il nome desiderato e premere Invio o fare clic all’esterno della casella del nome; la cartella verrà creata nella posizione voluta. Come si è visto, è possibile attribuire un nome a una cartella all’atto di creazione della stessa, oppure denominare un file durante la procedura di salvataggio dello stesso, mediante l’applicativo con il quale viene elaborato. Il Sistema Operativo mette comunque a disposizione il comando Rinomina per modificare in qualsiasi momento il nome di file e cartelle esistenti. Per rinominare un file o una cartella, sia dalla finestra Esplora file, sia sul desktop, fate clic destro sul file o sulla cartella e selezionate il comando Rinomina. Digitate quindi il nuovo nome e infine premete il tasto Invio o fate clic all’esterno della casella del nome. In alternativa, per rinominare file o cartelle dalla finestra Esplora file, selezionate il file o la cartella e, sulla barra multifunziohne, fate clic sul pulsante Rinomina, scheda Home - gruppo Organizza. Digitate il nuovo nome e premete Invio o fate clic all’esterno della casella del nome. Anche all’utente più attento e meticoloso, che ha adottato criteri di archiviazione ottimali, prima o può capitare di non riuscire a trovare un file o una cartella sul computer o sulle unità esterne. In questo caso, il Sistema Operativo mette a disposizione diversi metodi di ricerca a seconda delle situazioni e delle specifiche esigenze dell’utente. Se volete effettuare la ricerca all’interno di una determinata unità (es. il disco rigido C:), aprite la finestra Esplora file, selezionate l'unità e posizionatevi con il mouse nella casella di ricerca in alto a destra. Sulla barra multifunzione si attivano gli Strumenti di ricerca. -dopo aver digitato nella casella di ricerca la parole chiave che identifica la risorsa da trovare, si può limitare la ricerca all’unità o alla cartella selezionata, oppure estenderla a tutte le sottocartelle. -si può impostare una ricerca per data di modifica -per tipologia di risorsa o contenuto della stessa -per dimensioni -o per altre proprietà Per cercare file o cartelle si possono utilizzare anche i cosiddetti “caratteri jolly”: L’asterisco * che rappresenta nessun carattere o una qualsiasi stringa di caratteri; il punto interrogativo ? che rappresenta un solo carattere qualsiasi. I caratteri jolly possono essere molto utili per discriminare maggiormente la ricerca di risorse per nome parziale e circoscriverla, per ottenere con maggiore precisione i risultati desiderati. In Windows 10 questa funzionalità è stata semplificata notevolmente rispetto alle versioni precedenti del sistema operativo. All'apertura di Esplora file si accede all'area denominata Accesso rapido, nella quale vengono elencati i file usati di recente e le cartelle usate più frequentemente. Oltre a contenere di default cartelle e file usati frequentemente e di recente, Accesso rapido può essere personalizzato con l'aggiunta di risorse che si desidera avere velocemente a portata di acendo clic sulla freccia rivolta verso il basso, nella parte inferiore del pulsante Elimina, si accede a ulteriori opzioni; è possibile decidere di eliminare definitivamente gli oggetti selezionati o di spostarli prima nel Cestino ed è possibile attivare la conferma spostamento nel Cestino. Selezionando l'opzione Mostra conferma spostamento nel Cestino, ogni volta che si eliminano file o cartelle compare il relativo messaggio di conferma. Per aprire il Cestino, fate doppio clic sulla sua icona sul desktop. -per ripristinare tutti gli elementi contenuti nel cestino, fare clic sul pulsante Ripristina tutti gli elementi, sulla barra multifunzione. Tutti gli elementi verranno ripristinati nella posizione che occupavano prima di essere cancellati. -per ripristinare solo uno o alcuni elementi, selezionarli e fare clic sul pulsante Ripristina elementi selezionati. Gli elementi selezionati verranno ripristinati nella posizione che occupavano prima di essere cancellati. Gli elementi spostati nel Cestino occupano spazio prezioso sul computer ed è quindi utile di tanto in tanto eliminare definitivamente il contenuto del Cestino. Per svuotare il Cestino, fate clic destro sulla sua icona e selezionate il comando Svuota cestino dal menu contestuale. In alternativa, aprite il Cestino e fate clic sul pulsante Svuota cestino. Confermate eliminazione solo se siete certi di voler eliminare definitivamente gli elementi contenuti nel Cestino. 4.3 SUPPORTI DI MEMORIA E COMPRESSIONE I principali tipi di supporti di memoria attualmente in uso si differenziano per la quantità di dati memorizzabili (capienza misurata in byte e suoi multipli), per la loro velocità nel fornirli alla memoria primaria (RAM e ROM) e per il loro costo per unità di memoria. -Disco fisso/rigido o hard disk drive (HDD): È la memoria secondaria più importante del PC. Esso contiene, in modo permanente, grandi quantità di dati e i programmi che il computer può usare. I primi hard disk avevano capacità di pochi Megabyte, quelli attuali sono in grado di memorizzare alcuni Terabyte (sezione 4.3.2).
 Un computer possiede almeno un disco fisso al suo interno, ma è possibile collegarne anche esterni, tramite porta USB. Se si collega un hard disk esterno, il Sistema Operativo gli assegna come identificativo la prima lettera dell’alfabeto libera (es. D, quindi E, poi F e così via). -Unità di rete: In quasi tutte le aziende, nei laboratori di ricerca, nelle scuole, i computer sono collegati tra di loro in rete, per permettere la comunicazione tra di loro e la condivisione delle risorse. Tra queste risorse possono esserci dei dischi fissi o altre unità di memorizzazione, che possono essere utilizzate da tutte le macchine collegate a quella rete. Le memorie di massa di questo tipo vengono definite unità di rete e vengono generalmente utilizzate per il backup dei dati. -CD, DVD, BLU-RAY: Il CD-ROM (Compact Disc – Read Only Memory) è un disco ottico a sola lettura, che funziona con tecnologia laser e può contenere fino a 700 Megabyte di dati. Vista la sua capacità e affidabilità, in breve tempo il CD si diffuse come supporto di memorizzazione a uso comune CD- RW (riscrivibile), grazie a specifici dispositivi chiamati masterizzatori.
 L’evoluzione naturale dei CD sono i DVD (Digital Versatile Disk), che consentono di migliorare le prestazioni in termini di velocità e di capacità di memorizzazione dei dati (fino a 25 volte più veloci e 20 volte più capienti di un CD-ROM).
 Negli ultimi anni si è diffusa la tecnologia BLU-RAY, che consente di immagazzinare e riprodurre video ad alta definizione (HD). Tale tecnologia consente una capacità di memorizzazione dei dati quasi dieci volte superiore a un tradizionale DVD.
 -Chiavette USB (pendrive): Così chiamate in quanto si collegano al PC tramite l’omonima porta, sono le memorie di massa più diffuse, poiché economiche, sempre più capienti e facilmente trasportabili. Sono dotate di memoria di tipo flash, non volatile e riscrivibile e il costo è proporzionale alla capacità. Si trovano attualmente in commercio chiavette USB con capacità fino a 256 GB, ma il costo è decisamente elevato rispetto a quello di un disco fisso esterno con la stessa capacità. -Schede di memoria (memory card): Memorie di massa oggi molto diffuse sono anche le schede di memoria estraibili, utilizzate da molti dispositivi elettronici (es. cellulari, videocamere digitali, console per videogiochi, ecc.). Il funzionamento della memory card è paragonabile a quello di una chiave USB: anche in questo caso la memoria è di tipo flash. Le schede di memoria estraibili necessitano di appositi lettori, di cui i più moderni PC sono già dotati. -Unità di memorizzazione online (cloud): Sono unità di memorizzazione di rete (es. Google Drive, Microsoft OneDrive, ecc.) messe a disposizione tramite Internet, gratuitamente o a pagamento. Le unità di memorizzazione online o 'dischi virtuali' sono spazi di memoria di massa cui si accede solo se si possiedono le credenziali di accesso (username e password). Sono molto utili sia come spazio per scambio di file tra utenti, sia per avere una memoria di massa sempre a disposizione; il vantaggio, in questo caso, è di potersi connettere a tali unità da qualunque PC collegato in Internet. Il computer utilizza il sistema binario per codificare qualunque tipo di informazione. Tutte le informazioni all’interno di un computer vengono memorizzate tramite un’unità di base di informazione, il bit, che può assumere solo i valori 0 o 1. Poiché la memoria di un computer è strutturata in celle della dimensione di 8 bit ciascuna, si utilizza una codifica a 8 bit per ogni carattere, ossia il byte. Il byte è l'unità di misura per la dimensione della memoria centrale (RAM e ROM), per la capacità dei supporti di memoria di massa (hard disk, chiavette USB, ecc.), nonché per la velocità di trasferimento dei dati (bit per secondo). Nella vita di tutti i giorni, non si ha la percezione esatta di queste misure, al contrario del metro, del litro o del kilogrammo. Per fornire un termine di paragone, si consideri un documento di solo testo di lunghezza pari ad un foglio di dimensione A4; tale documento occupa circa 3 KB di memoria. Quando si passa a informazioni più elaborate, quali immagini, suoni, filmati, documenti più complessi, le dimensioni sono molto più elevate e tali documenti occupano molto più spazio all’interno della memoria. Si è detto in precedenza che ogni file e cartella possiede delle proprietà e sono stati illustrati i procedimenti che consentono di visualizzarle. Gli stessi procedimenti possono essere utilizzati per visualizzare le proprietà di un supporto di memoria. Per visualizzare lo spazio disponibile in un supporto di memoria, selezionatelo e seguite uno dei procedimenti illustrati in precedenza per aprire la finestra Proprietà. In questo caso viene visualizzato il dato relativo allo spazio utilizzato e disponibile sul disco rigido locale (C:). Le dimensioni dei file e lo spazio che questi occupano sui dischi fissi o unità rimovibili sono da sempre un problema. Per arginare questo problema, sono stati studiati sistemi di compressione di cartelle e file, che riducono lo spazio che essi occupano su disco e rendono quindi più rapido il loro trasferimento su altre unità di archiviazione o in altri computer via rete rispetto a quelli non compressi. Questa operazione può essere compiuta sia dal Sistema Operativo, sia da specifici applicativi (gratis o a pagamento), in grado di comprimere le informazioni relative a un file e quindi di ridurne le dimensioni.
 I file compressi con i più comuni tipi di applicativi dedicati acquisiscono il formato .ZIP e il formato .RAR. I file e le cartelle compresse con le funzionalità messe a disposizione dal Sistema Operativo vengono identificati in Esplora file come illustrato nell'immagine accanto. -per comprimere file e cartelle utilizzando le funzionalità di windows 10, fare clic destro sul file o sulla cartella e scegliere il comando Invia a, quindi l’opzione Cartella compressa -viene creata una cartella che acquisisce il nome del file compresso o della cartella compressa, ma è possibile modificarlo, sia contestualmente alla creazione della cartella compressa, sia in un secondo momento. A destra si può notare come le dimensioni del file compresso siano inferiori a quelle del file non compresso In alternativa, per comprimere file e cartelle, nella finestra Esplora file selezionate le cartelle e i file che volete riunire in una cartella compressa, quindi fate clic sulla scheda Condividi e poi sul pulsante Zip. Un file compresso deve essere “estratto” e quindi decompresso, per essere elaborato. Se volete estrarre solo uno o alcuni elementi, aprite la cartella compressa, selezionateli e utilizzate le funzioni di duplicazione o spostamento di file illustrate in precedenza per collocarli in una nuova posizione (ad esempio sul desktop o in un’altra cartella non compressa). Se si utilizza il comando Taglia per estrarre uno o alcuni elementi da una cartella compressa a una non compressa, tali elementi verranno spostati e, di conseguenza, rimossi dalla cartella compressa. -per estrarre l’intero contenuto di una cartella compressa, fare clic destro sulla cartella e selezionare il comando Estrai tutto, oppure selezionare la cartella e fare clic sul pulsante Estrai tutto, sulla barra multifunzione a destra -fare clic sul pulsante Sfoglia per selezionare l’unità o la cartella di destinazione -fare clic sul pulsante Estrai -tutti gli elementi contenuti nella cartella compressa vengono estratti nella cartella di destinazione selezionata -questa operazione lascia comunque inalterata la cartella compressa e di conseguenza il sup contenuto rimane invariato 5. COMPUTER ESSENTIALS - reti 5.1 CONCETTI DI RETI Per rete informatica (computer network) si intende un insieme di dispositivi elettronici (computer, stampanti, apparati di comunicazione, ecc.) connessi tra di loro, allo scopo di condividere le risorse fisiche e il software, nonché consentire lo scambio di dati.
 I principali vantaggi di una rete sono: -la condivisione delle risorse (file, periferiche, ecc.) -l’indipendenza dei singoli elaboratori -la tolleranza ai guasti -la disponibilità di dischi e servizi di backup -la condivisione delle informazioni -la possibilità di lavorare in gruppo, anche a distanza Si parla di rete locale o LAN (Local Area Network), se la rete si estende all’interno di un comprensorio con estensione limitata. Una LAN è quindi una piccola rete, composta da un minimo di 2 computer collegati direttamente tra di loro. Quando i computer da collegare in una LAN sono più di due e le distanze fra di loro aumentano, vengono inseriti nella struttura della rete dei dispositivi (hub, bridge o switch) che consentono di collegare più elaboratori e di potenziare il segnale che fluisce attraverso i cavi. Una rete formata da nodi che si trovano a notevoli distanze e che utilizza canali trasmissivi che attraversano il suolo pubblico viene detta WAN (Wide Area Network). In questo caso, si parla di reti che collegano a loro volta reti e la loro estensione è a livello mondiale. Per garantire questi collegamenti, in una WAN vengono usati tutti i mezzi trasmissivi disponibili, dai doppini telefonici alle fibre ottiche e alle più moderne tecnologie satellitari. La più importante WAN esistente è indubbiamente Internet. Nelle reti WLAN (Wireless Local Area Network) i nodi comunicano fra di loro attraverso onde radio a bassa frequenza o radiazione infrarossa. Questo tipo di rete si rivela utile quando non è La rete VPN è una rete virtuale, poiché il collegamento tra i computer remoti non è fisico ma basato sul Web.
 Per utilizzare un’applicazione installata sui sistemi della propria azienda, i dipendenti che lavorano fuori sede devono semplicemente collegarsi a un sito Web specifico e immettere le proprie credenziali d’accesso. In campo informatico e nelle telecomunicazioni il termine velocità di trasmissione o di trasferimento (bitrate) indica la quantità di dati che possono essere trasferiti, attraverso una connessione su un canale, in un determinato periodo di tempo. Dato che l’informazione viene memorizzata e trasmessa in forma digitale, ossia in sequenze di bit, è naturale che tale velocità venga misurata in bit per secondo (bps). Sulle veloci reti moderne avrebbe poco senso usare come unità di misura il bit per secondo, per cui vengono utilizzati i vari multipli del bit in base ai prefissi standard del sistema decimale: kilobit per secondo (Kbps), megabit per secondo (Mbps) e gigabit per secondo (Gbps). Ad esempio, in una linea ADSL si ha in media una velocità di trasferimento di dati pari a 7 Mbps (circa 7.000 Kbps o circa 7.000.000 bps) Ogni rete informatica si basa sul principio del trasferimento di dati da un computer a un altro, sia che la distanza sia ridotta, come nel caso di una rete locale, sia che la distanza sia notevole, come può avvenire in Internet. L’azione di prelevare dalla rete documenti, programmi, immagini e, in generale, l’azione di scaricare file dalla rete, trasferendoli sul disco fisso del proprio computer o su altre periferiche di archiviazione, è definita scaricamento (o download) da una rete. Viceversa, l’azione di inserire contenuti in siti Internet o in unità di archiviazione condivise in rete è definita caricamento (upload) verso una rete (ad esempio inserire un filmato su Youtube, una foto su Facebook, ecc.). Si tratta in questo caso dell’invio o trasmissione di un file (o più genericamente di un flusso finito di dati o informazioni) ad un sistema remoto, attraverso una rete informatica. 5.2 ACCESSO A UNA RETE Il principale canale di comunicazione utilizzato per connettere computer distanti tra di loro è la rete telefonica, sia in modalità analogica, sia in modalità digitale (ADSL, fibra ottica). In quest'ultimo caso si parla di connessione a banda larga. Quando, fino a un decennio fa, si utilizzava perlopiù la rete telefonica in modalità analogica, si trattava della rete telefonica pubblica commutata, la cui velocità di trasmissione raggiungeva al massimo i 56 Kbps e, durante il collegamento in rete, la linea rimaneva occupata impedendo di ricevere o effettuare telefonate, in quanto non supportava il doppio traffico di dati e voce in contemporanea. Questo tipo di connessione è ormai considerata obsoleta, per i limiti imposti dalla bassa velocità, che impediva anche solo la corretta visualizzazione di molti siti Web. La tecnologia ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) è in grado di trasmettere una notevole quantità di dati su banda larga. Sfruttando la normale linea telefonica e un modem ADSL si possono trasmettere e ricevere in forma digitale: dati, suoni e immagini in contemporanea, con velocità che va da un minimo di 2, fino a raggiungere al massimo 20 Mbps. Il modem ADSL usa le alte frequenze per la trasmissione e la ricezione dei dati, lasciando libere le frequenze usate per le normali conversazioni telefoniche e permettendo quindi all’utente di collegarsi a Internet e, allo stesso tempo, effettuare e ricevere chiamate. Per consentire questa operazione è necessario collegare alla presa telefonica un apposito filtro. La fibra ottica trasmette invece i dati tramite dei filamenti di vetro, contenuti all’interno di una protezione, attraverso cui passa un segnale luminoso. Si tratta quindi di una tecnologia che ha bisogno di una sua infrastruttura a parte, che gradualmente si sta diffondendo anche in Italia. La differenza più importante tra le due tecnologie sta nella velocità di trasmissione: il cavo di rame riesce infatti a garantire una velocità massima di circa 20 mega, mentre la fibra ottica può potenzialmente arrivare addirittura a 1 Giga in download. Bisogna poi considerare come i cavi in fibra siano in generale più affidabili e resistenti: a differenza dei doppini di rame, infatti, non sono quasi per nulla influenzati da interferenze elettromagnetiche, condizioni atmosferiche avverse, variazioni di temperatura. Nella telefonia mobile la possibilità di usufruire, oltre al servizio di trasmissione vocale, anche di un sistema di scambio dati, è stata introdotta a partire dalla cosiddetta "seconda generazione" ("2G") delle tecnologie di telecomunicazione mobile, conosciuta anche con l'acronimo GSM (Global System for Mobile Communication). Ad oggi la tecnologia di telecomunicazione mobile più diffusa è la cosiddetta "generazione 4G" (o 4G/LTE) che basa la sua connettività, per quel che riguarda lo scambio dati, sul protocollo HSDPA (High Speed Downlink Packet Access). Si tratta di un'evoluzione della più affermata tecnologia di "terza generazione" ("3G") meglio nota con l'acronimo UMTS (Universal Mobile Telecommunications System). Attualmente (fine 2019), è in via di diffusione l'innovativa tecnologia 5G che dovrà consentire il trasferimento dei dati ad almeno 100 Mbps in downstream e 50 Mbps in upstream per ciascun utente connesso. Si prevede che intorno al 2023 saranno oltre 1 miliardo gli utenti che usufruiranno della nuova rete, grazie alla sua flessibilità.  Per collegare in Internet il proprio PC, in mancanza di linea telefonica tradizionale, è possibile utilizzare con funzioni di modem: -il proprio cellulare, collegandolo al PC con un cavo (via porta USB) o in modalità “senza fili” (Bluetooth o Wi-Fi); -una chiavetta USB. L’ampia e rapida diffusione di tablet e smartphone ha portato a una parallela diffusione di reti WLAN basate sulla tecnologia Wi-Fi (Wireless Fidelity), che consente ai dispositivi mobili di collegarsi a reti locali senza fili. Il loro tipico utilizzo è nelle abitazioni private; il modem, dotato di antenna Wi-Fi, svolge la funzione di router per consentire la connessione in rete a vari dispositivi attraverso le onde radio. La portata d’azione di un’antenna Wi-Fi è nell’ordine di qualche decina di metri, ma mediante l’utilizzo di diverse antenne, dislocate a opportuna distanza, è possibile estendere notevolmente la zona di connettività. Qualunque dispositivo o terminale di utenza (computer laptop, tablet, smartphone, ecc.) può connettersi a un punto di accesso (Access Point) alla WLAN, se dotato di scheda Wi-Fi. La tecnologia Wi-MAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) è l’evoluzione del Wi-Fi. Le reti Wi-MAX consentono infatti ai dispositivi mobili di collegarsi a reti a banda larga senza fili. La portata d’azione di un antenna Wi-Max è pari a circa 50 km (per un totale di circa 7500-8000 km quadrati di copertura per singola antenna) e non soffre di eventuali problemi causati da qualsiasi tipo di ostacolo. Un’alternativa per collegarsi in rete a banda larga in aree non raggiunte da ADSL o da fibra ottica è offerta dalla connessione satellitare. È infatti possibile connettere i computer in Internet tramite l’uso di un modem satellitare e un’antenna parabolica puntata su un satellite geostazionario (identica a quella usata per i programmi televisivi via satellite).
 Le velocità di trasmissione sono paragonabili alla linea ADSL, ma i costi sono abbastanza elevati. Il punto di forza della connessione satellitare consiste nel raggiungere ogni angolo del pianeta, in virtù della copertura globale fornita dalle reti satellitari. Per poter utilizzare i servizi Internet occorre rivolgersi a un fornitore di connettività, ossia a un provider Internet (Internet Service Provider - ISP). -FLAT Per poter utilizzare i servizi Internet occorre rivolgersi a un fornitore di connettività, ossia a un provider Internet (Internet Service Provider - ISP). -A CONSUMO A VOLUME DI DATI SCARICATI Si paga in base alla quantità di dati scaricati. Questo tipo di tariffa è consigliata a chi si collega solamente per poche ore al mese e vuole risparmiare pagando soltanto l’effettivo traffico effettuato. Oltre al costo, è utile valutare la velocità di upload e soprattutto di download. A velocità più elevate corrispondono ovviamente tariffe più alte, sia flat sia a consumo. Per esigenze domestiche (es. scaricare la posta, leggere news, guardare qualche video, aggiornare i social network), sono sufficienti velocità fino a 7 Mbps. Se l'utilizzo di Internet prevede invece il download di grandi quantità di dati (es. streaming video), è meglio optare per velocità superiori. A differenza di una LAN, ossia una rete locale cablata e fisicamente identificabile, la rete wireless (WLAN) è una rete “aperta”, essendo in questo caso l’aria (onde radio) il mezzo di trasmissione delle comunicazioni. Ciò comporta notevoli rischi per la sicurezza stessa delle reti wireless, sia sotto il profilo del controllo degli accessi, sia sotto quello della riservatezza, integrità e autenticità delle trasmissioni. Con qualsiasi dispositivo (fisso o mobile) dotato di supporto Wi-Fi attivo, è possibile visualizzare un elenco delle reti wireless disponibili in zona. Le reti individuate possono essere aperte (accesso libero) o protette (accesso tramite password). Il dispositivo stesso ne segnala lo stato; le reti wireless rilevate come protette vengono identificate da un’icona raffigurante un
 lucchetto chiuso. Anche se, come si è detto, non è possibile garantire la sicurezza completa per una rete wireless né protetta, né tantomeno aperta, è consigliabile connettersi solo a reti wireless protette, che richiedano all’accesso una chiave di sicurezza di rete (password) o dispongano di altre forme di protezione, quali, ad esempio, l’invio di un certificato di autenticazione. 
 Tali sistemi di protezione consentono di crittografare le informazioni scambiate all'interno della rete, in modo da proteggere il computer da accesso non autorizzato. Le tecniche di criptazione delle password sono identificate attualmente dalle sigle WPA e WPA2 (Wifi Protected Access). Il meccanismo è semplice: il router viene configurato tramite un’opportuna password che cripta il segnale e solo i computer che conoscono tale password sono in grado di stabilire una connessione con il router e navigare in Internet. L’algoritmo di criptazione WPA consente di impostare una password che va da un minimo di 8 a un massimo di 63 caratteri di lunghezza. Si consiglia di impostare sempre password non inferiori ai 20 caratteri. Si è detto che qualsiasi dispositivo dotato di supporto Wi-Fi è in grado di visualizzare le reti wireless disponibili in zona. Dopo aver avviato manualmente o automaticamente la scansione per ricercare segnali Wi-Fi e aver ottenuto un elenco di reti disponibili, se volete collegarvi a una rete wireless: -NON PROTETTA selezionate il comando Connetti; non verranno chieste né password né credenziali d’accesso e sarà possibile usufruire dei servizi Internet gratuitamente, ma tenete ben presente che potrebbe essere rischioso inviare dati sensibili, utilizzando questo tipo di connessione in rete; -PROTETTA dovete essere a conoscenza della chiave di sicurezza o di altre credenziali d’accesso (username e password) impostate dall’amministratore di rete.
 Potete anche impostare un’opzione all’atto di connessione, per fare in modo che il vostro dispositivo acceda direttamente a una specifica rete wireless quando entra nel suo raggio d’azione (consigliabile per la propria rete Wi-Fi domestica). 6. COMPUTER ESSENTIALS - sicurezza e benessere 6.1 PROTEZIONE DEI DATI SU COMPUTER E DISPOSITIVI ELETTRONICI È un codice annidato all’interno di un programma apparentemente utile. È l’utente stesso che, ignaro del pericolo, installa ed esegue lo specifico programma e, con il programma, installa ed esegue anche il codice dannoso. I cavalli di Troia sono spesso utilizzati per installare delle backdoor, per inviare messaggi di spam o per intercettare informazioni, quali dati anagrafici dell’utente, password e numeri delle carte di credito utilizzate per effettuare pagamenti online. -SPYWARE Sono usati per raccogliere informazioni sulle attività online di un utente (siti visitati, acquisti eseguiti in rete, ecc.) a sua insaputa, per poi trasmetterle a chi le utilizzerà per trarne profitto. Simili ai cavalli di Troia, si diffondono sfruttando altri software che li ospitano. Spesso, i programmi diffusi gratuitamente sono gli “untori” di questo tipo di “epidemia”; l’applicazione che promette di liberare gratuitamente dagli spyware può facilmente essere un software spia. -BACKDOOR Nate allo scopo di permettere una gestione remota di un sistema da parte dell’amministratore, se utilizzate da malintenzionati consentono di superare le procedure di sicurezza di un sistema informatico, permettendo a un utente esterno di controllare il computer senza il consenso del proprietario. Vengono generalmente installate in abbinamento a un cavallo di Troia o a un worm. -DIALER I dialer legittimi sono programmi che consentono di creare la connessione a Internet tramite la normale linea telefonica. I dialer illegali, pur non essendo propriamente virus informatici, rientrano nella categoria dei malware quando vengono utilizzati per cambiare il numero telefonico del provider, impostato per la connessione in rete predefinita, con uno a tariffazione speciale, allo scopo di trarne illecito profitto all’insaputa dell’utente. -HIJACKER Prendono il controllo di un browser per modificarne la pagina iniziale o farlo accedere a siti indesiderati in modo automatico. -RABBIT Non infettano i file come accade per i virus, ma si duplicano a grande velocità su disco, oppure attivano in continuazione l’esecuzione di nuovi processi, esaurendo in tal modo velocemente le risorse del sistema. Fino a qualche anno fa, il principale “veicolo” di infezione era l’uso di unità di archiviazione esterne infette. Attualmente, la diffusione dell’uso delle reti ha aumentato vertiginosamente il rischio di contrarre virus. In molti casi, i virus si nascondono negli allegati ai messaggi e attaccano il computer quando questi vengono aperti o eseguiti. In altri casi, i messaggi di posta contengono collegamenti a siti che pubblicizzano applicativi da scaricare e installare gratuitamente, per ottenere vantaggi sulle prestazioni del computer o per prevenire infezioni, ma sono essi stessi portatori di virus. Il “ciclo vitale” di un virus informatico si svolge in tre fasi: 1. Trasmissione: Nella fase di trasmissione il virus penetra nel computer e “infetta” uno o più file. 2. Riproduzione: Nella fase di riproduzione il virus copia se stesso nel sistema, all’interno del singolo PC o nella rete. 3. Alterazione: Nella fase di alterazione il virus svolge il suo compito, che spesso significa danneggiare dati e programmi. La presenza di un virus si può manifestare in vari modi: -rallentamento nell’elaborazione dei dati -errori di sistema improvvisi o malfunzionamento generale del computer; -diminuzione delle risorse del sistema disponibili (ad esempio intasamento repentino della memoria RAM) -perdita dei dati o dei programmi stessi -blocco del computer Per tutelarsi da eventuali infezioni, è bene rispettare alcune regole di comportamento: -NON aprire file o allegati di posta elettronica di cui non si conosca la provenienza -NON scaricare né installare applicativi gratuiti, che promettano prestazioni miracolose o “pozioni magiche” per curare infezioni -tenere sempre attivo il firewall di sistema -installare sul computer un programma antivirus, con regolare licenza d’uso e tenerlo quotidianamente aggiornato Come si è detto, i software antivirus hanno la capacità di individuare e distruggere tutti i virus di cui sia noto il codice. Essi funzionano come scanner di virus e disinfettanti, ossia: -controllano tutti i file in ingresso sul computer -disinfettano i file portatori di virus noti -bloccano l’accesso a file ritenuti “sospetti” (eventuali portatori di virus non ancora decodificati), mettendoli in quarantena in attesa di vaccino Esistono sul mercato diversi programmi antivirus, ma tutti hanno alcune caratteristiche in comune -compiono la scansione utilizzando differenti metodi, per garantire un risultato efficace (superficiale, approfondita, comprese unità di rete, ecc.) -presentano un modulo sempre attivo e residente in memoria, che controlla tutti i file in entrata e in uscita -vengono aggiornati in continuazione e automaticamente -consentono di controllare l’intero contenuto del computer, compresa la memoria, oppure specifiche unità, cartelle o specifici file A prescindere dall’antivirus in uso, in Windows per effettuare un controllo mirato su unità, cartelle o file, è sufficiente fare clic destro sull’elemento che si desidera controllare e selezionare il comando "Controllo con + nome del software antivirus installato”. 6.3 TUTELA DELLA SALUTE E INFORMATICA VERDE L’ergonomia è la disciplina scientifica che studia l’interazione tra gli individui e gli altri elementi di un sistema nello svolgimento di una determinata attività. In seguito all’avvento e alla diffusione del computer nel lavoro, una larga parte dell’ergonomia è dedicata ai contesti di lavoro in cui il computer rappresenta l’elemento preponderante. Nell’opinione comune è piuttosto diffuso il timore che il computer, a causa delle radiazioni che emette, possa causare danni anche gravi a chi lo utilizza. Gli studi medici e statistici condotti, tuttavia, non hanno avallato né dimostrato la fondatezza di tali timori. Effettivamente, i computer costituiscono un rischio per la salute, ma non tanto per le radiazioni che possono emanare, quanto per le dannose conseguenze che possono determinare a livello della vista, dell’apparato muscolare e scheletrico, del sistema nervoso. PAUSA Un lavoratore addetto ai videoterminali ha diritto a una pausa lavorativa di 15 minuti ogni due ore di lavoro continuativo al PC.
 Per evitare affaticamenti muscolo scheletrici, oltre che problemi alla vista, si consiglia di sfruttare queste pause obbligate per allontanarsi dalla postazione di lavoro, in modo da rilassare la muscolatura e modificare la postura della schiena. Per tutti gli utilizzatori di computer, non solo in ambito professionale, si consiglia di fare pause regolari, di almeno 10 min lontano dal PC. Se proprio non fosse possibile effettuare pause regolari,  si consiglia di distogliere periodicamente lo sguardo dal monitor (ogni 15 minuti circa) e concentrarlo su oggetti a distanza inferiore e superiore a quella del monitor. Altro efficace accorgimento consiste nel tenere gli occhi chiusi per alcuni secondi, per favorire il ricambio lacrimale ed evitare che nell’occhio si accumuli polvere. ILLUMINAZIONE Un altro fattore di importanza fondamentale per valutare l’ergonomia di una postazione di lavoro è l’illuminazione. Sia che si utilizzi il computer per gioco, sia che lo si utilizzi per lavoro, una permanenza prolungata davanti a una postazione male illuminata può portare ad affaticamento della vista. È sufficiente comunque adottare dei semplici accorgimenti per ridurre tale rischio e le eventuali conseguenze: -FONTI DI LUCE PERPENDICOLARI AL MONITOR -CORRETTO ORIENTAMENTO POSTAZIONE RISPETTO ALLE FINESTRE -SCHERMATURA ALLE FINESTRE POSTURA Per tutelare la salute del lavoratore, è altrettanto importante la posizione che l’utente deve tenere al computer. È importante seguire alcune norme di base per evitare la comparsa di possibili disturbi causati da posizioni o movimenti errati e ripetitivi durante l’uso del PC, quali dolori al collo o alla schiena, ai polsi, disturbi della vista, cefalea, noti come RSI, (Repetitive Strain Injury), letteralmente lesione da sforzo ripetuto. Per assicurare una corretta postura, la colonna vertebrale deve essere sempre appoggiata allo schienale e i piedi devono poggiare per terra completamente o su una pedana. Le spalle devono essere diritte, le braccia distese vicino al corpo, con i gomiti flessi ad angolo retto o leggermente più aperti e avambracci paralleli al piano di lavoro. Per quanto riguarda il risparmio energetico di un computer o di un dispositivo elettronico in generale, è consigliabile impostare le opportune opzioni di basso consumo, di cui tutti i dispositivi di ultima generazione sono provvisti. Le Opzioni risparmio energia in un PC consentono di spegnere automaticamente lo schermo, oppure di mettere il PC in standby (sospenderne le attività) dopo un certo periodo di inattività, se si abbandona la postazione di lavoro per poco tempo. Ciò consente di risparmiare energia e di preservare i componenti stessi del PC dall’usura. Lo stesso discorso vale per qualsiasi tipo di dispositivo mobile. Le opzioni automatiche di risparmio batteria, ad esempio, consentono di regolare automaticamente l’illuminazione dello schermo, riducendo il consumo energetico e prolungando di conseguenza la durata della batteria, oppure consentono di impostare lo spegnimento automatico dello schermo dopo un determinato periodo di inattività. Con la crescente diffusione di computer e di dispositivi elettronici, è necessario essere a conoscenza delle norme per il corretto utilizzo degli stessi, non solo dal punto di vista della nostra salute, ma anche per la salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo e lavoriamo. Un uso razionale del computer e di tutte le apparecchiature elettroniche contribuisce infatti a ridurre l’inquinamento e il consumo di energia. Ad esempio, è consigliabile utilizzare il più possibile la documentazione elettronica, evitando stampe inutili. È necessario inoltre smaltire in modo corretto i componenti guasti o dismessi, in quanto la maggior parte di essi costituiscono materiale riciclabile. Il decreto “Ronchi”, entrato in vigore all'inizio del '97, disciplina infatti il problema del trattamento di questa categoria di rifiuti, con precisi obblighi a carico delle amministrazioni comunali e dei produttori. L’articolo 44, in particolare, prevede che, quando si acquista un PC nuovo, il vecchio venga riconsegnato al venditore, oppure alle imprese che ne gestiscono la raccolta e lo smaltimento. Inoltre, la direttiva CEE 91/689 stabilisce l’obbligatorietà della raccolta differenziata con trattamento speciale per: condensatori, interruttori, batterie, circuiti stampati, cartucce, toner, plastica, display a cristalli liquidi, ecc. Per le cartucce o i toner esistono dei negozi specifici (ecostore) adibiti a centri di raccolta per lo smaltimento o la ricarica. In alcuni centri commerciali, si possono inoltre trovare dispositivi automatici che ritirano la cartuccia usata e la rigenerano. Per facilitare l’uso del computer in generale e in particolare da parte di persone con diversi tipi di disabilità, si sono diffusi molto velocemente strumenti e programmi che ne migliorano l’accessibilità o, in determinati casi, che ne consentono l’utilizzo. Basti pensare ad esempio ai non vedenti, i quali sarebbero impossibilitati a utilizzare il computer se non fosse che, grazie allo sviluppo della tecnologia, è stato possibile dotarlo di opportuni strumenti hardware, quali, in un primo momento, tastiera e stampante braille e attualmente anche display tattile braille. In Internet, oltre alla ricerca di informazioni, è possibile svolgere innumerevoli attività, sia autonomamente sia in forma collaborativa, utilizzando i diversi strumenti messi a disposizione dalla rete. Tra quelli maggiormente utilizzati si possono citare gli strumenti di comunicazione, quali la posta elettronica, la messaggistica istantanea (IM), le chat line, i forum, le reti sociali (social network). La maggior parte di questi strumenti di comunicazione consente inoltre agli utenti di pubblicare (o postare) i propri contenuti sul Web Un settore che è stato profondamente modificato dalla rete è la vendita di beni, con l’avvento del commercio elettronico (e-commerce), ossia acquisto/vendita di beni effettuato attraverso un sito internet. 
 Operare nell’e-commerce riguarda sia gli store online, che mettono in vendita beni di tipo materiale (abbigliamento, elettronica, libri, ecc.), sia tutti i siti che vendono beni “immateriali” come ebook, software, corsi online, Internet TV, servizi assicurativi, finanziari e bancari. Un altro servizio Internet dedicato ai consumatori e sempre più diffuso è la possibilità di utilizzare servizi bancari online (e-banking). In pratica, significa avere a disposizione una filiale virtuale della propria banca aperta 24 ore su 24. Con l’online banking si ha la possibilità di effettuare le principali operazioni bancarie comodamente da casa propria, dall’ufficio o in viaggio, collegandosi da rete fissa o mobile. La rete sta modificando profondamente anche le modalità di erogazione dei servizi rivolti ai cittadini, da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Le “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’informazione” definiscono le politiche del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie sull’e-government e sanciscono i nuovi diritti del cittadino, da quello di poter usare le nuove tecnologie per accedere ai servizi, a quello di poter ricevere tutte le informazioni tramite documenti in forma digitale, alla possibilità di poter effettuare qualunque pagamento in tale forma e di trovare moduli e formulari validi online. Anche l’apprendimento a distanza, definito universalmente e-learning, è un servizio reso possibile grazie alla diffusione di Internet. Si tratta di una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente attraverso Internet. L’e-learning è un approccio formativo attraverso il quale gli utenti possono utilizzare materiale di vario tipo in formato digitale (testo scritto, grafici, filmati, suoni, ecc.) consultabile online o scaricabile sul PC. Con Internet è anche possibile divertirsi con giochi in rete, che possono essere svolti individualmente, ma spesso hanno la caratteristica di essere giochi di gruppo o giochi di ruolo, in cui ciascun giocatore interpreta un personaggio virtuale, all’interno di una “trama” concordata dal gruppo di partecipanti. In questo caso, il gioco può rappresentare un forte strumento di aggregazione virtuale, in cui le distanze spazio-temporali vengono annullate. 1.2 SICUREZZA Molte delle attività che è possibile svolgere in Internet (es. operazioni bancarie, e-commerce, registrazione a comunità virtuali, forum, ecc.) implicano la comunicazione da parte dell’utente di dati personali riservati (dati sensibili) ed è importante che le informazioni scambiate con il sito non possano essere visualizzate o manomesse da terze parti, in grado di intercettare la comunicazione in rete. È quindi utile conoscere alcune semplici ma basilari regole per cercare di ‘proteggersi’ il meglio possibile quando si è online: -quando si effettuano acquisti online, è importante rivolgersi a siti noti (consigliati possibilmente da persone di fiducia che hanno già usufruito dei loro servizi) e che godano quindi di buona reputazione e affidabilità; -non comunicare mai, tramite posta elettronica o con qualsiasi altro strumento di messaggistica via rete, dati sensibili quali: password, informazioni di natura strettamente personale e informazioni finanziarie; -quando ci si collega all’area riservata di un sito inserendo le proprie credenziali d’accesso, ad esempio per effettuare operazioni di e-banking, è necessario verificare che il sito sia ‘sicuro/ protetto’ ed è necessario effettuare la corretta procedura di logout per scollegarsi dal sito al termine delle operazioni; lasciare aperta la connessione significa facilitarne l’accesso da parte di eventuali malintenzionati. In generale, è sempre buona norma seguire la corretta procedura di logout, ad esempio, quando si accede a un social network o si consulta la posta elettronica con un applicativo webmail. Lasciare aperta la connessione significa facilitare l’accesso al proprio profilo da parte di eventuali malintenzionati. Crittografare un file significa trattarne il contenuto con algoritmi che rendono incomprensibile il contenuto a tutti, salvo alla persona che conosce la chiave per decodificarlo. Il sistema di crittografia classico viene definito a chiave singola o simmetrica; la chiave con cui viene criptato un documento è la stessa con cui viene decodificato.
 Il DES (Data Encryption Standard) è uno dei più noti algoritmi di codifica. Il suo utilizzo è però limitato, poiché con computer sufficientemente potenti si riesce a decodificare il contenuto di un file in pochi minuti. La soluzione per ovviare ai limiti del sistema di crittografia a chiave singola prende il nome di crittografia a doppia chiave o a chiave asimmetrica.
 Il meccanismo di funzionamento si basa sull’utilizzo di due chiavi di cifratura, la chiave pubblica e la chiave privata. Il proprietario di una coppia di chiavi distribuisce la chiave pubblica alle persone con cui vuole comunicare. Il mittente codifica il messaggio o documento con la chiave pubblica e lo rende illeggibile. Il destinatario decodifica il messaggio con la chiave privata, rendendolo di nuovo leggibile. Solo il destinatario è in possesso della chiave privata. Il sistema di crittografia RSA (iniziali dei tre creatori dell’algoritmo, Rivest, Shamir, Adleman) è uno tra i più noti a chiave asimmetrica. Viene utilizzato, insieme ad altri algoritmi, nel programma di criptazione PGP (Pretty Good Privacy), uno dei più sicuri e utilizzati al mondo. Come si è detto, quando ci si collega all’area riservata di un sito inserendo le proprie credenziali d’accesso è quindi buona norma verificare che il sito sia sicuro e quindi opportunamente protetto. Un sito “protetto” è un sito che effettua le comunicazioni con il client tramite un sistema di criptazione dei dati, garantendo la sicurezza delle transazioni. Un sito protetto generalmente 
 richiede all’utente di autenticarsi mediante nome utente e password; ciò permette di identificarlo e di farlo accedere alla propria area personale. I siti protetti sono riconoscibili dal particolare URL: al posto del protocollo http essi utilizzano il protocollo https (Secure Hyper Text Transfer Protocol). Tale protocollo attiva una connessione SSL (Secure Socket Layer) che garantisce un canale di comunicazione criptato e sicuro tra il client e il server. Quando si visita un sito di questo tipo, sulla barra di stato del browser compare il simbolo del lucchetto. Nel processo di autenticazione a un sito protetto è importante che siano verificate le identità sia dell’utente sia del server, per evitare danni dovuti a contraffazioni del sito o a furti di credenziali. A tal fine, si utilizzano i certificati digitali. Il certificato associa un’identità a una chiave elettronica pubblica, che, insieme alla corrispondente chiave privata, è usata per cifrare e firmare informazioni digitali. Un sito web protetto, cui è associato un certificato digitale, prevede che, tramite il protocollo SSL, alla connessione dell’utente il server fornisca il proprio certificato digitale. Se il certificato è firmato da un'autorità di certificazione riconosciuta dall’utente, allora è possibile utilizzare la chiave pubblica presente nello stesso, per avviare una comunicazione sicura. Esistono in commercio numerosi software che filtrano l’accesso a Internet da parte degli utenti. Essi funzionano impedendo lo scaricamento di determinati tipi di file (audio, video, eseguibili), l’accesso a determinati siti Web (reti sociali) o l’utilizzo di porte usate da determinati programmi che consentono la condivisione dei file tra utenti (P2P e file sharing). Anche l’accesso a Internet da parte di minori deve essere controllato dai genitori. Queste limitazioni non sono imposizioni, ma raccomandazioni di vigilanza per l’accesso a Internet da parte di bambini, ragazzi, adolescenti.  Oltre ai numerosi software in commercio, i più recenti Sistemi Operativi hanno implementato le relative funzionalità di controllo genitori (Parental control), consentendo di supervisionare in modo più selettivo l’uso del computer in generale e in particolare di Internet da parte dei figli, per proteggerli dai rischi che questo comporta. -in windows 10, ad esempio, è possibile gestire queste opzioni tramite l’applicazione Sicurezza di Windows -nella finestra che si apre, fare clic su Opzioni famiglia -fare clic su link Visualizza impostazioni della famiglia Qui è possibile creare account personalizzati per i figli e limitarne l'utilizzo della rete, ad esempio, utilizzando le impostazioni elencate di seguito. -Autorizza l’accesso dei tuoi figli, pur mantenendoli al sicuro: consente di monitorare l’attività dei figli in rete -imposta limiti del tempo davanti allo schermo: consente di impostare restrizioni di orari nell’utilizzo del computer e della connessione internet -blocca il contenuto inappropriato: permette di scegliere quali contenuti possono essere visualizzati dai figli e che siano adatti alla loro età -evita le spese inaspettate: consente di essere avvisati via e-mail nel caso in cui da un account dei figli si tenti di fare acquisti online 2. ONLINE ESSENTIALS - NAVIGAZIONE SUL WEB 2.1 USO DEL BROWSER • Per avviare il programma di navigazione Google Chrome è possibile: 
 fare doppio clic sulla sua icona presente sul desktop; • Fare clic sul pulsante Start e selezionare quindi Google Chrome. • Per uscire da Google Chrome è possibile compiere una delle seguenti operazioni:
 scegliere il comando Esci dal menu Personalizza; • fare clic sul pulsante X in alto a destra sulla barra del titolo. L’URL è una stringa che identifica l’indirizzo Internet di una risorsa. Digitando tale stringa nella barra degli indirizzi del browser è possibile raggiungere un sito. Per farlo, digitate l’URL del sito desiderato (ad esempio http://web.unipv.it) nella casella Indirizzo del browser e premete Invio. Per aggiornare il caricamento di una pagina Web ed essere certi di visualizzare la versione più recente del sito, è sufficiente fare clic sul pulsante Aggiorna, all’estrema sinistra della casella Indirizzo. Mentre il browser sta caricando la pagina Web richiesta, il pulsante Aggiorna si trasforma nel pulsante X. Per interrompere il caricamento della pagina, in caso i tempi di attesa fossero troppo lunghi, fate clic su questo pulsante. Come si è detto, in una pagina Web sono presenti aree sensibili (parti di testo, immagini, pulsanti, ecc.) chiamate collegamenti ipertestuali (hyperlink), che rimandano ad altre pagine Web. Un collegamento (link) si differenzia dal resto del documento per qualche peculiarità grafica, ma è soprattutto riconoscibile al passaggio del mouse. Infatti, posizionando il cursore sul link, esso assume la forma di una mano chiusa con l’indice puntato. Facendo clic col tasto sinistro del mouse sul link, si attiva il collegamento ipertestuale. È possibile aprire contemporaneamente nel browser più schede o aprire più finestre del browser per poter visualizzare differenti pagine Internet. Per visualizzare nella stessa finestra del browser una nuova scheda vuota e inserire nella casella Indirizzo l’URL da raggiungere si possono utilizzare due procedimenti: di reperire le informazioni necessarie, facendo clic sui link di interesse.
 Tali informazioni vengono presentate in forma testuale illustrando i procedimenti da seguire per ottenere determinati risultati, facilitando notevolmente la fruizione dei contenuti da parte dell’utente. In alternativa, è possibile richiamare la Guida premendo F1 sulla tastiera. Per mostrare o nascondere la barra dei Preferiti, fate clic su Personalizza e selezionate Impostazioni; all'interno della categoria Aspetto, attivate o disattivate la voce Mostra barra dei Preferiti. Si è detto che il browser memorizza in una cartella chiamata Cronologia tutte le pagine Web visitate, elencate di default per data. Per cancellare parte del contenuto della cronologia (intero periodo, giorno, link a un sito), è sufficiente posizionarsi sul Menu Personalizza -> Cronologia e selezionare ciò che si vuole eliminare. Per eliminare invece l'intera cronologia senza visualizzarne il contenuto è sufficiente seguire questo percorso: Menu Personalizza -> Impostazioni -> Avanzate -> all'interno della categoria Privacy e sicurezza, selezionate Cancella dati di navigazione. 
 Le caselle di controllo presenti consentono, tra le altre cose, di eliminare la cronologia, i cookie e i dati salvati per la compilazione automatica dei moduli online. Selezionate una o più caselle di controllo e fate clic su Cancella dati. 2.3 SEGNALIBRI Quando si naviga in Internet, è utile avere la possibilità di memorizzare i siti di particolare interesse per averne accesso immediato all’occorrenza. Utilizzando il menu Preferiti, in Google Chrome è possibile gestire al meglio questa opportunità. Per assegnare un segnalibro a una pagina Web, selezionate il comando a forma di stella denominato Aggiungi ai Preferiti. Si apre la finestra Aggiunto ai Preferiti: da qui potete modificare il nome del segnalibro o mantenere quello proposto, quindi fate clic sul pulsante Fine. In alternativa, potete aggiungere un Preferito selezionando il menu Personalizza e in seguito facendo clic sulla voce Aggiungi questa pagina ai Preferiti posta all'interno della voce di menu Preferiti. All'interno del menu Preferiti potete trovare altre voci, tra le quali Gestione Preferiti, tramite la quale potete cancellare un segnalibro dall'elenco.
 Per visualizzare una pagina Web a partire da un segnalibro, selezionate il menu Preferiti e fate clic sul segnalibro corrispondente al sito Web desiderato. L’elenco dei siti preferiti può essere suddiviso in cartelle, per organizzare i segnalibri in modo razionale e facilitare la ricerca delle pagine Web consultate di frequente o dei siti ritenuti di una certa utilità. Per creare una cartella di segnalibri, selezionate, all'interno del menu Preferiti (menu Personalizza), la voce Gestione Preferiti. In seguito fate clic sul pulsante Organizza posto nella parte superiore destra (icona con tre pallini verticali) e selezionate la voce Aggiungi nuova cartella. Per eliminare una cartella di segnalibri è sufficiente aprire l’elenco dei siti preferiti, fare clic destro sulla cartella da rimuovere e selezionare il comando Elimina. Per inserire una pagina Web in una cartella di segnalibri esistente, selezionate Aggiungi ai Preferiti; nella finestra che appare, modificate il nome del segnalibro o mantenete quello proposto; fate clic sulla casella Cartella e selezionate la cartella in cui volete inserire il segnalibro, quindi fate clic sul pulsante Fine. Se non è stata creata in precedenza una cartella di segnalibri, è possibile farlo contestualmente quando si assegna un segnalibro a una pagina Web. -Selezionate Aggiungi ai Preferiti quindi la casella Altro -Nella finestra che appare, modificate il nome del segnalibro o mantenete quello proposto; fate clic sul pulsante Nuova cartella, digitate il nome desiderato e premete INVIO sulla tastiera; fate clic sul pulsante Salva per inserire il segnalibro nella cartella appena creata -Per spostare pagine Web tra cartelle di segnalibri, selezionate dal menu Personalizza -> Preferiti la voce Gestione Preferiti. Trascinate il segnalibro all'interno della cartella desiderata nella parte sinistra della schermata. 2.4 CONTENUTI DAL WEB Tutti gli elementi inseriti in una pagina Web, ad esempio immagini, suoni, video, link, ecc. possono essere scaricati/salvati all’interno di un’unità disco. -immagini: per salvare un’immagine presente in una pagina Web, fate clic destro su di essa e scegliete il comando Salva immagine con nome… -sfondi: se volete salvare uno sfondo, fare clic destro su di esso e selezionate il comando Salva con nome… -file: per salvare ogni altro tipo di file, fare clic destro sul link o sull’icona che lo identifica e scegliete il comando Salva oggetto con nome… In una pagina Web potete trovare link che consentono di scaricare o aprire direttamente file di varia tipologia o programmi facendo semplicemente clic sinistro sullo specifico link. In questi casi si apre, nella parte inferiore della schermata, la finestra di download e il file viene scaricato automaticamente. Espandendo tale finestra, potete aprire il file direttamente, evitando così ulteriori passaggi.
 Il file viene aperto sul computer con l’appropriato applicativo o viene avviata l’installazione del programma che volete scaricare. Selezionando la voce Mostra nella cartella potete visualizzare il file scaricato all'interno della cartella di Windows. Il file scaricato potrà a questo punto essere copiato e utilizzato in altre cartelle o altri computer. -Per copiare del testo o un'immagine da una pagina Web: • selezionate il testo o posizionatevi sull’immagine; • fate clic destro sul testo selezionato o sull'immagine e scegliete il comando Copia. -Quindi, per incollare il testo o l’immagine copiata in un documento/in una e-mail: Aprite il documento con il programma opportuno (ad esempio Word) o il programma di posta utilizzato, fate clic destro nel punto di inserimento (nel corpo del messaggio nel caso di una e- mail) e selezionate il comando Incolla. -Per copiare l’URL di una pagina Web in un documento o in una e-mail: • fate clic destro nella casella Indirizzo del browser e scegliete il comando Copia; • aprite il documento con il programma opportuno o aprite il programma di posta utilizzato, fate clic destro nel punto di inserimento e selezionate il comando Incolla. In alternativa, in Google Chrome potete selezionare i comandi Copia e Incolla anche dal Menu Personalizza.
 Negli applicativi e nei programmi di posta dedicati potete selezionare questi comandi dal menu Modifica. In alternativa potete utilizzare la scorciatoia da tastiera Ctrl+C (per copiare) o V (per incollare). Negli applicativi Microsoft Office, gli stessi comandi si trovano anche nella scheda Home, gruppo Appunti. Per visualizzare l’anteprima di stampa di una pagina Web, scegliete il comando Stampa... dal menu Personalizza. Nella finestra di anteprima di stampa potete: -stampare la pagina Web visualizzata nel browser; -stampare la pagina Web visualizzata nel browser; -impostare la pagina tramite la voce Altre impostazioni; -attivare o disattivare intestazioni a piè di pagina; -aumentare o diminuire in percentuale il formato di stampa. È possibile anche scegliere che cosa stampare nello specifico, come per esempio una porzione di testo di una pagina Web: in questo caso, selezionate il testo desiderato, fate clic destro con il mouse e selezionate la voce Stampa. Per poter selezionare specifiche opzioni di stampa, scegliete il comando Stampa... dal menu Personalizza. Nella finestra Stampa potete: -selezionare la stampante alla quale inviare il comando; -specificare che cosa stampare: l'intera pagina Web (Tutti), singole pagine o un intervallo di pagine (Personalizzati); -determinare il numero di copie da stampare. Fate quindi clic sul pulsante Stampa. 3. ONLINE ESSENTIALS - Informazioni raccolte sul Web 3.1 RICERCA Data la grande quantità di informazioni presenti in Internet, la difficoltà principale per un utente è quella di ricercare solo i dati di interesse. Esistono strumenti specifici per effettuare tali ricerche, denominati motori di ricerca. Un motore di ricerca (search engine) è un sistema automatico che analizza un insieme di dati e restituisce un indice dei contenuti disponibili, classificandoli in base al grado di rilevanza, data una determinata ‘chiave di ricerca’ (parola chiave). Il motore è in costante contatto con i server di tutta la rete per aggiornare continuamente l’insieme di dati analizzato (indirizzi e contenuti dei siti). Esso presenta un’interfaccia per l’interazione con l’utente, il quale può inserire una o più chiavi di ricerca che ritiene significative per ottenere le informazioni di interesse. Esistono sostanzialmente due tipi principali di motori di ricerca: 1. per termini (parole chiave), che effettuano un monitoraggio continuo della rete alla ricerca delle parole chiave specificate dall’utente, presenti nei titoli o nei contenuti delle pagine Web. Tra questi si possono citare Google, Lycos, Istella, Qwant, Bing; 2. per indici sistematici o portali, che presentano un elenco di categorie cui può appartenere l’argomento che si vuole ricercare. Tra questi si possono citare Yahoo, Virgilio, Excite, Aol. Oltre a presentare un elenco di categorie, questi motori consentono sempre anche la ricerca per parole chiave. La home page del motore di ricerca presenta una casella di testo in cui digitare le parole chiave (singola parola o frase) in base alle quali deve essere effettuata la ricerca. Durante la digitazione, il motore di ricerca propone alcune opzioni che consentono di affinare la ricerca contestualizzandola maggiormente; fare clic su una di queste opzioni, se corrisponde effettivamente a quello che si desidera trovare, oppure dopo aver digitato la o le parole chiave premere Invio o fare clic sul pulsante Cerca o Trova presente in tutti i motori di ricerca o portali. Il motore di ricerca restituisce un elenco di collegamenti alle pagine Web corrispondenti ai criteri di ricerca inseriti e ogni collegamento riporta alcune righe di testo relative al contenuto della specifica pagina Web, che possono agevolare l’utente nella scelta dei siti da visitare per reperire le informazioni di interesse. può essere l’unico diritto che un’opera può avere (testi, progetti, canzoni, contenuto di siti Web, idee, disegni, foto, loghi, ecc.). Vi è comunque sempre la possibilità di proteggere tale diritto tramite copyright, che dovrà presentare validi elementi di prova, ottenibili attraverso un atto ufficiale di registrazione, che istituisce un legame probatorio tra l’autore, la sua opera (a condizione che essa sia inedita) e la data di creazione. Il copyright (©) identifica la protezione del diritto d’autore, che vieta riproduzioni non autorizzate di un’opera, sia essa un libro, una canzone, un film, un software, ecc. Il problema del copyright è molto sentito, soprattutto da quando la diffusione sempre più capillare di Internet ha permesso di trovare e scaricare “illegalmente”, attraverso i cosiddetti programmi peer to peer (P2P), un numero immenso di file di testo, audio, video tutelati dai diritti di riproduzione. Riprodurre, acquistare o utilizzare copie non autorizzate di software, libri e materiali audiovisivi protetti da copyright è un reato perseguibile per legge. Il diritto di effettuare una citazione è garantito, nelle diverse legislazioni nazionali, da alcuni diritti dell’individuo che si contrappongono al diritto d’autore. Infatti, sebbene l’autore detenga la proprietà intellettuale dell’opera, non può ledere l’altrui diritto di citarla. La legislazione italiana sancisce la liceità della citazione a scopo di studio, discussione, documentazione o insegnamento, purché siano rispettate tutte le condizioni previste dalla legge.  In questi casi, si può agire senza il consenso dell’autore. In tutti gli altri casi, ogni “opera dell’ingegno” presente in Internet appartiene al proprio autore e non è possibile copiarla o beneficiarne in alcun modo senza il consenso esplicito dell’autore stesso, che ne autorizzi e ne regolamenti l’utilizzo. L’indicazione del copyright che si trova in molti siti rende esplicita la protezione dell’opera, ma anche in mancanza di essa non ci si deve sentire autorizzati a copiarla, riprodurla o divulgarla a fini di lucro, in quanto la violazione delle norme sul diritto d’autore comporta sanzioni anche penali di particolare gravità. Il diritto alla riservatezza dei dati personali (privacy) è stato messo a punto per i cittadini della Comunità Europea dal Regolamento (UE) 2016/679 in materia di Protezione dei Dati (GDPR), entrato in vigore il 24/5/2016 e direttamente applicabile in tutti gli stati membri dal 25/5/2018. Il Regolamento UE 2016/679 riconosce agli interessati, successivamente all’inizio del trattamento, una serie di garanzie. -art. 15 (accesso): "L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento di dati personali che lo riguardano e in tal caso, di ottenere l'accesso ai dati personali." Il diritto di accesso prevede in ogni caso il diritto di ricevere una copia dei dati personali oggetto di trattamento. I titolari possono consentire agli interessati di consultare direttamente, da remoto e in modo sicuro, i propri dati personali. -art.16 (rettifica): "L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la rettifica dei dati personali inesatti che lo riguardano senza ingiustificato ritardo. Tenuto conto delle finalità del trattamento, l’interessato ha il diritto di ottenere l’integrazione dei dati personali incompleti, anche fornendo una dichiarazione integrativa." -art.17 (cancellazione): Il diritto all’oblio: l’interessato ha il diritto di ottenere la cancellazione dei propri dati personali, se questi sono trattati dal titolare solo sulla base del consenso, ovvero non sono più necessari per le finalità del trattamento, oppure se vengono trattati illecitamente o la persona si è opposta al loro trattamento secondo quanto prevede il Regolamento. Si prevede inoltre l'obbligo per il titolare che ha "reso pubblici" i dati personali dell'interessato, ad esempio, pubblicandoli su un sito Web, di informare della richiesta di cancellazione altri titolari che hanno avuto da lui quei dati, compresi "qualsiasi link, copia o riproduzione" (art. 17, par. 2). Il diritto all’oblio può essere limitato per tenere conto di altre esigenze e interessi legittimi: per esempio, la libertà di espressione, per l'adempimento di un obbligo legale o per l'esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse, oppure nell'esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento; o per le esigenze dell’attività archivistica di ricerca scientifica, storica o a fini  statistici. L’interessato, ad  esempio, ha il diritto di chiedere la cancellazione dei propri dati anche dopo la revoca del consenso al trattamento! -art.18 (limitazione): Il diritto alla limitazione prevede che il dato personale sia "contrassegnato" in attesa di determinazioni ulteriori; pertanto, è opportuno che i titolari prevedano nei propri sistemi informativi (elettronici o meno) misure idonee a tale scopo.
 Tale diritto è esercitabile non solo in caso di violazione dei presupposti di liceità del trattamento (quale alternativa alla cancellazione dei dati stessi), bensì anche se l'interessato chiede la rettifica dei dati (in attesa di tale rettifica da parte del titolare) o si oppone al loro trattamento ai sensi dell'art. 21 del Regolamento (in attesa della valutazione da parte del titolare).
 Esclusa la conservazione, ogni altro trattamento del dato di cui si chiede la limitazione è vietato a meno che ricorrano determinate circostanze (consenso dell'interessato, accertamento diritti in sede giudiziaria, tutela diritti di altra persona fisica o giuridica, interesse pubblico rilevante). Se vengono raccolti dati senza consenso o utilizzati per scopi diversi da quelli permessi, è possibile rivolgersi al Garante della privacy e, nel caso venga decretato un danno morale o materiale, ottenere un risarcimento. Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito del Garante. 4. ONLINE ESSENTIALS - Concetti di comunicazione 4.1 COMUNITÀ ONLINE Per comunità virtuale si intende un sito Web che consente agli utenti iscritti di creare un proprio profilo e di gestire una rete di contatti, messi in comunicazione attraverso la richiesta (offerta) di “amicizia”. Queste comunità virtuali prendono il nome di reti sociali (social network) e raggruppano persone unite da rapporti di amicizia, studio, lavoro o da interessi comuni, ossia persone legate tra di loro da un comune denominatore.
 Tra le principali reti sociali si possono citare: Facebook, LinkedIn, Twitter, Instagram Un altro strumento collaborativo presente da sempre in Internet è costituito dai forum o gruppi di discussione. La parola forum è utilizzata per indicare l’insieme delle sezioni di discussione in una piattaforma informatica. Una comunità virtuale si sviluppa spesso intorno al forum, nel quale scrivono utenti abituali con interessi comuni. I forum vengono utilizzati anche come strumento di assistenza online e, all’interno di aziende, per mettere in comunicazione i dipendenti e permettere loro di reperire informazioni. Al giorno d’oggi, grazie alla capillare diffusione dell’ADSL a banda larga, è possibile utilizzare strumenti collaborativi che consentono un’interazione in tempo reale in forma di videoconferenza (Web conferencing), con il supporto di audio e video. Con adeguati strumenti software, hardware (cuffie o altoparlanti, microfono e webcam) e un collegamento in rete a banda larga è possibile partecipare a conferenze, seminari, laboratori interattivi online, ecc. Altro strumento collaborativo molto utilizzato in rete è la chat (chiacchierata), che consente di effettuare conversazioni in tempo reale. Lo spazio virtuale in cui la chat si svolge è chiamato chat room, caratterizzato da uno specifico contenuto tematico condiviso dai partecipanti. I messaggi inviati all’interno della ‘stanza’ vengono letti da tutte le persone a essa collegate, ma vi è anche la possibilità d’inviare messaggi privati tra gli utenti. Con Internet è anche possibile divertirsi con videogiochi online. Tali giochi possono essere svolti individualmente, ma spesso hanno la caratteristica di essere giochi di gruppo o giochi di ruolo, in cui ciascun giocatore interpreta un personaggio virtuale, all’interno di una “trama” concordata dal gruppo di partecipanti. Negli ultimi anni, la maggior interattività offerta dal Web ha consentito agli utenti di prendere parte attiva alla sua costante crescita, diventando essi stessi produttori di contenuti, pubblicati e condivisi in rete attraverso diversi strumenti. BLOG E MICROBLOG Uno degli strumenti più semplici da utilizzare è sicuramente il blog, abbreviazione del termine Weblog (da Web, “rete” e log, letteralmente giornale di bordo). Si tratta di un diario personale online, nel quale l’autore (blogger) pubblica le proprie storie, esperienze e pensieri da condividere con gli altri utenti della rete.
 I blog non hanno tematiche rigide, si va dall’informazione giornalistica ai pettegolezzi, dai racconti di viaggio alle poesie, dalla musica allo sport, ecc. Sulla scia del blog, dei quali conservano la struttura e le caratteristiche di base, negli ultimi anni in rete è diventato molto popolare l’utilizzo dei cosiddetti microblog, ossia una forma di pubblicazione costante di piccoli contenuti, sotto forma di messaggi di testo, inviabili anche da cellulare (SMS e MMS), immagini, video, audio MP3, ma anche segnalibri, citazioni, appunti, ecc. Il microblog sicuramente più diffuso è Twitter. In seguito al successo del microblog, anche famose reti sociali come Facebook, Instagram e WhatsApp hanno aggiunto caratteristiche simili, chiamate status update o storie. PODCAST Altri strumenti di pubblicazione e condivisione di materiali autoprodotti in rete sono i cosiddetti servizi di podcasting. Il termine, che deriva dalla fusione dell’acronimo POD (Personal On Demand) e “broadcasting” (trasmissione), identifica un sistema che consente di scaricare autonomamente dal Web documenti audio o video, denominati podcast, tramite un programma client, detto aggregatore o feed reader. Un podcast può essere creato semplicemente registrando un file audio o video, eseguendo l’upload del file creato sul server di un sito specifico e infine pubblicizzandolo nella specifica comunità di utenti. Per fruire del podcasting è innanzitutto necessario installare l’aggregatore (gratuito), quindi selezionare i podcast di interesse facendo clic sull’icona che li identifica ormai presente in molti siti.
 L’aggregatore, con la frequenza decisa dall’utente, si collega a Internet, controlla quali nuovi file sono stati pubblicati da tali siti e li scarica. La notifica della pubblicazione di nuove edizioni avviene tramite un feed RSS (standard per la distribuzione dei contenuti Web) scambiato tra il sito del produttore e il programma dell’utente. I podcast potranno poi essere ascoltati o visionati in ogni momento, poiché la copia del file scaricato rimane sul computer dell’utente. IMMAGINI E AUDIO/VIDEO CLIP Esistono poi siti dedicati alla condivisione di foto (Instagram, Flickr, Pinterest, ecc.) e clip video e audio (YouTube, Vimeo, ecc.). In entrambi i casi, è possibile non solo visualizzare i contributi caricati da altri utenti, ma anche, tramite un’apposita procedura di registrazione, caricare il proprio materiale e renderlo disponibile agli altri. Si è detto che per partecipare a una comunità online e, in particolare, per iscriversi a un social network, è necessario comunicare una serie di dati personali. È opportuno quindi utilizzare una certa cautela. I social network sono ambienti che possono dare l’impressione di uno spazio personale o di piccola comunità, ma si tratta di un falso senso di intimità, che può spingere gli utenti a rivelare informazioni strettamente personali e a minare quindi la propria vita privata. Al fine di fornire consigli utili per tutelare l’utente anche nel mondo virtuale, sono a disposizione sul sito del Garante per la protezione dei dati personali un video tutorial (“Connetti la testa!”) per riflettere su come usare i social network in modo consapevole e un questionario per testare il grado di consapevolezza dei principali pericoli che si possono correre in rete. La forma di tutela più efficace è sempre l’autotutela, cioè la gestione attenta dei propri dati personali. 
 Nel relazionarsi con una comunità online è bene attenersi quindi ad alcune regole generali, dettate soprattutto dal buon senso: -riflettere bene prima di pubblicare dati personali (nome, indirizzo, telefono, ecc.) o di accettare con disinvoltura le proposte di amicizia. È utile rendere quindi “privato” il proprio profilo, per comunicare solo con le persone che fanno parte della nostra cerchia di conoscenze dirette, I vantaggi legati all’utilizzo della posta elettronica rispetto a quella tradizionale sono sostanzialmente due: la velocità e l’economicità. Dovunque si trovi il destinatario, il recapito del messaggio sarà praticamente immediato e il costo sostanzialmente irrisorio. Se il destinatario non è al momento collegato in rete, non appena si collegherà riceverà una notifica dell’arrivo di tale messaggio.
 Ulteriori vantaggi legati all’uso della posta elettronica sono: la possibilità di inviare lo stesso messaggio a più destinatari contemporaneamente (allo stesso costo); di inviare messaggi in copie nascoste a una o più persone; di inviare e leggere messaggi da qualsiasi dispositivo in rete utilizzando i servizi webmail. Naturalmente, non mancano degli svantaggi (o meglio dire rischi) legati all’uso della posta elettronica, quali ad esempio: la possibilità di ricevere posta indesiderata nella propria casella (il cosiddetto spam), oppure il pericolo che gli allegati contengano virus o altri elementi potenzialmente pericolosi. Esistono però, a questo proposito, strumenti adeguati per tutelarsi da tali rischi: l’uso di antivirus aggiornati e di filtri anti-spamming adeguatamente impostati. Il funzionamento della posta elettronica è relativamente semplice: il fornitore di servizi Internet (Internet Service Provider - ISP) al quale l’utente si rivolge gli fornisce una casella di posta elettronica personale sui propri server, dalla quale è possibile inviare e ricevere messaggi. Ogni casella di posta elettronica è identificata da un indirizzo il cui formato è il seguente: nomeutente@nomeprovider.suffisso
 -nomeutente (mariorossi): La parte a sinistra del simbolo @ è il nome che identifica l’utente all’interno del sistema informatico del provider. Questa parte deve essere diversa per ogni utente, perché deve identificarlo in modo univoco. -@: Il simbolo @ (“at”, in inglese “presso”, in italiano comunemente chiamato “chiocciola”) specifica appunto presso quale fornitore di servizi Internet si trova l’indirizzo. -nomeprovider.suffisso: La parte a destra del simbolo @ indica, sempre in modo univoco, il sistema informatico presso il quale l’utente è ospitato. 
 Questa sezione è costituita da due parti separate da un punto; la parte a sinistra del punto identifica il fornitore del servizio (ISP), la parte a destra è il suffisso che specifica il paese del fornitore (Italia). In alcuni casi, il suffisso potrebbe essere di tre caratteri, a indicare il tipo di organizzazione Si è detto che la posta elettronica consente di allegare file a un messaggio. È però opportuno verificare due aspetti dell’allegato che si intende inviare: dimensioni del file ed estensione. Un allegato di dimensioni eccessive può infatti comportare difficoltà nell’invio e nella ricezione del messaggio stesso. Solitamente, il gestore del servizio di posta, all’atto di sottoscrizione dell’abbonamento, specifica le dimensioni massime degli allegati. Tale limite varia a seconda del gestore ed è strettamente legato alla dimensione (capienza) della casella di posta.
 Si ricorda che i file di dimensioni eccessive possono essere compressi prima dell’invio. Riguardo all’estensione, l’invio di file eseguibili (es. con estensione .exe, .bat, .com) è sconsigliato, poiché l’allegato potrebbe essere filtrato dal gestore di posta del mittente o del destinatario, oppure “bloccato” dal programma antivirus del destinatario, in quanto considerato potenziale minaccia. Inoltre, sarebbe buona norma assicurarsi che il file inviato possa essere “aperto” dal destinatario e che quindi quest’ultimo abbia installato sul proprio computer il software necessario. Nel caso si debba allegare un documento di videoscrittura, per essere certi che il destinatario possa aprirlo, allegare la versione RTF (senza formattazione) del file. I programmi di posta elettronica non solo consentono di inviare un messaggio a più destinatari, ma anche di differenziare i vari destinatari, attraverso i seguenti campi: -A: To: in inglese, è il campo in cui inserire l’indirizzo del destinatario principale, che deve essere sempre presente. Infatti, quando si apre la finestra di composizione di un nuovo messaggio, il cursore è posizionato di default sul campo A, prima cosa che si dovrebbe specificare quando si compone una nuova e-mail.
 Se il messaggio deve essere inviato a più destinatari principali, gli indirizzi vengono scritti sempre nel campo A, separati o da virgola o da spazio o da un punto e virgola (dipende dall'applicativo usato). Stesso discorso vale per più destinatari nei campi Cc e Ccn. -Cc: Il campo Copia conoscenza (Carbon copy in inglese) è quello in cui inserire gli indirizzi di coloro che leggeranno il messaggio appunto “per conoscenza”. 
 Il campo Cc si usa quando, oltre ai destinatari principali, si vuole mettere al corrente un'altra persona delle informazioni contenute nel messaggio o semplicemente per informare questa persona del fatto che tale messaggio è stato inviato al destinatario principale. 
 Chi riceve un messaggio di posta in copia conoscenza non è tenuto a rispondere, ma può farlo nel caso in cui volesse apportare ulteriori informazioni al ciclo di corrispondenza. In questo caso, prima di rispondere, è sempre meglio chiedersi se è necessario che tutti i partecipanti alla conversazione ricevano la risposta ed eventualmente inviarla solo a chi si ritiene essere interessato. -Ccn: Il campo Copia conoscenza nascosta, Bcc in inglese (Blind carbon copy), è il campo in cui inserire eventuali indirizzi che risulteranno nascosti a tutti gli altri destinatari del messaggio. In poche parole, mentre i destinatari in Cc sono visibili a tutti, quelli in Ccn vengono segretamente informati della corrispondenza, ma il loro indirizzo è invisibile.  Il campo Ccn è uno strumento di fondamentale importanza per la protezione della privacy e la lotta allo spamming. L’utilizzo del campo Ccn consente infatti di inviare il messaggio contemporaneamente a tutti i destinatari senza rivelarne gli indirizzi, proteggendone quindi la privacy. Il mancato utilizzo di tale elementare meccanismo di protezione della privacy nelle e-mail di massa, comporta invece la creazione involontaria di lunghi elenchi di indirizzi. Tali elenchi, accumulatisi inoltro dopo inoltro, vengono spesso intercettati dagli spammer, che li utilizzano poi per inviare e-mail indesiderate di varia natura (pubblicità e malware in particolare). Sempre più frequentemente, nella casella di posta elettronica si ricevono messaggi indesiderati, definiti genericamente spam. Può trattarsi di messaggi pubblicitari non richiesti, di messaggi che contengono allegati portatori di virus o di messaggi fraudolenti, ossia mirati ad acquisire informazioni riservate. Per proteggere il proprio dispositivo ed evitare quindi i potenziali rischi prodotti dalla posta indesiderata è necessario aver installato sul proprio computer un software antivirus aggiornato ed è utile impostare filtri anti-spam, con gli strumenti messi a disposizione dai programmi di posta elettronica. Gli stessi provider dei servizi di posta elettronica mettono a disposizione sistemi anti-spam, che filtrano “a monte” i messaggi e isolano in un'apposita cartella, generalmente denominata Spam, quelli ritenuti “sospetti”, quali ad esempio: -messaggi con mittente sconosciuto; -messaggi con il campo oggetto non compilato; -messaggi che contengono “strani” allegati. La posta elettronica è infatti il mezzo di diffusione di virus in assoluto più importante. In molti casi, i virus possono nascondersi negli allegati ai messaggi e attaccano il computer quando questi vengono aperti o eseguiti. In altri casi, i messaggi di posta contengono collegamenti (link) a siti che pubblicizzano applicativi da scaricare e installare gratuitamente, per ottenere vantaggi sulle prestazioni del computer o per prevenire infezioni, ma che sono portatori di virus. In generale, per tutelarsi da eventuali infezioni e preservare l'integrità dei dati archiviati sul proprio dispositivo, è bene rispettare alcune regole: -non aprire file o allegati di posta elettronica di cui non si conosca la provenienza; -non scaricare né installare applicativi gratuiti che promettano prestazioni miracolose o “pozioni magiche” per curare infezioni; -installare e tener aggiornato un buon programma antivirus; -tenere sempre attivo il firewall di sistema; -eseguire regolarmente il backup dei dati. Il termine phishing, creato per assonanza con il verbo inglese to fish, ossia “pescare”, indica il tentativo fraudolento di acquisire o, per attenerci al termine stesso, pescare informazioni riservate (numero di carte di credito, password, ecc.) da parte di utenti malintenzionati. La tecnica si basa sull’invio di messaggi di posta elettronica che simulano comunicazioni ufficiali da parte di istituti, organizzazioni o enti autentici (ad esempio banche) presenti in Internet, in cui si invita l’utente ad accedere al proprio sito, ovviamente “fasullo”, e a rivelare i propri dati “sensibili”.
 Per non cadere nella trappola del phishing ed evitare quindi spiacevoli conseguenze, è da tener ben presente che i gestori di qualsiasi servizio al quale si è iscritti non richiederanno mai informazioni personali in un messaggio di posta elettronica, perché queste informazioni sono già presenti nel loro archivio. Non bisogna quindi rispondere a richieste di informazioni personali (PIN, password, numero carta di credito, ecc.), anche se provenienti dal vostro istituto di credito, ricevute tramite posta elettronica. Per attuare l’inganno, i malintenzionati possono arrivare a creare veri e propri “siti clone” di quello a cui l’utente è iscritto, il cui link è inserito nei messaggi di posta fasulli inviati (in Italia il sito www.poste.it è quello maggiormente preso di mira).
 Per riconoscere questi pericoli è necessario prestare attenzione ad alcuni particolari. -INDIRIZZO -ERRORI DI GRAMMATICA NEL TESTO: COSA SOSPETTA -DATI RICHIESTI: per verificare l’identità basterebbe chiedere il nome utente e la password dell’account collegato al sito delle poste e non informazioni sensibili In conclusione
 NON FATE CLIC SUI LINK PRESENTI NEI MESSAGGI!
  Accedete al sito cui siete iscritti digitando nella barra degli indirizzi l'URL. Nel dubbio, telefonate all’istituto o ente che dichiara di avervi inviato il messaggio, chiedendo conferma. 5. ONLINE ESSENTIALS - Uso della posta elettronica 5.1 INVIO DI UN MESSAGGIO Per utilizzare un programma di posta elettronica, sia dedicato sia via Web, è necessario richiedere un account a un fornitore di servizi (provider). Solo dopo aver compilato il form di richiesta e scelto nome utente e password, sarà possibile accedere al proprio account di posta. -SOFTWARE DEDICATO Per utilizzare un programma di posta elettronica dedicato è necessario installarlo sul computer e configurarlo, impostando i parametri di accesso, tra i quali: login e password, dati del provider che fornisce il servizio, con indicazione della porta di accesso attraverso canale sicuro (SMTP/S o POP/S), ecc.
 L'immagine sottostante mostra la finestra di configurazione del software Mozilla Thunderbird. -WEBMAIL: Nel caso si utilizzasse un applicativo webmail, l’operazione di attivazione dell’account è decisamente meno complessa: è sufficiente aprire il browser, digitare l’indirizzo del portale che fornisce anche il servizio di posta e fare clic sul link (o pulsante) che identifica tale servizio. COME RICHIEDERE UN ACCOUNT GMAIL Aprite il browser, digitate l'URL https://www.google.it/ nella barra indirizzi e fate clic sul link Gmail in alto a destra. -fare clic su Crea un account -compilare il form scegliendo un nome utente e una password e cliccare su Avanti -vengono richieste alcune informazioni, alcune facoltative e altre obbligatorie; procedere e fare clic su Avanti -leggere attentamente l’informativa privacy e termini e barrare le relative caselle e fare clic su Crea account Ad esempio, la funzionalità di "invio messaggio con priorità" è disponibile solo per G Suite Business o for Education. Invio di un messaggio con priorità Mentre si compone un messaggio di posta elettronica, nella cartella Bozze viene automaticamente creata una copia dello stesso. Se si possiede un account educational o business, per inviare un messaggio con priorità è necessario, prima di spedirlo, etichettarlo come Importante nella cartella bozze. -l’etichetta viene evidenziata in giallo e compare una scritta che conferma l’operazione effettuata. A questo punto aprire la bozza e inviare il messaggio -nella cartella Inviati il messaggio etichettato come “Importante” mantiene l’etichetta 5.2 RICEVERE UN MESSAGGIO Conversazioni annidate In Gmail, così come in altri applicativi webmail, per impostazione predefinita, quando si risponde a un messaggio ricevuto, si viene a creare una vera e propria “conversazione” (thread) con il mittente e con gli altri eventuali destinatari del messaggio. Tutti i messaggi in risposta al primo inviato e aventi lo stesso oggetto vengono “annidati” in un messaggio unico, presente sia nella cartella Posta inviata, sia in Posta in arrivo. Solo se l'oggetto di una conversazione viene cambiato, verrà creata una nuova conversazione a sé stante. La premessa che introduce questo nuovo capitolo è particolarmente significativa in quanto, d'ora in poi, verranno illustrate operazioni che potranno essere effettuate o sul singolo messaggio annidato all'interno di una conversazione o sull'intera conversazione. Quando si accede a un applicativo di posta elettronica, di default vengono visualizzati i messaggi già letti e da leggere, contenuti nella cartella Posta in arrivo. I messaggi da leggere sono evidenziati in grassetto e, accanto all’etichetta della cartella, viene specificato il numero dei messaggi ancora da leggere. Per aprire un messaggio (o una conversazione) e visualizzarne il contenuto, fate semplicemente clic sinistro su di esso. Se si tratta di un messaggio singolo, si apre una finestra che riporta il testo del messaggio. Per chiudere il messaggio visualizzato (o la conversazione), fate semplicemente clic sulla cartella Posta in arrivo o sul pulsante Torna a Posta in arrivo. Se si tratta di una conversazione, come si è detto nella premessa, si apre la finestra che riporta l'ultimo messaggio in risposta e i messaggi precedenti annidati. Per visualizzare un messaggio in particolare fate clic sull'etichetta del mittente, per visualizzare tutti i messaggi annidati fate clic sul pulsante Espandi tutto in alto a destra. SINGOLO MESSAGGIO Se si tratta di un singolo messaggio e volete rispondere solo al mittente, anche nel caso in cui vi siano specificati altri destinatari nella casella Cc e Ccn, fate clic sul pulsante Rispondi in alto a destra. Per rispondere al mittente e a tutti gli altri eventuali destinatari del messaggio ricevuto, selezionate Rispondi a tutti dal menu contestuale Altro (tre puntini verticali). In alternativa, dopo aver aperto il messaggio, fate clic sul pulsante Rispondi o Rispondi a tutti, in fondo al testo del messaggio. Se volete rispondere al mittente e solo ad alcuni tra i destinatari del messaggio ricevuto, utilizzate l’opzione Rispondi a tutti. -se si attiva la casella di risposta che riporta l’indirizzo del mittente e il Cc gli indirizzi degli altri destinatari. Per escludere alcuni destinatari dalla risposta. Fare clic su X accanto al loro indirizzo -se si vuole estendere la risposta a destinatari non inclusi, nella casella A o Cc o CCn digitare gli indirizzi dei destinatari da aggiungere rispettivamente come destinatari principali, in copia conoscenza o in copia nascosta. In questo caso è stato aggiunto un destinatario in Ccn CONVERSAZIONE (MESSAGGI ANNIDATI) Se si tratta di una conversazione e volete rispondere solo a uno dei messaggi in essa annidati, fate clic sull'etichetta che identifica il mittente (Staff KIRO nell'esempio) e utilizzate le opzioni di risposta illustrate sopra. -SINGOLO MESSAGGIO: Per inoltrare un messaggio a sé stante, aprite il messaggio, fate clic sui tre puntini verticali e selezionate Inoltra, oppure fate clic su Inoltra in fondo al messaggio. -MESSAGGIO IN CONVERSAZIONE: Per inoltrare un messaggio annidato all'interno di una conversazione, fate clic sul mittente del messaggio da inoltrare per aprirlo, quindi aprite il menu associato ai tre puntini verticali e selezionate Inoltra. -INTERA CONVERSAZIONE: Per inoltrare un'intera conversazione, fate clic sul pulsante Inoltra in fondo alla conversazione. Si attiva la casella di inoltro priva di indirizzi e con il corpo del messaggio contenente il testo da inoltrare. Inserite uno o più destinatari ed eventualmente digitate del testo per introdurre il messaggio inoltrato. Fate quindi clic sul pulsante Invia per completare l’inoltro. Quando si riceve un messaggio di posta contenente allegati, essi vengono visualizzati nella casella Posta in arrivo come nella figura sottostante. -è possibile visualizzare l’anteprima di un allegato facendo clic sinistro sulla sua etichetta, senza aprire il messaggio o la conversazione che lo contiene -dall’anteprima è anche possibile aprire o salvare l’allegato direttamente su disco, facendo clic su Scarica in alto a destra e selezionare le opportune opzioni In alternativa -aprire il messaggio che contiene l’allegato; viene visualizzata un’anteprima in miniatura dell’allegato -se posizionate il mouse sull’anteprima si attiva il pulsante Scarica; facendo clic su questo pulsante è possibile aprire direttamente il file (Apri) o salvarlo su disco -se invece fate clic sulla freccia associata al pulsante Salva, potete selezionare il comando Salva con nome, quindi l’unità/cartella in cui si desidera salvare l’allegato Per stampare un messaggio è necessario prima di tutto aprirlo, se si tratta di un messaggio singolo; se invece fa parte di una conversazione, è necessario aprire la conversazione e visualizzare lo specifico messaggio da stampare. Per stampare un messaggio singolo, dopo averlo aperto, è possibile utilizzare indifferentemente il pulsante Stampa tutto o l’opzione Stampa dal menu associato ai tre puntini verticali. Per stampare un messaggio incluso in una conversazione, dopo aver aperto la stessa, espandete il messaggio da stampare e utilizzate l’opzione Stampa dal menu contestuale Altro. Ognuno dei procedimenti descritti consente di aprire la finestra Stampa, nella quale è possibile visualizzare l'anteprima, selezionare la stampante, l’orientamento della pagina, il numero di copie, le pagine da stampare, impostare specifici margini, ecc. Fate clic sul pulsante Stampa per inviare il comando. 5.3 STRUMENTI E IMPOSTAZIONI Per avere informazioni o chiarimenti sulle funzionalità di Gmail, è possibile utilizzare la Guida in linea (help) del programma. -per accedere alla Guida in linea, fare clic su Impostazioni e selezionare Guida -si apre una finestra che consente di effettuare ricerche per parola chiave, utilizzando l’apposita casella Se volete invece consultare gli argomenti della guida in generale, fate clic sul link SFOGLIA TUTTI GLI ARTICOLI o se volete cercare risposte ad una questione specifica, fate clic sul link VISITA IL FORUM DI ASSISTENZA. Gli applicativi webmail, a differenza dei software di posta “dedicati”, possiedono in genere un’interfaccia essenziale che consente una personalizzazione minima ma efficace. Nello specifico, Gmail non è dotato di barra multifunzione, ma è possibile minimizzare e ripristinare il menu principale di sinistra, ossia l'area che contiene le cartelle di posta, più appropriatamente definite etichette. Di default le etichette di posta sono sempre visibili. Un clic sul pulsante Menu principale (tre linee orizzontali in alto a sinistra) ne minimizza la vista mentre un ulteriore clic ripristina la visualizzazione predefinita delle etichette. In Gmail, più che parlare di una vera e propria barra degli strumenti, si parla di pulsanti o icone che consentono di agire sui messaggi. Alcuni di questi pulsanti vengono visualizzati sotto la casella di ricerca  solo quando un messaggio viene selezionato. È anche possibile modificare le impostazioni per far sì che Gmail mostri il nome del pulsante al posto di un’icona. -fare clic su Impostazioni e selezionare l’omonimo comando. Nella scheda Generali selezionare Testo al posto di Icone nella sezione Etichette e pulsanti. Fare quindi scorrere la pagina verso il basso fino a raggiungere il fondo e fare clic su Salva modifiche -barra strumenti con nome dei pulsanti -barra strumenti con icone Alcuni di questi pulsanti, con l'aggiunta di altri, possono essere visualizzati anche nel menu che si apre facendo clic destro su un messaggio chiuso. Tutti gli applicativi di posta elettronica offrono la possibilità di allegare automaticamente, in coda a ciascun messaggio inviato, un file che contiene informazioni, ad esempio nome, cognome, telefono, ecc., da utilizzarsi come firma. -per creare e aggiungere una firma. Fare clic su Impostazioni e selezionare l’omonimo comando. Nella scheda Generali fare scorrere la pagina verso il basso per visualizzare il riquadro Firma. Di default è impostata l’opzione Nessuna firma -per inserire una firma, selezionare la calle sottostante e digitare le informazioni nell’apposita finestra, formattando il testo inserito a piacere -nella firma è anche possibile inserire immagini e link a siti web Per salvare le informazioni da includere come firma, fate scorrere la pagina fino in fondo e fate clic sul pulsante Salva modifiche. Una volta creata e salvata la firma, tutti i messaggi inviati la riporteranno in coda al testo del messaggio. Tutti gli applicativi di posta elettronica offrono la possibilità di attivare una risposta automatica, ad esempio in caso di assenza dall’ufficio, per informare appunto i mittenti dei messaggi che in quel momento o periodo non si ha la possibilità di rispondere. -per attivare una risposta automatica fare clic su Impostazioni e selezionare l’omonimo comando. Nella scheda Generali fare scorrere la pagina verso il basso per visualizzare il riquadro Risponditore automatico. Di default è impostata l’opzione Disattiva risponditore automatico recapitarlo automaticamente a tutti i contatti in essa inclusi, con il notevole vantaggio di non dover inserire l’indirizzo di ogni singolo destinatario. -fare clic su Crea etichetta nel menu a sinistra e attribuite un nome al gruppo e fare clic su Salva -per associare uno o più contatti all’etichetta creata, selezionateli, fare clic su Gestisci etichette sulla barra degli strumenti, selezionare l’etichetta e fare clic su Applica -i contatti selezionati sono stati inseriti nella lista di distribuzione/etichetta creata. Per modificare il nome della lista, dopo averla selezionata, fare clic su Rinomina etichetta; per eliminare la lista di distribuzione fare clic su Elimina etichetta Per modificare la lista di distribuzione aggiungendo o eliminando indirizzi, oppure aggiungendo o modificando i dettagli di un contatto in essa incluso, utilizzate i procedimenti descritti sopra. -a questo punto, per inviare un messaggio a tutte le persone incluse nella lista di distribuzione creata, passare a Gmail, fare clic su Scrivi e digitare nel campo destinatario principale il nome attribuito all’etichetta -verranno automaticamente inseriti tutti gli indirizzi associati all’etichetta 5.4 ORGANIZZAZIONE DEI MESSAGGI In Gmail le informazioni relative ai messaggi che vengono visualizzate sono le seguenti: -mittente -oggetto -data -allegati In Gmail le intestazioni mittente, oggetto e data sono predefinite e non modificabili, mentre gli applicativi di posta “dedicati” consentono di operare sulle etichette delle intestazioni (generalmente facendo clic destro su di esse) per mostrarle o nasconderle. -per effettuare la ricerca, fare clic su Mostra opzioni di ricerca, nella parte superiore della schermata dell’applicativo -si apre un riquadro che consente di specificare i campi in cui effettuare la ricerca • Da- ricerca per mittente • Oggetto- ricerca per oggetto • Contiene le parole- ricerca per parole chiave contenute nel testo La ricerca può anche essere ristretta a una specifica cartella (Crea) Si è detto che l’interfaccia degli applicativi Webmail, a differenza dei software di posta “dedicati”, consente soltanto un minimo di personalizzazione e alcune impostazioni predefinite non possono essere modificate, ad esempio le colonne di intestazione dei campi e l’ordinamento per campo dei messaggi. Gmail consente comunque di personalizzare minimamente la visualizzazione del contenuto della cartella Posta in arrivo; marcando in modo opportuno i messaggi in essa contenuti, è possibile ordinarli in base al fatto che siano marcati come “importanti”, “da leggere” o “speciali”. Dopo aver marcato i messaggi, posizionate il cursore sul lato destro dell’etichetta Posta in arrivo; compare una freccia rivolta verso il basso, fate clic su di essa e selezionate l’opzione di ordinamento desiderata. I messaggi marcati come speciali vengono ora elencati in ordine cronologico prima del resto dei messaggi. Oltre alle etichette/cartelle standard, che NON possono essere rinominate, rimosse e alle quali non è possibile aggiungere eventuali sottocartelle, in Gmail è possibile creare nuove etichette di posta. -espandere etichetta Altro nel menu a sinistra -selezionare il comando Crea nuova etichetta Si apre la finestra Nuova etichetta; digitare il nome e fare clic su Crea -la nuova cartella viene inserita tra quelle visualizzate di default, ma è anche possibile nasconderla (spostarla al di sotto di Altro), rinominarla (Modifica), rimuoverla e aggiungere a essa una sotto- etichetta, utilizzando i comandi disponibili nel menu associato all’etichetta stessa Se si elimina una cartella/etichetta, si elimina tutto il suo contenuto.
 L'operazione di eliminazione di un'etichetta richiede quindi conferma dell’operazione. SPOSTARE MESSAGGI IN UNA ETICHETTA/CARTELLA Per spostare messaggi dalla cartella Posta in arrivo a una cartella creata dall’utente, selezionate prima i messaggi da spostare, quindi fate clic sul pulsante Sposta in sulla barra degli strumenti e scegliete la cartella di destinazione; i messaggi verranno rimossi da Posta in arrivo e collocati nella cartella selezionata. Per spostare invece messaggi dalla cartella Posta inviata a una cartella creata dall’utente o in altre, è necessario prima spostarli in Posta in arrivo. Infatti, selezionando i messaggi in quella cartella, si attiva solo il pulsante Sposta in Posta in arrivo. Solo dopo aver effettuato questa operazione sarà possibile spostarli in un’altra cartella; anche in questo caso, i messaggi verranno rimossi da Posta in arrivo, ma rimarrà copia di essi nella cartella di origine Posta inviata. COPIARE MESSAGGI IN UNA ETICHETTA/CARTELLA Per copiare invece i messaggi da una cartella a un’altra, è possibile “etichettare” tali messaggi, ossia associare a essi il nome della cartella nella quale si desidera averne il duplicato. Per fare questo, selezionate i messaggi, fate clic sul pulsante Etichette sulla barra degli strumenti e selezionate la cartella di destinazione. In questo caso, i messaggi non verranno rimossi dalla cartella di origine e nella cartella di destinazione verrà collocata copia di essi. Inoltre, l’etichetta associata al messaggio comparirà nelle intestazioni della cartella di origine. Con questo sistema, ai messaggi possono essere associate differenti etichette ed è quindi possibile averne un duplicato in differenti cartelle. Per eliminare un messaggio copiato con il sistema illustrato sopra solamente dalla nuova cartella di destinazione, posizionatevi nella cartella di origine (Posta in arrivo nel nostro esempio), selezionate il messaggio, fate clic sul pulsante Etichette, deselezionate l’etichetta della cartella da cui volete rimuovere il messaggio e fate clic su Applica. È possibile creare una nuova cartella/etichetta anche contestualmente all'operazione di spostamento o copia dei messaggi.
 Dopo aver selezionato i messaggi da copiare o spostare, facendo clic su Etichette o su Sposta, selezionate il comando Crea nuova. Gmail mette a disposizione vari procedimenti per eliminare i messaggi. Per eliminare uno o più messaggi o intere conversazioni, presenti in qualsiasi cartella, posizionatevi nella cartella, selezionateli e fate clic sul pulsante Elimina (cestino) sulla barra degli strumenti, oppure fate clic destro sul messaggio o sulla selezione di messaggi e scegliete il comando Elimina dal menu contestuale. Per eliminare un messaggio contenuto in una conversazione, aprite la conversazione, visualizzate all’interno della stessa il messaggio specifico da eliminare, fate clic sul pulsante Altro e selezionate il comando Elimina questo messaggio. I messaggi eliminati vengono spostati temporaneamente nella cartella Cestino e vi rimarranno in giacenza per 30 giorni (impostazione predefinita), prima di essere automaticamente eliminati dall’applicativo, nel caso non si intervenisse prima, recuperandoli o eliminandoli definitivamente. Se si elimina un messaggio per errore, è possibile recuperarlo dal Cestino e ripristinarlo nella cartella desiderata utilizzando le funzioni di spostamento illustrate in precedenza Per svuotare il Cestino e quindi per eliminare in modo definitivo tutti i messaggi in esso temporaneamente contenuti, aprite la cartella Cestino e fate clic sul link Svuota il Cestino adesso. Per eliminare invece definitivamente solo parte dei messaggi contenuti nel Cestino, selezionateli e fate clic sul pulsante Elimina definitivamente, sulla barra degli strumenti, oppure fate clic destro sul messaggio o sulla selezione e scegliete lo stesso comando dal menu contestuale. È possibile che alcuni messaggi vengano considerati da Gmail potenzialmente dannosi e vengano quindi collocati nella cartella Spam pur non essendo posta indesiderata. La cartella Spam, così come il Cestino, si svuota automaticamente ogni 30 giorni; conviene quindi controllare il contenuto della cartella Spam di tanto in tanto e, nel caso in cui si trovino messaggi in effetti non dannosi, è possibile spostarli in un'altra cartella. Per spostare uno o più messaggi considerati dal sistema erroneamente indesiderati dalla cartella Spam alla cartella Posta in arrivo, aprite la cartella Spam, selezionate il/i messaggio/i e fate clic sul pulsante Non spam o fate clic destro sul messaggio o sulla selezione e scegliete lo stesso comando dal menu contestuale. Per spostare invece uno o più messaggi dalla cartella Spam a una cartella creata dall’utente o in una nuova cartella, selezionate il/i messaggio/i, fate clic sul pulsante Sposta in e specificate la cartella di destinazione. Se volete creare contestualmente una nuova cartella nella quale spostare il/i messaggio/i, selezionate il comando Crea nuova e assegnate alla cartella il nome desiderato. Tuttavia, è anche possibile ritrovarsi nella Posta in arrivo messaggi che sfuggono ai filtri antispam. In tal caso, è possibile segnalare all'applicativo che il messaggio è in effetti spam, in modo tale che un eventuale altro messaggio dallo stesso mittente o comunque con caratteristiche simili, possa essere considerato dal sistema come indesiderato. Per marcare un messaggio come "indesiderato" e, di conseguenza, spostarlo nella cartella Spam, selezionate il messaggio e fate clic sul pulsante Segnala come spam sulla barra degli strumenti. 5.5 USO DEI CALENDARI I portali Web che gestiscono servizi di posta elettronica generalmente mettono a disposizione anche applicazioni integrative di varia natura, comunemente denominate App. Accedendo ai servizi del portale con il proprio account di posta (username e password), è possibile usufruire di queste applicazioni, tra queste, ad esempio, troviamo il Calendario o Agenda. -Il portale google mette a disposizione l’app Calendar, per fissare eventi. Per avviare tale applicazione, fare clic su App google, quindi su Calendar -si apre nel browser la scheda Google calendar e di default vengono visualizzati sulla sinistra il mese in corso e sulla destra la settimana con la data corrente evidenziata Per creare un evento, fate clic sinistro nella cella che corrisponde alla fascia oraria desiderata; si apre una finestra popup che specifica data e fascia oraria prescelte. Digitate il nome dell’evento e fate clic sul pulsante Salva. Per aggiungere dettagli all’evento, fate clic sinistro sull'evento stesso e quindi sull'icona Modifica evento, oppure fate doppio clic sull’evento. In ogni caso, si apre una finestra che consente di aggiornare l'evento, con l'aggiunta o la modifica di dettagli (titolo, ora di inizio e fine, luogo, eventuale descrizione dell'evento, partecipanti, ricorsività, ecc.). Fate clic sul pulsante Salva per confermare le modifiche. Per aggiungere partecipanti a un evento pianificato nel calendario, accedete ai dettagli dell’evento utilizzando uno dei metodi descritti in precedenza. Nella sezione Aggiungi Ad esempio: quando premete la barra spaziatrice per lasciare uno spazio tra due parole viene visualizzato un puntino; quando andate a capo volutamente viene visualizzato il segno di paragrafo; quando inserite una tabulazione viene visualizzato il relativo simbolo (freccia rivolta verso destra). Per mostrare o nascondere questi caratteri è sufficiente fare clic sul pulsante Mostra tutto, scheda Home, gruppo Paragrafo. Il pulsante viene evidenziato in grigio se attivo. Per nascondere i caratteri non stampabili fare di nuovo clic su di esso. Prima di effettuare qualsiasi operazione su un testo, ad esempio per modificarlo, cancellarlo o spostarlo, è necessario selezionare la porzione di testo su cui volete intervenire. Per operare la selezione è possibile utilizzare il mouse, la tastiera o la combinazione di entrambi. Il primo metodo, illustrato di seguito, rappresenta il metodo più comune per selezionare parti di testo e lo si può utilizzare per selezionare un carattere, singole parole, righe, frasi, paragrafi o l'intero testo. -MOUSE:Posizionatevi all’inizio o alla fine del testo da selezionare, fate clic sinistro e trascinate il mouse verso destra o sinistra, oppure verso il basso o l’alto, finché non viene evidenziato il testo che volete selezionare. -TASTIERA: Posizionatevi all'inizio o alla fine del testo da selezionare, premete il tasto Shift (Maiusc) e, tenendolo premuto, premete i tasti freccia rivolti verso destra o sinistra, oppure verso il basso o l'alto finché non viene evidenziato il testo che volete selezionare. -MOUSE+TASTIERA: Posizionatevi all'inizio o alla fine del testo da selezionare, premete il tasto Shift (Maiusc) e, tenendolo premuto, fate clic sinistro alla fine o all'inizio del testo da includere nella selezione. È anche possibile velocizzare le operazioni di selezione utilizzando solo il mouse, solo la tastiera o entrambi. SELEZIONARE UNA PAROLA MOUSE: fate doppio clic sinistro sulla parola; TASTIERA: posizionatevi prima o dopo la parola da selezionare, premete i tasti Shift (Maiusc) e Ctrl sulla tastiera e, tenendoli premuti, premete i tasti freccia rivolti a destra o a sinistra. SELEZIONARE UNA RIGA MOUSE: spostate il puntatore del mouse a sinistra della riga finché si trasforma in una freccia, quindi fate clic sinistro; TASTIERA: posizionatevi prima della riga da selezionare, premete il tasto Shift (Maiusc) e, tenendolo premuto, premete il tasto Fine. SELEZIONARE UNA FRASE MOUSE + TASTIERA: premete il tasto Ctrl sulla tastiera e fate clic sinistro in un punto qualsiasi della frase. SELEZIONARE UN PARAGRAFO MOUSE: fate triplo clic in un punto qualsiasi del paragrafo; spostate il puntatore del mouse a sinistra del paragrafo finché si trasforma in una freccia, quindi fate doppio clic sinistro; TASTIERA: posizionatevi prima del paragrafo da selezionare, premete i tasti Shift (Maiusc) e Ctrl sulla tastiera e, tenendoli premuti, premete il tasto freccia rivolto verso il basso. Se volete includere nella selezione parti di testo non contigue, selezionate la prima parte di testo utilizzando uno dei metodi illustrati, premete il tasto Ctrl sulla tastiera e, tenendolo premuto, selezionate con il mouse tutte le altre parti di testo non contigue. SELEZIONARE L’INTERO DOCUMENTO MOUSE: spostate il puntatore del mouse a sinistra del testo del documento finché si trasforma in una freccia, quindi fate triplo clic sinistro; TASTIERA: posizionatevi all'inizio del testo del documento, premete i tasti Shift (Maiusc) e Ctrl sulla tastiera e, tenendoli premuti, premete il tasto Fine. Per selezionare l’intero documento potete anche attivare la scheda Home, fare clic sul pulsante Seleziona nel gruppo Modifica e scegliere il comando Seleziona tutto. Esistono due modalità per inserire del testo all'interno di un documento: 1. Inserimento (predefinita) 2. Sovrascrittura (da impostare) In modalità Inserimento, impostazione di default, per aggiungere del testo a un documento esistente, fate clic sinistro nel punto in cui volete iniziare l'inserimento e digitate il nuovo testo. Mentre digitate, il testo esistente si sposta verso destra per lasciare spazio al nuovo testo inserito. In modalità Inserimento è anche possibile sostituire il testo esistente con del nuovo testo. Per farlo, selezionate la parte di testo da sostituire e digitate il nuovo testo sulla selezione; il testo selezionato verrà sostituito dal nuovo testo digitato. Come accennato sopra, prima di poter utilizzare la modalità Sovrascrittura, è necessario impostarla. -per attivare la modalità sovrascrittura, fare clic destro sulla bara di stato e selezionare Sovrascrivi -sulla barra di stato comparirà la scritta Inserisci, a indicare che ora è attiva la possibilità di passare dalla modalità di inserimento a quella di sovrascrittura. Fare clic su Inserisci per passare alla modalità sovrascrittura -per tornare alla modalità di inserimento, fare clic su sovrascrittura In modalità Sovrascrittura, non è necessario selezionare il testo da sovrascrivere in quanto, posizionando il cursore nel punto che precede il testo da sovrascrivere e iniziando a digitare, il testo esistente (a destra del punto d'inserimento) verrà sostituito dal nuovo testo digitato. Dopo aver concluso l'operazione di sovrascrittura, eliminate eventualmente le parti di testo rimanente in eccesso. Rimuovere parti di testo
 Il metodo più rapido per rimuovere parti di testo (caratteri, parole, paragrafi, ecc.) consiste nel selezionarle e premere il tasto Canc o la barra spaziatrice sulla tastiera. Word mette a disposizione diversi strumenti in grado di facilitare notevolmente l'utente nell'elaborazione dei documenti. Tra questi, particolarmente utili risultano gli strumenti Trova e Sostituisci, che consentono, rispettivamente, di trovare velocemente all’interno di un documento qualsiasi occorrenza di un carattere, una parola o di una frase specifica e di sostituire la parola o la frase ricercata con un’altra. Ricerca -per attivare quesi strumenti, fare clic sui relativi pulsanti nel gruppo Modifica nella scheda Home -il pulsante Trova apre a sinistra il riquadro Spostamento. Digitare nella casella di ricerca la parola o la frase da ricercare: il testo ricercato verrò evidenziato nel documento -in alternativa, aprire il menu associato al pulsante Trova facendo clic sulla freccia a destra del pulsante, quindi selezionare Ricerca avanzata -si apre la finestra Trova e sostituisci con la scheda Trova attiva. Digitare la parola o la frase da ricercare e fare clic su Trova successivo; anche in questo caso, il testo ricercato verrà evidenziato nel documento Sostituzione -facendo clic su Sostituisci, si apre la finestra Trova e sostituisci, con la scheda Sostituisci attiva. Nella casella Trova digitate il testo da sostituire, nella casella Sostituisci con digitare il testo con il quale sostituirlo -fare clic su Trova successivo e Sostituisci se volete sostituire di volta in volta l’occorrenza trovata; fate clic su Sostituisci tutto se volete sostituire le occorrenze della parola nel documento con una sola operazione In determinate circostanze può essere di grande utilità ricercare ed eventualmente sostituire un singolo carattere, soprattutto nel caso in cui sia un carattere 'non stampabile’ -ad esempio, se volete cercare il simbolo di paragrafo per eliminarlo, nella finestra Trova e sostituisci, scheda Sostituisci, fare clic su Altro -si espande la finestra e, nella parte inferiore, vengono visualizzate opzioni avanzate di ricerca e sostituzione. Fare clic su Speciale e selezionare Segno di paragrafo -se volete eliminare segni di paragrafo in eccesso, non digitare nulla nella casella Sostituisci con e fate clic su Sostituisci per eliminare in modo controllato ogni occorrenza del segno di paragrafo. Se invece volete eliminare tutti i segni di paragrafo, fare clic su Sostituisci tutto -COPIA: Il comando Copia consente di duplicare il testo selezionato. Dopo aver ottenuto la copia di quella parte di testo, potete incollarla in una posizione diversa dello stesso documento, oppure in un altro documento aperto. -TAGLIA: Il comando Taglia consente di rimuovere il testo selezionato dalla sua posizione d'origine per poi spostarlo/incollarlo in un'altra posizione dello stesso documento o in un altro documento aperto. Come si è detto, prima di effettuare qualsiasi operazione su un testo è necessario selezionare/ evidenziare la porzione di testo su cui si desidera intervenire. Dopo aver selezionato il testo, si possono utilizzare diversi procedimenti per copiarlo o spostarlo all’interno di un documento o tra documenti aperti. COMANDI BARRA MULTIFUNZIONE Per copiare o tagliare del testo utilizzando la barra multifunzione: fate clic sul pulsante Copia o Taglia, gruppo Appunti, scheda Home. Per duplicarlo o spostarlo in un punto diverso: posizionatevi nel punto in cui volete inserirlo e fate clic sul pulsante Incolla.  Nell'immagine a sinistra vedete un esempio di testo copiato e incollato, in quella a destra tagliato e incollato. COMANDI MENU CONTESTUALE Per copiare o tagliare utilizzando i comandi del menu contestuale: -fare clic destro in un punto a caso del testo selezionato e scegliere il comando Copia o Taglia dal menu contestuale -per duplicarlo o spostarlo in un punto diverso, fare clic destro nel punto in cui volete inserirlo e nel menu contestuale scegliere tra le opzioni Incolla quella più appropriata Nell'esempio, l'unica opzione Incolla disponibile consente di incollare il testo mantenendo la formattazione originale del documento da cui è stato copiato o tagliato. Altre Opzioni Incolla, che si attivano in base all'operazione che si sta per compiere, consentono di incollare solo il testo non formattato, oppure, nel caso in cui venga incollato in un documento diverso, consentono di incollarlo acquisendo la formattazione del documento di destinazione. TASTIERA -premete la combinazione di tasti Ctrl + C per copiare il testo selezionato; -premete la combinazione di tasti Ctrl + X o Shift (Maiusc) + Canc per tagliare il testo selezionato. Il modo più veloce per creare un collegamento ipertestuale a una pagina Web o a un indirizzo di posta elettronica negli applicativi Office consiste nel premere Invio o la barra spaziatrice dopo aver digitato l'indirizzo della pagina o del contatto di posta; Office converte automaticamente gli indirizzi in un collegamento. Ovviamente, potete anche convertire un elemento già presente nel documento (parola, frase, immagine, tabella, ecc.) in un link, seguendo i procedimenti illustrati di seguito. Per inserire un link è necessario selezionare l’elemento e fare clic su Collegamento ipertestuale, scheda Inserisci, gruppo Collegamenti In alternativa, fate clic destro sull'elemento selezionato e scegliete il comando Collegamento ipertestuale. Link a un sito Web o a un indirizzo di posta -si apre la finestra Inserisci collegamento ipertestuale. Se volete inserire un link a una pagina Web, selezionate sulla sinistra la prima opzione e digitate l’indirizzo della pagina nella casella omonima. Fare clic su OK per confermare -se volete invece inserire un link a un indirizzo di posta, selezionate sulla sinistra l’ultima opzione, digitate l’indirizzo nell’omonima casella ed eventualmente l’oggetto della e-mail nella casella Oggetto. Fare clic su OK per confermare -dopo aver inserito i link nel documento, per raggiungere il sito web o aprire la finestra di composizione del messaggio di posta da inviare all’indirizzo e-mail inserito, sarà sufficiente premere Ctrl e fare clic sul link creato Link a un file esistente o nuovo -per creare un link ad un file esistente, selezionate a sinistra la prima opzione, quindi selezionate la cartella che contiene il file in Cerca in e infine scegliete il file nell’elenco sottostante. Fate clic su OK per confermare -per creare un link a un nuovo documento, a sinistra fare clic su Crea nuovo documento, digitate il nome del nuovo documento nell’omonima casella e usate il percorso indicato in Percorso completo o fate clic su Cambia per scegliere un percorso diverso. Fate clic su OK per confermare Link a una posizione diversa nello stesso documento: Selezionate a sinistra Inserisci nel documento, quindi selezionate la posizione specifica, nell’esempio Inizio documento. Fate clic su OK per confermare Per raggiungere poi la destinazione alla quale porta il collegamento, premete il tasto Ctrl sulla tastiera e fate contemporaneamente clic sul link. Modificare un link Per modificare un collegamento ipertestuale, aprite la finestra Modifica collegamento ipertestuale: • dopo esservi posizionati sul link, facendo clic sul pulsante Collegamento ipertestuale nel gruppo Collegamenti della scheda Inserisci; • oppure, facendo clic destro sul link e scegliendo il comando Modifica collegamento ipertestuale. La finestra di modifica è identica a quella di inserimento illustrata in precedenza; modificate i collegamenti inseriti e fate clic su OK per confermare le modifiche. Rimuovere un link Il procedimento più comodo e rapido per rimuovere un collegamento consiste nel fare clic destro su di esso e scegliere dal menu contestuale il comando Rimuovi collegamento ipertestuale. Per rimuovere un collegamento all'interno della finestra di modifica, fate clic sul pulsante Rimuovi collegamento, in basso a destra. 3.2 PARAGRAFI Un paragrafo è una porzione di testo che termina con un a capo "voluto" (premendo Invio/Enter). L'esempio sottostante mostra una parte di documento composta da tre paragrafi. Per visualizzare il segno di paragrafo è necessario attivare il comando Mostra tutto, evidenziato nell’immagine Per creare un paragrafo è quindi sufficiente premere il tasto Invio (Enter) sulla tastiera. Il nuovo paragrafo acquisirà la formattazione del paragrafo precedente. Per unire dei paragrafi: -posizionatevi al termine del paragrafo che volete unire al successivo e premete il tasto Canc (Del) sulla tastiera; -oppure posizionatevi all’inizio del paragrafo che volete unire al precedente e premete il tasto Backspace sulla tastiera. Per consentire al testo di proseguire sulla riga successiva senza creare un nuovo paragrafo, evitando quindi di premere il tasto Invio, è necessario inserire un’interruzione di riga manuale. Per farlo, posizionatevi nel punto in cui volete inserire l’interruzione e premete la combinazione di tasti Maiusc + Invio (Shift + Enter) sulla tastiera. Verrà visualizzato il simbolo (non stampabile) evidenziato nell'immagine e il testo digitato di seguito avrà la stessa formattazione della riga precedente. Per eliminare un’interruzione di riga manuale: -posizionatevi prima del simbolo di interruzione di riga e premete il tasto Canc (Del) sulla tastiera; -oppure posizionatevi dopo il simbolo di interruzione di riga e premete il tasto Backspace sulla tastiera. L'utente inesperto per allineare il testo potrebbe pensare di inserire "spazi bianchi" tra le parole utilizzando la barra spaziatrice. Tuttavia, ogni spazio vuoto così inserito corrisponde allo spazio occupato da un carattere e, in fase di formattazione del documento, questo metodo risulta quindi inappropriato e assolutamente sconsigliato per gestire in modo ottimale l'allineamento del testo. Per una corretta gestione degli spazi, Word mette a disposizione numerosi strumenti di formattazione, che consentono di allineare automaticamente il testo. Tutti questi strumenti (opzioni di allineamento, rientri, tabulazioni, ecc.) sono accessibili nel gruppo Paragrafo della scheda Home. A differenza della formattazione del carattere, prima di procedere alla formattazione di un paragrafo è sufficiente posizionare il cursore sul paragrafo che si desidera modificare. Solo se si vuole operare su più paragrafi è necessario selezionarli. Le opzioni di allineamento di Word sono quattro: 1. allinea testo a sinistra - le righe sono di lunghezza diversa e allineate solo a sinistra (impostazione di default); 2. allinea testo a destra - le righe sono di lunghezza diversa e allineate solo a destra (es. la data nelle lettere); 3. allinea al centro - le righe sono di lunghezza diversa, ma è allineata la loro parte centrale (es. i titoli); 4. giustificato - le righe sono tutte uguali, allineate sia a destra che a sinistra. Gli spazi tra le parole vengono automaticamente gestiti dal programma, in modo tale da consentire questo duplice allineamento. Per avere un controllo completo sulle opzioni di formattazione del paragrafo, potete aprire la finestra Paragrafo, dopo esservi posizionati sul paragrafo o dopo aver selezionato i paragrafi da formattare, seguendo indifferentemente uno dei seguenti procedimenti: fate clic sul pulsante di visualizzazione (evidenziato nell'immagine) nel gruppo Paragrafo della scheda Home; fate clic sul pulsante di visualizzazione nel gruppo Paragrafo della scheda Layout; fate clic destro sul paragrafo (o sulla selezione) e scegliete il comando Paragrafo dal menu contestuale. Nella finestra Paragrafo, sezione Generale della scheda Rientri e spaziatura, aprite il menu associato alla casella Allineamento, selezionate l'opzione desiderata e fate clic su OK per applicarla al paragrafo o alla selezione. È possibile dare rilievo grafico ai diversi paragrafi applicando ad essi una particolare impostazione di “rientro” per gestirne la distanza dai margini. Esistono quattro tipi di rientri: -Sinistra – gestisce la distanza tra il margine sinistro del paragrafo e il margine sinistro della pagina; -Destra – gestisce la distanza tra il margine destro del paragrafo e il margine destro della pagina; -Speciale prima riga – gestisce la distanza tra il margine sinistro della pagina e l'inizio della prima riga; -Speciale sporgente – gestisce la distanza tra il margine sinistro della pagina e il margine sinistro del paragrafo, tranne la prima riga. Dopo esservi posizionati sul paragrafo o aver selezionato i paragrafi, per aver accesso a tutte le opzioni di rientro disponibili, aprite la finestra di dialogo Paragrafo utilizzando uno dei metodi illustrati nella lezione precedente. Per inserire un rientro a sinistra, a destra o su entrambi i lati, nella sezione Rientri della scheda Rientri e spaziatura, impostate il valore desiderato nelle caselle Sinistra e/o Destra. Per inserire un rientro Prima riga o Sporgente, aprite il menu associato alla casella Speciale, selezionate una delle due opzioni e impostate la misura desiderata nella casella Rientra di. In alternativa, dopo esservi posizionati sul paragrafo o aver selezionato i paragrafi: per impostare rapidamente i rientri a sinistra e a destra, potete utilizzare le relative caselle nella sezione Rientro, gruppo Paragrafo della scheda Layout. Spesso, chi deve allineare un elenco di voci con Word (pensate, ad esempio, all'indice di una tesi di laurea) utilizza erroneamente la barra spaziatrice premendola tante volte fino a che il cursore non raggiunge il punto desiderato. Il problema è che con questa modalità non si otterrà mai un allineamento preciso, perché quando si cambia il carattere, o solamente la sua dimensione, anche l'allineamento viene modificato.
 Per ottenere un risultato più professionale potete contare sulle tabulazioni. Se è stata impostata l'opzione Mostra tutto per visualizzare i caratteri non stampabili, premendo sulla tastiera il tasto Tab viene visualizzato nel documento il carattere tabulatore (evidenziato nell'immagine), che sposta il cursore, e di conseguenza il testo, verso il punto di tabulazione impostato. Il valore predefinito della tabulazione in Word è 1,25 cm, ma è possibile personalizzarlo. Le posizioni di tabulazione maggiormente utilizzate sono: -Finestra Tabulazioni ella casella Posizione tabulazioni inserite la posizione del punto di tabulazione; nell’area Allineamento selezionate il tipo di tabulazione; nella sezione Caratteri di riempimento, se volete, potete inserire caratteri di riempimento nello spazio che si crea tra il punto di tabulazione e il testo.
 Facendo clic sul pulsante Imposta, la nuova posizione di tabulazione viene inserita nell’elenco. Clic su OK per tornare al documento.
 Nella finestra Tabulazioni è anche possibile cancellare una o tutte le tabulazioni impostate e modificare la posizione di tabulazione predefinita. 3.3 STILI L'uso di uno stile rende più semplice la formattazione dei documenti e consente di applicare con una sola operazione diverse opzioni di formattazione al testo selezionato. Gli stili carattere influiscono su alcune caratteristiche del testo quali il tipo, la dimensione, il formato (grassetto, corsivo, sottolineato), il colore, ecc. Gli stili paragrafo consentono di controllare tutte le caratteristiche che determinano l'aspetto di un paragrafo quali l'allineamento del testo, le tabulazioni, l'interlinea, i bordi, lo sfondo, ecc. Word dispone di alcuni stili carattere e paragrafo predefiniti, utilizzabili per le funzioni principali (es. Titolo, Sottotitolo, Citazione, ecc.). Gli stili esistenti sono visualizzati nella scheda Home, gruppo Stili.  Per visualizzare l'elenco completo degli stili disponibili, aprite completamente il riquadro Raccolta di stili veloci facendo clic sul pulsante Altro o aprite la finestra Stili facendo clic sul pulsante di visualizzazione nell'omonimo gruppo. Nel riquadro Stili si trovano tutti gli stili carattere e paragrafo predefiniti in Word. Gli stili carattere sono identificati dalla lettera a. Posizionando il cursore su uno stile, compare una descrizione delle caratteristiche di formattazione dello stile stesso. Fate clic sullo stile carattere desiderato per applicarlo al testo selezionato. Fate poi clic sul pulsante X, in alto a destra, per chiudere la finestra Stili. Nel riquadro Raccolta di stili veloci, posizionando il cursore su uno stile, viene visualizzata l'anteprima dell'effetto ottenuto direttamente nel documento. Fate clic sullo stile carattere desiderato per applicarlo al testo selezionato. I procedimenti per applicare uno stile paragrafo sono gli stessi illustrati nella sezione precedente, l'unica differenza consiste nel fatto che per applicare uno stile paragrafo esistente a uno specifico paragrafo è sufficiente essere posizionati su quel paragrafo, per applicarlo a più paragrafi è necessario selezionarli. Lo stile paragrafo viene identificato dai simboli ¶ e ¶a. Nel primo caso lo stile include solo formattazioni predefinite relative al paragrafo, nel secondo caso include anche uno specifico formato del carattere. Lo stile paragrafo Normale è quello applicato di default dal programma al corpo del testo. Fate clic su un differente stile paragrafo nella finestra Stili o nel riquadro Raccolta di stili veloci per applicarlo. È possibile copiare il formato carattere e paragrafo da una parte di testo a un'altra, utilizzando lo strumento Copia formato. Selezionate prima di tutto la parte di testo di cui volete copiare la formattazione. Attivate la scheda Home e, nel gruppo Appunti, fate clic sul pulsante Copia formato. Il cursore assumerà la forma di un pennello. Selezionate quindi il testo al quale volete applicare il formato copiato e rilasciate il tasto del mouse. 4. WORD PROCESSING - Oggetti 4.1 CREARE UNA TABELLA In un documento è possibile inserire oggetti di vario tipo: tabelle, immagini, diagrammi, caselle di testo, ecc. Tra questi oggetti, le tabelle risultano particolarmente utili per organizzare dati numerici, ma anche per disporre in modo preciso e ordinato testo e immagini nel documento. La cella costituisce l'elemento base di una tabella. Una sequenza orizzontale di celle costituisce una riga, una sequenza verticale di celle costituisce una colonna. -La modalità più semplice per creare una tabella consiste nell'utilizzare il pulsante Tabella della scheda Inserisci, che offre una griglia sulla quale far scorrere il mouse per selezionare il numero di righe e colonne desiderato. Grazie all’anteprima dinamica, la tabella viene contestualmente mostrata sul documento, già formattata sulla base del tema in uso. Quando la tabella assume le dimensioni volute, un semplice clic sinistro permette di confermarne la creazione. -Un secondo metodo consiste nel fare clic sul pulsante Tabella e selezionare il comando Inserisci tabella; si apre l'omonima finestra che consente di impostare nelle relative caselle il numero di colonne e di righe desiderato. Fate clic su OK per concludere l’operazione. Un ulteriore metodo consiste nell'utilizzare uno dei modelli di tabella predefiniti di Word. Per selezionare un modello predefinito, fate clic sul pulsante Tabella e selezionate il comando Tabelle veloci; si apre un riquadro che contiene modelli di tabella precompilati. Fate clic su un modello per inserirlo e sostituite i dati di esempio con i vostri. Dopo aver inserito la tabella, si attiva la scheda contestuale Strumenti tabella, dotata a sua volta di schede (Progettazione e Layout) e pulsanti che, come vedrete in seguito, consentono di facilitare e ottimizzare tutte le operazioni compiute sulle tabelle Eliminare una tabella -Un primo metodo consiste nel selezionare la tabella, includendo nella selezione il simbolo di paragrafo (o spazio se il simbolo non viene visualizzato) che la precede e quello che la segue, e premere il tasto Canc o Backspace o la barra spaziatrice sulla tastiera. -Un secondo metodo consiste nel selezionare la tabella facendo clic sul pulsante di selezione (evidenziato nell'immagine), quindi, nel menu popup che compare, fate clic sul pulsante Elimina e selezionate Elimina tabella. -Sempre dopo aver selezionato la tabella con il pulsante di selezione, un terzo metodo consiste nel fare clic destro su di essa e selezionare Elimina tabella dal menu contestuale. -Un ulteriore metodo consiste nel posizionarsi in una cella qualsiasi della tabella e attivare la scheda Layout, sulla scheda contestuale Strumenti tabella. Fate quindi clic sul pulsante Elimina, gruppo Righe e colonne, e scegliete il comando Elimina tabella. Inserire e modificare i dati in una tabella Per inserire dati o testo in una tabella, posizionatevi nella cella e digitate ciò che volete inserire. Per spostarvi all’interno di una tabella fate clic sinistro sulla cella di destinazione o premete il tasto Tab sulla tastiera, oppure utilizzate i tasti cursore (frecce) presenti sulla tastiera. Per modificare il contenuto di una cella, posizionatevi nella cella e procedete come per qualsiasi altra parte testuale del documento, aggiungendo dati mancanti ed eliminando dati in eccesso, oppure selezionate l'intero contenuto della cella e sovrascrivetelo. Al testo, ai dati numerici e agli oggetti inseriti in una tabella possono essere applicate tutte le formattazioni di carattere e di paragrafo applicabili normalmente al testo. Anche in questo caso, prima di applicare le formattazioni opportune, selezionate il contenuto delle celle da formattare. Per selezionare righe, colonne, celle o l’intera tabella si possono utilizzare strumenti differenti, quali la barra multifunzione, solo il mouse, solo la tastiera o entrambi. Barra multifunzione Posizionatevi in una cella della tabella, attivate la scheda Layout sulla scheda contestuale Strumenti tabella e, nel gruppo Tabella, fate clic sul pulsante Seleziona. Si apre un menu nel quale scegliere l'opzione desiderata. Solo il mouse Per selezionare una singola cella, posizionate il cursore all’interno della cella, accanto al bordo sinistro, e fate clic singolo quando il cursore diventa una freccia obliqua. Per selezionare l'intera riga in cui si trova quella cella, fate doppio clic con il cursore in quella stessa posizione. Per selezionare una colonna, posizionate il cursore in alto, all’esterno della colonna e in prossimità del bordo, e fate clic singolo quando il cursore diventa una freccia verticale. Come già detto, per selezionare l’intera tabella con il mouse fate semplicemente clic sul pulsante di selezione in alto a sinistra, all'esterno della tabella. Utilizzando il mouse è anche possibile sfruttare la funzione di trascinamento (drag and drop) per selezionare gli elementi di una tabella. Posizionatevi all’inizio della prima cella da includere nella selezione, premete il tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto, trascinate il cursore alla fine delle celle da selezionare. Solo la tastiera Se volete utilizzare solo la tastiera, posizionatevi sulla prima cella da includere nella selezione, premete il tasto Shift (Maiusc) e, tenendolo premuto, utilizzate le frecce per spostarvi a destra, a sinistra, in alto o in basso. Mouse e tastiera Per velocizzare le operazioni di selezione di una riga, di una colonna o dell'intera tabella, è possibile utilizzare mouse e tastiera. Fate clic sulla prima cella di una riga, di una colonna o della tabella, premete il tasto Shift (Maiusc) e fate clic sull'ultima cella della riga, della colonna o della tabella. Selezionare celle, colonne o righe non adiacenti Per selezionare celle, colonne e righe non adiacenti selezionate la prima utilizzando uno dei metodi illustrati in precedenza, premete il tasto Ctrl sulla tastiera e, tenendolo premuto, selezionate le altre celle o righe o colonne non adiacenti che volete includere nella selezione. Come si è visto in precedenza, durante l’operazione di inserimento di una tabella viene chiesto di selezionare o specificare il numero di colonne e di righe che la compongono. Risulta però spesso necessario apportare in seguito delle modifiche alla tabella creata, aggiungendo righe e colonne, oppure eliminandole. Inserire -Per aggiungere una riga o una colonna, posizionatevi su una cella della tabella, attivate la scheda Layout sulla scheda contestuale Strumenti tabella e, nel gruppo Righe e colonne, fate clic sui pulsanti Inserisci sopra o Inserisci sotto per aggiungere righe, Inserisci a sinistra o Inserisci a destra per aggiungere colonne. -In alternativa, per inserire righe e colonne, fate clic destro su una cella della tabella, quindi clic sinistro su Inserisci e scegliete quindi l'opzione desiderata Eliminare Per eliminare celle, colonne e righe, selezionatele utilizzando uno dei metodi descritti e seguite indifferentemente uno dei tre procedimenti descritti di seguito: fate clic destro sulla selezione, quindi scegliete il comando Elimina celle (o colonne o righe, in base a ciò che avete selezionato) dal menu contestuale; fate clic sul pulsante Elimina nel menu popup e selezionate il comando Elimina celle (o colonne o righe, in base a ciò che avete selezionato); attivate la scheda Layout, scheda contestuale Strumenti tabella, fate poi clic sul pulsante Elimina, gruppo Righe e colonne, e selezionate Elimina celle (o colonne o righe, in base a ciò che avete selezionato). Per eliminare uno o più oggetti è sufficiente selezionarli e premere il tasto Canc sulla tastiera. 5. WORD PROCESSING - Stampa unione 5.1 PREPARAZIONE Il concetto di stampa unione In alcune circostanze, potreste avere la necessità di stampare più volte lo stesso documento cambiando solo alcuni dati. Potete farlo manualmente e perdere un sacco di tempo, oppure potete ricorrere alla stampa unione di Word. Questa funzione vi permette di unire due documenti: quello in Word (documento principale), che contiene le informazioni che rimangono invariate e un altro, definito “Origine dati” (database, foglio elettronico, indirizzi di posta elettronica, ecc.), che contiene dati specifici che cambiano di volta in volta. -documento principale: Il documento principale deve contenere le informazioni comuni (parti fisse) da inviare ai vari destinatari e i campi unione (parti variabili), che vengono inseriti come segnaposto per i dati variabili. -origine dati/lista di distribuzione: È il documento che contiene i dati variabili dei singoli destinatari. I dati sono organizzati in forma di tabella, dove l'intestazione delle colonne corrisponde ai nomi dei campi unione. I passaggi di un processo di stampa unione sono: -definire il tipo di documento voluto (lettere, buste, etichette, elenco); -creare o aprire (se già esiste) il documento principale; -creare o aprire (se già esiste) il file di origine dati; -inserire i campi unione nel documento principale; -unire in anteprima i due documenti; -completare l’unione. Come prima cosa si prepara la lettera, ovvero il  documento principale. Il documento principale può anche essere un modello, un documento esistente precedentemente elaborato, un documento elaborato contestualmente durante la procedura di stampa unione. A introduzione di questo capitolo, è stato riportato l'elenco dei vari passaggi di un processo di stampa unione; Word mette a disposizione lo strumento Creazione guidata stampa unione, per facilitare l'utente nelle operazioni da compiere in questo processo, seguendo la corretta sequenza. -Per avviare la procedura guidata, attivate la scheda Lettere. Quindi, nel gruppo Inizia stampa unione, fate clic sull'omonimo pulsante e selezionate il comando Creazione guidata stampa unione. -Si avvia la procedura di stampa unione che ha come primo passaggio (1 di 6) la scelta del tipo di documento, nell'esempio Lettere. Fate poi clic su Successivo: Documento di partenza in fondo al riquadro Stampa unione. -Il secondo passaggio (2 di 6) consiste nel selezionare il documento di partenza; dato che la lettera è già pronta, potete opzionare Usa il documento corrente, oppure potete anche utilizzare un modello o un documento esistente caricando i rispettivi file a questo punto della procedura. Fate poi clic su Successivo: Selezione destinatari. Il successivo passaggio (3 di 6) della procedura di stampa unione consiste nel selezionare i destinatari, scegliendo o creando un file di origine dati/lista di distribuzione. In questo caso, l'origine dati sarà una tabella di Excel esistente, precedentemente elaborata. L'intestazione delle colonne corrisponde ai nomi dei campi unione, le righe (record) contengono i dati dei singoli destinatari. -Per selezionare i destinatari della lettera, fate clic sul pulsante Sfoglia nel riquadro Stampa unione o sul pulsante Seleziona destinatari, gruppo Inizia stampa unione, scheda Lettere e selezionate Usa un elenco esistente. Aprite quindi l'unità o la cartella che contiene la tabella di Excel, selezionatela e fate clic su Apri. -Dopo aver verificato che la casella nella prima riga di dati contiene intestazioni di colonna sia spuntata, fate clic su OK per confermare l'operazione. -Si apre la finestra Destinatari Stampa unione, che consente anche di eseguire varie operazioni sui record, quali modificare i dati di ogni singolo record, eliminare o aggiungere record, effettuare ricerche all'interno dei record. Se l'elenco dei destinatari è completo e corretto, fate clic su OK Il successivo passaggio (4 di 6) della procedura di stampa unione consente di elaborare il documento principale (in caso non fosse già pronto) e inserire in esso i campi di dati. -Posizionatevi nel punto in cui volete inserire un campo unione e fate clic su Blocco di indirizzi nel riquadro Stampa unione o sul pulsante Blocco di indirizzi, gruppo Inserisci campi, scheda Lettere. Si apre la finestra Inserisci blocco di indirizzi; selezionate il formato desiderato e fate clic su OK. -Viene inserito il campo unione «Blocco indirizzo» nel punto in cui eravate posizionati. Per vedere i dati reali di ogni singolo destinatario, fate clic sul link Successivo: Anteprima lettere. -Posizionatevi nel punto in cui volete inserire un campo unione e fate clic su Blocco di indirizzi nel riquadro Stampa unione o sul pulsante Blocco di indirizzi, gruppo Inserisci campi, scheda Lettere. Si apre la finestra Inserisci blocco di indirizzi; selezionate il formato desiderato e fate clic su OK. Siete giunti al quinto passaggio (5 di 6) della procedura di stampa unione, che consente di visualizzare l'anteprima del documento che si ottiene dall'unione dell'origine dati con il documento principale. Per scorrere i dati dei diversi destinatari, fate clic sui pulsanti Avanti e Indietro nel riquadro Stampa unione o utilizzate la pulsantiera nel gruppo Anteprima risultati della scheda Lettere. Per completare la procedura, fate clic su Successivo: Completamento unione. 5.2 STAMPE L'ultimo passaggio (6 di 6) della stampa unione consente di unire la lista di distribuzione al documento principale per produrre un nuovo file o una serie di stampe -Per produrre un nuovo file di Word, fate clic su Modifica singole lettere nel riquadro Stampa unione, oppure sul pulsante Finalizza e unisci, gruppo Fine, scheda Lettere, e selezionate il comando Modifica singoli documenti. -Nella finestra Unisci in nuovo documento, l’opzione Tutti unisce tutti i record del file di origine dati al documento; Record corrente unisce solo il record visualizzato; le caselle Da: A: vi consentono di specificare l'intervallo di record da unire. Fate quindi clic su OK per concludere. Il risultato dell’operazione sarà un documento contenente tante pagine quanti sono i record uniti. A questo punto salvate il documento con il nome desiderato. -Per unire una lista di distribuzione al documento principale e produrre una serie di stampe, fate clic sul pulsante Stampa nel riquadro Stampa unione o sul pulsante Finalizza e unisci, gruppo Fine, scheda Lettere, e selezionate il comando Stampa documenti. -Si apre la finestra Unisci su stampante. Selezionate i record da unire e fate clic sul pulsante OK. -Si apre la finestra Stampa. Fate clic sul pulsante OK per stampare direttamente il risultato della stampa unione. ETICHETTE Avviate la procedura guidata Attivate la scheda Lettere e, nel gruppo Inizia stampa unione, fate clic sull'omonimo pulsante e selezionate il comando Creazione guidata stampa unione. Definite il tipo di documento che volete ottenere Nel primo passaggio del processo di stampa unione, selezionate Etichette. Fate poi clic su Successivo: Documento di partenza. Scegliete il documento di partenza e il formato delle etichette Se non avete già aperto un documento contenente etichette, lasciate selezionata l'opzione Cambia il layout del documento e fate clic su Opzioni etichette per scegliere il formato voluto (nell'esempio, 4 etichette per foglio A4), quindi su OK e infine su Successivo: Selezione destinatari. Selezionate i destinatari In questo caso, l'origine dati è una tabella di Excel esistente. Fate clic sul pulsante Sfoglia, selezionate il file e fate clic su Apri, quindi su OK nella finestra Selezione tabella. Elaborate o confermate l'elenco dei destinatari Si apre la finestra Destinatari Stampa unione, che consente anche di eseguire varie operazioni sui record, quali modificare i dati di ogni singolo record, eliminare o aggiungere record, effettuare ricerche all'interno dei record. Se l'elenco dei destinatari è completo e corretto, fate clic su OK, quindi su Successivo: Disposizione delle etichette. Inserite i campi unione Posizionatevi sulla prima etichetta e fate clic su Blocco di indirizzi. Si apre la finestra Inserisci blocco di indirizzi; selezionate il formato desiderato e fate clic su OK, quindi sul pulsante Aggiorna tutte le etichette e infine su Successivo: Visualizzazione in anteprima delle etichette. Visualizzate anteprima Per scorrere i dati dei diversi destinatari, fate clic sui pulsanti Avanti e Indietro. Per completare la procedura, fate clic su Successivo: Completamento unione. 1. WORD PROCESSING - Utilizzo dell’applicazione 1.1 LAVORARE CON I DOCUMENTI Un elaboratore di testi (word processor) è un software che consente di creare e modificare documenti di testo. Si differenzia da un editor di testi in quanto possiede funzionalità avanzate nella gestione dei tipi di carattere, degli stili, degli oggetti, ecc. In questo corso verrà utilizzata la versione 2016 di Word, inclusa nel pacchetto Microsoft Office. Aprire e chiudere il programma -per aprire il programma, fare clic su Start, quindi sull’icona Word -nella finestra che si apre, fare clic su Documento vuoto per elaborare un nuovo file -si apre il programma e di default un nuovo file provvisoriamente denominato Documento1. Per chiudere il programma fare clic su X, nell’angolo superiore destro della schermata In alternativa, fate doppio clic sull'icona del programma, se è presente sul Desktop oppure clic singolo sull'icona, se è presente sulla barra applicazioni. Aprire e chiudere dei documenti -per aprire un documento esistente, avviare il programma; se il file è presente nell’elenco dei file recenti a sinistra, fare clic sullo specifico file, altrimenti fare clic su Apri altri file di Documenti -fare poi clic su Sfoglia, cercare il file all’interno di un’unità o cartella e fare doppio clic su di esso per aprirlo -per chiudere il documento, fare clic sulla X nell’angolo superiore destro della schermata oppure fare clic su File, in alto a sinistra -selezionare Chiudi Come per tutti i file creati con applicativi installati in locale sul proprio computer, il modo più semplice per aprirli è comunque fare doppio clic su di essi, sia che si trovino sul desktop, sia all'interno di un'unità o cartelle; si apre direttamente il programma con il file desiderato. Tutti i documenti, compreso il documento vuoto, si basano su un modello predefinito. Un modello è un particolare file che possiede specifiche opzioni di formattazione (margini, tipi di carattere, allineamento testo, ecc.) e che viene utilizzato come base per creare altri documenti simili. Ogni -la barra multifunzione viene totalmente nascosta selezionando il comando Nascondi automaticamente la barra multifunzione. Per ripristinarla, fare clic su Opzioni visualizzazione barra multifunzione e selezionare la modalità di visualizzazione desiderata In alternativa, per attivare Mostra schede e quindi per ridurre la barra multifunzione, è anche possibile fare doppio clic sul nome della scheda attiva. Fate poi doppio clic sul nome di qualsiasi scheda per ripristinare la barra. Altra possibilità per comprimere la barra multifunzione consiste nel fare clic destro su una scheda qualsiasi e selezionare Comprimi barra multifunzione; ripetete la stessa operazione o fate doppio clic sul nome di una scheda per riportare la barra alle dimensioni originali. È anche possibile personalizzare la barra multifunzione nascondendo schede o comandi presenti di default sulla barra o mostrando schede o comandi di default non visualizzati. Il metodo più rapido consiste nel fare clic destro su una scheda qualsiasi e selezionare il comando Personalizza barra multifunzione. In alternativa, per aprire la finestra Personalizza barra multifunzione -selezionare File, quindi Opzioni -e Personalizzazione barra multifunzione L'uso delle scorciatoie di tastiera (tasti di scelta rapida) in Word è utile per lavorare con maggiore efficienza, in quanto evita all'utente una continua alternanza con il mouse nell'utilizzo di un software la cui funzione principale consiste nell'inserimento del testo tramite tastiera. -premendo una volta Alt compariranno sulle schede e sulla barra del titolo lettere e numeri, proprio come in figura. A questo punto, premendo la lettera corrispondente alla scheda compariranno lettere e numeri sulle icone che corrispondono ai comandi della specifica scheda. A questo punto, premere la lettera o il numero corrispondente Esistono combinazioni di tasti di scelta rapida praticamente per qualsiasi operazione si voglia compiere in Word. Sempre nell'ottica di migliorare la produttività ottimizzando l'utilizzo di Word, il programma presenta un utile strumento che consente di spostarsi rapidamente all'interno di un documento. -si tratta del pulsante Trova, presente nel gruppo Modifica, all’estrema destra della scheda Home -comando Vai presente nel menu associato al pulsante -si apre la finestra Trova e sostituisci con attiva la scheda Vai; selezionare sulla sinistra il tipo di elemento che si vuole raggiungere e inserire il riferimento nella casella a destra 6. WORD PROCESSING - preparazione alla stampa 6.1 IMPOSTAZIONE Orientamento Di default, un documento acquisisce l'orientamento verticale, ma può essere necessario modificarlo in orizzontale, in base alle specifiche esigenze di impaginazione. Per modificare l'orientamento, attivate la scheda Layout e, nel gruppo Imposta pagina, fate clic sul pulsante Orientamento. Selezionate quindi l'opzione opportuna. Dimensioni Per cambiare le dimensioni della pagina, cioè del tipo di foglio su cui stampare, sempre nel gruppo Imposta pagina della scheda Layout, fate clic sul pulsante Dimensioni. -Nel menu a tendina che si apre, fate clic su una delle varie opzioni predefinite per applicarla o selezionate il comando Altre dimensioni foglio. -Si apre la finestra Imposta pagina nella scheda Carta; digitate le misure precise delle dimensioni nelle caselle Larghezza e Altezza. Prima di confermare la scelta con OK, potete visualizzare l'anteprima del risultato nella relativa sezione. In alternativa È possibile modificare l'orientamento del documento e le dimensioni della pagina anche nella finestra Stampa. I margini del documento sono gli spazi vuoti tra il testo e i bordi superiore, inferiore e laterali della pagina stampata. Per modificare i margini di un intero documento, attivate la scheda Layout e, nel gruppo Imposta pagina, fate clic sul pulsante Margini. -Nel menu a tendina che si apre, fate clic su una delle impostazioni predefinite per applicarla, oppure selezionate il comando Margini personalizzati. Si apre la finestra Imposta pagina nella scheda Margini. -Impostate le misure dei margini nelle relative caselle. In questa scheda potete anche modificare l'orientamento e vedere l'anteprima del risultato. Assicuratevi che nella sezione Applica a sia selezionata l'opzione Intero documento prima di confermare le scelte facendo clic su Ok Quando si elabora un documento, aggiungendo o eliminando del testo, applicando a esso una particolare formattazione, modificandone l'orientamento, i margini e le dimensioni della pagina, il documento viene rimpaginato automaticamente da quel punto in poi e le interruzioni di pagina vengono riposizionate di conseguenza. Prima di procedere alla stampa del documento, è quindi necessario controllare che l’interruzione automatica delle singole pagine sia posizionata in modo corretto e che non separi, come nell'esempio, un titolo dal relativo paragrafo testuale. In questi casi, è necessario utilizzare una specifica procedura per inserire un'interruzione di pagina nel punto desiderato, invece di lasciare spazi con il tasto Invio/Enter.
 Per inserire un’interruzione di pagina in un punto specifico del documento, dopo esservi posizionati in quel punto, potete seguire uno dei due procedimenti di seguito illustrati. -Nel gruppo Imposta pagina della scheda Layout, fate clic sul pulsante Interruzioni e, nella sezione Interruzioni di pagina del menu a tendina che si apre, selezionate il comando Pagina. -La pagina viene interrotta nel punto desiderato. -Nel gruppo Pagine della scheda Inserisci, fate clic sul pulsante Interruzione di pagina. -La pagina viene interrotta nel punto desiderato. Per eliminare un’interruzione di pagina, posizionatevi sull'interruzione e premete il tasto Canc sulla tastiera. Le intestazioni e i piè di pagina devono essere inseriti in aree dedicate, che si trovano rispettivamente nel margine superiore e inferiore di ciascuna pagina di un documento e possono contenere testo, grafica e campi (ad esempio titolo del documento, logo di una società, numeri di pagina, data, ecc.). Per inserire un’intestazione o un piè di pagina è necessario quindi attivare le rispettive aree di inserimento. -Un primo metodo per attivare queste aree consiste nel fare doppio clic su di esse. -Digitate quindi il testo dell'intestazione e, per inserire il piè di pagina, fate clic sul pulsante Vai al piè di pagina, gruppo Spostamento, scheda Progettazione, scheda contestuale Strumenti intestazione e piè di pagina -Digitate il testo del più di pagina o inserite il campo opportuno Quando vi trovate nelle aree di inserimento, si attiva la scheda contestuale Strumenti intestazione e piè di pagina, che contiene tutti gli strumenti necessari alla gestione ottimale delle intestazioni e dei piè di pagina.  In alternativa Attivate la scheda Inserisci e nel gruppo Intestazione e pie di pagina, fate clic sui relativi pulsanti In entrambi i casi, si apre un menu a tendina che contiene diverse opzioni predefinite. Per inserire del semplice testo, selezionate l'opzione Vuoto. Dopo aver inserito intestazione e piè di pagina, per uscire dalla modalità di inserimento fate doppio clic in un punto qualsiasi del documento. Modificare ed eliminare Il metodo più rapido per modificare il testo nell’intestazione o nel piè di pagina consiste nel fare doppio clic sulla relativa area di inserimento e modificare il testo, o formattarlo, utilizzando le stesse procedure per modificare e formattare qualsiasi parte di testo nel documento (Modulo 3). Per eliminare il testo, selezionatelo e premete il tasto Canc. In alternativa Fate clic sui relativi pulsanti nel gruppo Intestazione e piè di pagina della scheda Inserisci e selezionate i comandi Modifica Intestazione, Rimuovi intestazione o Modifica a pie pagina, Rimuovi a pie pagina Si è detto che nell'intestazione e nel piè di pagina, oltre al testo, possono essere aggiunti vari tipi di informazioni, quali ad esempio la data, il numero di pagina, il nome del file, l'autore. Il filmato che segue mostra i procedimenti da seguire. Dopo aver attivato l'area di inserimento opportuna, tutti i pulsanti per inserire i suddetti campi si trovano nella scheda Progettazione della scheda contestuale Strumenti intestazione e piè di pagina. Anche questi dati possono naturalmente essere formattati a piacere come qualsiasi parte di testo Per rimuovere questi dati, selezionateli e premere il tasto Canc. È anche possibile applicare al documento la numerazione automatica di pagina evitando di inserire il campo nell'intestazione o nel piè di pagina. -Un primo metodo per attivare queste aree consiste nel fare doppio clic su di esse. -Digitate quindi il testo dell'intestazione e, per inserire il piè di pagina, fate clic sul pulsante Vai al piè di pagina, gruppo Spostamento, scheda Progettazione, scheda contestuale Strumenti intestazione e piè di pagina -Digitate il testo del più di pagina o inserite il campo opportuno 6.2 CONTROLLO E STAMPA Word mette a disposizione strumenti di controllo ortografico del testo per cercare e correggere errori grammaticali o di digitazione. Per attivare il controllo ortografico, posizionatevi all'inizio del documento, attivate la scheda Revisione e, nel gruppo Strumenti di correzione, fate clic sul pulsante Controllo ortografia e grammatica. Per verificare solo parte del documento, selezionate la parte di testo da controllare. Primo salvataggio Dopo aver creato un nuova presentazione, è necessario procedere al suo salvataggio, specificando il nome e la posizione. Selezionate File quindi il comando Salva o Salva con nome. Selezionate Sfoglia o Questo PC se volete salvare la presentazione in locale. Se volete invece salvarla online, ad esempio nello spazio su cloud messo a disposizione da Microsoft, selezionate OneDrive. Dopo aver selezionato il percorso all'interno dell'unità disco, nell'esempio, Volume (D:), oppure in Rete, attribuite un nome alla presentazione e fate clic su Salva. Il comando Salva con nome si deve utilizzare anche nel caso in cui vogliate salvare un file esistente con un nome diverso; le modalità sono le stesse descritte per il primo salvataggio di un file. PowerPoint supporta diversi formati e relative estensioni, ognuno con caratteristiche particolari. Il formato di file predefinito in PowerPoint (dalla versione 2007 in poi) è la Presentazione standard di PowerPoint, con estensione pptx. Questo formato richiede che il programma sia installato sul PC o dispositivo. Per salvare la presentazione in un formato diverso, attivate la scheda File e selezionate il comando Salva con nome; nel menu associato alla casella Salva come, potete scegliere il formato desiderato. Ad esempio: -il formato PDF, sviluppato da Adobe Systems, mantiene la formattazione dei documenti e consente la condivisione di file; -il formato Solo presentazione di PowerPoint, con estensione ppsx, consente avviare la presentazione a tutto schermo anche se il programma non è installato sul computer; -il formato immagine (GIF, JPEG, PNG, TIFF, BMP) consente di salvare una o tutte le diapositive in uno specifico formato immagine, adatto all’utilizzo. • GIF (Graphics Interchange Format)—> gif—> Il formato di file GIF è limitato al supporto di 256 colori, quindi è più efficace per le immagini digitalizzate, ad esempio le illustrazioni.        GIF può anche essere utile per i disegni a linee, le immagini in bianco e nero e il testo piccolo. GIF supporta l'animazione e gli sfondi trasparenti. • File in formato JPEG (Joint Photographic Experts Group)—> jpg—> Il formato di file JPEG supporta 16 milioni di colori ed è più adatto per fotografie e grafica complessa. • Formato PNG (Portable Network Graphics)—> png—> PNG è stato approvato come standard dal World Wide Web Consortium (W3C) per sostituire GIF. PNG non supporta l'animazione come GIF e alcuni browser meno recenti non supportano questo formato di file. • TIFF (formato di file di immagine tag)—> tif—> TIFF è il formato di file ottimale per l'archiviazione di immagini con mapping di bit nei computer personali. La grafica TIFF può essere di qualsiasi risoluzione e può essere in bianco e nero, in scala di grigio o in colore. • Bitmap indipendente dal dispositivo—> bmp—> Una bitmap è una rappresentazione costituita da righe e colonne di punti, di un'immagine grafica in memoria computer. Il valore di ogni punto viene archiviato in uno o più bit di dati. In PowerPoint, come negli altri applicativi Office, è possibile aprire contemporaneamente più file. -Per passare velocemente da una presentazione aperta all'altra, fate clic sulle finestre iconizzate dei file di PówerPoint aperti al momento e presenti sulla barra delle applicazioni. -In alternativa, attivate la scheda Visualizza, nel gruppo Finestra fate clic sul pulsante Cambia finestra e selezionate la presentazione che volete avere in primo piano. Se volete visualizzare contemporaneamente tutte le presentazioni aperte, sempre nel gruppo Finestra fate clic sul pulsante Disponi tutto o Sovrapponi. Per passare da una presentazione all'altra, fate semplicemente clic sulla relativa finestra. 1.2 MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ In PowerPoint è possibile personalizzare la copia del programma in uso modificando alcune impostazioni di base, ad esempio il nome dell'utente e le cartelle predefinite per aprire e salvare i file. In particolare, attivando la scheda File e selezionando il comando Opzioni si apre l'omonima finestra che consente: • nella sezione in Generale, di impostare il Nome utente; • nella sezione Salvataggio, di modificare il Percorso file locale predefinito, il Percorso file salvataggio automatico e impostare la tempistica del salvataggio automatico. Modifica delle opzioni di base di PowerPoint: nome utente, percorso predefinito di apertura e salvataggio del file, salvataggio automatico. Il modo più immediato per chiarire dubbi sull’utilizzo di PowerPoint, così come di qualsiasi applicativo, è consultare la Guida in linea. Dopo aver avviato il programma, esistono diverse possibilità per accedere alle funzioni di supporto online: -premete il tasto F1 sulla tastiera e, nella finestra che si apre, digitate nella casella di ricerca le parole chiave della funzione che volete approfondire; -aprite la scheda File e fate clic sul punto interrogativo (?) in alto a destra. Nella finestra che si apre, digitate nella casella di ricerca le parole chiave della funzione che volete approfondire; Gli argomenti ricercati vengono presentati in forma di collegamenti ipertestuali, che rimandano ad approfondimenti consultabili via Internet. Altra utile funzionalità per gli utenti sono i tooltip, suggerimenti in forma di finestre popup, che compaiono posizionando il cursore sui diversi elementi dell'interfaccia grafica del programma (pulsanti, icone, comandi) e che ne descrivono la funzionalità. Negli applicativi Microsoft Office la guida è impostata automaticamente per eseguire un accesso Web alle risorse in rete ed è praticamente inutilizzabile offline. PowerPoint imposta di default la percentuale di visualizzazione delle diapositive, adattandola alle dimensioni della finestra del programma. Per migliorare la leggibilità della presentazione è possibile aumentarne o ridurne a piacere la percentuale di visualizzazione, operazione che non ha alcun effetto sulla formattazione e, di conseguenza, sulla stampa del documento. Si premette che in tutti gli applicativi dell’ambiente Windows, per modificare la percentuale di zoom è possibile utilizzare la tastiera e il mouse o solo la tastiera, premendo e tenendo premuto il tasto Ctrl e: • facendo scorrere la rotellina del mouse verso l'alto per ingrandire, verso il basso per rimpicciolire; • premendo il tasto + (ingrandire) o il tasto - (rimpicciolire) sulla tastiera. Il metodo più rapido per aumentare o diminuire la percentuale di zoom consiste nell'utilizzare lo slider, nell'angolo in basso a destra della schermata. Per avere invece il controllo completo sul sistema di visualizzazione, potete usare i pulsanti presenti nel gruppo Zoom della scheda Visualizza. Facendo clic sul pulsante Zoom si apre l'omonima finestra (vedi sotto), che consente di impostare la percentuale di zoom desiderata. Per tornare all'impostazione di default fate clic su Larghezza finestra. Le barre degli strumenti negli applicativi Microsoft Office, a partire dalla versione 2007, sono state sostituite dalla barra multifunzione, suddivisa in schede che a loro volta contengono comandi in forma di icona (pulsanti).  I pulsanti attivano un'azione o aprono menu o riquadri contenenti ulteriori opzioni e comandi selezionabili. -E possibile gestire la visualizzazione della barra multifunzione utilizzando il pulsante Opzioni visualizzazione barra multifunzione, in alto a destra. L'opzione impostata di default è Mostra schede e comandi -In alternativa, è possibile visualizzare solo le schede e, facendo clic sulla singola scheda, vengono visualizzati i relativi gruppi e comandi. -Oppure si può nascondere completamente la barra multifunzione. Facendo poi clic sui tre puntini orizzontali, nell'angolo superiore destro, viene ripristinata l'ultima modalità di visualizzazione impostata. -In alternativa, potete anche fare doppio clic sul nome della scheda attiva per ridurre la barra multifunzione e poi fare doppio clic sul nome di qualsiasi scheda per ripristinare la barra.
 Oppure fate clic destro su una scheda qualsiasi e selezionate Comprimi barra multifunzione e poi ripetete la stessa operazione o fate doppio clic sul nome di una scheda per riportare la barra alle dimensioni originali. 2. PRESENTATION - sviluppare una presentazione 2.1 VISUALIZZARE LE PRESENTAZIONI PowerPoint permette di visualizzare una presentazione in diversi modi, che garantiscono
 l’ottimizzazione della vista a seconda delle operazioni che si stanno compiendo; alcune visualizzazioni sono utili in fase di creazione della presentazione, altre sono consigliabili per la sua esecuzione. Le opzioni relative alle diverse visualizzazioni in PowerPoint sono disponibili nella scheda Visualizza, gruppi Visualizzazione presentazioni e Visualizzazioni master. Le visualizzazioni più usate sono disponibili anche sulla barra attività, nella parte inferiore destra della schermata del programma. VISTA NORMALE Quando si avvia il programma, la vista impostata di default è visualizzazione Normale, ossia la modalità di modifica normalmente utilizzata per elaborare le diapositive. La schermata si presenta suddivisa in due aree di lavoro:  • il riquadro di sinistra mostra le anteprime delle diapositive;  • l'ampia area di lavoro centrale mostra l’ingrandimento della diapositiva selezionata, sulla quale vengono apportate le modifiche. VISTA SEQUENZA/ORDINE DIAPOSITIVE In visualizzazione Sequenza diapositive si ottiene una visione globale di tutte le diapositive della presentazione in miniatura, complete di testo ed elementi grafici. Questa modalità di visualizzazione è utile per riorganizzare le diapositive: è sufficiente infatti fare clic su una diapositiva e trascinarla nella nuova posizione. Per accedere alla visualizzazione Sequenza diapositive potete usare l'omonimo pulsante presente sia sulla barra attività in basso a destra, sia nel gruppo Visualizzazioni presentazione della scheda Visualizza. VISTA PAGINA NOTE Quando si crea una presentazione, è possibile aggiungere note del relatore (non visibili al pubblico) a cui fare riferimento durante l'effettiva esecuzione della presentazione.
 Per inserire annotazioni testuali non è necessario impostare la vista Pagina note ma, in modalità di visualizzazione Normale, è sufficiente aprire l'area note e digitare il testo. Per impostazione predefinita, l'area note non è visibile; per visualizzarla, fate clic sul pulsante Note sulla barra attività, oppure sul pulsante Note, nel gruppo Mostra della scheda Visualizza.
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