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Monarchia assoluta e guerre tra XVII e XVIII secolo, Appunti di Storia

La forma costituzionale dominante in Europa; la Francia di Luigi XIV; Versailles, il teatro del potere; la Russia; le altre monarchie: Austria, Spagna e Polonia; nuovi ordinamenti degli eserciti; potenze in guerra nel Settecento.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 10/09/2023

AliceBonetta
AliceBonetta 🇮🇹

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Scarica Monarchia assoluta e guerre tra XVII e XVIII secolo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Monarchia assoluta e guerre tra XVII e XVIII secolo La forma costituzionale dominante in Europa Nel continente europeo la forma costituzionale dominante è la monarchia assoluta, come la Francia di Luigi XIV, la Russia e la Prussia. Il ridimensionamento delle autonomie dei ceti deve accompagnarsi a sistemi che ne assicurino il consenso, mentre i sovrani assoluti puntano a garantirsi il sostegno delle élite nobiliari. La Francia di Luigi XIV Luigi XIV passa la sua giovinezza sotto la reggenza della madre, Anna d’Austria, e del cardinal Mazzarino. Alla morte del cardinal Mazzarino, il Primo Ministro, Luigi XIV annuncia che lui stesso assumerà personalmente il controllo degli organi di governo. Luigi XIV ricorre a ministri e funzionari di origine borghese o proveniente dai ranghi della noblesse de robe (nobiltà di toga) e questo suo tipo di scelta, di contare cioè su borghesi o membri della nobiltà inferiore per l’amministrazione del proprio regno, è un modo per allentare le tensioni che derivano dalla repressione delle preesistenti istanze cetuali. Ma che ne è della nobiltà di spada? Luigi XIV ne teme le ambizioni e quindi per attirarle a sé ne perfeziona in modo esemplare il sistema della corte, facendo costruire persino un nuovo palazzo che possa ospitarla fuori Parigi, a Versailles. Uscire dalla città è una scelta che ha a che fare anche con le preoccupazioni per la sicurezza personale del sovrano e del suo sistema di potere. In questa fase vengono fondate le Accademie reali per incoraggiare la formazione dei giovani talenti in questi settori. Si forma anche un ufficio di censura che supervisiona le pubblicazioni da dare alle stampe. Luigi XIV due giorni dopo la sua incoronazione procede al rito dell’imposizione delle mani sui malati di scrofola, che ripeterà nel corso di tutto il suo regno. Il re è perfettamente consapevole del senso di queste cerimonie e prende forma anche l’idea di uniformare e ricondurre a sé l’esercizio stesso della religione. L’obiettivo viene perseguito attraverso tre mosse fondamentali. Nel 1682 Luigi XIV ottiene dall’Assemblea del clero francese una dichiarazione, secondo cui si sostiene l’assoluta indipendenza del potere temporale dei sovrani dal potere spirituale del papa e la superiorità del concilio sul papa. La dichiarazione riafferma anche la tradizionale autonomia della Chiesa cattolica di Francia nei confronti del papa. Nel 1685 Luigi XIV promulga l’editto di Fontainebleau con il quale viene rievocato l’editto di Nantes e con cui vuole imporre nel regno l’uniformità religiosa. Molti calvinisti non accettano l’imposizione e in molti decidono di andarsene dalla Francia, assestando un colpo durissimo all’economia francese. In questo periodo vengono quindi iniziate molte persecuzioni contro le correnti cattoliche eterodosse, come quelle contro i giansenisti. Il teologo fiammingo Cornell Janses, teorizzatore del giansenismo, sostiene una versione della teoria della predestinazione non distante da quella dei calvinisti. Al centro del sistema dei valori c’è la fama, da conquistare con prosperità economica e con attività politica di espansione territoriale. La prosperità economica si ottiene attraverso la politica economica elaborata da Jean-Baptiste Colbert, Controllore generale delle Finanze, la cui idea è quella di un costante intervento dello Stato nella vita economica interna. Si tratta di una politica economica mercantilistica, che intende favorire le esportazioni e ostacolare le importazioni con pesanti dazi protettivi. Nelle attività artigiani sono promossi nuovi standard di qualità dei prodotti. Vengono poi concessi monopoli a singoli imprenditori o gruppi di imprenditori in settori ritenuti strategici e importanti sussidi statali vengono indirizzati anche verso i cantieri navali. Nell’ambito delle produzioni di lusso, nel 1662 il sovrano ordina l’acquisto di manifattura di arazzi Gobelin. Nel 1665 Colbert fonda una Compagnia Statale per la produzione di vetri e specchi, che nel 1693 si installa a Saint-Gobelin. Nel 1664 vengono fondate la Compagnia delle Indie Orientali e la Compagnia delle Indie Occidentali, entrambe controllate dal sovrano. La politica estera è orientata ad ampliare i possedimenti o l’influenza della Francia negli Stati circostanti. Con un riordinamento e un aumento degli effettivi dell’esercito, Luigi XIV allarga i confini francesi a est e a nord e ciò fa lievitare la pressione fiscale da cui sono largamente esentati i nobili e il clero. L’esito della guerra di Successione spagnola ridimensiona i progetti espansionistici di Lugi XIV. Versailles, il teatro del potere Il trasferimento dei nobili alla corte di Versailles viene fatto sia per mantenere al sicuro la persona del re e il suo sistema di potere ma anche per mettere in scena il teatro del potere, in un’incessante rappresentazione della sua dignità. Nel 1699 il palazzo di Versailles ospita stabilmente poco più di 5000 persone, servitù inclusa. Anche nella sua camera da letto il sovrano non smette di essere tale, poiché ogni mattina vi ha luogo il rito del lever del re, momento successivo alla vestizione del re. Le modalità di partecipazione e i gesti dei nobili hanno tutti un valore simbolico, poiché segnano il grado di maggiore o minore vicinanza a re dei nobili ammessi a corte. L’aspetto essenziale della monarchia francese è il carattere patrimoniale del potere sovrano e la commistione diretta fra pubblico e privato. La corte di Versailles è centro del regno e ciò riassume in modo concreto le implicazioni simboliche contenute nell’idea del re come patriarca. La casa del re è la casa delle maggiori famiglie nobiliari. Partecipare alla vita di corte, scandita da un’elaboratissima etichetta è un segno di prestigio che rafforza il sentimento di onore, ma la vicinanza al re ha anche altri vantaggi:  sensibilizzare il re verso l’una o l’altra scelta politica;  farsi vedere da lui. Il re in cambio vuole la fedeltà alla sua persona e alla sua politica e in questo modo Luigi XIV è in grado di costruirsi un tessuto di consenso politico presso gli strati di élite. La Russia Nel 1613 Michele Romanov viene eletto zar e così si chiude la lunga fase di disordini sociali iniziati con Ivan IV il Terribile. Michele Romanov viene da una famiglia di bolari e attenua i disordini sociali. Nella prima metà del XVII secolo, il fronte nobiliare, composto dalla nobiltà dei bolari e dai funzionari statali nobili, si ricompatta. Lo Zemsky Sobor, cioè l’assemblea dei ceti, diventa lo strumento istituzionale attraverso cui il nuovo fronte nobiliare riesce a manifestare i suoi comuni intendimenti. Nel 1649 durante il regno dello zar Alessio I, lo Zemsky Sobor approva un importantissimo Codice civile e penale, che esprime gli interessi diretti di tutti i gruppi nobiliari, poiché:  introduce in modo definitivo la servitù della gleba per i contadini della gran parte delle proprietà terriere;  stabilisce limiti alla libertà di movimento dei mercanti e degli artigiani delle città. L’ingrandimento delle strutture sociali provoca forte tensione sociale, che esplode nel 1670-1671 in una grande rivolta di cosacchi e di contadini. Nel 1670 Stenka Razin, uno dei capi dei cosacchi, una comunità di cavalieri nobili, dediti a razzie comprese tra i fiumi Volga e Don, incita alla rivolta contro i boiari e i pomeščiki. La ribellione ottiene un enorme successo e, solo dopo l’intervento dell’esercito regolare, viene sedata. Nel 1682 viene incoronato Pietro I il Grande, il quale è convinto che un rinnovamento della società russa e un rafforzamento delle strutture dello Stato passino attraverso un’imitazione dei modelli comportamentali e istituzionali offerti dall’Europa occidentale. Al suo ritorno imporre per legge l’adozione di fogge e acconciature occidentali, tra cui è famoso l’obbligo del taglio delle lunghe barbe, tipica acconciatura dei cristiani ortodossi russi. Comunque, l’opera di rinnovamento riguarda soprattutto le strutture dello Stato russo. Pietro il Grande:  potenzia l’esercito;  ristruttura il prelievo fiscale;  pone sotto il suo pieno controllo la Chiesa ortodossa;  abolisce o ignora gli organismi di rappresentanza cetuale;  crea un’unica nobiltà terriera e di servizio Nel 1722 il risultato è raggiunto dalla Tavola dei ranghi, che disciplina le carriere dei funzionari pubblici frazionandola in tre categorie e in quattordici gradi. Sulla base delle norme contenute nella Tavola, chiunque deve iniziare la sua carriera dal primo livello, progredendo sulla base del merito e dei servizi resi. Il processo di centralizzazione assolutista ha bisogno del suo luogo di celebrazione, della sua capitale, che non vuole più che sia Mosca e che diventa San Pietroburgo.
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