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Montale: La Vita e Opere di Eugenio Montale, Appunti di Italiano

Biografia di poeti italianiPoesia italiana del NovecentoStoria della letteratura italiana

Biografia e analisi della vita e delle opere di eugenio montale, poeta italiano nato a genova, autodidatta e protagonista della poesia italiana del novecento. Ha studiato commercio ma la sua passione per la poesia era forte. Ha conosciuto importanti intellettuali antifascisti come piero gobetti e ha firmato il manifesto degli intellettuali antifascisti. Ha studiato dante a firenze e ha incontrato thomas eliot, irma brandeis e altri importanti scrittori. Ha rifiutato di prendere la tessera fascista e ha dovuto dimettersi dal gabinetto vieusseux. Ha scritto poesie con tematiche di malinconia e desolazione, utilizzando la tecnica del correlativo oggettivo. Muore nel 1981.

Cosa imparerai

  • Che studi ha fatto Montale?
  • Che intellettuali ha conosciuto Montale?
  • Che tecnica poetica ha utilizzato Montale?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 08/05/2022

federica-minnici
federica-minnici 🇮🇹

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(1)

5 documenti

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Scarica Montale: La Vita e Opere di Eugenio Montale e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Eugenio Montale -> tacito che invita a riflettere per non cadere nelle mani dei Germani È nato a Genova, trascorre la sua giovinezza tra Genova e Monterosso; paesaggio marino e assolato è protagonista delle poesie di Montale. Ha fatto studi commerciali però la sua passione per la poesia era forte infatti la sua cultura fu autodidatta. Scoppia la prima guerra mondiale e torna a Genova dove conosce Piero Gobetti (esponente dell’antifascismo nel 1925 cura l’edizione della prima raccolta di Montale “ossi di seppia”), nel 1925 Montale firma il manifesto degli intellettuali antifascisti a cura di Benedetto Croce. Nel 1927 si trova a Firenze come direttore di un importante centro culturale (il gabinetto Vieusseux); qui conosce anche un importante scrittore angloamericano Thomas Eliot il quale scrisse “the west land”, lui a Firenze studia dante e spinse Montale a rileggere Dante prestando maggiore attenzione all’allegoria. Prende da Eliot la tecnica del correlativo oggettivo. A Firenze incontra la studiosa americana Irma Brandeis che Montale canterà nelle sue poesie sotto lo pseudonimo Clizia. Intorno al 1938 si rifiuta di prendere la tessera fasciata quindi deve dimettersi dall’incarico di direttore del gabinetto. Incontra anche molti scrittori Vittorini, Quasimodo e la moglie Drusilla Tanzi (mosca per la miopia); con questi scrittori si incontrava nel circolo letterario Giubbe Rosse. Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale, finita la guerra si sistema a Milano per lavorare come giornalista presso il Corriere della Sera (metà degli anni 50 > anni della società del consumo). In questo periodo smette di scrivere perché crede che la poesia ha perso il suo valore. Torna a scrivere nel 1964, un anno dopo la morte della moglie. Inizia la seconda fase (prima fase: ossi di seppia, le occasioni, la bufera e altro): in questi testi offre un'immagine negativa della società contemporanea. Nel 1975 riceve il premio Nobel per la letteratura e il suo discorso fatto per la premiazione aveva come titolo ”è ancora possibile la poesia?” Muore nel 1981. Ossi di seppia 1925 Dal punto di vista formale allude all’esigenza di ridare una struttura alla lingua italiana che era stata disossata dall’azione di D’Annunzio (ridotta a pura musica) i termini devono indicare con esattezza l’oggetto. Dal punto di vista tematico fa pensare a delle cose morte (cartilagine della seppia che noi vediamo quando il pesce è decomposto). La tematica centrale è quella del male di vivere: angoscia, condizione che non ti fa sentire in armonia con quello che ti circonda e condanna l’uomo all’incomunicabilitá, che porta all’isolamento. Tecnica del correlativo oggettivo: elencare una serie di oggetti definiti con estrema precisione in modo che l’oggetto richiami lo stato d’animo e viceversa (binomio inscindibile tra oggetto e stato d’animo). Spesso il male di vivere ho incontrato Il male di vivere viene descritto con il ruscello che fa fatica a passare attraverso un canale e la foglia bruciata dal sole si accartoccia, e il cavallo che stramazza al suolo per la fatica. CLIMAX ASCENDENTE (impedimento dolore e morte) Il male di vivere ha un rimedio > La divina indifferenza è simboleggiata dalla statua di marmo freddo, nuvola e falco (in alto e lontani dalle miserie umane) La poesia non può consolare o dare spiegazioni sul caos del mondo, dell’inquietudine dell’uomo ma può solo descriverlo. Sembra che si sia arreso invece vuole invece invitare a una resistenza intellettuale. Siamo nei primi anni 20, nel pieno del fascismo; Propaganda senza lasciare spazio a dubbi e incertezze. Ci sono due correlativi oggettivi che ci consegnano due tipi di poesia: - Croco (zafferano) poesia che ti consola che ti illude come la poesia D’Annunziana, è effimera (da solo in un prato polveroso) - ramo secco, arido ed essenziale, non bella nell’ascolto però mette il lettore davanti alla realtà dei fatti È una riflessione sul ruolo della poesia. Montale parla a nome dei poeti della sua generazione e si rivolge al lettore che è rappresentato dalla seconda persona singolare. Indagando il male di vivere ha necessità di un interlocutore, spesso e volentieri si identifica con una figura femminile. Ha lo stesso ruolo della Beatrice dantesca cioè quello di tramite fra la realtà terrena è quella metafisica. Le donne appaiono dopo la loro effettiva scomparsa dalla vita dell’autore. Irma brandeis come Clizia. Meriggiare pallido e assorto Sta descrivendo un paesaggio estivo nel primo pomeriggio (meriggiare) in cui la vita sembra essere ferma, in cui si è assorti da una sensazione di stanchezza > correlativo oggettivo della condizione esistenziale dell’uomo, data dall’aridità. Esistenza percorso di un uomo che costeggia una muraglia ma non può superarlo perché ci sono i cocci appuntiti delle bottiglie.
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