Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Approcci economici e teorie sulla mobilitazione sociale - Prof. Pilati, Appunti di Scienze Sociali

Diverse teorie economiche e sociologiche sulle motivazioni degli individui a partecipare a movimenti sociali e sulle organizzazioni che li sostengono. Vengono esaminate le teorie di olson, oberschall, verba, alba e tilly, che spiegano il ruolo delle organizzazioni, della mobilitazione delle risorse e della solidarietà tra i membri. Il documento conclude con la teoria di mccarthy e zald, che collega lo sviluppo di proteste a disponibilità di risorse individuali e collettive.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 22/02/2024

giulia-luzzini
giulia-luzzini 🇮🇹

5 documenti

1 / 70

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Approcci economici e teorie sulla mobilitazione sociale - Prof. Pilati e più Appunti in PDF di Scienze Sociali solo su Docsity! MOVIMENTI SOCIALI e AZIONI DI PROTESTA DATE ESAME: 5 giugno - 7 luglio - 31 agosto CONCETTI BASE - Azioni collettive di protesta = unità di base di fenomeni, quali movimenti sociali, ribellioni, cicli di protesta, rivoluzioni; sono singole azioni collettive, che possono strutturarsi in dinamiche (es. in movimenti sociali) >> es. azioni collettive svolte dai lavoratori o da gruppi di proteste del lavoro, come scioperi o occupazioni - Movimenti sociali = più attori legati fra loro in una rete, che si mobilitano attraverso azioni collettive (es. corteo, manifestazione) e hanno per obiettivo un mutamento o una resistenza  >> sono associazioni volte al mutamento (attori di cambiamento) >> sono forme di partecipazione slegate da dinamiche di partecipazione elettorale (extraistituzionali) SOGGETTI E OGGETTI DEI MOVIMENTI SOCIALI - Attori = organizzazioni sociali (per 50 anni considerate gli attori principali dei movimenti perché sono efficaci nel coordinare gli individui) >> negli ultimi anni sono state sostituito da organizzazioni via web >> attori che si organizzano senza l’aiuto di organizzazioni - Mutamento o resistenza = sono gli obiettivi a cui sono orientati movimenti sociali, legati a cambiamenti sociali, politici, economici o a resistere a dei cambiamenti  - Forme di protesta slegate da partecipazione politica (voto) = repertorio delle azioni - Dati statistici = limitanti e poveri nello studiare le azioni collettive >> necessità di raccogliere il dato (no dato individuale ricavato da indagini statistiche)  DOMANDE DI RICERCA - Domande descrittive: volte a descrivere il fenomeno, le sue caratteristiche e quelle degli attori >> es. come si caratterizzano le proteste anti-immigrati in Eu? - Domande esplicative: volte a spiegare e interpretare il fenomeno (“perché è emerso?”), attraverso teorie che guidano la spiegazione (fonti della letteratura sull’azione collettiva offrono concetti attraverso cui spiegare) >> es. ci sono caratteristiche dei singoli paesi che influenzano il contenuto e il tipo di rivendicazione? - La prima fase è solitamente descrittiva, mentre la seconda è esplicativa AZIONI COLLETTIVE - Azione collettiva = unità di base che spiega una serie di fenomeni empirici - Azioni collettive = azioni il cui scopo è di perseguire un obiettivo comune da parte di un gruppo organizzato, imprese pubblicamente e orientate al cambiamento, possono essere reattive (ristabilire e rivendicare diritti offesi, presenti soprattutto fino al diciannovesimo sec.) e proattive (per rivendicare nuovi diritti – es. scioperi per condizioni lavorative – soprattutto nel XX sec.) - Sono repertori di azioni caratteristiche di un gruppo sociale di un periodo storico = > il repertorio delle azioni collettive usate dai challengers cambiano nel tempo (azioni collettive di oggi – es. sit-in, occupazioni, negoziazioni, ecc. – sono diverse da quelle usate in passato) - Movimenti sociali = caso empirico ben specifico, tipo di azione collettiva - Le teorie dell’azione collettiva spiegano una serie di fenomeni = > la letteratura si è soprattutto sviluppata per spiegare i movimenti sociali - Alla base di vari fenomeni vi è l’azione collettiva di protesta, più dominanti per i fenomeni sociali >> non prevalgono movimenti sociali di lobby - Le azioni collettive politiche possono essere di protesta o consensuali - Secondo la sociologia dell’azione collettiva i movimenti sociali caratterizzati da azioni collettive di protesta, per la maggiore - Azioni collettive di protesta: o Azioni svolte da un insieme di individui e attori collettivi che si riconoscono come parte di un gruppo o Azioni svolte da uno o più gruppi che condividono un obiettivo o Il gruppo agisce unitariamente in nome di un senso di appartenenza ad una stessa comunità/gruppo sociale o Sono azioni intenzionali o Il gruppo opera in vista di un obiettivo comune, ovvero un cambiamento o la resistenza ad un cambiamento di natura politica o culturale = > implicano un conflitto - Le Bon, all’interno del suo testo “La psicologia delle folle”, osserva alcuni eventi nell’800 e analizza le proteste come folle >> proteste = comportamenti collettivi, definiti come tentativi da parte di folle di distruggere la società regredendola a stadi precedenti a quello evoluto dell’ordine (irrazionali) >> concetto di irrazionalità e patologia, ipnosi che si diffonde tra gli individui quando partecipano alle proteste >> la protesta è interpretata come comportamento collettivo, associata all’irrazionalità degli individui - McCarthy e Zald furono i primi studiosi a definire esplicitamente il concetto di movimenti sociali, all’interno della “teoria della mobilitazione delle risorse” (anni ’77) >> movimenti sociali = insieme di opinioni e credenze orientate al cambiamento, di natura razionale e strumentale - Tilly, storico e studioso di movimenti sociali, propone una definizione che evidenzia il rapporto conflittuale con le élite >> fornisce evidenze empiriche e produce una teoria in contrapposizione a quella di Le Bon >> definisce i movimenti sociali come azioni intenzionali (consapevolezza), sensate e controllate (organizzate), durevoli nel tempo, orientate verso le autorità da parte di gruppi esclusi >> azioni che mettono in relazione attivisti (challengers) e le attività politiche (stato nazione) - Tarrow propone una definizione di movimenti sociali, ovvero: delle sequenze di azioni che si moltiplicano nel tempo, basate sulla presenza di reti sociali e individui che si coordinano, sulla presenza di collective action frames (significati e interpretazioni legati al concetto di identità collettiva) e sulla capacità di sostenere sfide rivolte alle istituzioni - Il concetto di irrazionalità è presente nelle teorie del collasso sociale che associazione la protesta alla frustrazione (caratteristiche individuali) >> questo concetto è tornato ad essere usato per definire attività di protesta online, come online crowds >> concetto che si ritrova nel concetto di riots, che mette in evidenza l’irrazionalità della protesta - Un altro studioso, Melucci, pone attenzione al ruolo dell’identità collettiva e alle attività quotidiane dei movimenti, studiando i nuovi movimenti sociali >> secondo questo studioso il conflitto non è politico ma simbolico e di contrapposizione di categorie culturali e volto al riconoscimento di identità, diritti, ecc. (es. movimento femminista) >> costui descrive la situazione normale dei movimenti come una rete di piccoli gruppi sommersi nella vita quotidiana che investono nell’innovazione culturale = > es. movimenti femministi anni ’60-‘70: piccolo gruppo di donne attivo in forme di protesta latenti >> propone l’idea di un sistema di network - Della Porta definisce i movimenti collettivi come: attori collettivi che attraverso uno sforzo organizzato, sostenuto da reti di individui e gruppi dotati di una comune identità collettiva, si mobilitano in campagne di protesta e hanno per obiettivo un preciso mutamento sociale e politico - L’analisi dello studioso Diani degli anni ’90 identifica tre elementi che caratterizzano i movimenti sociali: 1. Identità collettiva: o Gli attori si definiscono e percepiscono come appartenenti alla stessa comunità = > sentimenti di appartenenza condivisi o Questo sentimento si definisce identità collettiva o L’identità collettiva è di natura dinamica (dipende dal tipo di relazioni tra attori) e durevole o Gli attori non si riconoscono poiché condividono tratti esterni (es. genere nel caso delle donne), ma interni (valoriali e di obiettivi comuni) = > condivisione di un obiettivo comune che guida le azioni della rete di attori attraverso il conflitto (idea di cambiamento che prospetta un modello diverso di società) non agiscono in maniera slegata) o Gli attori sono consapevoli del cambiamento e svolgono azioni dotate di senso = > agiscono insieme intenzionalmente e in maniera durevole o Senso di appartenenza comune in contrapposizione al nemico del movimento sociale (spesso le autorità o élite) = > noi VS altri 1. Rete di attori: o Reti di individui che permettono agli attori di agire in maniera organizzata e coordinata o I legami possono essere di natura materiale (es. passaggio di informazioni) o simbolico- culturale (es. condivisione di obiettivi e frames) o Il coordinamento è possibile grazie a organizzazioni di movimento sociale = > SMOs = organizzazioni razionali capaci di mobilitare risorse, permettere l’accesso a spazi, offrono leadership e passaggio di informazioni al fine di obiettivi di cambiamento o Per Tilly l’organizzazione/rete favorisce il passaggio da categoria sociale a gruppo sociale o Tilly identifica il termine catnet (category + network) = > canet = mostra come il passaggio da una categoria a un gruppo è facilitato dalla presenza di specifici tratti categoriali e reti di relazioni che uniscono individui che condividono questi tratti = > es. categoria di donne (categoria di genere): se queste condividono degli ideali sulla base di questo tratto di riconoscimento e questa condivisione di tratti e di ideali sono osservabili dall’esterno, allora la categoria di donne si trasforma in movimento o Possono sussistere reti di gruppi poco strutturati (es. movimento femminista) o gruppi informali (es. Occupy Wall Street – in reazione alla crisi economico-finanziaria del 2008) o Secondo alcuni studiosi l’uso dei media non rende più necessaria la presenza si SMOs 1. Conflitto: o I movimenti sociali sono dinamiche conflittuali o Presentano forme di azione non istituzionalizzate o Proteste possono essere di natura politica (contro élite e la loro interpretazione del mondo) o di natura culturale (contro la sfera simbolica-culturale) o Quando una organizzazione si istituzionalizza adotta azioni meno dirompenti = > è più incline alla negoziazione MODELLI DI AZIONE COLLETTIVA: QUALE SPECIFICITA’ PER I MOVIMENTI SOCIALI? – DIANI - Diani cerca di analizzare il nesso tra movimenti sociali e altre forme di azione collettiva, partendo dal definire un movimento sociale - Secondo questo studioso la RMT, la Pos, la teoria degli “schemi interpretativi dominanti” di Snow e dei NMS ha prodotto definizioni potrebbero reggere anche se si eliminasse il concetto di movimento sociale - Movimento sociale per Diani è un processo sociale in cui gli attori sociali che lo compongono: o sviluppano e riproducono orientamenti e relazioni conflittuali nei confronti di altri attori definiti sulla base di criteri sociali o sono inseriti in reticolo sociali informali o condividono un’identità collettiva - Dall’intersezione di questi elementi si può intendere un movimento come un orientamento conflittuale verso avversari sociali e politici, promossi attraverso network inter-organizzativi da attori legati tra loro da solidarietà e identità - I movimenti sociali, dunque, sono una forma di organizzazione sociale fondata su relazioni sociali tra attori impegnati in mobilitazioni - Un concetto fondamentale per l’identificazione di movimenti è la presenza di reti sociali informali: = > ciò differenzia un movimento da un’organizzazione (es. partiti, sindacati, ecc.) - I movimenti non sono organizzazioni, se con queste si indica un’entità con confini e procedure decisionali stabili o intensità diffusa, esito di un evento che fa precipitare la situazione = > es. uccisione di un uomo afrocaraibico a Londra comporta lo scoppio delle proteste o forte connotazione simbolica ed emotiva o sono spesso azioni violente in un lasso temporale ben definito - Una critica rivolta a studiosi di riots è quella di non considerare contesto esterno >> spesso l’attenzione è rivolta a difficoltà locali, con obiettivo di risolvere problemi locali - Viene usato il concetto di irrazionalità per spiegare queste azioni, connotate da giudizi politici negativi AZIONI CONNETTVIE - Bennet e Segerberg (2012) studiano l’uso di internet e le forme di azioni di protesta che si svolgono online = > azioni connettive - Le azioni connettive sono ad esempio la partecipazione online a raccolte firme, fondi, boicottaggio, ecc. - In questo senso gli attori agiscono come singoli - Si è sviluppata una discussione su quanto si possa parlare di azione collettiva online = > ciò perché le relazioni online sono effimere e fluide, quindi viene meno l’idea di identità collettiva e quanto un’azione online possa durare nel tempo - Nonostante ciò, molte azioni collettive concrete si basano su un incipit di azioni collettive online = > azioni connettive di secondo tipo ESEMPIO di azioni collettive di secondo tipo: proteste zero covid Cina, 2022 - Tipi di azioni: o azioni online per organizzazione del movimento o attraverso social (anche attraverso app e social proibiti dal regime cinese) per diffondere informazioni, chat e scambio di materiali quali video e canzone - Azioni collettive, sì o no: sono azioni collettive poiché hanno poi anche uno sviluppo concreto, nonostante nella prima fase di organizzazione i soggetti agiscano individualmente - Identità collettiva: i cittadini condividono una stessa situazione, condivisione di malcontento, e sviluppano un senso di identità verso un obiettivo comune, quale quello di liberarsi da una privazione di libertà, che però svanisce una volta raggiunto l’obiettivo - Conseguenze sulle dinamiche di azione osservate: organizzazione e coordinamento del movimento che poi ha esito concreto, internet sostituisce le SMOs nel coordinare il movimento PRIME TEORIE E COMPORTAMENTI COLLETTIVI - Il comportamento collettivo si differenzia dall’azione collettiva Comportamento collettivo Azione collettiva Aggregati sociali di individui es. folle Gruppi di individui Condivisione di tratti esterni No identità collettiva Interessi comuni e identità collettiva H agiscono unitariamente Comportamento spontaneio Partecipazione intenzionale e organizzata Membership e definizione degli antagonisti Limitato nel tempo Durevole - I primi approcci teorici, sviluppati nel corso dell’800, erano interessati a studiare i comportamenti collettivi - Comportamenti collettivi = fenomeni sociali quali panico, folle, manie, mode, ecc. - Le prime teorie a riguardo di eventi di protesta identificavano queste azioni come: o Irrazionali = > proteste come comportamenti non istituzionalizzati, che contrastano comportamenti convenzionali o Patologiche o Effetto di situazioni di tensione sociale TEORIA DELLA PSICOLOGIA DELLE FOLLE - Teoria elaborata da Le Bon - Coloro che partecipano alle proteste sono identificati come masse omogenee, amorali, guidate dall’istinto e manipolabili in quanto senza leadership - L’obiettivo delle folle è quello di distruggere la società regredendola a stadi precedenti a quello evoluto dell’ordine - Il comportamento della folla è per lo studioso dovuto ad uno stato di ipnosi = > forme di contagio e subordinazione dell’h alla folla - Per Le Bon le proteste sono atteggiamenti irrazionali e violenti - Tale teoria verrà però contraddetta dall’evidenza empirica TEORIE DEL COLLASSO SOCIALE – BREAKDOWN APPROCHES - Sono una serie di teorie mainstream, seguite fino agli anni ‘70 - Tra queste si colloca la teoria della deprivazione relativa - I conflitti vengono da queste teorie percepiti come disfunzionali all’equilibrio sociale, devianti e irrazionali - Le cause di questi conflitti vengono rintracciate nella tensione sociale e mancanza di riferimenti normativi - Turner e Killian si inseriscono in questo filone teorico: o Ritengono i movimenti sociali siano propri di gruppi sociali marginalizzati o senza norme = > assunzione di comportamenti devianti o Teoria che pone al centro l’h atomizzato ed escluso o L’ambiguità dell’ordine normativo facilita l’emergere di comportamenti collettivi non istituzionalizzati TEORIA DELLA DEPRIVAZIONE RELATIVA - Teoria elaborata da Gurr - Deprivazione relativa (relative deprivation): discrepanza percepita tra le aspettative degli individui (value expectations) e le possibilità e condizioni reali di ottenere o mantenere tali valori, dati i mezzi a disposizione (value capabilities) >> value expectations = condizioni di vita alle quali le persone credono di aver diritto >> value capabilities = condizioni che le persone possono ottenere o mantenere dati i mezzi a disposizione - Causa della deprivazione relativa: quando gli h mettono in discussione le proprie condizioni in contrapposizione a ciò che si aspettano di poter/dover avere = > tale situazione comporta sentimenti di frustrazione - La diffusione di frustrazione induce gli h all’azione collettiva = > più altro è lo scontento, maggiore è la probabilità di azioni violenti - Quindi, la fonte primaria dell’azione collettiva è il meccanismo di frustrazione-aggressione - È un’analisi che trova spiegazione dentro l’unità di misura dello stato mentale dell’individuo = > ha fondamenta psicologiche (unità di analisi = individuo) - Gurr parla infatti di mental illness, che si diffonde nella popolazione = > sindrome mentale che motiva l’azione collettiva per alleviare lo stato di frustrazione - Dunque, tale fenomeno collettivo di violenza politica è spigato come la somma di attributi individuali collegati a stati mentali di frustrazione e aggressività - L’azione collettiva è definita come una situazione di disgregazione sociale, dopo rapidi cambiamenti o Attori agiscono in base ai propri interessi, in maniera strategica, attraverso azioni che implicano minori costi e maggiori benefici - Studi che contribuiscono all’emergere della teoria della mobilitazione delle risorse: a. Razionalità e azione collettiva, Olson: >> nel suo testo “The logic of collective action” anticipa alcuni ideali della RMT >> è un approccio che deriva dall’economia >> sostiene che gli individui siano attori razionali, motivati a perseguire beni privati = > h non sono motivati a partecipare a SM (Social Movements) per il raggiungimento di beni pubblici se, nel caso l’azione collettiva abbia successo, possono anch’essi usufruire dei benefici >> per Olson non tutti i membri di un gruppo sono disposti a pagare dei costi se, in ogni caso, possono averne dei benefici = > problema dei free rider: individui convinti che non ci sia un effetto visibile del proprio contributo nel raggiungimento di un bene >> dilemma: se l’obiettivo è un bene pubblico, è razionale per ogni h non partecipare all’azione collettiva poiché questa impone un costo il cui beneficio può essere usufruito anche da coloro che non vi hanno partecipato >> soluzione per Olson: le organizzazioni dovrebbero offrire incentivi selettivi (es. avanzamento in carriera del singolo) o adottare meccanismi di coercizione (es. sanzioni a chi non partecipa) = > aumentare partecipazione ai movimenti >> contributi alla RMT: pone al centro la capacità delle organizzazioni di monitorare e mobilitare risorse b. Studi sul ruolo delle organizzazioni, Oberschall: >> pubblica nel ‘73 “Social Conflict and Social Movements” >> i movimenti sociali sono visti come risposte razionali ad interessi personali e di gruppo >> sostiene che le persone che sono connesse socialmente attraverso organizzazioni comunitarie (religione, cultura, etnicità) e associazioni (quali sindacati, partiti politici, ecc.) hanno più probabilità di unirsi a movimenti sociali rispetto a persone isolate >> contributo alla RMT: dà importanza a organizzazioni sociali preesistenti PS: Civic voluntarism model, Verba, Alba et al. 1995: stipula l’esistenza di una relazione tra organizzazione e partecipazione politica (chi partecipa di più a organizzazioni – es. sportive, culturali, ecc. – ha più possibilità di partecipare politicamente) c. Organizzazioni e mobilitazioni delle risorse, Tilly: >> 1978 “From Mobilization to Revolution” >> riflette sui processi legati alla mobilitazione delle risorse e sul ruolo delle organizzazioni >> gli attori vengono identificati come una collettività >> organizzazioni = attori collettivi in grado di mobilitare risorse per l’azione collettiva >> azioni collettive derivano da processi politici, dalle condizioni del contesto esterno e dalle relazioni tra attori politico-istituzionali e challengers >> challengers e membri: compito di aumentare le risorse a disposizione per massimizzare le azioni di protesta >> gruppi con alto grado di organizzazione riescono a mobilitare più facilmente le risorse >> la possibilità di mobilitare le risorse dipende soprattutto dall’organizzazione sociale preesistente >> le organizzazioni favoriscono la solidarietà e agevolano le relazioni prolungate tra i membri, generando identità collettiva - Tutte queste teorie sono state molto importanti per il successivo sviluppo della RMT proposta nel ’75 da McCarthy e Zald - Nel proporre tale teoria, McCarthy e Zald, ritengono che i presupposti per lo sviluppo di proteste siano collegati alla disponibilità di risorse individuali e collettive = > gli attori sociali devono possedere risorse per potersi impegnare in tali azioni - Tra tali attori sono comprese, per i due studiosi, anche le élite = > supporto esterno ai movimenti, grazie alla fornitura di risorse (es. servizi, denaro, ecc.) - Es. movimento per i diritti civili: si è attivato a livello nazionale solamente quando anche gli studenti bianchi si uniscono al movimento - Viene dunque rovesciata l’ipotesi di Olson, che sosteneva che anche coloro che beneficiano di un’azione politica non sono portati ad agire = > Zald e McCarthy costoro sono portati a sostenere dall’esterno i movimenti sociali - Viene enfatizzata la figura dei leaders, ovvero coloro che possono occuparsi in modo professionale (fare carriera) dell’organizzazione dei SM - Il processo di mobilitazione delle risorse riguarda il trasferimento di risorse individuali (denaro, lavoro) ad attori e organizzazioni di movimento sociale = > risorse che sono controllate dai challengers - Dunque, secondo questa teoria, lo sviluppo di SM dipende molto dal supporto esterno: o Leaders = imprenditori orientati alla mobilitazione delle risorse o Organizzazione = unità di analisi principale - I due studiosi di concentrano anche sullo studio dell’organizzazione del movimento sociale, SMO (Social Movement Organization) - Le SMO sono organizzazioni formali complesse che identificano dei precisi obiettivi allo scopo di implementarli = > focus sulle strategie e tattiche delle organizzazioni e sul problema delle scelte di competizione e collaborazione, e la capacità di mobilitare il supporto esterno - Viene enfatizzata la relazione con il contesto esterno = > la società fornisce infrastruttura che le organizzazioni possono utilizzare (servizi, attrezzature, comunicazione, legami di rete preesistenti) - Gli h mettono a disposizione le proprie risorse individuali ed il loro coinvolgimento in organizzazioni gli permette di: o Aumentare il proprio capitale sociale o Migliorare le proprie abilità comunicative o Le proprie capacità organizzative - I due studiosi avanzano diverse ipotesi riguardo alla mobilitazione delle risorse: o Più risorse sono disponibili in una società, più attività sociali ci sono poiché maggiori sono le risorsi a disposizione delle SMO o Più individui hanno tempo di impegnarsi in tali attività in modo professionale, più saranno presenti azioni collettive o Maggiore è la disponibilità di risorse di coloro che sostengono il movimento, anche esternamente, maggiore è la probabilità che si diffondano nuove SMO - Il ruolo delle organizzazioni è stato messo in discussione con l’arrivo delle ICTs (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione) - L’uso dei media digitali ha cambiato dinamiche di reclutamento di individui nei movimenti sociali abbassando i costi di mobilitazione delle risorse, di partecipazione, di gestione e organizzazione delle azioni collettive = > di conseguenza le opportunità partecipative sono aumentate - Movimenti sociali = rete di attori diversi (organizzazioni, individui, ecc.) che instaurano legami diversi = > gli attori che mobilitano le risorse sono diversi - Differenza tra SMO e organizzazione digitale: o internet riduce i costi collegati alla comunicazione tra attori, al coordinamento degli individui e dei gruppi (anche dispersi e fisicamente lontani) o alcuni autori hanno evidenziato che seppur i media hanno costi ridotti rispetto all’azione collettiva concreta, spesso la partecipazione online è effimera e non richiede molto impegno politico - Questa teoria è stata però criticata esplicitamente da McAdam sotto alcuni aspetti: o La RMT non distingue tra gruppi esclusi e membri che hanno accesso al sistema politico. I gruppi esclusi devono adottare mezzi e metodi diversi, non istituzionalizzati, per imporre un cambiamento radicale 1. Modello della polity di Charles Tilly - Tilly definisce la sua prospettiva teorica pro-marxista = > sottolinea gli interessi conflittuali - Per Tilly i movimenti sociali sono infatti interazioni conflittuali, organizzate e durevoli nel tempo, attraverso cui gli attori rivendicano i propri interessi in contrapposizione alle élite - Tilly sviluppa il modello della polity nell’opera del 1978 “From Mobilization to Revolution” - Questo autore ha una visione statica del coinvolgimento politico dei vari gruppi nel conflitto = > identifica due tipologie di attori nella polity: o Governo = attore che ha controllo dei mezzi di coercizione o Contenders = gruppi che usano le proprie risorse per influenzare le azioni del governo e migliorare le proprie condizioni di potere - A loro volta i contenders sono distinguibili in due tipologie: o Coloro che appartengono alla polity = possono accedere a poteri decisionali a costi limitati, hanno risorse per accedere alla sfera politica e vi partecipano grazie ad azioni routinarie, lobbying, media e contatti con rappresentanti politici e adottano strategie politiche convenzionali o Coloro che sono esclusi dalla polity = definiti challengers, non hanno risorse per accedere alla sfera politica, adottano azioni che richiedono costi elevati, non convenzionali (di protesta) e dirompenti per poter partecipare alla sfera politica - Tilly pone molta enfasi sul ruolo del contesto esterno e sulla struttura delle opportunità politiche (POS) = > indaga le opportunità politiche che facilitano l’azione collettiva - Le opportunità politiche riguardano due dimensioni: o Livello di repressione o facilitazione = azioni che aumentano o diminuiscono il costo dell’azione collettiva (tema molto discusso soprattutto dopo lo sviluppo delle Primavere arabe) >> maggiore è la repressione minori sono le opportunità politiche (es. capacità di mobilitare risorse) >> maggiore è la facilitazione maggiori sono le opportunità che portano all’emergere di azioni collettive Azione del governo = ruolo delle policies, leggi e controlli sociali da parte delle autorità politiche che determinano (contesto principale in cui si svolge l’azione), cambiamenti di policies e azioni di governi aumentano o deprimo il livello generale di azione collettiva = > es. immigrati in Eu: contesto esterno costituito da leggi di cittadinanza che ne determina il basso livello di partecipazione politica 1. Doug McAdam: - Pone alla base della propria analisi la struttura sociale = > nei termini di gruppi che occupano posizioni strutturali, dotati di diverse risorse e opportunità di accesso alla sfera politica - Presuppone che il potere e la ricchezza siano concentrati nelle mani delle élite = > mentre la maggior parte dei gruppi sociali siano sia deprivata da capacità decisionali - Queste circostanze limitano la capacità di negoziazione e partecipazione ai canali politici istituzionali e a forme di partecipazione routinarie extra-istituzionali - Movimenti sociali per McAdam = tentativi razionali da parte di gruppi esclusi di esercitare influenza politica e difendere interessi collettivi attraverso mezzi non istituzionali = > sono azioni collettive in cui sono coinvolti gruppi di classi alla base sociale (mass base), escluse e marginalizzate - Ipotesi di McAdam: o I movimenti sociali si sviluppano in un arco di tempo prolungato o Sono una risposta ad ampi processi sociali, politici ed economici = > definiti come la struttura delle opportunità politiche o Importanza delle organizzazioni della base sociale che facilitano la mobilitazione di risorse e promuovono il processo di liberazione cognitiva = > permettono la politicizzazione delle frustrazioni - Questo studioso analizza tre fattori che permettono lo svilupparsi di azioni collettive: a) Struttura delle opportunità politiche (POS): o Studio delle condizioni e del contesto esterno che facilitano la nascita del movimento o Indagine della posizione degli attori sociali o Studia i cambiamenti strutturali dirompenti per lo status quo politico di potere = > processi che minano stabilità del sistema politico e aumentano la capacità di negoziazione dei challengers = > es. disoccupazione prolungata o formazione di nuove classi sociali o L’analisi dei cambiamenti permette di capire come il contesto influenza lo sviluppo dell’azione collettiva = > una variazione della POS può aumentare o deprimere l’azione collettiva o L’apertura della POS facilita l’azione attraverso due meccanismi: >> riduzione della differenza di potere tra challengers ed élite, in questo modo i challengers percepiscono il proprio obiettivo come più raggiungibile >> miglioramento delle possibilità di negoziazione o Inizialmente il concetto di POS era stato criticato in quanto non specifico nell’identificazione empirica dei fenomeni = > McAdam identifica 4 dimensione della struttura delle opportunità o Fasi di apertura delle opportunità: >> apertura o chiusura del sistema politico istituzionale >> allineamenti tra le élite che determinano stabilità o instabilità >> presenza/assenza di alleanze tra élite e challengers >> propensione alla repressione a) Forme organizzative: o Riflessione sulle modalità attraverso cui i challengers si organizzano o L’organizzazione dei challengers facilita il coordinamento dell’azione collettiva o Quattro risorse associate alla capacità organizzativa >> possibilità di reclutare membri attivamente coinvolti >> incentivi simbolici trasmessi attraverso l’organizzazione (es. solidarietà) >> costruire reti e collaborazioni tra organizzazioni e individui, facilitando il passaggio di informazioni e comunicazioni interne >> leader che coordinano l’azione o La capacità organizzativa è necessaria per diminuire i costi dell’azione collettiva e poter sfruttare le opportunità politiche a) Liberazione cognitiva: o Studio dei processi di interpretazione e di attribuzione di significato all’azione collettiva = > politicizzazione delle frustrazioni o Percezione, da parte dei challengers, che le strutture sociali abbiano perso legittimità = > iniziano a credere che la loro azione possa fare la differenza o McAdam analizza la liberazione cognitiva sulla falsa riga della coscienza dio classe di Marx o Implica tre passaggi: >> percezione della perdita di legittimità dell’ordine sociale >> Superamento del fatalismo (la partecipazione può essere efficace) >> cresce il senso di efficacia politica o Tale processo è maggiore in condizioni di integrazione sociale o Picco di proteste: nuovi schemi di interpretazione condivisi, diffusione di tattiche innovative ed espansione a nuovi gruppi sociali o Fase finale: diminuzione delle proteste, istituzionalizzazione/riforme del governo e repressione da parte dello stato = > anni ’60 fine del movimento: istituzionalizzazione, radicalizzazione, frammentazione - Per spiegare lo sviluppo delle proteste in Italia Tarrow analizza il contesto politico precedente agli eventi: o Contesto internazionale: guerra fredda (Kennedy VS Chruscev) o Questa tensione si riflette negli allineamenti politici interni italiani (Democrazia cristiana VS Partito comunista italiano) >> DC = ceto medio e componente cattolica >> PCI = classe lavoratrice operaia o Crescita economica tra anni 40’ e 60’ avviene a discapito della classe lavoratrice (bassi costi del lavoro perché operai poco istruiti) o 1963: si forma un partito di centro-sinistra = > apertura della DC al Partito socialista italiano o Ciò comporta l’apertura delle opportunità politiche o Si sviluppano una serie di cleavage a partire dal movimento femminista a divisioni interne alla chiesa = > questo dà l’avvio ad una serie di proteste - Le azioni adottate durante le proteste: o tipicamente convenzionali e legittimate dalla società (scioperi, cortei, incontri pubblici) o vengono adottate, anche se in forma minore, azioni non convenzionali e dirompenti (occupazioni, interruzione del traffico, autoriduzione del costo di un bene, ecc.) - Protagonisti del ciclo di proteste in Italia e settori coinvolti: o Giovani e popolazione studentesca (critica antiautoritaria) nel ‘69 = > queste prime azioni di protesta offrono spazi di creazione di effervescenza collettiva (condivisione dei sentimenti) rendendo solida l’identità collettiva e chiari gli obiettivi comuni o Movimento operaio, azioni congiunte fra i due attori (VS capitalismo) = > apertura della POS, introduzione della capacità di negoziazione e diffusione delle proteste = > proteste del movimento operaio conosciute come l’autunno caldo o Movimento femminista - Repertori d’azione: o azioni convenzionali e moderate o tattiche innovative declinano nel tempo, determinando l’istituzionalizzazione dei gruppi o crescita delle azioni dirompenti - Secondo il modello di Tarrow ogni elemento che altera o destabilizza le élite e le porta verso una divisione interna può creare nuove o pportunità = > es. 9 governi in 5 anni dal ’63 al ’68 e ingresso del PSI nel governo destabilizza gli equilibri - Tale situazione comporta una trasposizione degli allineamenti della guerra fredda in ambito nazionale: o PCI vs PSI in merito all’invasione dell’Ungheria a seguito della morte di Stalin e dei disordini nel Paese causati dalle dichiarazioni di Krusciov o DC divisa tra Fanfani e Moro (riformisti) vs Segni e Rumor (dorotei moderati) o Segni presidente vs apertura al centrosinistra - Gli alleati influenti possono essere partners in coalizioni contro un nemico comune: o Papa Giovanni XXIII (concilio Vaticano II e apertura verso cambiamenti della società) o Aperture culturali in letteratura (Beppe Fenoglio) e nel cinema (Rossellini) - Le opportunità si espandono, dunque, se sussistono divisioni tra élite = > es. in riferimento alle riforme riguardanti la nazionalizzazione dell’energia elettrica e della scuola (unificazione scuole medie) le élite hanno aspettative parzialmente disattese - La repressione può ridurre le opportunità ma può anche radicalizzare le proteste - Le conclusioni di Tarrow enfatizzano la maturità della democrazia italiana = > repertorio di azioni di partecipazione democratica, agenda politica e nuova cultura politica - Dopo il picco di proteste nel ’71 e la fase finale di queste ci si avvia verso un processo di istituzionalizzazione e di radicalizzazione della protesta = > ultima fase di frammentazione dei gruppi e delle azioni - Dopo il ’71 si ha il declino delle proteste del movimento studentesco e operaio = > permangono le proteste del movimento femminista Autunno caldo in Italia: - L’11 settembre ’69 è la data convenzionale di inizio dell’autunno caldo in Italia - Fu un periodo di scioperi e di mobilitazioni nel mondo del lavoro di particolare estensione e durata - Pizzorno distingue tre fasi di protesta dell’autunno caldo: 1) Prima fase: inizio del conflitto da parte di operi specializzati, appoggiati da sindacati = > si tratta di una fase che viene spiegata attraverso la teoria della RMT da Pizzorno 2) Seconda fase : mobilitazione allargata e partecipazione estesa anche ad operai comuni ed altri settori della popolazione (es. giovani e donne) = > l’operaio comune partecipa in quanto si sta creando una nuova identità sociale, verso il riconoscimento interno (senso di appartenenza durante le proteste e dento la fabbrica) ed esterno (nuova classe sociale con nuovi diritti politici) 3) Terza fase : dopo l’autunno caldo ed è caratterizzata dall’estensione delle rivendicazioni ad altri settori e dallo sforzo dei sindacati di coordinare le proteste - I protagonisti principali sono gli operai comuni (operaio-massa), le cui rivendicazioni tendono all’egualitarismo (uguali salari e riduzione delle qualifiche per aumenti) - Fino al ’71 le rivendicazioni sono condivise anche dagli operai specializzati = > successivamente il movimento tenderà a frammentarsi in categorie che difendono specifici interessi - Per Tarrow fondamentale per questo movimento fu l’apertura della POS = > incorporazione nel governo di un partito di sx nel ’63 (PSI con DC) - Da questo momento vi fu la diffusione di un clima più favorevole al dissenso politico, fondamentale per lo scoppio delle proteste - Un altro elemento fondamentale per lo scoppio delle proteste fu la capacità organizzativa degli operai = > le prime mobilitazione degli operai specializzati erano coordinate da sindacati, grazie alla mobilitazione di risorse - Per Pizzorno la prima fase di protesta fu dunque pervasa da un alto livello organizzativo e bassa spontaneità delle proteste - Dal ’69, con l’allargamento agli operai comuni si assiste ad una partecipazione in massa alle azioni - Dunque, le principali spiegazioni della nascita di questo movimento, secondo la teoria di Tarrow, sono prettamente strutturali: o Apertura delle opportunità politiche o Risorse organizzative legate al sindacato - Pizzorno enfatizza anche il tentativo di costruzione di una nuova identità collettiva e riconosciuta da parte degli operai, nel tentativo di essere politicamente rappresentati - Dopo il ’71 le proteste diminuiscono - Nell’immaginario comune gli anni ’70 (anni di piombo) sono descritti come anni di violenza e stragi, ma accaddero anche eventi positivi: o Passaggio di riforme frutto delle proteste = > liberalizzazione dell’accesso all’università, Statuto dei lavoratori, riforme sulla maternità o Istituzionalizzazione di: - Frame = schema interpretativo che semplifica e condensa la realtà esterna, codificando in modo selettivo situazioni, eventi e sequenze di azioni di fatti presenti o passati (Snow e Benford ’92) = > schemi interpretativi che permettono di descrivere la realtà e usati per organizzare l’esperienza e guidare l’azione - Snow e Benford sottolineano l’importanza della dimensione soggettiva di percezione e di attribuzione di significato alla realtà per mobilitare azioni collettive = > Snow riformula il concetto di frame nel contesto dei movimenti sociali - Analisi degli attori sociali nell’attività di produzione di tali significati e delle modalità attraverso cui h con interessi e identità diverse giungono a condividere cause e soluzioni di/a un problema - Micro mibilization articolo ’86: pone l’attenzione sulla costruzione sociale di un significato condiviso che guida il movimento in specifiche azioni e il modo in cui i challengers costruiscono un significato - Come nel collasso sociale analisi è micro, ma: o Teoria del collasso sociale: analisi dell’attore e del suo stato di frustrazione o Teorie culturali: frame e osservazione del modo in cui h interpretano un problema, come viene negoziato con altri h nel movimento per mobilitarsi in azione = > dimensione del significato e della percezione che portano poi ad azioni - Osservazione empirica dei frames (Snow): o Importanza di reti sociali (es. legami con famiglia o amici) per il processo di integrazione e reclutamento in nuovi gruppi sociali o Processi discorsivi all’interno dei gruppi, micro-mobilitazione e interazione/comunicazione = > processo di allineamento degli schemi interpretativi - Frame alignment process = negoziazione di schemi interpretativi per far coincidere attitudini individuali e obiettivi del gruppo facilitando le collective frame action (azione collettiva unitaria) - L’allineamento dei frame è necessario fra varie organizzazioni per condividere l’azione del movimento sociale = > frame a livello di attore sociale (h, organizzazione o movimento) - I frame dentro un movimento in evoluzione devono essere sempre costruiti e negoziati verso un allineamento (es. concordare su chi identificare come vittime) - Collective frame action (DEF) = insieme dei significati, percezioni, valori e credenze orientati all’azione collettiva dei movimenti e che legittimano la stessa = > sono frutto di una costruzione sociale in un continuo processo di negoziazione verso un’unica comprensione della realtà - L’attore collettivo emerge grazie anche alla condivisione e negoziazione di frames tra i vari challengers - Secondo Melucci RMT e POS danno per scontata la presenza dell’attore collettivo, ma l’attore deve essere costruito per un’azione collettiva omogenea - Identità collettiva = elemento di condivisione finale che emerge dall’allineamento dei frame - Fasi dell’allineamento dei frames: o Unione dei frames: collegare più frames ideologicamente coerenti ma strutturalmente disconnessi o Amplificazione di un frame: accentuare idee e valori di un frame già esistente o Estensione di un frame verso attori esterni: l’interesse di una singola organizzazione può essere modificato includendo temi che possano attirare potenziali aderenti o Trasformazione dei frames: si applica quando programmi appaiono antitetici agli stili convenzionalmente usati e ai frames esistenti, adoperando così nuovi frame - Possono essere identificate tre dimensioni del frame grazie al processo di allineamento = > queste dimensioni riguardano le modalità attraverso cui vengono definiti: o I problemi o Dei casi che necessitano di un cambiamento o I responsabili delle condizioni problematiche o Le motivazioni di tale soluzione e le vittime o Delle soluzioni - I tre processi di framing: o Diagnostico: identificazione, attraverso schemi di interpretazioni, della causa del problema, degli agenti da colpevolizzare su cui indirizzare le proprie frustrazioni, delle vittime di una certa ingiustizia e del modo di politicizzazione della frustrazione e della sua trasformazione in azione collettiva = > priorità da affrontare o Prognostico: prognosi delle azioni che si possono adottare come soluzione al problema, la sua articolazione e le strategie per portare avanti un programma e quanto queste sono condivise dagli attori di un movimento sociale = > se non si arriva ad una condivisione di frames si frammenta il movimento, è la dimensione più difficile da gestire nel tempo o Motivazionale: offre elementi che spingono gli attori collettivi ad impegnarsi in azioni collettive, giustificazione dell’azione, schema interpretativo adottato per mobilitare consenso dall’esterno e l’azioni dei partecipanti - Dimensioni variabili nei frames: o Maggiore è la gamma dei problemi, maggiore è il numero di gruppi sociali che possono essere interessati o Più sono flessibili e inclusivi i frame, maggiori saranno gli attori e interessi (master frame) o Diversi livelli di risonanza spiegano la diversa efficacia dei frames nei processi di allineamento, consenso e azione = > ciò dipende da coerenza idee-azioni, corrispondenza con la realtà empirica e credibilità di coloro che articolano i frames (status ed esperienza) ESEMPIO ANALISI FRAMING - Processi di framing di Friday for future: o Diagnostico: >> agenti da colpevolizzare: istituzione statale, multinazionali e industrie che non adottanti norme a favore del clima (es. industria bellica, BP, Shell, ecc.) >> vittime: tutti i soggetti che abitano la terra e i posti inquinati, soprattutto i MAPA (most affected peolple and areas), piante e animali >> priorità da affrontare: limitare combustibili fossili, non aumentare temperatura media globale entro 1,5 gradi, dimezzare emissioni globali di CO2 o Prognostico: >> soluzioni: fonti rinnovabili, ridurre consumi energetici, investire in fonti rinnovabili, approvare carbon tax, mobilità sostenibile e strutture di spostamento, riconversione industriale, sostegno ricerca, interventi politici >> schemi d’azioni condivisi: azioni non violente e convenzionali, scioperi, campagne, petizioni, cortei, conferenze climatiche, sensibilizzazione, soluzioni sia individuali che collettive = > 6 diversi frame, tra aree moderate e più rivoluzionarie >> no frammentazione del movimento, coerenza dei singoli movimenti a livello internazionale o Motivazionale: >> giustificazione: motivazioni scientifiche che mettono in evidenza problemi esistenti APPROCCIO CULTURALE: NUOVI MOVIMENTI SOCIALI E IDENTITA’ COLLETTIVA - Durante la seconda metà degli anni ’70 emergono le teorie dei nuovi movimenti sociali, NMS - Sono teorie in contrapposizione alla RMT e POS - Il termine “nuovo” indica la contrappone con le forme storiche del conflitto di classe - Movimenti sociali: o Old movements: conflitto politico = > movimento per i diritti civili o New movements: conflitto simbolico = > movimento antinucleare, femminista, degli studenti, ambientalista, per la pace - I nuovi movimenti si indirizzano non solo a governi, corporazioni e alla politica o i NMS adottano azioni di autocoscienza, separatismo e psicoanalisi (mov. femminista) o azioni rivolte alla creazione di solidarietà e nuove identità = > possono generare conflitti culturali sulla definizione del gruppo (es. movimento femminista, difficoltà nel definire il ruolo della donna, ecc.) o le azioni latenti sono la base di conflitti simbolico-culturali - Il conflitto simbolico è il possibile esito della richiesta di riconoscimento di nuove forme di appartenenza in contrasto con le categorie dominanti = > Es. movimento femminista: donne riconosciute in alcuni ruoli e posizioni nella società (ruolo di riproduzione sociale), gruppi femministi mettono in discussione tale visione e richiedono il riconoscimento della donna come membro che occupa posizione diverse e pari all’uomo, riconosciute nella sfera di produzione e non solo di riproduzione - Tarrow afferma che, nonostante i NMS siano a-politici, solo le élite e le autorità politiche gli attori principalmente responsabili delle leggi, norme e categorie sociali - Nonostante ciò il conflitto è principalmente simbolico e ha per oggetto le identità = > identity claims o identity politics - Dunque per Melucci questi movimenti sono analizzabili considerando tre dimensioni principali: o Identità collettiva: >> capacità di riconoscersi ed essere riconosciuti da parte di attori esterni e interni al gruppo. >> si parla di identity calims, ovvero identità come oggetto del lavoro politico >> è un concetto dinamico di negoziazione tra individui (problema paritario, soluzioni, ecc.) difficile da gestire a livello empirico o Rete di interazioni: >> interazione dinamica >> elementi identitari costruiti e negoziati attraverso relazioni tra attori >> processo di allineamento attraverso la negoziazione di identità unitarie o Conflitto: >> deriva da differenze a livello culturale, di posizione nella società, tra sessi, età nascita, morte, salute, malattia, ecc. >> si parla di conflitto simbolico perché riguarda l’identità collettiva, in conflitto con categorie dominanti, verso la richiesta di riconoscimento di nuove categorie collettive = > es. Friday For Future Movimenti sociali e sistema politico – testo Melucci - I NMS sono: o Nuove forme di aggregazione sociale di natura permanente o Nuove forme di solidarietà conflittuale o Hanno funzione di socializzazione e di partecipazione “sommersa” o Richiedono un grado elevato di integrazione o Gli attori non vengono identificati per classi, ma sono attori uniti temporaneamente o Gli obiettivi di questi movimenti sono simbolici e culturali - Per questo studioso occorre scoprire il sistema delle relazioni interne ed esterne che costituiscono l’azione - Azioni collettiva dei NMS: o Gioco complesso di scopi, risorse e vincoli o Si costruiscono all’interno di un sistema di opportunità e di limiti o I movimenti sono sistemi d’azione o È importante analizzare come gli attori strutturano le proprie azioni e definiscono il campo = > legame tra gli orientamenti, l’ambito delle opportunità e dei vincoli sistemici o Il potere investe la vita quotidiana: “microfisica del potere” - Opinione di Melucci sulla resource mobilization: o Corrente attenta alle opportunità e ai vincoli o Protesta = relazioni tra gruppi di protesta, le risposte del sistema politico e le élite o Viene data una definizione empirica di movimento, non molto corretta - Considerazioni di Melucci sulla POS: o Teoria rilevante per l’analisi dell’azione collettiva come sistema o Concentra analisi sul livello politico o Tarrow introduce il concetto di cicli di protesta = > protesta vista come una funzione stabile della società o Tarrow ha introdotto un’utile distinzione tra i movimenti sociali, ma li descrive attraverso la definizione di Tilly = > definizione non molto coerente con la sua lettura di movimenti sociali - RMT e POS vedono un movimento come un personaggio che agisce sulla scena storica e che ha un’unità di coscienza, azione e omogeneità interna (no frammentazione) = > in questo modo, considerando i movimenti come personaggi, l’analisi ignora che l’unità è il risultato di un processo di formazione - Per Melucci è necessario adottare delle definizioni analitiche per descrivere un movimento sociale - È per questo studioso necessario spiegare l’azione collettiva considerando le risorse interne ed esterne mobilitate per la strutturazione del movimento e che assicurano una leadership - Secondo Melucci, inoltre, il conflitto può riguardare anche la vita quotidiana = > coloro che partecipano all’azione non sono motivati solo da un orientamento economico di costi e benefici, ma ricerca anche solidarietà e identità - I NMS si concentrano su bisogni di autorealizzazione e sviluppano conflitti a-politici che sfidano le logiche del sistema sociale e i significati culturali - Per Melucci il conflitto è una relazione tra attori che si oppongono per le stesse risorse a cui attribuiscono valore - Movimento sociale = forma di azione collettiva, basata su solidarietà, che esprime un conflitto attraverso la rottura dei limiti del sistema - Per definire fenomeni sociali contemporanei Melucci usa la parola networks - Networks = rete di gruppi che condividono un’identità collettiva, una cultura e un orientamento conflittuale = > simile al concetto di social movement industry di Zald = insieme di organizzazioni orientate allo stesso tipo di mutamento - La definizione di networks include sia reti di azioni formali che informali - La situazione normale dei movimenti è una rete di piccoli gruppi sommersi nella vita quotidiana - Rete sommersa = insieme di scambi di individui e informazioni che circolano lungo networks - Per Melucci si può parlare di un modello a due poli: o Latenza: permette di sperimentare nuovi modelli culturali, mutamento nei sistemi e nei significati e permette di creare nuovi codici culturali o Visibilità: mostra l’opposizione logica alla società, mostrando a questa che il problema è connesso alla logica generale diffusa in essa = > questi due poli si rafforzano reciprocamente, rafforzando a loro volta i networks - Per i NMS successo o fallimento sono privi di significato = > MA da un punto di vista politico possono modernizzare, innovare e dare spunto a riforme, a seconda del grado di apertura del sistema (apertura, rigidità, repressione) - Il successo in ambito politico indebolisce però i movimenti, i quali tendono così a istituzionalizzarsi - Domande sul testo (domande simili a possibili domande d’esame): o Quale critica viene esplicitamente indirizzata alla RMT e POS? Critica rivolta all’idea che queste due teorie diano per scontato l’esistenza di un gruppo e movimento sociale capace di agire unitariamente in azioni collettive o Cosa significa l’espressione movimenti-personaggi e quale critica viene rivolta agli approcci tradizionali per ciò? MEDIA DIGITALI E AZIONI COLLETTIVE - Negli ultimi decenni si è assistito alla diffusione di nuovi mezzi di informazione, comunicazione e tecnologia = > Information and Communication Technologies, ICTs - La loro diffusione ha permesso studi congiunti tra movimenti sociali e comunicazione, portando a rivedere alcuni concetti dei movimenti sociali - Si sono sviluppate numerose analisi empiriche in relazioni a dinamiche di protesta emerse negli ultimi decenni = > ad esempio il movimento degli indignados sviluppatosi in Spagna, Portogallo e Grecia - Queste analisi sono volte allo studio del ruolo dei media digitali e degli strumenti che permettono l’accesso a internet (tablet, rete, ecc.) - I media digitali: o Hanno permesso di aumentare la capacità di mobilitazione delle risorse = > permettendo di contattare un pubblico più numeroso, di ottenere fondi per il finanziamento delle attività in breve periodo, di cambiare velocemente il focus e gli obiettivi dell’azione e di agevolare il reclutamento in azioni collettive o Hanno permesso di velocizzare la diffusione di eventi di protesta o Hanno fornito strumenti di facile utilizzo per il coordinamento e la gestione delle attività o Sono reti policefale, così come sostiene Melucci per i NMS - Nonostante ciò, sono stati prodotti alcuni studi che enfatizzano i vantaggi e i limiti dei media nell’organizzazione di movimenti sociali ELEMENTI DELLE PROTESTE VIA WEB A CUI PORRE ATTENZIONE: - Strumenti/piattaforme adoperate come forma di aggregazione del pubblico, per ottenere feedback dai membri e costruire solidarietà condivise = > es. pagine Facebook - Pubblicazioni alternative usate dagli attivisti, ad esempio l’”Occupied Wall Street Journal, diffuse su piattaforme appositamente create - Servizi in diretta streaming offerti dagli attivisti - Uso, da parte di gruppi o singoli attivisti, di immagini statiche, come avatar specifici per rappresentare il proprio profilo ed esprimere supporto ad una causa e ai suoi attori OPPORTUNITA’ E LIMITI DI INTERNET - Opportunità offerte del web: o La comunicazione mediata dal web aumenta le opportunità di mobilitazione politica e di partecipazione alla sfera politica degli individui = > ciò migliora i livelli di democrazia del paese o Maggiori opportunità politiche per le azioni collettive = > ciò perché la rete online permette di entrare in contatto con un maggior numero di attori politici, identificare alleati e capitalizzare la divisione tra le élite e oltrepassare in alcuni casi le barriere repressive (censura) o Aumento delle opportunità partecipative grazie all’abbassamento dei costi di partecipazione >> connessi al reclutamento: più veloce, non avviene tramite legami tra membri attivi in organizzazioni >> connessi all’organizzazione di attività (es. petizioni online): richiedono un coinvolgimento effimero dei partecipanti in termini di tempo e di riconoscimento sociale o Risorse necessarie per accedere allo spazio pubblico sono minori, coincidono con la possibilità di collegarsi online e di lanciare messaggi (non più necessario un riconoscimento dello status sociale dell’attore) = > nonostante ciò chi ha più risorse e le sa adoperare meglio avrà più possibilità di far passare i propri frames, assumendo ruoli di leadership o Maggior possibilità di accesso a risorse digitali sia da parte di organizzazioni burocratiche, sia di blogger indipendenti (divenuti fonti di newsmaking a livello globale) o Maggior facilità nella diffusione di informazioni e riduzione dei costi di comunicazione o Maggior facilità organizzativa e riduzione dei costi di coordinamento degli individui e di gestione di strutture organizzative (es. riunioni online) = > eliminati i costi di coordinamento (es. personale) o Facilitano il consumo autonomo e frammentato delle notizie e le relazioni dirette = > trasformazione del pubblico in una moltitudine di attori capaci di auto-generare contenuti contro le logiche dominanti - Limiti : o Alcuni critici ritengono il coinvolgimento in tali azioni effimero e di poco impatto politico o Per alcuni studiosi le risorse necessarie per accedere allo spazio pubblico marcano le asimmetrie degli attori in termini di accesso ai media L’AZIONE CONNETTIVA - L’azione connettiva è una forma di partecipazione che si sviluppa via web - Questa è stata teorizzata da due studiosi, Bennett e Segerberg - Questo tipo di azione prevede una logica diversa a livello organizzativo e simbolico = > mette in discussione le modalità di organizzazione della protesta e di formulazione di significati per lo sviluppo di identità collettive - Caratteristiche dell’azione connettiva: a. Legami: - I legami che si formano online tendono ad essere complementari e/o sovrapposti a quelli stabiliti nella quotidianità offline - Il processo di individualizzazione delle società moderne mostra una riduzione del numero di affiliazioni a organizzazioni formali = > passaggio a legami più fluidi che si formano con reti online a. Personalizzazione dell’azione: - I cambiamenti nei legami comportano mutamenti nelle forme partecipative = > tendono a essere più personalizzate - Ciò significa che le azioni di protesta sono sostenute da un coinvolgimento personale e auto motivato - L’incentivo a partecipare al bene comune deriva dalla possibilità di veder riconosciute le proprie espressioni personali come parte di una collettività formata da “sconosciuti lontani” - La partecipazione consiste nella co-produzione, co-distribuzione, condivisione di idee, immagini e programmi personalizzati via social network o piattaforme come YouTube - Gli individui hanno dunque la possibilità di mobilitarsi su questioni politiche in modo flessibile e personalizzato = > tendono a partecipare seguendo le proprie preferenze personali, piuttosto che un’identificazione ideologica - Partecipazione mediata dai media: petizioni online, meeting informali, ecc. - La personalizzazione coinvolge le modalità attraverso cui circolano le informazioni = > ovvero come i protagonisti diffondono i propri messaggi (es. tweets) - Sono i singoli individui che decidono cosa e come comunicare - Se nell’azione collettiva erano le SMO a occuparsi della definizione dei contenuti e della gestione di attività implicando un continuo processo di negoziazione tra attori = > nell’azione connettiva vi è un ripensamento del concetto di identità collettiva e della necessità di un’organizzazione o schema ideologico condiviso a. Rete virtuale come forma organizzativa - Nei movimenti sociali online le SMO perdono parte della loro funzione organizzativa - L’azione online tende a non essere più associata in modo stretto alle SMO = > sono gli stessi individui a mobilitare le risorse del capitale sociale necessario al reclutamento per le azioni di protesta - Le risorse adoperate assumono forme particolari che dipendono dalle piattaforme usate (es. post, video, archivi di dati, informazioni pubblicamente condivise, meme, ecc.) LETTURE SECONDA PARTE LEZIONE – PER ESAME MOVIMENTO OPERAIO - Appunti prima parte del corso, autunno caldo MOVIMENTO FEMMINISTA: - Si sviluppa durante agli anni ’50/’60 = > anni del boom economico - Caratteristiche del contesto in cui questo movimento si sviluppa: o Apertura ai mercati internazionali o Forte crescita economica o Industrializzazione nel nord Italia o Progresso e benessere diffusi o Epoca delle casalinghe dorare: basta uno stipendio a mantenere la famiglia, quindi, le donne tornano a rivestire il ruolo di casalinghe = > il padre era il breadwinner mentre la donna era dedita ai figli e alla casa - Due componenti del movimento o Politica: movimento delle donne >> organizzazioni politiche >> ha per obiettivo l’uguaglianza tra sessi e diritti economici, sociali e politici >> canali convenzionali e istituzionali o Culturale: movimento neo-femminista >> piccoli gruppi informali e latenti volti alla ricerca del sé femminile e al recupero della sessualità non finalizzata alla procreazione >> ha per obiettivo la valorizzazione della diversità >> azioni innovative (separatismo e autocoscienza) - In questo contesto è evidente il codice dominante diffuso, a cui il movimento femminista cercherà di opporsi = > challenging code secondo la teoria di Melucci - Si tratta di un conflitto simbolico sul modo di identificazione della realtà - Fasi del movimento femminista: o Prima fase : poste le basi per le strategie e le pratiche femministe >> pratica del fare: agire politico >> pratica dell’autocoscienza: pratica politica del mettere in discussione sé stesse ed il contesto in cui si vive, che porta alla creazione di un’identità collettiva o Seconda fase ’68-‘76 : il movimento femminista si unisce al movimento giovanile (temporanea), richiesta del diritto di piena cittadinanza = > esito: introduzione delle “leggi delle donne”, che verranno poi criticate dal movimento radicale in quanto nuova forma di marginalizzazione = > motivo di frammentazione del movimento in due “ali” con obiettivi diversi o Terza fase ’76-’79 : la critica precedente apre questa nuova fase >> si opta per un confronto e un dialogo con le istituzioni e con la politica - Dimensione del conflitto simbolico: richiesta di emancipazione femminile e riconoscimento della differenza - Dimensione del conflitto politico: richiesta di leggi di uguaglianza salariale, parità, interruzione volontaria della gravidanza MOVIMENTO PER LA RIFORMA DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI IN ITALIA - Codice dominante: o visione del malato psichiatrico come pericoloso o ospedali psichiatrici avevano come obiettivo l’esclusione sociale dei pazienti = > «violenza legalizzata» facente parte di un vasto sistema coercitivo o controllo sociale e di salvaguardia della «morale piccolo-borghese» o istituti nei quali vengono ricoverati alienati di qualunque genere - Identità collettiva: tra i professionisti del settore, ex-pazienti e familiari - Reti: magistratura e psichiatria democratica - Frames nel movimento: o Diagnostico: leggi inappropriate, disumanità del sistema o Prognostico: riforma del sistema legislativo, introdurre trattamenti più umani o Motivazionale: giustizia sociale - Si tratta di un Nuovo Movimento Sociale = > challenging codes = si richiede una reinterpretazione delle categorie simboliche - Conflitto simbolico: o riforma del sistema sanitario italiano per rivoluzionare il modo in cui veniva affrontata e concepita la malattia mentale o nuova visione del malato come soggetto da coinvolgere e reintegrare nella società o l’equipe di medici si rifiuta di concepire il malato come escluso sociale, ma ricerca un nuovo rapporto con i pazienti mostrando la loro responsabilizzazione (pratica dirompente rispetto al passato) = > il personale diventa politico - Conflitto politico: o riforma della normativa psichiatrica andò di pari passo con l’allargamento della democrazia che la società civile o ridefinizione dell’apparato legislativo o contro il fatto che i manicomi fossero affidati al Ministro dell’interno e non dal ministero delle salute (malato visto come oggetto pericoloso e non malato) - Repertorio di azioni: assemblee, occupazione dei manicomi, organizzazioni sindacali, proteste di piazza, mobilitazione dell’opinione pubblica attraverso riviste o trasmissioni radiofoniche, referendum = > azioni dal basso THE TACTICAL ACTION REPERTOIRE OF A CAMPAIGN FOR CLEAN CLOTHES - Articolo sul consumerismo: analisi del caso del settore dei vestiti in Svizzera = > Clean Clothes Campaign (CCC), campagna coordinata internazionalmente che si focalizza sulle condizioni di lavoro di coloro che lavorano nel settore della produzione di abiti - La CCC, nata nel 1990, è coordinata a livello europeo e si organizza localmente in networks in ogni singolo Stato = > le organizzazioni singoli di ogni Stato sono abbastanza autonome e coordinate a livello internazionale (legate fra loro) - Consumo critico = azioni attuate da individui che scelgono produttori e prodotti per cambiare pratiche di mercato discutibili e poco accettabili = > cambiamento di stili di vita - Il consumismo politico comporta il buycotts, ovvero acquistare un bene per il suo impatto/significato politico - Inizialmente identificato come una nuova forma di partecipazione politica, come un canale di partecipazione politica - Si pone a metà tra sfera pubblica e privata, il confine pubblico-privato è sfocato a causa di fenomeni di globalizzazione = > il privato diventa politico (caratteristica dei NMS) - Il primo sguardo al consumerismo porta a concentrarsi sulle forme di protesta individualizzate = > individualized collective action (Micheletti) - Idea del collettivo come mera somma delle azioni di individui isolati - Anche l’azione individuale non nasce però di per sé, ma necessita di “compagnie di consumatori” che organizzano e mobilitano la società = > incentivano un consumo individuale critico - Movimento indirizzato verso attori non politici (corporazioni) - Il consumerismo politico si compone di forme di azioni che vedono un incremento di forme di partecipazione politica (vs idea di diminuzione di partecipazione politica) = > forte dimensione politica collettiva - Dunque, il consumerismo porta con sé la nascita di nuove forme di partecipazione politica individuale ESERCIZIO DI RIEPILOGO - Repertorio NMS, componenti del conflitto associate a varie forme di repertorio: (per rispondere partire dal generale, caratteristiche dei NMS per poi scendere nello specifico e delineare nel concreto le azioni per ciascun specifico movimento) o Conflitto simbolico/culturale (discussione sulle categorie usate e diffuse) = > protesta non diretta solo alle élite politiche ma anche alla società o Importanza di risorse “informative”, diffusione della conoscenza e sensibilizzazione o Il personale diventa politico o Azioni proattive: identificazione di nuove identità, nuovi diritti o Identità collettiva forte, che si riconosce in specifici ideali e obiettivi o Piccoli gruppi - Repertori in riferimento alla lettura di Lussana: o Conflitto politico: riconoscimento di nuovi diritti delle donne (uguaglianza tra sessi) o Conflitto simbolico: richiesta di riconoscimento di una nuova idea di donna, diversa dalla visione dominante di “donna casalinga” o Repertorio di azioni del conflitto politico (élite): cortei, sit-in, assemblee per la mobilitazione dell’opinione pubblica o Repertori di azioni nuove per un conflitto simbolico: pratica dell’autocoscienza - Movimento della riforma ospedaliera per la malattia psichica: o Conflitto politico: introdurre leggi e riforme del sistema sanitario (legge Basaglia) o Conflitto simbolico: superare visione dominante del “malato pericoloso”, per accettare l’idea di un malato da integrare nella società o Movimento sostenuto da gruppi che condividono solidarietà (identità collettiva) e attuato non in primo luogo dai malati ma da esperti del settore o Privato diventa politico: medici si rifiutano di considerare il malato come una minaccia, ma ne dimostrano la sua responsabilizzazione o Repertorio di azioni: azioni dal basso (assemblee di medici e malati, occupazione dei manicomi, organizzazioni sindacali, proteste di piazza, mobilitazione dell’opinione pubblica attraverso riviste o trasmissioni radiofoniche, referendum) - Movimento per la ridefinizione del consumo critico: o Conflitto politico: tentativo di modificare i processi di produzione di abiti, nel tentativo di maggiori diritti per i lavoratori o Conflitto simbolico: diffusione di consapevolezza alla società più ampia o Azioni personali che diventano politiche: singolo individuo che nel suo quotidiano attua un consumo critico (acquisto di specifici prodotti), spedire cartoline = > ridefinizione di categorie, conflitto simbolico o Azioni adottate per il conflitto simbolico: sensibilizzazione, creazione di una coscienza pubblica condivisa attraverso la diffusione dell’informazione (stand informativi, opuscoli, mappe che indicassero negozi sostenibili, ecc.) UNWANTED CHILDREN: POLITICAL VIOLENCE AND THE CYCLE OF PROTEST IN ITALY, 1966-73 - Studio strutturale - Dataset presi dal corriere della sera, riportanti eventi di protesta che sono stati divisi in 4 categorie = > eventi di violenza politica - L’analisi è condotta dagli studiosi Della Porta e Tarrow = > analisi secondo il modello a U rovesciata di Tarrow - Nel testo si pone attenzione alle azioni violente di protesta e ad altri fenomeni più specifici: o L’ideologia degli attori, classificata a seconda di come essi stessi si definiscono o di come vengono definiti dalle autorità o Reclami (grievances) = richieste che se soddisfatte influenzerebbero le condizioni di almeno parte del gruppo di protesta - Ciclo delle proteste degli anni ’60-‘70, caratteristiche: o Maggior frequenza e intensità di azioni conflittuali, rispetto al periodo precedente o Partecipazione ad azioni conflittuali di attori nuovi (più settori della popolazione: studenti, operai, femministe) o Azioni conflittuali estese a segmenti diversi della società o Comparsa di nuove grievances o Utilizzo di repertori d’azioni preesistenti e nuovi - NB: gli autori si concentrano sullo studio della radicalizzazione del movimento e l’aumento della violenza politica = > fase finale del ciclo di protesta - Fasi del ciclo di proteste: 1. Prima fase: o proteste di massa o composte da gruppi che si uniscono tramite network interpersonali o agiscono tramite repertori d’azione noti al fine rendere note delle problematiche e richiedere rappresentanza politica o élite divise al loro interno e non c’è forte repressione (apertura POS) o violenza della polizia genera solidarietà fra i partecipanti o spazio per la nascita di nuove SMO che sostengano i movimenti 1. Seconda fase: o comparsa di attori sociali in conflitto con quelli che sinora si sono mobilitati o competizione tra SMO, scontro tra gruppi diffuso o competizione tendenzialmente non violenta 1. Terza fase: o parte dei gruppi emersi tendono ad istituzionalizzarsi o iniziano a competere con il “movement sector” smussando le rivendicazioni o ciò spinge altri gruppi a volersi distinguere dal gruppo principale, compiendo azioni più estreme e rivendicando obiettivi più generali o L’aumento delle proteste causa la demobilitazione degli h più moderati, poiché costoro tendono a distaccarsi dai nuovi gruppi più estremisti e violenti = > cala la partecipazione o Simultaneamente si intensificano la repressione della polizia e la coesione delle élite contro questi gruppi violenti - Analisi dell’incidenza della violenza a confronto con le azioni di protesta non violente: o Brigate Rosse: organizzazione terroristica di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo - Analisi più centrata sull’individuo e sul gruppo armato - Analisi qualitativa diacronica, attraverso interviste e studi di giornali, diari, ecc. - Analisi del contesto in cui vengono inserite le analisi qualitative (es. tribunali, ecc.) = > sono gruppi armati che nascono entrambi negli anni ’60 e agiscono negli anni ’70, ma si differenziano sotto alcuni aspetti - L’analisi è condotta principalmente a livello micro, ma non dimentica il livello meso e macro - Tre pattern distinti per analizzare la micro-mobilitazione in gruppi armati: o Dimensione ideologica: motivazioni di base ideologiche (nel caso delle brigate rosse, dettata da un tradimento di ideali da parte del PCI), frutto di una tradizionale coscienza anti-egemonica (apertura POS) o Dimensione strumentale: intenzionalità di rottura rispetto al passato dettato dalla chiusura della POS, motivazioni di base politica = > reclutamento, esito di un contatto personale è destinato a durare nel tempo o Dimensione solidale: l’h agisce per vendetta per i propri pari, violenza politica legittimata come difesa e solidarietà verso il proprio gruppo = > tre percorsi di motivazione degli h nel partecipare ai movimenti, motivazione soggettiva (ideologica), solidale (famiglia, gruppo dei pari, organizzazione), dimensione politica e opportunità politiche, strumentale nella partecipazione a gruppi armati - I focus di questo articolo: o Differenze tra i due gruppi armati  micro o Analisi del conflitto sociale e politico portato avanti da questi gruppi  macro o Conflitto alimentato da partecipanti violenti  meso - L'articolo si concentra su tre centrali dimensioni del reclutamento in gruppi armati: o Motivazioni individuali (micro) o Network che facilitano il reclutamento (meso) o Effetti delle strategie repressive sugli individui (macro) - I due casi di studi scelti sono stati casi maggiormente influenti in Eu, studio comparato dei due: o Brigate rosse: obiettivo ideologico confuso (socio-rivoluzionario), motivazione politico-economica o PIRA: obiettivo di protezione, motivazione ideologica etnonazionalista - Dati qualitativi raccolti: o interviste condotte dagli autori e da attivisti armati o autobiografie o documenti storici (giornali, documenti, tribunale e polizia registri e documenti delle organizzazioni) o consultazione sistematica di fonti secondarie - Variazioni tra coloro che si uniscono ai gruppi armati, concettualizzando tre percorsi di micro- mobilitazione (indagini qualitative): o Percorso ideologico o Percorso strumentale o Percorso solidale - Percorso ideologico: o Motivazioni con profonde radici territoriali e famigliari (motivazioni simboliche, affettive, valoriali) – meso = > socializzazione politica o Portare avanti la coscienza contro-egemonica della propria famiglia – micro = > la violenza politica era vista come un legittimo repertorio di azione per il risarcimento politico (volontà di rottura con contesto politico che non aggrada) o Processo di continuità che lega la propria famiglia con il panorama politico (portare avanti credenze politiche familiari) = > caso italiano, elemento segreto e non esporsi come partecipanti attivi, VS contesto irlandese o Reclutamento era concentrato su coloro che erano impegnati nella lotta politica, non su quelli interessati a compiere attacchi violenti – meso = > gli individui già inseriti in tradizioni familiari e/o locali profondamente radicate sulla coscienza contro-egemonica finirono per essere visti come reclute ideali e arrivarono a considerarsi attivisti armati o La repressione di stato ha consolidarono le opinioni che legittimarono la mobilitazione finale nell'attivismo armato - Percorso strumentale: o Conversione da forme convenzionali di partecipazione ed azioni violente o Molti attivisti si sono uniti a gruppi armati come ultima possibile strategia efficace per raggiungere i propri obiettivi politici = > azioni strumentali intraprese in linea con un senso di efficacia personale, poiché si consideravano altri mezzi “legittimi” inefficaci o Reti specifiche di attivisti credibili e prestigiosi furono presi di mira dagli sforzi di reclutamento o Parziale rottura col passato o Evento traumatico come epifania del percorso armato = > motivazioni personali che spingono al senso di appartenenza (caso irlandese) o sfiducia nel governo (caso italiano) che portano l’h ad aggregarsi alle forze armate di protesta = > logica strumentale o Spinta politica, non ideologica - Percorso solidale: o Per molti individui la lotta armata era un modo per far fronte alle società = > alto grado di repressione come giustificazione delle proprie azioni o Violenza come intensificazione del conflitto politico = > la violenza politica è legittimata meno in riferimento all'ideologia o alle strategie politiche, ma come un elemento quotidiano nella gestione dell'escalation dei conflitti politici o Patto di solidarietà con la comunità (comune ai due movimenti) = > subcultura radicalizzata, in cui i legami politici e di amicizia si sovrappongono o Ruolo delle emozioni (micro): non vi è diretto interesse verso la politica, anche se poi si assume un po’ di politicità nelle azioni = > forte bisogno emotivo di vendicarsi del nemico o Simboli come forte strumento identificativo = > es. italiano, stessi vestiti e stesse dinamiche di quotidianità diverse dai rivali - Questo studio condotto a livello micro mostra però come nello spiegare un solo livello le interazioni tra il livello micro, meso e macro si combinano e si complicano a vicenda PROTESTE IN CONTESTI NON DEMOCRATICI o Cittadini tunisini abitanti in Eu tornano in Tunisia per dare sostegno alle rivolte - La maggior parte dei migranti sono giovani disoccupati che si sentono esclusi dalla propria società di origine per via della situazione socioeconomica - Come interpretare le Primavere Arabe alla luce delle teorie già affrontate: o Creazione del termine refolution: reform + revolution o Riots: >> Elemento scatenante: immolazione di Mohamed Bouazizi >> Natura spontanea e irrazionale: gruppi che agiscono in maniera spontanea, anche se i sindacati organizzano e coordinano (rimangono uno degli attori principali in Tunisia) >> Marginalità, subordinazione, sentimenti di rabbia e frustrazione: repressione dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine = > l’esercito non agisce in sintonia con la polizia ma protegge i manifestanti (NB: instabilità delle elitè in contrasto al loro interno, POS) >> Violenza e repressione da parte delle forze dell’ordine o Rivoluzioni: >> Termine rivoluzione: usato soprattutto dai manifestanti, ma non concordato da alcuni studiosi = > per Goldstone, rivoluzione = “obiettivo di rovesciamento istituzionale in vista di un miglioramento della giustizia sociale” >> Tre elementi che caratterizzano le rivoluzioni per Goldstone: a. Rovesciamento istituzionale b. Mobilitazione di massa c. Creazione di un nuovo modello politico garante di dignità, libertà e diritti >> Seguendo tale definizione e considerando le proteste nel loro ciclo completo (esito), le primavere arabe non possono essere considerate rivoluzioni o Teoria della Deprivazione Relativa >> Le Bon: folla come irrazionale e manipolabile (teoria della psicologia delle folle) >> Gurr: discrepanza tra aspettative e possibilità reali o Teoria della Mobilitazione delle Risorse >> presenza di organizzazioni politiche (es. Union Generale Tunisienne du Travail, Unions des Diplomes) >> organizzazioni apolitiche (associazioni sportive, club letterari, organizzazioni religiose) >> ONG o Modello del Processo Politico (Tarrow): >> apertura dello spazio politico: Gennaio 2011 il presidente tunisino fugge dalla Tunisia, a Marzo il suo partito si scioglie, nascita di un nuovo governo provvisorio >> relazione tra contest repressivo e livelli di protesta: all’aumentare della repressione le proteste aumentano o Teorie culturali e framing: >> Framing diagnostico: corruzione della classe politica, denuncia della crescente degenerazione della situazione dal punto di vista politico e sociale (dicotomia tra élite e la restante popolazione) >> Framing prognostico: manifestazioni non violente, costellate di slogan, appelli ai valori di dignità e libertà, incorporati nelle bandiere, canti, manifestazioni >> Framing motivazionale: obiettivo è l’ottenimento di un nuovo modello politico che garantisca maggior diritti e libertà agli individui o Ruolo della cultura: insieme di conoscenze e strumenti che cambiano in risposta alle circostanze o Ruolo delle emozioni: >> rabbia e frustrazione aiutano a definire gli obiettivi e le azioni volte a ottenerli >> fase di politicizzazione: riconoscimento del nemico e indirizzamento delle emozioni negative verso di lui (mobilitazione) - Repressione e organizzazioni: o Organizzazioni apolitiche: es. organizzazioni religiose, fondamentali per la nascita di comitati popolari, fondamentali per il coordinamento dei challengers o Radicalizzazione delle proteste: azioni violente di alcuni gruppi o Moderazione delle proteste: repertori d’azioni moderati, con limitazione dei partecipanti e localizzazione con poche persone (kifaya) o Trans-nazionalizzazione delle proteste: intervento della NATO e di ONG - Facebook revolution: o Influenza dei media digitali o Aumento utenti di Facebook nel mondo arabo o Uso consapevole e strumentale dei social media o Aumento di opportunità di mobilitazione o Acquisto di visibilità e legittimità o Superamento confini nazionali CLIMATE CHANGE OR WHAT? PROGNOSTIC FRAMING BY FRIDAYS FOR FUTURE PROTESTERS - FFF è un movimento sociale particolare per: o Composizione demografica dei challengers o Tattiche adottate o Frame prognostici identificabili = > frame ufficiale “i politici devono ascoltare la scienza” - Obiettivi degli autori del testo: o Mappare e spiegare i frame prognostici dei partecipanti agli scioperi (considerati i movimenti di 7 città europee nel 2019) o Spiegare l’eterogeneità dei frame adottati in funzione di caratteristiche sociodemografiche, affiliazione politica, influenze strutturali (spazio-temporali) = > gli studiosi portano avanti un’analisi dei frame individuali di chi partecipa, non solo dei frame ufficiali - Lo studio si concentra sull’analisi dei frame prognostici = > identificazione delle soluzioni al problema, articolazione di strategie di azione condivise dagli attori - I frame prognostici nei movimenti climatici assumono due tendenze: o Ambientalismo puro o Prospettiva critica: sovrapposizione di giustizia climatica e sociale - Paradosso del fraiming: o I governi vengono individuati come i responsabili (incumbents) o Adozioni id frame individuali (bassa fiducia nelle istituzioni) - Il framing delle azioni collettive emerge in contesti discorsivi esistenti = > da un punto di vista strategico gli agenti che si occupano del frame lavorano al fine di massimizzarne la risonanza del discorso (i frame guidano l’azione) - Tre principali ideologie politiche che modellano il framing: o Green governmentality: ideologie basate su risultati scientifici e processo top-down = > soluzione: fanno affidamento su un cambiamento delle azioni dei governi (governi green) o Ecological modernization: propone azioni di bottom-up e identifica diversi attori come responsabili = > soluzione: fiducia nel fatto che i mercati risolvano la crisi climatica grano ad una green growth o Orientamento politico di dx: adottano technological and market development and individual behavioural change frame - Risultati riguardo frame a seconda del grado di fiducia nel governo: o Maggiori livelli di fiducia verso il governo aumentano l’adozione di frame prognostici che concernono l’intervento del governo = > riduzione dell’azione di frame “cambiamento del sistema civico” o Bassi livelli di fiducia comportano l’adozione di frame che richiedono un cambiamento del sistema - Risultati riguardo i frame adottati a seconda dell’età dei challengers: o I giovanissimi (< 19 anni) adottano frame di cambiamento individuale o I giovani (> 19) adottano frame di cambiamento civico - Differenze contestuali riscontrate negli studi: o Effetto Paese, differenze cross-nazionali: = > differenze tra contesti sono indice di percezione di gradi di apertura differenti della POS o Effetto tempo, mutamento di opinioni e percezioni nel tempo: >> da marzo a settembre del 2019 aumenta la probabilità di allinearsi al frame “sviluppo del sistema civico” - La conclusione degli autori è che i predittori più rilevanti dei frame adottati siano: o Fattore età: coorti più giovani tendono ad allinearsi con “sviluppo sistema top-down” e “cambiamento del comportamento individuale” = > giovani tendenzialmente non adottano frame radicali o Fattore orientamento politico: eterogeneità interna al movimento = > VS la tendenza del movimento stesso a definirsi come apolitico - Analisi del movimento come un NMS: o Conflitto simbolico >> riconoscimento di nuove identità, conflitto contro stile di vita tipico delle società industriali >> istanze espressive >> alcuni studiosi non reputano i NMS come a-politici o Rete di relazioni >> rete latente al fine di produrre identità collettive (network personale e online) o Identità collettiva >> h appartenenti a classe media o a settori non produttivi >> confini delimitati e presenza di comunità ideologiche >> problema: eterogeneità dei frame e claims, mobilità allargata nonostante vi sia un fraiming vago e non avvenga il frame alligment process = > rischio di frammentazione - Utilizzo di ICTs o Aumenta la mobilitazione e coordinamento o Nuovi canali di informazione: social media = > superamento dell’asimmetria informativa o Nuovi agenti di reclutamento: rete individuale come forma di organizzazione o Mobilitazione nella vita quotidiana: azione di protesta personale e privato che diventa pubblico = > ma problematiche di accesso a digital device e partecipazione effimera RICH KIDS OF EUROPE? SOCIAL BASIS AND STRATEGIC CHOICES IN THE CLIMATE ACTIVISM OF FRIDAYS FOR FUTURE - Articolo che esplora le basi strutturali della mobilitazione collettiva organizzata per la giustizia climatica - Uso di dati relativi a due proteste di Fridays For Future in alcune città europee nel 2019 - I risultati mostrano l’eterogeneità della composizione sociale dei protestanti = > alleanze interclasse a fini di mobilitazione di massa - NB: gli autori dimostrano che il background sociale dei manifestanti plasma il loro atteggiamento nei confronti delle istituzioni, le azioni di protesta e soluzioni - Senso comune da cui trae origine l’indagine condotta dagli autori: o Persone che vivono a nord del globo, con istruzione universitaria e dotate di risorse sono sovra- rappresentante nei movimenti ambientalisti o Preoccupazioni economiche contrapposte a quelle ambientali (tesi clima-reddito) o Spesso le proteste di NMS sono state identificate come portatrici di una nuova opposizione di classe o Gli attori si mobilitano in linea con le proprie posizioni strutturali o Movimenti per la giustizia sociale sono contro il sistema economico e capitalista - Nuovi movimenti sociali e LULUs: o Le classi medie emergenti si mobilitano attorno a valori post-materialisti e questioni culturali = > in linea con le convinzioni soggettive e posizioni strutturali o I partecipanti caratterizzati da un alto livello di istruzione e operanti nei servizi sono stati etichettati come specialisti culturali o Le proteste ambientali di opposizione a livello locale (LULUs) hanno contribuito ad allargare la base partecipativa dei movimenti ambientalisti o L’accusa verso le imprese è sfociata presto in un sentimento di ingiustizia sociale oltre che ambientale, = > capitalismo ritenuto responsabile dell’aumento delle disuguaglianze o Si sviluppano diverse forme organizzative che permettono al movimento di estendersi in un panorama internazionale attraverso diversi repertori di azioni e reti policentriche - Ipotesi: o Esistono dinamiche interclasse alla base dei movimenti ambientalisti come FFF? o Un background e un’identificazione della classe operaia inferiore ha un effetto sulla scelta strategica degli attivisti? - Metodo: sondaggi sulla folla, metodo centrale per rispondere alle domande degli autori = > sondaggi di protesta = modo di intervistare gli attivisti mentre sono impegnati durante la protesta - Attraverso i dati raccolti i ricercatori hanno generato un campione probabilistico e rappresentativo delle manifestazioni - Focus della prima parte dello studio: o Composizione di classe dei manifestanti, identità di classe e posizionamento effettivo o Situazione lavorativa e l’eventuale responsabilità di supervisione del lavoro altrui o Istruzione dei genitori - Approccio adottato nella seconda parte dello studio = > ha per obiettivo di far luce su come le configurazioni di classe sociale modellino il sostegno degli attivisti a favore di diverse strategie per affrontare il cambiamento climatico - Possibili strategie (soluzioni – frame prognostico) adoperate dagli attori: o Affidamento sulla scienza o Affidamento sui governi o Affidamento sulle aziende e sul mercato o Stile di vita individuale - Adozione di una scala Likert per misurare il livello di adesione dei partecipanti ad uno di questi frame - Studio di come lo status lavorativo dei soggetti influenzi le strategie che si vogliono adottare: - Conclusione :
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved