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Neuroni Specchio e Sviluppo Infantile: Imitazione, Interazione e Teoria della Mente, Schemi e mappe concettuali di Psicologia dello Sviluppo

Come la ricerca scientifica ha dimostrato l'esistenza di neuroni specchio, cellule specializzate nella corteccia cerebrale di primati, che si attivano durante l'esecuzione di azioni specifiche o durante la percezione, ascolto o immaginazione di azioni corrispondenti. Il documento illustra come l'imitazione aiuti i bambini a esplorare il loro ambiente sociale e imparare, l'importanza della interazione nel primo mese di vita, il ruolo della marcatura espressiva e la teoria della mente. Il documento include anche informazioni sul comportamento dei bambini in relazione ai genitori e l'adattamento a nuovi ambienti.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 10/02/2024

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Scarica Neuroni Specchio e Sviluppo Infantile: Imitazione, Interazione e Teoria della Mente e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! LE PRIME RELAZIONI DEL BAMBINO LYNNE MURRAY LO SVILUPPO: è definito come lo studio dei cambiamenti → cioè trasformazioni che avvengono all’interno di aree del funzionamento mentale Questo termine non va confuso con: - CRESCITA: si riferisce alla dimensione quantitativa del cambiamento [es. incremento peso] - MATURAZIONE: fa riferimento all’attivazione di potenzialità presenti nel sistema, dispiegamento di patrimonio genetico, cambiamenti simili il tutti gli individui - APPRENDIMENTO: potenzialità acquisite grazie all’esperienza; i cambiamenti avvengono in modo diverso da individuo a individuo SVILUPPO, INVECE: fa riferimento alla dimensione qualitativa del cambiamento, ed è inteso come una interazione tra le potenzialità dell’individuo, inserite nel patrimonio genetico e che avvengono grazie all’esperienza → Sviluppo come un processo di cambiamento che porta a un aumento di complessità del sistema attraverso processi di differenziazione e organizzazione L’OBIETTIVO DELLA TEORIA DELLO SVILUPPO: è quello di indagare i processi, i meccanismi che producono tali trasformazioni nel corso del tempo - quindi indagare il processo dinamico, ossia la sequenza di trasformazioni - COME FA L’UOMO NEL CORSO DELLO SVILUPPO A CODIFICARE, STRUTTURARE, ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI? → EPIGENESI: spiega il modo in cui si formano le strutture complesse dei sistemi adulti in termini di interazione → Il biologo WADDINGTON cercò di illustrare questo concetto attraverso il “paesaggio epigenetico” = un disegno in cui lo sviluppo ontogenetico è analogo al percorso di una palla che all’inizio del suo percorso si può muovere in diverse direzioni, ma man mano che la palla avanza, il paesaggio diventa ricco di valli che rappresentano i percorsi evolutivi Il concetto di epigenesi si oppone a quello di PREFORMAZIONE secondo cui, la forma finale che la struttura biologica assumerà in evoluzione è predeterminata dall’inizio 1 COMPRENSIONE SOCIALE E COLLABORAZIONE CAMBIAMENTI NELLO SVILUPPO SOCIALE: 1. PERIODO NEONATALE E PRIMO MESE: Attrazione verso le persone 2. DAI 2 E 4 MESI: Relazione NUCLEARE 3. DAI 4 E 5 MESI: Relazione A TEMA 4. DAI 9 E 10 MESI: Relazione INTEGRATA 5. DAI 9 AI 18 MESI: Relazione COLLABORATIVA 1. PERIODO NEONATALE E PRIMO MESE ATTRAZIONE VERSO LE PERSONE → GENITORIALITA’ INTUITIVA: [intuito di mamma e papà] Nelle madri dei piccoli di uomo, come in altri mammiferi, ormoni e circuiti cerebrali si attivano perché si metta in atto una profonda dedizione verso il cucciolo, detta «preoccupazione materna primaria» : Si tratta di uno specifico stato mentale che si sviluppa nell’ultima fase della gravidanza e nei primi mesi dopo la nascita.. IN CUI: la madre risulta completamente concentrata sul piccolo, sulle sue emozioni, sui suoi pensieri ed emozioni → è un processo di accudimento di tipo istintivo nei confronti del piccolo → ATTRAZIONE VERSO I NEONATI: L’attrazione verso i neonati è propria di tutti gli esseri umani, non solo delle madri: ↳ MA anche per altre specie quali gattini, cagnolini, pulcini, piccoli di foca; essi hanno in come peculiari tratti percettivi del volto [fronti larghe, occhi grandi posizionati più in basso, guance piene] = queste ci fanno percepire il volto come grazioso e attraente → quando vediamo un volto di un bambino piccolo, si attiva - entro una frazione di secondo - nel nostro cervello una esperienza di piacere che ci spinge a PRENDERCI CURA DI LORO ad INTERAGIRE → “L’AMORE CIECO” DELLE MADRI: Nelle madri, le reazioni cerebrali sono molto più intense se rivolte verso i propri figli ↳ Si tratta di reazioni cerebrali coincidenti con quelle che si verificano quando siamo innamorati = con un aumento elevato delle reazioni collegate all’esperienza di gratificazione → Si verifica una diminuzione dell’attività cerebrale collegata alla formulazione di giudizi e valutazioni; quindi una sorta di sospensione del pensiero critico → IL CONTRIBUTO DEL NEONATO - IL “CERVELLO SOCIALE”: Anche il neonato è pronto fin dall’inizio a entrare in rapporto con gli altri, a «socializzare» MOSTRANDO [già a pochissimi giorni dalla nascita]: • preferenza per forme che assomigliano al volto umano, RISPETTO A forme con tratti del volto disposti in modo disordinato • spiccato interesse per volti che manifestano disponibilità a entrare in rapporto con lui [ES. volti con occhi aperti], RISPETTO A chiusi • preferenza per la voce umana [ES. girano la testa se sentono parlare una persona], RISPETTO A un suono prodotto da voce non umana con caratteristiche simili 
 Poi diventano pronti a stringere «relazioni intime specifiche» cominciamo a preferire i tratti delle persone che si prendono cura di loro, i tratti del volto e la voce della loro madri e anche il loro odore → IMITAZIONE E NEURONI SPECCHIO: I bambini manifestano alla nascita l'abilità istintiva di IMITARE i movimenti altrui: la capacità di imitazione neonatale riguarda sia le espressioni facciali che gesti della mano, come l’indicazione, ed è stata documentata in molti gruppi etnici ↳ Anche i primati, tra cui gli scimpanzé [i nostri parenti evolutivamente più vicini], sono in grado alla nascita di imitare L’imitazione neonatale non declina dopo il primo mese, ma dipende dal tipo di azione che deve essere imitata: - l’imitazione di espressioni facciali declina al 2°-3° mese di vita, con l’aumento di scambi interattivi faccia a faccia e di sguardi reciproci tra bambino e caregiver [come si verifica anche nei cuccioli di scimpanzé alle 9 settimane di età] - altre azioni [suoni, vocalizzazioni, movimenti della mano e delle dita] incrementano sia di frequenza che di accuratezza L’imitazione AVVIENE IN CONDIZIONI OTTIMALI, ma quando il bambino è: → calmo 
 → vigile 
 → in un ambiente soffuso e tranquillo 
 → con persone che si adattano alla sua sensibilità, ai suoi bisogni 
 Dopo i primi mesi i bambini tendano a mettono in atto “GIOCHI SOCIALI” a loro familiari, fatti di sguardi reciproci, vocalizzi, sorrisi → se il caregiver continua tuttavia a ripetere un movimento allora i bambini proveranno ad imitarlo → I neonati, i bambini più grandi e anche gli adulti IMITANDO: attivano in modo automatico un abbinamento tra le azioni viste fare all’altro con la percezione delle proprie azioni; attraverso tentativi ripetuti, i bambini imparano ad imitare l’azione del modello con sempre maggiore accuratezza La sola vista di qualcuno che esegue un’azione induce nel nostro cervello la stessa attivazione come se compissimo tale azione → questa attivazione si verifica quando si vede, si sentono azioni altri e quando si sente o si vede un’altra persona provare un emozione ↳ L’attività di ricerca ha dimostrato che alla basa di questa capacità imitativa vi è una classe di «NEURONI SPECCHIO» : gli scienziati hanno individuato cellule specializzate nelle aree motorie della corteccia cerebrale dei primati, chiamate NEURONI MIRROR o SPECCHIO, che si attivano sia quando la scimmia esegue una azione specifica [che prevede l’uso della mano o della bocca] o quando vede o sente lo sperimentatore fare la stessa azione → Circuiti specchio, attivi durante il movimento o durante la percezione, l’ascolto o l’immaginazione di azioni corrispondenti sono stati individuati anche nell’uomo → LA COMPRENSIONE IMPLICITA DEGLI ALTRI: A 4-5 mesi segue la direzione dello sguardo di un'altra persona verso un oggetto, se questo è vicino, al centro del campo visivo, in una disposizione semplice e ordinata ↳ Il bambino inizia a direzionare lo sguardo laddove l’adulto lo porta e inseguire questo sguardo A 5 MESI, se vuole un orsacchiotto, proverà a sporgersi verso di lui, manifesterà il suo desiderio emettendo qualche suono → A quel punto, sentendolo o vedendolo, l'adulto vicino cercherà di capire e dare al bambino ciò che vuole; quello che il bambino NON fa è guardare direttamente l'altra persona e richiederle il suo aiuto IN QUESTA RELAZIONE A TEMA POSSIAMO TROVARE: 1. Bambini consapevoli del mondo esterno 2. Bambini consapevoli che adulti mettono in atto comportamenti finalizzati: sono interessati a ciò che fanno, Sono interessati ad esplorare questo dominio sensoriale, ad esplorare il loro corpo come strumento di gioco 4. DAI 9 AI 10 MESI RELAZIONE INTEGRATA = interessi, le richieste sono condivise con adulto INTEGRAZIONE: maggiore consapevolezza che l’altro che mette in atto comportamenti; “Mi può aiutare a soddisfare i miei interessi” → ATTENZIONE CONDIVISA, CONGIUNTA: “INTESOGGETTIVITA’ SECONDARIA” Prevede: 1. Interesse per il mondo esterno 2. Capacità comunicative di base con l'adulto 3. Comprende le esperienze compiute da altre persone [ES: l’adulto prende l’orsetto, il bambino capace di capire in modo anticipato le azioni] 4. Collega la sua esperienza con l’esperienza altrui [ES: l'adulto può dargli l'orsetto che ha preso e che lui desidera] Perché si realizzi una esperienza completamente integrata deve verificarsi un collegamento più attivo tra l'esperienza altrui e la propria esperienza del mondo PRECURSORI DELL’INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA: → USO DI STRATEGIE DA PARTE DEL GENITORE: Particolare modalità espressive dei genitori durante il gioco → le diverse fasi del gioco vengono evidenziate; [attraverso la sincronizzazione e l'intensità della comunicazione] vi è ripetizione e semplicità dell’azione [far capire che c’è una sequenzialità: un inizio e una fine; con suoni e parole enfatizzano questa evoluzione dello schema di gioco] → MODALITA’ DEL GENITORE DI AGIRE «MOVIMENTESE»: I genitori impiegano segnali vocali ed espressioni facciali ben definite, per far conoscere al bambino alcuni aspetti della realtà → si richiama l'attenzione del bambino sul fatto che sta avvenendo un evento particolarmente importante che lo coinvolge emotivamente, agevolandolo nel seguire gli ulteriori segnali dell'adulto, riguardanti tema d’interesse I SEGNALI dell'adulto sono una combinazione di diverse forme espressive: sorridere, alzare le sopracciglia, trattenere il respiro, restare a bocca aperta Le INTERAZIONI TRIADICHE aiutano il bambino a prendere consapevolezza delle azioni altrui; a partire dai 10-12 MESI segue con lo sguardo gli oggetti lontani e al lato del campo visivo → il bambino impara a spostare lo sguardo a turno da un genitore all’altro, alterna momenti in cui osserva, a momenti in cui si unisce alle conversazioni → USO DI STRATEGIE DA PARTE DEL BAMBINO: «TROVATE E AFFETTO» → Dai 6-7 MESI il bambino comincia a sviluppare un repertorio di «trovate a effetto» e le impiega per partecipare attivamente alle interazioni sociali, con questi comportamenti si mette in mostra e attira l’attenzione altrui [bambino si gira verso la bisnonna per vedere se ha voglia di giocare poi piega di nuovo la testa; e la bisnonna lo segue] «GIOCO RECIPROCO» Il bambino comincia a passare più volte un oggetto al compagno-adulto, facendo la parte svolta prima dall’adulto → in tal modo manifesta una maggiore reciprocità nel gioco con gli altri «CONDIVIDERE INTEREASSI E SIGNIFICATI» *Foto bambino che indica calamita sul frigo e la mamma che lo asseconda indicando anche lei* [pag.23] 5. DAI 9 AI 18 MESI - IL SECONDO ANNO - RELAZIONE COLLABORATIVA Nel secondo anno di vita i bambini sviluppano altre capacità: → capacità di coordinare diversi punti di vista sul mondo, che consente al bambino di avere una visione d'insieme e di considerare la realtà in modo più appropriato → capacità di concepire la propria esistenza come un tema a sé stante possibile di riflessione, e di riflettere in modo analogo anche sui desideri, le conoscenze e le credenze sul mondo delle altre persone e su come posso essere diverse dalle proprie Questo insieme di capacità viene definito TEORIA DELLA MENTE: senza questo tipo di comprensione della mente non sarebbe potabile condurre un vita sociale realmente collaborativa ↳ Per valutare la capacità di bambini di 3 o 4 ANNI di comprendere le esperienze e le credenze degli altri si impiegano nell'attività di ricerca i cosiddetti compiti di “FALSA CREDENZA”: in questi compiti, si chiede al bambino di prevedere quello che una persona farà, basandosi sulla falsa credenza che lei ha riguardo una situazione → In genere, si mostra al bambino una scena con diversi oggetti e due personaggi [per esempio un orsacchiotto e una bambola]. Poi l'orsacchiotto mette un oggetto [per esempio, in una scatola che chiude e poi esce]; in assenza dell'orsacchiotto, la bambola toglie l'oggetto dalla scatola e lo mette in un altro posto [per esempio in un armadio]. Quando si chiede ai bambini di dire in quale posto l'orsacchiotto cercherà l'oggetto al suo ritorno, i bambini di tre anni di solito rispondono che lo cercherà nell'armadio, poiché sanno che ora si trova lì, non tenendo quindi conto che l'orsacchiotto non sa che l'oggetto è stato spostato [crede erroneamente che si trovi ancora nella scatola] I BAMBINI GRANDI INVECE: tengono conto della falsa credenza dell'orsacchiotto e prevedono con esattezza che cercherà l'oggetto nella scatola → MANIFESTAZIONI DELLO SVILUPPO DI UNA VERSIONE D’INSIEME E DELLA CAPACITA’ DI COLLABORARE: - FARE GLI SCHERZI: i bambini iniziano a considerare gli stati mentali altrui come argomenti di interesse di per sé. Una manifestazione di questo aspetto è la capacità del bambino di raggirare il partner, facendogli degli scherzi - L’INGANNO: può essere compiuto per gioco, come quando il bambino si nasconde dal genitore, ma può verificarsi anche quando il bambino vuole avere o fare qualcosa, ma il genitore non è d’accordo - RICONOSCERSI ALLO SPECCHIO: prima dell'età di un anno, i bambini si divertono a guardare la propria immagine riflessa, ma generalmente si comportano come se si trattasse di un altro bambino. Per verificare se il bambino si riconosce allo specchio si usa il “TEST DELLA MACCHIA ROSSA": prima dei 15 mesi, il bambino di solito non mostra di comprendere che il volto con il segno sul naso riflesso nello specchio è il suo; a partire da questa età, il bambino mostra sempre più di riconoscersi [:si tocca il naso, dice il suo nome o indica se stesso] - DISTINGUERE FRA INTERAZIONE E AZIONE E COMPRENDERE IL SENSO DI UN COMPORTAMENTO: i bambini provano un forte impulso a imitare gli altri e, man mano che aumenta la consapevolezza degli obiettivi e dei desideri delle altre persone, anche il loro modo di imitare cambia e riflette il nuovo livello di comprensione sociale - LA COMPRENSIONE DI PUNTI DI VISATA COSTATATI: questa abilità si manifesta in relazione, ad esempio, ai gusti. A 14 mesi invece, se mostriamo a un bambino che ci piace moltissimo un alimento che invece lui detesta e che all'opposto non ci piace per niente uno dei cibi preferiti dal bambino, il bambino comprenderà questa differenza e offrirà correttamente al proprio partner il cibo che preferisce → TIPOLOGIE DI INTERAZIONI CHE PROMUOVONO LO SVILUPPO CONTINUO DI COLLABORAZIONE E COMPRENSIONE SOCIALE: - GIOCHI DI FINZIONE: i bambini si dedicano al gioco di finzione con sempre maggiore frequenza a partire dai 12 mesi, ed entro i 18 mesi rappresentano con facilità scene di fantasia in cui un oggetto sta per qualcosa di diverso. Una forma di gioco di finzione fondamentale è il “GIOCO DI RUOLO”: utile non solo per la natura del gioco in sé, ma anche per i tipi di negoziazione - CONFLITTI: dall'attività di ricerca emerge che il verificarsi di contrasti fra i bambini piccoli e i loro fratelli consente di prevedere un livello di comprensione più elevato nei compiti di teoria della mente. Questo collegamento è probabilmente derivante dal fatto che i contrasti costringono il bambino a diventare consapevole di come gli altri possono avere punti di vista molto diversi dal suo - CONVERSAZIONI: lo sviluppo del linguaggio è una manifestazione importante della capacità del bambino di distinguere i segni e i simboli degli oggetti ed eventi reali cui essi si riferiscono. Dalla ricerca è emerso come siano importanti specifici tipi di conversazioni con i bambini piccoli, in particolare, conversazioni in cui i genitori parlano ai figli delle emozioni e delle ragioni di un comportamento - OCCASIONI PER COLLABORARE: oltre alla soddisfazione che il bambino può provare nel dare il proprio aiuto, il beneficio a lungo termine potrebbe derivare dal fatto che in queste attività il bambino deve coordinare le sue azioni con quelle di un partner, collaborando a un obiettivo comune INOLTRE: svolgere insieme le attività quotidiane abituali dà al bambino la sensazione di condividere valori e obiettivi di più largo respiro 2 L’ATTACCAMENTO UNO DEGLI ASPETTI PIU’ IMPORTANTI NELLO SVILUPPO INFANTILE: l’attaccamento del bambino verso le persone che si prendono cura di lui - “caregiver” ↳ si distinguono da altri legami affettivi dal fatto che → si fondano sulla vulnerabilità e sulla dipendenza fisica ed emotiva del bambino [ES: relazione con altri bambini incentrate sul gioco] Generalmente il bambino forma solo un stretto numero di relazioni di attaccamento, con GENITORI e i NONNI → MA possono svilupparsi anche con le figure professionali alle quali vene affidato ↳ I genitori e i caregiver assumono generalmente una verità di ruolo con il bambino: soddisfano i bisogni di attaccamento, ma sono anche compagni di gioco ed impartiscono la disciplina e favorisce l’apprendimento e lo sviluppo cognitivo Gli aspetti dell’attaccamento hanno particolare importanza nelle situazioni in cui è presente una difficoltà che potrebbe agitare/spaventare il bambino o in MALATTIA = in questi momenti i bisogni di attaccamento saranno in primo piano; è importante che il bambino ricevi sostegno e conforto INVECE, IN ALTRI MOMENTI: [si sente tranquillo, privo i pericoli] i suoi bisogni di attaccamento saranno meno pressanti e sarà più interessato ad esplorare l’ambiente, al gioco → SEGNI DI ATTACCAMENTO: fin dalla nascita i genitori forniscono al bambino tipi di cure che favoriscono l’attaccamento del bambino nei loro confronti MA solo nella SECONDA META’ DEL PRIMO ANNO che il bambino mostra intense relazioni emotive che riflettono l’attaccamento → un bambino che prima non sembrava restare turbato dall’allontanamento della madre, ora si agita [ma è una fase di breve durata poiché il bambino si abitua al fatto che le brevi separazioni non comprendono conseguenze spiacevoli e sono normali] Il disagio dimostrato indica come il bambino ha formato un legame di attaccamento con una persona specifica INOLTRE: i bambini potrebbero mostrare evitamento nei confronti degli estranei [ “PAURA DELL’ESTRANEO”: poiché i bambini dimostrano saper distinguere fra le persone con cui si sentono sicuri e protetti - figure dalla qualità dell’accudimento che fornisce l’adulto; vale anche per le figure professionali.. l’attaccamento dei bambini ero loro dipende dalla sensibilità di questi ultimi verso il bambino → si può prevedere il tipo di attaccamento già prima che il bambino nasca, sulla base del modo in cui il genitore considera i bisogni di attaccamento → gli interventi che vanno a migliorare la sensibilità del genitore, aumentano la percentuale di relazione di attaccamento sicuro dei bambini → CHE RUOLO HANNO LE CARATTERISTICHE DEL BAMBINO? Alcuni bambini, quelli che ad esempio reagiscono con emozioni forti e si agitano facilmente, potrebbero subire maggiormente l’influsso dell’ambiente in cui crescono rispetto a bambini con temperamento meno reattivo e più tranquillo → quindi in bambini iper-reattivi potrebbero essere maggiormente a rischio di sviluppare un attaccamento insicuro in presenza di un accudimento insensibile ASPETTO POSITIVO: possono trarre benefici in maggior misura quando ai genitori viene fornito un sostegno → FATTORI CHE CONDIZIONANO LA CAPACITA’ DEI GENITORI DI FORNIRE ACCUDIMENTO SENSIBILE: Con difficoltà di fondo come: problemi economici, di lavoro, insufficiente sostegno sociale o del partner, aumenta il rischio che il bambino formi un attaccamento insicuro verso i genitori CARATTERISTICHE GENITORI: ↳ Oltre alle condizioni ambientali e relazionali, il modo in cui il genitore considera le proprie esperienze infantili di attaccamento e le emozioni che prova al riguardo esercitano un effetto profondo sul modo di rispondere ai bisogni di attaccamento del bambino e a sua volta, sulla natura dell’attaccamento che il figli avrà nei suoi confronti I GENITORI CON ATTACCAMENTO SICURO: sono più aperti e equilibrati dal punto di vista emotivo, hanno più facilità a comprendere le emozioni e a immedesimarsi in essi; a sua volta il figlio ha più possibilità di stabilire attaccamento sicuro I GENITORI CON ATTACCAMENTO INSICURO: hanno più difficoltà, alcuni hanno imparato gestire le emozioni escludendo i ricordi e negando l’importanza della vicinanza emotiva; in presenza di questo stile di attaccamento definito “distanziante” perché si prendono le distanze, per il genitore diventa difficile percepire i bisogni di attaccamento del bambino e accettarli → Altri genitori con attaccamento insicuro potrebbero essere arrabbiati o preoccupati per le difficoltà derivanti da esperienze di attaccamento avute nella propria infanzia, ciò può indurli a fornire incostanti risposte ai bisogni di attaccamento del bambino → I genitori che hanno subito traumi o perdite che non sono rigusti a superare o sono sopraffatti dalle difficoltà della loro vita attuale, è possibile che tutte le loro energie vengano assorbite dai problemi e ciò li porta ad ignorare il bambino ADATTAMENTO DEI GENITORI: Quando i genitori hanno un buon livello di adattamento [ovvero hanno fiducia nelle proprie capacità, hanno un atteggiamento flessibile e positivo] e bassi livelli di stress, i figli hanno maggiore possibilità di avere un attaccamento sicuro —————————————————————————————————————————————————— ATTACCAMENTO NELLA PRIMA INFANZIA → SUCCESSIVE RELAZIONI SOCIALI: I tipi di interazione riguardanti l’attaccamento che si hanno con i genitori che si hanno nelle prime fasi della vita, diventano per il bambino un modello per il modo di considerare se stesso e le proprie relazioni: i bambini abituati a ricevere un accudimento amorevole svilupperanno un modello di se stessi come persone degne di un amore ↳ Ciò influisce sul modo in cui il bambino interpreta il comportamento degli altri, quindi le sue aspettative riguardo le reazioni altrui nei suoi confronti: ciò viene evidenziato attraverso il gioco con bambole, disegni o la narrazione di storie = si chiede a bambino cosa potrebbe accadere ad una bambola in una situazione difficile che attiva bisogni di attaccamento.. CHI HA SVILUPPATO ATTACCAMENTO SICURO: tende a mostrare le figure genitrici come sensibili e che suggeriscono soluzione positive ai problemi I rapporti di attaccamento sicuro e la buona comprensione sociale, vengono favorite dal fatto che il genitore continua a fornire un accudimento sensibile e, soprattutto con lo sviluppo di abilità linguistiche, parla apertamente con il bambino delle emozioni i e delle ragioni alla base delle azioni degli altri ↳ sono emersi anche collegamenti tra l’attaccamento nella prima infanzia e la qualità dei rapporti che vengono intrecciati con gli altri negli anni successivi: chi ha avuto attaccamento sicuro intreccia relazioni positive → SUCCESSIVI PROBLEMI COMPORTAMENTALI: La probabilità di avere problemi comportamentali è minore in coloro che nel corso della prima infanzia hanno avuto un attaccamento sicuro nei confronti della madre, rispetto ai bambini con attaccamento insicuro → CIO’ PUO VARIARE: Se le condizioni cambiano e di conseguenza anche la sensibilità del genitore si modifica, il collegamento fra l’attaccamento del bambino e i premi comportamentali negli anni successivi si indebolisce = IN UNO STUDIO.. i bambini con attaccamento insicuro avevano meno problemi se successivamente avevano ricevuto un accudimento sensibile [ciò grazie al miglioramento delle condizioni del genitore] E VICEVERSA UN AIUTO PER I GENITORI Considerando che le relazioni di attaccamento hanno un ruolo importante nello sviluppo del bambino, si deve aiutare i genitori a fornire un accudimento che sfoci in attaccamento sicuro → NEGLI UTLIMI TEMPI: gli interventi sono stati finalizzati ad aiutarli a riflettere sull’esperienza del figlio; ciò comporta favorire nei genitori una riflessione sui sentimenti e opinioni che hanno in riferimento all’accudimento che loro hanno ricevuto ALTRO APPROCCIO: VIDEO FEEDBACK→ prevede l’impiego di videoregistrazioni delle interazioni de genitore con il propri figlio ↳ i genitori hanno tempo di vedere le cose da un nuovo punto di vista, quello del bambino SERVE A: riflettere su esperienza e comportamenti difficili da affrontare; genitore prende consapevolezza dei segnali di attaccamento che il bambino mostra nei suoi confronti CURE NON GENITORIALI IN TENERA ETA’: Da alcuni studi, è emerso quanto la natura delle cure sia importante → TIPOLOGIE DI ACCUDIMENTO NON GENITORIALE: nonni, altri parenti, baby sitter, STRUTTURA PER LA PRIMA INFANZIA * * è emerso l’importanza: accudimento sensibile ai bisogni emotivi sociali, emotivi e cognitivi ADATTAMENTO AL NIDO I genitori nel momento dell’iscrizione, provano una diversa gamma di preoccupazioni [es. separazione] → ma temono anche che il rapporto con il figlio possa soffrirne Nonostante queste paure, l’attività di ricerca ha dimostrato che: si può sostenere l’esperienza al nido per mentente un buon rapporto tra bambino e genitore = effetti soprattutto legati alla qualità del servizio → SOSTENERE I BAMBINI: INSERIMENTO Iniziare il nido è un’esperienza stressante per il bambino, è normale che piangano nel vedere il genitore andare via e che siano irrequieti nelle settimane dopo → e che i sentimenti di disagio ricompaiono nei momenti in cui è vulnerabile Ciò però, accade in ugual modo sia nei bambini con attaccamento sicuro che non: il nido per quanto sensibile non riesce a prevenire questo disagio IMPORTANTE: che i genitori sostengano bambino nel passaggio al nido → SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA: STUDI DICONO CHE: le madri che lavorano mostrano coinvolgimento più intenso e sensibile nei confronti delle madri che stanno a casa : importante nel caso in cui frequentino le strutture per la prima infanzia di qualità non ottima e tornano a casa agitati; se durante il giorno il bambino non ha sostegno avrà bisogno di aiuto del genitore per gestire le emozioni complesse → RELAZIONI TRA BAMBINI E EDUCATORI Formerà relazioni significative con persone adulte che si prendono cura di lui, i genitori temono che queste relazioni possano diventare più significative di quelle che hanno con loro IN RELATA’: per bambini con attaccamento sicuro → non ci sono prove che indichino queste evidenza, i genitori rimangono le figure principali di attaccamento per bambino Cosi come accade casa, è probabile che il bambino istauri una reazione di attaccamento sicuro con l’educatore: questo quando il personale ha ricevuto una formazione adeguata → RELAZIONI FRA BAMBINI Questa relazione è una delle principali ragioni per il quale i genitori iscrivono il figlio al nido → Gruppi di bambini con adeguata supervisione possono costituire un ambiente sicuro in cui scoprono la collaborazione sociale [giochi di gruppo, attività musicali o artistiche] : consentono di far conoscere e gestire ai piccoli le emozioni LA FREQUENZA DI UNA STRUTTURA PER LA PRIMA INFANZIA E I SUOI EFFETTI Gli effetti generali della frequenza, variano mi base alle condizioni familiari: al fatto che la famiglia si trovi sotto pressione → quando sono in condizioni di stress, il servizio per la prima infanzia può portare benefici allo sviluppo del bambino → ATTACCAMENTO VERSO OGGETTI: Le relazioni di attaccamento primarie del bambino sono verso le persone che si prendono cura di lui, manifestano attaccamento verso oggetti VERSO FINE PRIMO ANNO: possibile che emerga una forte predilezione per un particolare oggetto [peluche, copertine] → OGGETTI TRADIZIONALI 3 AUTOREGOLAZIONE E AUTOCONTROLLO La capacità di autoregolazione aiuta il bambino ad impegnarsi adeguatamente in ogni attività che deve svolgere, sociale o cognitiva che sia ed adattarsi positivamente alle nuove situazioni/richieste AUTOREGOLAZIONE → AUTOREGOLAZIONE DI BASE DEL BAMBINO: Fin dalla nascita, i bambini vivono e gestiscono gli eventi in modo diverso l'uno dell’altro ↳ DUE sono gli aspetti fondamentali che influiscono sulla loro capacità di regolazione: 1. GRADO DI REATTIVITA’: alcuni bambini hanno una soglia molto bassa di reazione, tale per cui reagiscono rapidamente e intensamente anche a stimoli di lieve entità, mentre altri bambini sono meno reattivi 2. CAPACITA’ DI GESTIRE LE PROPRIE ESPERIENZE: alcuni bambini riescono a farlo con molta più facilità rispetto ad altri [calmasi facendo qualcosa] LE RAGIONI DI QUESTE DIFFERENZE: comprendono sia fattori genetici che prenatali [assunzione alcol ed eccessivo stress della madre in gravidanza], questi aspetti hanno un notevole influsso sull'esperienza dei genitori, e il loro modo di reagire al particolare tipo di comportamento dei figli ha a sua volta, un ruolo fondamentale nell'indirizzare il futuro sviluppo delle capacità di autoregolazione del bambino → IL SOSTEGNO DEI GENITORI: ACCUDIMENTO NELLE PRIME FASI DI VITA: Nelle prime settimane di vita, i genitori riescono ad aiutare il figlio a ritrovare la calma e lo fanno occupandosi dei suoi bisogni fisici → riducendo la stimolazione che causa il problema o fornendo un contatto ravvicinato capace di confortare il piccolo Oltre a queste attività di accudimento, man mano che il piccolo diventa più attivo a livello sociale, anche le INTERAZIONI “FACCIA A FACCIA" = possono offrire ai genitori numerose opportunità per sostenere lo sviluppo delle capacità di autoregolazione del figlio; ESPERIMENTO DEL STILL FACE - “VOLTO IMMOBILE”: mostra il grande influsso che il comportamento del genitore può avere sul bambino durante le interazioni faccia a faccia Nel complesso, con un bambino molto piccolo, è il genitore ad assumersi il compito di gestire le difficoltà del bambino; se però il bambino sembra riuscire a gestire in modo autonomo un momento difficile, la cosa migliore per sostenere lo sviluppo delle sue capacità di regolazione è limitare le proprie azioni, astenendosi qualche minuto dall’intervenire → IL GIOCO: Dopo i primissimi mesi di vita, in cui prevalgono le interazioni a faccia a faccia, e con il crescente sviluppo della capacità del bambino di gestire emozioni più intense, il gioco fra genitori e figli prende una nuova direzione: sente di doverlo proteggere o incoraggiare a evitare le esperienze difficili → Man mano che si sviluppa la comprensione sociale e il bambino diventa più consapevole delle reazioni emotive degli altri agli eventi, le manifestazioni di ansia da parte dei genitori possono influenzare la sua reazione all'ambiente, a tal punto da diventare egli stesso pauroso INOLTRE: la crescente tendenza del bambino a provare timore e paura e a evitare le sfide può rinforzare ulteriormente la percezione di vulnerabilità del figlio da parte del genitore ansioso, che così si sforzerà ancor di più di proteggerlo → AFFRONTARE IL COMPORTAMENTO DIFFICILE DEL BAMBINO: PROBLEMI DI “ESTERIORIZZAZIONE” - ESTERNIZZAZIONE: [come il comportamento aggressivo-rabbioso e provocatorio] In presenza di questo tipo di problemi, i genitori dovrebbero cercare di ridurre al minimo i seguenti comportamenti: educazione severa, punizioni fisiche, controllo permissivo e disciplina incoerente → Un comportamento abitualmente aggressivo e provocatorio di un bambino ai primi passi spesso è indice del fatto che i genitori sono rimasti bloccati in un circolo vizioso conflittuale con il figlio che rischia di aggravare il comportamento problematico OBIETTIVO FONDAMENTALE: spezzare questi circoli viziosi e sostituirli con circoli virtuosi PROBLEMI DI “INTERIORIZZAZIONE” - INTERNALIZZAZIONE: [come paura generalizzata e timidezza estrema] Nel caso di bambini con questi problemi, le abitudini che i genitori dovrebbero cercare di ridurre sono: comportamento iperprotettivo, scarso incoraggiamento ed evidenti manifestazioni di ansia → Quando il figlio ha sviluppato paure o mostra un comportamento notevolmente inibito o timido, è comprensibile che i genitori desiderino ridurre il suo disagio; di conseguenza, potrebbero diventare iperprotettivi INOLTRE: quando i bambini hanno questo tipo di problemi, i genitori potrebbero avere difficoltà a mantenere e incoraggiare affettuosamente il figlio, quando questi si trova ad affrontare situazioni problematiche → queste difficoltà sono particolarmente frequenti quando i genitori sono essi stessi ansiosi 4 LO SVILUPPO COGNITIVO TERMINE COGNITIVO: si riferisce a tutte le abilità inerenti l'intelligenza in generale, ossia: attenzione, percezione, ragionamento, apprendimento e linguaggio → BASI DELLO SVILUPPO COGNITIVO: 
 Le relazioni sociali hanno un'importanza fondamentale per il suo sviluppo cognitivo; ma anche il bambino stesso contribuisce attivamente a dare impulso al proprio sviluppo → alcuni aspetti delle attività e delle abilità percettive del bambino sono particolarmente importanti per il suo sviluppo cognitivo: fin dall'inizio, molte delle azioni più importanti del bambino hanno uno scopo e si adattano in modo flessibile all’ambiente; nel periodo neonatale, il bambino adatta rapidamente il proprio comportamento alle circostanze sono affascinati dalla scoperta dei rapporti fra le loro azioni e quello che avviene, intorno a loro e riescono ad adattare il proprio comportamento per controllare gli eventi desiderio del bambino di conoscere meglio il proprio comportamento e i rapporti fra i suoi diversi organi di senso mostrano abilità computazionali [processo computazionale in cui si individuano le regolarità e strutture all'interno della stimolazione circostante e il loro rapporto nei confronti della propria attività]; un chiaro esempio è la capacità del bambino di individuare collegamenti e regolarità nel linguaggio che sente, capacità che nel giro di pochi mesi gli consente di sviluppare una sensibilità nei confronti delle caratteristiche strutturali, sonore e di intonazione della propria lingua. Alcune attività del bambino contribuiscono allo sviluppo cognitivo dello stesso:
 ■ ACQUISIRE IL CONTROLLO: naturale curiosità del bambino e la sua interazione attiva con l'ambiente favoriscono il suo sviluppo cognitivo in molti modi; AD ESEMPIO: lallazione corporea [body babbling = osservarsi mentre ci si esercita a compiere movimenti] è particolarmente utile in questa fase, poiché, rafforzando le connessioni celebrali fra vista e tatto, consente al bambino di imparare gradualmente a guidare i movimenti con precisione in base a ciò che vede ■ LA COMPRENSIONE DEL MONDO FISICO: il gioco e l'esplorazione lo aiutano a comprendere la natura dell'ambiente in cui vive e le leggi che lo governano → Nel corso di tutta la prima infanzia, è costantemente impegnato ad aggiornare e rivedere le sue conoscenze riguardanti il mondo fisico, quasi stesse sperimentando e verificando regole sempre più complesse
 ■ COMPRENDERE LE AZIONI DEGLI ALTRI: i progressi nell'attività aiutano il bambino non solo ad acquisire una migliore conoscenza del mondo fisico, ma anche a dare un senso al comportamento degli altri, a comprendere gli scopi e quindi a imparare meglio da loro → RUOLO DELLE INTERAZIONI SOCIALI: Sebbene l'attività compiuta dal bambino e le sue abilità di scoperta siamo importanti per il suo sviluppo cognitivo, i loro benefici vengono notevolmente arricchiti dalle interazioni con gli altri o addirittura dipendono da esse → LA COMUNICAZIONE DI INTERESSI E INTENZIONI: il fatto che, fin dal periodo neonatale, molti comportamenti importanti del bambino possiedano le caratteristiche di azioni intenzionali, può aiutare i genitori a comprendere i desideri e bisogni del figlio e quindi a sostenerlo adeguatamente = Utile quindi è: un ACCUDIMENTO SENSIBILE [nel periodo neonatale e nelle prime settimane] 
 Successivamente, quando il bambino è in grado di agire con maggiore autonomia, sapere che "giocare" con il cibo o lanciare oggetti dal seggiolone non sono azioni compiute soltanto per divertimento, ma attività che aiutano a scoprire i propri sensi e l'ambiente, può servire ai genitori per sostenere i sui sforzi e assisterlo nel trasformare la sua naturale curiosità per il mondo in attività dirette a uno scopo.
 IMITAZIONE: può ampliare la portata dell'apprendimento, infatti per esempio: il bambino non impara solo a usare degli utensili, ma anche a comprendere complesse relazioni di causa ed effetto e ad assimilare le particolari consuetudini sociali e tradizioni della famiglia e della cultura di appartenenza.
 → Se all'inizio l'imitazione riproduce esattamente le azioni dell'altra persona.. con lo sviluppo delle abilità comunicative e della comprensione sociale [e quindi della consapevolezza delle intenzioni degli altri] i bambini iniziano ad imitare, non tanto il comportamento tale e quale, quanto gli scopi che ne sono alla base. CONTRIBUTO DEL GENITORE:
 MOLTI STUDI: hanno dimostrato la grandissima importanza che l'interazione sociale dei genitori con il proprio figlio ha per lo sviluppo cognitivo del bambino 
 A seconda della fase di sviluppo cambia la modalità di risposta sociale più utile;
 Una caratteristica molto generale del comportamento genitoriale è la cosiddetta CONTINGENZA = ossia lo stretto collegamento temporale fra ciò che il bambino fa e la risposta che riceve dal genitore ↳ La contingenza ai segnali del bambino è importante per il suo sviluppo cognitivo poiché:
 man mano che il bambino nota la presenza di rapporti costanti fra le proprie azioni e le reazioni degli altri, acquisisce un senso di gratificazione e controllo nonché la consapevolezza dell'esistenza di un nesso di causa ed effetto
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