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musica jazz, musica dal vivo, definizione di jazz, Prove d'esame di Musica

musica jazz, musica dal vivo, definizione di jazz

Tipologia: Prove d'esame

2017/2018

Caricato il 05/02/2018

francesco-capparelli
francesco-capparelli 🇮🇹

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Scarica musica jazz, musica dal vivo, definizione di jazz e più Prove d'esame in PDF di Musica solo su Docsity! Il Jazz Il jazz è stato spesso definito l’unica forma originale di arte americana, la musica classica d’America, la musica del ventesimo secolo. Malgrado questi appellativi i grandi media trattano il jazz in modo superficiale. Questo è causato da una quantità di fattori sociali e estetici che hanno fatto attraversare al jazz una serie di cambiamenti che nessun altro genere ha subito in un tempo così breve. Nato come musica etnica si è trasformato nella musica americana più popolare per poi trasformarsi subito in avanguardia, musica di una minoranza nuovamente. Adesso il jazz prossimo a compiere i suoi 100 anni si è frammentato in molte cose diverse per alcuni è musica di avanguardia, per altri tradizionale. Il jazz non ha smesso mai di trasformarsi, negli anni Cinquanta, Sessanta con l’introduzione di nuove tecniche musicali introdotte per la prima volta. Molti musicisti di jazz diedero vita poi a un’intensa opera di rivalutazione dei loro predecessori che è partita dagli stessi musicisti dato che i critici sono diventati sempre meno influenti. L’accesso degli americani al jazz è stato drammaticamente limitato dai cambiamenti di gusto. Il jazz è molto raro oggi nelle città americane. Le radio che fanno ascoltare jazz sono presenti solo in alcune città e la televisione è praticamente chiusa a questa musica. Tuttavia il jazz è qualcosa di più che la musica. È una serie di concetti liberamente associati: ha una storia e una tradizione di pensiero. Il jazz è stato rappresentato in un’incredibile varietà di maniere e con i mezzi più disparati. Il jazz è cresciuto superando i suoi mezzi originali, muovendosi oltre la musica per diventare un punto in cui molti testi diversi convergono e molti diversi codici simbolici vengono creati. Il jazz ha una storia di interazione con altre forme d’arte e la sua musica si apre attraverso una varietà di rappresentazioni: dischi, film, arte, letteratura, pubblicità, moda. Fin da quanto Louis Malle nel 1958 ha usato Miles Davis per la colonna sonora di Ascensore per il patibolo il jazz è stato il genere preferito dal cinema noir. Il jazz è nato solo il segno della divisione di razza e quindi è impossibile separare la sua storia da quella del popolo afroamericano, una storia che è anche la storia dell’America. In Europa fra il 19 e 20 secolo gli artisti cercano di sfuggire alla nascente classe media e all’industrializzazione e rovano nella negritudine un oggetto di fascinazione. La vita e l’immagine del musicista jazz costituivano un duplice motivo di attrazione ovvero l’alienazione sia in quanto artista che in quanto persona di colore. Il jazz è stato la prima forma d’arte a mettere in discussione la definizione di cultura alta europea come la cultura per eccellenza, la prima a sfidare il canone. Anche coloro che difendevano il jazz nel campo delle arti più elevate lo trovano minaccioso. Quando per la prima volta durante la PGM il jazz arriva a Parigi provoca uno shock: non è solo un fatto musicale, ma anche fisico, visuale, sociale e emotivo. Che tutto questo parlare sia un bene per la musica jazz è da vedere. Oggi tutti vogliono vestire jazz, parlare jazz ma pochi ascoltano musica jazz. Alla fine del suo primo secolo di vita il jazz si trova a un passaggio critico con confini che si fanno incerti. Anche se le cifre continuano a parlare di un’arte minoritaria la sua influenza sembra in crescita. Oggi c’è chi sostiene che sia venuto il momento del riconoscimento da parte della cultura accademica e per alcuni versi sta andando così. Alcuni hanno denunciato questa visione come un approccio elitario come quello che ha imbalsamato la musica classica e l’ha congelata nel suo percorso. Altri hanno un approccio puristico che vede la musica come totalmente libera da ogni funzione sociale e delle tradizioni. Il jazz ha utilizzato in vari momenti della sua storia tutte le musiche del mondo come materiale primario. Il jazz è a un punto critico, ma in fondo lo è sempre stato. Musica su disco e dal vivo a conoscere il jazz si arriva in modi molteplici. Nella storia di questa musica diversi media hanno dominato e ne hanno modellato la ricezione e la comprensione. Nei primissimi anni il jazz si poteva ascoltare solo suonato dal vivo nelle sale da ballo. Negli anni Venti molti l’ascoltarono per la prima volta sui dischi del fonografo e nei locali notturni. All’inizio del 21esimo secolo le registrazioni sono le fonti principali di informazione. I dischi sono i nostri libri di testo! Al contrario di quanto accade per la musica classica per buona parte del jazz non ci sono partiture da poter esaminare e anche quando ci sono l’esecuzione può essere molto diversa. Le improvvisazioni solistiche non compaiono sugli spartiti. Senza registrazioni la storia del jazz sarebbe stata scritta in tutt’altro modo. È vero però che per quanto le tecniche di registrazioni e di ascolto possano essere
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