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Musiche, suono e identità nella società contemporanea (Musica, Società e Cultura), Appunti di Teoria e Analisi della Musica

Il Documento contiene: Cosa è la musica?; Cosa vuol dire un suono? Cos’è? E cosa non è un suono?; Suono VS Rumore; Cosa può essere musica? Arte e Silenzio (John Cage); Cosa sembra ma non è musica? Islamic Call to Prayer; La Musica NON è un Linguaggio Universale; Come si studia la musica?; Musica e identità; Musica e identità locale, Esempio: Inni Nazionali; Musica e identità locale e sovralocale: Noa e Khaled, Imagine (J. Lennon); Musica come marcatore di identità etnica: Assassin Creed

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 18/11/2022

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Scarica Musiche, suono e identità nella società contemporanea (Musica, Società e Cultura) e più Appunti in PDF di Teoria e Analisi della Musica solo su Docsity! Musiche, suono e identità nella società contemporanea Musica, società e cultura Cosa è la musica? la musica è qualcosa che è fatta di suoni (ma è difficile capire e rispondere a questa domanda perché ci sono diverse spiegazioni). Es. La canzone di Michele Bravi che ha portato a Sanremo: nel suo ritornello dice <<se fossimo dei suoni sarebbero canzoni>> ovvero la musica deve essere fatta di suoni. Cosa vuol dire un suono? Cos’è? E cosa non è un suono? ‘In physics, sound is a vibration that propagates as an acoustic wave, through a transmission medium such as a gas, liquid or solid.’ ‘In fisica, il suono è una vibrazione che si propaga come un'onda acustica, attraverso un mezzo di trasmissione come un gas, un liquido o un solido’ Il suono è una vibrazione della voce, che viene messa in atto da un organo fonatorio (es. la bocca) e vibra nell’aria. Inoltre potrebbe passare attraverso un qualcosa di registrato o attraverso un microfono. Definizione più neutra di suono è: un fenomeno fisico, oggettivo e neutro, uguale per tutti, almeno all’interno della fisica. Suono VS Rumore Una cosa simile al suono sono i rumori: ‘Noise is unwanted sound considered unpleasant, loud or disruptive to hearing. From a physics standpoint, there is no distinction between noise and desired sound, as both are vibrations through a medium, such as air or water. The difference arises when the brain receives and perceives a sound’ ‘Il rumore è un suono indesiderato considerato sgradevole, forte o di disturbo per l'udito. Da un punto di vista fisico, non c'è distinzione tra rumore e suono desiderato, poiché entrambi sono vibrazioni attraverso un mezzo, come l'aria o l'acqua. La differenza sorge quando il cervello riceve e percepisce un suono' Il rumore è un suono non desiderato che non vogliamo, considerato spiacevole, molto forte oppure disturbante all’ascolto. Quindi è qualcosa che il nostro ascolto rifiuta. La musica non ha a che fare necessariamente con il rumore. Dall’altra parte però per la fisica non c’è differenza: a livello fisico i suoni, come quello delle vocali, oppure il suono di uno strumento intonato tendono ad avere una forma regolare su uno spettrogramma. E’ il nostro cervello che decide che cosa è o non è un suono, un rumore. Quindi suoni e rumori sono la stessa cosa, lo stesso rumore fisico, ma sono gli esseri umani che decidono e mettono la barriera tra cose è un suono e chiuso è un rumore. Siamo noi che in qualche modo censuriamo. Questo culturalmente avviene spesso però fisicamente si tratta sempre dello stesso fenomeno fisico. E’ la cultura e la costruzione che l’essere umano fa che fa sì che quella determinata onda venga accettata e sia desiderata. Suono/Rumore Suono e rumore sono in realtà differenziabili tra loro a seconda della forma delle onde. Ma entrambe hanno delle caratteristiche fondamentale:  L’altezza: ossia se un suono è alto oppure basso e si misura in Herz (frequenza Hz)  l’intensità: si misura in decibel (volume db). Il rumore non può essere più alto di un tot. L’intensità è misurabile e anche il suono in teoria. Quando il rumore disturbo anche un suono disturba che sia un canto oppure dei lavori in corso comunque vengono censurati se superano di un determinato livello di decibel. Una musica troppo alta poi diventare rumore se non è desiderato in quel momento;  la durata: che misuriamo in fenomeni temporali (hh:mm:ss);  il timbro: si può misurare, si può vedere su uno spettrogramma per creare determinati timbri. Il timbro di una persona è diversa da un’altra persona e il timbro di una chitarra classica è diversa da una chitarra elettrica. Quali elementi si possono applicare nella musica:  Quanto una nota è più o meno alta  l’intensità dei segni non direttamente musicale è una sorta di lettere che ci dicono forte o piano  la durata che dipende dalla forma: nota lunga o corta  il timbro lo vediamo dagli strumenti: diversi strumenti che suonano diverse note o note simili danno dei timbri diversi. Suono e rumore in qualche modo funziona nello stesso modo. Possono essere descritti con gli stessi sistemi. Cos’è la musica se la musica è qualcosa che noi definiamo composta da suoni? Se prendiamo i rumori ambientali non tutti sono spiacevoli, come un rumore registrato di un ambiente naturale, di un paesaggio sonoro naturale. Soprattutto nel caso di un ambiente piovoso i rumori non sono spiacevoli, eppure non sono suoni. Se il rumore è qualcosa di spiacevole in teoria dovrebbe non piacerci. Sono suoni del tutto caotici, suoni che vengono presi come vengono in natura. Questo non vuol dire che non possiamo chiamarla musica. Un suono: Questo è Musica, come la Symphony No.6 seconda dei periodi storici e delle aree geografiche. Nella civiltà occidentale si possono distinguere la musica colta o d’arte, composta ed eseguita da professionisti e tramandata tramite la scrittura, la musica popolare o folclorica di trasmissione orale, e la musica di consumo (detta anche leggera) destinata alla diffusione di massa; spesso tuttavia si sono verificate contaminazioni o scambi tra i diversi generi. L’arte è anche un’attività sociale, ma ci sono anche attività sociali che non necessariamente sono arte. Arte inizia ad essere un termine sempre meno neutro. Quella scritta sembrerebbe meno colta. Cosa può essere o non necessariamente lo è, e qualcosa che è presente in tutte le culture tendiamo a definirla un’arte, ammesso che decidiamo che ci sia un consenso su cosa voglia dire arte però non ha definizione univoca. Cosa può essere musica? La musica è sicuramente l’arte di organizzare i suoni o comunque una tecnica, un modo e l’organizzazione dei suoni o i suoni organizzati sono musica. John Cage 1912-1992 era uno dei più grandi compositori americani. Famoso perché presentò con Mike Bongiorno negli anni ‘50 le sue diverse composizioni. 4’33” (1952) È un brano provocatorio ma, oltre ad essere un brano, è proprio una riflessione su cosa voglia dire comporre musica, su cosa voglia dire musica, su cosa può essere la musica. Innanzitutto è una musica fatta né di rumori, nei di suoni, ma di silenzio perché gli esecutori eseguivano qualcosa che apparentemente non c’era. In che modo questo è Musica? Questo silenzio (del brano 4’33” di John Cage) non è casuale. Non è il silenzio che potremmo percepire in un luogo silenzioso, ma è un silenzio organizzato. E’ diviso in tre tempi (3 è la forma simbolo della musica classica strumentale), e ogni tempo deve avere la sua lunghezza. Non muove le mani a caso, dava dei tempi: iniziava, finiva, chiudeva l’esecuzione anche se nessuno stesse seguendo. Il primo tempo dura 30 secondi, il secondo 2 minuti e 33 e il terzo 3 e 40. Tuttavia non c’era soltanto il silenzio perché nell’esecuzione di questi tre movimenti abbiamo sentito diversi suoni, come il pubblico che ride davanti a questo oppure suoni del tutto casuali ma dei suoni anche se apparentemente casuale. I silenzi sono organizzati con una forma e con delle durate precise, dunque quel silenzio diventa musica. Quello che lui voleva dimostrare è che il silenzio non esiste perché esperimento entrando in una camera di massima insonorizzazione, che è terrificante perché è impossibile da ottenere perché si riesce a sentire il battito cardiaco. Il silenzio è qualcosa di inottenibile quindi anche se avessimo eseguito questo brano in una camera insonorizzata sarebbe comunque stato in grado di creare della musica. Nessuno faceva qualcosa che siano stati dei suoni voluti. Quindi purché sia organizzata e abbia dei suoni tutto può essere musica. Questo limite è la cultura che lo definisce, non c’è un limite oggettivo. Sono le società, le culture e le persone che decidono cosa sia musica opportuna o no. Cosa sembra ma non è musica? Esempio di musica che però è musica per noi ma per altre culture non è musica: L’Islamic Call to Prayer – Azan by Idris Aslami  Questo per l’Islam non può essere ritenuto musica perché è un qualcosa che è riservato a qualcosa di sacro. E’ un richiamo alla preghiera. Molte culture cristiane, come il primo luteranesimo, vietava determinate forme di musica. Determinata società ritengono che la musica non sia appropriata in tutti i luoghi, anche molte chiese cattoliche. Sentire le canzoni delle chiese cattoliche americane non è esattamente la musica adatta alla nostra chiesa. Ci sono chiese invece che usano diversi tipi di musica per definire la loro identità religiosa; è un po’ più qualcosa che musica dal punto di vista della costruzione fisica/oggettiva del suono (c’è una voce intonata professionale che potremmo ripeterla, potremmo rieseguirla uguale a un’altra), ma non tutti necessariamente devono accettarla come musica e non nasce per esserlo. Eppure ha degli elementi che sono molto più musicali, molto più costruiti come musicali rispetto a un minuto di silenzio. Ma i dati obiettivi di cosa siano o non siano musica sono qualcosa che definiscono le culture e le generazioni, l’identità i luoghi. Questo è un video registrato. Ci sono suoni musicali che si intersecano all’interno del linguaggio visivo perché in questo caso c’è una costruzione benvoluta, a parte i suoni dell’ambiente, di scenari e tutti momenti di riprese neozelandese o australiano. C’è un proposito di estetizzare, ci sono persone che potrebbero anche offendersi, ma quella in realtà è un’esecuzione estetica per il consumo di un qualcosa che non è nato per quello. Costruzione audiovisiva estetico che l’ideatore del video sta confezionando per estetizzare, per rendere più piacevole creare una sorta di videoarte in qualcosa che in realtà non nascerebbe come musica. Cosa è la musica? La musica è l’arte dell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. Entrambi i brani avendo le strutture diverse potevano essere strutture che si ripetevano o non si ripetevano, ma potevano anche non avere qualcosa che identifichiamo più o meno come suoni. Comunque la musica è qualcosa che oggettivamente produce delle successioni di suoni, rumori, anche i silenzi tuttavia, come, quando, perché, per chi, per cosa, per quale motivo, in quale contesto e che cosa noi definiamo che sia un suono o non sia un suono fa sì che per noi sia musica o non lo sia. Cosa definiamo come suono o non suono e ciò che realmente definisce la musica. La Musica è un linguaggio universale? NO! È un qualcosa che si sente dire moltissimo purtroppo: la musica è il linguaggio universale, il linguaggio dell’anima capita a tutti ma non è vero. Perché le musiche che abbiamo sentito possono essere capite o non capite, ma quando noi parliamo molto spesso della musica come linguaggio universale ci riferiamo a un certo tipo di musica che è molto spesso la musica che comprendiamo, che è nata soprattutto in Europa o in America, come il linguaggio che si chiama tonale, cioè il linguaggio consonante che siamo abituati che a noi suona bene. Oggi possiamo sentire musica di questo tipo, come i Beatles, o la Trap, in qualsiasi luogo del mondo. Ma questo non vuol dire che appartenga tutto a quel mondo. La musica in realtà è un qualcosa di strettamente legato alla cultura che la produce. Es. tre settimane fa alla radio si parlava di alcuni artisti egiziani censurati dal governo egiziano perché quella musica era ritenuta non opportuna. Erano artisti pop e nei locali sono stati censurati perché la musica era ritenuta scabrosa, parlava di qualcosa di origini sessuali, semplicemente un po’ esplicita. Parlavano di questo fenomeno dicendo di voler assolutamente supportare questi artisti dicendo che sono stati censurati e che non è giusto, che la musica è un bene universale, che la musica va ascoltata da tutti noi, non deve essere censurata l’arte, ma alla fine questa musica non l’hanno fatta sentire. Dunque per quanto la musica sia universale, in realtà non lo è. Perché rimane sempre apparentemente il discorso o l’idea di pregiudizio che la musica sia necessariamente comprensibile da tutti. La musica è un linguaggio, come un linguaggio comunica, ma non è un linguaggio verbale, non è fatta di parole, non comunica nello stesso modo con cui la parola comunica a tutti quanti, bensì usa sistemi diversi. Ma per il fatto che non abbia il linguaggio questo non vuol dire che non sia facilmente comunicabile, perché le note non appartengono interamente ad una lingua. Come si studia la musica? Ci sono diversi modi di studiare la musica. In che modo si può capire o spiegare la musica: o Storia della musica o musicologia storica: La disciplina che studia la musica. Analizza la musica dei giochi, che usano musica nel medioevo o musica dei greci (ovviamente nelle situazioni europee si parla soprattutto di musica occidentale). Storia della musica significa storia della musica colta che si sente nelle sale da concerto, che tramandata per iscritto la musica, che si può eseguire leggendo una partitura, come la storia dell’arte, partendo da periodi che a seconda del tempo e spazio del corso possono cambiare. Ma di solito si parte da quando si hanno le prime notizie scritte della musica, quindi dall’antichità classica, ma soprattutto il medioevo perché altrimenti se mancasse la fonte scritta potremmo dire che non c’è fonte scritta, non c’è storia. La storia è scrivere qualcosa, altrimenti sarebbe preistoria. Ci sono anche i musicologi che si occupa dei suoni della preistoria. o Teoria della musica e analisi o musicologia sistematica: studia tendenzialmente la musica all’infuori della sua prospettiva storica. Studia la musica in quanto organizzazione di suoni, cioè vedere come si organizzano i suoni. La teoria della musica tende a costruire delle teorie che vanno a cercare dei sistemi ricorrenti, in questo senso sistematica. Si cercano elementi fissi che non cambiano, ma che rimanessero fissi per tutte le epoche. Ma la musicologia sistematica vuole spiegare in maniera descrittiva la seconda parte ‘900 e le diverse contemporaneità. Non sono così facilmente definibile attraverso binomi di alterità identità. Un ebreo russo che emigra in America ha la sua identità di ebreo ma anche l’identità di persona di religione ebraica, ma è anche un’identità nazionale è anche russo, ma è anche un’alterità che è quello di essere in America, di essere un emigrato. Se poi cambiasse religione cambierebbe ulteriormente la sua identità, non sarebbe più così facile definirsi rispetto ad un’alterità. Si parla per questo anche di identità intersezionale perché noi stessi non siamo mai una sola cosa, non siamo definibili, non siamo solo italiani, ma siamo anche provenienti dal luogo in cui siamo nati o cresciuti, che può essere anche più di uno e dare diverse identità. La nostra identità può essere data dal nostro genere sessuale, dal nostro credo politico, dalla lingua in cui parliamo. Posso essere nato in un posto ma da genitori stranieri o non capire bene la lingua. Ognuno di noi è una cosa ma anche altre. L’identità fluida è un modello di definizione di alterità ma anche la sovrapposizione, l’incrocio di diverse identità che possono essere molteplici. Musica e identità La musica è un’attività pervasiva, cioè ovunque anche culture che non sanno come chiamarla hanno delle pratiche che noi definiremo organizzazioni di suoni o di rumori che per noi hanno un significato culturale. In tal senso la Musica esiste in qualsiasi spazio, o ceto sociale. Non è un qualcosa che ha solo una determinata classe sociale, non è un qualcosa che riguarda semplicemente il genere o un genere, non è qualcosa che viene provato soltanto da determinati luoghi, nazioni, o classi sociali. La musica è ovunque soprattutto adesso con i mezzi di comunicazione di massa che la rendano presente ovunque fin dentro i bagni, al supermercato, nei ristoranti, che anche un qualcosa che possiamo ascoltare, anche se non vogliamo, del resto l’orecchio è difficile da tenere chiuso. In qualche modo possiamo usare i tappi ma non funziona mai bene se chiudiamo gli occhi e smettiamo di sentire. La musica è fondamentale perché agisce su diversi livelli: ¨ Agisce sul livello conscio, sul piano razionale e intellettuale. ¨ La musica è un qualcosa che agisce sul piano irrazionale/emotivo, che provoca emozioni. Le emozioni non è che siano dentro la musica nascoste e segrete dentro le note, ma sono un messaggio che partono da un comunicato e arrivano a chi ascolta e possono anche provocare la stessa musica, provocare emozioni differenti o essere interpretate a livello irrazionali in maniera differente. ¨ La musica è un’attività sociale aggregante: diverse persone possono aggregarsi in virtù della musica che ascoltano, dall’amore del modo in cui ascoltano. È qualcosa che riguarda tutte le facilità, ma può anche essere disgregante dei gruppi sociali, si possono distinguere da altri. Quindi alterità in virtù della musica che si ascolta. Musica che può riguardare pratiche religiose, che può riguardare l’identità nazionale. La musica poi gira su qualsiasi livello. E’ proprio nel fatto di essere pervasiva ed estremamente comunicativa non è l’unico elemento che definisce identità, ma è un elemento particolare che definisce e forma l’identità e può essere anche usata per comunicarla. La musica è qualcosa che più o meno anche se non si sa scrivere si può quantomeno ascoltare. Non richiede neanche una determinata esperienza. Se voglio leggermi un messaggio su WhatsApp o Leopardi devo almeno essere in grado di leggere. La musica no. La musica può variare a seconda del nostro grado di cultura e soprattutto la nostra alfabetizzazione musicale. Una cosa comune è quando nelle fasi di età giovanili si conosce una persona, una delle prime cose che si trova a chiedere o sulla quale ci si confronta sono i gusti musicali perché noi possiamo capire o nutrire anche semplicemente pregiudizi sull’identità di quella persona. Se quella persona ascolta rock piuttosto che musica classica potremmo costruire delle idee diverse su quella persona. Alcuni elementi precostituiti sono cose con le quali tutti abbiamo a che fare. Quindi la musica è un elemento che permette di definire l’altro e costruisce sempre un’identità o un’alterità. Non tutte le persone ascoltano un solo tipo di musica, non necessariamente una persona ascolta solo quel genere musicale o quella pratica musicale. Ci sono tante classificazioni di identità, come: ¨ Identità locale (Nazionale/etnica) e sovralocale ¨ Identità generazionale ¨ Identità di genere. Musica e identità locale Esempio: Inni Nazionali Gli inni nazionali, come l’Inno Italiano di Mameli, sono la marca, sono il brand sonoro di una nazione. Tutti più o meno sanno l’inno nazionale del proprio paese o di altri paesi. Possono essere belli o brutti, ci possono piacere o non piacere, ma sono diversi esempi utili per capire come identità si costruisce. Di solito gli inni nazionali si cantano in vari sport in cui ci sono rappresentanti nazionali. Non basta la bandiera per capire che è l’Italia ma la musica permette di aggiungere un livello successivo. È un momento di appartenenza nel quale si vuole comunicare con tutto lo stadio l’appartenenza nazionale. Il calcio è uno scontro amichevole che catalizza e che purifica degli scontri che altrimenti sarebbero sul campo di battaglia o qualcosa di militare a un match o qualsiasi partita incruento ma è comunque uno scontro pacifico pur sempre uno scontro nel quale ci sono delle identità che vengono ribadite. Chi vi partecipa di quelle vuole far parte di un gruppo. Il pubblico era contento, stavano solo cantando l’inno non era un momento particolarmente eccitante. C’è tutta una componente emotiva: la musica serve a dare un’emozione collettiva, a provare tutti insieme. Non si tratta di capire se è fatta bene o male la musica, ma l’importante è appartenere a una comunità e cantato la stessa canzone. L’inno di Mameli fa pensare a una marcia militare, un momento in cui l’unità d’Italia è stata costruita attraverso la guerra. Ci sono state delle lunghe e sanguinose guerre di indipendenza e l’identità che si è costruita nell’unione dei diversi Stati e dell’unire con il tutto. Questa musica ci ricorda anche che non c’è niente di male o di giusto, è semplicemente la storia, quello che è successo e questa musica, oltre il testo che non è molto pacifico. Il Super Bowl È uno degli eventi mediatici più importanti in America. Che differenza ci sono tra questi due sport? Era talmente efficace il medium comunicativo di questo video americano che è più forte non perché c’entra la qualità della musica, se fosse stato cantato così anche fra Martino campanaro comunque avremo avuto più o meno gli stessi effetti poi questo è oggettivo. Questo è un video con degli elementi anche visivi maggiori: si vede l’esercito sia delle forze armate, tutti elementi che razionalmente anche visivi ci dicono dove sono i cittadini. La musica è eseguita in maniera superba: abbiamo un coro e una cantante. È uno spettacolo più efficace. Inoltre questo è un torneo interno non c’è un’alterità, non c’è il nemico. Qui è un’idea di noi americani e basta. E’ interessante perché da un coinvolgimento emotivo anche per chi non c’entra. Crea un enorme senso di identità collettiva, di appartenenza per tutti, non solo per la metà del campo ma per tutti è interessante. C’è un coro gospel tipico delle chiese afro- americane. È un modo di cantare, intonare, recitare, comunicare elementi religiosi attraverso una comunicazione corale di origine afro-americana. Nonostante sia un coro di origine afro- americana non c’è soltanto persone nere ma un’idea di prossimità che tutti sono americani e tutti sono fieri e contenti di essere americani. Questo è un modo diverso di creare un senso di appartenenza. Non c’è qualcosa che può dire che l’italiano è meno perché parlano come linguaggio musicale e sovranazionale. La musica europea è comune tanto all’Italia quanto all’America. Ma non tutte le musiche sono così neutre dal punto di vista identitario musicale. Questa musica va bene perché può essere anche italiana, può essere anche americana. Il testo che poi ci fa ben capire che questa musica parla specificatamente dall’Italia o dall’America. Se avessi invertito avremmo avuto risultati uguali. Perché ci troviamo davanti a casi di cui musiche che appartengono a più culture non sono marcate dal punto di vista identitario. Sono occidentali. Non tutte le musiche sono neutre. Umm Kulthum (1904-1975), Enta Omri Esempi di musica che non ha che fare con la musica occidentale. Come alcune canzoni egiziane. Enta Omri la più grande cantante africana molto celebrata dei tempi.
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