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Guide e consigli
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Musicoterapia Recettiva, Prove d'esame di Musica

Tecnica musicoterapica facilitante la libera espressione del paziente

Tipologia: Prove d'esame

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Caricato il 04/11/2022

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olivia-curti-3 🇮🇹

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Scarica Musicoterapia Recettiva e più Prove d'esame in PDF di Musica solo su Docsity! Olivia Curti, 3° anno Musicoterapia MUSICA E TERAPIA Quaderni di Musicoterapia La musicoterapia Recettiva La MT. Recettiva, caratterizzata dall’ascolto Sonoro – Musicale, è un processo complesso, tutt’altro che passivo in quanto capace di attivare profondi movimenti interiori, a patto che tale ascolto sia svincolato da connotazioni culturali, diventando in tal modo, significativo ovvero interagisce con codici e simboli propri della singola persona. Essendo un’esperienza soggettiva, vano è il tentativo di effettuare statistiche volte ad individuare brani più musicoterapici rispetto ad altri. Scopo di tale tecnica è rieducare ad un ascolto attivo, elaborando creativamente i segnali, le espressioni, le comunicazioni dell’ambiente circostante. Sezione A ASPETTI TEORICI Studio sul potenziale terapeutico dell’ascolto creativo Massimo Borghesi La parte più istintiva ed irrazionale della nostra psiche, preme per una gratificazione immediata di bisogni primitivi mediante il principio del piacere, il quale però, deve confrontarsi con il “censore interno” e la realtà. Spesso i desideri più profondi arrivano a manifestarsi attraverso simboli onirici, che assumono rilevanza dal punto di vista della funzione rappresentativa di conflitti e funzione elaborativa dei medesimi. Tali simboli possono venir espressi mediante il linguaggio artistico, nel lavorio creativo che porta all’ integrazione psichica, svolgendo funzione autoterapeutica. La funzione di formare Simboli è requisito indispensabile alla capacità di comunicare, con l’esterno ma anche con l’interno, fra sé e sé ovvero, mettendo una persona in contatto con le proprie fantasie inconsce. Il Simbolo si pone come ponte tra conscio (dimensione culturale-cognitiva) e inconscio (invenzione, fantasia, sogno e anche follia). C’è un’attività creativa anche in un certo tipo di ascolto musicale. Diversi i tipi di ascolto musicale: 1. Ascolto in stato di regressione (Postacchini et al. 1997), legato ad aspetti psicologici DIFENSIVI. Il Dottor Manarolo individua varie sottomodalità (1996)  A. Tecnico analitico  A. Idealizzato (musica come mitico Eden)  A. Ipnotico (cessazione attività ideativa e rappresentativa)  A. Corporeo (agito corporeo)  A. Distaccato, A. Scisso (percezione frammentata e parziale del brano)  A. Proiettivo (il soggetto colloca nel brano parti di sé che però non riconosce come proprie)  A. Inibito (ridottissima capacità di attribuzione di sensi) L’ascolto Regressivo determina STASI ed IMMUTABILITA’, per esempio alcuni livelli culturali giovanili caratterizzati da musica tecnicamente frammentabile, ripetibile quasi senza limiti, che favorisce l’assenza di critica, elaborazione e consapevolezza ma unicamente collegata al principio di piacere e poco o nulla a quello di realtà. Nell’ascolto regressivo non c’è spazio per le simbolizzazioni; l’ascolto musicale è finalizzato all’evacuazionedi un’altra persona di contenuti psichici spiacevoli e contraddistinto da un contenuto mentale che non genera simboli né pensieri significativi, ma sentimenti e legami distruttivi. 2. Ascolto in stato di progressione (Postacchini et al. 1997) condizione in cui vengono utilizzate modalità introiettive, costruttive, di apprendimento. Emerge una funzione elaborativa, contenitiva e dal punto di vista affettivo, al costruire le premesse per una relazione matura, la quale consente di sintonizzarsi con la reale profondità dei sentimenti. Associamo ciò ad uno stato di armonia complessiva, sia cognitiva sia affettiva della persona. Anche in tale tipologia, il Dottor Manarolo, individua sotto specificazioni:  A. Integrato (in cui elementi contraddittori e conflittuali presenti in un brano musicale, vengono colti, articolati e posti in rapporto tra loro  A. Conoscitivo (musica come momento di crescita personale che pone in evidenza parti di sé che ancora il soggetto non ne aveva coscienza)  A. Nostalgico (in cui tematiche depressive proposte dal brano possono rappresentare per il soggetto la ritualizzazione di un lutto, di una separazione, e consentirne una parziale elaborazione) La musica è un fenomeno universale e diffuso le cui radici affondano nell’animo umano: “Non imita solamente gli oggetti, ma esprime il carattere delle passioni stesse” (Aristotele). Il modello psicodinamico rimane una chiave di lettura interessante del fenomeno musicale che Kohut sintetizza in 3 differenti ambiti. 1. L’ elemento musicale come fonte di piacere e gratificazione L’ aspetto catartico della musica, strumento per l’espressione delle emozioni, di contenuti che rimandano alla sfera dell’inconscio: ”il potere della musica… sembra dar voce a esperienze difficilmente narrabili altrimenti” (S.Langer). Spesso l’esperienza musicale è stata però analizzata dal punto di vista della gratificazione narcisistica del compositore o dell’esecutore, mentre minore attenzione è stata rivolta al piacere connesso all’ascolto musicale. 2. Il suono come strumento di comunicazione Già S.Freud (1922), aveva segnalato come il nucleo costitutivo del Super-Io si formasse dalla interiorizzazione della voce genitoriale. Le precoci interazioni sonore tra madre e bambino ed i riflessi sullo sviluppo della personalità, viene sottolineato dagli autori della scuola inglese e dai teorici della Teoria dell’Attaccamento (Bowlby 1969, Ainsworth 1979). 3. Il ruolo dell’esperienza sonora nello sviluppo della personalità Kohut ha sviluppato un modello interpretativo del fenomeno musicale. Ha tenuto in maggiore considerazione gli aspetti riguardanti la dimensione dell’Io a partire dalle prime fasi dello sviluppo infantile. Il bambino infatti, già a partire dalle prime ore dopo la nascita, vive esperienze sonore complesse dalle quali, sembrerebbe, esisterebbe per ogni individuo una stimolazione uditiva ideale il cui sviluppo permetterebbe all’Io adulto di contenere una primitiva paura di distruzione. L’esperienza musicale rappresenterebbe per Kohut il ritorno ad una condizione regressiva, ad u Io primitivo in cui verrebbe meno nell’ascoltatore la differenziazione tra sé ed il mondo esterno: “sentimento oceanico” Freud 1930, “stato di onnipotenza magica” Sterba 1939, “un tentativo di ricollegarsi allo spirito cosmico da cui l’uomo è stato separato, di riunirsi a Dio” Racker 1951. Sulla base di queste riflessioni Kohut distingue un PIACERE ESTETICO MUSICALE, legato al godimento, ed un PIACERE ESTATICO MUSICALE, ricollegabile all’aspetto regressivo che acquisterebbe carattere positivo in quanto l’emergenza di stati di coscienza meno strutturati, permetterebbe una presa di contatto con differenti livelli di organizzazione dell’Io strutturati intorno ad esperienze sonore precoci. Dalla percezione uditiva al concetto musicale Schindler, Gilardone, Vernero, Lautero, Veglio Il messaggio musicale è un artefatto veicolato dall’energia sonora ed è necessaria una manipolazione esecutiva per la creazione o per l’assemblaggio di energia sonora necessaria per la costruzione di un messaggio musicale Oltre alla modulazione della voce e l’impiego sonoro di mani e piedi, il messaggio musicale è un artefatto che sovente e sempre più, impiega strumenti musicali. A partire dalle australopitecine, compaiono “protesi”, cioè strutture materiali che si aggiungono alle strutture biologiche possedute da ogni individuo, concorrendo ad aumentare le abilità del singolo. La musica sembra aver avuto finalizzazioni o impieghi differenti che rappresentano un continuum con analoghe manifestazioni chiaramente non musicali esistenti nell’animalità non umana od anche in particolari situazioni dell’uomo sapiens sapiens, come:  Connotativa (stato d’animo o umore)  Denotativa (musiche nuziali)  Sedativa (ninne nanne, canti consolatori)  Istigative (marcia)  Intimidative (musica militare)  Seduttiva  Liturgica  Sciamanica, estetica, mistica  Raramente comunicativa nel senso stretto del termine  Ludica Con prevalenza quindi di fruizione finalistica e non certo di divertimento intellettuale. A questo punto è possibile azzardare una definizione della musica così intesa:  Un artefatto umano particolare  Costituito da strutture informative veicolate da energie sonore  Plurifinalizzato  Ottenuto mediante strutture anatomiche e strutture extracorporee  Esteticamente sublimato  Coinvolgente  La sensopercezione uditiva  La practomotricità  L’integrazione nervosa centrale a diversi livelli  Con canoni culturali particolari Come la percezione uditiva può condurre centralmente ad una facoltà non percettiva, la comprensione attraverso la musica, può portare allo sviluppo di altre facoltà centrali non più a valenza percettiva, pur inderogabilmente attraverso la percezione, quali alcuni concetti validi per altre funzioni corticali superiori. Il Risveglio Musicale come induttore e forgiatore di alcune strutture dell’intelligenza. Il concetto è ciò che rimane nella mente a seguito di una determinata esperienza di apprendimento, la comprensione di qualcosa. La via per giungere al concetto mediante la musica parte dall’esperienza con i suoni musicali secondo la seguente sequenza: a) Esperienza con suoni musicali  Ascoltare la musica  Eseguire la musica b) Analisi di quanto è stato percepito in ascolto o in esecuzione c) Discussione di quanto sopra Uno degli aspetti basilari e distintivi della natura dei suoni è che esistono solo nel tempo, per cui bisogna che l’ascoltatore sia in grado di ricordare in una composizione ciò che era stato udito prima: solo così si può apprendere la relazione di una parte con l’altra o le altre di un brano musicale. un osservatore che stila il protocollo di osservazione, discusso settimanalmente dal gruppo di Supervisione Svolgimento 1. Ascolto del brano proposto dal musicoterapeuta 2. Verbalizzazione guidata 3. Riascolto del brano e/o di un brano proposto dagli ospiti 4. Ulteriore verbalizzazione Scelta musicale influenzata da variabili A) Elementi emersi dalla valutazione B) Elementi relazionali, emotivi, affettivi emersi C) Obiettivi D) Identità s/m del musicoterapeuta E) Elementi emersi in Supervisione Caratteristiche dei brani  Durata non < 5 minuti  Diversi aspetti strutturali e affettivi  Repertorio colto e etnico  Privi di complessità  Brani espliciti connotati positivamente  Brani propositivi Caratterizzati da conflittualità drammatizzate o inconsuetudine della costruzione formale - Svolgono funzione contenitiva e rassicurante - Richiedono all’ascoltatore un lavoro di interpretazione e di decodifica Ascolto musicale e musicoterapia Manarolo, Del Puente, Pistarino, Vecchiato Un intervento di musicoterapia recettiva di gruppo comporta la proposta di brani che all’interno del contesto gruppale assumono valore comunicativo e relazionale. I criteri che orientano la selezione sono: Scelta musicale influenzata da variabili A) Elementi emersi dalla valutazione musicoterapica dei diversi componenti il gruppo B) Elementi relazionali, emotivi, affettivi emersi dal gruppo C) Obiettivi dell’intervento D) Identità s/m e personologiche del musicoterapeuta E) Elementi emersi in Supervisione Tale analisi nasce dall’esigenza di definire in maniera più precisa e quantificabile, il potenziale semantico dei diversi brani proposti, che, nel lavoro svolto per 2 anni con diversi gruppi d’ascolto (raccolti 157 protocolli in totale), per globale risposta del gruppo dei pazienti e per le risposte del gruppo di supervisione, sono parsi maggiormente incisivi ed evocativi. Tali brani sono stati poi divisi in due serie: Prima sequenza Seconda sequenza 1. Satie-Gymnopedie I. Orchestrale 2. Mozart-Serenata K361 3. Schubert-quinteto d’archi, op.163 4. Bach-Capriccio 5. Mozart-Serenata in G maggiore, K525 1. Budd,Eno-No yet remembered 2. Cage-She is a sleep 3. Micus-Twilightsield 4. Ligeti-Requiem Caratteristiche: Musiche consuete, prevedibili, familiari, connessi a tematiche di tipo depressivo Caratteristiche: musiche meno consuete che possono in qualche modo sollevare tematiche connesse a “problematiche persecutorie” o/e “contesti regressivi” Svolgimento, aspetti metodologici Descrivere per ogni brano il tipo di risonanza emotiva che questo determinava, utilizzando la modalità di espressione ritenuta più consona (metafore, aggettivi, colori…) Le 2 sequenze erano separate da un intervallo di 5 minuti, mentre per ogni brano l’intervallo era di 30 secondi. Dati relativi alla prima sequenza 1° brano = tranquillità, calma, con elementi di solitudine e abbandono 2° brano = Immagini positive, meno ambiguo del precedente 3° brano = tematiche depressogene: timore, perplessità, che preannuncia un “dopo” non chiaro 4° brano = depressogeno 5° brano = presenza di ambiguità emotiva ma perlopiù connotato in senso positivo Dati relativi alla seconda sequenza 1° brano = ambiguo: desolazione, angoscia, timore dell’infinito e felicità, tranquillità, calore 2° brano = maggior livello di ambivalenza, difficoltà interpretativa 3° brano = contenuti persecutori – fascinazione – inquietudine 4° brano = angoscia, terrore, desolazione – confusione, caos, solitudine Sulla base di tali studi è stata formulata una sequenza sonda compatibile con le abilità prestazionali dei pazienti dell’Istituto di Clinica Psichiatrica dell’Università di Genova: 1. Tipologia Brano caratterizzato da tratti indefiniti e ambigui riferiti al contesto depressogeno - Satie-Gymnopedie I. Orchestrale e Bach-Capriccio 2. Brano che conclude in senso riparativo con caratteristiche contenitive e tonificanti- Mozart-Serenata in G maggiore, K525 3. Brani connotati e definiti riferiti ad un contesto arcaico e regressogeno - Cage-She is a sleep Micus-Twilightsield 4. 6° brano con funzione riparativa e strutturante – Satie, Gymnopedie I versione originale per pianoforte. Il primo e l’ultimo che differiscono solo per modalità esecutiva, aprono e chiudono un CICLO. L’ultimo, calato in una atmosfera intima, rassicura in quanto si ritrova il conosciuto. Le risposte dei pazienti (La recettività musicale nei pazienti psichiatrici: un’ipotesi di studio) Del Puente, Manarolo, Remotti di tipo collettivo La sequenza musicale ha permesso, in sostanza, di individuare quale categoria diagnostica sembra fruire maggiormente dell’ascolto musicale. Sembrano essere i depressi endogeni coloro che attuano risposte più articolate, con sfumature emotive più ampie e con il ricorso di modalità difensive meno rigide. Gli effetti dell’immaginazione guidata attraverso la musica sull’ansia di stato e di tratto A cura di Manuela Picozzi La ricercatrice Susan E. Hammer ha preso in esame gli effetti dell’Immaginazione Guidata attraverso la Musica (GIM) sui livelli di ansia di stato e di tratto. Partendo dai risultati di una serie di studi, compiuti anche attraverso scoperte tecnologiche che hanno confermato e chiarito alcuni processi neurofisiologici e biochimici che consentono un efficace adattamento durante le situazioni stressanti. Sostanze simili agli ormoni, costituiscono la biochimica delle emozioni e che questi, se sottoposti ad eventi stressanti oltre la quota fisiologica, possono tradurre le emozioni in eventi somatici quali l’ansia, disturbi dell’affettività e processi infiammatori cronici in quanto strettamente collegati con il sistema immunitario. La ricerca ha interessato 16 soggetti volontari (membri del personale e ricoverati) dell’Unità per le tossicodipendenze e l’alcolismo dell’Università Good Samaritan, suddivisi in gruppo sperimentale che ha partecipato a 10 sedute musicoterapiche e gruppo di controllo che non ha ricevuto alcun trattamento. Strumento di misurazione, valutazione e descrizioni individuali, è stato il State-Trait Inventory. Le conclusioni dell’autrice sono state: - La GIM può avere effetti positivi sui livelli di stress percepiti da persone che soffrono di stress acuto e cronico - Questo tipo di trattamento può avere un generale effetto di miglioramento della capacità di reagire ad eventi stressanti, potenziando l’abilità di concentrazione e di rilassamento in quanto uno stato emotivo positivo suscitato dalla musica, influenza positivamente la risposta immunitaria. Riflessioni su una esperienza di ascolto con un soggetto insufficiente mentale psicotico Paolo Ciampi Sedute musicoterapiche svolte per 5 anni circa, basate sulla tecnica dell’ascolto, con un paziente di 37 anni affetto da ritardo mentale di grado medio. Obiettivo dell’intervento è ridurre l’ansia con conseguente rilascio della tensione muscolare, migliorare l’attenzione e la capacità di focalizzare l’energia in modo finalizzato. Il paziente dimostra fastidio da rumori e suoni improvvisi e aventi caratteristiche timbriche particolari, mal tollera il contatto strumentale. E’ affascinato da suoni ricchi di armonici. Il lavoro che ha prodotto risultati soddisfacenti è stato quando il musicoterapeuta ha pensato di sintonizzarsi con lui, pensare a lui, empatizzare, con il pensiero, con il paziente: - Ripensare al alle modalità con le quali manifesta il suo benessere - Ripensare al tempo interno del paziente Grazie all’ utilizzo di una strumentazione elettronica ed informatica, il musicoterapeuta ha potuto elaborare un brano costruito ad oc, personalizzato, sintonizzato con il soggetto, focalizzandosi principalmente sulla scelta timbrica che ha il potere di condizionare la composizione. Le composizioni sono risultate ricche anche della componente relazionale dal momento che il musicoterapeuta, componendo, riviveva il soggetto in lui, e donando la sua musica il paziente riceveva una parte dello stesso. I risultati ottenuti sono stati estremamente positivi. La non generabilità di tale modalità di uso dell’ascolto, risiede proprio nel fatto che è il paziente stesso che, come persona unica e irrepetibile, comunica le coordinate della composizione, la sintonizzazione che ne consegue sarà certamente esclusiva.
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