Scarica Napoleone Bonaparte personaggio storico, contesto storico, Francia politica, Venezia e Fos e più Prove d'esame in PDF di Storia Antica solo su Docsity! la pubblicazione, tra il 1803 e il 1830, di un'opera enciclopedica (la Description de
l’Egypte) che spalancò all'Europa le porte di un mondo ancora sconosciuto, destinato
a incidere enormemente sul gusto e sulla moda ottocentesca. A Rosetta, località
presso le foci occidentali del Nilo, gli archeologi trovarono una stele con un'iscrizione
bilingue, scritta utilizzando tre grafie diverse: il geroglifico (l’egiziano antico), il demo-
tico (una forma tarda della lingua e della scrittura egiziana) e il greco; confrontando
i tre testi, Jean-Francois Champollion (1790-1832) riuscì per la prima volta a
decifrare l’antica scrittura geroglifica.
f3.1 colpo di Stato di Napoleone e le vittorie in Europa
d La seconda coalizione antifrancese e le “repubbliche amiche” La spedi-
zione in Egitto suscitò timori nelle altre potenze europee, che per la seconda volta si
coalizzarono per fermare l'avanzata francese: l'alleanza comprendeva, con l’Inghilter-
ra che l’aveva promossa, l’Austria, la Russia e il Regno di Napoli, e inoltre l'Impero
ottomano. Nel frattempo il Direttorio, con il pretesto di diffondere la libertà tra i
popoli, si avventurò in una politica scopertamente espansionistica, che mirava a crea-
re intorno alla Francia un insieme di repubbliche “amiche”, in realtà Stati
vassalli che avevano soprattutto la funzione strategica di cuscinetti a protezione del
territorio francese.
Fra il 1798 e il 1799 fu creata in Svizzera la Repubblica elvetica; l'Olanda e il
Belgio, conquistate dalle truppe francesi, furono
unite insieme con il nome di Repubblica bàtava.
In Italia, il Piemonte fu annesso alla Francia,
la Toscana occupata (negli anni successivi diventerà
Regno di Etruria); lo Stato Pontificio fu trasformato
in Repubblica romana, il Regno di Napoli diventò
la Repubblica partenopea.
La Francia, per fronteggiare la seconda coali-
zione, progettò di attaccare l’Austria ripetendo la
manovra vittoriosamente sperimentata nel 1796:
un'armata nella Pianura Padana e due armate in
Germania, con destinazione Vienna. Ma le armate
francesi furono sconfitte dagli alleati austro-rus-
si e dovettero abbandonare la Lombardia e il Pie-
monte.
L'ITALIA AGLI INIZI DEL 1799
peg DIL
de
> Ilcrollo delle repubbliche in Italia I rovesci
dei francesi furono seguiti dal crollo delle re-
pubbliche da loro create: prive di forze proprie,
senza il sostegno delle popolazioni, esse scompar-
vero in pochi giorni, come castelli di carte. Ultima
a cadere fu la Repubblica partenopea, i cui di-
rigenti, nutriti di cultura illuminista, tentarono di RIN #9
resistere al ritorno della monarchia borbonica. Ma, » EI Domini austriaci
[7 Territori sotto
l'influenza francese
POLITICA@ISTITUZIONI ECONOMIA@SOCIETÀ L11
IL VENTENNIO NAPOLEONICO (1796-1815)
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3
assaliti da bande armate di contadini guidati dal cardinale Ruffo (1744-1827), che
stava riconquistando il regno agli ordini del re Ferdinando IV (1759-1806), furono
costretti ad arrendersi dopo aver ottenuto dallo stesso Ruffo la promessa di aver salva
la vita. La promessa non fu rispettata: i patrioti furono arrestati e processati, più di
cento furono condannati a morte.
> Il colpo di Stato: Napoleone al potere Le sconfitte subite dagli eserciti francesi e
il rischio di un’invasione della Francia da parte degli austro-russi provocarono allarme a
Parigi e indebolirono il governo. Si diffuse pertanto negli ambienti politici il desiderio
di un governo più forte, in grado di assicurare l'ordine interno e di metter fine alla
guerra. In questo clima maturò l’idea, messa a punto da due membri del Direttorio,
| colpo di Stato Emmanuel Sieyès (1748-1836) e Paul Barras (1755-1829), di un colpo di Stato da at-
-S| Azione violenta finalizzata a i È È i ; Parisi n
©| cambiare un regime politico in tuare con l'appoggio dell'esercito. Bonaparte, tornato in quei giorni dall'Egitto, apparve
| modo illegale. l’uomo adatto per attuare il progetto.
l'operazione fu attuata il 18 brumaio (9 novembre) 1799: Napoleone sciolse
il Direttorio e impose la formazione di un governo provvisorio composto di tre
consoli: Bonaparte, Sieyès e Pierre-Roger Ducos (1747-1816, un altro membro del
Direttorio).
Allo stesso Napoleone, con il titolo di “primo console”, fu conferito per dieci
anni il potere esecutivo. Le elezioni furono abolite dappertutto; i magistrati, i
prefetti e i sindaci non furono più eletti dalla popolazione ma cominciarono a essere
scelti dal governo. In tal modo si decretava la fine delle autonomie locali e del
sistema elettivo, una delle conquiste più significative della Rivoluzione.
Louis-Charles-Auguste Couder,
Installazione del Consiglio di
Stato nel dicembre del 1799,
1836
[Consiglio di Stato, Parigi]
Il dipinto rappresenta la
proclamazione dei tre consoli la
sinistra con le giacche rossel al centro
dei quali c'è Napoleone. Il governo
provvisorio dei tre consoli elesse
Napoleone come “primo console”
conferendogli il potere esecutivo
L'evento segnò la fine del sistema
elettivo francese.
U4 ,
21 4 LE RIVOLUZIONI POLITICHE DELL'ETÀ MODERNA
ECONOMIAeLAVORO' $ %
emi del sc cono | ETA. Le riforme di Napoleone
e l'invenzione del catasto, pag. 142
> Censura e riforme amministrative Divenuto console a vita, per contrastare gli
oppositori e i critici Napoleone potenziò la polizia e la magistratura, e istituì una
rigida censura su giornali, libri, opere teatrali. Contemporaneamente si dedicò a un
vasto piano di riforme, sia nell’ambito politico-amministrativo, sia nell’ambito eco-
nomico e fiscale. L’amministrazione dello Stato fu centralizzata: i dipartimenti,
istituiti dalla Rivoluzione come strumenti di decentramento burocratico (6 9.5), fu-
rono sottoposti al controllo di prefetti che rappresentavano il governo centrale e ne
dipendevano direttamente.
> Riforme economiche Per risanare la pesante crisi economica che continuava
a gravare sul paese, Napoleone istituì (già dal 1800) la Banca di Francia e intro-
dusse, sul modello già sperimentato dagli Asburgo d'Austria, un nuovo catasto con
cui furono censiti i beni posseduti da ogni cittadino. Diminuì tuttavia le imposte
dirette, quelle cioè pagate sulla proprietà terriera, mentre aumentò quelle sui beni
di consumo (le imposte indirette) che andarono a gravare sulla popolazione meno
GUIDA ALLA LETTURA DELLE FONTI
Ger dell'importanza della pro-
paganda come strumento di governo,
Napoleone dedicò la massima attenzione
ai giornali, ai libri, agli spettacoli teatrali, sui
quali istituì una stretta vigilanza e una censu-
ra preventiva. Tutto ciò che poteva insinua-
re dubbio, critica, indifferenza nei confronti
della sua persona o del suo regime fu tolto
‘di mezzo. Viceversa fu incoraggiata ogni ma-
nifestazione elogiativa e celebrativa.
Nel 1800 a Parigi uscivano 72 giornali. Il 17
gennaio Napoleone ne soppresse 59, per po-
ter controllare più facilmente i restanti 13. Di
questi ultimi, nel 1811 non ne sussistevano
che quattro: il «Moniteur» (portavoce ufficiale
dell'imperatore), il «Journal de l'Empire», la
«Gazette de France» e il «Journal de Paris».
Nelle scuole era obbligatorio leggere il
«Moniteur». Professori e maestri dove-
vano illustrare agli allievi specialmente i
bollettini di guerra, che per ordine di Na-
poleone erano redatti come strumenti di
propaganda: le vittorie erano raccontate
con grande risalto e con molta enfasi, le
sconfitte invece erano minimizzate o addi-
rittura passate sotto silenzio.
Questa politica repressiva è ben testimonia-
ta da una lettera scritta nel 1805 da Napo-
leone e indirizzata al ministro di Polizia Jo-
seph Fouché (1763-1820), e da un decreto
del 1810 emanato dallo stesso Napoleone.
Reprimete di più ì giornali, fate In modo che sia-
no pubblicati solo buoni articoli, fate capire al
redattori che non è lontano Il tempo in cul, ac-
corgendomi che non mi sono utili, sopprimerò
tutti | giornali e ne conserverò uno solo. Fate lo-
ro capire che Il tempo della rivoluzione è finito,
che in Franda c'è un solo partito, e che io non
‘sono disposto a tollerare che sì scriva qualcosa
contro | miel Interessi.
[lettera di Napoleone al ministro Fouché, 1805]
È proibito stampare o far stampare pubblicazio-
ni che possano mettere In dubbio | doveri del
sudditi verso Il sovrano e nuocere all'interesse
dello Stato. Chi contravviene a questa norma
‘sarà arrestato e condannato secondo le prescri-
zioni del Codice Penale.
[decreto di Napoleone, 1810] I
U4
21 6 LE RIVOLUZIONI POLITICHE DELL'ETÀ MODERNA
ricca). Il vantaggio di tale politica fu l'aumento degli
investimenti da parte dei proprietari terrieri e dei bor-
ghesi in settori chiave come l'agricoltura e l’industria.
Inoltre, per proteggere dalla concorrenza britannica
il commercio e l'industria nazionali furono applica-
te tariffe doganali molto alte sull’importazione di
merci inglesi.
> Riforme scolastiche Una cura particolare fu
dedicata alla scuola. Durante la Rivoluzione si era
cercato di attuare l’istruzione elementare gratuita per
tutti, a carico dello Stato, per un ideale di uguaglianza
sociale scaturito dalla cultura illuministica. L'impegno
dello Stato napoleonico fu rivolto piuttosto alla scuo-
la secondaria, destinata ai figli dei notabili e idonea a
formare i ceti dirigenti del paese. Il modello di scuola
creato allo scopo fu il liceo, preparatorio per l’univer-
sità. Un liceo concepito come collegio, in cui gli allievi
vivevano sotto una disciplina di tipo militare, con le
divise, i gradi, le gerarchie, le marce. La formazione
culturale aveva un carattere prevalentemente letterario.
l'organizzazione dei licei, il reclutamento e il pa-
gamento degli insegnanti erano compito dello Stato.
L'istruzione elementare restò invece affidata ai comu-
ni e alle parrocchie.
» Il codice civile La creazione più significativa
e duratura del governo napoleonico fu il Co-
dice civile, emanato nel 1804: una raccolta delle
leggi nate dalla Rivoluzione, che offrì per la prima Venezia: tavola del catasto austro-napoleonico, 1806
E Una delle più importanti riforme napoleoniche fu l'istituzione del catasto, attraverso
volta ai cittadini leggi chiare, valide per tutti nel ter- il quale Napoleone riuscì a censire perfettamente i beni di ogni singolo cittadino,
ritorio dello Stato. In precedenza ogni regione, ogni
città aveva norme proprie, diverse da quelle altrui, alcune risalenti al diritto romano,
altre di origine medievale, altre emanate negli anni della Rivoluzione; norme talvolta
in contraddizione tra di loro, da cui scaturivano frequenti incertezze, che favorivano
il privilegio e gli inganni.
Nel Codice furono consolidate le conquiste essenziali della Rivoluzione
francese: la libertà individuale, l'uguaglianza di fronte alla legge, la libertà
religiosa. Fondamentale venne dichiarato il diritto di proprietà, al quale furono
dedicati numerosi articoli, come uno dei cardini sui quali era costruita la nuova so-
cietà nata dalla Rivoluzione. Accanto al diritto di proprietà, definito assoluto e invio-
labile, fu affermata la libertà di iniziativa economica. Tra le norme relative alla
famiglia fu ammesso il divorzio.
Napoleone introdusse il Codice anche nei paesi soggetti o “amici” della Francia,
in particolare in Italia e nei paesi tedeschi; in tal modo gran parte dell’Europa co-
nobbe e sperimentò forme più moderne ed evolute di ordinamenti statali,
POLMICA@ISTITUZIONI. ECONOMIAESOCIETÀ_L11
IL VENTENNIO NAPOLEONICO (1796-1815)
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basate su valori civili e politici che, a cominciare dall’Ottocento, avrebbero fortemente
condizionato l'evoluzione della società europea.
«La mia vera gloria — dirà Napoleone al termine della sua avventura politica — non con-
siste nell’avere vinto sessanta battaglie. Ciò che vivrà eternamente è il mio Codice civile».
NUNE,
ver arproronoRe È + 5. L'Europa in mano a Napoleone
Dalla canna da zucchero alla
barbabietola
> La rottura degli accordi di pace Deciso a crearsi un’autorità quasi assoluta,
arbitro ormai della pace e della guerra, Napoleone dopo soli tredici mesi dalla pace
di Amiens giunse di nuovo alla rottura dei rapporti con l'Inghilterra, che nel maggio
1803 dichiarò guerra alla Francia.
Jean-Auguste-Dominique Ingres, Napoleone l imperatore
dei francesi, 1806
[Musée de l'Armée, Parigi]
Questo quadro testimonia la volontà di rintracciare la legittimità del
potere di Napoleone in tempi anteriori alla monarchia dei Borbone:
lo scettro dell'imperatore, la mano della giustizia, il mantello color
porpora foderato di ermellino, la tunica bianca e la corona d'alloro
sono tutti simboli che richiamano l'Impero romano e il passato
carolingio della Francia. Napoleone, divenuto il simbolo della Francia
trionfatrice, viene elevato a imperatore dal Senato.
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3 1 8 LE RIVOLUZIONI POLITICHE DELL'ETÀ MODERNA
> Napoleone imperatore Mentre Napoleone estendeva il
suo dominio in Europa, per confermare agli occhi dei nemici il
potere del loro leader il Senato francese gli conferì il titolo di
“imperatore dei francesi”, dichiarandolo trasmissibile agli
eredi. L’incoronazione ebbe luogo a Parigi, nella cattedrale di
Nòtre Dame, il 2 dicembre 1804. Il papa, Pio VII, era presente
alla cerimonia, ma non fu lui a incoronare l’imperatore come
era sempre accaduto dal Medioevo in poi, per sottolineare il
carattere religioso e l'origine divina dell’autorità imperiale. Na-
poleone prese da sé la corona e se la mise sul capo con le pro-
prie mani: simbolicamente, questo gesto significava che non era
sovrano per diritto divino, ma per investitura popolare, ossia
per diritto proprio.
> Il culto della personalità Dopo aver cinto la corona im-
periale Napoleone accentuò sempre di più il culto per la sua
persona, servendosi di tutti i mezzi, la stampa, il teatro, l’arte,
la religione. Perfino il calendario liturgico subì modificazioni
in omaggio al dittatore: alla data del 15 agosto comparve, per
ordine governativo, san Napoleone, da festeggiare solenne-
mente in tutta la Francia.
> La terza coalizione e la conquista dell'Europa Alla
dichiarazione di guerra dell'Inghilterra, Napoleone rispose
preparando uno sbarco nell’isola. Ma la superiorità inglese
sul mare e l’entrata in guerra della Russia, dell'Austria e della
Svezia, che nell'agosto del 1805 si unirono nella loro terza
coalizione, impedirono l'attuazione del progetto. La flotta
francese fu quasi completamente distrutta a Trafalgar
(presso Cadice, nella penisola iberica) dall'ammiraglio Nelson,
che nella battaglia perse la vita.
Questa sconfitta fu compensata da nuove vittorie dell’im-
peratore, che, attaccato dall'Austria, dalla Prussia, dalla Russia,
in meno di due anni piegò gli avversari e si impadronì di gran