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Napoleone Bonaparte riassunto, Sintesi del corso di Storia Moderna

riassunto argomento storia moderna, Napoleone.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 13/06/2020

Samsay
Samsay 🇮🇹

4.4

(26)

37 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Napoleone Bonaparte riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Napoleone Bonaparte Cambio di Leadership, per alcuni storici avviene durante la guerra dei 7 anni, per altri è durante le guerre napoleoniche. Napoleone Bonaparte è una figura di grandissima importanza nella storia d'Europa e del mondo intero. Con lui finisce un 'epoca – l'antico regime – e ne comincia un'altra. Napoleone incarna la figura dell'eroe moderno, del monarca e del soldato. Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio (in Corsica) nel 1769 da una famiglia appartenente alla piccola borghesia. Entrò nell'esercito molto giovane e nel 1789, appena ventenne – allo scoppio della Rivoluzione francese – era già ufficiale. Rivoluzionario e repubblicano convinto, è capitano a soli 24 anni e nel 1793 represse la rivolta dei monarchici a Tolone, assediando la città.  repressione che lo fa emergere. La sua carriera fu in parte favorita dal fatto che molti nobili, dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, fuggirono all'estero, lasciando liberi importanti ranghi dell'esercito. Dopo la caduta di Robespierre, fu arrestato, per via dell'amicizia con il fratello di Robespierre, ma riuscì a farsi liberare, grazie ad alcune importanti amicizie. Nel 1795 divenne generale e l'anno successivo gli fu affidato il comando della campagna d'Italia: qui fu trasformato da generale in eroe. LA CAMPAGNA D'ITALIA Direttorio: governo, è in crisi. Lotta tra giacobini- girondini- monarchi. Aveva anche problemi all’estero: Austria aveva ucciso il re. Si organizzavano per dare lezione a rivoltosi quindi il direttorio era in crisi e per difendersi decide di attaccare preventivamente. Inizia dall’Italia il nemico della Francia era l’Austria, Lombardia e Veneto erano austriaci! La campagna d'Italia sarebbe dovuta essere poco più di un diversivo contro gli austriaci, ma in maniera sorprendente, in poco tempo si trasformò in un enorme successo. Napoleone, anche grazie all'aiuto di piccoli gruppi di giacobini italiani, sconfisse velocemente i Savoia e il 15 maggio entrò vittorioso a Milano. Qui nasce l’idea di patria. Poco dopo, però, Napoleone, per la disperazione dei patrioti italiani che avevano creduto in lui – primo fra tutti Ugo Foscolo – nel 1797 negoziò LA PACE DI CAMPOFORMIO con l'Austria grazie alla quale gli austriaci avrebbero riconosciuto tutte le vittorie napoleoniche in Lombardia, in Emilia e in Belgio e in cambio avrebbero ottenuto Venezia. Napoleone passa da liberatore a conquistatore. Nonostante il Trattato di Campoformio, le repubbliche “sorelle” – cioè gestite in accordo con la Francia però senza presenza militare francese sul territorio – si moltiplicarono: nel 1796 in Emilia-Romagna nacque la Repubblica cispadana, l'anno successivo si formarono la Repubblica ligure e la Repubblica cisalpina, nel 1798, dopo aver catturato il papa, fu proclamata la Repubblica romana e nel 1799 furono cacciati i Borbone da Napoli e fu fondata la Repubblica partenopea. Le repubbliche “sorelle” accolsero moltissime riforme francesi, svecchiando l'ordinamento giuridico e sociale italiano. Le conquiste italiane, però, non erano salde – anche per via delle rivolte popolari antifrancesi – e infatti alcuni territori, come Milano e Napoli, dovettero essere riconquistati nuovamente. Dopo la svolta autoritaria di Napoleone, le repubbliche italiane furono poi inserite nel Regno d'Italia. Gli anni napoleonici ebbero il merito di far entrare il concetto di patria e di popolo nel dibattito italiano, fondamentale per il successivo Risorgimento. COLPO DI STATO DEL 18 BRUMAIO Tra i 1797 e il 1798 però la situazione in Francia non era per nulla tranquilla. C'era una profonda incertezza e nelle elezioni politiche vinsero i giacobini. In questo periodo, per bloccare il malcontento delle masse e per allontanare da Parigi un personaggio che stava cominciando a diventare scomodo, fu organizzata una spedizione in Egitto con lo scopo di colpire il cuore degli interessi commerciali inglesi, la vera nemica della Francia e l'unica potenza in grado di fermarla e allontanare Napoleone. Fu adoperata la stessa tattica che era stata utilizzata con l'Austria; anche in questo caso fu attaccato l'Egitto per creare un diversivo: il comando della Campagna d'Egitto fu affidato proprio a Napoleone, l'eroe “italiano”. L'Egitto formalmente era nelle mani dell'impero ottomano, ma in realtà era controllato dagli inglesi. Napoleone sconfisse i turchi e conquistò facilmente l'Egitto, ma poco tempo dopo l'ammiraglio Nelson sorprese la flotta francese a largo di Abukir e la distrusse; l'Egitto però rimase nelle mani francesi. Era ormai chiaro che sulla terra ferma la Francia era imbattibile, ma l'Inghilterra era padrona dei mari. Mentre Napoleone era in Egitto però la coalizione internazionale capeggiata degli inglesi, sconfisse i francesi e sottrasse loro dei territori, come ad esempio Milano. La situazione politica interna era sempre sull'orlo della crisi e le sconfitte militari fecero precipitare la situazione. Napoleone tornò in fretta in Francia e il 18 brumaio 1799 (9 novembre) con un colpo di stato prese il potere; il governo fu retto da tre consoli – Sieyes, Ducos e Bonaparte – ma nei fatti era soltanto Napoleone a comandare. La presa del potere da parte di Napoleone fu sancita da una nuova Costituzione, dell'anno VIII, che entrò in vigore il giorno di Natale del 1799 e fu poi approvata da un plebiscito popolare. Il potere esecutivo fu dato al Primo console, cioè Napoleone, (agli altri due membri del consolato rimasero solo poteri consultivi) e furono istituiti i prefetti, rappresentanti del governo che dipendevano direttamente da Napoleone. I prefetti furono la base sulla quale si poggiava il controllo e il consenso del governo. Inoltre fu centralizzata e diffusa la scuola pubblica e furono combattute tutte le opposizioni sia di destra sia di sinistra (i giacobini più radicali furono deportati). Dopo esser diventato primo Console, Napoleone tolse i panni del rivoluzionario e cominciò a ricostruire. Innanzi tutto riportò la calma in Francia e ottenne un accordo con l'Inghilterra – PACE DI AMIENS – soprattutto dopo le dimissioni di William Pitt il giovane, il suo più agguerrito avversario. Secondo la Pace di Amiens – riproponendo il modello della Pace di Campoformio con l'Austria – la Francia restituì l'Egitto all'Inghilterra e ottenne in cambio il riconoscimento delle sue conquiste sul continente. Inoltre Napoleone fece la pace anche con il papa, con il quale, nel 1801, firmò un Concordato per calmare i dissensi religiosi. Il papa riconobbe la Repubblica francese e in cambio ottenne totale libertà religiosa. Tutti i vescovi furono sostituiti da altri, nominati da Napoleone, ma insediati dal papa a cui spettava di fatto l'ultima parola. Dopo questi successi Napoleone, nel 1802, propose un plebiscito per diventare Console a vita: chiaramente lo vinse e fece anche approvare una nuova Costituzione. Ormai Napoleone aveva abbandonato la via di una società egualitaria e aveva fondato una nuova nobiltà, non più di sangue, ma basata sulla fedeltà al capo e sui meriti militari. Nonostante la nascita di questa nuova società, però, la Francia napoleonica fu essenzialmente una nazione borghese e burocratica. Nel 1804 il Codice Civile suggellò l'opera riformatrice di Napoleone: innanzi tutto sancì che tutti gli uomini erano uguali dinanzi alla legge e inoltre abolì tutti i diritti feudali e la primogenitura e introdusse le libertà civili e il divorzio: era la raccolta di leggi più avanzata al mondo, insieme a quella statunitense.
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