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Naturalismo Francese: Zola, Verga e la Poetica del Realismo, Appunti di Italiano

Il naturalismo francese e la sua influenza sui scrittori italiani, in particolare verga. Zola vede il romanzo come un strumento scientifico, mentre verga utilizza l'impersonalità e il materialismo per rappresentare la realtà. La poetica di capuana e verga, la diffusione del modello naturalista in italia, e la differenza tra il verismo di verga e il naturalismo di zola.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 08/04/2024

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Scarica Naturalismo Francese: Zola, Verga e la Poetica del Realismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! 1) NATURALISMO FRANCESE FONDAMENTI TEORICI Gli scrittori italiani veristi, tra cui Verga, erano influenzati dal Naturalismo, che ebbe origine in Francia intorno al 1870. Il Naturalismo si basava sul Positivismo, rifiutava visioni religiose e credeva che tutto nel mondo reale fosse guidato da leggi meccaniche scientificamente spiegabili. Hippolyte Taine influenzò questi scrittori con la sua idea di determinismo materialistico. Taine sosteneva che i sentimenti delle persone vengono dalla loro salute e dal posto in cui vivono. E per lui la letteratura doveva essere uno studio scientifico della vita, guardando come la razza, il luogo e il tempo influenzano le storie. I PRECURSORI In un saggio del 1858, Taine indicava Honoré de Balzac come modello di scrittore. Balzac scrisse "La Commedia umana" nella quale analizzò attentamente la società francese nel periodo della Restaurazione. Un altro modello fu Gustave Flaubert, che vedeva l'artista come Dio, onnipotente nella creazione, e i fratelli Goncourt, che con il romanzo "Germinie Lacerteux" analizzavano la degradazione fisica e psicologica di una serva isterica. Inoltre Taine credeva che, in un'epoca di democrazia e suffragio universale, le classi inferiori avessero il diritto di essere rappresentate nella letteratura e che il romanzo dovesse essere usato come strumento scientifico. LA POETICA DI ZOLA Zola ha voluto trasformare il romanzo in uno strumento scientifico. Nel suo libro "Il romanzo sperimentale" del 1880, ispirandosi a Claude Bernard, propone che il metodo sperimentale delle scienze debba essere applicato anche alla sfera "spirituale" dell'uomo, cioè ai suoi pensieri e sentimenti. Il romanzo, secondo Zola, diventa come il resoconto di un esperimento scientifico. Il romanziere-scienziato, attraverso l'esperimento, ha il compito di identificare le qualità "spirituali". Zola afferma che la scienza non ha ancora scoperto tutte le leggi che regolano la vita emotiva e intellettuale dell'uomo, ma riconosce due principi: l'ereditarietà biologica e l'influenza dell'ambiente sociale. La conclusione di Zola è che il romanzo sperimentale mira a comprendere i meccanismi psicologici per poterli poi guidare per migliorare la società. IL CICLO DI ROUGON-MACQUART "I Rougon-Macquart" di Zola è una serie di venti romanzi che racconta la storia di una famiglia durante il Secondo Impero in Francia. Quest'opera si ispira a Balzac, e Zola usa questa famiglia per descrivere la società francese attraverso le loro storie. Il principio guida è la legge dell'ereditarietà, sottolineando come i Rougon-Macquart siano una successione di caratteristiche nervose e sanguigne che emergono in una famiglia. Zola fa ricerche approfondite, studiando personalmente gli ambienti e raccogliendo molti documenti e testimonianze dirette. L'atteggiamento di Zola in questi romanzi è progressista mostrando un forte interesse per i ceti operai, artigiani e contadini, denunciandone le condizioni di vita difficili. Questo atteggiamento è ispirato a posizioni socialiste e marxiste. Zola, come uno scienziato, esplora anche gli aspetti più difficili della vita, come l'alcolismo, la violenza, gli impulsi animali, il lavoro duro e la fame. IL DISCORSO INDIRETTO LIBERO Esemio: Giovanni si ricordò di Mario. Doveva telefonargli. Propone un discorso indiretto libero: è indiretto, ma non vi è nessuna marca grammaticale che segni l'inizio del pensiero del personaggio, né un verbo reggente né una congiunzione; per questo viene chiamato "libero". 5. GLI SCRITTORI ITALIANI NELL'ETÀ DEL VERISMO LA DIFFUSIONE DEL MODELLO NATURALISTA Zola unisce la figura del romanziere e quella dello scienziato, impegnato nella lotta contro i problemi della società. Tuttavia mancava la forza culturale per creare opere di valore e sviluppare un nuovo linguaggio letterario, infatti le opere creative spesso si limitarono a cercare effetti scandalistici. LA POETICA DI CAPUANA E VERGA Due intellettuali conservatori, Luigi Capuana e Giovanni Verga, condividevano l'ammirazione per Zola, hanno sviluppato una teoria coerente e un nuovo linguaggio, distinguendosi dal Naturalismo francese. Capuana ha svolto un ruolo fondamentale nel diffondere la conoscenza di Zola in Italia attraverso recensioni, specialmente dell'Assommoir. Tuttavia, Capuana ha respinto l'idea di sottoporre la letteratura a scopi estranei, come dimostrare tesi scientifiche o impegnarsi politicamente. La "scientificità" per Capuana non sta nel trasformare la narrazione in esperimento per dimostrare teorie scientifiche, ma nella tecnica con cui lo scrittore rappresenta la realtà, simile al metodo dell'osservazione scientifica. La scientificità si manifesta solo nella forma artistica. Questa concezione si riflette nel principio dell'impersonalità dell'opera d'arte, intesa come "eclisse" dell'autore, che scompare dal testo tradizionale del narratore che interviene, commenta e giudica. L'impersonalità diventa così il fulcro della poetica di Capuana e Verga, differenziandosi dallo "sperimentalismo" scientifico del Naturalismo francese. Lia finirà per prostituirsi e il vecchio Padron Ntoni muore. L’ultimo figlio rimasto, Alessi, riscatta la casa mentre Ntoni, uscito di prigione, si allontana definitivamente. Modernità e tradizione Ntoni è il personaggio che viene a contatto con la realtà moderna, Napoli, ma non essendo abituato non riesce a sostenere i ritmi di una grande città e si rassegna ad una vita faticosa e misera. Il nonno, invece, rappresenta la tradizione, infatti consente il pignoramento della casa per mantenere la parola data. Ntoni invece tocca il fondo della degradazione con la coltellata alla guardia. Il romanzo si chiude con la partenza di Ntoni verso la realtà del progresso, delle grandi città Il superamento dell’idealizzazione romantica del mondo rurale Il romanzo "I Malavoglia" rappresenta la disgregazione di mondo rurale. Verga sostiene che il mondo rurale, prima ancora di subire l'influenza della modernità, era già governato dalla stessa legge della lotta per la vita che caratterizza il mondo moderno. Verga analizza i meccanismi fondamentali dell'ambiente del villaggio, evidenziando il principio economico, l’egoismo e l'uso della forza. La costruzione bipolare del romanzo e lo straniamento Questo romanzo non ha un protagonista distinto, i personaggi si dividono in due gruppi: da un lato i Malavoglia con i personaggi collegati, caratterizzati dai valori puri, dall’altro c’è la società egoista e pettegola. Questo serve a “straniare” i valori dei Malavoglia. Lo straniamento consiste nel guardare ad esempio: l’onestà e l’altruismo, con un punto di vista estraneo come quello della società, appaiono valori strani. Ad esempio il gesto di padron Ntoni che fa pignorare la casa per onorare il debito non viene ammirato anzi, viene considerato un gesto sciocco perché non segue la legge del proprio interesse. La tecnica dello straniamento è parecchio utilizzata nelle opere veriste di Verga. 10) IL MASTRO-DON GESUALDO Trama Nel "Mastro-don Gesualdo" la narrazione è ambientata nei primi dell’Ottocento a Catania. Gesualdo motta è un ex muratore che aspira a salire la scala sociale sposando Bianca Trao, ma è escluso dalla nobiltà per le sue origini. L’appellativo Don viene dato per la sua aspirazione nobiliare e Mastro per ricordare le sue origini. Gesualdo viene disprezzato dalla moglie che ebbe una figlia dalla scorsa relazione, Isabella, che a sua volta disprezza il suo patrigno per le origini. Gesualdo subisce l’odio familiare e popolare, successivamente si ammalò e morì isolato a Palermo. L’impianto narrativo Nel romanzo Verga mantiene l’impersonalità ma cambia l’ambientazione. La narrazione ha luogo in un ambiente aristocratico, alzando il livello del narratore fino quasi a coincidere con l’autore reale. Tuttavia in questo romanzo non abbiamo lo straniamento. L’interiorizzarsi del conflitto valori-economicità In Gesualdo, Verga non reintroduce il narratore onnisciente, infatti non vengono forniti dettagli esaustivi come se il narratore conoscesse già la fine. Viene così confermata la tecnica dell’eclisse dell’autore. La focalizzazione è interna, attraverso il punto di vista di Gesualdo. Viene utilizzato il discorso indiretto libero. La critica alla religione della roba Gesualdo lotta per la ricchezza e guadagna solamente odio, amarezza e dolore. Il cancro allo stomaco lo farà morire. Fallisce quindi la sua ambizione e Russo ha descritto il Gesualdo come la celebrazione di una nuova religione che non è più quella della famiglia (Malavoglia), ma quella della roba. Dopo la crisi del mondo rurale causata dal progresso, Verga rappresenta in Gesualdo un eroe del progresso che costruisce il proprio destino e nonostante Verga riconosca la grandezza di questa figura, il suo giudizio rimane comunque negativo.
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