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Nazismo e Comunismo dopo la Prima guerra mondiale, Sintesi del corso di Storia

Nazismo e Comunismo nel 1900, i due più grandi regimi totalitari di tutti i tempi.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

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Gina_Cavaliere
Gina_Cavaliere 🇮🇹

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Scarica Nazismo e Comunismo dopo la Prima guerra mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 8: IL NAZISMO TEDESCO E IL COMUNISMO SOVIETICO 1.La repubblica di Weimar e il nazionalsocialismo tedesco La situazione più grave del XX secolo è stata l’incapacità della Germania di risollevarsi dal disastro della Prima Guerra Mondiale e la sua caduta nella forma più estrema di ​totalitarismo​. Ne portano la ​responsabilità storica le potenze vincitrici, colpevoli di aver imposto alla Germania delle condizioni troppo dure da affrontare; le classi dirigenti tedesche, arroccate in difesa dei privilegi; le autorità morali di uno dei Paesi più avanzati al mondo che ha permesso il susseguirsi di barbarie; le forze del movimento operaio, incapace di trovare un’intesa democratica; la maggioranza del popolo tedesco, convinta della bontà di una dottrina che praticava l’annientamento dell’altro.​A differenza del fascismo italiano​, che si costruì dopo la presa del potere, il nazionasocialismo tedesco fu esplicito fin dall’inizio. La miseria e le umiliazioni subite dalla popolazione a causa delle riparazioni di guerra alimentarono il risentimento nei confronti della democrazia che sembrava incapace di affrontare la situazione, sia l’estremismo politico. Le sofferenze dei lavoratori causarono un’ondata di scioperi nel 1918 e, l’anno dopo, il tentativo rivoluzionario comunista. I nazionalisti accusavano i lavoratori di aver pugnalato alle spalle l’esercito impegnato al fronte facendogli mancare i rifornimenti necessari, ma non era questa la verità. La Germania aveva la responsabilità principale della Grande Guerra. L'élite dirigente imperiale all’epoca controllava ancora la società tedesca, infatti militari, nobili e grandi proprietari terrieri costituivano una classe compatta e antidemocratica. Apertamente nostalgica della monarchia prussiana, la classe dirigente tedesca sosteneva la teoria della pugnalata alle spalle e non si rassegnò mai alle regole democratiche, facendo di tutto per distruggerle. La ​Repubblica di Weimar​, nata nel 1919, aveva infatti molti punti deboli: era allo stesso tempo parlamentare e presidenziale perché da una parte il governo aveva bisogno della fiducia del Parlamento ma, dall’altra, la Costituzione tedesca riconosceva in via eccezionale la facoltà di emanare leggi per decreto. Gli intellettuali elaborarono nella Germania di Weimar un contesto capace di dare un senso all’​autoritarismo​, rifacendosi all’opposizione per ​l’universalismo e esaltando il particolarismo. Gli ideali democratici venivano quindi considerati come qualcosa di estraneo alla tradizione tedesca. In questo clima difficile acquistarono sempre più importanza idee razziste e ​antisemite​, si cominciò a ritenere che a mettere in crisi la Germania fossero stati gli ​ebrei​, capitalisti rivoluzionari. Nel 1923 fu anche diffusa la traduzione tedesca di un libello razzista che pretendeva di spiegare l’esistenza di una congiura internazionale ebraica per la conquista del potere mondiale. Secondo le teorie razziali, la razza superiore era quella ​ARIANA​, cioè nordeuropea, l’unica capace di incarnare la bellezza, l’intelligenza contro la quale si accanivano gli sforzi degli ebrei. I tedeschi adesso voleva riconquistare il loro ​spazio vitale ​a danno dei loro vicini. Questa cultura nazionalista offendeva la tradizione di pensiero tedesca che aveva fornito all’Europa contributi di grande rilevanza storica. Molti intellettuali fecero sentire la loro voce, ma la cultura razzista trovò sempre più sostenitori. Ai valori della nuova società tedesca faceva riferimento il ​Partito nazionasocialista tedesco dei lavoratori (Nsdap). A capo di quest’associazione emerse un austriaco trentenne: ​Adolf Hitler. Nel 1920 ​il nuovo partito tenne una manifestazione in una grande birreria durante il quale Hitler espose la sua linea politica: il razzismo, la subordinazione del cittadino alla collettività, il riarmo, le limitazioni delle libertà. Si trattava di una versione estrema del fascismo caratterizzato dal centralismo statale. Nel momento in cui Hitler presentava la sua linea politica, la guerra civile in Russia si stava concludendo a favore dei bolscevichi. La rivoluzione in Germania era quindi una possibilità molto concreta: il fatto che fosse stata sconfitta a Monaco durante la ​settimana di sangue non era risolutivo e per molti tedeschi, il comunismo rappresentava la soluzione. Anche i socialdemocratici condividevano con la borghesia l’orrore per il comunismo e quest’ultimo parlava addirittura di ​social-fascismo​. In quegli anni, sia la sinistra sia la destra tedesche disponevano di proprie milizie e ciò portava la Germania in uno stato di guerra civile latente. Milizie segrete dell’estrema destra uccisero il ministro delle finanze e quello degli Esteri ​Rathenau​, un intellettuale ebreo che aveva organizzato l’economia mondiale durante la guerra. il ​1923 fu un anno di forti tensioni; i ritardi nei pagamenti dell'indennità di guerra indusse il governo francese a occupare ​Ruhr​: i tedeschi risposero con lo sciopero generale e i francesi risposero con le armi, uccidendo 13 scioperanti. Nell’autunno venne trovato un accordo e la Francia annunciò il proprio ritiro, ma il blocco industriale della Germania portò all’​inflazione galoppante e in poco tempo i piccoli creditori ne uscirono ridotti alla fame. In ottobre scoppiò l’ultimo tentativo di rivoluzione ​comunista in Germania, subito represso. Poco dopo, i nazisti, affiancati da ​corpi franchi di ex combattenti, tentarono ​colpo di Stato a Monaco​. Anch’essi vennero sconfitti e Hitler venne arrestato e condannato a 5 anni di carcere, ma dopo pochi mesi venne rilasciato e poté ricominciare indisturbato la sua attività politica. Nel 1925 il Presidente eletto era un massimo esponente della ​destra monarchica e nazionalista ​e usò abbondantemente le prerogative che la Costituzione dava al presidente, favorendo la riconciliazione con le altre élite dominanti. 2.L’ascesa di Hitler e la fine della Repubblica di Weimar Negli stessi anni dell’affermazione della democrazia americana, la ​Germania divenne il Paese che meglio rappresentava la soluzione ​autoritaria e razzista al disastro socio-economico del crollo capitalistico. Infatti il crollo della Repubblica di Weimar coincise con la crisi di Wall Street del ‘29. Nello stesso anno morì ​Stresemann​, il cancelliere che aveva portato la Germania fuori dalla grave crisi economica del 1923, fronteggiato il colpo di Stato di Hitler e fatto riacquistare alla Germania un posto di pari dignità fra le altre potenze. Per questi meriti, ottenne nel 1926 il ​Nobel per la pace​. Alla sua morte, i nazisti misero d’accordo le nostalgie della vecchia élite monarchica con lo smarrimento dei contadini, piegati dalla crisi. I nazisti, che avevano la ​più forte organizzazione militare​, le ​SA erano guidate da Hitler, il ​Further. ​egli aveva dimostrato un’assoluta determinazione nel portare avanti il proprio progetto. ​Mein Kampf era il titolo del libro con il quale Hitler propagandava le proprie idee violente e razziste. ​La crescita della disoccupazione fornì ad Hitler l’opportunità di porsi come unica forza che potesse proporre un governo nazionale. Alle ​elezioni politiche del 1930 i nazisti furono il secondo partito secondo le preferenze, alle spalle della socialdemocrazia. Alle ​presidenziali del marzo del 1932 Hitler si presentò come candidato, ma venne sconfitto da un esponente comunista. In ​luglio ci furono nuove elezioni che confermarono il partito nazionalsocialista, ma lo stato riversava in una condizione di profonda crisi poiché a destra c’erano i socialdemocratici e i comunisti, mentre a destra i nazisti che pensavano di instaurare una dittatura totalitaria. Nelle elezioni di novembre il potere dei nazisti scese di molto, ma restava uno dei più votati; ormai l’ascesa di Hitler non aveva più limiti e molti ritenevano che il governo nazista avrebbe portato a un maggiore rispetto per le regole e ci fosse stato un maggiore investimento nell’industria bellica. Così il ​30 gennaio 1922 il presidente nominò cancelliere Hitler con l’incarico di porre fine alla crisi e di formare un nuovo governo. Hitler andava così al governo legalmente, accantonando lo stato di guerra civile latente che vigeva. Il suo primo appello alla nazione restò nei limiti della legalità poiché incitava il popolo a riscattaregli anni di colpe . Ma nella pratica la dittatura venne subito organizzata, infatti in febbraio il ​Palazzo del Parlamento a Berlino venne incendiato. ​La polizia arrestò un giovane olandese comunista e il nuovo regime ne approfittò per dichiarare fuorilegge il comunismo. Venne arrestato anche il dirigente della Comintern, associazione comunista, che tuttavia riuscì a dimostrare la sua innocenza e a far ricadere la colpa sui nazisti stessi. Il gesto degli uomini di Hitler serviva a eliminare 2 dei suoi più temuti avversari: il comunismo e la democrazia; ciò permise anche di scatenare una ​repressione poliziesca contro qualsiasi tipo di opposizione e di emanare delle ​leggi speciali ​che limitavano la libertà di stampa e di riunione. Il regime godeva di consenso sempre crescente costituendo la ​maggioranza assoluta. Hitler iniziò qui a mostrare i suoi veri obiettivi, garantendo l’uguaglianza a coloro che non avessero sottratto il loro appoggio a partito poiché in caso di tradimento, l’individuo sarebbe stato punito. Rispetto al fascismo italiano, il nazismo tedesco era ancora più esplicito poiché chiunque si dimostrava infedele perdeva il diritto di esistere. Hitler chiese al Parlamento pieni poteri e divenne in grado di modificare la Costituzione stessa. Gli altri partiti furono sciolti e i sindacati divennero strumento di potere degli industriali: il partito nazista restava quindi l’unico partito della Germania. Perfino le Chiese fornirono il loro appoggio. La ​Chiesa di Roma firmò un ​concordato mostrando di riconoscere il nuovo regime. Lo stato fu epurato di elementi considerati infidi, a cominciare dagli ebrei, tedeschi emigrati per sfuggire alla persecuzione furono privati del diritto di cittadinanza. Nel 1933 le elezioni vennero ripetute con ​lista unica, ​ottenendo il plebiscito che Hitler tanto sperava. Le ​SA, le squadre d’assalto hitleriane divennero una delle più potenti milizie, ma incarnavano l’anima ribelle del nazionalsocialismo ed erano malviste dalla destra autoritaria. Il loro comandante era Rohm, un ex combattente delle Prima guerra mondiale che sosteneva una seconda rivoluzione che potesse ripulire la politica dalle vecchie élite, ma Anche Lenin sostenne la stessa linea inizialmente, ma una delle premesse era venuta meno poiché in Germania la rivoluzione era stata soffocata. Da quel momento la difesa la difesa dell'Unione Sovietica divenne il primo compito del Comintern. La posizione di ​Stalin ​era quella della rivoluzione per tappe, ed era necessario ​consolidare i risultati raggiunti per rivolgersi poi ad altri obiettivi. Bisognava edificare l'Urss e rafforzare la dittatura del proletariato attraverso una ​dittatura del partito​, costruendo quindi un Partito comunista sempre più chiuso. L'Unione Sovietica doveva essere industrializzata, riarmata e governata dalla dittatura del partito. Il comunismo aveva un contenuto utopico e per il momento si sarebbe costruito il ​"Socialismo in un solo Paese"​. Negli altri Paesi i comunisti dovevano portare avanti una politica in grado di difendere la patria del socialismo e di realizzare alleanze democratiche e rivoluzioni nazionali. I popoli oppressi e la classe operaia avevano il compito di formare una cintura di difesa dell'Unione Sovietica e questa politica non fu però instaurata immediatamente, ma la resa dei conti tra Stalin e Trotzkij si ebbe a mosca nel ​1927​. Trotzkij cercò di risollevare il paese contro la degenerazione staliniana ma venne sconfitto e nel 1929 ​espulso dall'Unione Sovietica. Si rifugiò in Messico dove creò una nuova Internazionale a cui aderirono minoranze di intellettuali comunisti. Fu denunciato dalla propaganda staliniana come traditore e ​assassinato. ​Rimasto solo al potere, Stalin rafforzò gli aspetti ​totalitari del regime e lanciò un'​economia pianificata ​i cui piani erano ​quinquennali​: lo Stato assegnava alle unità produttive gli obiettivi da raggiungere, distribuiva le risorse e stabiliva i prezzi delle merci. Nello stesso anno il capitalismo sprofondava in una crisi violenta, mentre l'Urss imboccava una via opposta che portò a una serie di successi tra cui la ​piena occupazione. ​Anche se il ​primo piano non fu rispettato, la produzione raddoppiò concentrandosi sull'​industria pesante. ​All'imponente sviluppo della siderurgia e attività estrattiva si affiancò l'industria meccanica attraverso la costruzione di macchine per l'agricoltura, automobili. In pochi anni fu ricostruita l'​industria bellica ​ponendo la basi per della ​potenza industriale sovietica. Tale ripresa seguì nel ​secondo piano quinquennale ma i lavoratori ne uscirono disastrati a causa dell'abbassamento dei ​consumi e dei salari, limitando anche la libertà di spostamento. L'industrializzazione cambiò il volto del paese portando il paese ad essere ​autosufficiente dal punto di vista industriale e ad attingere ad una grande quantità di risorse​, ma questo ebbe anche come conseguenza l'isolamento commerciale poiché aveva una posizione autonoma rispetto ai mercati mondiali. 6. Il terrore staliniano Una delle conseguenze più tragiche della pianificazione staliniana fu la ​collettivizzazione forzata dell'agricoltura. Almeno un milione di famiglie era costituito da contadini ricchi, i ​kulaki e la libertà d'iniziativa che era stata a loro concessa venne revocata con la collettivizzazione. Esisteva un ceto assai più numeroso di contadini medi ai quali si impose di mettere in comune la poca terra e gli animali che possedevano. Ma l'industria che doveva fornire gli strumenti per l'agricoltura si doveva ancora organizzare e si istituì ugualmente la collettivizzazione brutale delle campagne, organizzate come ​aziende agricole statali. Questa trasformazione comportò la ​distruzione del ceto dei contadini proprietari. Nel 1930 le autorità presero tutte le misure necessarie nella lotta contro i Kulaki e questi vennero deportati, altri espulsi dai villaggi. Chi non procedeva drasticamente finiva in un campo di concentramento arrivando così alla ​deportazione. ​I contadini scelsero di entrare nelle cooperative a mani vuote, preferendo bruciare le proprietà. Si trattò di una ​guerra civile con altri miliono di morti alla fine della quale l'agricoltura risultò collettivizzata ma non ripresa. Nel complesso le campagne avevano pagato il più alto tributo all'industrializzazione e l'Urss si era trasformata nella seconda potenza mondiale e stava imboccando però una strada mostruosa, cioè la distruzione dei diritti umani e civili. Si trattava di una strada diversa ma parallela a quella nazista poiché entrambe abolivano ogni diritto civile e si avviavano verso il concentrazionismo. L'Urss dalla Russia zarista ereditò la reclusione degli oppositori politici nei ​campi di concentramento​, campi di prigionia estremamente duri con un tasso di mortalità elevata, ma dal 1918 furono destinati anche alla ​rieducazione​. Questa presupponeva che, dopo un lungo percorso, l’imputato fosse in grado di rientrare nella società, ma essa ora annullava tutti i diritti umani. La rieducazione nei campi di concentramento costituiva un ​meccanismo di distruzione della personalità, ​dal quale si ricavava un danno psicologico irreversibile; essi erano condizionati da condizioni di freddo e fame e chi aveva dei privilegi aveva più probabilità di sopravvivere; i privilegi che potevano salvare la vita erano l’esclusione dai lavori pesanti o una razione in più di cibo. Nei campi di concentramento sovietici furono i delinquenti comuni, abituati all’uso della violenza, ad essere gli alleati del potere. Il primo campo per i prigionieri politici venne creato nelle Isole Solovki e molto presto diventarono dei veri e propri ​Lager​, con la nascita di una vera e propria amministrazione, la GULAG​. Essa divenne un ​enorme sistema concentrazionario​, un sistema segreto di cui la gente comune nemmeno sospettava l’esistenza. Si poteva finire nei Lager anche se solo sospettati o imparentati di un dissidente. Durante lo stalinismo i Lager arrivarono ad essere 200, internando più di 20 milioni di persone, la metà delle cui non sopravvissero; questi Lager non furono pensati per l'annientamento, ma per la ​repressione dell’opposizione; a differenza di quelli nazisti non ebbero camere a gas o forni crematori e contribuirono all’industrializzazione dell paese attraverso il ​lavoro forzato dei detenuti. Gli anni dal 1936 al 1938 furono i più bui del ​terrore staliniano, attraverso le grandi purghe contro chi sosteneva ancora gli ideali di Trotzkij. ​Dopo aver eliminato i suoi oppositori di sinistra, Stalin si occupò della destra, il cui esponente più illustre era ​Bucharin. ​Egli era a contro la rivoluzione permanente e dopo l’eliminazione di Trotzkij fu accusato di tradimento e processato, obbligato a confessare tutti i crimini che aveva commesso,tranne l’aver tramato l’uccisione di Lenin. Bucharin non aveva commesso i delitti di cui era stato accusato, ma sapeva che il suo destino era stato ormai segnato e sperava almeno di poter salvare la sua famiglia. Egli venne fucilato nel 1938. Le vittime delle grandi purghe furono centinaia, il partito bolscevico venne cancellato con la fucilazione di tutti i suoi appartenenti. Le conseguenze dello Stalinismo furono devastanti, infatti il partita polacco venne sterminato, si cancellò una società civile che aveva faticato tanto per riprendersi. Il partito comunista, privo di qualunque dialettica politica interna, si riconosceva nel suo capo, una specie di ​figura paterna, ​oggetto di un vero e proprio ​culto della personalità ​che si accentuò ancora di più durante la Seconda Guerra mondiale. Gina Cavaliere fonte: Storia. Per diventare cittadini 3
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