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neanderthal vs sapiens, Schemi e mappe concettuali di Scienze della Terra

la convivenza tra l'homo sapiens e quello di Neanderthal e la loro competizione

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 06/09/2019

annalisaf67t89è
annalisaf67t89è 🇮🇹

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Scarica neanderthal vs sapiens e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Scienze della Terra solo su Docsity! La scomparsa degli abitanti umani dell’Europa che hanno preceduto la nostra specie è avvenuta nel giro di poche migliaia di anni, dal Mar Nero all’Atlantico. In molte zone i resti (fossili e strumenti di pietra) lasciati dagli uomini di Neanderthal sono stati sostituiti da quelli degli uomini moderni; in altre c’è un intervallo tra la scomparsa dei primi e l’arrivo dei secondi. La sostituzione di una specie con l’altra non è stata però improvvisa e drammatica. Non ci sono stati, per quel che si sa, massacri e genocidi da parte della nostra specie (almeno allora...). «Per esempio i primi Homo sapiens sono arrivati in Italia intorno ai 45.000 anni fa», prosegue la professoressa Ronchitelli, «ma molto probabilmente erano solo piccoli gruppi isolati». Che si sia trattato di un processo lungo lo dimostra il fatto che in totale il periodo di sovrapposizione tra le due specie è stato quantificato in circa 2.600-5.400. Parecchie generazioni, che hanno consentito alle due specie di incontrarsi e forse, secondo le ultime ricerche: «arrivare a uno scambio di idee e cultura, come l’uso di colori e di ornamenti o la lavorazione dell’osso. Anche se alcuni parlano di un uso di colori e ornamenti ancora precedente, da parte dei Neanderthal», L‘Homo sapiens si è evoluto, formando grandi popolazioni in Africa. Verso la fine del Paleolitico medio, cominciò a migrare verso l’Eurasia, una regione abitata in quel momento da un’altra specie di ominidi, i Neanderthal. Entrambi i gruppi sono coesistiti nel corso di un arco temporale compreso tra i 10.000 e i 15.000 anni, scambiandosi materiale genetico durante le relazioni interspecie che si sono verificate occasionalmente. Tuttavia, verso l’anno 36.000 a.C., solo l’uomo moderno sembra essere stato l’unico abitante di quel territorio, mentre i neandertaliani si erano estinti. La spiegazione scientifica finora accettata attribuisce la sostituzione definitiva della popolazione dei Neanderthal da parte degli esseri umani moderni a fattori esterni, quali il cambiamento climatico e le epidemie, ma anche la concorrenza tra le due specie e le rispettive risorse. In tal modo, il vantaggio dell’Homo sapiens sarebbe stato assicurato da una dieta più ampia, uno stile di vita più efficiente e, soprattutto, la sua superiorità cognitiva. Tuttavia, molti di questi studi si basano sul presupposto che l’uomo moderno abbia avuto necessariamente un vantaggio evolutivo dal punto di vista della selezione naturale delle specie. Questi sostengono che la costante migrazione dell’Homo sapiens dall’Africa all’Europa sia stato sufficiente a provocare la sostituzione dell’uomo di Neanderthal a beneficio degli esseri umani moderni, senza che la prima avesse un vantaggio evolutivo. Gli scienziati hanno scoperto che i neandertaliani restarono circoscritti allo stesso territorio, mentre l’Homo Sapiens migrò in un flusso costante di piccoli gruppi dall’Africa vero il territorio europeo. i due gruppi umani hanno convissuto per un periodo sufficientemente lungo, quasi 5.000 anni, tale da aver consentito una certa interazione e quindi l'ibridazione. Non è ancora chiaro però, scrivono gli scienziati nello studio, dove e quando sia avvenuta l'ibridazione. "Recenti studi provano che entrambi i gruppi, Neandertal e uomini moderni, si incrociarono fuori dall'Africa con altre popolazioni non africane e che avevano antenati comuni con i Neandertal, dai quali acquisirono circa l'1% - 2% o più del DNA. i Neandertal, prima di scomparire definitivamente, potrebbero essere sopravvissuti in piccole nicchie isolate", spiega Higham. non è escluso a priori che l'Homo neanderthalensis possa non essersi adattato ai cambiamenti climatici o più semplicemente che avesse “geni cattivi” inidonei ad affrontare le nuove condizioni e malattie, tuttavia la simulazione suggerisce che anche a parità di intelligenza e opportunità con l'uomo moderno sarebbe comunque estinto. Questo per un semplice principio biologico: due specie non possono occupare la stessa nicchia ecologica, di conseguenza o ci si specializza oppure si soccombe. I ricercatori hanno fatto l'esempio di due topi israeliani, dove una specie si è adattata a diventare diurna (erano entrambe notturne) per evitare la competizione dell'altra. Gli esseri umani tuttavia non sono “specialisti”, ma generalisti, e dunque soltanto una delle due specie avrebbe potuto sopravvivere, indipendentemente dall'intelligenza. Del resto è la stessa ragione che in passato ha portato alla scomparsa di una moltitudine di ominidi nostri antenati. Il primo ritrovamento fossile risale all'agosto del 1856, Charles Darwin pubblicherà 'L'origine delle specie' solo tre anni più tardi, quando dei tagliapietre trovarono ossa in una cava della valle del Neander, in Germania. Nonostante la loro immagine di selvaggi pelosi con la clava, la nuova ricerca suggerisce che i Neanderthal erano esperti nel fabbricare utensili, usavano pelli di animali per tenersi caldi e si prendevano cura uno dell'altro. Durante uno degli ultimi scavi nella grotta di Gorham, una ricca fonte di manufatti preistorici a Gibilterra, Finlayson ha trovato un fuoco da accampamento fatto dall'uomo di Neanderthal e parti di utensili, armi di pietra e animali fossili. "Abbiamo resti non solo di mammiferi che mangiavano ma anche di uccelli e crostacei", elementi, secondo lo scienziato, che indicano la varietà della loro dieta. Il carbon fossile trovato nel sito non consente agli studiosi di formulare una datazione. Essi però sono in grado di ricostruire l'ambiente in cui gli ultimi uomini di Neanderthal vissero, scoprendo che comprendeva una grande varietà di piante. "Ciò indica che nonostante avanzasse la glaciazione in Europa, questo era un posto dove il clima era ancora sufficientemente mite perché l'uomo di Neanderthal sopravvivesse più a lungo", ha aggiunto Finlayson. Gli scienziati stanno scavando ancora nella grotta dove arnesi di pietra furono scoperti più di 50 anni fa, alla ricerca anche di siti funerari nelle parti più profonde. E mentre dal Max Planck Institute di Leipzig si attende l'esito degli studi che dovrebbero consegnarci il sequenziamento completo del Dna di Neanderthal, continuano ad arrivare notizie sul nostro antico 'coinquilino'. Una giunge proprio da Svante Paabo, direttore del Max Planck: "Secondo i risultati iniziali della nostra ricerca, la prima e più rilevante deduzione è che il cromosoma Y degli uomini di Neanderthal è molto diverso ad quello dei sapiens e anche da quello degli scimpanzè. Questo sembra in qualche modo escludere che ci siano stati fenomeni di mescolamento interrazziale tra le due specie di Homo", ha detto il biologo che ha aggiunto: "I dati biomolecolari ottenuti dal nostro team sembrano confermare che gli uomini di Neanderthal si sono staccati dalla linea evolutiva che ha portato alla comparsa dell'Homo sapiens circa 315.000 anni fa. Un dato, quest'ultimo - ha concluso -, in linea con quanto fino ad oggi ipotizzato". Insomma a causa della loro cresta cigliata e della loro grande cavità nasale, quella dei Neanderthal - secondo Svante Paabo - sarebbe una specie anomala all'interno della linea evolutiva. Ma un altro studio rivela che la vera specie strana sarebbe in realtà la nostra. Secondo una ricerca condotta da Erik Trinkaus, docente di antropologia alla Washington University di St. Louis, pubblicata recentemente sulla rivista scientifica Current Anthropology, i Neanderthal rappresentano la continuità della storia evolutiva molto più del sapiens e dei suoi discendenti. Solo nella nostra
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