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NEOREALISMO : PRIMO LEVI E ITALO CALVINO, Dispense di Italiano

Contesto storico, Primo Levi (vita, se questo è un uomo, la legge feroce del Lager, il canto di Ulisse, Il sistema periodico), Italo Calvino (vita, Marcovaldo, Prefazione sentiero dei nidi di ragno, il bosco sull’autostrada, Funghi in città, Avventura di due sposi, Tutto in un punto, La nuvola di smog).

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 26/05/2023

Beatrice2604
Beatrice2604 🇮🇹

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33 documenti

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Scarica NEOREALISMO : PRIMO LEVI E ITALO CALVINO e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Neorealismo : Calvino e Levi DAL 1925 AL 1956 Il periodo che va dal 1925 al 1956 è diviso in due fasi dalla Seconda guerra mondiale (1939-1945). In Italia e negli altri paesi europei, la prima fase (1925-1939) corrisponde all' “epoca dei fascismi" e della Grande crisi (1929-1932). L"epoca dei fascismi" vede il trionfo di regimi autoritari di destra in Italia, in Portogallo, in Germania, in Giappone e in Spagna. Il fascismo e il nazismo creano regimi totalitari di massa caratterizzati dal nazionalismo, dalla repressione della libertà e della democrazia, dall'imperialismo e da ideologie intolleranti e razziste. Una svolta profonda è segnata dalla guerra, dalla Resistenza contro il fascismo e il nazismo, dall'irruzione delle masse sulla scena politica, dal passaggio dalla monarchia alla Repubblica e dalla riconquista della libertà e della democrazia. La seconda fase (1945-1956) corrisponde all'epoca della "ricostruzione" dopo i disastri provocati dalla guerra. LA CULTURA E I TEMI DELL’IMMAGINARIO Tendono a prevalere ideologie globali, come il nazismo e il fascismo. Altri temi dell'immaginario sono la noia, l'indifferenza, l'opposizione tra interno ed esterno, il "di- verso" (ad esempio nella figura letteraria dell'adolescente). IL ROMANZO Nella narrativa degli anni Trenta si sviluppa il "nuovo realismo". Il periodo che va dal 1943 al 1948-1949 è contraddistinto dal Neorealismo come tendenza spontanea e non come scuola o poetica omogenea. Il Neorealismo si rifà più apertamente a modelli ottocenteschi e a un impegno ideologico e politico che era invece assente o assai meno evidente nel "nuovo realismo" e più in generale nella letteratura degli anni Trenta. LE COMUNICAZIONI DI MASSA E LA CONDIZIONE DEGLI INTELLETTUALI La radio, il cinema, i rotocalchi segnano la nascita dell'era delle comunicazioni di massa, caratterizzata dalla omogeneizzazione del pubblico. Gli intellettuali spesso reagiscono rifiutando la cultura di massa e riproponendo una cultura d'élite, fondata su un atteggiamento di distacco e di superiorità. PRIMO LEVI : la vita del chimico-scrittore Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da una famiglia della borghesia ebraica. Dopo la maturità prosegue gli studi alla Facoltà di Chimica. Nel 1938 vengono proclamate le leggi razziali, che sottraggono agli ebrei italiani molti diritti; Levi viene risparmiato dal provvedimento di espulsione dal corso di studi. Comincia a lavorare, sotto falso nome perché era proibito dare impiego a un ebreo, prima in una miniera vicino a Torino, poi a Milano. Nelle settimane successive all'armistizio, Levi si unisce a una banda partigiana, ma viene catturato con i suoi compagni dalle milizie fasciste; dichiara di essere ebreo e viene inviato al campo di raccolta di Fossoli, vicino Modena. Nel 1944 le SS prendono possesso del campo e Levi viene deportato ad Auschwitz. Negli ultimi due mesi della permanenza in Lager gli viene riconosciuta la qualifica di chimico e può lavorare in un laboratorio al riparo dalle intemperie e dal lavoro di schiavo. II 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche liberano Auschwitz; Levi racconta nel libro La tregua (1963): un viaggio di dieci mesi attraverso l'Europa verso Torino. Poco dopo, Levi trova lavoro in una fabbrica di vernici. Il primo capito di Se questo è uomo (1946). Nel 1975 esce il sistema periodico. Il suo ultimo grande libro saggistico, i sommersi e i salvati, pubblicato nel 1986. 11 aprile del 1987 si suicida. Se questo è un uomo e La tregua Il libro non trova subito un editore. Levi trova comunque un editore nella persona che aveva fondato un piccola casa editrice. Nonostante alcune recensioni, il libro finisce presto dimenticato. Nel frattempo Levi era riuscito a convincere Einaudi a ristampare il libro. Levi firma il contratto per la riedizione di Se questo è un uomo. Il grande successo del libro fa di Levi un personaggio pubblico. Il libro è caratterizzato da un’italiano classico nel quale sono continuamente presenti accenni della memoria sonora dei lager. La ricerca stilistica di Levi mira alla parola giusta, breve e forte. Il libro, dopo una breve prefazione, presenta un’alternanza tra parti narrative e parte riflessive; l’andamento della narrazione non è cronologico eccetto nell’ultimo capitolo. Nel 1963 esce il secondo libro, la tregua. Il racconto narra nuovamente delle memorie dello scrittore e in particolare del suo ritorno a Torino partendo da Auschwitz. I legami con “se questo è un uomo” sono ben marcati in quanto la tregua inizia dove finisce il primo libro. La tregua è che un romanzo di formazione, di riformazione della vita “alla gioia di vivere che Auschwitz aveva spento”. L’inizio di Se questo è un uomo Questo incipit è costituito da due testi che ci aiutano a comprendere il senso profondo del libro: la poesia si fa carico del dolore e della rabbia del sopravvissuto al Lager , e la Prefazione in prosa, nasce invece dallo sforzo di comprendere razionalmente l'esperienza le estreme violenze subite di cui è stato vittima l'autore. Qui l’autore invita i lettori a considerare se si può definire umana la condizione a cui erano costretti i deportati. La poesia si chiude ordinando di meditare e tramandare il ricordo «che questo è stato» e lanciando una maledizione contro coloro che non obbediranno. A Levi non interessa raccontare la distruzione fisica che ha subito, ma quella morale. La stessa ideologia presiede alla cancellazione sistematica di un popolo dalla faccia della Terra e alla trasformazione delle persone in cose. Un tema dominante nell'opera di Primo Levi è quello della memoria. Se questo è un uomo si presenta infatti come testimonianza della Shoah. Nella Prefazione (1947) il bisogno di raccontare e di rendere partecipi gli altri della storia dei campi di distruzione, è svolto non come critica bensì per «fornire documenti per uno studio dell'animo umano». A questo scopo vengono esclusi dalla narrazione i particolari più crudi e atroci per dare spazio ai ragionamenti. La sua scrittura non è una nuda testimonianza o un documento, è anche la rielaborazione di un'esperienza. Il libro è soprattutto un tentativo di ragionare e riflettere, e di farci ragionare e riflettere, su una condizione umana estrema, dalla quale è possibile ricavare una più profonda conoscenza del comportamento degli esseri umani. Nella Prefazione Levi ci parla anche della forma del suo racconto, spiegandoci che essa deriva dall’ urgenza di raccontare ciò che aveva vissuto e per farlo ha costruito dunque il suo libro per accumulo, con inserimenti e aggiunte successivi; Se questo è un uomo risulta costituito di frammenti. 2 Questo brano è tratto da un capitolo del sistema periodico. Levi racconta quindi della storia di un atomo di carbonio; alla fine però si scopre che quell’atomo non è solo il soggetto del racconto ma è anche il racconto stesso. Infatti, dopo infinite trasformazioni, l’atomo diventa parte del cervello dell’autore impegnato a scrivere la storia. Chimica e autobiografia , storia naturale e storia individuale, finiscono quindi per coincidere. ITALO CALVINO : la vita 1923-1985 LA FORMAZIONE -> Nasce nel 1923 a Santiago de Las Vegas (Cuba). Il padre agronomo e la madre una botanica, lo crescono in un ambiente anticonformista, laico e scientifico. Nel 1941 si iscrive alla facoltà di Agraria a Torino, ma dopo la guerra lascia gli studi scientifici per iscriversi a Lettere. Partecipa alla Resistenza e nel 1945 si iscrive a Pci. L’EDITORIA E L’ESORDIO LETTERARIO -> Pubblica il primo romanzo nel 1947 Il sentiero dei nidi di ragno. LA ROTTURA CON LA POLITICA E L’AMERICA ->Inizia a dedicarsi alla letteratura fiabesca e nel 1957 pubblica Il barone rampante e nel 1963 Marcovaldo. PARIGI E L’ULTIMA PRODUZIONE -> Nel 1967 si trasferisce a Parigi. Muore nel 1985 a Siena. Le due fasi della produzione narrativa di Calvino Nel primo periodo della sua attività (1945-1964) si avvicina al Neorealismo e poi lo sperimentalismo; nel secondo (1964-1985), trascorso perlopiù in Francia, passa all'interesse per la scienza. MARCOVALDO Marcovaldo è composta da 20 racconti, ognuno collocato in una delle 4 stagioni per un totale di 5 cicli. Calvino, a seguito del dopoguerra, elabora queste ”pseudofiabe” in cui viene raccontato il cambiamento dell’Italia e in cui viene narrato, attraverso metafore di diverso tipo, il periodo del boom economico e il passaggio dalla società agricola a quella industriale. Al centro di queste piccole storie vi è Marcovaldo, impiegato della Sbav, una misteriosa fabbrica in una città industriale che, dalla descrizione, pare essere Torino. Marcovaldo è un personaggio emarginato dal mondo in cui vive, estraneo ai luoghi e alle abitudini della città; si sente sicuro solo nella dimensione domestica, dove moglie e figli condividono le sue stesse inquietudini. Nella sua città vive l’evolversi della società. Prefazione sentiero dei nidi di ragno Calvino giunge ad affermare l’esperienza della guerra e della guerra civile, aveva coinvolto tutti, e tutti avevano una storia da raccontare, ora che si poteva farlo liberamente. Fu in questo clima che nacque la letteratura della Resistenza. Quelli che incominciarono a scrivere allora, infatti, non solo potevano contare su storie vissute in prima persona, ma su tutte quelle che avevano udito. Per quanto riguarda, Calvino, la strada che scelse per raccontare la Resistenza fu del tutto particolare. Consapevole che «quando si è stati testimoni o attori d’un’epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale» e che quella responsabilità era superiore alle sue forze, decise di affrontare il tema «non di petto, ma di scorcio». Nacque così l’idea di scrivere Il sentiero dei nidi di ragno attraverso lo sguardo di un bambino. CHE COS’È STATO IL NEOREALISMO -> il Neorealismo, per Italo Calvino, non è stato una scuola e nemmeno una poetica. Nella sua descrizione, assomiglia molto di più a un flusso espressivo che prende vita all’interno della memoria collettiva. Avventure, tragedie, distruzioni, riscatti personali e collettivi popolano così la memoria di un’intera generazione. Si sente ovunque il bisogno di raccontare questo passato ancora fresco nei ricordi, e allo stesso tempo insostenibile e meraviglioso. Le storie sono fatte di ricordi personali, di cronaca, di avvenimenti puntuali realmente accaduti che però possono anche 5 assumere una forma meravigliosa, simile a quella delle favole. Per Calvino, il Neorealismo dà voce alle infinite narrazioni orali che una comunità ha voluto raccontare a se stessa, per non dimenticare quello che ha passato. Il bosco sull’autostrada Riassunto E' inverno, e a casa di Marcovaldo, in città, è finita la legna. Così Marcovaldo decide di andare a legna, anche se sa che è difficile trovarla in città, ma è ottimista. Si dirige verso il parco con una sega e dei giornali sotto il cappotto, per ripararsi dal vento gelido. Intanto suo figlio Michelino legge la storia di un falegname che va a tagliare la legna nel bosco. Così, nonostante non ne abbia mai visto uno, capisce che deve andare proprio lì, e vi si dirige coi fratelli. Arrivati all'autostrada scambiano i cartelloni pubblicitari per degli alberi, così li portano a casa e li usano per riscaldarsi. Quando Marcovaldo torna con qualche ramoscello e vede che i figli hanno già portato la legna, decide di andarne a prendere un po' anche lui, nello stesso posto. Funghi in città Riassunto Funghi in città (primavera): Marcovaldo scopre che su una piccola aiuola cittadina stanno crescendo dei funghi e progetta di raccoglierli per farli assaggiare alla famiglia; non deve però farsi scoprire dallo spazzino Amadigi, che potrebbe sottrargli quel “tesoro” o addirittura distruggerlo.Quando viene il momento fatidico, Marcovaldo scopre che in molti hanno avuto la stessa idea: la raccolta collettiva si risolve però in un ricovero in ospedale, dato che i funghi erano velenosi. AVVENTURA DI DUE SPOSI Sintesi Il racconto rappresenta la vita quotidiana di due giovani sposi, Arturo ed Elide, due operai, che vivono una vita vincolata e condizionata dai ripetitivi orari d lavoro.L’unico momento di intimità che possiedono è il momento in cui vanno a dormire: avendo orari opposti, il momento in cui uno dei due si alza coincide con il momenti in cui l’altro va a dormire. Entrambi si coricano nella stessa parte di letto godendosi, anche se per poco l’uno l’odore dell’altro. La vita dei due sposi non è raccontata attraverso la narrazione degli eventi che vivono durante la giornata ma è raccontata tramite i pensieri, le illusioni e le percezioni dei due protagonisti la cui anima parla attraverso i gesti , infatti Arturo capisce che sua moglie è tornata grazie al suono dei tacchi che gli giunge dall’esterno. Questo racconto presenta elementi della poetica neorealista, infatti l’ambiente è in un ambiente operaio, le descrizioni lasciando intendere che la realtà in cui vivono i due sposi sia una realtà di dignitosa povertà dei protagonisti e inoltre la lingua utilizzata è quotidiana e colloquiale con qualche inserimento di forme dialettali e popolari. La donna assume una condizione di parità rispetto all’uomo in quanto anche lei è una lavoratrice che spinge una nuova organizzazione della vita familiare e un’equa divisione del lavoro domestico. TUTTO IN UN PUNTO Calvino utilizza uno stile lineare e scorrevole, semplice introducendo modi vicini al parlato. Stile semplice non significa trasandato. C’è nella scrittura di Calvino una ottima capacità evocativa e della comunicazione. 6 Come nelle altre “cosmicomiche”, Calvino prende spunto delle moderne teorie scientifiche per sviluppare trame narrative inconsuete, sempre al confine tra l’assurdo e il paradossale. Qui la teoria di riferimento è quella dell’universo in espansione, con il Big Bang dal quale avrebbe preso origine l’universo: da una concentrazione altissima di materia all’interno di uno spazio ristretto si sarebbe sviluppata una sorta di esplosione con progressivo espandersi della materia in tutte le direzioni. Nel corso del racconto si fa riferimento anche ad una teoria che integra la precedente secondo la quale l’espansione progressiva della materia sarebbe destinata a rallentare e poi ad arrestarsi con un successivo avvio del moto inverso (la materia si riconcentra in un unico punto). L’incontro fra scienza e letteratura è una delle caratteristiche della scrittura di Calvino, il quale ha sempre rivendicato per gli scrittori moderni la necessita di confrontarsi con gli altri campi del pensiero e della ricerca. Il paradosso sul quale è costituito il racconto fa si che la vita si svolga in modo normale in condizioni che invece e nemmeno la permetterebbero; ciò è accresciuto dal continuo riferimento alle difficoltà imposte dalla speciale situazione di vivere costretti in un unico punto senza dimensioni e senza tempo. Da qui deriva la costante ironia nella raffigurazione delle dinamiche interpersonali fino al paradosso di qualcuno che vuole tendere un filo per il bucato all’interno di un punto senza dimensioni. Questa ironia lo strumento del quale l’autore si serve per mettere in stato di accusa il senso comune quindi per mostrare l’assurdità di certi comportamenti e soprattutto pregiudizi. LA NUVOLA DI SMOG Una città vista dalla collina appare completamente ricoperta da una nuvola di smog, identificata prima come una massa misteriosa, poi come l’ammasso delle emissioni nocive delle industrie. Se fino ad allora il giornalista protagonista del racconto era stato indifferente verso i problemi creati dalla società industriale, dopo la visione della nuvola si verifica in lui una svolta. Si mette al lavoro e ammette che i problemi che oggi rientrerebbero nella categoria dell’inquinamento, coinvolgono anche lui, quindi non può scappare, ma sente il bisogno di affrontare la realtà per raggiungere il fondo ed eventualmente liberarsi. A provocare la svolta è stata la visione della nuvola di smog da fuori in modo tale che gli fosse possibile cogliere l’orrore minaccioso che rappresentava e percepirne la gravità. Si rende conto che non può essere un problema che può essere ignorato o rimosso ma che penetra nella vita di chiunque ed esercita un influsso determinante. Neppure la natura può essere ormai considerata un’alternativa, perché anch’essa è precaria, destinata ad essere sommersa e cancellata dall’avanzare della civiltà industriale e dei suoi veleni. L’inquinamento minaccia di inghiottire tutto. Una seconda motivazione può essere l’incontro con Claudia; il contatto con un’altro mondo per poter evadere era però un’alternativa falsa e ingannevole perché non è possibile ignorare i problemi del presente. È propio grazie a Claudia che il giornalista capisce che rimozione o evasione non sono ammissibili, che il problema va affrontato di petto, che occorre calarsi fino in fondo nell’orrore per coglierne la verità, l’effettiva portata, e per cercare una reale liberazione. NEOREALISMO E VERISMO Il neorealismo è il superamento del decadentismo e del verismo. Gli scrittori neorealisti rappresentano le condizioni di vita della parte più povera ed emarginata della popolazione italiana, ma a differenza dei veristi, nei quali c’è una pessimistica concezione della realtà sociale, essi credono che l’impegno politico e sociale possa cambiare le cose e trasformare la società in una più giusta e più democratica. Essi vogliono che le loro opere siano lette anche dal popolo e per questo adottano un linguaggio semplice e quotidiano. 7
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