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NEZNAKOMKA, LA SCONOSCIUTA DI BLOK - ANALISI DETTAGLIATA DI OGNI STROFA, Appunti di Letteratura Russa

Analisi della poesia La Sconosciuta di Aleksandr Blok Analisi generale sulla struttura, composizione, successo e commenti alla lirica. Analisi dettagliata di ogni strofa. Preparazione universitaria.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 15/04/2023

nessuno698
nessuno698 🇮🇹

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Scarica NEZNAKOMKA, LA SCONOSCIUTA DI BLOK - ANALISI DETTAGLIATA DI OGNI STROFA e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! Незнакомка По вечерам над ресторанами Горячий воздух дик и глух, И правит окриками пьяными Весенний и тлетворный дух. Вдали над пылью переулочной, Над скукой загородных дач, Чуть золотится крендель булочной, И раздается детский плач. И каждый вечер, за шлагбаумами, Заламывая котелки, Среди канав гуляют с дамами Испытанные остряки. Над озером скрипят уключины И раздается женский визг, А в небе, ко всему приученный Бессмысленно кривится диск. И каждый вечер друг единственный В моем стакане отражен И влагой терпкой и таинственной, Как я, смирен и оглушен. А рядом у соседних столиков Лакеи сонные торчат, И пьяницы с глазами кроликов «In vino veritas!»* кричат. И каждый вечер, в час назначенный (Иль это только снится мне?), Девичий стан, шелками схваченный, В туманном движется окне. И медленно, пройдя меж пьяными, Всегда без спутников, одна Дыша духами и туманами, Она садится у окна. И веют древними поверьями Ее упругие шелка, И шляпа с траурными перьями, И в кольцах узкая рука. И странной близостью закованный, Смотрю за темную вуаль, И вижу берег очарованный И очарованную даль. Глухие тайны мне поручены, Мне чье-то солнце вручено, И все души моей излучины Пронзило терпкое вино. И перья страуса склоненные La sconosciuta Nelle serate sopra i ristoranti l’aria infocata è selvatica e sorda, e governa il clamore degli ubriachi lo spirito pernicioso della primavera. Lontano, sulla polvere dei vicoli, sul tedio delle ville suburbane, s’indora la ciambella d’un fornaio, ed echeggia un pianto di bambini. Ed ogni sera, dietro le barriere, con il tubino sulle ventitré, passeggiano tra i borri con le dame esperti bontemponi. Sopra il lago cricchiano gli scalmi, ed echeggia uno strillo femminile, mentre, abituato ad ogni cosa, in cielo stupidamente il disco si corruga. Ed ogni sera l’unico mio amico si riverbera nel mio bicchiere e dall’acerbo e misterioso liquido è, come me, sottomesso e stordito, mentre d’accanto, ai tavoli vicini, sonnacchiosi lacchè stanno impalati, e gli ubriachi dagli occhi di conigli si affannano a gridare “In vino veritas!” Ed ogni sera, all’ora stabilita (oppure è questo solamente un sogno?), una fanciulla inguainata di seta nella finestra nebbiosa si muove. Lentamente, passando fra gli ubriachi, sempre senza compagni, sempre sola, esalando caligine e profumi, si va a sedere presso la finestra. Ed effondono antiche credenze le sue elastiche vesti di seta, e il cappello con piume di lutto, e la stretta mano inanellata. Avvinto dalla vicinanza strana, guardo di là dalla scura veletta, e vedo una riva incantata ed un’incantata lontananza. Cupi arcani mi sono confidati, un estraneo sole mi è commesso, ed il vino acerbo ha penetrato tutti i meandri dell’anima mia. В моем качаются мозгу, И очи синие бездонные Цветут на дальнем берегу. В моей душе лежит сокровище, И ключ поручен только мне! Ты право, пьяное чудовище! Я знаю: истина в вине. * «In vino veritas!» (лат.) — «Истина — в вине!». E le piume di struzzo inclinate vacillano nel mio cervello, e gli occhi azzurri senza fondo fioriscono su una riva lontana. Nella mia anima giace un tesoro, la cui chiave è affidata solo a me! Hai tutte le ragioni, mostro ubriaco! Lo so bene: la verità è nel vino. ANALISI POESIA Il titolo della poesia Neznakomka (La Sconosciuta) è anche titolo dell’omonimo dramma lirico. In Blok a volte gli stessi titoli indicano sia le liriche che i drammi lirici (come per es. anche Balagancik). Questa poesia, del 1906, diventa quasi immediatamente molto popolare e acclamata e ciò grazie anche ad alcune letture pubbliche nella basnja di Vjaceslav Ivanov (la basnja era il suo appartamento a San Pietroburgo chiamata così per la forma tondeggiante che ricordava una torre, dove ogni mercoledì si riunivano intellettuali, artisti, musicisti e poeti per discutere, leggere i proprio componimenti, ma anche organizzare piccoli concerti o rappresentazioni teatrali). La lettura della Neznakomka alla basnja di Vjaceslav lasciò estasiati i partecipanti e ciò lo sappiamo dalle testimonianze. Kornel’ Cukovskij scrive: «Ricordo quella notte, poco prima dell’alba quando per la prima volta lesse Neznakomka, nella notte bianca pietroburghese a noi pittor, poeti, artisti, inebriati dai versi e dal vino Blok lesse già per la terza, quarta volta, questa immortale ballata con la sua voce trattenuta, sorda, monotona, irrisoluta e tragica en oi soffrivamo già in anticipo che ora sarebbe finita d’incanto mentre volevamo che durasse per ore.» Questa poesia è importante perchè fotografa il passaggio dell’incarnazione della dama ad una interpretazione in cui si allontana dal simbolismo. Neznakomka è un compendio di questa fase. Blok continua a credere nella doppia natura del mondo, sospensione tra cielo/terra, vita/morte e così via. Ma la figura femminile ha perso la sua visione trascendente e spirituale, non è più un’incarnazione dell’eterno femminino, ma diventa una sembianza fisica. La degradazione della figura femminile implica un abbassamento anche dell’io lirico, il quale non si rappresenta più come prima, ovvero capace di entrare in un altra dimensione, ma questa sorta di visione viene rappresentata solamente come una allucinazione dovuta semplicemente all’ebbrezza. C’è anche un abbassamento del tono e del registro poetico. Dal punto di vista metrico la poesia si compone di 13 quartine composte di tetrapodie giambiche (in cui l’accento si sposta sulla seconda sillaba. SESTA STROFA Nella sesta quartina ci mostra l’immagine degli ubriachi e camerieri sonnacchiosi che gridano.  Sonnachiosi (sonnye) = Tutta la poesia è immersa in un’atmosfera assonnata, a metà tra sogno e realtà.  Lacché (lakei) = sono i camerieri  Occhi di conigli = occhi rossi perchè sono ubriachi  In vino veritas = citazione letteraria latina messa in carattere latino. Alla fine della poesia userà invece la stessa citazione, ma in cirillico, in russo. Blok non è l’unico ad usare questa citazione, la si ritrova per esempio anche in Dostoevskij SETTIMA STROFA Nella settima quartina entra in scena la figura femminile avvolta di seta. Questa quartina è in qualche modo il centro della narrazione poiché qui viene rappresentata questa sorta di visione, apparizione della fanciulla.  Ed ogni sera = ancora la ripetizione della sera  All’ora stabilita ( v cas naznaceni) = locazione temporale precisa come se si fossero dati un appuntamento. Opposizione puntuale/ripetuto  Una fanciulla (devicij stan) = corpo/busto di fanciulla  Seta (selkami) = la seta è il tessuto prediletto per la rappresentazione di figure femminili  Nebbia (v tumannom) = elemento chiave, finestra nebbiosa che produce l’atmosfera rarefatta del sogno. L’elemento della nebbia verrà ripreso nella quartina successiva OTTAVA STROFA La figura femminile, solitaria, passa tra gli ubriachi e va a sedersi presso la finestra.  Senza compagni (bez sputnikov) = sputnik in russo significa satellite, ma è anche colui che accompagna il compagno. Majakovskij userà questo termine in una poesia in modo particolare per riferirsi alla luna. La figura femminile è sola (ricordiamo contrapposizione singolo/massa)  Caligine e profumi (duhami i tumanami) = profumi e nebbie. C’è la ripresa sonora ma non semantica del termine duh. Anche la nebbia è un termine ripreso. Contribuisce a creare l’atmosfera di nebolosità e sogno.  Finestra (okno) = il termine okno significa finestra, ma anche vetro, quindi ci riporta nuovamente all’idea del riflesso. La finestra è un luogo privilegiato nella cultura simbolista perchè rappresenta uno spartiacque, una soglia tra dentro/fuori. Questo elemento è spesso presente anche nei romanticisti e lo ritroviamo anche in Puskin. La donna va a sedersi presso la finestra. NONA STROFA In questa quartina la figura femminile diventa una sembianza fisica. Viene ritratto un personaggio vestito in un certo modo, avvolta di seta ed in testa un cappello con piume funebri e la mano inanellata. Non si accenna minimamente alla sua dimensione spirituale  Antiche credenze (drevnimi pover’jami) = antiche leggente, crea un senso di antichità DECIMA STROFA Torna l’io lirico che incatenato dalla strana vicinanza cerca di guardare oltre la veletta scura e vede una riva incantata. Sembra un’atmosfera di sogno.  Veletta (vual’) = vela, veletta, elemento tipico della poetica del 900, ma presente già in Puskin  Incantata (ocarovannyj) = Sembra un termine che è quasi un residuo del simbolismo mistico della prima fase. Enfasi su incantata, ripetuta nel verso seguente. UNDICESIMA STROFA All’autore vengono confidati i sordi segreti e il sole di qualcuno gli è dato in mano. Lo vediamo già in preda all’ubriacchezza.  Cupi (gluhie) = elemento usato precedentemente, ripetizione (gluh, oglusen)  Vino aspro (terpkoe vino) = anche qui ripetizione di terpkoe, usato già nella quinta quartina DODICESIMA STROFA Le piume del copricapo oscillano nel suo cervello e gli occhi azzurri della fanciulla fioriscono sulla riva lontana. Ancora atmosfera di sogno.  Riva lontana (dal’nem beregu) = riprende la riva nominata nella decima quartina. TREDICESIMA STROFA La conclusione è inaspettata e ironica. Blok dice che nella sua anima c’è un tesoro di cui lui solo ha la chiave. Forse alluderebbe al fatto che l’amore è un illusione, nessuna donna può tenere la chiave del suo cuore (il suo amico è il suo riflesso, lui stesso, come detto nella poesia in precedenza). Nell’ultima strofa si dà ragione, si dà del mostro e si comprende che ha visto tutto ciò in preda all’ubriacchezza. Istina v vine in caratteri russi. E’ interessante come vina in russo vuol dire sì vino, ama anche colpa. CONCLUSIONI Blok stesso definisce Neznakomka in un suo saggio intitolato Sullo stato attuale del simbolismo russo: «La vita è diventata arte e dinnanzi a me è sorto infine ciò che definisco la Sconosciuta: una bellezza marionetta, uno spettro azzurro, un prodigio terrestre; non è affatto semplicemente una dama in veste nera con piume di struzzi al cappello. E’ una lega diabolica di molti mondi principalmente azzurri e lilla. Se avessi i mezzi di Bruegel avrei creato un demone, ma ognuno fa ciò a cui è destinato.» Molti studi sono stati fatti su questa poesia e si è visto come il lessico e le immagini sono di provenienza simbolista (visioni, apparizioni). Anche la gamma di colori rimanda al simbolismo (azzurro, violetto, lilla). Una studiosa ha analizzato la frequenza di sostantivi, aggettivi, il tipo di verbi usati. Nella poesia c’è una preponderanza di sostantivi tutti improntati all’indeterminatezza e degrado. C’è anche un’alta frequenza di termini che rimandano ad un area della confusione/inafferrabilità e duplicità delle cose (riflesso, liquido, vetro, finestra). Sono frequenti le allusioni ad un altrove (za) e ci sono sostantivi come lontano che alludono a quell’altrove.
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