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Vita e opere di Niccolò Foscolo: un'età di transizione tra classicismo e romanticismo, Appunti di Italiano

Una panoramica della vita e delle opere di niccolò foscolo, uno scrittore italiano del xviii e xix secolo, noto per aver incarnato un'età di transizione tra la rivoluzione francese e il romanticismo. La sua infanzia, gli studi, le relazioni, le opere letterarie e le vicissitudini politiche di foscolo, oltre a fornire un'analisi della sua poesia e dei suoi temi. Particolarmente utile per chi studia la storia della letteratura italiana, la storia della politica italiana e la storia dell'illuminismo.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 13/04/2024

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isuzzzz 🇮🇹

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Scarica Vita e opere di Niccolò Foscolo: un'età di transizione tra classicismo e romanticismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! FOSCOLO VITA Niccolò Ugo Foscolo nasce nel 1778 nell’isola greca di Zante (l’antica Zacinto), allora governata dalla Repubblica di Venezia Era figlio di Andrea, medico veneziano, e Diamantina Spathis (greca) Trascorre l’infanzia in Dalmazia a Spalato, va a scuola nel seminario arcivescovile Nel 1788 muore il padre e la madre si trasferisce a Venezia Nel 1792 raggiunge la madre a Venezia dove continua gli studi Legge i classici e gli autori moderni dell’Illuminismo Frequenta i salotti mondani, intellettuali e aristocratici veneziani, tra l’altro il salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi (il suo primo amore) A Padova ascolta le lezioni di letteratura greca di Melchiorre Cesarotti Abbraccia con slancio gli ideali di libertà e uguaglianza promossi dalla Rivoluzione francese impegnandosi nell’attività politica Il governo oligarchico e conservatore della Repubblica di Venezia sospetta di lui e nel 1796 si rifugia sui colli Euganei. Nel 1797 fa rappresentare la sua tragedia Tieste (carica di spiriti antitirannici) Le armate napoleoniche avanzano nell’Italia del Nord e Foscolo fugge a Bologna, arruolandosi nelle truppe della Repubblica cispadana e pubblica l’ode A Bonaparte liberatore Quando a Venezia viene abbattuto il governo aristocratico e instaurata la repubblica (giacobina), Foscolo assume l’incarico di Segretario provvisorio della municipalità Con il Trattato di Campoformio (17 ottobre 1797), Napoleone cede Venezia all’Austria Foscolo, furente e sdegnato, sfugge a Milano (nella Repubblica Cisalpina) A Milano lavora come giornalista politico al “Monitore italiano” e conosce Parini e Monti Nell’estate 1798 si trasferisce a Bologna come impiegato della cancelleria del Tribunale militare Intanto scrive il romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis (la cui prima parziale edizione viene pubblicata senza il suo consenso) Quando le truppe austro – russe (coalizzate contro Napoleone) minacciano le repubbliche italiane (nel 1799) Foscolo si arruola come volontario nella Guardia nazionale napoleonica Partecipa ad alcuni scontri militari (durante i quali viene ferito) e in difesa di Genova Al ritorno di Napoleone in Italia, Foscolo rimane nell’esercito e si sposta tra Lombardia, Emilia e Toscana. Ha diverse relazioni e scrive due odi di gusto classicheggiante: A Luisa Pallavicini caduta da cavallo (sul tema dell’eterna bellezza femminile) e All’amica risanata Nel 1803 esce un volumetto di Poesie che raccoglie il meglio della sua produzione lirica Nel 1804, a causa delle difficoltà economiche, si arruola come capitano di fanteria nella divisione italiana dell’esercito napoleonico e partecipa alla spedizione contro gli inglesi Durante la permanenza in Francia (1804-1806) s’innamora di Fanny Hamilton, dalla quale ha la figlia Floriana Fallito il progetto napoleonico di invasione dell’Inghilterra, Foscolo fa visita a Parigi al giovane Manzoni (da cui è accolto freddamente) Nella primavera del 1806 ritorna in Italia Un colloquio a Verona con l’amico Ippolito Pindemonte gli suggerisce l’idea di scrivere il carme Dei sepolcri A trent’anni Foscolo è al culmine della propria carriera letteraria e nel 1808 ottiene, grazie a Monti, la cattedra di eloquenza (cioè letteratura) presso l’Università di Pavia (incarico breve perché la cattedra verrà presto soppressa); intanto attira verso di sé le inimicizie di molti esponenti dell’ambiente letterario milanese. Nel 1811 la sua seconda tragedia Ajace (che esprimeva atteggiamenti antinapoleonici), rappresentata alla Scala, viene fischiata dal pubblico Nel 1812 Foscolo lascia Milano per Firenze
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