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Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale - Riassunto completo e dettagliato, Appunti di Letteratura Tedesca

Il file contiene un rissunto per capitoli molto accurato e dettagliato dell'opera "Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale" di Remarque.

Tipologia: Appunti

2022/2023
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Caricato il 04/03/2023

anna-piechenstein
anna-piechenstein 🇮🇹

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Scarica Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale - Riassunto completo e dettagliato e più Appunti in PDF di Letteratura Tedesca solo su Docsity! NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE -ERICH MARIA REMARQUE-  PAUL BÄUMER (NARRATORE)  morto  ALBERT KROPP  amputazione alla gamba (vivo)  MÜLLER  colpito da un razzo (morto)  LEER  colpito da una scheggia e dissanguato (morto) I ragazzi hanno tutti 19 anni e compagni di scuola  TJADEN  vivo  HAIE WESTHUS (scavatore di torba)  muore durante un attacco (morto)  DETERING (contadino)  prova a scappare in Germania, ma viene ucciso dai gendarmi (morto)  STANISLAUS KATCZINSKY  colpito alla tibia e poi alla testa da una scheggia (morto) CAPITOLO 1: La vicenda si apre con un’introduzione da parte del protagonista, Paul Bäumer, che spiega come per errore lui e i suoi compagni avessero ricevuto una doppia razione di cibo e di tabacco. Il motivo di questo equivoco è che erano stati ordinati viveri per 150 persone, ma dopo un attacco inglese erano rimasti in 80. Inizialmente il cuciniere vuole dare solamente ottanta porzioni, ma, dopo l’intervento del comandante della compagnia, è costretto a distribuirle tutte. Paul, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, partì volontario per il fronte assieme ad altri suoi compagni di classe diciannovenni: Kropp, Müller e Leer. La squadra si componeva anche da Tjaden, Westhus, Detering e Katczinsky, il capo della squadra. Paul racconta come lui e i suoi compagni abbiano deciso di arruolarsi. La colpa di questo gesto è da dare principalmente al loro insegnante di ginnastica, Kantonek, che durante le sue ore di lezione teneva discorsi riguardanti la Patria e quanto sia importante servirla. Il narratore si meraviglia di come i benestanti, persone più istruite dei poveri, non si siano resi conto di quanto la guerra sia un male. Gli ideali della Patria lasciano, però, ben presto posto ad altre preoccupazioni più grandi, come il terrore della morte. Questo succede in particolare quando Behm, anche lui un compagno di classe di Bäumer, dopo essere stato colpito agli occhi e impazzito dal dolore, viene fucilato. I ragazzi decidono di andare a trovare un loro compagno di scuola, Kemmenrich, ricoverato all’ospedale da campo dopo l’amputazione della gamba. I ragazzi vengono colpiti dal fatto che, nonostante lui sia ancora in vita, in realtà sotto la sua pelle non pulsa già più la vita. Questo significa che di lì a poco il loro compagno morirà. In questo episodio si può notare l’atteggiamento praticistico di Müller che non pensa ad altro che gli stivali di Kemmenrich. Stivali che l’amico non userà più e che teme vengano rubati nella notte. Quella stessa sera, leggendo una lettera inviata loro da parte dell’educatore Kantonek in cui si trova scritto che essi sono la gioventù di ferro, Kropp è assalito dalla “rabbia da trincea”. Il capitolo si conclude con una riflessione sul fatto che ormai nessuno di loro è giovane, sono diventati gente vecchia. CAPITOLO 2: Nelle prime pagine del secondo capitolo Bäumer spiega come la guerra sia riuscita a distruggere totalmente la vita dei soldati più giovani. La differenza con i più anziani sta nel fatto che questi ultimi hanno ormai delle radici forti (moglie, figli, lavoro…) e per questo la guerra è per loro solamente un’interruzione. I giovani sono stati travolti totalmente dalla guerra e non sanno cosa accadrà loro quando finirà. La guerra li ha trasformati in esseri induriti e incapaci di provare tristezza. È per questo che il primo pensiero di Müller quando vanno a trovare Kemmenrich è quello di avere i suoi stivali, quando è certo che quest’ultimo tra non molto morirà (episodio trattato anche nel capitolo 1 e ripreso ora). In dieci settimane i ragazzi vennero formati alla vita militare. La buona volontà e l’entusiasmo vennero a mancare e il patriottismo che gli era stato insegnato dai maestri si manifesta in una rinuncia alla personalità. Finirono comunque per abituarsi a questo nuovo stile di vita. La classe venne divisa in diversi gruppi: Bäumer, Kropp, Müller e Kemmerlich erano capitanati da Himmelstoss. Egli era uno dei sottoufficiali più severi, ma preparò i ragazzi al meglio per la trincea e face sviluppare in loro un grande senso di solidarietà, che si innalzò al cameratismo*. Il capitolo si conclude con la morte di Kemmerlich, questo rimane il congedo più doloroso per il protagonista. CAPITOLO 3: Katczinsky, detto Kat, è il principale punto di riferimento del protagonista. Egli è un uomo molto carismatico ed è meglio essergli amico visto che riesce a trovare il necessario per mangiare, dormire e scardarsi anche nei momenti peggiori. In un momento di riposo i ragazzi ripensano alle camerate in cui vivevano quando erano stati addestrati e ad episodi successi in quel periodo che ricordano come l’ultimo positivo della loro esistenza. Ricordando il sottufficiale Himmelstoss, arrivano a discutere dell’importante ruolo che il potere ricopre nella vita militare. In questo contesto una persona ha sempre potere su un altro (capitano  tenente  sottufficiale  soldato). Si arriva alla conclusione che questo tipo di potere non sarebbe in alcun modo possibile nella vita lontano dal fronte. Durante la discussione, Tjaden porta la notizia dell’arrivo al fronte del sottufficiale Himmelstoss. Nel capitolo viene raccontato il momento in cui i ragazzi ebbero la vendetta nei confronti del sottufficiale Himmelstoss, utilizzando i suoi stessi metodi. La sera prima della partenza dall’addestramento lo coprirono con una coperta in modo da coprirgli gli occhi e fermargli le mani, a quel punto i ragazzi lo picchiano. In particolar modo Tjaden per il modo come lo aveva educato. Egli la notte bagnava il letto e così, insieme ad un ragazzo con il medesimo disturbo, venero messi a dormire uno sull’altro a notti alterne. CAPITOLO 4: (pezzo della terra difficile) Nel quarto capitolo i ragazzi vengono mandati insieme alle nuove reclute a stendere il filo spinato al fronte. I frammenti che seguono sono incentrati sullo spazio straniato (questo si capisce anche dalla descrizione con nebbia e fumo) del fronte. Finito il lavoro del reticolato i ragazzi si sdraiano a terra e provano a dormire. Paul si sveglia di colpo credendo di essere ancora un bambino e di essersi addormentato durante una festa in giardino. I compagni si ritrovano poi sotto un bombardamento durante il quale una recluta entra in panico ed è preso da un attacco di diarrea di guerra. Paul, essendo ormai abituato alla vita militare lo aiuta e lo consola. Segue l’episodio delle grida dei cavalli feriti dal bombardamento che fa arrabbiare in particolar modo il contadino Detering. I compagni devono anche affrontare un altro attacco con bombe a gas dove si nascondono in una buca insieme anche ad un altro soldato sconosciuto che si è ferito il braccio per colpa di un feretro lanciato in aria da un’esplosione. Finito il bombardamento i soldati si ritirano e trovano la recluta che era stata colpita dall’attacco di diarrea ferita a morte. Il capitolo si conclude con i ragazzi su un autocarro che tornano alle baracche sotto la pioggia. CAPITOLO 5: Il primo frammento del capitolo racconta la lotta con i pidocchi e l’ingegnoso metodo inventato da Tjaden di bruciarli mettendoli in un barattolo sopra ad una candela accesa. L’attenzione dei ragazzi passa però poi alla conferma della notizia dell’arrivo al fronte del sottufficiale Himmelstoss dopo esser stato ritenuto colpevole di aver esercitato in modo troppo duro alcune reclute, tra le quali il figlio di un alto funzionario. Tutti sono eccitati da questa notizia e si preparano alla vendetta. Più avanti i ragazzi incominciano a parlare, suscitati dalle tante domande di Müller, di che cosa farebbero se venisse proclamata la pace. Kropp si sbronzerebbe; Kat vorrebbe rivedere la madre, la moglie e i figli; Heie vorrebbe una donna e pensa che rimarrebbe nell’esercito per evitare di ritornare al lavoro di scavatore; Detering ripensa alla sua fattoria e a sua moglie. Tjaden non risponde alle domande perché troppo assorto nel trovare un modo per riuscire a vendicarsi con il sottufficiale che tanto lo ha fatto star male. Durante la loro discussione compare Himmelstoss che riceve risposte fredde da parte di tutti i ragazzi, in particolar modo da Tjaden che lo offende gravemente. Il sottufficiale se ne va arrabbiato in fureria minacciando di denunciarli al tribunale di guerra. Visto che non gli è concessa neppure la licenza domenicale, suo padre e sua sorella lo vanno a trovare. Gli parlano della malattia della madre, che sembra ormai essere cancro. Questa operazione desta in loro grandi preoccupazioni, anche di tipo economico, perché non sanno a quanto ammonti il costo dell’operazione. Come avviene anche in licenza, il figlio non riesce a parlare al padre della guerra e per sdrammatizzare gli racconta episodi comici della vita militare. Prima di ripartire gli regalano un barattolo di marmellata e le frittelle di patate. Inizialmente il narratore le vuole portare ai russi, poi, ricordandosi dei sacrifici della madre mentre le cucina per lui, cambia idea e porta ai russi solo due frittelle. CAPITOLO 9: Dopo la licenza e l’addestramento il protagonista torna al fronte e ritrova gli amici. In questo periodo la compagnia si prepara per l’arrivo dell’imperatore in ispezione. Per l’occasione vengono distribuite divise nuove e pulite. Questo evento spinge i ragazzi a discutere riguardo al potere e alla guerra. Nei loro discorsi (chi abbia ragione nella guerra; la differenza tra stato, governo e patria; le cause della guerra e i generali che attraverso questa diventano “famosi”) emerge la confusione dei ragazzi. Arrivano poi alla conclusione che la guerra sia un “pasticcio” di cui è meglio non parlare, anche perché facendolo non si cambia comunque nulla. Gli amici tornano di nuovo nella zona di guerra e si imbattono nei corpi nudi dei soldati, questo è l’effetto dello scoppio della bombarda che sbalza il corpo fuori dai vestiti a causa della pressione dell’aria. Spinto dal senso di colpa nei confronti dei compagni per la licenza ottenuta, il protagonista si offre volontario per ispezionare le posizioni nemiche insieme ad un gruppetto di altri compagni che si sono offerti volontari. Perde però i contatti con la pattuglia e si trova solo nel “territorio di nessuno” tra le due trincee. In preda alla paura si rifugia in una buca dalla quale non ha la forza di uscire per via del terrore. Mentre è lì prova a recuperare l’orientamento e sente delle voci tedesche. Superata la paura esce dalla buca e prova a ricercare la pattuglia che, tuttavia, non riesce a trovare. Si trova poi nel mezzo di un attacco nemico e per questo è costretto a rifugiarsi in un’altra buca con la paura che durante l’attacco un nemico possa entrarci dentro. Come egli temeva, un nemico, Gerard Duval, entra nella buca e lui lo uccide pugnalandolo più volte. Cerca di salvarlo, ma nonostante le sue cure il nemico muore. Questo soldato è il primo che il protagonista abbia mai ucciso e questo lo porta a pensare alla famiglia del defunto (la moglie) e sul destino di morte. Nel narratore è sempre presente il dualismo tra la bestialità della guerra e il valore dell’umanità. Questo concetto emerge anche quando Bäumer parla dell’accaduto con i suoi compagni. Si passa poi ad un altro frammento in cui la squadra del narratore è incaricata di custodire un villaggio abbandonato dove è anche collocato un magazzino di sussistenza. Qui gli amici vivono tre settimane cucinando cibi prelibati (porcellini) e vivendo al col massimo del comfort (letto a baldacchino). RIVEDERE QUESTA PARTE (ATTACCO) La squadra del narratore è poi inviata allo sgombero di una località e vi è il loro incontro con i profughi costretti ad abbandonare il territorio. Si tratta di francesi e quindi i soldati tedeschi sono convinti che i nemici non spareranno sui compatrioti, ma accade il contrario. Ciò è significativo e richiama il dualismo del personaggio tra la brutalità della guerra e l’umanità. In questo attacco il protagonista viene ferito e probabilmente ciò è anche causato dall’aver visto i profughi, motivo del suo coinvolgimento emotivo. Anche l’amico Kropp viene ferito e i due riescono a salvarsi rifugiandosi in uno stagno e poi riescono ad arrivare fino all’ospedale da campo. Corrotto un furiere con dei sigari, i due riescono ad essere trasportati insieme sul treno-ospedale, dove vengono accolti da una crocerossina. Il narratore prova imbarazzo nei confronti della ragazza: prima per i pidocchi e poi per i bisogni fisici che non riesce a comunicarle. Ad un certo punto del viaggio, Bäumer viene a sapere che Albert sarà scaricato alla stazione successiva per la febbre. Con un trucco finge di avere la febbre anche lui per essere portato insieme all’amico in un ospedale cattolico. In questo ospedale le suore pregano con la porta aperta, ma questo gesto causa l’ira dei soldati che vengono svegliati all’alba. Il narratore si ribella gettando fuori dalla porta una bottiglia e avendo così la meglio sulle suore. Dell’accaduto se ne prende la colpa il soldato Josef Hamacher visto che possiede un “permesso di caccia”: a causa di un colpo di testa è giustificato a comportarsi in modo irragionevole. All’interno di questo ospedale i feriti più gravi vengono trasportati nella “stanza dei morti” per riuscire a seppellirli più in fretta e ne vengono fatti vari esempi all’interno del capitolo. Anche Peter, uno dei soldati, viene portato in questa stanza, anche se, capendo la situazione prova a ribellarsi. Tuttavia Peter riesce a sopravvivere alla “stanza dei morti” e dopo un po’ di tempo riportato nel suo vecchio posto letto. Il narratore viene operato alla gamba e Kropp subisce l’amputazione di una gamba. Bäumer assiste anche al tentato suicidio di un uomo cieco che prova a conficcarsi una forchetta nel petto. Lewandowsky è il soldato più vecchio della camerata ed è agitato in vista dell’imminente visita della moglie con la quale vorrebbe avere un rapporto sessuale. La febbre gli impedisce di uscire e così Albert e Paul fanno in modo che i due possano avere questo rapporto. Il capitolo si conclude con il protagonista che torna a casa e poi di nuovo al fronte, costretto a lasciare l’amico Albert in ospedale da solo. CAPITOLO 10: Il capitolo di apre con una riflessione del protagonista in cui, come altre volte è successo nel corso della narrazione, ricorda come prima di tutto egli e i suoi compagni di qualsiasi altra nazione siano soldati e poi individui. Per rendere ciò fa una metafora con i soldi: prima essi erano monete provenienti da diverse nazioni, ora queste sono state fuse insieme. Il protagonista spiega che per sopravvivere alla vita militare è necessaria la primitività (si vede questo in diversi episodi del romanzo) poiché ogni azione deve avere come unico fine quello di preservare la vita, come avveniva anche per gli uomini primitivi. Tutto il resto è bandito in quanto rappresenta un inutile consumo di energia. Questo genere di vita ha ridotto i soldati a degli animali irrazionali e a malapena pensanti il cui unico scopo è sopravvivere. La differenza tra questi uomini e gli uomini primitivi è che questi ultimi sono così per natura e si possono sviluppare, mentre i primi involvono ma artificialmente attraverso un enorme sforzo. Bäumer racconta che a volte vi sono alcuni momenti pericolosi che rivelano quanto questo sforzo sia grande. A questo proposito il narratore inizia a raccontare la storia di Detering che, vedendo degli alberi di ciliegio in fiore ne raccolse due rametti perché gli ricordano quelli di casa sua. Pochi giorni dopo Detering scomparve dal campo e si diresse verso la Germania, dove venne fermato da dei gendarmi; nessuno ebbe più notizie di lui. Un altro momento pericoloso successe anche a Berger quando, colpito da un lampo di follia nel mezzo di un attacco, venne a sapere di un cane militare ferito. Egli irrazionalmente decise di andare a salvare il cane, ma così si procurò una ferita al bacino. Müller viene ucciso da un razzo al ventre e Bäumer eredita i suoi stivali (prima appartenuti a Kemmerlich). I pochi sopravvissuti alla guerra sono magri e affamati, le trincee distrutte e l’artiglieria è esaurita. Anche i soldati feriti vengono rimandati al fronte e si racconta la storia di un medico militare che, senza nemmeno guardare i soldati davanti a sé, dichiara tutti abili per ritornare a combattere. In un attacco cade il comandante di compagnia, Bertinck, colpito da un lanciafiamme al petto e poi da una scheggia la quale ha anche la forza di aprire il fianco a Leer che si dissangua velocemente. I mesi passano e l’estate del 1918 è ricordata per essere quella più sanguinosa. I soldati tedeschi sono consapevoli da star perdendo la guerra e sono in ritirata perché mancano sia uomini che munizioni. Nonostante questo la lotta continua. In uno di questi giorni Kat cade, la sua tibia sembra fracassata. Paul lo medica e non potendolo lasciare lì da solo se lo carica in spalla e cerca di portarlo al posto di medicazione. Lungo il cammino per ripararsi dalle granate si rifugiano in una buca. In questo momento il protagonista comincia a ricordare i momenti passati con Kat ed è assalito da un senso di solitudine. I due si scambiano i rispettivi indirizzi con la promessa che si rivedranno. Riprendono presto la loro corsa verso il posto di medicazione. Arrivati lì Paul si rende conto, grazie all’infermiera, che Kat è morto colpito lungo la strada da una scheggia in testa. CAPITOLO 11: Arriva l’autunno e Paul è l’ultimo dei sette compagni di scuola pertiti insieme per il fronte. Gli vengono date due settimane di riposo per aver respirato del gas e mentre è nel giardino si interroga su cosa succederà alla fine della guerra. Ritorna il concetto già spiegato nel primo capitolo in cui si dice che la generazione precedente a quella del protagonista una volta finita la guerra tornerà ai propri lavori e ai propri affetti, mentre quella di Paul rimarrà per sempre tormentata dalla guerra. Egli è infatti così primo di speranza che guarda davanti a sé con enorme timore. Paul muore nell’ottobre del 1918 in una giornata così tranquilla che il bollettino di guerra titolava “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Quando lo trovano sul volto ha un’espressione serena, sembra quasi sia stato contento di finire così.
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