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noi siamo nati per leggere, Sintesi del corso di Storia della Letteratura

Il capitolo è "Noi siamo nati per leggere. Il ruolo dell'adulto nella formazione del pre-lettore" del libro " Il resto vi sarà dato in aggiunta. Studi in onore di Renata Lollo"

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 15/03/2023

elisabetta-simonini
elisabetta-simonini 🇮🇹

4.5

(8)

12 documenti

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Scarica noi siamo nati per leggere e più Sintesi del corso in PDF di Storia della Letteratura solo su Docsity! NOI SIAMO NATI PER LEGGERE. IL RUOLO DELL’ADULTO NELLA FORMAZIONE DEL PRE-LETTORE L’avventura del cervello che impara a leggere: tra natura e cultura Esistono due percorsi possibili che si possono intraprendere per avvicinare alla lettura il bambino pre-lettore: - Curriculum latente  esposizione ad attività letterarie e interazioni con il libro questo permette l’assunzione di competenze linguistiche, alfabetiche e fonologiche - Sottovalutazione di processi cognitivi e percettivi che preparano il bambino alla conquista della lettura La lettura è uno dei processi più complessi che il nostro cervello possa compiere in quanto l’essere umano non è programmato per diventare un lettore. Il cervello dei bambini comincia a prepararsi a leggere prima dell'accesso alla scolarizzazione, adoperando il materiale grezzo della prima infanzia e imparando ad usare il sistema di lettura universale. Oggi sappiamo che la lettura inizia nel polo temporo occipitale per l'analisi visiva di qualsiasi tipo di scrittura, prosegue nella regione frontale intorno all'area di broca per processare fenomeni e significati e, insieme, coinvolge la regione tra lobI temporali superiori e lobi parietali inferiori per l'elaborazione di componenti sonore e semantiche. L'attivazione e l'ottimizzazione di questo circuito fino all'automatismo non accadono per caso o naturalmente, al contrario hanno bisogno di apprendimento, di contesti educativi che supportino quei processi di cui il cervello necessita per imparare a leggere. Il cervello del bambino, quando arriva a scuola, e già preparato per il riconoscimento di lettere e parole. il sistema visivo del bambino è pronto a compiere operazioni simili a quelle necessarie al riconoscimento delle lettere delle parole, e il passaggio al cervello lettore è reso possibile da un margine di adattamento e di plasticità che consente di apprendere nuove forme. Il riciclaggio neurale consiste in un sistema in cui il nostro cervello trasforma una funzione che aveva la propria utilità nel passato evolutivo in una nuova funzione più idonea al contesto culturale presente. All'inizio dello sviluppo linguistico i bambini imparano a etichettare il loro mondo, partendo dagli aspetti più familiari di esso. ogni volta che un bambino impara ad attribuire un nome a inizio un vasto cambiamento cognitivo che collega i sistemi in via di sviluppo della lingua parlata ai sistemi in via di sviluppo del pensiero concettuale. Lo sviluppo del linguaggio si estende su più fasi: - Sviluppo fonologico  comprendere che le parole sono formate da suoni - Sviluppo semantico  comprensione dei significati delle parole - Sviluppo sintattico  mettere in ordine le parole e fare delle connessioni per formare delle frasi - Sviluppo pragmatico  regole della lingua in uso (riconoscere l’uso sociale e culturale delle parole nel contesto di appartenenza) Il riconoscimento dell'alfabeto ovvero imparare a evocare il nome di una lettera simbolo astratta ma visibile, è un processo fondamentale ed è un precursore di tutti i processi che confluiscono nella lettura, nonché un'importante predittore della preparazione del bambino a leggere. La lettura non si sviluppa su spontaneamente, ma bisogna insegnarla. La conoscenza da parte dei genitori della lettura specifica e la lettura nell'ambiente domestico costituiscono un potente strumento di arricchimento del vocabolario del bambino preselettore è un fattore di predizione all'acquisizione della strumentalità della lettura. La qualità socio emotiva dell'interazione genitore bambino durante le sessioni di lettura insieme alla varietà e alla ricchezza del vocabolario utilizzato rappresentano uno stimolo importante per lo sviluppo della literacy, che comprende l'aumento del lessico, la costruzione di conoscenze di base, la capacità di fare inferenze, di collegare oggetti e azioni, esperienze passate e presenti. I bambini in età prescolare appartenenti a classi sociali medio alte e quindi esposti quotidianamente ad attività di lettura sviluppano una competenza alfabetica e fonologica nettamente superiore rispetto ai bambini di classi più disagiate, le cui conoscenze si limitano a quattro o cinque suoni al massimo. la lettura ad alta voce, specie se di testi in rima e filastrocche, abitua al bambino a riconoscere e a utilizzare sillabe, rime, fonemi. La lettura è un evento interattivo che richiede la partecipazione cooperativa di adulto e bambino in un contesto gratuito e gratificante. C'è un momento molto importante nella lettura: quello della lettura ad alta voce, della lettura della buonanotte. e in questo momento che la lettura si manifesta non solo come decodifica ma come relazione. Il libro è un viatico essenziale per sollecitare la curiosità, la comprensione verbale, l'analisi percettiva, la ricostruzione dei fatti, la produzione verbale. L'uso precoce del libro è da considerare come un'occasione complessiva perché creare situazioni piacevoli, per sollecitare motivazioni, per affinare competenze. Il piacere di leggere sperimentato precocemente si consoliderà nel tempo se accanto al coinvolgimento emotivo, matureranno opportune capacità di lettura, comprensione, interpretazione del testo. I contesti come casa e asilo rappresentano non solo una partenza sicura per la lettura, ma risultano decisivi anche per gli esiti alfabetizzati, chiamando in causa l'acquisizione di adeguate strategie di gestione dal momento di lettura. L'adulto ha un ruolo, chiarisce Renata Lollo, di libera e persuasa mediazione: far amare la lettura se troverà il tempo per leggere come trova il tempo di fare le cose che ama. Modalità di interazione e sviluppo della literacy: stili di lettura a casa e a scuola Gli esiti della lettura ad alta voce sono influenzati anche dal contesto nel quale il bambino riceve la lettura il quale deve essere motivato, ci deve essere il coinvolgimento del genitore è una lettura dialogica. L'adulto rappresenta un modello di interazione con il testo, e avvia il bambino ha una forma di interazione con esso, proponendogli un'impalcatura di abitudini e pensieri con il quale affrontare il testo. i bambini imparano non solo le parole che l'adulto usa per designare gli oggetti raffigurati, ma anche la selezione che fa dell'immagine. anche solo la mia amica e l'uso della voce, la tonalità, propongono al bambino modi di sentire e capire la storia diverse e alcune modalità per sollecitare processi necessari per la comprensione: la rilettura, per ottenere una rappresentazione più chiara e articolata del testo; la partecipazione emotiva del bambino all'ascolto, perché il coinvolgimento in patico esalta l'attenzione, incrementa le aspettative. L'attenzione alle parole lette, il richiamo ad alta voce delle conoscenze pregresse, l'espressione di riepilogo e la definizione della situazione rappresentano una sorta di pensiero ad alta voce che socializza il bambino a pratiche di trattamento del testo che gli sembreranno normali e abituali nel tempo. I bambini imparano dal modello materno che lo scopo della lettura è fornire interpretazioni: un'attività via via più complessa della semplice denominazione o descrizione, che dà vita ha una rappresentazione semantica attraverso indizi contestuali e più ricchi conoscenze enciclopediche. Esistono due stili di lettura materno di conversazione e di comportamenti verbali intorno al libro: - Stile di lettura dialogato  caratterizzato da una marcata interattività ed alle molteplici forme della comunicazione metanarrativa che si realizza nello scambio verbale tra adulto e bambino (domande sulle figure, quesiti di riformulazione, aggiunte e parafrasi con funzione di spiegazione, oralizzazione del testo) - Stile narrativo  connotato dall'assenza di dialogicità e da una prevalenza di enunciati monodirezionali, dovuti a una più marcata preoccupazione per la trasmissione di nuove conoscenze e di informazioni utili alla comprensione. Diverse indagini hanno dimostrato che le madri in grado di coinvolgere il bambino attivamente con domande e discorsi tesi a collegare il testo con le esperienze personali ottengono risultati positivi sulla literacy in misura maggiore rispetto alle madri che orientano l'attenzione del preselettore esclusivamente sulle illustrazioni e sulla loro decodifica, o sulle abilità di nominare e etichettare oggetti del testo. Nella costruzione del lettore, la prospettiva richiamata è quella di Vygotskiana chiamata zona di sviluppo prossimale: la distanza tra l'attuale livello di sviluppo e il livello dello sviluppo potenziale raggiunto attraverso la guida dell'adulto. l'apprendimento umano è un processo attraverso il quale il bambino accresce la sua capacità intellettuale e di coloro che si trovano accanto. Nella scorsa infanzia la lettura di un albo illustrato si configura come un processo complesso. Le interazioni text-to-life degli insegnanti, volte a raccordo e all'applicazione dei testi alla vita degli
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