Scarica “Non dobbiamo avere paura che della paura” (Gaio Giulio Cesare) e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! “Non dobbiamo avere paura che della paura” (Gaio Giulio Cesare) Gaio Giulio Cesare è stato un militare e politico romano, forse il più famoso di tutti i tempi. Egli è considerato, però, anche tra i più importanti oratori e scrittori in lingua latina. Indubbiamente si trattò di un personaggio dotato di grande carisma e intelligenza. Queste sue spiccate capacità, unite alla lunga esperienza sul campo di battaglia, lo resero probabilmente un profondo conoscitore della natura umana. Infatti, di frequente, fra le sue celebri frasi, si ricorda la seguente: “Non dobbiamo avere paura che della paura”. Questa affermazione, a prima vista, può sembrare contradditoria e del tutto priva di qualsivoglia logica. Se analizzata un po’ più attentamente, però, appare chiaro come essa non sia priva di fondamento. La paura, infatti, è un’emozione molto comune negli uomini, tant’è vero che ognuno di noi ha sperimentato tale stato d’animo almeno una volta nella propria vita. Si tratta di un sentimento spiacevole che provoca, a seconda del grado di intensità, reazioni spesso impulsive che ci fanno vivere momentaneamente attimi di pericolo, dolore, angoscia, ribrezzo e sgomento. Tuttavia, tali reazioni sono provocate da situazioni o contesti che spesso risultano non reali, ma solo apparenti. La paura è un’emozione che sovente (ma non sempre) si innesca sulla base di un ricordo, di una supposizione o di una erronea percezione della realtà. Per questo Cesare ci ricorda di temere solo la paura. Infatti, nella maggior parte dei casi, siamo spaventati solamente dalle risposte impulsive che attiviamo involontariamente nell’atto di provare paura. Quando siamo spaventati, il nostro comportamento non rimane spontaneo e disinvolto, ma diviene profondamente influenzato dallo stato di terrore che proviamo. Se rimaniamo paurosi, la nostra volontà si indebolisce notevolmente, i nostri intenti si fanno fievoli e le nostre certezze vengono meno. La paura diventa fonte di insicurezza e insinua in noi dubbi, repulsioni e irrazionalità (spesso immotivate) che rendono cagionevole la nostra condizione interiore. In tal senso la cosa di cui essere veramente pavidi è la paura stessa poiché essa, spesso, è solamente indotta o condizionata. Similmente ad altri sentimenti, la paura è collegata a una sensazione che si percepisce, ma che non si riesce a cogliere del tutto, che rimane effimera. Però, contrariamente ad altre emozioni – come la speranza, il piacere o la fede – che proiettano la loro esistenza verso l’accettazione di una realtà non presente (perché futura o non recepibile sul momento); la paura si caratterizza come un sentimento del tutto negativo. Essa, infatti, porta l’essere umano ad assumere atteggiamenti e disposizioni emotive dannose per il proprio benessere e la propria serenità d’animo e che, ingiustificatamente, alimentano ulteriormente il senso di panico avvertito. Così come il piacere risiede spesso nell’attesa dello stesso, alla medesima maniera la paura si percepisce proprio nel momento in cui la proviamo. Perciò la paura è qualcosa che si trova dentro di noi e che non ha nulla a che fare con la realtà. Essa nutre sé stessa, alimentando dentro ciascun uomo un senso di smarrimento e di fuga che noi cerchiamo di identificare o associare ad altro in modo più o meno immotivato.
