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La Sicilia Normanna: I Normanni in Sicilia e la loro Conquista, Sintesi del corso di Storia

Storia Medievale ItalianaStoria normannaStoria della Sicilia

La presenza dei normanni in sicilia e la loro conquista della isola. I normanni, originari della normandia, erano guerrieri francesi che mantenevano una forte identità religiosa. In sicilia, popolata da arabi, greci, bizantini e ebrei, i normanni iniziarono a conquistare terre, iniziando con aversa in campania. Roberto il guiscardo, uno dei loro leader, guidò una spedizione verso nord fino a roma, dove inizialmente fu osteggiato dal papa. Tuttavia, dopo una serie di battaglie, i normanni riuscirono a ottenere l'alleanza del papa e a conquistare la sicilia, unificandola sotto il dominio papale. Anche la resistenza di bari al dominio normanno e la successione di altri leader normanni, come ruggero ii e guglielmo i, che portarono a un periodo di fioritura culturale in sicilia.

Cosa imparerai

  • Che ruolo giocò il Papa nella conquista normanna della Sicilia?
  • Come i Normanni riuscirono a conquistare la Sicilia?
  • Che popolazioni convivevano pacificamente in Sicilia durante il periodo normanno?

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 23/02/2022

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joseph-trovato 🇮🇹

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Scarica La Sicilia Normanna: I Normanni in Sicilia e la loro Conquista e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA SICILIA NORMANNA Gli uomini che arrivarono in Sicilia per conquistarla provenivano dalla Normandia, erano discendenti dei vichinghi, che però si identificavano come francesi, ma mantenevano il carattere guerriero, erano uomini violenti, ma fedeli e sottomessi a Dio. Nella Sicilia di questo periodo c’erano un sacco di popolazioni che convivevano pacificamente, arabi(soprattutto), greci, bizantini, ebrei, anche sotto il domino normanno. Importante era in Sicilia il pellegrinaggio sul monte Gargano, che attirava molti cristiani. Una situazione così confusionaria c’era anche in tutta Italia, che era dominata, dalla chiesa bizantina(meridione), chiesa di Roma (al centro), arabi (Sicilia), mentre nelle parti restanti c’erano continue guerre. Ci viene raccontato da un dipinto che il Papa Silvestro 1 salvò Costantino da una malattia terminale e in cambio questi gli diede il potere su tutta l’Italia, con un documento, che però nel 15esimo secolo si rivelo falso. Il papa si accordò con Rainulfo Drangot (e di conseguenza con alcuni i normanni) per scacciare dall’Italia meridionale i greci, in cambio di ricompense, il primo dominio regalato ad essi fu Aversa(Campania). Questi furono d’esempio per tutti i normanni, che capirono che il meridione era una facile preda. Altro Normanno, Tancredi d’Altavilla, aveva 12 figli, e li fece insediare a Melfi, non avendo proprietà da lasciargli. Tra essi c’era uno che però non si accontentava del piccolo feudo di Melfi, ma puntava ben più in alto, quest’uomo era Roberto il Guiscardo, un grande leader, che però morì di tifo in una spedizione contro i bizantini a Cefalonia. Roberto il Guiscardo iniziò un’avanzata verso nord a partire da Melfi, fino a raggiungere Roma, dove c’era il papa Leone 9, il quale lo denunciò, per aver mutilato la chiesa e il papato. Inizialmente l’accordo papato-normanni sembrava impossibile perché erano visti come una minaccia. L’esercito normanno sbaragliò quello del papa, il quale ora fu costretto ad accettare il perdono dei normanni e la loro alleanza. Il papa ora che aveva l’alleanza voleva sfruttare le loro abilità guerriere per prendere il dominio in Sicilia, e li inviò con l’obiettivo della conquista, ma loro non fecero una carneficina ma anzi eseguirono una conquista pacifica, unificando le tre aree in cui era divisa la Sicilia, con molta tolleranza religiosa, loro erano i rappresentanti, ma il vero potere era nelle mani del papa. Esempio Piazza armerina celebra ogni anno l’arrivo di Ruggero d’Altavilla, perché segnò un’importante parte della loro storia. Bari si oppose ai normanni e fu distrutta, ponendo fine al dominio bizantino. Nel 1073 ci fu il Dictatus Papae, con il quale proclamò la supremazia del pontefice su ogni altro sovrano, compreso l'imperatore, e sancì il potere del papa di giudicare e deporre sia i sovrani sia i vescovi. Poiché Enrico IV continuava a conferire direttamente cariche ecclesiastiche, fu minacciato di scomunica dal papa. La reazione del pontefice fu immediata; convocò un concilio lateranense quello stesso anno e depose e scomunicò l'imperatore, sciogliendo i sudditi da ogni vincolo di sudditanza. Enrico 4 si trovò nelle condizioni di dover uscire a qualsiasi prezzo da quella difficile situazione. Sceso in Italia si recò a Canossa, dove il papa si trovava ospite della contessa Matilde. Dopo tre giorni di attesa davanti al castello di Canossa fu ricevuto da Gregorio VII che acconsentì a togliergli la scomunica e a reintegrarlo nei poteri imperiali. Enrico IV riprese a fare ciò che faceva prima, allora fu colpito da una nuova scomunica, scese quindi di nuovo in Italia e giunse fino a Roma dove assediò Gregorio VII che si era rifugiato in Castel Sant'Angelo e aveva sollecitato l'intervento di Roberto il Guiscardo. A Roma (1084) Enrico IV fu incoronato imperatore dall'antipapa Clemente III. L'arrivo di Roberto il Guiscardo con un forte esercito costrinse l'imperatore a ritornare in Germania. Anche Gregorio VII dovette abbandonare la città, saccheggiata dai Normanni. Gregorio 7 fu seppellito nella cattedrale di Salerno, vicino al suo protettore Roberto il Guiscardo. Successore di Gregorio fu urbano 2 che diede iniziò alla 1 crociata. Dopo Roberto il Guiscardo a capo della Sicilia ci fu Ruggero 2 che non aveva un indole guerriera come i suoi alleati normanni, era un uomo pacifico, di grande cultura, amante sia del mondo arabo che orientale. Sotto il suo dominio la Sicilia attraversò un periodo di fioritura e iniziarono a collaborare le tre grandi culture del mediterraneo. Ruggero 2 morì il 26 febbraio 1154 e fu seppellito nella cattedrale di Palermo. Guglielmo 1 aveva ereditato il regno di Sicilia, così lui come anche suo figlio furono della stessa mentalità pacifica di Ruggero 2. Dopo Ruggero 2 la struttura interna della Sicilia iniziò a disgregarsi, fino ad arrivare a Guglielmo 2, il quale unico peccato fu non avere figli, perciò l’eredità del
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