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Notturno indiano, Sostiene Pereira, Requiem riassunti, Appunti di Letteratura Contemporanea

Riassunto approfondito di questi tre libri

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 29/05/2024

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greta-di-capua-1 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Notturno indiano, Sostiene Pereira, Requiem riassunti e più Appunti in PDF di Letteratura Contemporanea solo su Docsity! Notturno indiano - 1984 Storia di un viaggio nel quale tutto appare ambiguo, sospeso, incerto. Il libro è diviso in 3 parti in 12 capitoli ed ogni capitolo sembra un episodio a sé. Cosa dice nella nota Tabucchi: questo libro oltre che un insonnia, è un viaggio, è tutto come se fosse interpretabile come un sogno, una visione. C’è il rimando ad un ombra: nella raccolta che Tabucchi pubblica nell’anno dopo compare un racconto che si chiama ‘i treni che vanno a Madras’ che doveva essere un capitolo di questo romanzo.   L’autore ci spiega che l’insonnia è il motore della scrittura di un romanzo che sembra una rincorsa verso qualcosa che nemmeno esiste, ovvero un’ombra. Dopo la nota, prima che inizia il testo, Tabucchi inserisce all’inizio l’indice dei luoghi visitati, così che qualche amante di questi percorsi possa un giorno usare il romanzo come guida. Il narratore è in prima persona e racconta un viaggio fatto sulle tracce di un suo amico scomparso in India: Xavier Janada Pinto. I capitoli mettono in scena dei dialoghi, incontri che il narratore intrattiene con alcune persone per ricavare delle informazioni su Xavier. Primo capitolo: L’io narrante, che si capisce che un uomo che proviene da un luogo più ricco dell’India, incontra un taxista che vorrebbe condurlo in un albergo adatto a un signore per bene come lui a Bombey (India). Litiga col tassista perchè corre troppo veloce, ma alla fine riesce ad arrivare all’albergo dove la donna della reception, dopo avergli chiesto i documenti, gli inizia ad elencare una serie di nomi di donne con le corrispettive età (prostitute), questo perché quel quartiere in cui si trovava il suo albergo era il ‘quartiere delle gabbie’ ovvero un luogo pieno di donne ‘pericolose per gli uomini’ . Ma il protagonista le dice che in camera sua voleva solamente Vimala Sar, una prostituta che prima lavorava lì. Appena arriva nella sua camera si addormenta un po' fino a che non lo svegliarono i colpetti sulla porta della ragazza. Lei non conosce il narratore, un po' come noi che non sappiamo quasi niente chi è o da dove viene, pensa sia uno dei tanti uomini che la volevano. Lui le dice subito che era l’amico di Xavier al quale aveva scritto la lettera perché aveva trovato il suo indirizzo sull’agenda di Xavier, e da lì le cambia l’espressione iniziando a piangere. Lui inizia a chiederle come e perché lo conosceva. Lei si mostra volentierosa ad aiutarlo a cercarlo e a dargli più informazioni possibili, ma inizialmente non ricorda molto. Lei dice che ultimamente Xavier era malato e quindi era diventato cattivo, si arrabbiava facilmente e non le raccontava più niente, ma non capiva il motivo. Faceva commerci a Goa e gli scriveva una società di studio di nome Theophical Society. Secondo capitolo: Dopo aver saputo che Xavier era malato, il giorno dopo il protagonista si reca all’ospedale di Bombay ed entra in una specie d’inferno: un luogo in condizioni pietose in cui i malati sono troppi, si lamentano, gli archivi dei malati sono inconsultabili e caotici. Comincia il dialogo con il dottore dell’ospedale che gli chiede com’era fatto questo Xavier. Ora apprendiamo altre informazioni su Xavier: il narratore gli risponde che era un portoghese che si era perso in India e che era stato ricoverato qui un anno prima, che era alto circa quanto lui, che aveva più o meno la sua stessa età, che quando sorrideva sembrava triste, ma che non aveva una foto sua con sé per potergli far vedere la sua faccia→ si capisce già che in realtà è come se fosse in cerca di se stesso. Ma il medico, data la troppa confusione negli archivi, non trovò niente riguardo questo Xavier. Terzo capitolo: Non avendo ricavando nulla da questo dottore, il protagonista si trasferisce nel nuovo albergo di lusso: il Taj Mahal, che con le sue 800 camere forma una vera e propria città. Ci troviamo di nuovo in una camera d’albergo, siamo in un momento di stasi tra la veglia e il sonno e c’è una specie di flashback che rimanda ad un passato probabilmente lontano e che ci dice qualcosa in più sull’amicizia tra lui e Xavier. Ricorda momenti passati con Isabel, Magda e Xavier. Esce dalla camera, va al ristorante e scrive una lettera a Isabel rievocando momenti felici del loro passato, del suo viaggio e dicendole anche cose che non aveva mai pensato di dirle: c’è un tentativo del narratore di fare i conti col passato. Dopo essersi accorto di aver bevuto troppo vino, si rende conto che nella lettera aveva scritto cose che doveva dire ad un’altra ragazza di nome Magda, così la butta via. Capiamo che i luoghi ed i personaggi possono sovrapporsi. Il narratore di questo romanzo si capisce che si chiama Rhu, che è italiano ma ora si trova in India, e che ha delle particolari doti vocali, motivo per cui lo soprannominano ‘usignolo’→ ‘rhu’ in portoghese significa ‘usignolo’ che è un uccello che ama cantare. Dopodichè Rhu, si addormenta su dei divanetti dell’albergo, anche se per poco perché alle 7 del mattino suonò il 1° battello per Elephanta il quale doveva prendere anche lui. Quarto capitolo: Nella stazione, Rhu incontra un uomo indiano con il quale inizia a parlare. Il protagonista gli dice che è diretto a Madras e poi a Goa e che sta seguendo un itinerario privato in cui cerca delle tracce per trovare un amico. L’indiano invece gli dice che stava andando a trascorrere gli ultimi giorni della sua vita nella terra Santa di Varanasi. Nei racconti di Tabucchi c’è anche un’intertestualità fatta di un dialogo tra prove narrative cioè→ Tabucchi ha rivelato che un racconto che fa parte della raccolta successiva a questa, chiamata ‘i treni che vanno a Madras’ nella raccolta ‘piccoli equivoci senza importanza’ (1985), in realtà doveva essere un capitolo di questo romanzo. Quinto capitolo: Il narratore è arrivato a Madras. Alloggia al Coromandel Hotel. Appena arrivato in camera la reception al telefono gli dice che c’era la donna che aveva alloggiato lì prima di lui che doveva salire in camera sua perché aveva lasciato dei documenti nel cassetto dello scrittoio e dei soldi legati assieme da un elastico. C’era anche una lettera che aveva scritto ad un uomo che Rhu si permise di leggerla e trascriverne la parte finale prima che entrasse lei. Rhu legge che la donna si chiama Margharet e capisce che la lettera era indirizzata ad un uomo che l’aveva fatta soffrire. Questa donna doveva trasferire i soldi alla banca di Colombo il giorno dopo ma ormai aveva perso l’aereo e quindi Rhu gli offre la possibilità di dormire la notte lì con lui per poi prenderlo la mattina dopo. Probabilmente si tratta di una ladra che vuole vendicarsi di un uomo, ma il protagonista intende coprirla. È un racconto completamente slegato dalla storia di Xavier, e non è nemmeno molto chiaro il dialogo tra i due. Sesto capitolo: Il protagonista arriva alla Società Teosofica di Madras: società composta da donne e uomini che si riconoscono nel principio di fratellanza umana. La teosofia ha lo scopo di invogliare allo studio delle religioni, delle scienze e delle filosofie, far conoscere ed entrare in contatto con le divinità. A Madras c’è proprio una società di questo tipo. Qui il protagonista basandosi su alcune tracce fornite dalla ragazza di Malasar, cerca nuove notizie. Alla società teosofica, Rhu si trova a parlare con il rappresentate di questa società, un uomo studioso, di cultura, che sembra conoscere qualcosa della storia di Xavier ma che cerca di parlare di tutt’altro che di Xavier, facendogli distogliere l’attenzione. L’uomo offre una cena a Rhu. Ad un certo punto, quest’uomo si scusa un minuto alzandosi dalla tavola per andare a prendere una lettera al protagonista. Gli pone questa lettera gialla, aprì la busta e quando la lesse riconobbe subito la scrittura di Xavier. La lettera fu scritta a Goa il 23 settembre (Tabucchi si diverte a giocare con le date prossime al suo compleanno) ed è una lettera che dimostra che in un certo momento Xavier si trovò lontano da Lei gli chiede di raccontarle di cosa parla questo romanzo, ma lui ripete che non è un romanzo ma che ha detto che sta ‘supponendo’ di scrivere un romanzo. Lei ritorna sul suo lavoro: ‘qualche anno fa ho pubblicato un libro di fotografie..’ La seconda fotografia era una foto misteriosa: era un poliziotto che stava sparando al negro ma il negro un secondo prima che iniziasse a scappare era già morto’ la didascalia di questa foto era ‘diffidate dai frammenti scelti, perché a volte sono ingannevoli→ vuol dire che a volte le cose, come direbbe Tabucchi, rivelano un’apparenza totalmente diversa dalla realtà. Infatti se guardiamo solo il ragazzo negro possiamo pensare che sia un ragazzo che ha appena vinto una corsa, ma se invece guardiamo la foto per intero capiamo che è un ragazzo manifestante che sta alzando le mani sperando che la guardia non gli spari. Lei ora vuole sapere di cosa parla il libro che lui sta supponendo di scrivere, era una ragazza cocciuta. Lui, pensando a cosa potrebbe raccontare questo romanzo, le risponde che potrebbe parlare di un uomo che si è perso in India. Ma lei insoddisfatta, disse che non se la poteva cavare così, la sostanza non poteva essere solo questa, voleva sapere di più.. Così Rhu continua dicendo che lui nel libro era uno che non vuole farsi trovare e colui che lo sta cercando era un uomo con il quale tempo fa era amico, ma non lo sapeva perché lo stava cercando con tanta insistenza. Forse stava cercando un passato, una risposta a qualcosa,in qualche modo sta cercando se stesso. Rhu gli racconta a grandi linee tutto il viaggio che ha fatto fino ad ora con tutte le tappe. Christine interessata, gli chiede cosa successe a Goa. Lui dice che in questa città capisce tutto, che non lo trovava per un fatto molto semplice, perché si era ero dato un altro nome, Nightingale. Qui capisce che si trovava in un posto di lusso, tipo questo. Suppone che era una sera calda, a cena in un albergo con una donna bella come lei, è in un tavolo dalla parte opposta a quella in cui si trovano ora, la donna è rivolta verso il mare, lui invece guarda verso gli altri tavoli. A un certo punto un uomo dall’altro tavolo opposto a loro lo guarda, sono faccia a faccia, anche lui è con una donna ma lei è di spalle e non può sapere chi è. Lui probabilmente sta dicendo alla donna di non voltarsi. L’uomo che lo ha cercato tanto ora che l’ ha trovato non ha più voglia di trovarlo, e anche lui non ha voglia di essere trovato. Il cameriere porta il conto, lui si alza, paga e se ne va. Basta, il libro è finito. Si suppone che abbia trovato Xavier, e se ne rende conto attraverso il suo racconto di questo libro fantomatico in cui immagina un finale di questo libro. C’è un gioco metaletterario perchè il protagonista del notturno indiano è l’autore di un libro che corrisponde quasi al notturno indiano che stiamo leggendo. Rhu dice a Christine che questa cena la vuole offrire lui, ma lei non accetta, dice di dividerla a metà. Rhu dice che era inutile discutere e che la cena la offriva un cliente dell’albergo che preferiva restare anonimo→ c’è la possibilità che la cena l’abbia pagata proprio Xavier. Christine gli dice che non gli credeva, e suppone che si era già messo d’accordo col cameriere. I due camminano per i corridoi delle camere. Lei continua a dirgli che c’è qualcosa che non gli torna nel suo libro, chiede quanto si trattiene e lui gli dice che il giorno dopo se ne va, non resta mai più di una notte nello stesso Hotel. Lei sorride e infila le chiavi nella porta. Fine. Rimane un’indagine senza fine, data anche da questa rinuncia di trovarlo. Tabucchi gioca sul tema del doppio a partire dal fatto che Rhu dice a Christine che non sta scrivendo un libro in cui lui è sulle tracce di un amico, ma in cui lo stanno cercando (ci vengono in mente altre cose in questo caso come Nightingale). Altro passaggio all’inizio del racconto che può tornare in conclusione→ quando lui arriva a Bombey col taxi fino ad un punto preciso della città. C’è un riferimento che rimanda a come le fotografie impediscono di cogliere il senso delle cose, ed è un tema che torna nella conversazione finale con Christine che dice ‘quanto può essere ingannevole una foto’. È un racconto che lascia un po' di ambiguità. Questo libro, lascia aperta la questione su chi è Rhu, perché si è messo in viaggio, perché non ha voluto trovare Xavier? cosa è successo tra loro? forse l’altro non c’è mai stato ed è un pretesto per viaggiare, per perdersi in un’altra dimensione e interrogarsi su sé stesso, sulla propria anima che a volte non coincide con la propria apparenza? Sostiene Pereira – 1994 Il titolo ‘Sostiene Pereira’ è stato tradotto in varie lingue del mondo. All’interno del libro ‘Sostiene Pereira’ viene ripetuto un centinaio di volte, soprattutto alla fine di ogni capitolo, perché l’autore non vuole che noi ci dimentichiamo che l’io che scrive è sostenuto da qualcun altro. Come la maggior parte dei libri di Tabucchi, anche questo ha un sottotitolo: ‘la testimonianza’. Questa testimonianza non si sa davanti a chi avviene, ci può sorgere l’idea che viene fatta davanti ad un tribunale. Tabucchi crede al potere provocatorio ed educativo ed infatti l’ultima testimonianza viene fatta a noi lettori. Come solito di Tabucchi, a fine racconto ci lascierà libera interpretazione. Questo libro quando uscì si trovò in una specie di bufera pubblica perchè uscì nel 1994 appena salì al governo Berlusconi, quindi i giornali di destra lo attaccarono definendolo anche un libro berlusconiano. Quella polemica politica indicava che alcuni si erano riconosciuti nell’accusa di un regime che condizionava la possibilità della gente di parlare e di esprimere delle opinione contrarie al potere. La storia si svolge a Lisbona e tutti i luoghi che vengono citati, esistono davvero. Tema del lutto: ci insegna che dal lutto bisogna imparare ad uscire sennò non possiamo continuare a vivere. Bisogna distaccarsi da quello che non si può più avere per concentrarsi su altre cose reali. Pereira all’inizio del romanzo è incapace di elaborare il lutto principalmente a causa della morte di sua moglie, è ancora dentro la morte infatti ci pensa spesso, parla solo con la fotografia della moglie e non ne riesce ad uscire. Ma l’incontro con Monteiro gli darà nuove possibilità. Trama: Pereira è un giornalista che si occupa della pagina culturale del giornale ‘Lisboa’ e scrive fatti scandalistici. Crede di lavorare per un giornale indipendente, in cui è libero di scrivere tutto ciò che vuole, naturalmente usando qualche forma di censura. Ma presto si accorgerà che questa sua libertà in realtà in quei tempi non esisteva, e che non vive in un paese libero ma dittatoriale. L’uomo è grasso, non fa che sudare: non crede alla reincarnazione proprio perché essendo un uomo grasso e con tanta carne, non sa come potrebbe essere possibile che il suo corpo si reincarni. Non ha figli, ogni giorno chiacchiera con il ritratto di sua moglie che è morta raccontandole ciò che è successo. Mangia solo frittate, beve solo limonate zuccherate che lo fanno sempre più ingrassare e non è al corrente della situazione politica attuale. Il caso lo porterà ad imbattersi in un articolo sulla morte:era un estratto della tesi di Monteiro Rossi con il quale, decide di fissare un appuntamento. Monteiro Rossi era un ragazzo giovane che aveva appena finito l’Università e quindi aveva bisogno di lavorare per guadagnarsi qualcosa, assomigliava a Pereira infatti dice che sarebbe potuto essere il figlio che non aveva mai avuto. Pereira inizia ad entrare in contatto con Monteiro dando inizio ad una collaborazione giornalistica. Pereira gli confessa che lui era interessato al tema della morte perché nel suo giornale c’era bisogno di scrivere dei necrologi (elogi funebri per gli scrittori). Monteiro non era molto interessato a questo argomento perché, avendo perso recentemente il padre, ne era stufo, ma nonostante ciò Pereira gli affidò la stesura dei ‘coccodrilli’ (articoli di giornale che vengono preparati prima della morte di personaggi famosi così che appena l’artista muore il giornale ne deve parlare subito). Gli propone di scegliere dei personaggi e di prepararne i coccodrilli per ricordare la loro scomparsa. Monteiro, essendo un giovane rivoluzionario, gli propone di parlare di personaggi scomodi per il regime: per esempio il poeta assassinato dai franchisti Federico Garcia Lorca, D’Annunzio, o Marinetti che esaltava la guerra... insomma non c’era un articolo pubblicabile. Nonostante tutti questi articoli fossero impubblicabili però, Pereira continuava ad avere appuntamenti e a pagare Monteiro. Non sapeva nemmeno lui bene perché lo facesse, forse perché sapeva che il ragazzo aveva bisogno di soldi per campare, perché aveva una bella ragazza di nome
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