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Novella 1 I giornata, Appunti di Letteratura Italiana

appunti passo passo sul testo della novella

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 23/06/2024

beatrice-bezzan
beatrice-bezzan 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Novella 1 I giornata e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Novella 1; Ser Cepperello martedì 13 febbraio 2024 | 20:39 Protagonista: Ser Cepperello, è un personaggio diabolico che prende in giro il suo confessore che sta morendo, che era un dominicano. Ser Cepperello decide di deridere il frate (per aiutare in un certo senso i due uomini banchieri che lo ospitavano, perché c'era l'usanza di credere che uomini tanto malvagi potessero, confessandosi, mandare il lo0 male anche sulle persone a loro vicine) confessandosi ma inventando molti fatti su se stesso, quasi da apparire santo. Questo personaggio non è nuovo, è veramente esistito. Le fonti archivistiche parlano di un Cepperello (o Ceppelletto) che ha vissuto in Francia, borgogna e aveva rapporti stretti con un Musciatto Franzesi (che visse in Francia) a differenza della novella, secondo gli archivi Cepperello non era solo, ma aveva moglie e figli. Però è uguale la questione di Franzesi che accompagna "Carlo Senza terra" in Italia--> Franzesi chiede di Cepparello per fare l'esattore in borgogna perché era cattivo= ritira meglio i soldi (NB: Lombardi= italiani settentrionali) Setting: Francia, Borgogna Novella Prima +>è la novella della malvagità ma anche quella dell'ingenuità del frate novella ANTIFRASTICA/ANTICLERICALE: si dice tutto il falso, l'uomo assassino sembra più buono dei santissimi-> Fa una stato un pessimo uomo in vita, è morto e chiamato san Ciappel- letto. Convenevole cosa è, carissime donne, che ciascheduna cosa la quale l'uomo fa, dallo ammirabile e santo nome di Colui il quale di tutte fu facitore le dea principio. Per che, dovendo io al nostro novellare, sì come primo, dare co- minci una del i predica in rispetto a Ser Cepparello contro gli altri popolani —> Ser Cepparello è in fin di vita, ma sa di essere malvagio e anche confessandosi non otterrebbe la Manifesta cosa è che, sì come le cose temporali tutte felicità eterna, inoltre sa che gl italiani presso i quali si è rifugiato sarebbero stati nei guai sono transitorie e mortali, così in sé e fuor di sé essere piene di noia e d'angoscia e di fatica e ad infiniti pericoli soggiacere; alle quali senza niuno fallo né potremmo noi, che viviamo mescolati in esse e che siamo parte d'esse, du- rare né ripararci, se spezial grazia di Dio forza e avvedi- mento non ci prestasse. La quale a noi e in noi non è da credere che per alcuno nostro merito discenda, ma dalla sua propia benignità mossa e da prieghi di coloro impetra- ta che, sì come noi siamo, furon mortali, e bene i suoi pia- cerî mentre furono în vita seguendo, ora con lui etterni sono divenuti e beati; alli quali noi medesimi, sì come a procuratori informati per esperienza della nostra fragilità, forse non audaci di porgere i prieghi nostri nel cospetto di tanto giudice, delle cose le quali a noi reputiamo opportu- ne gli porgiamo. E ancora più in questo lui verso noi di pietosa liberalità pieno discerniamo, che, non potendo l'acume dell'occhio mortale nel segreto della divina mente trapassare in alcun modo, avvien forse tal volta che, da oppinione ingannati tale dinanzi alla sua maestà facciamo procuratore, che da quella con etterno essilio è scacciato; e nondimeno esso, al 29 quale niuna cosa è occulta, più alla purità del pregator ri guardando che alla sua ignoranza o allo essilio del pregato, così come se quegli fosse nel suo conspetto beato, esaut sce coloro che ‘l priegano. Il che manifestamente potrà ap- parire nella novellala quale di raccontare intendo; manife- stamente dico, non il giudicio di Dio, ma quel degli uomini da papa Bonifazio addo- mandato e al li fatti suoi, sì È la cagion del dubbio era il sentire li borgognoni uo- mini riottosi e di mala condizione e misleali; e a lui non andava per la memoria chi tanto malvagio uom fosse, in cui egli potesse alcuna fidanza avere che opporre alla loro malvagità si potesse. E sopra questa essaminazione pensando lunj Il quale, per ciò che piccolo di persona era e molto assettatuzzo, non sappiendo li franceschi che si volesse dire Cepperello, cre- dendo che cappello, cioè ghirlanda, secondo il loro volgare, a dir venisse, per ciò che piccolo era come dicemmo, non Ciappello, ma Ciappelletto il chiamavano; e per Ciappell indissima vergogna quan loi a me che pochi ne facesse) fosse altro che falso 30 le' quali tanti avrebbe fatti di quanti fosse stato tieri in dono che alcun altro tempi in Francia a' le' quali quanto ma vedeva seguire tanto più d'allegrezza prendea. l e per ogni piccola cosa, sì come cun altro era îra- era così vi ilettava. Imbolato avrebbe e rubato con quella conscienzia che un si bbe. G scon e gli fac Giuoca- tore e mettitor di malvagi dadi era solenne. Perché mi di- stendo io in tante parole? Egli era il piggiore uomo forse ch ingo tempo sostenne la messer Musciatto, il quale ottimamente la sua vita cono- -> Ser Musciatto Franzesi, mercante, quando dovette accompagnare il fratello del re di francia, dovette assume qualcuno per fare il suo lavoro di riscossione dei denari= gli sovviene Ser Ceppelletto, un uomo con usanze tanto malvage che per un lavoro di esattore meglio di lui no poteva esserci nessun altro +>Testimoniava il falso per vincere cause -> si divertiva a mettere zizzania, veniva invitato a omicidi, feriva volentieri altri persone, era iracondo e bestemmiatore —> la chiesa non usava mai= non soleva andare in chiesa--> imfatti anche se non segue la religione, siamo in una società dove la religione è importantissima, perciò viene chiamato il confessore dato che ser cappelletto stava morendo += oltretutto, dice Boccaccio, non è "amante delle donne" è sodomita ma lo dice con una similitudine dei cani ei bastoni -> ser Cepelletto è così malvagio che è perfetto secondo musciatto per i borgognoni -> manicare= mangiare, toscano cienzia tua che bisi d ogni uomo addiviene, quan- gu ei ld rr dopo lungo digiuno buo- 0 il manicare, e dopo la fatica il bere. Oh! - di sse ser Ciappelletto - padre mio, non mi dite questo per confortarmi; ben sapete che io so che le cose che al servigio di Dio si fanno, si deono fare tutte netta- mente e senza alcuna ruggine d'animo; e chiunque altri menti le fa, pecca. ca] =; contento che così ti cappia nell'animo, e pia- cemi forte la tua -> dice aiche di non essere avaro (sebbene banchiere) perchè si trova in quella casa di usurai per castigarli +> dice di essere nato da padre ricco che gli ha lasciato tanti soldi che ha fatto in poca mercanzia e poi donati e per potere aiutare i poveri di le mercatantie, e in quelle ho de- guadagnare, e sempre co' poveri di Dio quello che ho guadagnato ho partito per mezzo, l'una metà con- vertendo né miei bisogni, l’altra pmetà dandoneRgnni 7 i'ha sì bene ill mio Creatore aiutato impre di --> dice di essersi adirato, ma lui dice di essersi adirato per i peccatori= santa ira (che anche i santi hanno) i Dio, non temere i suoi giudici? Egli sono state assai volte il dì che io vorrei più tosto essere stato morto che vivo, veggendo i giovani andare dietro alle 36 vanità e vedendogli giurare e spergiurare, andare alle ta- verne, non visitare saprei penitenzia imporre. Ma, per alcuno caso, > rimane offeso quando il frate gli dice "hai pensato di uccidere qualcuno?" > non si arrabbiava, diceva "vai con dio" voi coteste parole? 0 s'io avessi avuto pure un pensie- ruzzo di fare qualunque s'è l'una delle cose che voi dite, credete voi che io creda che Iddio m'avesse tanto sostenu- 10? Coteste son cose da farle gli scherani e i rei uomini, de’ quali qualunque ora io n'ho mai veduto alcuno, sempre ho detto: - Vi Allora disse il frate - Or mi dì figliuol mio, che benedetto sia tu da Dio: hai una falsa detta contro alcuno o + dice di aver parlato male di altrui: un uomo che pocchiava la moglie, Ihi ne parla con i familiari -> cattivella: poveretta che, al maggior torto del mondo, non faceva altro che bat- tere la moglie, sì che io dissi una volta mal di lui alli paren- la moglie, sì gran pietà mi venne di quella cattivella, il frate: > dice di aver igannato qualcuno —> scopre di aver dato un resto di poco di troppo, ma non trovò più i cliente e quindi sebbene li tenne so chi egli si fu, se non per un anno, e poi non beccando più i cliente, li diede alla chiesa egli mi dovea dare di panno che io gli avea venduto, e io messogli in una mia cassa senza annoverare, ivi bene ad un mese trovai ch'egli erano quattro piccioli più che essere 3” non doveano; per che, non rivedendo colui e avendogli serbati bene uno anno per rendergliele, io gli diedi per l'amor di Dio. Disse il frate: - Cotesta fu piccola cosa; e facesti bene a farne quello che ne facesti. oltre a questo, alla santa domenica vedendomene, Il frate comin - Figliuol ine: noi, che siamo religiosi, Disse al Ciappelletto “E voi , per ciò che niuna cosa si con- vien tener , nel quale si rende sacrificio a Dio. E in brieve de’ così fatti ne gli disse molti, e ultimamen- te cominciò a sospirare, e appresso a piagner forte, come colui che il sapeva troppo ben fare quando volea. Disse il santo frate: - Figliuol mio, che hai tu? 38 -> ha fatto lavorare un suo servitore la domenica, giorno di dio -> ha sputato in chiesa - Va via, figliuol, che è ciò che tu dì? Se tutti i peccati che furon mai fatti da tutti gli uomini, o che si debbon fare da tutti gli uomini mentre che il mondo durerà, fosser tutti in uno uom solo, ed egli ne fosse pentuto e contrito come te, si.è cà mente. Disse allora ser Ciappelletto, sempre piagnendo forte: - Ohimè, padre mio, il mio è troppo gran peccato, e ap- pena posso credere, se i vostri prieghi non ci si adoperano, che egli mi debba mai da Dio esser perdonato. A cui il frate disse: - Dillo sicuramente, ché io ti prometto di pregare Iddio per ril 0, ed - Padre mio, poscia che voi mi promettete di pregare Disse il frat - 0 figliuo] mio, or parti questo così grande peccato? Oh! gli uomini bestemmiano tutto ‘l giorno Iddio, e sì per- dona egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato; e tu non credi che egli perdoni a te questo? Non piagner, confortati, ché fermamente, se tu fossi stato un di quegli 39 roppo feci male a bestemmiarla e troppo se voi non prega te Iddio per me, egli non mi sarà perdonato. Veggendo il frate non essere altro restato a dire a ser Ciappelletto, gli fece l'assoluzione e diedegli la sua benedì zione, avendolo per santissimo uomo, sì come colui che pienamente credeva esser vero ciò che ser Ciappelletto avea detto. E chi sarebbe colui che nol credesse, veggendo uno uomo in caso di morte dir così? E poi, dopo tutto questo, gli disse: E per ciò vi priego che, come voi al vostro luogo sarete, cciate che a me vegn: e appresso la santa e ultim: acciò che io, se vivuto son come peccatore, almeno muoia come cristiano. Il santo uomo disse che molto gli piacea e che egli dicea bene, e farebbe che di presente gli sarebbe apportato; e così fu. Li due fratelli, li quali dubitavan forte non ser Ciappel- letto gl’ingannasse, s'eran posti appresso ad un tavolato, il 40 —>ser cappelletto piange perchè dice di avere ancora un grosso peccati “bestemmiò la mamma” in giorno da piccolo > il frate lo vuole seppellire nella sua chiesa, e ser cepeletto accetta, come da "buon cristiano”
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