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Politica US in America Latina: golpe militare in Brasile e dittatura militare (1964-1985), Slide di Storia Contemporanea

La nuova politica degli stati uniti in america latina, con particolare riferimento al golpe militare in brasile del 1964 e all'inizio della dittatura militare che ha segnato l'inizio di una lunga stagione di violenza e repressione politica. La repressione politica dei comunisti, l'influenza del pedagogista paulo freire e del vescovo di recife helder camara, la militarizzazione della società in brasile, bolivia e argentina, la riforma agraria in cile e il golpe di pinochet in cile del 1973. Un'analisi dettagliata della politica degli stati uniti in america latina durante il periodo 1964-1985 e della reazione delle dittature militari alle lotte sociali e alla guerriglia urbana.

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 21/03/2024

elisa-pascarella
elisa-pascarella 🇮🇹

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Scarica Politica US in America Latina: golpe militare in Brasile e dittatura militare (1964-1985) e più Slide in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Nuova politica US in America Latina Gli Stati Uniti rinunciano precocemente all’obiettivo di dare uno sbocco politico democratico e riformista alle forti tensioni sociali presenti in AL. L’amministrazione Johnson si concentra più sulla stabilità politica e sulle esigenze di contenimento del pericolo comunista che sulla democrazia e le riforme sociali. Dalla fine del 1963, il dipartimento di Stato US comincia ad affermare che gli US non possono fare nulla per impedire i colpi di stato e il tradizionale protagonismo delle forze armate latinoamericane, ma possono soltanto incoraggiare le giunte militari e i regimi autoritari a promuovere azioni di governo tese al mantenimento della sicurezza interna. La dittatura militare in Brasile (1964-1985) La nuova linea di Washington trova immediata applicazione in Brasile, dove il 31 marzo 1964 i militari rovesciano il governo riformista di João Goulart, inaugurando una nuova prassi di intervento delle Forze armate ed aprendo nel paese la lunga stagione della dittatura militare ed un’era di violento maccartismo. Educacdo ndo transforma o mundo. Educacào muda as pessoas. Pessoas mudam o mundo. Paulo Free Impegnato in prima linea nella richiesta di radicali riforme di struttura e nella difesa dei militanti cattolici tenuti prigionieri è il vescovo di Recife Helder Camara Helder Camara “Quando dò da mangiare a un povero tutti mi chiamano santo, ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora tutti mi chiamano comunista”. “Occorre, in nome del Vangelo, risvegliare la coscienza sociale delle masse sottosviluppate, far loro prendere coscienza della loro dignità umana, dei loro diritti, poiché nessuna elevazione veramente umana è mai possibile quando ancora non c’è nemmeno la coscienza di vivere ad un livello sotto-umano, quando non c’è coscienza di aver diritto ad una vita migliore, veramente degna dell’uomo. […] questa presa di coscienza delle masse sottosviluppate si farà, si sta facendo in ogni caso: con noi, senza di noi, contro di noi… è ingenuo al giorno d’oggi voler fermare un movimento che è ormai incontrollabile: quando un fiume è in piena o lo si incanala per il verso giusto, o travolge tutto”. > a=) ba e S a=) na de co) Seni 2°, Il partito di Frei si rivolge in modo privilegiato al sottoproletariato urbano e alle masse rurali, riesce a crearsi una sua base di massa e avvia una serie di riforme che mirano alla riorganizzazione economica, sociale e politica del Cile. L’espropriazione di circa tre milioni e mezzo di ettari - la riforma agraria - doveva sicuramente rappresentare la più importante realizzazione del governo di Frei. Il governo di Frei alimenta grandi attese nel cattolicesimo cileno, che guarda ad esso come all’occasione per poter finalmente realizzare la «terza via» del cristianesimo sociale, ma l’avvio della riforma agraria scatena una forte reazione da parte delle classi alte, segnando di fatto il precoce arresto di quella esperienza riformista. Una “via cilena al socialismo” (1970-1973) Nel 1970 viene eletto presidente Salvador Allende, che dichiara la sua intenzione di promuovere riforme socialiste: - riforma agraria - aumento dei salari - nazionalizzazione delle miniere di rame Le misure di riforma del governo Allende di “Unidad Popular” radicalizzano lo scontro sociale, accentuando da una parte le richieste popolari e coalizzando dall’altra proprietari terrieri e borghesia imprenditoriale. Lunghi scioperi dei camionisti minacciano i rifornimenti essenziali. GUATEMALA (1954-1986) ELSALVADOR (1962-1979) HONDURAS (1963-1982) ECUADOR (1972-1979) BRASIL PERÙ (1964-1985) (1968-1980) BOLIVIA (1964-1982) PARAGUAY (1954-1989) CHILE URUGUAY (1973-1990) (1973-1985) ARGENTINA (1976-1983) Regimenes militares en América Latina 1300 300 30.000 = (Sy o 3.100 Victimas de violencia politica en — América Latina (1953-2013) 250.000 150.000 100.000 A partire dal 1972, l’intensificazione della repressione determina un innalzamento della soglia della violenza anche da parte delle formazioni guerrigliere, soprattutto nelle aree centroamericane dove la violenza della vita politica appare un dato endemico. L’offensiva guerrigliera determina a sua volta un ulteriore inasprimento delle misure repressive. Cresce una spirale di violenza, che passa sempre più attraverso lo scontro armato, lo sviluppo di organizzazioni paramilitari di destra spesso vincolate all’apparato governativo, l’istituzionalizzazione della tortura. Per giustificare il ricorso alla violenza o al terrorismo di Stato viene agitato lo spettro del “nemico interno”. Cile, 11 settembre 1973 Golpe di Pinochet: l’esercito rovescia il governo di Unità popolare del socialista Salvador Allende. Persuasi della necessità di porre rimedio al caos in cui versava il paese, i militari cileni realizzano un golpe per ristabilire l’ordine, con il cospicuo sostegno dell’amministrazione Nixon e in particolare del suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger. Pur in assenza di una significativa presenza di movimenti guerriglieri, il Cile appariva infatti pericolosamente minacciato dal marxismo, con il rischio di creare un “effetto domino” in altri paesi del continente latinoamericano e nella stessa Europa occidentale. “Allende non si arrende”. Alle quattordici e un quarto Allende si uccide, come ha promesso ai militari perché non intende “dargliela vinta”. VIDELA ASUMIO LA RINO BREVE Y AUSTERA CEREMONIA; \Cabrricca MRARON TAMBIEN MINISTROS © Recrecoa sa ni serre, Cab ASESINARON A UN ALTO JEFE DE LA FEDERAL Nel 1976 è è n volta dell’ Argentina LE “La riorganizzazione nazionale” L’obiettivo dei generali argentini è quello di eliminare politicamente, e spesso fisicamente, ogni forma di opposizione; sbaragliata in poco tempo la guerriglia, il regime dispiega una violenta campagna di repressione contro ogni tipo di dissidenti: politici, sindacalisti, intellettuali, studenti. Come avviene anche in Cile e in Uruguay, partendo dalla proclamata volontà di colpire le formazioni guerrigliere, si sviluppa nei confronti dell’intera società civile un terrorismo di Stato che istituzionalizza la tortura e le esecuzioni sommarie, lasciandosi alle spalle un tragico bilancio di vittime e persone scomparse (desaparecidos). La “sicurezza nazionale” A fornire il supporto teorico alle dittature militari di Brasile, Argentina, Uruguay e Cile è la dottrina geopolitica della “sicurezza nazionale”. Teorizzata e inaugurata in Brasile, essa assimila la sovversione interna al “complotto comunista internazionale”, senza operare distinzioni fra guerriglia, opposizione politica ed esercizio del diritto alla critica e al dissenso. La sua applicazione implica l’elaborazione di un progetto nazionale per il progresso, per realizzare il quale si rende però necessaria l’eliminazione di un “nemico” identificato nella onnicomprensiva categoria del comunismo nazionale e internazionale; un nemico da eliminare attraverso una serie di “operazioni chirurgiche” per le quali gli Stati Uniti non fanno mancare il loro supporto politico, ideologico e materiale.
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