Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Opere di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

Introduzione alla vita di Pascoli e alle influenze che hanno portato alla scrittura dei suoi romanzi.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 20/05/2024

alice-giudici-3
alice-giudici-3 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Opere di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Il padre fu assassinato e questo lutto è presente nelle sue poesie, dopo la morte del padre morirono la sorella maggiore, la madre e il fratello. Durante il suo periodo di studio la cultura si basava sul positivismo e questo lo influenzò, l’ossessiva precisione e utilizzo di termini specifici di ornitologia, botanica e astronomia lo fanno capire. In lui si riflette anche il positivismo con l’affermazione di tendenze spiritualistiche e idealistiche con un’attenzione rivolta all’ignoto, al mistero e all’irriconoscibile. Non aderisce a nessuna fede religiosa, è interessato al cristianesimo solo per il messaggio di fraternità e benevolenza. La sua visione personale è un mondo frantumato, gli elementi della realtà vengono rappresentati in maniera casuale provocando un’impressione momentanea, non ci sono gerarchie di ordine tra gli oggetti. I particolari fisici vengono filtrati attraverso la visione del poeta e si caricano di valenza simbolica che diventano messaggi misteriosi. Il mondo è visto attraverso l’immaginazione e il sogno che perde la consistenza oggettiva, si conosce attraverso gli strumenti interpretativi e non razionali. La sfera dell’io si confonde con quella della realtà oggettiva. Pascoli subì l’influenza delle ideologie anarchiche e socialiste, avvertiva con rabbia l’emarginazione sociale di cui vi era vittima per l’avanzamento della civiltà industriale. Inoltre sentiva il peso di un’ingiustizia irreparabile per effetto di un meccanismo sociale perverso. Aderì alla prima internazionale dei lavoratori che raggruppava i movimenti socialisti in Europa. A causa della sua militanza attiva nel movimento anarchico-socialista venne arrestato e quando uscì abbandonò l’impegno politico attivo. Nel 1879 il socialismo si avvicina alle ideologie di Marx ovvero riguardanti la lotta tra le classi per eliminare il capitalismo, Pascoli non condivide questi principi in quanto vanno contro la sua volontà; rinnega quindi gli ideali socialisti e li trasforma in generica fede umanitaria. Nelle sue poesie era pessimista con la convinzione che la vita umana sia dolore e sofferenza. Pascoli trae dal cristianesimo la concezione del valore morale della sofferenza, le vittime del male del mondo sono delle creature privilegiate. Per eliminare i conflitti ogni classe deve mantenere la sua fisionomia collaborando con le altre. Il segreto dell’armonia sociale è che ciascuno si accontenti di ciò che ha. La proprietà per Pascoli ha un valore sacro e intoccabile. Per lui il poco è preferibile al molto e il piccolo al grande. Mitizza il mondo dei piccoli proprietari agricoli in cui le dimensioni rappresentano dove possono sopravvivere valori come la famiglia, la solidarietà e laboriosità. Il fondamento della sua ideologia è la celebrazione del nido familiare che si estenderà al concetto di nazione, risente del dramma dell’immigrazione. Ammette la legittimità delle guerre coloniali per dare lavoro ai figli e le considera non guerre di conquista ma bensì di difesa. Pascoli incarna in modo esemplare l’immagine dell’uomo comune felice all’interno del proprio nido. La figura del poeta corrisponde a quella dell’uomo, ha intenti pedagogici, morali e sociali; inoltre è il cantore della realtà comune e dei suoi valori. Con il “nido” si ricordano i cari defunti, evoca una dolorosa nostalgia e introduce la riflessione sulla morte. Si vede come il cantore del passato della patria e indica la possibilità di riscatto con le guerre coloniali; interpreta sentimenti della gran parte degli italiani. La sintassi è composta da coordinate che prevalgono sulle subordinate in cui la struttura sintattica si frantuma, brevi frasi allineate e senza rapporti gerarchici legate per asindeto. Sono frequenti le frasi ellittiche e l’uso dello stile nominale. La frantumazione della frase è il rifiuto di una sistemazione logica, prevale la sensazione immediata e traduce la visione fanciulla del mondo. Gli oggetti comuni appaiono immersi in un’atmosfera visionaria di sogno, caratteristiche tipiche della letteratura del’900 Il lessico mescola codici linguistici diversi e l’uso dei temini preziosi e aulici con termini gergali e dialettali che non danno contrasti. L’uso di terminologia botanica e ornitologa e l’uso di parole prese in prestito da lingue straniere. Gli aspetti fonetici sono caratterizzati dall’uso di forme pregrammaticali che non rimandano a un significato concettuale ma imitano l’oggetto. Sono prevalenti la produzioni onomatopeiche che hanno un valore simbolico in cui indicano l’esigenza di identificarsi con l’oggetto. I suoni delle parole hanno un valore fonosimbolico e assumono un significato di per se stessi. La metrica impiega versi della poesia italiana, uso di rime e strofe più usuali, conduce sperimentazione sul piano ritmico modifica la posizione delle sillabe accentate, il verso appare frantumato per uso frequente di punteggiatura ed enjambement. Vi è l’uso del linguaggio analogico, l’analogia è la sostituzione del termine proprio con un figurato somigliante, accosta due realtà remote tra loro. Il discorso è ellittico e allusivo. Le altre figure retoriche sono l’uso della sinestesia una fusione di sensazioni di carica allusiva e suggestiva. Alcune espressioni in cui avviene lo spostamento tra il concreto e l’astratto. Myricae è la prima raccolta di poesie uscita nel 1891 e conteneva 22 poesie dedicate alle nozze di amici. La seconda edizione di pubblicata nel 1892 conteneva 72 componimenti, mentre nell’edizione del 1897 vi erano contenuti 152 testi. Il termine in latino indica le tamerici, un tipo di pianta comune e diffusa; la scelta deriva dal fatto che Virgilio nomina le tamerici come simbolo di poesia umile e dimessa. Pascoli vuole mettere al centro della sua poesia le cose piccole. Myricae è costituita maggiormente da componimenti molto brevi, i componimenti si presentano come quadretti di vita campestre, in cui i particolari su cui si fissa il poeta sono segnali che si caricano di sensi misteriosi e suggestivi e alludono alla realtà ignota e inafferrabile. Le liriche sono avvolte da un’atmosfera che evoca idea di morte e il tema più presente è il ritorno dei defunti. In Myricae Pascoli afferma il dolore causato dalla tragedia familiare. Sono presenti soluzioni formali e originali come onomatopee, fonosimbolismi, linguaggio analogico, sintassi frantumata. L’uso della combinazione metrica inedita è l’uso del novenario La seconda strofa è l’immagine quieta e serena delle stelle che brillano nel chiarore lattiginoso, il rumore indistinto dei cespugli da una nota misteriosa. L’interiorità del poeta avverte l’emozione improvvisa data dal ricordo del ricordo passato. Si chiude il verso dell’assiuolo che sembra un pianto convulso. La terza strofa è l’immagine della luce lunare che colpisce le cime degli alberi. Si inseriscono notazioni negative come il sospiro del vento e il suono delle cavallette come messaggio misterioso. Le porte della morte si aprono con l’inquietudine del notturno lunare è angoscia della morte, non consente una rinascita e non permette il ritorno dei cari scompari. La strofa si chiude con il verso dell’assiuolo in un pianto di morte. L’atmosfera di angoscia nella parte finale assume una fisionomia più precisa e riaffiora nel poeta il pensiero di una sua strategia personale, dei lutti e dei morti che non possono più tornare e la morte incombe su di lui; ciò è suggerito attraverso la fitta rete di immagini indefinite. Nell’uso del linguaggio analogico c’è un’implicita serie di paragoni con personaggi intermedi e non espliciti del poeta però colti dal lettore. La cancellazione dei passaggi logico-discorsivo accresce la forza suggestiva. Il simbolismo fonico lo si vede dall’allitterazione “Fru Fru fra le fratte” con il suo valore onomatopeico accresce il carattere misterioso dell’immagine. L’uso di parole con la i per rendere l’impressione del verso delle cavallette. La poesia è l’affollarsi delle sensazioni e da un effetto dato dalla struttura verbale anafonica, dato dalla costruzione sintattica paratattica e non c’è una struttura logica. Il reale si frantuma in impressioni isolate e il legame che unisce non è logico. “TEMPORALE” A prima vista il quadretto impressionistico ha rapide notazioni uditive e visive. La sensazione di apertura è il brontolio lontano del tuono carico di valore evocativo e suggestivo, sembra alludere a qualcosa di minaccioso. La sensazione di inquietudine è accentuata da indeterminatezza di indicazioni spaziali e da omissione di informazioni. Le nozioni visive sono la rappresentazione soprattutto dei colori, quasi tutte si trovano a inizio o fine del verso e creano l’atmosfera inquietante. Il linguaggio analogico lo si trova sullo sfondo nero delle nubi spicca un casolare bianco come un’ala di gabbiano, la somiglianza tra il colore bianco e il ricordo del nido. L’accostamento di oggetti senza nulla in comune. Il discorso allusivo e l’annullamento dei legami logico-sintattici. Il colore bianco allude al riscatto e speranza. L’immagine dell’ala del gabbiano in volo è metafora di liberazione da affanni e sofferenze, risulta essere un’immagine simbolica. “NOVEMBRE” Apparentemente il quadretto di natura è colto attraverso le nozioni visive e olfattive. Il reale non è quello che appare, la primavera è solo illusoria e gli odori vengono creati con l’immaginazione. La poesia è evocativa, suggestiva, illusionistica e non si ferma mai al dato fisico ma rimanda al mistero che si cela dietro la realtà visibile. In contrasto con il carattere illusionistico c’è la precisione dei termini usati per avere la poesia intesa come illuminazione e rivelazione. Subentra la stagione autunnale in cui i particolari prima immaginati vengono visti concretamente e il quadro non è realistico ed appaiono diversi e più tristi. Dietro al paesaggio si avverte la costante presenza della morte con la trama di immagini simboliche e allusive. Le scelte linguistiche giocano sulle misteriose suggestioni, l’uso della sinestesia sottolinea la rete di corrispondenze. L’ossimoro “estate fredda dei morti” indica l’apparenza di vita della natura che cela la morte. Le scelte stilistiche esprimono la sensibilità complessa e tormentata, la sintassi si frantuma in negazione del tessuto logico e impedisce la scorrevolezza del discorso che dà il senso di fatica angosciata. “IL LAMPO” Viene rappresentato lo scenario inquietante del paesaggio colto da un lampo. La visione istantanea che rivela l’aspetto più cupo del cielo e della terra durante un temporale. La casa bianca che appare e scompare con il lampo è paragonata all’occhio che si apre e che si chiude. Le impressioni visive hanno un valore simbolico, gli elementi diventano simboli di realtà sconvolta dal dolore tragico. Pascoli afferma che fu concepita come metafora degli ultimi atti di vita del padre. L’immagine dell’occhio richiama infatti l’ultimo sguardo di un moribondo. Nel primo verso il polisindeto da un ritmo costante. La costruzione stilistica presenta aggettivi per descrivere il cielo e la terra disposti simmetricamente, sono presenti ripetizioni e l’accostamento di verbi senza virgola.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved