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Biografia e contesto storico di Quinto Orazio Flacco, Tesine universitarie di Letteratura latina

Una dettagliata biografia di quinto orazio flacco, uno dei più importanti poeti latini, e descrive il contesto storico in cui visse e operò. La sua infanzia, della sua formazione, della sua partecipazione alla guerra civile dopo la morte di cesare, della sua attività letteraria e della sua morte. Inoltre, il documento fornisce una breve cronologia delle opere di orazio, descrivendo le sue opere principali e le loro caratteristiche. Utile per chi vuole studiare la vita e l'opera di quinto orazio flacco e per chi vuole capire meglio il contesto storico in cui visse.

Tipologia: Tesine universitarie

2023/2024

Caricato il 04/03/2024

Ericasss
Ericasss 🇮🇹

4

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6 documenti

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Scarica Biografia e contesto storico di Quinto Orazio Flacco e più Tesine universitarie in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Quinto Orazio Flacco Biografia e contesto storico Quinto Orazio Flacco nacque l’8 dicembre del 65 a.C. a Venosa, una colonia militare romana al confine tra Puglia e Lucania. Il padre, trasferitosi a Roma, lavorava come esattore delle aste pubbliche (coactor exactionum) e, seppur di umili origini, godevano di una condizione economica tale da permettere al figlio di istruirsi presso le migliori scuole di retorica e grammatica, diventando allievo del grammatico Orbilio. Successivamente, all’età di circa vent’anni si trasferì ad Atene dove studiò greco e filosofia. Allo scoppiare della guerra civile dopo la morte di Cesare (44 a.C.), Orazio si schierò dalla parte di Bruto poiché vedeva in lui l’ideale di libertà repubblicana in cui egli credeva e partecipò alla battaglia di Filippi nel 42 a.C. che vide come vincitore Marco Antonio e Ottaviano e costrinse Orazio alla fuga. Nel 41 a.C. ritornò in Italia grazie ad un’amnistia e, in seguito alla confisca del podere paterno in Puglia, fu costretto a mantenersi lavorando come archivista addetto ai questori (scriba quaestorius). In questo periodo scrisse le prime satire e i primi epodi che attirarono l’attenzione di Virgilio e Vario, grazie ai quali conobbe Mecenate ed entrò dopo circa nove mesi nel suo circolo e da questo momento in poi si dedicò esclusivamente alla letteratura. Mecenate, con il quale condivideva gusti letterari, gli donò nel 33 a.C una villa con un piccolo podere in Sabina, dove spesso si rifugiò in cerca di tranquillità e distacco dalla frenetica vita cittadina. Morì il 27 novembre dell’8 a.C e fu sepolto presso il monte Esquilino, senza mai sposarsi o avere figli. Infatti, l’attitudine del poeta nei Le Satire Le Satire (o Sermones) comprendono dieci poesie di carattere satirico scritti in esametri nel primo libro, pubblicato nel 35 a.C. e dedicato a Mecenate, e otto componimenti nel secondo libro pubblicato nel 30 a.C. In questi componimenti si riscontrano temi filosofici e letterari in comune con gli Epodi, come l’osservazione del poeta verso la realtà del tempo, svolta tuttavia in questo caso con toni meno aspri e prediligendo la discorsività e la riflessione morale. Le satire oraziane sono organizzate secondo un modello descrittivo, in cui avviene il confronto tra il poeta e la società del tempo, e un modello diatribico in cui discute di temi morali in veste dialogica. Nelle prime satire dimostra come la filosofia epicurea non è in contrasto con i valori tradizionali di Roma, costituiti da moderazione, saggezza e rispetto dei costumi. Tra i temi maggiormente trattati ricorrono anche vicende autobiografiche, il senso della moralità, l’autosufficienza interiore e il distacco dalla vita cittadina per condurre una vita più tranquilla in campagna. Orazio rappresenta nelle satire una filosofia costituita dal senso della misura e dalla consapevolezza dei limiti umani, conducendo una ricerca morale caratterizzata dalla comprensione dei difetti propri e altrui. Le Odi Le Odi (Carmina) sono in tutto 103 componimenti divisi in quattro libri, di cui i primi tre dedicati a Mecenate e pubblicati nel 23 a.C e il quarto pubblicato nel 13 a.C, di cui relativamente il primo libro contiene 38 poesie, il secondo 20, il terzo 30 e l’ultimo 15, disposti anche secondo un criterio metrico. In questo periodo, Orazio approda definitivamente al classicismo fatto di equilibrio, armonia e misura. Qui, il poeta riprende alcuni spunti e temi dalla lirica greca di Alceo, Saffo, Anacreonte e i poeti dell’isola di Lesbo. Infatti, come sostiene nell’ultimo carme del terzo libro, egli afferma di aver riportato nella poesia italica il carme eolico. Tra i temi maggiormente analizzati vi sono l’amore, vissuto come innamoramento, gelosia e abbandono rappresentati da diverse figure femminili, seguito dai temi dell’amicizia, della natura e anche accenni patriottico-politici. Nelle Odi emerge il mondo interiore dell’autore, le sue aspirazioni, la sua visione di vita su se stesso e gli altri. Orazio inizia la raccolta attraverso l’affermazione della sua vocazione come poeta lirico, a differenza dei componimenti contenuti nel quarto libro che riguardano riflessioni e pensieri della senilità. Infatti, nell’ultimo libro è presente anche il tema dello scorrere del tempo e dell’inevitabilità della vecchiaia e della morte, da cui deriva la famosa frase “carpe diem” che risulta essere un invito a godere del tempo presente, accettando ciò che il destino riserva all’uomo. Il tema della morte e dello scorrere del tempo è quindi ricorrente, ma il poeta ha ormai raggiunto un equilibrio interiore tale da accettare l’umanità così come è. In particolare: – Nel primo libro, che comprende la dedica a Mecenate, i blocchi tematici sono due: le odi che celebrano le gioie del convito accompagnate da riflessioni sulla brevità della vita, seguito dal gruppo di odi dedicate alle pene d’amore. – Nel secondo libro, sono ancora presenti i due temi precedenti, seguiti da cenni riguardanti le guerre civili o da dichiarazioni poetiche, attraverso riflessioni riguardo la morale epicurea e nel perseguimento del giusto mezzo. – Nel terzo libro, le prime sei odi sono di tema politico e riguardano la celebrazione di Augusto, mentre gli altri ventisei componimenti riguardano i già affrontati temi d’amore, del convito seguite da alcune poesie d’occasione. – Nel quarto libro, alcune odi riguardano la condizione di innamoramento in giovane età e del tentativo di prendere le distanze all’amore, seguiti da temi civili e riflessioni sulla morte e sul convito. Le Epistole Le Epistole (Epistolae) sono lettere fittizie che Orazio dedica ad amici e conoscenti divise in due libri, di cui il primo contenente venti epistole pubblicato nel 20 a.C e il secondo ne contiene tre di argomento letterario scritte tra il 19 e il 13 a.C, raccolto dopo la sua morte. Un’epistola a parte, ma che è comunque contenuta nella raccolta, è l’Epistola ai Pisoni (Ars Poetica). Il tono delle epistole è discorsivo e il poeta predilige temi di riflessione morale, in quanto si sente sempre più prossimo alla vecchiaia e ne sente il peso di essa. Oltretutto, manifesta interesse verso il pensiero stoico, discostandosi dall’epicureismo.
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