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Organizzazione della produzione e dei sistemi logistici, Panieri di Ingegneria Gestionale

Il documento contiene domande e relative risposte dei test per quanto riguarda l'esame di Organizzazione della produzione e dei sistemi logistici.

Tipologia: Panieri

2020/2021

Caricato il 28/12/2021

Salvatore_Mannarino
Salvatore_Mannarino 🇮🇹

4.2

(19)

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Scarica Organizzazione della produzione e dei sistemi logistici e più Panieri in PDF di Ingegneria Gestionale solo su Docsity! Si può affermare che l'obiettivo ultimo della logistica è: massimizzare il livello di servizio al cliente Si può affermare che il più recente step evolutivo della logistica permette di considerarla come: L'output medio del sistema per unità di tempo si definisce throughput Il tempo medio che un ordine di produzione impiega per attraversare il sistema si definisce: Con il termine WIP (Work in Progress/Process) si intende: lo stock di prodotto "in attesa" di lavorazione tra operazioni successive La disponibilità si può esprimere come: rapportotra il tempo totale di funzionamento e il tempo di osservazione totale E richiesto produrre 120 pezzi su un turno di 8 ore, il tempo disponibile per il processamento sarà :4 minuti Una macchina lavora in modo continuativo sequenze di 15 pz, al ritmo di 4 minuti al pezzo, e tra una sequenza e l'altra deve fare un setup di 6 minuti. Il tempo effettivo di processamento è: 4,4 minuti Il tempo effettivo di processamento di una macchina è 3,6 minuti. Si richiede di soddisfare una domanda di 1 pz ogni 4,5 minuti. Quindi il tasso di utilizzo è?U=08 L'effective processing rate (o produttività effettiva) di una risorsa si esprime come: L'analisi del flusso produttivo si basa sui seguenti tre parametri fondamentali: throughput; Tempo di attraversamento; Scorte Secondo la leggi di Little, se il throughput rimane costante: un aumento del tempo di attraversamento implica un aumento delle scorte (e viceversa) La produttività di mix si può esprimere come:\a media pesata dei reciproci dei tempi effettivi di processamento, dove i pesi sono le quantità di prodotti Ad una macchina è richiesto di produrre in modo ripetitivo una specifica sequenza di prodotti: il prodotto A viene prodotto in quantità 10 pezzi con un tempo effettivo di processamento di 1,5 min/pz; il prodotto B viene prodotto in quantità 20 pezzi con un tempo effettivo di processamento di 3 min/pz; il prodotto C viene prodotto in quantità 5 pezzi con un tempo effettivo di processamento di 3,2 min/pz. Quindi la produttività di mix è:0,385 pz/min La "resa di conformità" è un parametro espresso da: rapportotra la Un forno industriale nell'arco di un turno di lavoro viene caricato 3 volte. La capacità massima di ogni carica è 10 pezzi. Al termine del turno, si rileva che sono stati prodotti complessivamente 25 pezzi. La resa di quantità è: 0.83 La "resa di velocità" considerazitato che una risorsa può, in alcuni cei, funzionare adi un ritmo inferiore di quello nominale Nella valutazione dei tempi caratteristici di impianto, le perdite dovute ai guasti accidentali ed al tempo medio perso per eseguire i setup sono tenute in considerazione nella definizione di: Gli approcci di Design for Logistics sono orientati a: semplificare e razionalizzare la gestione dei materiali Generalmente, al crescere della similarità della sequenza di operazioni elementari richieste per l'assemblaggio/fabbricazione delle varianti di uno stesso componente (o sottosistema) del prodotto finito: si riducono i problemi di riattrezzaggio o ribilanciamento della linea Un tipico requisito di base di Design for Logistics è: modularità In merito al profilo della distinta base, il caso di un numero modesto di prodotti finiti rispetto al numero di materie prime/componenti è tipico di: VekeTo Stock La base tipica sulla quale costruire l'Unità di Carico (UdC) è:paiet Il materiale di costruzione più diffuso per il pallet è:legno Un pallet costituito da due piani perfettamente uguali (in grado di sopportare lo stesso peso) e che può essere inforcato da tutti i lati si dice: Le dimensioni di un europallet sono:800mmx 1200mm Il demi-pallet corrisponde a: metà di un europallet Il carico limite dinamico di un europallet è:1500kg La sigla apposta sull'europallet è:EPAL La raggiatura è:un sistema perla stabilizzazione eil consolidamento dell'unità di carico Tra le seguenti affermazioni in merito alla formazione di Unità di Carico (UdC) pallettizzate, l'affermazione vera è:in caso di europaliet, la Il pallettizzatore È: una macchina automatica per il raggruppamento di imballi secondari di vario tipo (scatole, cartoni, sacchi ecc.) in unità di carico Il rendimento volumetrico dell'imballaggio primario si calcola come: Un imballo secondario (IS) contiene un certo numero di imballi primari. Il rendimento volumetrico dell'imballaggio secondario si calcola come: (N° imballi primari in IS x volume imballo primario) / (volume lordo 15) Il rimorchio di un autoarticolato ha una lunghezza utile di 13.6 m, larghezza utile di 2.44 m e altezza utile di 2.45 m. Tale mezzo viene caricato con 33 unità di carico (UdC) su europallet (dimensioni in pianta 800 mm x 1200 mm) di altezza pari a 1,6 m. Il rendimento volumetrico del trasporto è pari 4:0.62 Occorre valutare la composizione di una UdC su europallet (altezza del pallet pari a 150 mm). L'altezza massima dell'UdC (pallet incluso) è 1,4 m. Gli imballaggi primari da caricare hanno dimensione 190 (h) x 100 (1) x 100 (p). Tra le seguenti, la migliore configurazione degli strati in altezza è: Si consideri un imballo primario di dimensioni [mm] 300 (h) x 200 (1) x 120 (p), da disporre su europallet (pianta: 800 mm x 1200 mm). Si suppone che l'imballo primario debba essere diposto necessariamente in verticale (quindi, con la base 200 x 120). Allora, per quanto riguarda la configurazione del singolo strato: È preferibile disporre l'imballo primario con il lato corto di 120 mm secondo il lato lungo di 1200 mm del pallet Si consideri un imballo primario di dimensioni [mm] 500 (h) x 300 (1) x 150 (p), da disporre su europallet (pianta: 800 mm x 1200 mm). Si suppone che l'imballo primario debba essere diposto necessariamente in verticale (quindi, con la base 300 x 150). Se si dispone l'imballo primario con il lato lungo di 300 mm secondo il lato lungo di 1200 mm del pallet:iì numero massimo di imballi primari per singolo strato è 20 Si consideri un imballo primario di dimensioni [mm] 500 (h) x 360 (1) x 140 (p), da disporre su europallet (pianta: 800 mm x 1200 mm). Si suppone che l'imballo primario debba essere diposto necessariamente in verticale (quindi, con la base 360 x 140). Se si dispone l'imballo primario con il lato corto di 140 mm secondo il lato lungo di 1200 mm del pallet:iì numero massimo di imballi primari per singolo strato è 16 Un'unità di carico (UdC) pallettizzata contiene 400 imballi primari. II costo del pallet è 15 €/pallet. Il costo della termofilmatura del pallet è 1,8 €/pallet. La percentuale di danneggiamento degli imballi primari è pari al 2%. Il costo di confezionamento su pallet per singolo imballo primario è: 0,043 €/mb. Primario Un dato fondamentale per calcolare il rendimento volumetrico dell'imballaggio terziario è: volume degi mbali primeri/secondari contenuti Si consideri un imballo primario di dimensioni [mm] 500 (h) x 200 (1) x 100 (p), da disporre su europallet. Le dimensioni in pianta del pallet sono 800 mm x 1200 mm; l'altezza del pallet è 150 mm. L'altezza massima consentita per l'unità di carico (incluso il pallet) Nel caso di linee di assemblaggio a cadenza non imposta occorre: Una linea di assemblaggio prevede un'incidenza rilevante di operazioni manuali, allora:e bene adottare soluzioni a cadenza non mposta La configurazione circolare di una linea di assemblaggio mediante "favola rotante" è adatta in caso dizin caso di cadenza imposta In una linea di assemblaggio automatico, la funzione principale degli "attrezzi portanti" è: Si considerino le seguenti affermazioni circa l'impiego di "attrezzi portanti" nelle linee di assemblaggio automatico. L'affermazione falsa è: l'atrezzo portante può essere dimensionato in modo da creare un polmone di componenti Nel caso di assemblaggio mediante "tavola rotante" (configurazione circolare), il sistema di trasferimento dei pezzi fra le stazioni è: In caso di linee di assemblaggio a cadenza non imposta, il sistema di trasporto deve anche essere in grado di:realizzare un butter interoperazionale per disaccoppiare il funzionamento di postazioni successive Il "vibroalimentatore orbitale" è un dispositivo frequentemente impiegato nelle linee di assemblaggio automatico per: alimentare con In caso di componenti con forme particolarmente "intricate" e dimensioni e pesi ridotti, un metodo di alimentazione diffuso nelle stazioni di assemblaggio è: alimentazione in stisce (0 alimentazione continua) In una linea di assemblaggio automatico, nel caso di stazioni di lavoro costituite da dispositivi automatici è buona norma: posizionare le guide di uscita degli alimentatori di componenti il più possibile vicine alla zona di montaggio In una linea di assemblaggio automatico, nel caso di stazioni di lavoro con operatore umano è buona norma? posizionare le guide di uscita degli alimentatori di componenti nell'area dei movimenti primari (frontalmente e entro i 35 cm di distanza) In una stazione di controllo all'interno di una linea di assemblaggio automatico, la modalità di azione che ha come svantaggio quello di provocare frequenti periodi di inattività della linea è: disattivazione immediata della macchina/inea In una stazione di controllo all'interno di una linea di assemblaggio automatico, la modalità di azione che ha come svantaggio quello di ritardare l'individuazione della causa radice dell'errore è: I principi che mirano ad orientare la progettazione in modo da facilitare il ciclo di assemblaggio sono detti: Design for Assembling Un Flexible Assembly System (FAS) è un sistema volto alla realizzazione di: Nella progettazione di una linea flessibile di assemblaggio automatico, per "prodotto caratteristico" si intende: AI fine di verificare la "montabilità" di tutti i modelli di prodotto finito della famiglia a cui la linea di assemblaggio è dedicata, un valido e diffuso strumento di supporto è: Per "bilanciamento" di una linea di assemblaggio si intende: Nello studio del processo di assemblaggio, per limitare il conflitto tra il principio di bilanciamento e il principio di compiutezza logica dei task si può ricorrere a: All'interno di una linea di assemblaggio, un tipico vantaggio della parallelizzazione delle stazioni è: All'interno di un sistema di assemblaggio, un tipico vantaggio dell'impiego di kit di assemblaggio è: All'interno di un sistema di assemblaggio, un rifornimento di tipo "pull" dei componenti (o kit) prevede Che: la richiesta di rifomimento avviene quando la disponibilità di componenti (o kit) presso la stazione scende al di sotto di un prefissato valore di soglia All'interno di un sistema di assemblaggio, i componenti minuti a elevata "comunanza" (esempio viti) vengono generalmente riforniti mediante: I due elementi basilari che ogni problema di layout deve considerare sono: Il digramma prodotto-quantità (diagramma P-Q) mostra spesso un andamento: Nella costruzione del diagramma P-Q i prodotti sono ordinati:pet Tra gli attributi che seguono, un esempio di "attributo di fabbricazione" è: Tra le principali tecniche per l'identificazione di famiglie di parti/prodotti, il metodo più semplice ma che richiede elevata esperienza è: L'Analisi del Flusso Produttivo (analisi PFA) consente di: raggruppare L'algoritmo di King consente di:riarangiere la matrice Mecchine- Pari corispondente alla carta PFA per faclitare il raggruppamento di part e macchine Ad ogni step dell'algoritmo di King, le righe delle macchine/colonne delle parti vengono viste come: un numero binario Ad ogni step dell'algoritmo di King, le righe delle macchine/colonne delle parti vengono ordinate: secondo un ordine decrescente del punteggio associato II Metodo di Hollier prevede di disporre le macchine nella cella di lavorazione in base a: rapporto AIDA (A-somma dei flussi in ingresso, DA-somma dei lussi in uscita) crescente Una cella di lavorazione flessibile è costituita da 4 macchine differenti (M1, M2, M3, M4). Dall'analisi della from-to-chart della cella si conoscono i dati seguenti. Per la macchina M1: entrano 30 parti da altre macchine della cella ed escono 0 parti verso le altre macchine della cella. Per la macchina M2: entrano 30 parti da altre macchine della cella ed escono 30 parti verso le altre macchine della cella. Per la macchina M3: entrano 0 parti da altre macchine della cella ed escono 40 parti verso le altre macchine della cella. Per la macchina M4: entrano 20 parti da altre macchine della cella ed escono 10 parti verso le altre macchine della cella. La disposizione corretta della macchine nella cella secondo il Metodo di Hollier è: v8-ve-MaMi Tra le seguenti, una delle principali funzioni del material handling È: stoccaggio | sistemi di material handling riguardano :\a movimentazione di colli o carichi unitarizzati, materiali sfusi e prodotti liquidi Uno dei principali sistemi di material handling di tipo "non vincolato" è:transpallet Si può affermare che esiste un importante legame di tipo biunivoco tra i sistemi di material handling Ezil layout Al fine di rendere i sistemi di movimentazione dei materiali più semplici e poco onerosi si dovrebbe cercare di ricorrere a:spostamenti Secondo i principi del material handling è bene: movimentare le unità di carico senza frazionamenti per una lunga sequenza di fasi nella catena logistica L'utilizzazione di sistemi di movimentazione completamente automatizzati consente di: ottimizzare il controllo delle giacenze Per quanto riguarda la selezione delle attrezzature di material handling, la prima valutazione da effettuare è: verificare la reale necessità della movimentazione Tra i seguenti, uno dei principali vantaggi della standardizzazione delle unità di carico è: Secondo i principi del material handling è importante: ridurre il rapporto tra il peso dell'«imballo» e il peso del prodotto Uno tra i più comuni sistemi di material handling NON vincolati è: Tra i seguenti, il sistema di material handling NON vincolato con il più elevato grado di automazione è:navetta AGV (Automated Guided Vehicle) Tra le seguenti affermazioni circa l'impiego di transpallet in un magazzino industriale, l'affermazione vera è: La tipologia di carrelli utilizzata per le operazioni di "picking", cioè i presa diretta del singolo collo da una palletta posta a magazzino, È: carrello commissionatore In un carrello elevatore, il "brandeggio" consente di: controllare l'inclinazione della piastra portaforche e l'angolo delle forche rispetto al suolo L'ingombro del carrello elevatore è una caratteristica particolarmente importante in un magazzino industriale in quanto vincola: I carrelli elevatori controbilanciati (a contrappeso) SONO : particolarmente Tra le seguenti, la tipologia di carrello elevatore che consente di utilizzare corridoi di stivaggio molto stretti (circa 1600@ mm) è: All'interno di un impianto di trasporto penumatico, i "cicloni" sono dispositivi diffusamente impiegati perla separazione del materiale dal flusso vettore La "posta pneumatica" è un impianto di trasporto del materiale di tipo: pneumatico Il tipico svantaggio di un impianto di trasporto idraulico a bassa concentrazione è: Il tipico svantaggio di un impianto di trasporto idraulico ad alta concentrazione è: I carrelli AGV (automated guided vehicle) sono veicoli:a guida autonoma La configurazione di tipo "load towing" di un sistema AGV prevede l'adozione di: Il sistema di guida di carrelli AGV che si basa su una striscia fotosensibile continua in materiale gommoso applicata a pavimento e su un sensore ottico a bordo del carrello si dice: guida Il sistema di guida di carrelli AGV che utilizza un cavo multipolare incassato a pavimento e percorso da un segnale elettrico si dice: Il sistema di guida di carrelli AGV costituito da un giroscopio, da una ruota con funzioni di odometro e da sensori magnetici si dice: guida inerziale In caso di carrelli AGV a guida laser, la posizione del carrello viene determinata in base a: dati sulla distanza e sul tempo di riflessione dei raggi laser In un sistema AGV, la funzione di gestione del traffico è eseguida da: calcolatore di processo per la gestione del sistema AGV In un sistema AGV, l'ottimizzazione dell'impiego dei carrelli in base alle richieste di intervento è eseguita da: calcolatore di processo per la gestione del sistema di material handling Un tipico sistema di sicurezza adottato su carrelli AGV è: pulsanti di Un sistema di carrelli AGV serve 3 stazioni (A, B, C). La distanza tra la stazione A e B è 22 m; la distanza tra la stazione A e C è 32 m; la distanza tra la stazione B e C è 40 m. Nel tempo disponibile di 4 ore è richiesto di effettuare i seguenti trasporti: 20 trasporti dalla stazione A e B; 25 trasporti dalla stazione A e C; 20 trasporti dalla stazione B e C. La velocità dei veicoli è 2,4 km/h; il tempo di carico è uguale a quello di scarico e pari a 2 minuti. L'efficienza dei veicoli è 0,9, il coefficiente di traffico b è 0,1, il coefficiente di inattività c è 0,5. Il numero di carrelli AGV necessari è: 2 carrelli Tra le seguenti, una nota definizione di ergonomia è: adattare il lavoro all'uomo Tra i possibili vantaggi dell'adottare condizioni di lavoro ergonomiche, si trova:lincremento della sicurezza sul lavoro L'applicazione dell'ergonomia sul posto di lavoro consente di incrementare le prestazioni e la produttività in quanto: comporta una riduzione del turn-over Per quanto riguarda le raccomandazioni ergonomiche per il material handling, è bene: Per quanto riguarda le raccomandazioni ergonomiche per il material handling, è bene: prevedere eventualmente un numero maggiore di pause ravvicinate piuttosto che poche pause più lunghe Per quanto riguarda le raccomandazioni ergonomiche per il material handling, è bene: preterire lo scivolamentoltotolamento al trasporto totalmente manuale Tra i seguenti dispositivi, quello che può essere impiegato per migliorare l'ergonomia delle operazioni di movimentazione manuale dei carichi è: manipolatore a pinza Tra i seguenti dispositivi per migliorare l'ergonomia delle operazioni di movimentazione manuale dei carichi, quello che consente il trasporto di carichi anche molto pesanti riducendo l'attrito con il pavimento è: sistemi di trasporto con cuscino d'aria Tra i seguenti dispositivi per migliorare l'ergonomia delle operazioni di movimentazione manuale dei carichi, quello per cui la spinta necessaria per il trasporto risulta proporzionale al peso della unità trasportata è: Tra i seguenti dispositivi per migliorare l'ergonomia delle operazioni di movimentazione manuale dei carichi, quello che consente la presa dall'alto degli oggetti di forma qualsiasi purché abbiano una superficie piana sufficientemente ampia è: Tra i sequenti sistemi di stoccaggio, quello che consente la possibilità di dedicare il livello di terra alle attività di picking è: scaffalature bifronte Tra le seguenti caratteristiche, quella che contraddistingue i magazzini a scaffalature traslanti è: sono giustificati soprattutto se il costo dello spazio è elevato Tra i seguenti sistemi di stoccaggio, quello che è costituito da corsie inclinate e dotate di rulli è: fiow-rack Tra i seguenti sistemi di stoccaggio, quello in grado di garantire una logica FIFO è: flow-rak In un sistema di stoccaggio servito da carrelli elevatori per "modulo unitario" si intende: l'unità geometrica elementare che, ripetuta ordinatamente, consente di riprodurre la pianta del magazzino Si consideri un magazzino a scaffali bifronti dove i pallet sono inforcati per il lato corto. Le dimensioni del posto pallet sono 0,9 m x 1,25 m x 1,4 m (h). La larghezza del corridoio è 2,8me l'altezza massima di presa forche è 7 m. Il coefficiente di utilizzazione superficiale (calcolato in riferimento al modulo unitario) in UAC/mq è: In un magazzino a scaffali bifronti, l'impiego di carrelli trilateri (rispetto carrelli tradizionali o carrelli a forche retrattili) può consentire di: incrementare più del doppio i coefficiente di utlizzazione superficiale Si consideri un magazzino a scaffalatura flow-rack dove i pallet sono inforcati per il lato corto. Le dimensioni del posto pallet sono 1,1mx1,2mx 1,4 m (h). La larghezza del corridoio è 3,5 m. La lunghezza del canale è 12 me il numero di livelli del canale è 4. II coefficiente di utilizzazione superficiale (calcolato in riferimento al modulo unitario) in UdC/mq è:1,91 UdC/Img Per quanto riguarda la disposizione di unità di carico pallettizzate nelle scaffalature, l'affermazione vera È:la disposizione incide sulla larghezza dei corridoi Si consideri un magazzino tradizionale servito da carrelli trilaterali con i seguenti dati di input: larghezza del corridoio pari a 1,7 m; dimensioni del pallet in pianta di 1,2 m x 0,8 m; dimensioni del vano in pianta pari a quelle del pallet maggiorate di 0,1 m. In merito alla disposizione dell'UdC nella scaffalatura si può affermare che:la Si consideri un magazzino intensivo dedicato (per semplicità) a un solo prodotto. L'indice di movimentazione è 100 UdC/h. La ricettività è 20.000 UdC. II magazzino opera su 16 ore/giorno, per 20 giorni al mese, per 12 mesi all'anno. L'indice di accesso è: 19,20 Generalmente, in un magazzino per cui è richiesto un elevato grado di selettività e un elevato indice di accesso, la tipologia di sistemi di stoccaggio più adatta è: Generalmente, in un magazzino per cui è richiesto un elevato grado di selettività e un indice di accesso medio/basso, la tipologia di sistemi di stoccaggio più adatta è: scaftalature bifronti I magazzini drive-in sono particolarmente adatti in caso di: alto indice di accesso e bassa selettività In merito ai sistemi di stoccaggio per colli di piccole dimensioni, se le movimentazioni e i prelievi sono effettuati manualmente dagli operatori il sistema si dice: sistema di tipo operatore verso i materiali In merito ai sistemi di stoccaggio per colli di piccole dimensioni, l'impiego di scaffalature con movimentazioni e prelievi effettuati manualmente dagli operatori è particolarmente adeguato per: modesto L'impiego di cassettiere modulari e movimentazioni manuali per la gestione di colli e materiali di piccole dimensioni si può classificare come: sistema ditipo operatore verso materiali L'impiego di scaffali mobili e movimentazioni manuali per la gestione di colli e materiali di piccole dimensioni si può classificare come: sistema ditipo operatore verso materiali In merito ai sistemi di stoccaggio per colli di piccole dimensioni, se il sistema è automatico e provvede alla movimentazione del materiale senza che l'operatore si debba spostare, tale sistema si dice sistema di tipo materiali verso operatore Il tipico svantaggio di un sistema di stoccaggio di tipo "materiali verso operatore" rispetto ad un sistema di stoccaggio di tipo "operatore verso materiali" è: maggior costo di investimento Un magazzino costituito da una serie di vani che ruotano contemporaneamente intorno ad una pista ad anello chiuso per posizionare gli articoli da prelevare presso un certo punto di prelievo si chiama: Si consideri il dimensionamento di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. | dati di progetto sono: altezza massima sottotrave del capannone di 11 m; spazio sottotrave dedicato agli impianti (elettrico, antincendio, ecc.) di 700 mm; altezza massima dell'UdC di 1300 mm; altezza minima dell'UdC di 500 mm; spessore del corrente e del montante di 100 mm; franco di manovra per facilitare la movimentazione dell'UdC di 200 mm. Il numero massimo di livelli che può avere la scaffalatura è: 6liveli Si consideri il dimensionamento di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. Nel nuovo magazzino saranno gestite 3 famiglie di prodotti (F1, F2, F3), delle quali si conoscono gli andamenti delle giacenze rilevate nel corso dell'anno passato (4 osservazioni). Per la famiglia F1 le giacenza rilevate sono: 102 UdC; 155 UdC; 103 UdC; 155 UdC. Per la famiglia F2 le giacenza rilevate sono: 200 UdC; 220 UdC; 199 UdC; 300 UdC. Per la famiglia F3 le giacenza rilevate sono: 58 UdC; 62 UdC; 68 UdC; 59 UdC. Ipotizzando una politica di allocazione di tipo shared, la ricettività richiesta è: Si consideri il dimensionamento di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. Le campate tra i montanti sono tali da contenere 2 palette EPAL (800x1200) inforcate sul lato corto. Il gioco tra le UdC su scaffalature poste di schiena è pari a 100 mm; il gioco tra le UdC affiancate sullo stesso vano e tra UdC e montante della scaffalatura è pari a 100 mm. Lo spessore dei montanti è 100 mm. Il corridoio richiesto è di 3 m. L'area del modulo unitario vale:11 mq Si consideri il dimensionamento di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. Le campate tra i montanti sono tali da contenere 3 palette EPAL (800x1200). Le scaffalature presentano 5 livelli. La ricettività del modulo unitario su tutti i livelli è: 30 vdc Si consideri il dimensionamento di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. L'area del modulo unitario è 11 mq; la ricettività del modulo unitario è 20 UdC. Se la ricettività richiesta per il magazzino è di 1000, l'area di stoccaggio minima richiesta è: 550 mq Nel disegno esecutivo di un magazzino intensivo servito da carrelli manuali si devono posizionare correttamente i moduli unitari e aggiungere eventualmente, qualora il magazzino risulti essere troppo lungo: corridoi di attraversamento Si consideri il progetto di un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali. | pilastri di sostegno delle travi del capannone dovrebbero: essere posizionati all'interno dlla scalfalatura Si consideri un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali e che prevede un'allocazione dei codici di tipo shared (equiprobabilità di accesso ai vani). Il magazzino è rettangolare con fronte di lunghezza a= 79 me lato di lunghezza b = 68 m. La percorrenza media r prevista per il singolo ciclo semplice (1 andata + 1 ritorno) è:147m Si consideri un magazzino intensivo con scaffalature bifronte servite da carrelli manuali mediante soli cicli semplici. La potenzialità di movimentazione richiesta (già eventualmente maggiorata) è di 30 UdC/ora; la durata d del singolo ciclo semplice (sia esso un ciclo di deposito oppure di prelievo) è 145 secondi. Quindi, il numero minimo di carrelli necessari è:
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