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Oscar Wilde, vita, opere, poetica e età vittoriana, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Ricerca Oscar Wilde sulla vita, la sua produzione letteraria e l'epoca vittoriana

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2016/2017

Caricato il 14/04/2017

giovy280798
giovy280798 🇮🇹

2.5

(2)

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Scarica Oscar Wilde, vita, opere, poetica e età vittoriana e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! Detestato dai suoi contemporanei moralisti, la sua opera è stata completamente rivalutata dopo la sua morte facendo sì da annoverare Wilde tra i più grandi ed influenti scrittori classici. Trascorre la sua esistenza in un periodo storico in cui sembra aver preso il sopravvento quel Positivismo che si manifesta nelle fede illimitata verso la scienza e il progresso sociale. Nello stesso tempo, però, si assiste alla nascita di sentimenti di angosciante inquietudine e disincanto che troveranno la piena espressione culturale nel Decadentismo. Nato il 16 ottobre del 1854 a Dublino da una famiglia dell’alta società irlandese di religione protestante, è la madre, donna di profonda cultura, a trasmettere al figlio l’amore per l’arte e la letteratura. Come spesso accade nelle migliori famiglie di quel periodo, Wilde viene inizialmente istruito a casa per poi frequentare la Portora Royal School a Enniskillen (contea di Fermanagh) ed il Trinity College di Dublino dove si distinguerà per gli studi approfonditi sulla lirica greca. Nel 1874 una borsa di studio gli consentirà di studiare letteratura classica presso il Magdalene College di Oxford. Due saranno gli uomini che influenzeranno la formazione culturale di Oscar Wilde: John Ruskin e Walter Pater. Il primo, professore di Arte e uomo profondamente religioso, sostiene che la letteratura e la pittura non possono essere scisse dalla moralità. Ma è Walter Pater ad influenzare in modo più incisivo il pensiero dello scrittore. Nel suo libro “Il Rinascimento” dichiara apertamente il proprio ateismo ed espone la sua teoria sulla malvagità della natura umana, trovando proprio in tale caratteristica una singolare bellezza che dovrebbe spingere l’uomo a vivere intensamente la propria breve e unica. E solo nell’arte l’uomo può trovare quella bellezza eterna in grado di fermare lo scorrere imperturbabile del tempo. Wilde abbraccia le idee di Pater e sostiene con fermezza che l’artista dovrebbe solamente preoccuparsi dello stile senza porre in minima considerazione l’oppressione di regole morali e convenzioni letterarie del momento. Lo scrittore darà infatti vita ad un genere letterario che metterà in primo piano le sensazioni umane, descritte con enorme franchezza e straordinaria bellezza ritmica. Il libro di Pater resterà uno dei libri preferiti da Oscar Wilde per il resto della sua vita, sebbene non bisogna negare l’influenza del simbolismo francese di Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Mallarmè, ben presente nelle sue opere. Durante gli anni trascorsi ad Oxford, Wilde comincia a scrivere poesie ed il suo componimento “Ravenna” vince il premio letterario Newdigate nel 1878. L’anno seguente si trasferisce a Londra dove il suo abbigliamento eccentrico, le sue idee sull’estetismo, i suoi accessori dandy ed i suoi lunghi capelli ricci non riescono a lasciare indifferente la società londinese. La sua lingua tagliente, che non risparmia critiche a nessuno, si esprime sempre con garbo ed eleganza, ama dare opinioni con divertenti giochi di parole, paradossi e battute sferzanti. Alcuni editori, successivamente, pubblicheranno solo alcuni suoi pensieri riferiti in pubblico o scritti nei suoi libri. La sua popolarità cresce ogni giorno di più e non poche sono le signore delle capitali europee disposte a tutto pur di esibire la sua presenza nelle serate mondane. È proprio lui l’apostolo dell’Estetismo, un movimento letterario che si propone il raggiungimento ed il godimento della bellezza. Secondo Wilde il più elevato grado di bellezza si manifesta nell’arte. Sposa i canoni dell’estetismo e del dandismo che si contrappongono visibilmente ai valori puritani dell’età vittoriana, caratterizzata da un incontrastato dominio dei valori borghesi incentrati sul progresso ed il benessere materiale. E lo scrittore irlandese sfida apertamente tale società con le sue idee volte a perseguire il piacere, infrangere ogni regola morale in cui, in modo particolare nell’arte, non trova posto alcun valore tradizionale di bene e male: «L’artista è il creatore di cose belle… Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore. Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c’è speranza. Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano bellezza.» Dopo un viaggio negli Stati Uniti, fa ritorno a Londra nel 1883 e s’innamora di Constance Lloyd che sposerà lo stesso anno. wilde 5La donna gli darà due figli e i primi anni di matrimonio sembrano scorrere serenamente, anche se l’omosessualità dello scrittore comincerà a compromettere il suo rapporto familiare che risentirà di questa sua inquietudine presto tradotta in relazioni scostanti non solo con la moglie, ma anche con i figli. Stranamente la prima produzione letteraria di Wilde, proprio in quel periodo, sfocia in una serie di favole scritte tra il 1886 ed il 1889. Racconti che riguardano tematiche inerenti l’innocenza, il male e la sofferenza. “Il Principe Felice e altri racconti” appare nel 1888 e la “Casa dei Melograni” viene pubblicato nel 1891. Wilde dedica molta attenzione anche all’aspetto esteriore dei suoi libri e per queste due raccolte si affida a due noti pittori dell’epoca affinché curino con attenzione le illustrazioni che accompagnano i testi. Favole che unanimemente raccolgono il consenso della critica. Reputate opere di in francese. Sebbene si tratti di un dramma molto significativo che ben rappresenta uno dei periodi più tormentati dello scrittore, la conoscenza di quest’opera non è ben evidenziata nella maggioranza dei libri di letteratura. Mi riferisco a “Salomè“, la cui storia è nota a tutti e di cui Wilde si serve per mostrare la sua visione della natura umana ormai distante dalle sue opere iniziali ed anche da quell’ambivalenza che si dibatte nell’animo di Dorian Gray. I due protagonisti, Salomè e Giovanni Battista, simboleggiano la natura umana, ma in modo differente da quello che la storia ci ha raccontato. E le certezze svaniscono in quel ritratto psicologico che Wilde ha voluto sbatterci in faccia. Apparentemente diversi, emerge nei loro ritratti una similitudine inquietante; Giovanni Battista è semplicemente un uomo che ha represso la propria natura sessuale, mentre la crudele Salomè diventa il simbolo della natura umana, scevra da ogni ipocrisia. wilde 9Una natura non più bianca, come quella dei bambini o degli adulti che riescono a redimersi della prima produzione di Wilde, né grigia, come nell’unico romanzo che così tanto scandalo suscita in quel periodo. Salomè assurge a simbolo di una natura umana completamente nera e l’unica differenza tra la donna e Giovanni Battista risiede solamente nella capacità di quest’ultimo di ben riuscire a celare i propri istinti. Al volgere del secolo molte sono le persone che ritengono stia per arrivare l’Anticristo ed in quella tragedia Wilde sembra proprio voler rappresentare quell’Anticristo da sempre presente nella storia dell’uomo. La condotta privata dello scrittore comincia ad incrinare i rapporti sinora intrattenuti con la buona società, finché nel 1895 verrà condannato a due anni di lavori forzati con l’accusa di omosessualità a causa della sua relazione con Lord Alfred Douglas. Durante i due anni di prigionia trascorsi nel carcere di Reading, Wilde scrive il “De Profundis” e “La ballata del carcere di Reading“.In queste due opere decanta i valori del dolore e della semplicità avvicinandosi ad un cristianesimo primitivo. Solo ed emarginato, il suo nome non viene più nemmeno pronunciato nell’alta società, e si accenna all’autore del “Ritratto di Dorian Gray” con profondo disprezzo e soltanto in modo indiretto. Gli ultimi anni della sua vita trascorrono come un peregrinare nell’oscurità tra miseria e solitudine. Debilitato nel fisico e nell’animo, si spegne per un attacco di meningite a Parigi, dove si era nascosto sotto il falso nome di Sebastian Melmoth per cercare di farsi dimenticare, il 30 novembre del 1900. wilde 11Nella sua produzione letteraria, di cui molti lavori sono stati perduti perché solo dietro insistenza dei suoi amici, dava un seguito a quelle creazioni estemporanee che improvvisava in società, bisogna anche ricordare “L’anima dell’uomo sotto il socialismo“, un breve saggio pubblicato nel 1890 in cui è racchiuso quel suo pensiero politico e filosofico di cui non tutti sono a conoscenza e che trova delle somiglianze nella visione filosofica di Nietzsche. Wilde lancia l’idea di una società dove ad ogni individuo sia consentito di poter esprimere liberamente se stesso e diventare l’artista di sé. Una definizione di socialismo che si discosta nettamente dal marxismo autoritario e si propone come sviluppo di un’evoluzione individualista che possa mettere in luce le peculiarità di ognuno di noi. Nel saggio si legge dunque non solo una potente critica verso il socialismo autoritario, ma anche nei confronti del capitalismo, entrambi volti ad impedire all’uomo di poter pienamente realizzare pienamente il proprio essere. Per attuare tale forma di socialismo, Wilde ipotizza una società fondata sull’amore e sulla libertà e che si concentri sulla possibilità da elargire ad ogni essere umano il modo di manifestare liberamente se stesso. Riporto un passo significativo di questo interessante saggio: «Quel che dice Gesù è che l’uomo raggiunge la perfezione della vita non attraverso quel che ha, e nemmeno attraverso quel che fa, ma solo e interamente attraverso quel che è. Così il ricco giovane che va da Gesù ci viene rappresentato come un buon cittadino, che non ha infranto alcuna legge dello Stato, né alcun comandamento religioso. Uno rispettabile, nel senso ordinario di questa straordinaria parola. E Gesù gli dice: ‘devi rinunciare alla proprietà privata. Ti impedisce di realizzarti perfettamente. È un freno, è un fardello. La tua personalità non ne ha bisogno. È dentro di te, e non fuori di te che devi cercare quello che veramente sei, e quello che veramente vuoi».
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