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Test Sociometrico: Comprendere le Interazioni Sociali tra Bambini, Slide di Tecniche Di Osservazione Del Comportamento Infantile

Psicologia Sociale ApplicataPsicologia infantilePsicologia sviluppo infantile

Una panoramica del test sociometrico, un metodo utilizzato per evidenziare le attrazioni e le repulsioni tra i componenti di un gruppo. Il test permette agli insegnanti e agli educatori di gestire efficacemente il loro gruppo di allievi, conoscere lo status sociometrico di ognuno e valutare la loro azione educativa. Il test sociometrico e la nomina dei pari vengono discusse, con una comparazione tra le loro caratteristiche. Il test di percezione, un'evoluzione dell'approccio sociometrico, viene anche menzionato.

Cosa imparerai

  • Che cos'è il test sociometrico?
  • Come gli insegnanti possono utilizzare il test sociometrico?
  • Come l'approccio sociometrico si è evoluto nel test di percezione?
  • Che differenza c'è tra il test sociometrico e la nomina dei pari?
  • Come funziona il test sociometrico?

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 21/07/2022

vurpicex
vurpicex 🇮🇹

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Scarica Test Sociometrico: Comprendere le Interazioni Sociali tra Bambini e più Slide in PDF di Tecniche Di Osservazione Del Comportamento Infantile solo su Docsity! Clima positivo Interventi psico-educativi Osservazione scientifica Empatia Ascolto attivo Il comportame nto problema Alcuni modelli: Approccio cooperativo Comunicazi one efficace Sociometria Operatori/ Insegnanti Familiari Volontari L’OSSERVAZIONE SCIENTIFICA L’osservazione diretta è una metodologia che permette di riconoscere il non visto, leggere il bisogno, apprendere dall’esperienza, sospendere il giudizio e l’azione, favorire il pensiero piuttosto che l’azione, favorisce l’ascolto, l’attenzione, il contenimento Quindi le osservazioni devono comunicare il comportamento  Il comportamento deve essere descritto cosi come avviene e non interpretato. Attraverso l’osservazione abbiamo minore possibilità di cadere in errori, di avere informazioni utili per progettare, porre rimedio, proporre strategie. Possibilità di migliorare la qualità educativa del nostro intervento. Se osserviamo Marco notiamo che sputa e calcia lo zaino tre volte in una mezz’ora, con il tempo possiamo notare il cambiamento perché i dati oggettivi ci danno una misura precisa del cambiamento. Ci permette il dato numerico di avere dati sulla frequenza, durata e intensità. L’osservazione sistematica ci permette di uscire al pensiero dicotomico e ci fa cambiare narrazione su quel bambino …. Il test sociometrico ta x Lu A cosa serve Il test sociometrico permette di evidenziare: le attrazioni e le repulsioni che gli individui appartenenti a un gruppo manifestano nei confronti degli altri componenti. Gli insegnanti/educatori possono usare il test sociometrico per… Gestire efficacemente il proprio gruppo di alunni Conoscere lo status degli alunni e per valutare la propria azione educativa STATUS SOCIOMETRICO  All’interno dei gruppi di bambini, la preferenza sociale si esprime non solo attraverso la formazione di legami di amicizia, ma anche attraverso lo status sociometrico, cioè il grado di accettazione e di popolarità rispetto agli altri.  I bambini, già dall’età prescolare sono più o meno graditi, quindi più o meno accettati, più o meno popolari all’interno del gruppo. IMPOPOLARITA’ E AMICIZIA  I bambini impopolari (rifiutati e trascurati) non sono bambini senza amici.  Essi costruiscono amicizie con bambini impopolari, più piccoli, immaturi sul piano sociocognitivo.  La qualità del legame è spesso bassa: conflittualità, aggressività, scarso sostegno, difficoltà nella negoziazione. Tuttavia, se non amplifica reciprocamente i tratti negativi, l’amicizia tra bambini impopolari costituisce un fattore di protezione. COME INTERVENIRE (Bierman, 2004) IN GENERALE:  Monitorare precocemente lo status sociometrico  Favorire, in tutti i bambini, le abilità sociali (proponendo programmi ad hoc a scuola e attraverso incontri con le famiglie)  Creare, nel gruppo, un clima sociale positivo, che valorizzi le peculiarità dei bambini e l’accettazione reciproca COME INTERVENIRE? (Bierman, 2004) IN PARTICOLARE:  Intervento precoce sul bambino “a rischio”: individuazione del deficit sociale e intervento specifico sulla/e abilità.  Intervento a scuola: coinvolgimento di tutto il gruppo allo scopo di costruire “nicchie di opportunità sociale”  Intervento sulla famiglia: programmi di “parent training” (strategie disciplinari positive, promozione della relazione genitori/figli, comunicazione,..)  Tecniche sociometriche (Moreno, 1953): attraverso queste tecniche si chiede di nominare (o indicare su foto) tre compagni con cui si vorrebbe svolgere una determinata attività e tre compagni con cui non si vorrebbe svolgere l’attività.  Class Dynamic Test (Ramsey, 1997): si utilizzano alcune bamboline che raffigurano i compagni e si chiede di disporli su di un piano rispetto a sé (si valuta così la distanza e la vicinanza).  Ranking completo del gruppo (Berti e Bombi, 2005): si chiede di esprimere per ogni compagno il livello di gradimento nello svolgere insieme singole attività, su una scala da 1 (“pochissimo”) a 5 (“moltissimo”) punti . BAMBINI POPOLARI (Coie, Dodge, Kupersmidt, 1990)  Basso grado di approccio, alto grado di evitamento sociale  Comportamento da “spettatore” e ritiro sociale  Attenzione ai bisogni degli altri  Amicizie unilaterali  Scarsa aggressività  Rendimento scolastico positivo  Comportamento iperattivo  Modalità maldestre di approccio sociale  Scarsa attenzione ai bisogni degli altri  Scarsa cooperazione  Scarsa condivisione  Aggressività e tendenza alla polemica  Rendimento scolastico negativo BAMBINI RIFIUTATI (Coie, Dodge, Kupersmidt, 1990)  Attenzione ai bisogni degli altri  Cooperazione  Condivisione  Amicizie unilaterali  Scarsa aggressività  Rendimento scolastico positivo BAMBINI TRASCURATI (Coie, Dodge, Kupersmidt, 1990) Test sociometrico e nomina dei pari Test sociometrico e nomina dei pari presentano caratteristiche diverse. Il test sociometrico prende in considerazione la dimensione del desiderio (condizionale, es: Chi vorresti come compagno di banco? Chi non vorresti come compagno di banco?). La nomina dei pari riflette la realtà (indicativo, es.: Chi sono i compagni più simpatici? Chi sono i compagni meno simpatici?). Compagni Segna con una croce tre dei tuoi compagni più simpatici Segna con una croce tre dei tuoi compagni meno simpatici Antonio X Camilla X Gianluca X Marco X Lucia X Giuseppe Nessuno X TEST NOMINA DEI PARI t i ill i l TEST DI PERCEZIONE SOCIOMETRICA Compagni Da chi pensi di essere stato scelto? Da chi pensi di essere stato rifiutato? Antonio X Camilla Gianluca X Marco Lucia X Giuseppe Nessuno Per ogni situazione puoi scegliere tre compagni,indicandoli in ordine di preferenza 1.Devi preparare un cartellone con chi vorresti farlo? 1___________________ 2___________________ 3___________________ 2.Con quali compagni preferiresti trascorrere la ricreazione? 1___________________ 2___________________ 3___________________ 3.Devi creare una squadra sportiva, chi sceglieresti? 1____________________ 2____________________ 3____________________ TEST SOCIOMETRICO Gli obiettivi • Individuare le dinamiche relazionali presenti all’interno del gruppo classe; • Cogliere la consapevolezza del gruppo come entità complessa presente nei bambini. Attraverso la somministrazione del CDT è possibile: Operazioni preliminari Costruzione della mappa in cui i bambini dovranno collocare le bamboline Raccolta delle foto di tutti i bambini (formato foto-tessera o comunque primo piano) Preparazione delle bamboline Tecnica di rilevazione A ciascun bambino vengono fornite delle bamboline raffiguranti tutti i membri della classe. Dopo averle identificate una a una, gli viene chiesto di collocare se stesso e i compagni sul plastico/mappa che rappresenta l’interno dell’aula o il giardino/cortile. La comprensione di questa sorta di “mappa” è facilitata dalla presenza di elementi grafico-pittorici riconoscibili dai bambini, quali immagini o fotografie dei vari oggetti presenti realmente nell’aula. Dopo una fase di familiarizzazione, si chiede al bambino di disporre le figure sulla mappa “avendo cura di mettere vicini i compagni che giocano molto insieme”. Ottica sistemico-relazionale considera: •la scuola o qualsiasi altro “luogo” come sistema complesso caratterizzato da una storia •l’osservazione delle relazioni, dei ruoli e delle funzioni giocate nella comunicazione •la funzione del conflitto secondo l’ottica sistemico-relazionale Espert i Insegna nteGenito ri Coeta nei Altri familiar i Educato ri BAMBIN O Insegna nte sostegn o Sistema…. insieme di elementi con una storia, sviluppi, scopi comuni, per un arco di tempo sufficientemente lungo, si configura come una unità funzionale retta da regole proprie ed irripetibili (….) un organismo con caratteristiche proprie, non riconducibili a quella dei membri presi isolatamente…. [Selvini Palazzoli, M. 1976] …qualunque cambiamento in una sua parte causa un cambiamento in tutte le parti e in tutto il sistema L’empatia EMPATIA Cos’è Provare empatia per qualcuno significa comprendere le emozioni che sta vivendo e viverle a propria volta, capendo le sue ragioni e le sue intenzioni; vuol dire creare nel proprio mondo interiore uno spazio su misura per accogliere il mondo dell’altro. Sentire che qualcuno prova empatia per noi vuol dire sentirsi capiti, accolti non più soli. “Camminare con le scarpe dell’altro” vedendo il mondo dal suo punto di vista emotivo e percettivo. Essere “dentro” per capire e perché l’altro si senta capito e nello stesso tempo rimanere “fuori” per cogliere il significato delle esperienze dell’altro, senza esserne sommerso”. ATTENZIONE…….. Non è sufficiente mettersi nei panni dell’altro ma nella capacità di differenziare il sé dall’altro per comprendere meglio la causa del proprio vissuto. Lo sviluppo dell’empatia Non è una caratteristica della sola specie umana Darwin sosteneva che l’abilità empatica segue uno sviluppo filogenetico e ciò significa che ha una funzione adattiva per la specie L’empatia aumenta al crescere della: Familiarità con l’altro Similarità tra sé e l’altro Esperienza passata Insegnamenti ricevuti L’empatia si manifesta Sin dai primi giorni Nelle primissime manifestazioni è la dimensione affettiva ad avere ruolo maggiore mentre la dimensione cognitiva è ancora assente. Es. pianto reattivo neonatale, i neonati reagiscono autonomamente al pianto di altri bambini piangendo a loro volta. Con la crescita anche la componente cognitiva si compenetrerà in quella affettiva permettendo forme più evolute di empatia. Ostacoli dell'empatia ® Interpretativo ® Banalizzante ® Tecnicistico ® Moralistico ® Perspicuo L’empatia è efficace nel campo educativo se vengono rispettati alcuni presupposti: -Sospensione del giudizio Distinzione tra il sé dell’insegnante e quello dello studente (identificazione e proiezione) Il Quadrato di Schultz Contenuto Appello A u to ri ve la zi o n e R e laz io n e CONTENUTO = che dice la persona?su cosa sta comunicando? RELAZIONE = che tipo di relazione mettiamo in atto?In che modo percepisce me e la nostra relazione? AUTORIVELAZIONE = che dice di se la persona?come presenta se stesso nella comunicazione APPELLO = cosa mi sta chiedendo con questa comunicazione? Il Quadrato di Schultz Faccio fatica a seguire con questa confusione, la prego di far fare un po’ di silenzio Contenuto Appello A u to ri ve la zi o n e R e laz io n e CONTENUTO = che dice la persona?su cosa sta comunicando? RELAZIONE = che tipo di relazione mettiamo in atto?In che modo percepisce me e la nostra relazione? AUTORIVELAZIONE = che dice di se la persona?come presenta se stesso nella comunicazione APPELLO = cosa mi sta chiedendo con questa comunicazione? Il parlare tutti insieme disturba Prenda atto della situazione e ripristini l’ordine Ho difficoltà a seguire Lei può fare qualcosa L’ASCOLTATORE 1. POSIZIONE PARITARIA (non valutare) 2. CONOSCERE LE EMOZIONI (non identificarsi) 3. CONOSCERE GLI SCHEMI, LE ESPERIENZE, LE INTENZIONI DELL’EMITTENTE (non interpretare) Parafrasi il consulente riformula il contenuto della comunicazione usando parole proprie Obiettivi Approfondisce ed esplora il contenuto della comunicazione, stimolando l’altro a completare o aggiungere altri elementi Verifica di una ricezione corretta e Disponibilità all’ascolto Verbalizzazione Si riferisce prevalentemente agli aspetti emozionali contenuti nel messaggio Obiettivi Facilitare il processo di autoesplorazione dell’altro perché possa prendere contatto con le proprie emozioni Aiutare l’altro a gestire i propri sentimenti Aiutare l’altro a discriminare le varie emozioni Aiutarlo ad esprimere direttamente i propri sentimenti Sommario E’ un’estensione delle risposte di parafrasi e di una verbalizzazione che connette insieme e riformula due o più parti del messaggio o messaggi multipli Obiettivi Identificare un tema ricorrente in messaggi successivi o in incontri successivi Interrompere una persona che divaga troppo per riportarlo al focus del discorso Registrare i progressi che sono stati fatti Il primo livello riguarda i rapporti tra noi e il soggetto con il comportamento problema L’alleanza non e’ sempre facile perché nel rapporto si intrecciano aspetti positivi ma anche negativi: empatia, irritazione,vicinanza,repulsione, gioia, rifiuto e cosi via. Un secondo livello di alleanza è tra persone che condividono una responsabilità educativa e non solo (amministrativa, legale sanitaria) nei confronti del soggetto Essere alleati significa avere un fine comune con ruoli e mezzi diversi che vengono rispettati Con valutazioni diverse ma mediate attraverso una comunicazione democratica e un dimensione valoriale concorde L’intervento psicoeducativo è un’azione di contesto complessiva non si fa da soli Preosservazione In una seconda fase di lavori diventa fondamentale raccogliere dati sulla situazione e quindi basati sul come, quando e perché si manifesta un comportamento problema. Importante Schede e griglie di osservazione Osservazione sistematica Consente di stabilire il reale peso dei comportamenti problema nelle varie situazioni Descrizione operazionale del comportamentale dove vanno definiti con cura tutti i vari aspetti qualitativi di un determinato comportamento Nonostante sia molto impegnativa l’osservazione è fondamentale importante all’interno del lavoro psicoeducativo. Come capire come, quando, perché si manifesta un comportamento? L’analisi funzionale ci permette di: stabilire la funzione di un comportamento- problema 1-Ipotizzare quali siano i fattori che mantengono in vita un comportamento problema 2-Scegliere una modalità di intervento che sia idonea Analisi funzionale dei comportamenti problematici L’obiettivo di tale analisi consiste nell’identificare Gli antecedenti della situazione I comportamenti Le conseguenze Antecedente Comportamento Conseguenza Quando accade Come si manifesta Cosa succede subito dopo In quale situazione Come reagisco Con chi Come reagisce il bambino Cosa lo precede Come reagiscono gli altri Il ruolo delle condizioni antecedenti Le condizioni antecedenti influenzano, facilitano l’emissione di un comportamento problema Si devono considerare diverse condizioni Fisiche del soggetto Dello stato emotivo-affettivo Dello stato cognitivo Del contesto RUOLO DELLE CONSEGUENZE Effetti sullo stato fisico del soggetto (stimolazioni prodotte, sensazioni particolari) Effetti sullo stato emotivo-affettivo del soggetto Effetti sullo stato cognitivo Effetti sul contesto Ruolo degli effetti prodotti dal comportamento problema Bisogna tener conto dei meccanismi di apprendimento: il rinforzamento positivo e rinforzamento negativo Un effetto che la persona vive come positivo per sé in quanto risponde a un bisogno (controllo, attenzione…) Produce un effetto capace di evitare o fuggire a una condizione antecedente vissuta con grande disagio Un intervento psicoeducativo deve Essere basato su tre linee guida: Proattivo Positivo Sostitutivo Un intervento proattivo Proattivo:non definisce modalità di risposta ai comportamenti problema ma li anticipa, lavora prevedendo i comportamenti negativi e creando le condizioni perché il soggetto sviluppi strategie alternative positive; Positivo: intende un intervento ottimistico fiducioso orientato allo sviluppo di comportamenti positivi, alternativi a quello problematico; Sostitutivo: devono sostituire il comportamento problema; Le operazioni da fare intervento positivo sostitutivo Entrare in situazione Un comportamento-problema tipico dei soggetti con ritardo mentale è quello di aggredire le persone quando si vuole ottenere un oggetto che la persona ha in mano. E’ necessario insegnargli una modalità alternativa e sostitutiva e per esprimere le proprie richieste una possibile sequenza di azioni potrebbe essere: -Avvicinarsi all’altro -Fermarsi a distanza di un braccio -Indicare l’oggetto con una mano aperta -Indicare se stesso -Ottenuto l’oggetto ringraziare toccando la spalla dell’altro Accompagnare guidare e aiutare il comportamento positivo Si tratta di valorizzare il comportamento positivo o una sua approssimazione accettabile Bravo, ottimo… Frustrare il comportamento problema È possibile che il comportamento problema riappaia improvvisamente sorprendendo chi interviene che deve frustrare il comportamento cioè fare in modo che non ottenga gli effetti che l’analisi funzionale ha evidenziato essere importanti per il suo mantenimento Attenzione Dobbiamo frustrarlo non impedirlo Perché è importante che la persona disabile si renda conto che il comportamento non raggiunge più il suo risultato In alcuni casi come strategia di gestione della crisi è stato usato l’ignorare un comportamento problematico. Lo scopo di tali procedure è modesto, si tratta solo di interrompere o controllare una situazione pericolosa o incontrollabile Molti invece le trovano utili tanto che dimenticano di definire un vero e proprio intervento cioè un approccio educativo a lungo termine. Le cinque categorie sono utili solo ed esclusivamente per il controllo temporaneo del problema Il modello psico-educativo è davvero centrale per tutti:genitori, insegnanti, dirigenti.
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