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Ossigenoterapia....., Appunti di Infermieristica

L'utilizzo dell'ossigeno come terapia medica. L'ossigeno è un farmaco a tutti gli effetti e viene utilizzato per trattare l'ipossia. informazioni sul materiale necessario per l'ossigenoterapia e sulla procedura per il posizionamento dell'ossigeno-terapia. Viene descritto l'utilizzo di cannule nasali, maschere facciali semplici, maschere con sistema Venturi e maschere reservoir. anche informazioni sull'utilizzo dell'ossigeno in bombola.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 15/04/2023

alessia-visintin.
alessia-visintin. 🇮🇹

32 documenti

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Scarica Ossigenoterapia..... e più Appunti in PDF di Infermieristica solo su Docsity! OSSIGENO TERAPIA L’ossigeno è usato come terapia. L’ossigeno (O2) viene prodotto e venduto come gas medicinale ed è un farmaco a tutti gli effetti (DLvo 219/06). ● L’Ossigeno è un farmaco ● Stessi principi nella gestione come per gli altri farmaci L’ OSSIGENOTERAPIA ha lo scopo di: Aggiungere ossigeno a concentrazioni maggiori di quella presente in ambiente, in quantità sufficiente a trattare l’ipossia (=condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno nell'intero organismo. Essa genera uno stato di confusione e spaesamento.) MATERIALE OCCORRENTE • Fonte di ossigeno (presente sottoforma di «attacco a muro» o bombola) • Flussimetro (dispositivo di regolazione del flusso di ossigeno • Umidificatore e acqua distillata (spesso umidificatore e flussimetro costituiscono un unico presidio • Cannule nasali (comunemente dette occhialini, forniscono una concentrazione di O2 dal 22% al 40% con flussi che variano dai 2 ai 5 litri al minuto) • Maschera facciale semplice: fornisce una concentrazione di O2 fino al 60% a seconda dei litri erogati • MASCHERA CON SISTEMA VENTURI: (eroga O2 in concentrazioni variabili fino a 50% FiO2) controllo preciso della FiO2 inspirata. PRINCICPIO DI VENTURI→Principio fisico secondo il quale un fluido che si muove all'interno di un condotto, aumenta o diminuisce la sua pressione in funzione della sua velocità. • MASCHERA RESERVOIR→Maschera con ricircolo parziale/con RESERVOIR: è per eccellenza la maschera da utilizzare in emergenza. Alla maschera è applicato un serbatoio (tipo sacchetto) che si riempie con l’alto flusso di ossigeno e da cui il paziente respira ossigeno quasi puro (si arriva ad una FiO2 del 90% se la maschera è ben adesa e il flusso è sufficiente a gonfiare bene il reservoir). Il flusso di O2 da impostare con questa maschera è alto, preferibilmente dai 10 l/min in su e comunque sufficiente a far riempire tutto il reservoir. PROCEDURA PER POSIZIONAMENTO DELL’OSSIGENO-TERAPIA: Materiale necessario: • Flussimetro • Maschera per ossigeno terapia (a altro presidio per es. occhialini o maschera con reservoire,.. ) • Umidificatore (contenitore con acqua bi distillata) • Materiale per pulizia nasale o della bocca (garze con detergente o soluzione emolliente) • Eventuali medicazioni per protezione della cute a livello nasale. • Arcella per gettare il materiale utilizzato 1. Controllare e la prescrizione dell’ossigenoterapia e assicurarsi che includa la tecnica di somm.ne, la % o il flusso di O2 e la durata della terapia 2. Lavarsi le mani 3. Identificare l’assistito, spiegargli la procedura ed il tipo di collaborazione richiesta. 4. Spiegare che l’O2 diminuirà la dispnea ed informarlo sulle precauzioni di sicurezza da adottare durante l’ossigenoterapia. Se il paziente utilizza le cannule nasali (occhialini) ricordargli di inspirare con il naso. 5. Aiutare l’assistito ad assumere la posizione di Fowler (seduta) o di semi Fowler(semiseduta), se tollerata 6. Inserire il flussimetro nell’attacco a muro dell’O2. Collegare il tubo di raccordo dell’O2 all’augello sul flussimetro. Riempire l’umidificatore con acqua distillata fino al livello indicato e raccordarlo al flussimetro 7. Effettuare un accertamento sul paziente valutando: lo stato di coscienza e la patologia 8. Aprire la valvola sul flussimetro e regolare l’O2 secondo quanto prescritto: in caso di una prescrizione in termini di flusso di O2 impostare i litri al min. (es. 3 L/min.); in caso di prescrizione in concentrazione di O2 (es. al 50%), impostare sul flussimetro i litri al minuto specificatamente indicati su ciascuna maschera con sistema Venturi. Cannule nasali (occhialini): • Posizionare le cannule nelle narici dell’assistito • Far passare il tubo di raccordo della cannula sopra e dietro le orecchie dell’assistito • Far scorrere il cursore di plastica fino a sotto il mento dell’assistito in modo che le cannule nasali siano ben fissate. Se le cannule si dislocano dalle narici, rimetterle subito in sede. • Controllare il corretto funzionamento del sistema e osservare la risposta iniziale dell’assistito alla terapia. • Ispezionare la cute del viso e le narici almeno ogni 2 ore per identificare eventuali aree di eccessiva pressione del presidio utilizzato (maschera facciale o cannule nasali) e ricontrollare il flusso di erogazione dell’O2 almeno ogni 4 ore. • Registrare l’intervento e le osservazioni effettuate. Maschera facciale: • Posizionare la maschera sul viso dell’assistito, partendo dal naso e appoggiandola quindi sopra il mento; quando si utilizza una maschera con reservoir, questo deve essere riempito con l’ossigeno prima di posizionare la maschera facciale • Stringere la clip metallica sul naso dell’assistito per farla aderire bene al viso. • Sistemare l’elastico della maschera intorno alla testa dell’assistito, in modo che la maschera sia ben fissa. Se maschera con reservoir • Il reservoir non deve mai collassare durante l’utilizzo della maschera facciale, anche durante una inspirazione profonda; qualora si sgonfiasse aumentare il flusso di O2 • Spiegare all’assistito la posizione corretta in cui va mantenuta la maschera facciale , ed istruirlo a toglierla solo per bere, mangiare, soffiarsi il naso, tossire o vomitare. L’OSSIGENO IN BOMBOLA L’ossigeno è un gas comburente (non un combustibile!) perciò non è infiammabile, ma può reagire in presenza di altre sostanze combustibili attivando la combustione. In presenza di ossigeno possono bruciare non soltanto sostanze altamente infiammabili (quali petrolio, lubrificanti, gomma e materie plastiche) ma anche sostanze poco infiammabili (come alluminio, acciaio e ottone), che in condizioni normali non brucerebbero. I recipienti per gas compressi, liquefatti o disciolti costruiti in un unico pezzo di capacità compresa tra 2 e 50 litri sono denominati BOMBOLE. RISCHI: • ACCUMULO→si possono avere accumuli di gas nell’ambiente, che se non ben aerato può causare: o esplosioni in caso di gas combustibili; o sovra ossigenazione in caso di ossigeno (in tal caso la più piccola fiamma o scintilla potrebbe ignire qualsiasi sostanza combustibile presente); • PRESSIONE: Qualsiasi recipiente in pressione è estremamente sensibile alle alte e basse temperature che possono far variare i valori della pressione o rottura del metallo e quindi del recipiente. • POCA STABILITÀ: Le bombole sono per natura poco stabili e quindi bastano leggeri urti per farle cadere e rotolare con rischi di schiacciamento o rottura delle valvole. Al fine di un corretto utilizzo della bombola dell’ossigeno ricordiamo che: • POSIZIONAMENTO: nei limiti del possibile, è opportuno collocare le bombole a pianterreno e all’esterno dei reparti/laboratori. Ogni bombola in servizio deve essere assicurata per mezzo di catena metallica che ne impediscono la caduta. • VALVOLE: la manipolazione delle valvole deve essere effettuata manualmente e in modo molto progressivo sia in apertura che in chiusura. In caso di impossibilità di apertura manuale, restituire la bombola senza tentare di ottenerne l’apertura con mezzi violenti. Parimenti per chiudere le valvole non si deve mai forzarla. In caso di possibile rischio di immissioni di sostanze estranee è opportuno utilizzare valvole di non ritorno.
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