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Guide e consigli
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OSSIGENOTERAPIA e HFNC, Dispense di Infermieristica

ossigenoterapia, indicazioni , effetti indesiderati, tecniche di somministrazioni e presidi. differenza tra alti flussi e bassi flussi. HFNC

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 21/06/2021

jerusalem-nkurunziza
jerusalem-nkurunziza 🇮🇹

4.8

(4)

6 documenti

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Scarica OSSIGENOTERAPIA e HFNC e più Dispense in PDF di Infermieristica solo su Docsity! OSSIGENO TERAPIA La somministrazione di ossigeno a scopo terapeutico è uno dei gesti comuni nel trattamento di un quadro di insufficienza respiratoria acuta di origine polmonare o extrapolmonare. Ha lo scopo di : - Fornire una miscela gassosa di O2 in misura tale da correggere l’ ipossemia senza deprimere il centro della respirazione - Migliorare l’ ossigenazione dei tessuti - Ridurre lo sforzo respiratorio nei pazienti dispnoici - Ridurre lo sforzo cardiaco nei cardiopatici Va utilizzata la ossigeno terapia , quando i valori di PaO2 scendono al di sotto dei 60mmHg , nel soggetto che respira spontaneamente a FiO2=21%, somministrando ossigeno che miscelandosi con l’ area riporta livelli migliori di PaO2. Il valore limite di 60mmHg è giustificato dalla curva di dissociazione della ossiemoglobina dalla quale si puo osservare che con valori di PaO2 >60mmHg si ha una SpO2 superiore al 90%. ATTENZIONE!!!! La ventilazione polmonare normalmente è stimolata dall’ instaurarsi delll’ ipossia o dell’ ipercapnia , quindi un’ alta CO2 causa una stimolazione dell’ attività respiratori e quindi la sua eliminazione. Spesso però i pazienti con insufficienza respiratoria cronica si sono ormai adattati all’ aumento della CO2 e lo stimolo alla ventilazione sarà dato non tanto dall’ ipercapnia , quanto dall’ ipossia . la correzione dell’ ipossia con l’ ossigebo si potrà associare quindi a una ridotta ventilazione o depressione momentanea della ventilazione con incremento dell’ipercapnia ed eventuale carbonarcosi. Quindi il TARGET , l’ obiettivo deve essere rapportato al paziente e alle sue condizioni cliniche come abbiamo detto 60mmHg è considerato il valore che permette la sopravvivenza dei tessuti , ma molti pazienti vivono con saturazioni di ossigeno molto piu basse. Molti pazienti con BPCO , malattia neuromuscolare, fibrosi polmonare hanno saturazioni molto piu basse in fasi di stabilità di malattia. In condizioni particolari dove c’è maggior richiesta di ossigeno come nella sepsi, trauma etc, questi valori bassi di saturazione non possono bastare. REGOLA GENERALE Usare la più bassa concentrazione o flusso possibile per ottenere un livello di ossigeno nel sangue accettabile per quel tipo di paziente. Che cos’è la FiO2 ? il flusso inspiratorio di O2 è un termine usato per indicare una particolare percentuuale di O2 presente. Il flusso inspiratorio ottimale di O2 , è quello che induce innalzamento della PaO2 tra 65-80 mmHg e quindi determina un aumento dei valori di saturazione al di sopra di 90% , non induce pericolosi incrementi della PaCO2. CONTROINDICAZIONI DELLA OSSIGENOTERAPIA 1. Presenza di apnee ostruttive nel sonno 2. Grave acidosi respiratoria 3. Tabagismo TECNICHE La somministrazione dell’ ossigenoterapia avviene tramite l’ utilizzo di: - Sondino naso faringeo: consente di fornire in modo semplice ossigeno al paziente che respira autonomamente. La somministrazione per essere efficace dovrà avvenire attraverso una sonda posizionata correttamente all’ interno delle prime vie aeree, per una lunghezza pari alla distanza “ala del naso-trago auricolare”. La sonda una volta posizionata potrà essere collegata al flusso di entità variabile di ossigeno. Inizialmente 1-2 lt. L’ efficacia di questa tecnica dipende da innumerevoli variabili, dalla posizione aperta o chiusa e il sondino puo andare incontro facilmente a dislocazione e occlusione , e la quantità di ossigeno che raggiunge la trachea non è costante , varia da momento a momento nello stesso soggetto - Occhiali nasali, sono la pratica piu diffusa perché permettono al paziente di alimentarsi normalmente e un buon livello di vita relazionale. Gli occhiali nasali sono costituiti da due forchette applicate alle narici, si estendono fino alle orecchie e sono fermati al mento dal paziente. Il flusso massimo è di circa 6lt/min. se si utilizzano flussi superiori a 4lt/min è necessario umidificare l’ aria per evitare l’ essiccamento della mucosa nasale .Tuttavia hanno un elevato rischio di dislocarsi , possono causare irritazione e secchezza nasale , sono inefficaci in caso di severa congestione nasale e non permettono di definire con esattezza la FiO2. La FiO2 effettiva del soggetto dipende oltre che dalla patologia , anche dalla frequenza e dal tipo di respiro. L’ ossigenoterapia va monitorata tramite la SpO2 (pulsossimetria). - Maschera facciale semplice , è in grado di somministrare una FiO2 dal 35 al 55% tenendo un flusso tra i 6 e i 10 lt/min. le maschere sono dotate di aperture laterali per evitare il rebreathing e per garantire l’ influsso di aria ambiente. Con questo metodo è sempre necessario umidificare l’ aria inspirata . sotto i 5 litri ci possono essere fenomeni di rebreathing e aumento della CO2 inspirata per questo non è adatta nel sospetto BPCO o nei pazienti a rischio ipercapnico. I limiti della maschera sono costituiti , dal fatto che attutisce la voce ed è di ostacolo nell’ alimentazione. Inoltre è mal tollerata dai pazienti che preferiscono le cannule nasali. - Maschera con reservoir - Maschera venturi ( ventimask), è un sistema ad alto flusso , il più efficiente e sicuro per la somministrazione di O2 a percentuali controllato. Il flusso erogato supera di circa 4 volte quello richiesto. Questa maschera è caratterizzata dalla valvola venturi l’ O2 sotto pressione passa attraverso uno stretto orifizio che determina un aumento della velocità delle particellle e una riduzione della pressione determinando una pressione subatmosferica che risucchia l’ aria ambiente dentro il sistema, pertanto il 100% dell’ aria inspirata in sistema simile è sufficiente a compensare tutta la domanda inspiratoria del paziente dal momento che il flusso inspiratorio di ossigeno rimarrà costante. Ha il vantaggio di : 1. Consente miscele aria/O2 in percentuali fisse e riproducibili 2. Somministra FiO2 con precisione 3. Facile da applicare 4. È idnicata nei pazienti con respirazione orale e quando sono necessari flussi più elevati Ha invece lo svantaggio di : 1. Non è adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia 2. Rischio di inalazione se vomito 3. Sensazione di claustrofobia 4. Interferisce con l’ alimentazione 5. Eventuale allergia al policloruro di vinile 6. Puo verificarsi formazione di condensa nel tubo , con conseguente diminuizione del flusso di ossigeno
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