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Ossigenoterapia e patologie respiratorie, Dispense di Infermieristica

Ossigeno terapia e patologie respiratorie. Tipologie di maschere per la ventilazione

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 09/06/2023

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Scarica Ossigenoterapia e patologie respiratorie e più Dispense in PDF di Infermieristica solo su Docsity! PATOLOGIA RESPIRATORIA ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO, ESAMI COLTURALI, ESAMI FUNZIONALITA’ RESPIRATORIA, DIAGNOSTICA POLMONARE, ESAMI DI LABORATORIO, ESAMI STRUMENTALI. ANAMNESI: Sintomi respiratori specifici comprendono la dispnea, suoni respiratori anomali (come sibili o stridore), raucedine, tosse con o senza produzione di espettorato, emottisi, russamento e dolore toracico. Ciascuno di essi può essere di inizio (acuto o cronico) e gravità differenti, isolato o combinato. ESAME OBIETTIVO: ispezione, palpazione (sentire con le mani) percussione e auscultazione (ascoltare con lo stetoscopio). L’ispezione può rivelare segni fisici importanti, come cianosi, tipo di respirazione anormale, dita a bacchetta di tamburo, deformità della gabbia toracica, edema, sindrome della vena cava superiore o sindrome di Horner. La percussione può rivelare aree di ottusità (per es. versamento pleurico) o iper-risonanza (per es. pneumotorace) e l’auscultazione può identificare suoni respiratori anormali, come sibili, rantoli, rumori da sfregamento pleurico, segni che sono caratteristici di malattie respiratorie particolari. METODI DI LABORATORIO: Per la diagnosi di malattie respiratorie sono disponibili prove di laboratorio di routine su sangue e urine, numerose prove specifiche su sangue e altri test. L’esame dell’espettorato comprende l’esame batteriologico, la differenziazione cellulare, eosinofili. × TEST MICROBIOLOGIA: Essi comprendono l’esame dell’espettorato, spontaneo o indotto e di campioni acquisiti da tecniche bioptiche invasive (discusse ulteriormente in seguito). Le tecniche batteriologiche standard di microscopia diretta e culturali sono spesso integrate da quelle di biologia molecolare (PCR) per determinare il DNA (o RNA) del microorganismo. × ESAME ISTOLOGICO E CITOLOGICO: i campioni vengono acquisiti utilizzando varie tecniche bioptiche (discusse ulteriormente in seguito) e sono inviati per la valutazione istologica e/o citologica. PROVE FUNZIONALITA’ RESPIRATORIA: 1. SPIROMETRIA: La spirometria è il test di funzionalità respiratoria più importante – misura la capacità vitale (VC) e il volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV1). Questo permette di discriminare le malattie respiratorie ostruttive e restrittive. 2. EMOGASANALISI: L’emogasanalisi arteriosa (ABG) misura la tensione di ossigeno (PaO2) e quella di anidride carbonica (PaCO2) nel sangue arterioso ed è uno dei test diagnostici più utili: il sangue può essere campionato direttamente dall’arteria, o se ne può effettuare una stima dal sangue capillare, per esempio, del lobo dell’orecchio riscaldato. La misura della ABG permette la diagnosi di ipossiemia (PaO2 diminuita) con o senza ipercapnia (PaCO2 aumentata), un indice sensibile di scambio polmonare dei gas inefficiente, che viene anche utilizzato per definire l’insufficienza respiratoria. La misura della PaO2 respirando ossigeno al 100% viene talvolta usata per stimare lo shunt anatomico destro – sinistro. La saturazione arteriosa di ossigeno (SaO2) rappresenta la percentuale di siti di legame sulla molecola dell’emoglobina occupati dall’ossigeno e offre un metodo non invasivo per stimare l’ossigenazione del sangue arterioso; può essere misurata direttamente da un ossimetro con una sonda attaccata a un dito o al lobo dell’orecchio. La PaCO2 può anche essere stimata in modo non invasivo, utilizzando un elettrodo transcutaneo, ma tale sistema non è ancora utilizzato così ampiamente come l’ossimetro. La misura della ABG permette anche di valutare i disordini dell’equilibrio acido-base. 3. TEST DA SFORZO CARDIOPOLMONARE: I test più semplici impiegano le misurazioni della pressione parziale di ossigeno nel sangue capillare durante l’esercizio su ergometro o durante la prova del cammino limitata dai sintomi, con la misurazione della SaO2 eseguita utilizzando l’ossimetro. TECNICHE RADIOLOGICHE: RX TORACE; TC; RMN; ANGIOGRAFIA POLMONARE E BRONCHIALE. Sono tecniche invasive per evidenziare i vasi e vengono impiegate solo se le tecniche meno invasive (CT con il contrasto/risonanza magnetica nucleare, MRI) siano insufficienti o necessitino di conferma. BIOPSIE: × BRONCOSCOPIA: Scopi diagnostici viene eseguita quasi esclusivamente con un broncoscopio flessibile in video endoscopia. × AGO BIOPSIA PERCUTANEA: è utilizzata principalmente per studiare le lesioni polmonari periferiche quando la broncoscopia sia negativa. × TORACENTESI: possono rendersi necessarie per confermare o escludere forme maligne o la tubercolosi in caso di versamento. OSSIGENOTERAPIA O2 Si utilizza quando si ha una riduzione del livello di ossigeno nel sangue: valore O2 normale: 95-100%. Al di sotto si somministra ossigeno. Obiettivi: ripristinare normale livello di O2 e ossigenazione tessuti, riduzione sforzo respiratorio e cardiaco. Aumentare livello O2 a livello alveolare e arterioso aumentando la FiO2 con aumento dell’emoglobina (SpO2). Si somministra sia in intra che extraospedaliero. Si somministra come minimo 21% di O2 che corrisponde alla percentuale di aria che espiriamo normalmente ma a volte la percentuale non basta. × Questa maschera sfrutta per erogare concentrazioni di O2 costanti l’effetto Venturi: l’O2 sotto pressione passa attraverso uno stretto orifizio che determina un aumento della velocità delle particelle e una riduzione della pressione determinando una pressione sub-atmosferica che risucchia l’aria ambiente dentro il sistema, pertanto il 100% dell'aria inspirata in un sistema simile, è sufficiente a compensare tutta la domanda inspiratoria del paziente dal momento che il flusso inspiratorio di ossigeno rimarrà costante. × VANTAGGI: consente miscele aria/O2 in percentuali fisse e riproducibili. Somministrazione FiO2 con precisione facile da applicare è indicata nei pazienti con respirazione orale e quando sono necessari flussi più elevati. × SVANTAGGI: Non adatto per periodi prolungati di ossigenoterapia. Rischio di inalazione se vomito. Sensazione di claustrofobia. Interferisce con l’alimentazione, Eventuale allergia al policloruro di vinile. Può verificarsi formazione di condensa nel tubo, con conseguente diminuizione del flusso di ossigeno PALLONE AMBU O AUTOESPANDIBILE Presidio maggiormente utilizzato in emergenza sia intra che extraospedaliero. Per supportare attività respiratoria e come manovra nella rianimazione. Il pallone autoespandibile (noto come Ambu, dall’acronimo Auxiliary Manual Breathing Unit) è uno strumento utilizzato per supportare l’attività respiratoria. Può essere utilizzato in Terapia Intensiva per ventilare manualmente un paziente sedato oppure per supportare l’attività ventilatoria in un paziente in arresto cardiocircolatorio. Pallone plastico auto-espandibile con due valvole alle estremità unidirezionali: una serve per collegarlo ai presidi per la gestione delle vie aeree (maschere o tubi endotracheali ecc), l’altra per collegarlo alla reservoir o al raccordo per collegarlo ad una fonte di O2. Le valvole servono per evitare fenomeno di rebreathing. Se la ventilazione è eseguita con presidi invasivi, es. tracheotomia si collega un filtro tra il pallone e il tubo endotracheale da garantire il riscaldamento e umidificazione dell’aria. Consigliato collegare il pallone prima ad un raccordo: il catheter mount e poi alla maschera o altro per agevolare la ventilazione. Reservoir e raccordo fonte di O2 (se necessario) -> Pallone ambu -> filtro -> catheter mount -> Maschera o tubo endotracheale. Ogni volta che si comprime e rilascia il pallone ambu si deve vedere l’espansione e riduzione del torace. Ci sono diverse misure di pallone e maschere per i diversi pz: adulti, bambini e neonati. Questo per aderire al meglio alla faccia e coprire bocca e naso: in neonati la maschera a cerchio perché la distanza tra bocca e naso e minima. La maschera ha un raccordo universale per collegarsi alla valvola del pallone Diverse sono le percentuali di FiO2 possibile da somministrare: da 21% fino al 100%. × Solo pallone ambu: 21% × Pallone ambu e fonte di ossigeno a 12/15 L/min: 50-60%. × Pallone ambu, O2 a 12/15 L/min e reservoir: 90 – 100 %. Si utilizza con la tecnica a “C”: indice e pollice che premono sulla maschera per mantenerla aderente sul viso. Quando si utilizza: per ventilazione meccanica in pz sedato o arresto cardiocircolatorio. TECNICA A C: posizionare pallone in viso, con pollice e indice premere sulla maschera per farla aderire e medio, anulare e mignolo sotto al mento. ASPIRATORI Gli aspiratori vengono utilizzati per l'aspirazione di secreti, sangue, saliva e altri liquidi corporei. Questi dispositivi trovano spesso applicazione quando le vie respiratorie del paziente sono ostruite da liquidi. Sono strumenti di fondamentale importanza soprattutto nell'ambito extraospedaliero, perché prima di intubare o rianimare è necessario liberare le vie respiratorie da liquidi e corpi estranei. Nell’intraospedaliero oltre ai secreti ecc, (chirurgia) serve per aspirare fuoriuscita di sangue durante intervento. Un motore crea pressione negativa all’interno di un contenitore a cui è collegato un tubo in gomma. All’estremità distale si collega la cannula orofaringea adatta alle dimensioni delle vie aeree del pz. Formati da filtri antivirus e sistemi di raccolta dei fluidi, cannula orofaringea, motore, tubo (raccordo). Si dividono a parete o portatili.
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