Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

ossigenoterapia procedura, Dispense di Infermieristica

procedura infermieristica ossigenoterapia (definizione, scopo, indicazioni, controindicazioni, complicanze, sede, anestesia, preparazione paziente-ambiente-materiale, esecuzione, riordino, registrazione)

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 14/02/2024

Vle.01
Vle.01 🇮🇹

5

(4)

28 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica ossigenoterapia procedura e più Dispense in PDF di Infermieristica solo su Docsity! 1 OSSIGENOTERAPIA DEFINIZIONE L’ossigenoterapia corrisponde alla somministrazione di ossigeno a concentrazioni superiori all’aria ambiente (FiO2 = 21%) L'obiettivo dell'ossigenoterapia è quello di contrastare l’ipossiemia attraverso l'aumento della frazione inspiratoria di O₂ (FiO₂), con conseguente aumento della saturazione dell'emoglobina (SpO₂) e del contenuto di O₂ nel sangue (PaO₂). L’ipossiemia è definita da livelli di PaO₂ SCOPO ▪ Terapeutico ▪ Migliorare l’ossigenazione dei tessuti ▪ Ridurre il lavoro respiratorio della persona dispnoica ▪ Ridurre il lavoro cardiaco della persona cardiopatica INDICAZIONI BASSI FLUSSI ▪ Insufficienza respiratoria acuta con frequenza e dinamica respiratoria stabili. ▪ Necessità di O₂ a basse dosi. ▪ Patologie polmonari croniche. ALTI FLUSSI ▪ Insufficienza respiratoria acuta con alterazione importante della dinamica respiratoria (tachipnea, uso dei muscoli accessori, alitamento pinne nasali, bobbing, respiro paradosso). ▪ Pazienti con distress respiratorio lieve e segni di aumentato fabbisogno di ossigeno al fine di prevenirne il deterioramento; ▪ Necessità di O₂ ad alte dosi. ▪ Persistenza di distress respiratorio e/o ipossiemia nonostante utilizzo di ossigenoterapia a basso flusso. ▪ Patologie polmonari croniche. ▪ Svezzamento dalla ventilazione meccanica CONTROINDICAZIONI ▪ Cardio patie congenite ▪ Presenza di apnee ostruttive nel sonno COMPLICANZE ▪ Irritazione delle mucose. ▪ Atelettasia da riassorbimento. ▪ Vasodilatazione e sovraccarico del flusso polmonare in pazienti con ampi difetti settali. ▪ Danno da stress ossidativo a livello di polmoni, occhi, rene, tiroide, surrene. ▪ Dopo somministrazione per tanto tempo → tossicità ▪ Incendi per scorretta gestione delle bombole ▪ Secchezza delle alte vie respiratorie per mancata/scorretta umidificazione PREPARAZIONE 2 MATERIALE – Ambiente – Paziente ▪ Fonte di ossigeno. ▪ Flussometro. ▪ Tubo dell’ossigeno. ▪ Cannula nasale, maschera semplice o maschera facciale a tenda. ▪ Umidificatore preriempito Dispositivi: bombola, valvola a spillo, raccordo, manometro a pressione, valvola di sicurezza, vite di regolazione della pressione, flussometro, umidificatore, raccordo, chiave inglese Materiale – AMBIENTE – Paziente Chiudere porte e finestre garantire un ambiente confortevole (temperatura non inferiore ai 20°C, finestre chiuse per evitare correnti d'aria, illuminazione ed umidità adeguate); garantire un ambiente tranquillo: usare toni di voce moderati, modi garbati, ridurre i rumori, evitare di parlare con i colleghi di argomenti personali o professionali non inerenti al pz. Materiale – Ambiente – PAZIENTE ▪ Identificare la persona assistita secondo le procedure aziendali, utilizzando il doppio controllo (per es. controllare il braccialetto di riconoscimento e chiamare la persona per nome). ▪ Illustrare la procedura alla persona assistita. Cosa farà l'infermiere, e cosa sentirà e dovrà fare la persona (per es. "Dovrà sdraiarsi e rimanere immobile per alcuni minuti"). ▪ Garantire la privacy della persona assistita. Per esempio, chiedere ai visitatori di uscire dalla stanza, tirare le tende o chiudere la porta. ▪ Posizionare il letto o il lettino a un livello che risulti comodo per l'infermiere; abbassare le sponde laterali, se presenti. ESECUZIONE Valutare: ▪ Verificare la propria conoscenza del farmaco (per es. azione farmacologica, indicazioni, dosaggio raccomandato, tempo di inizio dell’effetto e picco di azione, effetti collaterali comuni, controindicazioni, interazioni farmacologiche e responsabilità infermieristiche). ▪ Determinare se il dosaggio prescritto è appropriato per l’età e il peso della persona ▪ Verificare l’anamnesi rispetto alla presenza di eventuali allergie a farmaci o alimenti. ▪ Almeno la prima volta che si somministrano farmaci a una persona assistita, valutare la sua conoscenza in merito ai farmaci che le sono stati prescritti ▪ Valutare i fattori che potrebbero interferire con l’assorbimento del farmaco (per es. diarrea, circolazione inadeguata, alimenti, funzionalità epatica compromessa, edema, infiammazione, cambiamenti correlati all’età e altri farmaci). ▪ Valutare i parametri vitali e controllare gli esami di laboratorio specifici per farmaco al fine di determinare se il farmaco può essere gestito in sicurezza ▪ Valutare le situazioni in cui non sarebbe ragionevole somministrare il farmaco (per es. farmaci prescritti per via orale in una persona che è NPO [nulla per os], a rischio di vomito, sedata o con difficoltà di deglutizione) Valutazione specifica: ▪ Valutare la comprensione dell’ossigenoterapia da parte dell’assistito. 5 MASCHERA FACCIALE 1. Collegare il flussometro alla fonte di ossigeno a muro. Se si usa una bombola di ossigeno portatile → Collegare il flussometro alla bombola, se non ancora collegato. Una volta collegato, controllare la quantità di ossigeno all’interno della bombola osservando il manometro. Il flussometro regola la quantità di ossigeno erogata al minuto. 2. Assemblare l’attrezzatura per l’ossigeno. 3. Collegare l’umidificatore al flussometro. L’umidificatore è semplicemente un contenitore di plastica trasparente contenente soluzione salina. Se non si utilizza un umidificatore, collegare il tubo direttamente al flussometro. L’umidificatore aggiunge umidità all’ossigeno, che potrebbe seccare le cavità nasale e orale. 4. Accendere l’ossigeno con il flussometro e regolare secondo la portata prescritta 5. Posizionare delicatamente la maschera sopra il viso dell’assistito, applicandola dalla punta del naso fino a sotto il mento. 6. Fissare l’elastico dietro la testa dell’assistito. Assicurarsi che la maschera si adatti perfettamente e confortevolmente → La maschera deve adattarsi perfettamente per evitare la fuoriuscita di ossigeno dai bordi. Se la maschera risultasse troppo stretta, potrebbe causare lesioni cutanee 7. Effettuare un doppio controllo dell’impostazione e del funzionamento dell’attrezzatura per l’ossigeno → Assicura che l’ossigeno sia erogato alla portata prescritta. L’ossigeno erogato a una portata errata potrebbe causare danni all’assistito. 8. Valutare lo stato respiratorio dell’assistito prima di lasciare il letto → Per accertarsi di lasciare l’assistito in sicurezza PULIZIA E DISINFEZIONE MATERIALE PER OSSIGENOTERAPIA ▪ I tubi di raccordo, la maschera venturi, le maschere e gli occhialini per ossigeno terapia sono monouso ▪ Sostituire il dispositivo ogni 24 nei reparti a rischio e/o in pazienti con infezioni delle basse vie respiratorie o con ridotte difese immunitarie ▪ Per tutti gli atri sostituire ogni 7 giorni o nel caso appaiano visibilmente sporchi ▪ Il blocco di erogazione/flussometro e il manometro si devono decontaminare ▪ L'umidificatore va lavato, sterilizzato e asciugato ▪ La maggior parte degli umidificatori possono essere sterilizzati in autoclave ▪ Per ogni umidificatore, le raccomandazioni generali dei CDC (Center of Disease Control) suggeriscono di lavarli, disinfettarli, sterilizzarli o sostituirli se monouso, ogni 48 ore perché facilmente contaminati da germi Gram negativi in particolar modo Pseudomonas spp ▪ Per tale motivo è importante in caso di contenitori riciclabili non rabboccare ma sostituire il livello dell’acqua RIORDINO Lasciare la persona assistita in una posizione sicura e confortevole, con il campanello di chiamata in posizione facilmente raggiungibile. Se la persona è a letto, riportare il letto nella posizione che aveva prima della procedura e alzare le sponde laterali se necessario MATERIALE – Ambiente – Rifiuti Raccogliere il materiale utilizzato, disinfettarlo e sterilizzarlo secondo protocolli aziendali, altrimenti smaltimento corretto. Materiale – AMBIENTE – Rifiuti 6 ▪ Togliere I paraventi, aprire le finestre per areare il locale (se indicato, magari con la tenda aperta per non far creare correnti d'aria); ▪ Ordinare gli effetti personali della persona ▪ Controllare l'unita paziente (anche il pavimento, se bagnato si scivola), garantendo la sicurezza. ▪ Porgere il sistema di chiamata alla persona (o fargli vedere dov'è), invitandola a chiamare in caso di necessità. Materiale – Ambiente – RIFIUTI I rifiuti a rischio infettivo nel ROT, altrimenti nei rifiuti sanitari assimilati agli urbani VALUTAZIONE PAZIENTE ▪ Valutare gli effetti terapeutici del farmaco (per es. controllare la pressione arteriosa dopo aver somministrato un farmaco antipertensivo o rilevare il livello di dolore dopo aver somministrato un analgesico). ▪ Fare attenzione a eventuali reazioni avverse, effetti collaterali o reazioni allergiche. Se si verificano, segnalare al medico Valutazione specifica: ▪ Valutare frequenza, profondità e sforzo respiratori. ▪ Auscultare i suoni respiratori prima di lasciare la stanza e, in seguito, ogni 2-4 ore, e come indicato. ▪ Monitorare la pulsossimetria fino al miglioramento dello stato respiratorio. ▪ Monitorare i valori dell’EGA, se prescritta. ▪ Valutare eventuali lesioni cutanee, specialmente dietro le orecchie, sugli zigomi e sotto il mento, aree in contatto con il dispositivo per l’erogazione di ossigeno. ▪ Avvisare il medico circa lo stato respiratorio, l’ossigenazione ed eventuali variazioni cliniche dell’assistito, valutando la necessità di prescrizioni aggiuntive EDUCAZIONE ▪ Descrivere in quale modo è stato prescritto il farmaco e quando la persona dovrebbe assumerlo. ▪ Discutere l’importanza di assumere il farmaco nella dose prescritta. ▪ Illustrare la necessità di eventuali esami di laboratorio per il monitoraggio del farmaco, come gli esami per misurare il livello del farmaco nel circolo ematico, se appropriato. ▪ Illustrare lo scopo, gli effetti collaterali comuni e le interazioni farmacologiche dei farmaci che la persona sta assumendo. ▪ Educare la persona a individuare gli effetti collaterali che comportano la necessità di avvertire il medico prescrittore. ▪ Discutere le modalità per ridurre al minimo gli effetti collaterali di un farmaco, come evitare l’esposizione al sole durante l’assunzione di un farmaco che provoca fotosensibilità oppure alzarsi lentamente dopo aver assunto un farmaco che causa ipotensione ortostatica. ▪ Discutere i problemi culturali potenziali legati all’assunzione del farmaco (per es. in alcune culture ispaniche/latine, una persona può rifiutare un farmaco che è considerato “caldo”, se crede che sia necessario un trattamento “freddo”). ▪ Educare la persona ad assumere i farmaci in autonomia (per es. gocce), come appropriato Educazione specifica: ▪ Mostrare la somministrazione di ossigeno ad assistito e caregiver, se l’assistito necessita di continuare l’ossigenoterapia anche al domicilio. Concedere del tempo per poter effettuare domande e dimostrare l’apprendimento della procedura di somministrazione dell’ossigeno. 7 ▪ Sottolineare l’importanza di avvisare tempestivamente il personale infermieristico della comparsa di dispnea prima della dimissione. Se l’assistito è al domicilio, dovrà riferire la comparsa di difficoltà respiratorie al medico di medicina generale e, se necessario, chiamare il 112. ASSISTENZA DOMICILIARE ▪ Valutare la capacità dell’assistito di autosomministrarsi in sicurezza i farmaci. ▪ Valutare la disponibilità finanziaria della persona. Verificare il tipo di prescrizione, l’eventuale esenzione dal ticket e/o la disponibilità di un’eventuale assicurazione privata integrativa. ▪ Educare l’assistito rispetto alla conservazione sicura dei farmaci. ▪ Fornire indicazioni per l’utilizzo di ogni farmaco. ▪ Determinare se l’assistito o il caregiver hanno avuto in precedenza dei problemi o presentano preoccupazioni in merito all’assunzione dei farmaci come prescritti. ▪ Se si sono verificati problemi in passato o sono presenti preoccupazioni, discutere dei possibili rimedi. Per esempio, si potrebbe educare l’assistito o il caregiver a predisporre un contenitore per la conservazione dei farmaci con scomparti con gli orari e i giorni della settimana Assistenza domiciliare specifica: ▪ Indicare ad assistito e caregiver dove procurarsi i dispositivi per l’erogazione di ossigeno e quali servizi sono disponibili. Assicurarsi che scelgano un fornitore a disposizione 24 ore su 24 per eventuali emergenze. ▪ Educare assistito e caregiver circa l’ossigenoterapia e le misure di sicurezza da attuare. Le misure di sicurezza includono tenere la fonte di ossigeno lontano da oggetti che potrebbero provocare combustione come accendini, sigarette, camini, stufe ecc. ▪ Per dimostrare che il dispositivo sta erogando ossigeno, l’assistito dovrebbe avvicinare alla guancia i rebbi della cannula nasale per sentire il flusso d’aria, oppure avvicinarli a un bicchiere d’acqua per osservare il movimento dell’acqua. ▪ Educare assistito e caregiver a pulire la cannula nasale o la maschera facciale con sapone e acqua calda quando sporca, e a lasciarle asciugare all’aria. ▪ Fornire i contatti dei professionisti sanitari da contattare per avere consigli o in caso di emergenza. ▪ Sottolineare l’importanza di riferire immediatamente al medico di medicina generale se compaiono difficoltà respiratorie o respiro corto e, se necessario, di chiamare il 112. ▪ Al domicilio, l’ossigeno liquido e i concentratori di ossigeno sono molto più utilizzati rispetto alle bombole di ossigeno portatile. L’ossigeno liquido può essere conservato in un piccolo contenitore portatile; un concentratore di ossigeno rimuove azoto dall’aria ambiente e concentra l’ossigeno. Richiede un carica-batteria o una presa di corrente. Il concentratore di ossigeno può erogare un flusso di ossigeno di 4 L/min con una FiO2 del 36%. Le concentrazioni sono più elevate a portate inferiori (per es. una FiO2 del 95% a 1 L/min). REGISTRAZIONE ▪ Non documentare prima di somministrare il farmaco; non documentare al posto di altri professionisti; non chiedere a un altro infermiere di registrare la propria somministrazione. Documentare solo dopo aver somministrato il farmaco. ▪ Documentare tutti gli effetti terapeutici e avversi del farmaco. Inoltre, documentare gli interventi infermieristici e l’informazione rispetto ai potenziali effetti negativi. ▪ Registrare i farmaci programmati sul FUT. Indicare i farmaci con terapia condizionata (se necessari) nelle note infermieristiche e sul FUT, includendo la motivazione per cui è stato somministrato il farmaco e la risposta della persona al farmaco.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved