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Paniere completo di domande aperte e chiuse del NUOVO paniere di neuropsichiatria infantil, Panieri di Neuropsichiatria infantile

Risposte a tutte le domande aperte e chiuse del NUOVO paniere inerente a neuropsichiatria infantile anno accademico 2023 della professoressa Sonia Angilletta

Tipologia: Panieri

2022/2023

In vendita dal 19/08/2023

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Scarica Paniere completo di domande aperte e chiuse del NUOVO paniere di neuropsichiatria infantil e più Panieri in PDF di Neuropsichiatria infantile solo su Docsity! QUIZ NEUROPSICHIATRIA INFANTILE NEW Lezione 002 01. La neuropsichiatria coinvolge le seguenti discipline: - Scienze mediche e umanistiche, interessandosi di quadri psichiatrici e psicologici nell’ambito dell’età evolutiva 02. Comportamenti esternalizzanti: - Possono rientrare o cronicizzarsi assumendo connotazione patologica (?) 03. L'Alzheimer: - È una malattia 04. Parlando di sintomo ci riferiamo a: - Una situazione soggettiva di disagio 05. Landau-Kleffner è: - Sindrome 06. Il neuropsichiatra infantile: - Prescrivere trattamenti farmacologici in affiancamento alla riabilitazione 07. Cos'è la neurospichiatria infantile? - La neuropsichiatria infantile è una disciplina assai complessa che vede coinvolte scienze mediche e umanistiche, interessandosi di quadri psichiatrici e psicologici nell’ambito dell’età evolutiva. Per affrontare con cura l’età evolutiva è necessario avere una preparazione adeguata su infanzia e adolescenza dal punto di vista medico, pediatrico, anatomico e fisiologico, senza dimenticare la psicologia dello sviluppo. 08. Descriva la differenza tra segni e sintomi: - Il segno (oggettivo) indica un’alterazione dello stato organico, ricavabile da esami sangue, urine, radiografie, ecc. Si tratta dunque di qualcosa di oggettivo e misurabile, che può essere indice di malattia oggettivamente accertata dal medico. Il sintomo (soggettivo) è rappresentato, invece, da una situazione di disagio che il soggetto dichiara. È possibile che altri soggetti, seppur nella stessa situazione non riferiscano di stare male, mentre il “soggetto x” sì. Il sintomo si lega alla vita soggettiva della persona, non è dimostrabile perché non “siamo nella vita delle singole persone”. Il paziente può “mentire” nel bene o nel male anche a sé stesso, a differenza di un segno visibile e quantificabile anche dall’esterno. Lezione 003 01. Il X nervo cranico si chiama anche: - Nervo vago 02. Il tronco dell’encefalo è composto da tre zone: - Mesencefalo, ponte e bulbo 03. Il midollo spinale: - Termina tra L1-L2 (?) 04. I nervi spinali sono così suddivisi: - 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigeo 05. Cosa sono le sinapsi? Descriverne le tipologie: - Ogni sede dove è possibile lo scambio di informazioni tra neuroni è detta sinapsi. Le sinapsi sono di due tipi: chimiche ed elettriche. Quelle chimiche, più frequenti nel sistema nervoso, sono caratterizzate dal fatto che i neuroni non si toccano direttamente. È un po’ come se avvicinaste due mani senza farle toccare e ognuna di esse rappresentasse il terminale di un neurone. Le informazioni da un neurone a un altro vengono inviate attraverso l’assone che, quindi, è considerato la parte trasmittente; la parte ricevente del neurone è invece data dai dendriti. Tra le due parti c’è uno spazio detto spazio sinaptico. L’informazione lungo l’assone viaggia elettricamente, ma non potrebbe essere trasmessa in una sinapsi chimica al dendrite se non ci fosse un complesso meccanismo a fare da ponte. Questo meccanismo è rappresentato dai neurotrasmettitori che “trasportano” le informazioni da un neurone all’altro. 06. Descriva il sistema nervoso simpatico e parasimpatico: - Il sistema nervoso autonomo si divide in simpatico e parasimpatico. In generale possiamo dire che questi due sistemi si occupano costantemente e incessantemente di mantenere l’omeostasi dell’intero corpo. Ad esempio, mentre il sistema nervoso simpatico si occupa di aumentare il ritmo cardiaco, il parasimpatico si occupa di diminuirlo. Estremizzando didatticamente possiamo dire che se il cuore aumentasse il suo battito in totale assenza del sistema parasimpatico non potrebbe tornare al ritmo normale. Il sistema nervoso parasimpatico è costituito da neuroni che originano in parte nel bulbo e in parte nel midollo spinale; è formato soprattutto dal X paio di nervi cranici (il nervo vago) e dalle sue diramazioni. Il sistema nervoso simpatico è per lo più attivante e prepara il corpo alla fuga, all'attacco. Il ritmo cardiaco aumenta, le pupille si dilatano e la cute è sudata. I due sistemi agiscono su quasi tutti gli stessi organi, ma con risultati opposti. Lezione 004 01. L’area motoria primaria: - Può essere chiamata M1 o area 4 di Brodmann 02. Quale distrofia non coinvolge la muscolatura cardiaca? - Distrofia facio-scapolo-omerale 03. L'aumento eccessivo di intensità e ampiezza di uno o più riflessi: - Iperreflessia 04. La distrofia muscolare di Emery-Dreifuss: - È a trasmissione recessiva legata al cromosoma X, ha decorso rapido, con esordio 2-4 anni 05. Descriva una malformazione cerebrale del SNC affrontata: Le malformazioni del SNC riguardano anomalie morfologiche dello sviluppo embrionale e fetale del cervello. Le cause possono essere rintracciate tra fattori genetici, ambientali, infezioni, esposizione ai raggi x, assunzione di sostanze o alcuni tipi di farmaco, carenza di vitamine (acido folico). Le anomalie morfologiche sono le responsabili di aborti spontanei e/o morte nei primi due anni di vita. Un esempio di malformazione è l’idrocefalo in cui si ha: • Aumento smisurato e patologico di liquor (iperproduzione o mancato assorbimento, letteralmente “acqua nella testa”); • Deficit dello sviluppo psichico (disabilità intellettiva); • Trattamento esclusivamente chirurgico. 06. Descriva la malattia di Becker: - • Variante più lieve della distrofia muscolare di Duchenne; • A trasmissione recessiva legata al cromosoma X; • Età di esordio 5-10 anni; • Decorso lento, sopravvivenza fino all’età di 30-40 anni; • Difficoltà nella deambulazione. 02. La plasticità: - Nessuna delle alternative 03. La valutazione neuropsicologica in età evolutiva: cos'è, a cosa serve, limiti e potenzialità: - La valutazione neuropsicologica in età evolutiva fornisce un’analisi delle aree di maggiore abilità e di quelle maggiormente deficitarie, aiuta ad individuare problematiche relative allo sviluppo che possono avere origine neurologica o di altra natura, fornisce una panoramica del neurosviluppo del bambino, evidenziando ed aiutando a comprenderne il funzionamento cognitivo, comportamentale ed emotivo. I principali strumenti di indagine, attualmente utilizzati nella neuropsicologia dello sviluppo, per un’opportuna valutazione funzionale del bambino e per analizzare come l’anatomia e la funzionalità cerebrale si modifichino nel corso dello sviluppo sono: - Tecniche elettrofisiologiche; - Tecniche di neuroimmagine; - Tecniche di stimolazione cerebrale non invasive. Lezione 010 01. La validità ecologica: - È la difficoltà del paziente nella vita reale 02. Descriva a cosa ci si riferisce il termine "validità ecologica": - Per validità ecologica si intende la correlazione tra i risultati ottenuti in un contesto controllato e quelli ottenuti in ambiente naturale. Nell’ambito neuropsicologico, quindi, si intende la relazione tra le performance dei test e quelle nel mondo reale. La validità ecologica indica quanto i risultati ottenuti attraverso i test neuropsicologici possano prevedere il funzionamento in ambiente naturale, e sposa i concetti di verosimiglianza e veridicità. La verosimiglianza è il grado con cui le richieste di un test assomigliano a quelle in ambienti reali, mentre la validità è il grado in cui i test sono empiricamente correlati al funzionamento quotidiano. Lezione 012 01. È un riflesso arcaico: - Riflesso di piazzamento 02. L'indice Apgar valuta: - Frequenza cardiaca, tono muscolare, risposta al catetere naso-faringeo, colorito, respirazione 03. Un parto alla 39° settimana è considerato: - Parto a termine 04. Il riflesso di Babinski: - Nel bambino appena nato è positivo, poi si negativizza 05. Cosa sono i riflessi arcaici? - I riflessi neonatali, conosciuti anche come arcaici o primitivi, rappresentano risposte sensorimotorie elementari che ci indicano la maturazione del Sistema Nervoso Centrale nel bambino. Ne esistono moltissimi, ma non tutti rappresentano correlazione con un danno neurologico. I riflessi arcaici sono una serie di movimenti involontari, elementari, ripetitivi e stereotipati che permettono al neonato nei primi mesi di vita di sopravvivere e di rispondere prontamente alle sollecitazioni esterne. (I riflessi arcaici sono: IL RIFLESSO DI MORO (nel quale per stimolare il bambino si deve modificare bruscamente la posizione della testa rispetto al tronco), ILRIFLESSO DI PRENSIONE PALMARE (basta sfiorare la manina di un neonato affinché lui la stringa subito forte), LA MARCIA AUTOMATICA, I RIFLESSI DI SUZIONE E DEI PUNTI CARDINALI, IL RIFLESSO DI FUGA e IL RIFLESSO TONICO ASIMMETRICO DEL COLLO. Il più conosciuto è il riflesso di suzione. Questo riflesso è facilmente evocato avvicinando una tettarella o il dito alla bocca del neonato. quando la tettarella viene appoggiata ad uno degli angoli della bocca, questa si sposterà nel tentativo di afferrarla. Il loro significato è evidentemente collegato alla necessità di potersi nutrire da subito.) 06. Cosa rappresenta e come si calcola l'età gestazionale: - L’età gestazionale è il numero di settimane intercorse tra il primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale e il giorno del parto. Più precisamente, l'età gestazionale è la differenza di 14 giorni prima della data del concepimento e il giorno del parto. Il calcolo dell’età gestazionale viene definito: - Pretermine: a meno di 37 settimane; - A termine: tra 38 e 41 settimane; - Post-termine: a più di 42 settimane. Lezione 013 01. Intorno ai 8-10 mesi: - Il lattante inizierà a procedere con andatura quadrupedica 02. La forza muscolare si valuta: - Invitando il paziente a muovere una parte del corpo ponendo resistenza e a tenerla immobile se viene posta resistenza 03. Durante l'esame neurologico del bambino occorre valutare: - Riflessi profondi e superficiali 04. Durante l'esame neurologico del neonato occorre valutare: - L'indice APGAR 05. Salutare è un gesto: - Intransitivo con significato 06. Toccarsi l'orecchio destro con la mano opposta è: - Un gesto intransitivo senza significato 07. Intorno ai 10-12 mesi: - Il lattante inizierà a passare nella posizione eretta 08. Intorno ai 4-6 mesi: - Il lattante inizierà a strisciare 09. Intorno ai 2-4 mesi: - Il lattante inizierà a compiere rotolamenti prono-supino 10. Durante l'esame neurologico del lattante occorre valutare: - L’acquisizione di posizioni statiche e la circonferenza cranica 11. Cosa sono le disprassie evolutive? - Le disprassie evolutive sono condizioni cliniche rappresentate da movimenti goffi e impacciati che possono riguardare il movimento più fine -motricità fine- o quello più grossolano -grosso-motricità o motricità grossolana-. La motricità fine è riferita ad attività di manipolazione, grafiche, di costruzione, mentre la motricità grossolana è riferita ad attività come saltare, correre, calciare, lanciare. I risultati di questi test permettono di capire quanto il soggetto sia in grado di effettuare gesti transitivi e intransitivi simbolici, sia su richiesta che su imitazione e quanto in questa produzione/riproduzione il bambino sia fluido. 12. Esame neurologico del lattante: - Così come per il neonato, si parte sempre da un’accurata raccolta anamnestica, per andare poi ad osservare la collaborazione del lattante e della figura di riferimento. La maggior parte dei riflessi arcaici subiscono un processo di regressione. Si inizia ad osservare l’acquisizione di abilità statico-posturali e parallelamente il lattante acquisisce anche importanti abilità dinamiche. Si osserva come evolvono motricità fine, prensione palmare e i primi movimenti che ci indicano una spinta alla relazione, dunque il lattante inizia a compiere movimenti attivi volti ad afferrare l’oggetto, movimenti che andranno via via a perfezionandosi. Durante lo sviluppo l’encefalo aumenta le sue dimensioni, di conseguenza anche la scatola cranica. Nel primo anno di vita si assiste al massimo incremento della circonferenza del cranio, che sarà soggetta a misurazione per verificare che tutto proceda secondo i parametri standard. (Così come per il neonato, si parte sempre da un’accurata raccolta anamnestica, per andare poi ad osservare la collaborazione del lattante e della figura di riferimento. La maggior parte dei riflessi arcaici subiscono un processo di regressione. Si iniziano ad osservare l’acquisizione di abilità statico-posturali: - 2-3 mesi: il lattante riuscirà a controllare il capo; - 6-7 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione seduta; - 8-10 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione quadrupedica; - 10-12 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione eretta. Parallelamente alle abilità statico-posturali il lattante acquisisce importanti abilità dinamiche: - 2-4 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti prono-supino; - 3-5 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti supino- prono; - 4-6 mesi: il lattante inizierà a strisciare; - 7-9 mesi: il lattante inizierà a passare nella posizione seduta; - 8-10 mesi: il lattante inizierà a procedere con andatura quadrupedica; - 10-12 mesi: il lattante inizierà a passare nella posizione eretta; - 12-15 mesi: il lattante inizierà a deambulare autonomamente. Si osserva come evolvono motricità fine, prensione palmare e i primi movimenti che ci indicano una spinta alla relazione, dunque il lattante inizia a compiere movimenti attivi volti ad afferrare l’oggetto, movimenti che andranno via via a perfezionandosi. Durante lo sviluppo l’encefalo aumenta le sue dimensioni, di conseguenza anche la scatola cranica. Nel primo anno di vita si assiste al massimo incremento della circonferenza del cranio, che sarà soggetta a misurazione per verificare che tutto proceda secondo i parametri standard. Esistono anomalie in cui per esempio la circonferenza del cranio è inferiore al 5° percentile, si parla di microcefalia, o sopra il 95° percentile, si parla di macrocefalia.) Lezione 014 01. Aspetti sociali del gioco a 4 anni: - Gioco cooperativo 02. Le fasi dell'esame psichico: - Colloquio, osservazione, strumenti valutativi 03. Aspetti cognitivi del gioco a 18 mesi: - Gioco di finzione 04. Aspetti cognitivi del gioco a 9 mesi: - Gioco basato su rapporti causa-effetto 05. Il disegno della figura umana: - Verrà chiesto al bambino di disegnare due personaggi, dopo che ha disegnato il primo si chiede di disegnare il secondo di sesso opposto. Vengono osservate le parti rappresentate (in che ordine, con che proporzioni, dimensioni) e quelle omesse. Il primo abbozzo di figura umana è l’uomo girino rappresentato da un cerchio al quale vengono via via attaccate dei segmenti a rappresentare braccia e gambe. Inizieranno poi a comparire sempre più dettagli: naso, bocca, occhi, orecchie, capelli; inizierà a comparire il tronco e dettagli relativi al vestiario. (Il disegno è uno strumento di valutazione che ci offre importanti informazioni sull’evoluzione del bambino. È uno strumento facilmente utilizzabile, senza particolari dispendi economici, può essere somministrato su richiesta o osservato nell’esecuzione libera. Può fungere da strumento di livello o da strumento proiettivo.) - Viene fatta tra la seconda e la terza elementare per la disgrafia 02. I Disturbi specifici dell’Apprendimento: - Dislessia, Disgrafia, Discalculia 03. La Discalculia si manifesta con: - Difficoltà nella risoluzione di problemi 04. La diagnosi dei DSA: - Nessuna delle alternative 05. Che tipi di intervento vengono proposti per i DSA? - I DSA sono regolamentati dalla legge n° 170 del 2010, la quale tutela il diritto di bambini e ragazzi allo studio e affida alla scuola la responsabilità e l’opportunità di utilizzare metodologie per favorire tutti gli studenti sulla base delle loro singole differenze e del proprio potenziale. Tale impegno si concretizza tramite la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) all’interno del quale, per ogni materia, devono essere evidenziati: - strategie e metodologie didattiche; - strumenti compensativi (es. uso di mappe concettuali, formulari, libri digitali, sintesi vocale ecc.); - strumenti dispensativi (es. evitare lettura ad alta voce e la scrittura in corsivo, sostenere interrogazioni programmate in forma orale ecc.); - modalità di verifica; - criteri di valutazione. (La gestione dei DSA necessita di una presa in carico integrata utilizzando metodi e strategie per favorire l’apprendimento e migliorare le capacità organizzative. Oltre al contesto scolastico è spesso importante svolgere incontri psico-educativi con i genitori, supportare il ragazzo nello studio quotidiano (esistono della figura deputate chiamate Tutor degli Apprendimenti), e livello emotivo con l’obiettivo di dare significato alla diagnosi e poter essere consapevoli dei propri limiti ma soprattutto delle proprie risorse e punti di forza.) 06. Descriva la discalculia dopo averla collocata nel corretto disturbo: - La discalculia è il disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo: caratterizzato dalla difficoltà a manipolare e operare con i numeri. Di seguito alcuni esempi: • difficoltà nella scrittura di numeri e nel riconoscere i simboli matematici; • cambi di decina e/o omissioni di numeri; • difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e nel recupero dei risultati nei calcoli rapidi; • non recupero delle procedure (es. calcoli incolonna, espressioni ecc.); • mancata gestione dello spazio (es. difficoltà di incolonnamento nelle operazioni); • difficoltà nella risoluzione di problemi (le abilità logiche sono mantenute), nel calcolo algebrico e nella geometria. Lezione 020 01. Il bilinguismo: - Può avere pro e contro 02. Il bilinguismo rientra nei disturbi del linguaggio? Argomentare la risposta: - Il bilinguismo può svolgere un ruolo importante nell'inclusione scolastica, offrendo ai bambini e ai giovani la possibilità di acquisire competenze linguistiche e culturali che li aiuteranno a svilupparsi in una società sempre più multiculturale. Il bilinguismo degli alunni rappresenta però anche una sfida che porta con sé alcune problematiche, primi fra tutti alcuni problemi di incomprensione tra alunno ed insegnante. Uno dei fattori che può influire sulle prestazioni scolastiche dei bambini bilingue è la quantità e la qualità dell'esposizione alle lingue. Infatti, i bambini che parlano due lingue a casa e che vengono esposti a entrambe le lingue in modo equilibrato tendono a sviluppare competenze linguistiche superiori rispetto ai loro coetanei monolingue. Tuttavia, se l'esposizione a una delle lingue è limitata o di scarsa qualità, il bambino potrebbe avere difficoltà a sviluppare abilità linguistiche adeguate. Lezione 021 01. L’area di Wernicke: - Ha un ruolo fondamentale nella comprensione del linguaggio 02. Sono componenti formali linguistiche: - La fonetica, la semantica, la sintattica 03. Sono componenti funzionali del linguaggio: - La pragmatica, la dialogica, la discorsiva 04. Caratteristiche dell'afasia di conduzione: - È preservata la produzione verbale, non la ripetizione 05. Caratteristiche dell'afasia transcorticale motoria: - Produzione non fluente, ripetizione buona 06. Il sistema dorsale del linguaggio: - Si occupa dell’esecuzione verbale 07. Il sistema ventrale del linguaggio: - È responsabile dell’elaborazione semantica 08. L’area di Broca: - È localizzata nel piede della terza circonvoluzione frontale situata nell’ emisfero cerebrale dominante 09. Descriva l'area di Wenicke: - L’area di Wernicke è situata nella confluenza delle aree associative temporale, parietale e occipitale; ha un ruolo fondamentale nella comprensione del linguaggio, sia scritto sia parlato, nella gestione della semantica del linguaggio e nella pianificazione del discorso. Lezione 023 01. I tic possono essere: - Motori o vocali 02. Rappresenta un esempio di tic motorio: - Movimenti del collo 03. La Sindrome di Tourette: - È un disturbo neurologico caratterizzato da tic 04. Nel disturbo da Tic: - Nessuna delle alternative 05. Descriva il disturbo persistente da tic motori o vocali: - Sono presenti tic motori o vocali, singoli o multipli, durante la malattia ma non sia tic motori che vocali (sono presenti solo tic motori o tic vocali). L’esordio deve avvenire prima dei 18 anni di età e i tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza ma sono persistiti per più di un anno dall’esordio del primo tic. È pertanto importante specificare se il disturbo si presenta con ‘solo tic motori’ o solo ‘tic vocali’; non devono essere soddisfatti i criteri per la sindrome di Tourette. 06. Descriva il disturbo transitorio da tic: - Sono presenti tic motori e/o vocali singoli o multipli. Anche in questo caso l’esordio deve avvenire prima dei 18 anni di età e i tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza ma sono persistiti per più di un anno dall’esordio del primo tic. Non devono essere soddisfatti i criteri per il disturbo persistente cronico da tic motori o vocali e per la sindrome di Tourette. Lezione 024 01. La diagnosi di "disturbo dello spettro autistico" viene effettuata: - Sulla base degli aspetti comportamentali, non in base alle cause 02. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzato da: - Elevati livelli di attività, Impulsività, impossibilità a fissare l'attenzione 03. La diagnosi di deficit di attenzione e iperattività: - È sostanzialmente clinica 04. La dislessia: - È un DSA con compromissione dell'accuratezza della lettura 05. Le cause dei disturbi specifici dell'apprendimento: - Includono verosimilmente componenti genetiche e acquisite 06. Che cosa è il disturbo di Asperger? - La sindrome di Asperger è considerata come una forma di autismo più lieve e si manifesta più frequente nei maschi con un rapporto di 9:1. I bambini con questo tipo di disturbo si comportano in modo ripetitivo, schematico e si relazionano poco con gli altri coetanei poiché hanno ridotte capacità comunicative e di socializzazione, proprio come i bambini autistici. Diversamente dall’autismo, però, un bambino con la sindrome di Asperger riesce a esprimere chiaramente sentimenti di affetto e di attaccamento nei confronti dei propri familiari, ha un’intelligenza e un linguaggio nella norma e i suoi sintomi non peggiorano col passare degli anni. (La sindrome di Asperger è un disturbo dello sviluppo che influenza le capacità comunicative e di socializzazione dell'individuo che ne soffre, rendendolo apparentemente privo di interesse verso gli altri, indifferente ai rapporti sociali e spesso eccessivamente preoccupato per alcune questioni specifiche (come ad esempio per gli orari). La sindrome di Asperger rientra nel quadro dei cosiddetti disturbi dello spettro autistico, quadro di condizioni a cui appartiene anche l'autismo.) Lezione 025 01. L'anoressia può presentarsi: - Tutte le alternative 02. Per il trattamento dell'anoressia: - È importante realizzare un Progetto Terapeutico Personalizzato 03. Per il trattamento dell'anoressia: - Nessuna delle alternative 04. La bulimia può presentarsi: - Con la sensazione di non riuscire a controllare la quantità di cibo ingerito 05. La bulimia può presentarsi: - Ingerendo una grande quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe - Depressione maggiore 02. Nel disturbo bipolare di tipo I possono presentarsi alterazioni neurotrasmettitoriali? - Sì 03. Sintomi e trattamento della depressione maggiore: - La depressione maggiore è un disturbo mentale comune e debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si manifesta attraverso una combinazione di sintomi emotivi, comportamentali e fisici che possono interferire significativamente con la vita quotidiana. Tali sintomi includono tristezza persistente, perdita di interesse per attività che una volta erano piacevoli, mancanza di energia, difficoltà a concentrarsi, insonnia o sonnolenza eccessiva, cambiamenti di peso, pensieri suicidi e sentimenti di inutilità o colpa. Questi sintomi possono durare settimane o mesi e possono essere così intensi da rendere difficile la partecipazione alle normali attività. Più nello specifico, secondo il DSM-V la depressione maggiore è caratterizzata da 5 o più dei seguenti sintomi contemporaneamente presenti per almeno 2 settimane. Almeno uno dei sintomi è: 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere. Il trattamento della depressione maggiore di solito comporta una combinazione di farmaci, come gli antidepressivi, e la psicoterapia che può aiutare le persone a comprendere e gestire i loro pensieri, sentimenti e comportamenti, a sviluppare abilità di coping e a migliorare le loro relazioni interpersonali. (È importante che le persone con depressione maggiore ricevano un trattamento adeguato e tempestivo poiché questo disturbo può interferire significativamente con la qualità della vita e aumentare il rischio di comportamenti a rischio, traumi e suicidio. Inoltre, la depressione maggiore è una malattia trattabile e molte persone che ricevono trattamento recuperano completamente o migliorano significativamente.) Lezione 030 01. Il disturbo antisociale di personalità fa parte del: - Cluster B 02. Il disturbo dirompente del comportamento fa parte del: - Nessuna delle alternative 03. Il disturbo di personalità schizotipica fa parte del: - Cluster A 04. Il disturbo istrionico di personalità fa parte del: - Cluster B 05. Descriva i disturbi di personalità del cluster B: - I disturbi di personalità sono un gruppo di disturbi mentali che influiscono sul modo in cui una persona pensa, sente e si comporta in modo persistente e duraturo. Questi disturbi possono causare problemi significativi nella vita quotidiana, compresi problemi relazionali, instabilità emotiva e impulsività. Il Cluster B è caratterizzato da egocentrismo, una forte emotività che porta a comportamenti drammatici, e scarsa empatia: • Disturbo Borderline di Personalità (BPD); • Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD); • Disturbo Istrionico di Personalità; • Disturbo Antisociale di Personalità. Lezione 031 01. I deliri di persecuzione sono: - Disturbi dell'ideazione 02. Le allucinazioni visive rientrano tra: - Nessuna delle alternative 03. Eziologia della schizofrenia: - La schizofrenia è causata da una combinazione di fattori genetici, ambientali e biologici. I ricercatori stanno ancora cercando di comprendere appieno le cause precise della malattia, ma è stato dimostrato che i fattori ambientali come lo stress, le infezioni o l'uso di droghe possono contribuire a peggiorare i sintomi. (I filoni di ricerca principali sono: • Ipotesi genetiche: secondo i ricercatori vari geni potrebbero portare alla malattia. • Ipotesi biochimiche e neurotrasmettitoriali: tali ipotesi eziologiche si sono concentrate soprattutto sul ruolo della dopamina, in quanto gli studi post-mortem su pazienti schizofrenici hanno spesso rivelato alti livelli di dopamina in alcune aree cerebrali a discapito di altre. • Ipotesi della vulnerabilità allo stress: una teoria psicologica largamente accettata è che la schizofrenia sia causata da una combinazione di fattori di vulnerabilità e stress. • Ipotesi psicogenetiche: dopo Freud, molti autori hanno provato a dare una spiegazione psicologica e familiare della schizofrenia suggerendo che la malattia possa essere causata da fattori psicologici e ambientali, come stress, traumi infantili, relazioni familiari disfunzionali e problemi di comunicazione interpersonale.) Lezione 032 01. Nel sonnambulismo: - Il bambino, di solito, si mette seduto sul letto, gesticola. Più raramente si alza e cammina e compie gesti complessi 02. Nella schizofrenia la prognosi: - È peggiore nelle forme molto precoci 03. Tra le cause della schizofrenia: - Vi possono essere fattori ereditari 04. La Very Early Onset Schizophrenia insorge: - Prima dei 13 anni 05. Nella bulimia: - Il peso può essere nella norma 06. L'ansia: - Tutte le risposte sono corrette 07. Che cosa è la schizofrenia? - La schizofrenia è una malattia mentale grave, cronica, che colpisce la capacità delle persone di pensare, sentire e comportarsi in modo coerente. La schizofrenia viene spesso descritta come una "frattura" della personalità, poiché la persona colpita mostra una distorsione della percezione della realtà, pensieri disorganizzati e comportamenti bizzarri. (Eugen Bleuler per primo definì questa psicopatologia “schizofrenia” con significato di “mente divisa”, dunque per descrivere tutti quelle condizioni caratterizzate da deficit coordinativi nelle funzioni psichiche, di personalità, intellettive e della sfera emotiva. Solitamente questa patologia insorge tra i 18 e i 25 anni per i maschi e qualche anno più tardi per le femmine, ma sono conosciute sia forme ad insorgenza precoce (EOS ovvero Early onset schizophrenia) con esordio prima dei 18 anni, sia forme ad insorgenza precocissima con esordio prima dei 13 anni (VEOS, Very early onset schizophrenia). La differenza tra queste varie forme riguarda esclusivamente l’età d’esordio in quanto condividono sia la “natura” che le problematiche eziopatogenetiche della malattia. La schizofrenia è caratterizzata da disturbi psicotici incostanti ma con un andamento cronico, quali: deliri, allucinazioni, catatonia, e disorganizzazione delle idee. Il sistema dopaminergico può portare picchi o deficit di dopamina che ne conseguono alterazioni e deterioramento della personalità caratterizzati da iperattività, impulsività e pensieri suicidi.) Lezione 033 01. La disabilità intellettiva è: - Deficit del funzionamento intellettivo e adattivo in diversi contesti 02. Un QI di 63 è da considerarsi: - Estremamente basso 03. Un QI di 94 è da considerarsi: - Nessuna delle alternative 04. Un QI di 90 è da considerarsi: - Nella media 05. Cos'è l'intelligenza? - L’intelligenza è un costrutto complesso, difficilmente spiegabile in una unica definizione; in linea generale può essere descritta come una facoltà mentale che comprende il pensiero astratto, la comprensione di idee complesse e consente di elaborare concetti e apprendere dati dell'esperienza per poter risolvere in modo efficace svariati problemi e mettere in atto comportamenti adeguati al contesto; è inoltre influenzata dalla motivazione e dall’affettività. 06. Come e quando avviene la diagnosi della disabilità intellettiva? - La diagnosi può avvenire in epoca perinatale tramite test prenatali (es. ecografia, amniocentesi ecc.) o attraverso un’indagine genetica; successivamente è possibile effettuare esami strumentali di imaging del sistema nervoso centrale e/o valutare lo sviluppo mentale e il quoziente intellettivo. A tal riguardo, oltre ad una valutazione clinica accurata da parte del neuropsichiatra, al fine di valutare il QI vengono somministrati strumenti standardizzati, rispettivamente la WISC-IV (Wechsler Intelligent Scale for Children) per i bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 anni e i 16 anni e 11 mesi e 30 giorni, e la WAIS-IV (Wechsler Adult Intelligent Scale) per i ragazzi dai 16 anni 11 mesi e 30 giorni fino ai 69. Lezione 034 01. Quale delle seguenti affermazioni è vera: - Il lavoro con studente gifted con ADHD richiede la predisposizione di un programma attento a tutti gli aspetti (bisogni intellettivi, fisici, sociale, emotivi e creativi) 02. I plusdotati sono bambini: - Sono da distinguere dai bambini brillanti 03. Con il termine doppia eccezionalità ci si riferisce a: - Bambini che presentano abilità e difficoltà 04. Con il termine doppia eccezionalità ci si riferisce a: - Nessuna delle alternative 05. Cosa si intende per doppia eccezionalità? - Con questo termine ci riferiamo a quei bambini che da una parte presentano elevate abilità, in particolari aree, dall’altra difficoltà che possono riguardare la sfera emotiva, sociale, comportamentali e di natura accademica. Questi bambini presentano profili complessi che necessitano di approcci educativi non tradizionali. È evidente la difficoltà di doppia diagnosi, dunque la difficoltà di identificare doni e talenti, - L’operatore sanitario svolge una complessa relazione di aiuto, non esente da un forte impatto emotivo. A tal proposito, nel lungo periodo e senza adeguato supporto, è possibile che i professionisti della salute vadano incontro al cosiddetto burn out sindrome. Tale espressione, venne coniata negli Stati Uniti negli anni ’70, e si riferiva a una risposta psico-fisiologica nei confronti di una attività lavorativa capace di causare stress cronico. Il soggetto ha l’impressione di aver ‘bruciato’ tutte le energie (di qui il termine inglese “burnout”), per far fronte al lavoro; tale condizione è percepita come immodificabile e ne consegue un senso di impotenza oltre che sostanziali conseguenze per gli utenti e per l’organizzazione stessa. (Uno degli autori che maggiormente se ne occupò fu Maslach individuando diverse dimensioni del burnout: esaurimento emozionale, spersonalizzazione (SENSO DI COLPA), ridotta realizzazione personale. Questo dipende dalle caratteristiche del lavoro e da quelle personali. Nel testo della Di Blasio viene riportata la metafora della teiera descritta da un assistente sociale. Si paragona ad una teiera sul fuoco con l’acqua che bolle, l’acqua che bolle è il lavoro sodo e stressante: “dopo molti anni l’acqua era evaporata, tuttavia io ero ancora sul fornello: una teiera bruciata che rischia di spaccarsi”.) Lezione 040 01. Che cosa è la disabilità intellettiva? - La disabilità intellettiva implica un lento sviluppo intellettuale con un funzionamento intellettivo al di sotto della media che si verifica quando il quoziente intellettivo, ossia la scala di valutazione dell’intelligenza, è inferiore a 70. Questa disabilità comporta limitazioni del funzionamento intellettivo, comportamento immaturo, e limitate capacità di prendersi cura di sé stessi, condizioni che in combinazione sono abbastanza gravi da richiedere un certo livello di supporto. In sintesi, include limitazioni del funzionamento adattivo, del comportamento adattivo e sociale e deve esordire prima dei 18 anni. (La disabilità intellettiva, o disturbo dello sviluppo intellettivo, è un disturbo con esordio durante il periodo dello sviluppo; secondo il DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) è caratterizzato da deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo, negli ambiti concettuali, sociali e pratici.) Lezione 041 01. Le fiabe narrano: - Tradizioni e cultura 02. Rodari nel proporre "Che cosa succederebbe se": - Lancia un'ipotesi per costruire una narrazione 03. Rodari propone: - Il sasso nello stagno 04. Come scegliere la fiaba da leggere? - Non è semplice scegliere quella giusta, o forse non esiste la fiaba “giusta”, ma vediamo come si può scegliere. Innanzitutto il narratore deve averla già letta, deve conoscerla, e deve essere in linea col suo gusto, deve essere parte di un terreno che ha già esplorato: immaginate di essere su un sentiero sconosciuto, senza coordinate, potrete condurre qualcuno? Se invece siete su un sentiero che avete già percorso, di cui possedete alcune coordinate, allora sarà più facile coordinare su un terreno conosciuto. (Una volta accertati del nostro contesto, di quello culturale in cui ci troviamo a narrare e di come questi siano in linea, andremo a porre attenzione sul tema. Deve trattarsi di un tema del quale noi per primi riusciamo a parlare, poi il bambino, per esempio la classica strega: sarà pronto quel bimbo a sentirla nominare? Saremo pronti noi a fargliela sentire nominata?) Lezione 042 01. Nella narrazione per Propp all'equilibrio iniziale segue: - Una complicazione 02. Sono due delle funzioni di Propp: - Smascheramento e matrimonio 03. Ottenimento: - È una delle funzioni di Propp 04. Le funzioni di Propp sono: - 31 05. Descriva le differenze tra fiaba e favola: - La differenza tra fiaba e favola sta nel fatto che la seconda ha un risvolto morale, infatti si dice “morale della favola”. Pertanto, le favole, hanno un valore educativo e moralizzante, non necessariamente nel senso negativo del termine. Ad esempio, Biancaneve è considerata una fiaba e, infatti, non ha morale; ha origini popolari antichissime e, come tutte le fiabe, può risalire a tempi antichissimi. Inoltre, ha solitamente un lieto fine. Lo schema della fiaba è: • Situazione iniziale; • Complicazione; • Sviluppo della vicenda; • Finale. Una favola, invece, ad esempio, è quella di Cappuccetto rosso che si chiude, infatti, con una morale: le bambine non devono prestare ascolto agli sconosciuti. Lezione 043 01. La lettura a voce alta: - È consigliata fin dai primi mesi di gravidanza 02. La lettura a voce alta: - Migliora la comprensione del testo 03. Perché è importante la lettura a voce alta? - La lettura a voce alta ha numerosi vantaggi, tra cui: • Migliore comprensione del testo; • Migliore le competenze di letto-scrittura; • Miglioramento competenze linguistiche; • Esposizione a vocaboli complessi e ancora sconosciuti che assumono significato all’interno della narrazione; • Competenze attentive; • Favorisce l’apprendimento; • Favorisce l’alfabetizzazione; • Favorisce l’interazione con l’altro; • Favorisce competenze socio-relazionali; • Sviluppo dell’empatia; • Riconoscimento delle emozioni; • Effetti positivi sull’autoregolazione. La lettura a voce alta è un dialogo tra chi legge e chi ascolta. È stato per altro dimostrato che fin dai primi mesi di vita intrauterina la lettura ad alta voce fatta al feto ha un ruolo importante; infatti, stimola l’attività cerebrale e potenzia il legame mamma-bambino. Alcuni studi hanno dimostrato che la lettura prenatale e dei primi anni di vita del bambino possono favorire attaccamenti sicuri. Lezione 044 01. Il gioco: - Attiva molti piani tra cui quello sociale ed emotivo 02. I 5 sensi: - Vengono utilizzati per giocare ed apprendere meglio 03. I parametri con cui Bettelheim descrive il gioco sono: - 8 04. È un parametro con cui Bettelheim descrive il gioco: - Incertezza 05. Cosa aiuta l'adattamento sociale del bambino? - Il gioco 06. Il gioco: - Aiuta a cooperare 07. Descriva gli aspetti sociali e cognitivi del gioco per un bambino di 4 anni. Riporti un esempio: - Per un bambino di 4 anni fa parte degli aspetti cognitivi il gioco narrativo, mentre fa parte degli aspetti sociali il gioco cooperativo. Nei giochi collaborativi sarà necessario fare azioni tutti assieme (cooperazione), rispettando regole imposte dagli adulti (e dalla società) e seguendo turni che consentono di portare a termine il gioco. Il bambino si diverte disegnando, usando vari materiali, guardando le immagini dei libri e ascoltando storie e racconti sempre più complessi. (Il gioco cooperativo si caratterizza per la collaborazione tra i bambini che condividono lo stesso obiettivo del gioco, giocando insieme per raggiungerlo. Nei giochi cooperativi nessuno vince, nessuno perde e nessuno viene escluso. I partecipanti del gruppo, insieme o divisi a coppie, squadre o piccoli gruppi, non giocano uno contro l'altro ma sfidano sé stessi, i limiti della loro creatività e fantasia, per raggiungere un obiettivo comune. Il gioco narrativo è un gioco collettivo o, molto raramente individuale, finalizzato all’invenzione di testi poetici, racconti o brevi recitazioni; spesso costituisce un’opportunità, un contenitore per molteplici realtà e proiezioni fantastiche, in cui ogni partecipante al gioco può conquistare abilità e conoscenze, superare paure, affrontare avversità, trovare soluzioni, scoprire qualcosa di sé.) Lezione 045 01. Computer e software didattici sono da consigliare: - Nessuna delle alternative 02. Materiali creativi come acquarelli e plastilina sono da consigliare: - Nella fascia 4-5 anni 03. Giochi morbidi, leggeri e con la punta arrotondata sono da consigliare: - Nella fascia 0-3 mesi Lezione 046 01. M.A.G.I.A è: - L'acronimo di movimento, arte, gioco, immagine, amore 02. M.A.G.I.A è: - Un modello 03. Una fase della seduta psicomotoria: - Rituale iniziale 04. M.A.G.I.A è: - Nessuna delle alternative 05. Bernard Aucouturier: - Propone il Metodo Aucouturier 06. In sala psicomotoria si utilizza prevalentemente: - La comunicazione non verbale e tonico-emozionale
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