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Paniere completo di Linguistica Italiana (prof. Giola) | eCampus, Panieri di Geometria II

Domande e risposte del paniere di Linguistica italiana del prof. Giola per il cdl in Letteratura, Musica e Spettacolo dell'Università eCampus

Tipologia: Panieri

2020/2021

Caricato il 23/02/2021

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Scarica Paniere completo di Linguistica Italiana (prof. Giola) | eCampus e più Panieri in PDF di Geometria II solo su Docsity! Set Domande LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 5/98 Lezione 002 01.   Che l’italiano sia la lingua ufficiale d’Italia:  è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano  è detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482  è detto espressamente nella Costituzione  è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482 02.   La variazione diafasica:  indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio  indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo  indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto  indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall’appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali 03.   La ‘Slavia veneta’ è:  una regione di lingua slovena in Veneto  una regione della ex-Iugoslavia in cui si parlava veneto                                                       una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine)  una regione della Slovenia dove si parla veneto                                                                 04.   La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze:  i dialetti italiani  albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese  sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese  albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese 05.   Una «varietà» di lingua è individuata:  dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici  dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno  dalla presenza di specifici tratti linguistici  dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l’area geografica e la classe sociale del parlante 06.   Quanti e quali sono gli assi di variazione in linguistica? 07.   Che cosa si intende per parlanti «bilingui» in Italia? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 8/98 Lezione 005 01.   Nel Principato di Monaco – indipendentemente dalla lingua nazionale – che lingua parla la maggioranza della popolazione autoctona?  il monegasco (varietà ligure occidentale)   il francese  il piemontese  l'italiano 02.   Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali?  la perdita dell’opposizione di lunghezza consonantica   la presenza di una doppia serie di pronomi soggetto  l’indebolimento delle consonanti occlusive   la presenza di vocali anteriori arrorondate 03.   Lungo una linea immaginaria che congiunge Massa a Senigallia:  dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a est e con i dialetti centro-meridionali a ovest  i dialetti settentrionali si incontrano con il toscano a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est   il toscano si incontra con i dialetti settentrionali a ovest e con i dialetti centro-meridionali a est   i dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali 04.   In Italia, è possibile individuare:  tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali   tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi  tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali  quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari 05.   Per isole linguistiche ‘altoitaliane’ (o ‘gallo-italiche’) si intendono:  delle aree di alcune regioni meridionali (Sicilia, Basilicata e Campania) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale  delle aree dell’Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico  delle aree delle isole (Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale  delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlavano varietà di tipo toscano 06.   Come sono classificati i dialetti italiani? 07.   Quali sono le caratteristiche principali dei dialetti centro-meridionali? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 9/98 Lezione 006 01.   Come si chiama il ramo della linguistica che si occupa specificamente della variazione interna della lingua in relazione alla categoria sociale del parlante?  dialettologia  linguistica diastratica  psicolinguistica  sociolinguistica 02.   Una «varietà di lingua»:  è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali  è un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali linguistici  è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità   è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi 03.   All’interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza:  di una varietà alta, maggiormente dotata di prestigio, e di una varietà bassa, meno prestigiosa  di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie  di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media  di una varietà alta, maggiormente stigmatizzata, e di una varietà bassa, meno stigmatizzata 04.   Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono:  il reddito e la professione  il reddito e la classe di età  il reddito, la professione e il sesso  il reddito, la professione, il grado di istruzione 05.   Quali sono gli ambiti di competenza della sociolinguistica? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 10/98 Lezione 007 01.   All’interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa è generalmente:  l’italiano regionale  l'italiano giovanile  il dialetto  l'italiano popolare 02.   L’italiano «colto»:  è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite  è l’italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio  coincide sostanzialmente con la norma cosiddetta «standard»  è caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati 03.   Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare?  uso di «lui» con funzione di soggetto  uso di malapropismi  errori di ortografia  periodo ipotetico col doppio condizionale 04.   Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare?  utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto  lessico ricercato  sintassi complessa e corretta nelle concordanze  uso del «che» polivalente 05.   Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo:  sia diastratico sia diacronico   diastratico  sia diastratico sia diafasico  diafasico 06.   Quali sono le caratteristiche principali dell’ italiano «giovanile»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 13/98 Lezione 010 01.   La consonanti sonore sono:  foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l’attivazione della vibrazione laringea  foni che risultano dall’attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore  foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun’altra fonte di rumore  foni che prevedono l’attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, e anche l’attivazione della vibrazione laringea 02.   Le consonanti possono essere classificate:  sia per luogo sia per modo di articolazione  solo per luogo di articolazione  solo per modo di articolazione  né per luogo né per modo di articolazione 03.   La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha:  né nel sistema grafematico italiano, né nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA)   nel sistema grafematico italiano  nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA)  sia nel sistema grafematico italiano, sia nell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA)  04.   Le consonanti /p b/ sono:  occlusive bilabiali  occlusive bilabiali sorde  occlusive bilabiali sonore  occlusive labiodentali 05.   Le vocali /ɔ/ /o/ e /u/ sono:  centrali e arrotondate  anteriori e arrotondate  posteriori e non arrotondate  posteriori e arrotondate  06.   Come di chiama la minima unità grafica di un sistema alfabetico?  morfema  grafema  fonema  fono 07.   Che cosa si intende per fono e per grafema e quali sono le loro relazioni? 08.   Come sono le possibili classificazioni delle vocali? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 14/98 Lezione 011 01.   In italiano, la lunghezza vocalica:  non è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico  è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico  è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico  non è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico 02.   La fonetica di occupa:  né del significato né del significante  sia del significato sia del significante  del significante  del significato 03.   Segmenti dotati di carattere distitintivo sono detti:  fonemi  consonanti  grafemi  foni 04.   In una coppia minima (es. «cero» e «pero»), le due parole sono differenziate da un:  lessema  fonema  morfema  fono 05.   In italiano, se il fonema che forma la coda di una sillaba è uguale a quello che costituisce l’onset della sillaba seguente:  la coda può essere occupata da qualunque tipo di consonante  la coda può essere occupata solo da liquide o approssimanti  la coda può essere occupata solo da sonoranti  la coda può essere occupata solo da /n r l/ 06.   La sillaba tonica priva di coda, come può essere altrimenti definita?  sillaba senza attacco  chiusa o impedita  aperta o libera  onset 07.   Che cosa si intende per sillaba e quali sono le sue caratteristiche in linguistica? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:05 - 15/98 Lezione 012 01.   Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione?  epitesi epentesi e prostesi  apocope e sincope  aferesi e apocope  aferesi apocope e sincope 02.   La metafonesi è un caso di:  assimilazione perseverativa (o progressiva)   dissimilazione perseverativa (o progressiva)   assimilazione anticipatoria (o regressiva)   dissimilazione anticipatoria (o regressiva)  03.   Il fenomeno della «degeminazione» (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di:  coalescenza (o fusione)   rafforzamento  metatesi  indebolimento (o lenizione)  04.   L’inserzione di [i] nel sintagma «per iscritto» è un caso di:  epitesi  prostesi  aferesi  epentesi 05.   Il fenomeno della «gorgia toscana» è un fenomeno di:  coalescenza (o fusione)   metatesi  rafforzamento  indebolimento (o lenizione) 06.   Che cosa sono i fenomeni di inserzione e cancellazione? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 18/98 Lezione 015 01.   Nel caso della parola «caposquadra», che tipo si processo morfologico si verifica?  derivazione  composizione  flessione  prefissazione 02.   L’alternanza radicale tra «siedo» e «sediamo» è un caso di:  arizotonia  monottongamento  rizotonia  allomorfia 03.   La derivazione è il processo morfologico che:  prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un suffisso a un morfema lessicale  produce parole nuove a partire da due parole autonome preesistenti  aggiunge alla parola di base informazioni relative alle categorie flessive  prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso a un morfema lessicale  04.   Il morfema si definisce come:  la più piccola unità linguistica   la più piccola unità lessicale dotata di significato  la più piccola unità linguistica non dotata di significato  la più piccola unità linguistica dotata di significato 05.   Che cosa si intende per «morfema»? 06.   In morfologia, che cosa si intende per «allomorfo»? 07.   Quali sono le caratteristiche del processo di «flessione»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 19/98 Lezione 016 01.   In italiano:  come in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi  come in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri  diversamente che in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri  diversamente che in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi 02.   Le categorie lessicali sono:  Nomi, aggettivi e verbi  Nomi, aggettivi, verbi e preposizioni  Nomi, articoli, aggettivi e verbi  Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi 03.   Le parole complesse si suddividono in:  derivazionali e flessive  lessicali e grammaticali  temi e radici  derivate e composte 04.   Nella parola «canino», i morfemi «can-» e «-in-» hanno:  entrambi significato grammaticale  il primo significato grammaticale e il secondo significato lessicale  entrambi significato lessicale  il primo significato lessicale e il secondo significato grammaticale  Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 20/98 Lezione 017 01.   Come può essere definito il verbo «impastare»?  derivato  parasintetico  composto  alterato 02.   In italiano, i prefissi:  sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi  esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali  non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi  esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi 03.   Il suffisso «-oso»:  si aggiunge a Nomi e forma Aggettivi  si aggiunge a Nomi e forma Verbi  si aggiunge ad Aggettivi e forma Nomi  si aggiunge a Verbi e forma Aggettivi 04.   Si chiama «conversione» la formazione di parole derivate, ottenuta:  senza aggiunta di suffisso derivazionale  mediante l’aggiunta sia di prefissi che di suffissi  mediante composizione  mediante l’aggiunta di prefissi flessivi 05.   In genere, nella derivazione per alterazione (per es. «casa → casetta»):  la categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale  sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base  il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base, ma non la categoria grammaticale  sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base  06.   Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una ‘aggiunta’ di tratti di significato. Che cosa possono interessare le seguenti 'aggiunte'?  solo l’atteggiamento soggettivo del parlante  nessuna di queste due categorie  solo la dimensione del referente  la dimensione del referente e l’atteggiamento soggettivo del parlante                                07.   Come si formano – in generale – le parole derivate con prefissi? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 23/98 Lezione 020 01.   I test per decidere se una sequenza di parole costituisce un sintagma sono:  tre: spostamento, enunciabilità in isolamento, coordinabilità  quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, compattezza semantica  quattro: spostamento, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità  quattro: pronominalizzazione, sostituibilità, enunciabilità in isolamento, coordinabilità  02.   Nei ruoli tematici, l’attante coinvolto dall’evento verbale che non controlla l’azione si chiama:  AGENTE  OGGETTO o TEMA  ESPERIENTE  TERMINE o FINE 03.   Nella frase «Il meccanico darà le chiavi a Paolo»:  il V è modificato da uno Specificatore (Soggetto) e ha due Complementi: Oggetto diretto e Oggetto indiretto  il V è modificato da tre Specificatori: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto  il V ha tre Complementi: Soggetto, Oggetto diretto e Oggetto indiretto  il V è modificato da uno Specificatore (Oggetto diretto) e ha due Complementi: Soggetto e Oggetto indiretto 04.   Possono essere testa di un sintagma:  tutte le parole con significato lessicale  solo le categorie funzionali: articoli, pronomi e congiunzioni  sia le categorie lessicali sia quelle funzionali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi, articoli, pronomi e congiunzioni  solo le categorie lessicali: Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi 05.   In quanti tipi sono classificati i sintagmi? 06.   Che cosa si intende per «sintagma»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 24/98 Lezione 021 01.   Il tema della presentazione:  è sempre costituito dal Soggetto  è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto  è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto diretto  è spesso costituito dal Soggetto, ma può essere costituito anche da Oggetto indiretto e diretto 02.   Una frase composta solo del Verbo e dei suoi argomenti è detta:  nucleare  semplice  minima  argomentale 03.   Il Soggetto:  è un argomento del Verbo che non fa parte del Sintagma Verbale  è un argomento del Verbo che fa parte del Sintagma Verbale  non è un argomento del Verbo e, dunque, non fa parte del Sintagma Verbale  è un argomento interno della frase semplice 04.   Le frasi predicative:  consistono nel solo tema  consistono nel solo rema  sono strutturate in tema e in rema  sono strutturate in rema e tema 05.   Quali sono le caratteristiche principali della «frase semplice»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 25/98 Lezione 022 01.   Quale delle seguenti proprietà sintattiche non è caratteristica del Soggetto?  rimane non espresso con le forme non finite del Verbo  si accorda col Verbo  ha sempre il ruolo di AGENTE  se è un pronome, ha il caso Nominativo 02.   Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto indiretto?  può essere pronominalizzato con un clitico dativo  può comparire nella frase come elemento extranucleare  è un SP introdotto dalla preposizione «a»  ha in genere il ruolo tematico di OGGETTO 03.   Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto diretto?  si accorda con il verbo in genere e numero  non ha mai il ruolo semantico di AGENTE  diventa soggetto nella costruzione passiva  ha il caso accusativo nella serie dei pronomi clitici 04.   Quale delle seguenti affermazioni non è corretta?  il ruolo di ESPERIENTE è più saliente di quello di LUOGO  il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di LUOGO  il ruolo di AGENTE è più saliente di quello di ESPERIENTE  il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di ESPERIENTE 05.   Che cosa si intende in linguistica per «oggetto diretto»? 06.   Che cosa si intende in linguistica per «soggetto»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 28/98 Lezione 025 01.   In quale delle seguenti frasi abbiamo un verbo bivalente che richiede un SP e un SN?  Lucia ha detto molte cose a Lello  A Luisa piace la musica  Mario collabora con Denis a un progetto  A Matteo dispiace del tuo comportamento 02.   Gli ausiliari del passivo sono:  essere, andare, venire  essere, avere, andare  essere, avere, venire  essere, andare, venire, parere 03.   Quale tra le seguenti affermazioni è falsa?  la costruzione passiva è una costruzione inaccusativa  il complemento d’agente non è un elemento nucleare   la costruzione passiva può essere usata per porre l’AGENTE in posizione di rema  nella costruzione passiva il Soggetto di un Verbo transitivo diventa l’Oggetto diretto della frase 04.   Nella frase «Paolo è intelligente» che tipo di aggettivo si trova?  un aggettivo monovalente  un aggettivo trivalente  un aggettivo bivalente  nessun tipo di aggettivo                                                                                                            05.   In italiano, quali sono gli ausiliari del passivo? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 29/98 Lezione 026 01.   Quale di questi modi non può essere usato per esprimere un Soggetto indefinito?  I persona plurale  III persona plurale  II persona singolare  II persona plurale 02.   In quali delle seguenti frasi si trova un «ci» locativo (o esistenziale-locativo)?  C’è Giovanni al telefono  Mi dispiace, la mamma non c’è  Fuori dal cancello ci sono i tuoi amici  Ci vogliono nervi saldi 03.   In quali di queste frasi si trova un «si» passivo?  Si è andati a vedere un film  Ci si vede dopo  In Trentino si producono molte mele  I dettagli? Quelli li si controlla dopo 04.   In quale delle seguenti frasi si trova un «si» impersonale?  Si sono scambiati gli auguri  Lo si dice spesso  Si lava spesso  Si è portato a casa il lavoro 05.   In italiano, quali sono i due valori fondamentali del pronome clitico si? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 30/98 Lezione 027 01.   Quale di queste frasi non contiene un verbo inaccusativo?  Ho passeggiato a lungo, ieri sera  Mi pento di ciò  Paolo partirà domani  Il ceppo è bruciato in pochi minuti 02.   Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa specificativa?  L’amministratore è il signor Ferrari  Il papà è giù in garage  Giovanni è il direttore della filiale  Il signore coi baffi è lo zio di Mario 03.   In quale delle seguenti frasi si trova un «si» passivo?  Ogni giorno, si mangiano una stecca di cioccolata  Alla sera, si incontra spesso uno strano tipo che passeggia solitario  In quell’ambulatorio, ogni giorno si assistono moltissimi malati  Si pulisce continuamente gli occhiali Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 33/98 Lezione 030 01.   Si indichi in quale delle seguenti frasi, i tempi dei verbi in corsivo sono usati deitticamente:  Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304  Tra poco cominceremo a prepararci per uscire  I tuoi saranno arrivati a quest’ora  La stampa a caratteri mobili fu inventata nel 1455 e si diffonderà rapidamente nel secolo successivo 02.   Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto perfettivo aoristico?  Laura si preparava per le Olimpiadi  Paolo comprò la Mercedes nel 2004  Laura si è preparata per le Olimpiadi  Paolo ha comprato la Mercedes nel 2004 03.   Quale dei verbi in corsivo delle seguenti frasi esprime un aspetto imperfettivo progressivo?  Quando lavorava in Belgio, Marco rientrava in Italia solo a Natale  Mentre si radeva, Paolo udì un rumore provenire dalla strada  Gli antichi sovrani si circondavano di poeti e di artisti  Durante il concerto, il pubblico rumoreggiava 04.   Quale delle seguenti coppie di verbi presenta allomorfia tematica?  suole : soliamo  morirà : morrà  temei : temetti  visto : veduto Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 34/98 Lezione 031 01.   Quale dei seguenti plurali indica una pluralità di elementi considerati separatamente?  ginocchia  fondamenti  dita  ossi 02.   Quale dei seguenti nomi è un nome massa?  flotta  farina  stormo  gruppo 03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  i Nomi, come i Verbi, possono selezionare degli argomenti  il sintagma nominale (= SN) ha come testa un nome (= N).   i complementi del Nome sono sempre extranucleari  la categoria funzionale dei DETERMINANTI può fungere da Specificatore del Nome 04.   In quale dei seguenti Sintagmi Nominali troviamo un genitivo oggettivo?  Il rifiuto dell’invito da parte di Andrea  La telefonata di Luca a Maria  Il desiderio materno  La partenza di Mario per l’India 05.   Come si struttura il «sintagma nominale»? 06.   All’interno del sintagma nominale, cosa indicano «genere» e «numero»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 35/98 Lezione 032 01.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  L’Articolo indefinito si può suddividere in due tipi: specifico e non specifico  L’uso dell’Articolo indefinito è limitato ai Nomi contabili o numerabili  L’uso dell’Articolo partitivo è limitato ai Nomi massa  L’Articolo partitivo è formato dalla Preposizione articolata ‘«di» + Articolo definito plurale’  02.   In quali categorie si possono suddividere i determinanti?  articoli, dimostrativi, quantificatori                                                                                              articoli, dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi                                                      dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi                                                                 articoli, dimostrativi, interrogativi ed esclamativi                                                                          03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  I dimostrativi sono elementi deittici  Gli indefiniti si possono dividere in due classi: intrinseci e non intriseci  Gli indefiniti intrinseci possono essere usati solo al plurale  I quantificatori si dividono in sue sottoclassi: numerali e indefiniti  04.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  I possessivi possono trovarsi anche in posizione postnominale  Il possessivo non solo è incompatibile con gli articoli e con i dimostrativi  Anche gli aggettivi qualificativi possono trovarsi nella posizione di Specificatore del Sintagma Nominale  Il possessivo «proprio» può essere usato solo quando il possessore coincide con il soggetto della frase 05.   In quale delle seguenti frasi l’articolo definito viene usato con riferimento anaforico?  Il sole sorge alle 6.30  Le gazze fanno dei nidi molto grandi  Ho visto una bici bellissima. La bici è rossa e molto leggera  Mi fanno male i piedi 06.   Come possono essere classificati gli articoli? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 38/98 Lezione 035 01.   Quale delle seguenti frasi contiene un articolo definito con valore di indefinito specifico?  Cerco un qualsiasi berretto di lana blu  Cerco un berretto di lana blu. Domani farò un giro in centro  Non ho mai incontrato una persona che non ti stimi  Cerco un berretto di lana blu. Era qui sopra e ora non c’è 02.   In quale dei seguenti Sintagmi Nominali, non si può stabilire se il genitivo è soggettivo o oggettivo?  L’arrivo di Anna  Il rifiuto dell’invito da parte di Carlo  La descrizione del bambino   La partenza di Mario 03.   In quale delle seguenti frasi, l’articolo definito ha valore anaforico?  Dal vagone scesero un vecchio e un bambino. Il bambino avrà avuto 8 anni  Vedi? Il bambino con la maglia rossa è mio figlio  I bambini stanno giocando in giardino   In Italia, i bambini vanno a scuola a sei anni 04.   Quale dei seguenti sintagmi contiene un aggettivo attributivo con valore restrittivo (o denotativo)?  Il grande amore  La decisione rapida  La decisione governativa  L’amore paterno Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 39/98 Lezione 036 01.   In quale di queste frasi il referente del pronome viene individuato mediante un rinvio cataforico?  Mi hanno colpito le sue parole  Non lo sopporto proprio, tuo fratello!  Guarda! È lui il ragazzo di cui ti parlavo!  È arrivata Maria, ma non sono riuscito a parlarle  02.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  Il pronome libero «egli» condivide alcune proprietà con i pronomi clitici  in genere il pronome libero viene impiegato quando indica un referente inatteso   nei pronomi liberi, si distingue tra forme al Nominativo, al Dativo e all’Accusativo  i pronomi liberi occupano le stesse posizioni sintattiche dei Sintagmi Nominali 03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  i pronomi clitici sono sempre contigui al verbo  nei pronomi clitici non c’è il caso nominativo  abbiamo enclisi quando il pronome clitico è in posizione preverbale  i pronomi clitici non possono essere usati in isolamento 04.   Nell’espressione: «Chi hai visto»? «Lui», in che contesto è usato il pronome?  in caso di isolamento                                                                                                            in caso di contrasto                                                                                                                in caso di focalizzazione                                                                                                             all’interno di un SP                                                                                                                 05.   Quali caratteristiche hanno i pronomi «clitici»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 40/98 Lezione 037 01.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  Il clitico dativo corrisponde a un Sintagma Preposizionale con funzione di Oggetto indiretto  Tutti i Sintagmi Preposizionali [a + SN] possono essere resi con i clitici dativi  I Sintagmi Preposizionali [a + SN] selezionati da verbi come «pensare» possono essere pronominalizzati col clitico locativo «ci/vi»  I pronomi clitici dativi corrispondono a dei Sintagmi Preposizionali del tipo [a + SN] 02.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  Il clitico genitivo-partitivo «ne» presenta un valore equivalente a quello di un pronome personale  «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di genitivo  Il comportamento sintattico dell’avverbio di luogo «ci/vi» è analogo a quello di un pronome personale clitico  «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di dativo 03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  Il clitico «lo» può sostituire un complemento predicativo  I clitici accusativi corrispondono a sintagmi nominali con la funzione di Oggetto diretto  Il clitico accusativo presenta tre forme: il maschile «lo», il femminile «la», il plurale «loro»  I clitici accusativi possono corrispondere a proposizioni oggettive  04.   Indicare a che cosa corrispondono, dal punto della funzione sintattica, i pronomi «clitici accusativi»? Fare qualche esempio. 05.   Indicare a che cosa corrispondono dal punto della funzione sintattica i pronomi «clitici dativi»? Fare qualche esempio. 06.   Indicare a che cosa corrispondono dal punto della funzione sintattica i pronomi «clitici locativi»? Fare qualche esempio. Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 43/98 Lezione 040 01.   Quale tra le seguenti frasi contiene una proposizione nucleare?  Dopo essere arrivato, mi ha telefonato  È probabile che piova  Passami l’incartamento che ti riguarda  Si è addormentato perché era stanco 02.   La frase in cui tutti i costituenti sono dei sintagmi prende nome di:  frase nucleare                                                                                                                    frase complessa                                                                                                                        frase matrice                                                                                                              frase semplice                                                                                                                   03.   Quale di queste frase contiene un Complemento predicativo dell’Oggetto?  Piero sembra bravo  Piero è ingegnere  Silvia crede Tobia innocente  Piero sembra una brava persona 04.   Quale di queste affermazioni è falsa?  L’intera struttura frasale che contiene tra i suoi costituenti una proposizione è detta «frase complessa»  Ogni singola frase che contiene una proposizione è detta «matrice»  Una frase matrice che non è subordinata a un’altra frase è detta frase «semplice»  Una frase che svolge all’interno di un’altra frase il ruolo che svolgerebbe un sintagma è detta «proposizione» 05.   Che cosa si intende per «frase complessa»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 44/98 Lezione 041 01.   In quale delle seguenti frasi li verbo a ristrutturazione forma con l’infinito che regge un complesso verbale?  Non devi trattarla male  Intendo assolutamente comprarlo  Voglio assolutamente comprarlo  Lo voglio assolutamente comprare 02.   In quale delle seguenti frasi complesse, il controllore della proposizione infinitiva è il Soggetto della frase matrice?  Paolo pensa di uscire con Marta  A Paolo piace molto uscire con Marta  Mi occorre del tempo per terminare il lavoro  Paolo ha invitato Marta a uscire con lui 03.   Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione con un congiuntivo volitivo?  Mi rallegra che tu stia bene  Preferisco che tu esca  Suppongo che a quest’ora sia già arrivato  Credo che tu abbia ragione Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 45/98 Lezione 042 01.   Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione dell’anteposizione contrastiva?  È a Marco che hanno dato il premio  A Marco, gli hanno dato il premio   A Marco, hanno dato in premio, non a Mario  Hanno dato un premio a Marco 02.   Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare temporale?  Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane  Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato  Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi  Qualunque cosa tu dica, non mi interessa 03.   Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare consecutiva?  Qualunque cosa tu dica, non mi interessa  Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane  Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato  Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi 04.   Quale delle seguenti frasi complesse contiene una frase interrogativa indiretta?  Non so se sia partito  È evidente che non dici la verità  L’ho costretto a dirmi la verità  Voglio che tu mi dica la verità 05.   Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione relativa descrittiva (o appositiva)?  Luigi, che ho salutato prima, è il capitano della squadra  Il ragazzo che ho salutato prima è il capitano della squadra  Non conosco la località dove andremo in vacanza  Non conosco il ragazzo che ti ha salutato 06.   Quale dei seguenti periodi ipotetici è di tipo controfattuale?  Se hai fame, c’è un bar aperto dietro l’angolo   Se Mauro venisse entro le nove, lo accompagnerei al treno  Se Mauro fosse venuto entro le nove, lo avrei accompagnato al treno   Se Mauro viene entro le nove, lo accompagno al treno 07.   Come può essere descritto il «periodo ipotetico»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 48/98 Lezione 045 01.   Quale di queste affermazione è falsa?  I dimostrativi «questo» e «quello» richiedono un’interpretazione deittica soltanto spaziale  Il toscano possiede anche degli avverbi di luogo orientati sull’ascoltatore   Il toscano il sistema dei dimostrativi è ternario  Il italiano il sistema dei dimostrativi è binario  02.   Quale dei seguenti elementi rientrano nella deissi personale?  qui  ieri  amiamo  questo 03.   Quale tra le seguenti espressioni è «contestualmente» deittica?  allora  domani  io  subito 04.   Che cosa riguarda la «deissi temporale»? 05.   Che cosa riguarda la «deissi spaziale»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 49/98 Lezione 046 01.   Quale di queste affermazioni è falsa?  Nell’italiano dell’uso medio il raddoppiamento fonosintattico è limitato ad alcune aree del centro Italia (specialmente Firenze e la Toscana)                                                                                            Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra le vocali medio basse e medio-alte                                                                                                                                Nell’italiano dell’uso medio si tende alla neutralizzazione dell’opposizione tra /s/ e /z/ in contesto intervocalico                                                                                                                              Nell’italiano dell’uso medio è molto abbondante il ricorso alle varianti eufoniche del tipo «ed» o «ad» 02.   Nell’italiano standard, il fenomeno del raddoppiamento fonosintattico:  è presente solo al Nord Italia                                                                                                      è limitato a poche forme nel fiorentino e in Toscana                                                                      è del tutto assente                                                                                                                    è comune                                                                                                                                03.   Nell’italiano standard, le funzioni dell pronome clitico dativo maschile «gli»:  sono rimaste invariate                                                                                                               sono aumentate                                                                                                                       non sono attestate altre funzioni                                                                                                 sono diminuite                                                                                                                        04.   Come si definisce una varietà di lingua soggetta a codificazione normativa e che vale come modello di riferimento per la correttezza?  lingua grammaticale  lingua dell'uso medio  lingua substandard  lingua standard 05.   Quale dei seguenti tratti non è caratteristico dell’italiano dell’uso medio?  Scomparsa dei deittici «codesto, costì, costà»   Uso di «questo, quello» con referenza generica  Declino della regola del «dittongo mobile»  Declino delle forme aferetiche «‘sto, ‘sta» 06.   Quali sono i principali tratti fonologici dell’italiano dell’uso medio? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:06 - 50/98 Lezione 047 01.   Dei seguenti costrutti, quale non è usato nell’italiano dell’uso medio con valore impersonale?  l’uso del verbo alla III plurale  l’uso dell’indefinito «qualcuno» con funzione pronominale  l’uso del verbo alla II singolare  l’uso dell’indefinito «uno» con funzione pronominale 02.   Quale di queste forme non è usata frequentemente nell’italiano dell’uso medio?  «Che cosa hai fatto?»                                                                                                                «Cosa hai fatto?»                                                                                                                      «Che hai fatto?»                                                                                                                       «Che accidenti hai fatto?»                                                                                                         03.   Nell’italiano standard, l’uso di frasi marcate:  è abbondante  è solo dell'uso meridionale  è presente solo nello scritto e non nel parlato  è del tutto assente Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:07 - 53/98 Lezione 050 01.   L’Appendix Probi:  è un’opera grammaticale composta nell’abbazia di Bobbio verso il 700 d.C.  è una grammatica del latino volgare  è un’opera grammaticale scritta da Marco Valerio Probo   è un testo grammaticale collocato alla fine di un’opera attribuita a Probo 02.   Il latino volgare era:  la lingua scurrile usata dalle classi popolari nell’antica Roma  il registro più basso del latino, usato solo dalle classi popolari  il dialetto usato nell’interazione quotidiana dalle classi inferiori nell’antica Roma   il registro più basso del latino, usato da tutte le classi sociali nella comunicazione quotidiana 03.   Tra le fonti più importanti del latino volgare si annoverano:  le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere di Cicerone e Virgilio  le opere dei grammatici, le iscrizioni, le opere dei poeti della tarda età imperiale  le opere dei grammatici, i testi cristiani e le opere di Cicerone e Virgilio  le opere dei grammatici, le iscrizioni, le lettere private e i testi cristiani 04.   Quali sono le fonti non letterarie per il latino volgare? 05.   Cosa si intende per «dittongamento di tipo toscano» (o «spontaneo»)? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:08 - 54/98 Lezione 051 01.   Nella storia dell’italiano si distinguono abitualmente:  due fasi: italiano antico e italiano postunitario  tre fasi: fiorentino antico, fiorentino medio, italiano moderno  due fasi: italiano antico e italiano moderno  tre fasi: fiorentino antico, italiano moderno, italiano contemporaneo 02.   L’italiano:  deriva dal fiorentino quattrocentesco  deriva dal fiorentino trecentesco  deriva dal fiorentino cinquecentesco  deriva dal vernacolo fiorentino 03.   Tra i tratti che distinguono l’italiano moderno e il fiorentino antico dal fiorentino moderno ricordiamo:  la presenza di pronomi soggetto clitici  l’assenza della gorgia toscana  l’esito «-aio» da -ARIUM  la cosiddetta anafonesi 04.   Quale di queste affermazioni è falsa?  il termine «dialetto» si diffonde nel Cinquecento  all’inizio il fiorentino non è che uno dei volgari d’Italia  i volgari italiani derivano dal fiorentino  l’egemonia del fiorentino si impone nel secolo XVII 05.   Con il termine di «volgari» medievali si indica:  la lingua letteraria che si imporrà nel Cinquecento   le lingue parlate dal «vulgus» al tempo dell’Impero romano  le lingue parlate dal popolo nel Medioevo, distinte dal latino  le varietà di latino impiegate nella comunicazione quotidiana nell’antica Roma Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:08 - 55/98 Lezione 052 01.   Di quante vocali toniche si compone il sistema fiorentino?  sette  tre  cinque  otto 02.   In fiorentino, il fenomeno del dittongamento spontaneo prevede che:  le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba aperta e tonica  le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba tonica  le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta e tonica  le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta 03.   Nel latino volgare:  l’opposizione di timbro era stata sostituita da un’opposizione di lunghezza  esisteva un’opposizione fonologica tra vocali lunghe e vocali brevi  esisteva un’opposizione fonologica tra vocali medio-alte e vocali medio-basse   la quantità vocalica aveva valore distintitivo 04.   Quale di queste affermazioni è falsa?  In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere allofonico, la differenza di timbro carattere fonologico  il sistema fonologico del latino classico aveva dieci fonemi vocalici  In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere fonologico, la differenza di timbro carattere allofonico  nel latino classico la quantità vocalica aveva valore distintivo 05.   Quale delle seguenti evoluzioni dal latino al fiorentino non è corretta?  LĔGNUM > légno  MĪLLE > mille  SĔPTEM > sètte  FLŌREM > fióre 06.   Rispetto al vocalismo del fiorentino, il vocalismo del siciliano:  è privo delle vocali medie  è privo delle vocali medio-alte  è privo delle vocali medio-basse  è privo delle vocali alte 07.   Illustrare il concetto di «rima siciliana». Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:12 - 58/98 Lezione 055 01.   Il raddoppiamento fonosintattico «regolare» è innescato:  da alcuni monosillabi atoni  da alcune parole tronche  da tutti i monosillabi atoni  da tutte le parole tronche 02.   L’esito «lat. AD-RIPĀRE > it. arrivare» è un caso:  di assimilazione anticipatoria  di dissimilazione anticipatoria  di assimilazione perseverativa  di dissimilazione perseverativa 03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  In latino classico la lunghezza vocalica ha valore distintivo  In latino classico e in fiorentino la lunghezza consonantica ha valore distintivo  In latino classico e in fiorentino la lunghezza vocalica ha valore distintivo  In fiorentino la lunghezza vocalica ha valore allofonico Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:13 - 59/98 Lezione 056 01.   Dal latino all’italiano le consonanti finali:  si conservano in alcune parole polisillabiche  cadono in genere nelle parole monosillabiche  cadono in tutte le parole  si conservano in genere nelle parole monosillabiche 02.   Il fenomeno della gorgia toscana prevede:  la spirantizzazione delle occlusive in contesto intervocalico  la spirantizzazione delle occlusive in contesto non-intervocalico  la spirantizzazione delle fricative in contesto non-intervocalico  la spirantizzazione delle fricative in contesto intervocalico 03.   Nelle varietà toscane, le occlusive sorde in posizione intervocalica:  non si sonorizzano mai  si sonorizzano sistematicamente e spesso dileguano  si sonorizzano in alcune forme  si sonorizzano sistematicamente 04.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  il betacismo è tipico delle varietà centro-meridionali e toscane  la neutralizzazione tra /v/ e /b/, detta betacismo  il latino non possedeva la consonante /v/  in latino volgare la /b/ intervocalica si spirantizza 05.   Che cos’è la «gorgia» toscana? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:14 - 60/98 Lezione 057 01.   Nel passaggio dal latino «FACĬO» all’italiano «faccio» dobbiamo ipotizzare:  un solo passaggio fonetico  tre passaggi fonetici  due passaggi fonetici  quattro passaggi fonetici 02.   Nel passaggio «FACĬO > faccio» e «TACĔO > taccio», il nesso /kj/ del latino volgare diventa:  un’affricata prepalatale sorda  una fricativa prepalatale sonora  una fricativa prepalatale sorda  un’affricata prepalatale sonora 03.   Dal latino all’italiano, nei nessi «consonante + /l/»:  la /l/ diventa una consonante  la /l/ diventa una vocale  la /l/ diventa una semiconsonante  la /l/ rimane inalterata 04.   L’evoluzione «ARMARIUM > armadio», quale tipo di fenomeno consonantico implica?  metatesi  epentesi  assimilazione  dissimilazione 05.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  «raro» e «ferire» sono dei cultismi  «manovale» deriva dal latino «MANŬALEM»  «guastare» e «guado» sono parole di origine germanica  «guerra» e «guanto» sono parole di origine germanica 06.   Come evolvono i principali nessi «consonante + L»? 07.   Come evolvono i principali nessi «consonante + jod»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:15 - 63/98 Lezione 060 01.   La forma italiana «lastrico»:  è la regolare continuazione della forma latina «*ASTRĬCU(M)»  è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale  è dovuta a un processo analogico di livellamento  è dovuta a un processo analogico di rianalisi 02.   I processi di retroformazione sono innescati:  dalla grammaticalizzazione  dal cambiamento semantico dei suffissi presenti nella parola  dal livellamento analogico  dalla rianalisi 03.   Nell’italiano antico «tempora»:  il morfema del plurale è «-ora», diversamente che in latino  il morfema del plurale è «-a», come in latino  il morfema del plurale è «-ora», come in latino   il morfema del plurale è «-a», diversamente che in latino 04.   La forma italiana «usignolo»:  è la regolare continuazione della forma latina «*LUSCINĬŎLU(M)»  è dovuta a un processo analogico di livellamento  è dovuta al processo analogico del quarto proporzionale  è dovuta a un processo analogico di rianalisi  05.   Quale di queste affermazioni è falsa?  Nella grammaticalizzazione una parola lessicale diventa un morfema grammaticale  Lo sviluppo del suffisso avverbiale «-mente» è un caso di grammaticalizzazione  La grammaticalizzazione è una conseguenza della rianalisi (o risegmentazione)  La grammaticalizzazione consiste nella soppressione degli allomorfi 06.   Che cosa si intende per processo di «grammaticalizzazione» nella formazione dell’italiano? 07.   Che cosa si intende per processo di «rianalisi» nella formazione dell’italiano? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:16 - 64/98 Lezione 061 01.   Quale di queste affermazioni è errata?  La IV e la V declinazione non proseguono in fiorentino antico  In italiano, la gran parte dei nomi deriva dal nominativo latino  Nell’evoluzione dal latino all’italiano i morfemi flessivi dei nomi hanno perduto la funzione casuale  Il risultato dell’evoluzione del sistema nominale latino è, in fiorentino, la formazione di cinque classi di nomi 02.   Secondo l’ipotesi «morfologica», il morfema plurale «-e» del femminile (per es. «capre»):  è la regolare continuazione del nominativo plurale della I declinazione latina   non è spiegabile  è di origine analogica  è la regolare continuazione dell’accusativo plurale della I declinazione latina 03.   Nel latino volgare, l’articolo definito:  aveva valore soltanto esoforico (o extralinguistico)  aveva valore endoforico (o testuale) e poteva designare una classe di elementi  aveva valore sia endoforico (o testuale) che esoforico (o extralinguistico)  aveva valore soltanto endoforico (o testuale) 04.   Qual è la regolare evoluzione del latino «LIGNUM» (sing.), «LIGNA» (pl.)?  il legno, i legni  il legno, la legna  il legno, le legna  la legna, le legne 05.   Quali sono le fasi della nascita dell’articolo determinativo in italiano? 06.   Come si comporta il sistema dei casi nel passaggio dal latino all’italiano? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:16 - 65/98 Lezione 062 01.   Le forme singolari dei pronomi clitici italiani (mi, ti, lo, gli, la, le) derivano:  dall’accusativo e dal genitivo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD»  dal dativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD»  dal nominativo e dal dativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD»  dal nominativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» 02.   I pronomi liberi «lui» e «loro»:  in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto  in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto  in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto   sia in fiorentino antico, sia in italiano moderno spesso hanno funzione di soggetto 03.   La forma italiana «quello» deriva da:  «CU(M) ĬLLU(M)»  «ECCU(M) ĬLLU(M)»  «QUĒLLU(M)»  «QUĬLLU(M)» 04.   Nella formazione dei composti, l’italiano:  presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino  presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino  presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino   presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino 05.   La forma italiana «questo» deriva da:  «QUĬSTU(M)»  «ECCU(M) ĬSTU(M)»  «QUĒSTU(M)»  «CU(M) ĬSTU(M)» 06.   Nell’espressione della comparazione:  il sistema di tipo sintetico latino si conserva in italiano  il sistema di tipo analitico latino si conserva in italiano  si passa da un sistema di tipo sintetico (latino) a uno di tipo analitico (italiano)  si passa da un sistema di tipo analitico (latino) a uno di tipo sintetico (italiano) 07.   Quale di queste affermazioni non è corretta?  «Loro» deriva dal genitivo «ĭllōrum»  «Ella» deriva dal nominativo «ĭlla»  «Noi» deriva dal nominativo/accusativo «nos»  «Egli» deriva dal nominativo «ĭlle» Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:18 - 68/98 Lezione 065 01.   Il futuro e il condizionale italiano sono diventati forme sintetiche a causa:  di un processo di rianalisi e grammaticalizzazione  di livellamento analogico  di composizione e derivazione  di coalescenza 02.   Il condizionale italiano:  è la regolare continuazione del congiuntivo imperfetto latino  era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal perfetto dell’ausiliare «avere»  è la regolare continuazione dell’indicativo piuccheperfetto latino   era in origine una forma sintetica formata dall’imperfetto dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo 03.   Il perfetto indicativo latino:  esprimeva un aspetto verbale sia aoristico sia compiuto  esprimeva un aspetto verbale compiuto  esprimeva un aspetto verbale aoristico o compiuto a seconda dei contesti  esprimeva un aspetto verbale aoristico 04.    Il futuro italiano:  è la regolare continuazione del futuro latino  è la regolare continuazione dell’infinito latino  era in origine una forma sintetica formata dall’infinito del verbo e dal presente dell’ausiliare «avere»  era in origine una forma sintetica formata dal presente dell’ausiliare «avere» e dall’infinito del verbo 05.   Quale di queste affermazioni è falsa?  il latino esprimeva il passivo soltanto attraverso forme sintetiche  già nel latino volgare erano scomparsi i verbi deponenti   il condizionale italiano era in origine un costrutto verbale analitico  l’italiano esprime il passivo soltanto attraverso forme analitiche 06.   Come si forma il futuro in italiano? 07.   Come si forma il condizionale in italiano? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:20 - 69/98 Lezione 066 01.   In italiano si ha la proclisi:  con tutti i modi non-finiti del verbo  con tutti i modi finiti del verbo  con tutti i modi finiti del verbo tranne che coll’imperativo  con tutti i modi non-finiti del verbo tranne che coll’infinito, che ammette anche l’enclisi 02.   Quale dei seguenti ordini è quello fondamentale in italiano?  Aggettivo-Nome, diversamente che in latino  Sintagma Nominale-Genitivo, diversamente che in latino  Sintagma Nominale-Genitivo, come in latino  Nome-Aggettivo, come in latino 03.   Quale delle seguenti affermazioni è falsa?  La preposizione italiana «da» deriva dalla fusione delle preposizioni latine «DE» e «AB»  In latino c'erano preposizioni che potevano reggere due casi diversi  La preposizione latina «AD» introduceva l’Oggetto indiretto  Il latino esprimeva alcune funzioni sintattiche sia attraverso i casi, sia attraverso le preposizioni 04.   In italiano antico la proclisi si verifica:  quando il verbo è in posizione iniziale di frase  quando il verbo è al modo imperativo  quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni «e, ma, o»  quando il verbo non è in posizione iniziale Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:21 - 70/98 Lezione 067 01.   Quale di queste affermazioni è falsa?  in latino «BUCCA» significava «guancia», analogamente a «GENA»  in latino «CABALLUS» significava «ronzino»  abbiamo cambiamento semantico quando il significato di un lessema muta da uno stato all’altro di una lingua  In latino «DOMUS» significava «padrone» 02.   Il passaggio dal lat. «HOMO» ‘essere umano’ all’it. «uomo» ‘essere umano di sesso maschile’ deriva:  da un’associazione per contiguità tra i significati  da un’associazione per similarità tra i referenti  da un’associazione per similarità tra i significati  da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole) 03.   Il cambiamento semantico dal lat. «COXA» ‘anca’ all’it. «coscia» deriva:   da un’associazione per contiguità tra i significanti (le parole)  da un’associazione per contiguità tra i referenti  da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole  da un’associazione per similarità tra i referenti 04.   Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi:  associazione, innovazione, lessicalizzazione  associazione, innovazione, neoformazione  associazione, neoformazione, lessicalizzazione  associazione, innovazione, polisemia 05.   Quali sono le cause principali del cambiamento semantico dal latino all’italiano? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:22 - 73/98 Lezione 070 01.   Nella frase del Decameron «a cena l’arostisse e governassela», la legge Tobler-Mussafia:  non è mai rispettata  è sempre rispettata  è rispettata solo dalla forma «governassela»  è rispettata solo dalla forma «l’arostisse» 02.   La forma «isperate» nel verso dantesco «non isperate mai veder lo cielo» è un caso di:  prostesi di /i/  aferesi di /i/  epitesi di /i/  epentesi di /i/ 03.   La forma «venir» nel verso dantesco «Ed ecco verso noi venir per nave» è un caso di:  aferesi  troncamento  sincope  elisione 04.   Quali sono le caratteristiche principali della lingua del «Decameron»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:22 - 74/98 Lezione 072 01.   Quali sono le caratteristiche principali della lingua del «Cronica» dell’Anonimo romano? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:22 - 75/98 Lezione 073 01.   L’Indovinello veronese:  è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale  è il primo documento del volgare italiano  è il primo documento del volgare veronese  è un testo latino risalente all’VIII secolo 02.   Il Graffito della Catacomba di Commodilla:  si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C.  si trova a Viterbo e risale all’VIII secolo d.C.  si trova a Roma e risale all’VIII secolo d.C.   sii trova a Roma e risale al IX secolo d.C. 03.   Tra le più antiche testimonianze letterarie profane in volgare italiano si annoverano:  il Ritmo bellunese e l’iscrizione nella basilica inferiore di S. Clemente  il Ritmo laurenziano e il Ritmo cassinese  il Ritmo laurenziano e l’iscrizione della tomba di Giratto  il Ritmo bellunese e la canzone «Quando eu stava en le tu cadhene» 04.   Nella frase del Placito di Capua «kelle terre, [...] trenta anni le possette» si ha un caso di:  dislocazione a sinistra  dislocazione a destra  tema libero  anteposizione contrastiva 05.   La forma «a bboce» del Graffito della Catacomba di Commodilla si presenta come un caso di:  betacismo  betacismo e assimilazione del neutro pl. in «-a» alla declinazione femminile  raddoppiamento fonosintattico  betacismo e raddoppiamento fonosintattico 06.   Che cos’è l’«Indovinello veronese»? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:24 - 78/98 Lezione 076 01.   Il «Convivio» di Dante:  è un trattato in latino che fu scritto nei primi anni dell’esilio  è un trattato in latino che fu scritto poco prima dell’esilio  è un trattato in volgare che fu scritto nei primi anni dell’esilio  è un trattato in volgare che fu scritto poco prima dell’esilio 02.   La lingua della «Commedia» di Dante:  è il «volgare illustre» teorizzato nel «De vulgari eloquentia»  è un idioma artificiale, in cui si mescolano diverse varietà  è basata sul fiorentino di fine Duecento e di inizio Trecento  è abbondantemente modellato sulla prosa latina 03.   Nel canto XXVI del Purgatorio, Dante incontra:  Arnaut Daniel e Guittone d’Arezzo  Guido Guinizzelli e Bonagiunta Orbicciani da Lucca  Guido Guinizzelli e Arnaut Daniel  Arnaut Daniel e Bonagiunta Orbicciani da Lucca 04.   Secondo Dante, il volgare ideale è «illustre» perché:  è il più celebre dei volgari italiani  è il più nobile tra i volgari italiani  è degno di illustrare le gesta dei grandi personaggi  perché diffonde luce e risplende chiaro su tutti 05.   L’obiettivo che Dante persegue nel «De vulgari eloquentia» è quello:  di tratteggiare la storia della poesia volgare, dai provenzali ai suoi giorni  di rivendicare la dignità del volgare nell’uso colto  di creare un’«arte poetica» del volgare  di creare una lingua adatta al discorso filosofico 06.   Cosa si intende per «varietà linguistica» nella «Commedia» dantesca? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:25 - 79/98 Lezione 077 01.   Quale di questi motivi non figura nel sonetto petrarchesco «Erano i capei d’oro a l’aura sparsi»?  l’inestinguibile passione del poeta   la labilità delle cose  il saluto della donna  l’apparizione della donna 02.   Quale di queste affermazioni è falsa?  ill «Canzoniere» di Petrarca è il testo chiave per la storia dell’italiano letterario  al centro del «Canzoniere» c’è il concreto e tormentato io individuale  ill titolo originale del «Canzoniere» è «Rerum vulgarium fragmenta»  per Petrarca l’amore è uno strumento di conoscenza intellettuale e di elevazione spirituale 03.   Nella novella di «Chichibio», l’autore inserisce delle brevi frasi:  in dialetto veneziano  in vernacolo fiorentino  nel fiorentino «rustico» di Certaldo  in dialetto bolognese 04.   La lingua del «Decameron» si presenta:  maggiormente polimorfica di quella della coeva poesia  meno polimorfica di quella della coeva poesia  meno polimorfica di quella della coeva poesia, ma solo nelle ballate che concludono le giornate  altrettanto polimorfica di quella della coeva poesia 05.   La lingua usata nel Proemio del «Decameron» e nella cornice introduttiva alle giornate è caratterizzata:  dall’uso abbondante di ordini sintattici marcati: dislocazioni a sinistra e a destra, tema libero ecc.  dall’impiego di forme tipiche delle varietà «basse» di fiorentino  dall’uso abbondante del «che» polivalente  dall’impiego di periodi lunghi, ricchi di subordinate 06.   Nelle prime righe del Proemio del «Decameron» l’autore afferma:  di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella lettura dei classici latini  di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella scrittura di novelle  di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nella fede  di aver trovato sollievo alle sue sofferenze amorose nel dialogo con qualche amico 07.   La forma «aura» del primo verso del sonetto petrarchesco «Erano i capei d’oro a l’aura sparsi» è un:  latinismo  sicilianismo  provenzalismo  francesismo Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:25 - 80/98 08.   2 Nel verso petrarchesco «vo mesurando a passi tardi e lenti», nel sintagma «tardi e lenti» che procedimento retorico troviamo?   dittologia sinonimica  polisindeto  anafora  consonanza 09.   Quali sono le caratteristiche principali della lingua poetica di Petrarca? 10.   Quali sono le caratteristiche principali della prosa di Boccaccio? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:28 - 83/98 Lezione 080 01.   La teoria linguistica di Bembo:  venne espressa organicamente nelle «Prose della volgar lingua», pubblicate nel 1515  era ispirata ai principi del classicismo cinquecentesco  teneva conto anche – seppur cautamente – del fiorentino vivo  si fondava sull’idea dell’indipendenza della lingua dalla letteratura 02.   Quali sono le date delle tre edizioni dell’«Orlando furioso» di Ludovico Ariosto?  1521, 1525, 1532  1516, 1525, 1532  1516, 1521, 1525  1516, 1521, 1532 03.   Quale di queste affermazioni è falsa?  nell 1501 e nel 1502 Bembo pubblicò a Venezia presso Aldo Manuzio le edizioni a stampa di Petrarca e di Boccaccio  il lavoro nella tipografia aldina permise a Bambo di rivedere in senso toscaneggiante molti testi in vista della pubblicazione  l’edizione di Petrarca del 1501 assicurò a Bembo la possibilità di fissare un testo di riferimento, da cui ricavare una norma grammaticale  l’avvento della stampa ebbe dei riflessi molto rilevanti in campo linguistico perché favorì la diffusione della norma bembiana 04.   Nel verso «che tutto n’arde e non ritrova loco» dell’«Orlando furioso» (I 18 8), la forma «loco»:  è settentrionalismo sopravvissuto alla revisione linguistica   è un ispanismo  è un latinismo sopravvissuto alla revisione linguistica   è un sicilianismo 05.   Quali sono le principali ricadute della ‘Questione della lingua’ nella rielaborazione dell’«Orlando furioso» di Ariosto? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:28 - 84/98 Lezione 081 01.   L’uso del dialetto nella commedia del Cinquecento:  deriva solo dall’esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati   deriva da un rifiuto del classicismo bembiano  prosegue la tradizione delle lingue di koiné  prosegue la tradizione dei volgari medievali 02.   La lingua della «Mandragola» di Machiavelli:  fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane  è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento  è un limpido esempio di fiorentino vivo  è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva 03.   Quale autore cercò di conciliare la tesi «fiorentinista», che proponeva come modello il fiorentino parlato, con la tesi di Bembo, che proponeva come modello la lingua dei grandi autori dei Trecento?  Claudio Tolomei  Pier Francesco Giambullari  Benedetto Varchi  Niccolò Machiavelli 04.   La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta:  da Vincenzo Colli detto il Calmeta  da Mario Equicola  da Gian Giorgio Trissino  da Baldassarre Castiglione 05.   Quale è la posizione di Machiavelli in materia di lingua? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:29 - 85/98 Lezione 082 01.   Quale di queste forme contenute nelle prime tre ottave della «Gerusalemme liberata» è un latinismo?  fanciul  aurea  scogli  petto 02.   Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo:  prendendo in considerazione anche la lingua di Dante  ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento   prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento  prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo 03.   La grammatica di Pierfrancesco Giambullari:  prende come punto di riferimento la lingua delle «Tre Corone», privilegiando Dante  prende come punto di riferimento la lingua letteraria   prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco  prende come punto di riferimento il fiorentino vivo 04.   La prima grammatica dell’italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a:  Pierfrancesco Giambullari  Pietro Bembo  Lionardo Salviati  Giovan Francesco Fortunio 05.   Quale di questi elementi non fu criticato dagli Accademici della Crusca nella «Gerusalemme liberata»?  stile oscuro  finalità encomiastiche  uso di latinismi   sintassi complessa e artificiosa 06.   In quali termini si svolse la polemica tra Torquato Tasso e gli Accademici della Crusca? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:31 - 88/98 Lezione 085 01.   Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel «Saggio sulla filosofia delle lingue»?  l’idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze  l’idea di istituire un «Consiglio nazionale» della lingua al posto della Crusca  l’idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di termini regionali  l’idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi 02.   Per Giambattista Vico il linguaggio:  è uno strumento di progresso e un veicolo di diffusione della cultura   è il puro prodotto di una convenzione sociale  è un veicolo di espressione e di conoscenza  è uno strumento sociale, che permette la comunicazione tra gli uomini 03.   La sintassi della «Scienza nuova» di Giambattista Vico è:  abbondantemente ipotattica, sebbene non ispirata al modello boccacciano  lineare e limpida, come quella dei suoi contemporanei  abbondantemente ipotattica, perché ispirata al modello boccacciano  lineare e limpida, diversamente da quella dei suoi contemporanei 04.   Nella «Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca» di Alessandro Verri si afferma:  che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue  che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione   che ogni parlante ha il diritto di inventarsi una sua lingua personale  che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale 05.   Nel «Saggio sulla filosofia delle lingue» di Melchiorre Cesarotti si afferma che:  la lingua scritta deve conformarsi ai ai modelli letterari di un determinato secolo  la lingua media deve conciliare l’uso vivo e la lingua della tradizione   la lingua scritta deve rifarsi alla varietà parlata dal popolo, aspirando a un livello medio  la lingua parlata serve deve essere impiegata dai dotti per l’attività intellettuale 06.   Quale di questi elementi non fu caratteristico del periodo dell’Illuminismo:  diffusione della cultura nei ceti medi  polemica nei confronti dell’autorità  ridimensionamento del potere spirituale della Chiesa  fiducia nel progresso dell’umanità 07.   Nel Settecento, il francese venne considerato «lingua della ragione»:  perché era la lingua degli illuministi  perché ammetteva ordini marcati diversi da quello «diretto»  perché ammetteva solo un ordine dei costituenti della frase  perché era stato descritto in diverse «grammatiche ragionate» 08.   Quale era la posizione degli illuministi italiani nei confronti del Vocabolario della Crusca? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:32 - 89/98 Lezione 086 01.   Sul piano della lingua, l’Accademia dell’Arcadia propone:  il ritorno al modello petrarchesco  il ritorno al modello della poesia barocca  il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano  il ritorno al classicismo barocco 02.   Quale di questi procedimenti non è tra quelli che l’Arcadia recupera dal linguaggio lirico tradizionale?  il ricorso al troncamento  l’uso di neologismi  il ricorso a forme monottongate  l’uso dell’enclisi coi verbi di modo finito 03.   La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata:  dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi  da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico  da una sintassi abbondantemente ipotattica  dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi 04.   La riforma del melodramma attuata dai letterati dell’Arcadia si ispirava, tra le altre cose, all’esigenza di:  ridare dignità letteraria e autonomia poetica all’accompagnamento musicale  immettere nel testo teatrale temi comici ed eroici  trasformare il testo poetico in un testo teatrale (il cosiddetto «libretto»)  ridare dignità letteraria e autonomia poetica al testo poetico 05.   Per la lingua delle sue commedie, Carlo Goldoni:  riproduce la lingua della conversazione quotidiana in uso in Toscana ai suoi tempi  riproduce la lingua della conversazione quotidiana dei suoi tempi  riproduce l’italiano di conversazione borghese e popolare dei suoi tempi   inventa una lingua di conversazione, attingendo prevalentemente da fonti scritte Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:33 - 90/98 Lezione 087 01.   Ugo Foscolo:  coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica  coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica  coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica  coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica 02.   Il «Giorno» di Giuseppe Parini:  è un dramma satirico  è un poema epico  è un romanzo satirico  è un poema didascalico 03.   Nel verso dell’Iliade di Monti «molte anzi tempo all’Orco / generose travolse alme d’eroi», quale dei seguenti procedimenti si riscontra?   iperbato  verbo alla fine della frase  inversione (o anastrofe)  latinismo 04.   Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica?  uso di francesismi  uso di riferimenti mitologici  uso di latinismi e grecismi  uso di perifrasi dotte 05.   Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a:  recuperare il modello petrarchesco  avvicinare la lingua delle sue tragedie all’uso vivo  allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei   recuperare il modello arcadico  06.   Quali sono le peculiarità della lingua di Vittorio Alfieri? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:35 - 93/98 Lezione 090 01.   Il Romanticismo:  pose l’accento sul legame tra lingua e popolo e rivalutò i dialetti  promosse la compilazione di dizionari dialettali per facilitare la diffusione della lingua nazionale  pose l’accento sul problema dell’unificazione linguistica nazionale e condannò i dialetti   promosse la compilazione di dizionari dialettali ma disprezzò la letteratura dialettale 02.   Il «Dizionario della lingua italiana» di Tommaseo-Bellini:  ha come modello il fiorentino vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio,  ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente dal Giorgini-Broglio  ha come modello il fiorentino vivo, come il Giorgini-Broglio  ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giorgini-Broglio 03.   Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l’unificazione linguistica:  doveva essere raggiunta attraverso un intervento pilotato dalle istituzioni   doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico  doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina  dipendeva da fattori extralinguistici 04.   Nei loro romanzi, gli scrittori Carlo Dossi, Giovanni Faldella e Vittorio Imbriani:  usarono prevalentemente la lingua letteraria, lasciando spazio al dialetto nei dialoghi  usarono una italiano di tipo popolare, ricco di termini regionali e dialettali  usarono uno stile fortemente espressivo, ricco, tra l’altro, di regionalismi  usarono il dialetto sia nelle parti narrative che in quelle dialogiche 05.   Quali sono i punti principali della critica mossa a Manzoni da Graziadio Isaia Ascoli? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:35 - 94/98 Lezione 091 01.   Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l’impressione di una «oralità popolare»?  il discorso indiretto libero  la dislocazione e destra e a sinistra  il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici  il ricorso a sicilianismi lessicali 02.   La lingua del romanzo «I Malavoglia»:  è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato  è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato   è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato  è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato 03.   I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali:  l’impegno politico e la scientificità della letteratura  l’impersonalità e la regressione del narratore  l’impegno politico e l’impersonalità  la scientificità della letteratura e la regressione del narratore 04.   Quali sono le caratteristiche principali della lingua di Verga? Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Docente: Giola Marco © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:02:36 - 95/98 Lezione 092 01.   Nella sua opera, Giovanni Pascoli:  si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili  riprende tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo   cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata  canta esclusivamente realtà umili e dimesse 02.   Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana «L’assiuolo»?  asindeto  anastrofe  enclisi pronominale  iperbato 03.   La forma «pèrsica» che si incontra nella lirica dannunziana «Nella belletta» è un:  una variante dialettale di «pèsca»  allofono di «pèsca»  allomorfo di «pèsca»  allotropo di «pèsca» 04.   La lirica dannunziana «Nella belletta» presenta già nel titolo una citazione di un testo di:  Dante  Petrarca  Orazio  Virgilio 05.   Il progetto linguistico di D’Annunzio è quello:  di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca  di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale  di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana  di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti 06.   La poesia di Pascoli è stata definita 'postgrammaticale' perché fa ricorso a:  procedimenti fonosimbolici  onomatopee  termini specifici attinti dai lessici speciali  figure di suono 07.   Quali tratti particolari identificano la lingua poetica di Giovanni Pascoli? 08.   Quali tratti particolari identificano la lingua poetica di Gabriele D’Annunzio?
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