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Paniere Completo: quiz + risposte aperte -Diritto dell'Unione Europea prof. PODETTA, Panieri di Diritto dell'Unione Europea

Paniere Completo: quiz + risposte aperte Diritto dell'Unione Europea Servizi giuridici per l’impresa Verificato e corretto dal publisher laureato in Servizi Giuridici prof. Dell'Acqua - Diritto dell'Unione Europea - Università telematica eCampus (UNIECAMPUS) - Paniere Completo: Quiz e Risposte Aperte - Diritto UE per Servizi Giuridici" Presentazione: Prepararsi per un esame riguardante il Diritto dell'Unione Europea (UE) è cruciale per coloro che desiderano operare nel campo dei Servizi Giuridici per l'impresa. Presso l'Università telematica eCampus (UNIECAMPUS), il Prof. Dell'Acqua offre un Paniere Completo che include una vasta gamma di quiz e risposte aperte, accuratamente verificati e corretti dal publisher, un laureato esperto nei Servizi Giuridici.

Tipologia: Panieri

2023/2024

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Scarica Paniere Completo: quiz + risposte aperte -Diritto dell'Unione Europea prof. PODETTA e più Panieri in PDF di Diritto dell'Unione Europea solo su Docsity! Paniere Completo: quiz + risposte aperte Diritto dell'Unione Europea Servizi giuridici per l’impresa Verificato e corretto dal publisher laureato in Servizi Giuridici prof. Dell'Acqua Diritto dell'Unione Europea Università telematica eCampus (UNIECAMPUS) Paniere Completo: Quiz e Risposte Aperte - Diritto UE per Servizi Giuridici" Presentazione: Prepararsi per un esame riguardante il Diritto dell'Unione Europea (UE) è cruciale per coloro che desiderano operare nel campo dei Servizi Giuridici per l'impresa. Presso l'Università telematica eCampus (UNIECAMPUS), il Prof. Dell'Acqua offre un Paniere Completo che include una vasta gamma di quiz e risposte aperte, accuratamente verificati e corretti dal publisher, un laureato esperto nei Servizi Giuridici. Il Paniere Completo rappresenta uno strumento di studio essenziale per gli studenti che desiderano acquisire una comprensione approfondita del Diritto dell'Unione Europea e delle sue implicazioni per le attività giuridiche nell'ambito aziendale. I quiz presenti nel paniere sono progettati per testare la conoscenza degli studenti su concetti fondamentali del diritto europeo, come i principi fondamentali, le istituzioni dell'UE, i trattati e le normative vigenti. Ciò che rende questo paniere unico è la presenza di risposte aperte, che consentono agli studenti di esprimere in modo dettagliato le proprie opinioni e argomentazioni su questioni complesse e attuali relative al Diritto dell'Unione Europea. Questo approccio non solo favorisce lo sviluppo del pensiero critico e analitico degli studenti, ma li prepara anche a formulare e difendere argomentazioni legalmente fondate nel contesto delle attività aziendali. Il Prof. Dell'Acqua, esperto nel campo del Diritto dell'Unione Europea e dei Servizi Giuridici per l'impresa, guida gli studenti attraverso questo percorso di apprendimento stimolante e coinvolgente. La sua esperienza accademica e professionale assicura un'istruzione di alta qualità, arricchendo gli studenti con una comprensione completa e aggiornata delle leggi europee e delle loro implicazioni pratiche per le imprese. Presso UNIECAMPUS, un'istituzione all'avanguardia nell'istruzione telematica, gli studenti hanno accesso a risorse didattiche avanzate e supporti di apprendimento che facilitano il loro successo accademico. Grazie al Paniere Completo offerto dal Prof. Dell'Acqua, gli studenti possono prepararsi in modo completo ed efficace per gli esami sul Diritto dell'Unione Europea, acquisendo le competenze necessarie per affrontare le sfide legali nel contesto aziendale con fiducia e competenza. Descrivere la composizione della Corte di Giustizia dell'Unione europea La Corte di giustizia dell'Unione europea è l'organo competente per il controllo giurisdizionale della legittimità degli atti e delle azioni delle istituzioni europee rispetto ai Trattati. La Corte è composta da 1 giudice per Stato membro. Va sottolineato che tali soggetti assumono le loro funzioni non come rappresentanti dello Stato di appartenenza, ma con assoluta autonomia e indipendenza dai medesimi soggetti; sono dotati della correttezza che spesso caratterizza il comportamento dei giudici anche negli ordinamenti nazionali, a garanzia dell'ordine costituzionale. I giudici eleggono, tra loro, un Presidente che dura in carica 3 anni e può rinnovare la carica. Al Presidente spetta la direzione dell'attività della Corte, nonché la presidenza delle udienze in seduta plenaria, la nomina dei giudici-relatori per ciascuna udienza, nonché l'esercizio di tutti i poteri dalla Corte a lui attribuiti dal Regolamento di procedura. Nello svolgimento della propria attività giurisdizionale, la Corte è assistita dall'Avvocato generale, ovvero da soggetti nominati dai governi nazionali tra coloro che forniscono garanzie di competenza e indipendenza. Il ruolo specifico del Procuratore generale è quello di presentare pubblicamente e obiettivamente le ragionevoli conclusioni delle cause sottoposte alla Corte per assistere il Procuratore generale nell'adempimento delle sue funzioni, Infine, la Corte di giustizia nomina un Premier incaricato dell'amministrazione e della gestione finanziaria della Corte, sotto la responsabilità del Presidente e per un periodo di sei anni. Essa svolge le funzioni tipiche di tale figura, tra cui l'assunzione del ruolo di causa e la ricezione dello stesso atto e dei relativi atti, la comunicazione e l'assistenza in udienza. Lezione 023 04. Esiste la responsabilità dello Stato membro di risarcire al singolo i danni provocati da una sua violazione del diritto dell'Unione europea? Se sì, descrivere l'affermazione della nozione e le condizioni per il sorgere del diritto al risarcimento. La responsabilità dello Stato membro nei confronti dei propri cittadini in caso di violazione del diritto dell'UE è pienamente esecutiva e provata. Di conseguenza, tale responsabilità comporta il risarcimento del danno causato dallo Stato al singolo. Questo principio è sempre stato sostenuto dalla Corte di giustizia, ed è stato evidente fin dai tempi di Francovich c. Bonifaci del 1991, in cui prevede la responsabilità dello Stato per i danni causati ai singoli dalla violazione del diritto europeo. La fattispecie relativa alla predetta giurisdizione riguarda la mancata conversione da parte dello Stato della Direttiva e quindi la richiest a del singolo di avere l'efficacia diretta delle disposizioni della Direttiva Non convertibili, nonché il risarcimento del danno che ne è derivato. dall'err ore di spostamento di cui sopra. La Corte determina anche le pretese della violazione che danno luogo alla restituzione. In primo luogo, il fatto che le clausole derogatorie abbiano lo scopo di conferire potere ai singoli, affinché possano essere da loro recepiti negli ordinamenti nazionali; che si tratta di una violazione di caratterizzazione sufficiente; e, infine, esiste un nesso di causalità diretto tra l'inadempimento degli obblighi verso lo Stato ed il danno subito dai soggetti lesi, esattamente come avviene nel nostro ordinamento nazionale in materia di risarcimento del danno, dove è sempre necessario associare il danno con la commissione di azione/ignoranza del soggetto di azione. Pertanto, il risarcimento da parte dello Stato a beneficio dei singoli è determinante per il danno subito dai singoli in conseguenza del mancato riconoscimento dei diritti loro attribuiti dall'Unione e ciò è dovuto all'inerzia e alla non attuazione delle norme europee. dallo Stato di appartenenza. A giudizio della Corte, la mancata conversione potrebbe compromettere la piena validità delle norme europee e la loro conformità. Attraverso quali meccanismi l'ordinamento italiano si adatta al diritto dell'Unione europea? Affinché un ordinamento giuridico nazionale si adatti a un altro, deve incorporare le norme di tale ordinamento giuridico. Pertanto, è necessario stabilire un coordinamento tra le diverse norme e, soprattutto, introdurre validi meccanismi volti a recepire atti stranieri nell'ordinamento dello Stato. In particolare, l'adeguamento del diritto italiano al diritto comunitario avviene mediante il cosiddetto meccanismo di esecuzione ovvero mediante l'adozione di una legge interna che richiama il Trattato nella sua interezza e n e assicura così la piena attuazione. Per garantire il rispetto del principio del primato del diritto comunitario, la Corte Costituzionale ha affermato che i Trattati complementari e modificativi dei Trattati istitutivi hanno valore di diritto costituzionale nel giudizio di esecuzione e non possono essere distratti dalla fonte primaria, dalla legge o dagli atti costituente la legge. il potere della legge 11. Ancora, secondo la Corte Costituzionale, il limite cui si trova di fronte il diritto dell'Unione europea è il rispetto dei principi più alti dell'ordinamento italiano, senza i quali verrebbe meno la stessa struttura democratica che caratterizza la nostra nazione. Descrivere i poteri di controllo del Parlamento europeo Nonostante la legislatura, il Parlamento europeo non è proprio un Parlamento nel senso in cui lo intendiamo per cittadini, perché non è l'espressione dell'azione legislativa di un popolo “europeo” che, di fatto, non esiste. Piuttosto, il Parlamento europeo è un organismo creato dai cittadini per favorire l'integrazione europea attraverso la partecipazione dei suoi cittadini; è infatti composto da 751 deputati eletti a suffragio universale dai cittadini appartenenti agli Stati membri. Tra le varie funzioni ad esso attribuite, vi sono poteri parlamentari in materia di decisione e controllo. Si tratta dell'azione delle altre istituzioni, della legittimità degli atti giuridici europei, del bilancio annuale e, infine, Il controllo sull'operato delle altre istituzioni europee si manifesta in maniera disomogenea. Insieme al Consiglio, adotta strumenti politici quali pareri consultivi, interrogazioni, negoziazione e confronto politico e giuridico. La Commissione è soggetta a controlli sia politici che giuridici: il primo riguarda l'obbligo di rispondere tempestivamente alle interrogazioni parlamentari, nonché l'obbligo di presentare una relazione annuale discussa dal Parlamento in seduta pubblica; mentre il controllo giudiziario si concretizza nel potere attribuito al Parlamento di adottare una vera e propria “mozione di censura” sull'operato della Commissione. Quali sono le caratteristiche del metodo della cooperazione intergovernativa, nell'ambito del processo di integrazione europea? Il processo di integrazione europea descrive il meccanismo attraverso il quale gli Stati europei hanno creato l'ordine istituzionale europeo, che poi ha portato all'attuale Organizzazione. Tra le modalità utilizzate per realizzare tale integrazione, la modalità di cooperazione intergovernativa, a partire dal secondo dopoguerra, si caratterizza per l'utilizzo dei cosiddetti metodi tradizionali, ovvero è un metodo tipico del diritto internazionale. Attraverso la cooperazione intergovernativa, gli Stati hanno costituito Organizzazioni Internazionali nelle quali gli organi principali si occupano di coloro che li rappresentano e di coloro che si attengono alle direttive imposte. Queste organizzazioni si caratterizzano anche per il fatto che i loro organi prendono decisioni all'unanimità e che ogni Stato può influenzare le decisioni di altri attraverso l'esercizio del proprio veto. Infine, va ricordato che le decisioni prese dalle Organizzazioni raramente sono vincolanti per gli Stati, in quanto le decisioni stesse sono essenzialmente raccomandazioni. Descrivere le caratteristiche dell'integrazione secondo il metodo comunitario Un altro modo per perseguire l'integrazione europea è il cosiddetto approccio comunitario. La cosa più caratteristica di questo approccio è che gli organi dell'ente sono costituiti da individui, cioè che esprimono le proprie opinioni in modo autonomo e indipendente dallo Stato di appartenenza. E lo vediamo come l'esatto opposto di quanto accade in un approccio cooperativo, dove le Agenzie sono l'espressione e la voce degli Stati che rappresentano. Un altro fattore che caratterizza il metodo comunitario, e lo distingue dall'approccio cooperativo, è il drastico restringimento del metodo del consenso verso la maggioranza: la maggior parte delle decisioni, infatti, sono prese per consenso, approvate a maggioranza. Gli atti adottati dalle Organizzazioni hanno natura tutt'altro che raccomandata, sono, infatti, quelli che creano effetti vincolanti per gli Stati in cui sono rivolti, e gli obblighi si aggiungono a quelli derivanti dal Trattato di Istituzione. Lezione 003 07. Descrivere le principali innovazioni introdotte dall'Atto Unico Europeo L'Atto unico europeo è un trattato di carattere generale, basato sui trattati istitutivi firmati dagli Stati nel 1986 ed entrato in vigore nel 1987. Il contenuto di questo atto si concentra principalmente sul duplice elemento dell'integrazione politica ed economica e lascia poco spazio per contenuti social diretti. In particolare, l'Atto Unico ha preso le redini dell'integrazione politica, con particolare attenzione alla politica generale ed estera, e ha portato alla creazione del Consiglio Europeo, un organismo composto da Capi di Stato e di Governo, finalizzato alla cooperazione intergovernativa. D'altra parte, da un punto di vista economico, la legge ha portato a un lento superamento del mercato unico per raggiungere l'obiettivo dell'unità economica e monetaria. Lezione 004 09. La cittadinanza dell'Unione europea: i requisiti dello status di cittadino europeo e i diritti del cittadino europeo. Elementi di criticità della nozione di cittadinanza europea Tra le tante innovazioni, il Trattato di Maastricht ha portato all'istituzione della cittadinanza europea. La cittadinanza europea riguarda e coinvolge la persona che ha la cittadinanza di uno degli Stati membri, quindi la competenza in materia di cittadinanza spetta agli Stati perché non c'è più alcun margine per l'Unione. Lo status di cittadino europeo comprende un catalogo di diritti appartenenti a chi ne è titolare, a cominciare dallo stesso diritto di circolare e soggiornare senza restrizioni in tutti gli Stati membri dell'Ente. Inoltre, i cittadini europei possono esercitare il diritto di elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative e del Parlamento europeo, nonché mediare e presentare petizioni al Parlamento stesso. Tuttavia, il concetto di cittadinanza europea non è rimasto immune dalle critiche accademiche. Hanno notato che il concetto di cittadinanza è strettamente e intrinsecamente legato a quello di sovranità e che lo status di cittadinanza non può prescindere dal legame giuridico tra cittadino e stato sovrano. Lezione 005 Quali sono i principali elementi di innovazione introdotti dal Trattato di Amsterdam? Tra i Trattati, alcuni sono detti "emendamenti", si tratta di atti che si limitano a modificare o emendare un atto preesistente, in questo caso i Trattati istitutivi. Il Trattato di Amsterdam è infatti un atto modificativo, firmato nel 1997 ed entrato in vigore nel 1999, che modifica il Trattato sull'Unione Europea, i Trattati che istituiscono le Comunità Europee, nonché alcuni atti connessi. Tra le importanti novità apportate ai Trattati dal Trattato di Amsterdam, si segnala anzitutto la "comunitarizzazione" di alcune materie che sono passate per il primo pilastro, e la conseguente ridenominazione del terzo pilastro in "Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale ". questioni"; ancora, l'inclusione nei trattati degli accordi di Schengen; l'introduzione del meccanismo di "cooperazione rafforzata", per cui alcuni Stati membri sono autorizzati ad escludere altri dalla conclusione di accordi, in quanto impossibilitati a parteciparvi; e, infine, il Trattato ha sancito i valori fondamentali dell'UE, che includono sicuramente la democrazia e le libertà fondamentali dell'individuo. Descrivere composizione, funzioni, competenze e modalità d'azione del Consiglio europeo Il Consiglio europeo è l’organo cui è attribuito il compito di determinare l’indirizzo politico generale dell’Unione europea e guidarla, è: Comprende i Capi di Stato o di Governo degli Stati membri, il Presidente del Consiglio, nonché il Presidente della Commissione Europea; Inoltre, l'Alto rappresentante dell'Alleanza per la politica estera e di sicurezza partecipa ai lavori del Consiglio. Il Consiglio d'Europa è retto dagli artt. 15 TEU, ed incorporata nella struttura europea dal Trattato di Maastricht, e ufficialmente riconosciuta come organismo dal Trattato di Lisbona; Prima che fosse ufficialmente riconosciuto, tuttavia, era pratica pratica dei capi di stato incontrarsi informalmente per determinare l'ordine pubblico. Il Consiglio di Amministrazione avrà un proprio Presidente, che dovrà convocare due sessioni per semestre, unitamente alle altre eventuali assemblee straordinarie; questo numero è in qualche modo simile a quello del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, per la direzione e il coordinamento del Consiglio dei Ministri. Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività, salvo diversa disposizione dei Trattati, il Consiglio si esprime per consenso, quindi, in assenza di votazione; Se invece è previsto un voto, tale voto potrà essere unanime, a maggioranza semplice o qualificata, e sarà esclusivo dei Capi di Stato, con esclusione degli altri membri. Lezione 016 05. Descrivere composizione, funzioni, competenze e modalità d'azione del Consiglio Il Consiglio è un organo istituzionale con competenze di determinazione delle politiche dell’Unione, nonché con funzione legislativa e di bilancio, congiuntamente al Parlamento. È disciplinato dall’art. 16 del TUE ed è composto da un rappresentante per ciascuno Stato membro, rappresentante che attiene al rango ministeriale e potrà essere un soggetto scelto tra Ministri, sottosegretari, ecc. Il soggetto che partecipa al Consiglio lo fa in rappresentanza dello Stato di provenienza, il quale sarà giuridicamente vincolato dalle decisioni e dai voti espressi dal rappresentante; il Consiglio è dunque la sede in cui gli Stati membri esprimono i loro obiettivi e si fanno portatori dei propri interessi nazionali. Attualmente, il Consiglio è composto da 28 seggi ed è previsto un meccanismo di turnazione della Presidenza, ogni semestre, tra gli Stati che ne sono parte. Quella che potremmo definire la funzione principale del Consiglio, rimane quella legislativa, da esercitare congiuntamente al Parlamento europeo. Nonostante ogni Paese rappresenti i propri interessi, gli atti del Consiglio sono, una volta deliberati, giuridicamente imputati allo stesso, e, pertanto, sindacabili dalla Corte di Giustizia. Lezione 018 04. Descrivere i compiti della Commissione europea La Commissione rappresenta, come il nostro Governo, l’organo esecutivo dell’Unione europea. disporre l'annullamento parziale di un atto, senza effetto retroattivo in nessuna causa dichiarata, o la prosecuzione della validità dell'at to fino alla sua sostituzione. Se l'azione impugnata avesse erga omnes, gli effetti della sentenza si estenderebbero a tutti e sia le Organizzazioni che gli Stati membri dovrebbero provvedere alla loro attuazione; in caso contrario, con atto tra le parti, il giudizio sarà valido anche solo tra le parti interessate. Lezione 029 Chi è legittimato ad agire nell'ambito del ricorso in carenza? Il ricorso in carenza, detto anche per omissione, è la procedura volta a rilevare, appunto, un’omissione delle Istituzioni o della BCE nell’adottar un atto che sono tenute ad adottare. Istituzioni deve essere qualificata e deve consistere in una concreta violazione dell’obbligo di agire secondo i Trattati. I soggetti legittimati ad agire in tale ricorso sono riconducibili a due categorie: la prima, dei ricorrenti privilegiati, ricomprende le Istituzioni e gli stati membri; la seconda categoria, dei concorrenti non privilegiati, riguarda le persone fisiche e giuridiche. Lezione 030 Che effetti ha la sentenza della Corte di Giustizia quando essa si pronuncia in via pregiudiziale? Un rinvio pregiudiziale è un meccanismo che consente ai giudici nazionali di deferire una questione specifica che è oggetto della loro decisione alla Corte di giustizia per decidere in merito e al giudice nazionale di comminare la sua sentenza. Lo scopo delle materie menzionate può essere l'interpretazione dei Trattati o l'azione delle istituzioni o degli organi dell'Unione europea. Il ricorso pronunciato dalla Corte in via pregiudiziale è una sentenza di determinazione e va quindi ad individuare una situazione preesistente con effetti retroattivi. Occorre fare una precisazione al riguardo, così come nel ricorso di legittimità per atti ritenuti illegittimi, l'effetto retroattivo sopprime le pronunce pregiudiziali di nullità; Per contro, quando si tratta di provvedimenti interpretativi, la Corte tende a mantenere vivi i rapporti sorti in buona fede a causa di una cattiva interpretazione. Indipendentemente dal momento in cui la sentenza entra in vigore, va rilevato che, in ogni caso, la sentenza vincola sia le istituzioni sia i giudici nazionali, i quali devono adoperarsi per armonizzare il diritto interno con esso al fine di garantirlo. Priorità del diritto comunitario. Lezione 031 Descrivere la procedura di revisione dei Trattati istitutivi I Trattati istitutivi sono gli atti giudici che legittimano l’Unione europea e nei quali, la stessa, trova il suo fondamento e sono, dal punto di vista degli effetti giuridici, riconducibili alla categoria degli accordi internazionali. I Trattati, al pari di qualsiasi accordo, possono essere modificati e revisionati, per espressa previsione del TUE, mediante una procedura ordinaria o semplificata. Il Consiglio, dopo aver consultato il Parlamento e la Commissione, ha il compito di adottare una decisione favorevole all’esame delle modifiche proposte. A seguito di ciò, il Presidente convoca una «Convenzione» alla quale sono chiamati a partecipare i rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei Capi di Stato e di governo degli Stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione. Il suddetto organo adotta una raccomandazione rivolta alla Conferenza dei rappresentanti degli Stati membri, chiamata a decidere sulle modifiche da apportare ai trattati, le quali entreranno in vigore dopo la ratifica da parte di tutti gli Stati membri. Nella procedura semplificata, invece, non è previsto che vengano convocate la «Convenzione» e la Commissione intergovernativa. Semplicemente il Consiglio, una volta consultati Parlamento e Commissione, procederà ad una delibera all’unanimità. Lezione 032 Cosa si intende per principi generali del diritto dell'Unione europea? Per principi generali dell'Unione Europea si intende questa serie di principi non scritti e di creazione giurisprudenziale, che hanno lo stesso rango dei Trattati costitutivi. Tali principi sono tratti da ordinamenti giuridici stranieri e adattati a quello dell'Unione, e sono volti a colmare le lacune legislative dell'ordinamento giuridico europeo; ovvero completano il sistema e ne consentono l'effettivo funzionamento, individuando i limiti e le modalità di azione delle diverse istituzioni comunitarie, nonché definendo le interrelazioni tra gli organi dell'Unione Unione Europea e i destinatari della loro azione, siano essi Stati membri o individui. Nell'analizzare la prima categoria si tratta dei principi generali dati dai trattati, e tra questi ricordiamo in primis i diritti umani fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, ma presenti anche negli ordinamenti costituzionali della Stati membri. come, di fatto, fondamentale. Ancora, il principio della responsabilità extracontrattuale dell'Unione Europea, il principio di uguaglianza dei cittadini dell'Unione e, quindi, il principio di non discriminazione. Il secondo gruppo comprende: il principio della certezza del diritto, il principio della tutela del legittimo affidamento, il principio del rispetto dei diritti acquisiti, il principio di effettività, il principio di buona fede, il principio di equità, il principio di irretroattività, Lezione 033 04. Descrivere i caratteri degli atti normativi vincolanti di diritto derivato Distinguiamo le fonti del diritto europeo in forma originale e derivata. La prima categoria comprende i Trattati, stabilendoli e modificandoli, mentre la seconda comprende gli atti che in essi trovano legittimità. Il diritto derivato è costituito da atti emanati dalle istituzioni europee e si distingue a seconda che tali atti siano vincolanti o meno per i destinatari cui sono rivolti. Gli atti giuridicamente vincolanti sono: regolamenti, direttive e decisioni. Il Regolamento ha un'applicazione comune, è quindi obbligatorio per tutti i suoi elementi e per tutti quelli affrontati, ed è direttamente applicabile in ciascuno Stato membro, elemento che lo caratterizza e lo distingue dagli altri comportamenti. Quanto alla regolamentazione, si dice che abbia una portata erga omnes, proprio per sottolinearne la generalità e la portata. Le decisioni, come le direttive, hanno una portata specifica e quindi agiscono solo nei confronti degli stessi destinatari; La sua applicazione è imperativa in tutti i suoi elementi. Tali atti sono soggetti a requisiti di forma e di sostanza, devono essere anzitutto motivati, tra gli altri atti, ad assolvere al compito di consentire alla Corte di giustizia di ricostruire il giusto processo motivazionale che porti all'emanazione dell'atto stesso. Lezione 034 04. Cosa si intende per portata generale dei Regolamenti? Come già accennato, il regolamento è un atto giuridico europeo di portata generale, o erga omnes. Ciò significa che i destinatari degli stessi sono identificati in modo generale e non specifico; ad esempio, un regolamento può avere come destinatari coloro che appartengono alla stessa specifica categoria, perché il campo di applicazione generale non riguarda dati quantitativi ma qualitativi, ovvero il modo in cui i destinatari sono identificati sulla base di una situazione oggettiva di diritto o di fatto definita da legge. Regolamento in relazione alla sua finalità. Lezione 035 04. La direttiva può essere direttamente applicabile? In quali termini? Le direttive sono atti giuridici emanati da istituzioni europee dotate di poteri speciali che richiedono un atto di recepimento interno di uno Stato membro per la loro applicazione. Risulta pertanto che, in caso di inerzia dello Stato nel recepire il contenuto della direttiva, la direttiva resta priva di specifica applicazione e non avrà alcun effetto nell'ordinamento giuridico interno. Tuttavia, esiste la possibilità che alcuni atti, le cosiddette direttive "auto-applicabili", possano essere direttamente applicabili e produrre effetti giuridici se lo Stato non li osserva. In tal modo si realizza un duplice obiettivo, ovvero quello di "sanzionare", seppur formalmente, lo Stato per non aver recepito il diritto europeo nell'ordinamento nazionale e di fornire un limitato risarcimento ai singoli cittadini per i danni causati dall'attività di illegittimo stato di inerzia dello Stato. Lezione 036 04. Descrivere le caratteristiche della decisione La decisione è il terzo ed ultimo tipo di atto vincolante dell'Unione Europea, ha portata generale ed è vincolante in tutti i suoi elementi, caratteristica che la distingue dalla direttiva. Il numero dei soggetti legittimati ad adottarlo è più ampio di quelli che adottano regolamenti e direttive, e comprende altre istituzioni come la Commissione, la BCE e il Consiglio europeo. Come già accennato, la decisione è vincolante, pertanto non è prevista la sua applicazione parziale, limitata o condizionale da parte del suo destinatario. Inoltre, la decisione è direttamente applicabile e ciò, anche se non espressamente previsto, è dovuto all'esaustività della sua previsione normativa, all'obbligatorietà della sua piena applicazione. L'ambito di applicazione di tale atto è, come quello del regolamento, generale e può rivolgersi direttamente sia agli Stati membri che alle persone fisiche o giuridiche.Negli ultimi due casi, il contenuto della decisione è sempre di natura regolamentare, cioè completo in tutto custodisce i suoi elementi. Lezione 037 04. Quali sono gli effetti giuridici della Raccomandazione? Le Raccomandazioni sono atti giuridici generalmente adottati da tutte le istituzioni europee nei casi previsti dai Trattati, rivolti a persone fisiche o giuridiche, Stati membri o altri organismi. Essi non sono di natura vincolante e pertanto non possono essere fatti valere dai singoli dinanzi ai giudici nazionali. Lo scopo principale della Raccomandazione è quello di utilizzare i giudici nazionali, nei casi portati alla loro attenzione, ai fini di un'interpretazione sussidiaria del diritto dell'Unione europea; pertanto, gli effetti che produce sono molto rilevanti, anche se limitati. Tra gli effetti concreti della raccomandazione, ricordiamo anche ciò che l'art. 117 TFUE o il potere conferito alla Commissione in materia di concorrenza di raccomandare a uno Stato membro misure idonee a prevenire le distorsioni della concorrenza nel mercato interno che possono derivare dall'adozione o dalla modifica delle sue disposizioni legislative, regolamentari e amministrative. disposizioni. Infine, abbiamo l'effetto di legittimità di una raccomandazione che consente ad uno Stato membro che ha comunque rispettato la raccomand azione di una delle istituzioni di non valutare formalmente l'infrazione. Lezione 038 04. Descrivere la procedura di conclusione degli accordi internazionali Concludiamo l'elenco delle risorse dell'Unione Europea con accordi internazionali conclusi da istituzioni con Stati terzi o altre organizzazioni internazionali. La procedura per la conclusione dei contratti è disciplinata dall'art. Comprende il 218 TFUE e due parti: la Commissione incaricata di condurre i negoziati e il Consiglio, che ha firmato l'accordo definitivo. Il processo inizia con una richiesta – raccomandazione della Commissione – al Consiglio di autorizzazione ad avviare i negoziati; Il Consiglio autorizza la Commissione valutando le condizioni concrete ed emana le direttive che ritiene debbano essere seguite durante la negoziazione. Vediamo quindi come il Consiglio è coinvolto, seppur indirettamente, in questa fase che viene svolta ufficialmente dalla Commissione; ancor di più, se si tiene conto del fatto che i funzionari della Commissione incaricati di negoziare i negoziati sono nominati dal Consiglio. Al termine della fase negoziale, il Consiglio firma l'accordo, deliberando a maggioranza qualificata o deliberando all'unanimità quando ritenuto necessario dalla stessa Unione Europea. Infine, va corretto che in alcuni tipi di accordi anche il Parlamento europeo è chiamato a svolgere un ruolo consistente nel dare un parere al Consiglio prima della sua adozione. L'approvazione del Parlamento riguarda: accordi di associazione, accordo sull'adesione dell'Unione alla CEDU, accordi che stabiliscono uno specifico quadro istituzionale mediante la definizione di procedure di cooperazione, accordi con rilevanti implicazioni finanziarie per l'Unione, procedura legislativa ordinaria o procedura legislativa speciale ove l'approvazione del Il Parlamento europeo è richiesto è applicato. Fatti salvi i casi appena citati, l'attività del Parlamento consisterà in una semplice consultazione. Lezione 040 Descrivere la disciplina della libera circolazione delle merci provenienti da Paesi terzi La libera circolazione delle merci è uno degli obiettivi nonché l'essenziale per raggiungere il mercato interno. Il termine "merce" si riferisce generalmente a qualsiasi prodotto soggetto a corrispettivo economico che possa essere oggetto di una transazione commerciale. Il commercio tra l'Unione Europea ei paesi terzi è spesso “gravato” dai dazi doganali, che diventano anche strumenti di politica commerciale estera. Pertanto, il trattamento è completamente diverso da quello degli Stati membri. Per quanto riguarda invece la circolazione di merci da paesi terzi verso l'Unione Europea, possono ugualmente godere delle tutele accordate alle merci provenienti dagli Stati membri e, di conseguenza, di azioni legali.. Lezione 041 Chi sono i destinatari del diritto di libera circolazione per il Titolo IV del TFUE? I destinatari del diritto di libera circolazione individuati dal Titolo IV del TFUE sono i lavoratori: cioè le persone fisiche intese come esercenti un’attività di lavoro subordinato o autonomo, nonché fattori produttivi del mercato interno. Nello specifico distinguiamo: coloro che esercitano un’attività subordinata salariata o stipendiata, c.d. lavoratori (artt. 45-48); chi esercita un’attività autonoma in regime di “libertà o diritto di stabilimento” nel territorio di un altro Stato membro (artt. 49-55); i prestatori dei servizi all’interno dell’Unione europea (artt. 56-62). Lezione 039 Descrivere l'evoluzione dal mercato comune al mercato interno L'obiettivo primario nella costruzione di un'Europa comune è sempre stata la matrice economica. Fin dall'inizio, la priorità dell'organizzazione è stata quella di creare un mercato unico che rimpiazzasse i singoli mercati nazionali senza barriere e miri a consentire la libera circolazione delle merci tra gli Stati. La Comunità fu quindi immediatamente incaricata di creare un cosiddetto mercato comune, finalizzato allo sviluppo armonioso delle attività economiche degli Stati e finalizzato alla progressiva convergenza delle loro politiche economiche. La realizzazione del suddetto mercato comune è stata realizzata attraverso una serie di interventi, a cominciare dall'abolizione dei dazi doganali e dalle restrizioni all'esportazione e all'importazione tra gli Stati membri; sono state inoltre introdotte una tariffa doganale comune e una politica commerciale comune nei confronti dei paesi terzi. Infine, sono stati rimossi gli ostacoli alla libera circolazione di tutti i fattori di produzione ed è stato creato un regime normativo per prevenire le distorsioni della concorrenza. Successivamente, l'Atto unico europeo del 1986 ha formalizzato la volontà di creare un mercato interno, ossia "uno spazio senza frontiere interne in cui sia assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali". A poco a poco, il mercato iniziò a essere considerato come uno, piuttosto che come la somma dei singoli mercati nazionali cooperanti. Nelle citate sentenze, la Corte ha ritenuto legittime le azioni poste in essere dai sindacati, arrivando a definire l'azione collettiva come un diritto fondamentale e un principio generale del diritto comunitario; tali atti costituiscono tuttavia una restrizione alla libertà di stabilimento, sancita dall'art. 43 EC. Infatti, l'esercizio di siffatte azioni collettive rischia di scoraggiare o rendere più gravoso l'esercizio delle loro attività da parte delle imprese e, poiché la libera prestazione dei servizi è un principio fondamentale della Comunità, una restrizione a tale libertà non può essere giustificata solo se persegue un obiettivo compatibile con il Trattato, di interesse generale. Lezione 051 04. A quali conclusioni giunge la Corte di Giustizia nei casi Rüffort e Commissione c. Lussemburgo? Nel caso Rüffort, la Corte di giustizia è stata chiamata a risolvere la questione delle offerte di lavoro, pronunciandosi in via pregiudiziale sull'interpretazione del criterio di trattamento più favorevole previsto dalla legge. 3 comma 7 dell'indicatore digitale. 96/71/CE. Il richiamo all'aggiudicazione preliminare emessa dal giudice tedesco è volto a chiarire se si tratti di una ingiustificata restrizione alla libera prestazione dei servizi, l'imposizione della stazione appaltante si applica specificatamente alle imprese che, al momento della presentazione dell'offerta, hanno un impegno registrato a corrispondere ai lavoratori una retribuzione non inferiore al tasso di contrattazione collettiva applicabile nel luogo di esecuzione del lavoro proposto. 3 par. numero 7; ha poi argomentato il suo ragionamento affermando che la detta norma non deve essere interpretata nel senso che consenta allo Stato membro ospitante di svolgere nel proprio territorio la prestazione di servizi subordinati a condizioni di la voro, attività e impiego al di fuori degli standard obbligatori di protezione minima. , come nel caso di specie. Vediamo come la Corte ha provveduto a dare un'interpretazione limitata della direttiva, per quanto riguarda le condizioni più favorevoli che possono essere garantite ai lavoratori distaccati, nell'ambito della prestazione di servizi di libero professionista. 96/71/CE, in cui la Commissione deduce violazioni da parte del Granducato di Lussemburgo con specifico riferimento all'art. 3 par. 1 e 10. Oggetto della questione riguarda la definizione di 'disposizioni di ordine pubblico', che conferiscono allo Stato ospitante la facoltà di imporre condizioni di lavoro e di impiego ai propri impegni di lavoro.agire sul proprio territorio Lezione 052 04. Descrivere la disciplina in materia di libera circolazione dei capitali e dei pagamenti Il capitale è l'ultimo dei 4 fattori di produzione, a cui è garantita la libera circolazione. Per capitale si intendono tutte le operazioni di trasferimento di denaro, collocamento e investimento; mentre i pagamenti non sono altro che trasferimenti di valuta che rappresentano il corrispettivo per l'operazione sottostante. La libera circolazione dei capitali e dei pagamenti è disciplinata dagli articoli 63-66 del TFUE, che vieta esplicitamente le restrizioni alla circolazione dei capitali e ai pagamenti tra Stati membri e tra Stati membri e paesi terzi. Nello specifico l'art. 63 Il TFUE è stato recepito in modo specifico attraverso un atto di diritto derivato, ossia la Direttiva 88/361/CEE adottata dal Consiglio nel 1988. La stessa verte sui movimenti di capitali costituiti da investimenti diretti, investimenti immobiliari, operazioni su titoli normalmente trattate sul capitale mercato, operazioni in quote di OICR, operazioni in valori mobiliari e altri strumenti normalmente negoziati sul mercato monetario, operazioni in conti correnti e depositi presso istituti finanziari, crediti relativi ad operazioni commerciali o prestazioni di servizi a cui partecipa il residente in altri prestiti e crediti finanziari, depositi e altre garanzie, pegni, trasferimenti effettuati in occasione della conclusione di contratti assicurativi, movimenti di capitali personali. Lezione 053 04. Gli aiuti di Stato sono ammessi? Cosa prevede la disciplina UE a riguardo? L'aiuto economico che gli Stati membri forniscono ai loro mercati interni è regolato dalla legge europea al fine di evitare distorsioni anticoncorrenziali del mercato unico. TFUE, artt. 107-109, vieta esplicitamente gli interventi statali "anticoncorrenziali", cioè aiuti che creino vantaggi per le imprese, i settori economici o l'economia nazionale nel suo complesso, svantaggiosi per coloro che non beneficiano di tali aiuti. Per comprendere se il comportamento dello Stato sia anticoncorrenziale, questo viene valutato secondo il principio dell'investitore in un'economia di mercato, cioè se un investitore, in circostanze simili alle azioni che portano all'azione dello Stato, mantenendo lo stesso comportamento. Secondo il TFUE, gli aiuti di Stato non sono adatti al mercato unico, nella misura in cui incidono sugli scambi tra Stati membri o nel caso in cui determinate società o prodotti siano favoriti attraverso risorse governative, distorcano o minaccino d i falsare la concorrenza. Lezione 054 04. Quali sono le principali disposizioni dei Trattati istitutivi sulla politica economica e monetaria dell'Unione? Sin dal suo inizio negli anni '50, la politica economica e monetaria dell'Unione ha mirato a creare un'unione economica e monetaria. A tal fine, l'Europa ha assicurato l'instaurazione del coordinamento dell'integrazione nonché il monitoraggio preventivo e correttivo dei pro grammi di riforma economica, occupazionale, di bilancio e nazionale degli Stati membri al fine di rafforzare, sviluppare e, attraverso la stabilità, la sostenibilità, la coerenza e la convergenza delle politiche macroeconomiche e politiche macrofinanziarie consolidare la crescita economica, occupazionale e finanziaria dell'Unione nel suo insieme. Articolo 2, paragrafo 1, lettera a) 3. esprime preoccupazione per l'introduzione dell'obbligo per gli Stati membri di coordinare le propri e politiche economiche e occupazionali secondo le procedure previste dal Trattato, per la cui definizione è responsabile l'Unione; mentre l'art. L'articolo 3, paragrafo 3, del TUE evoca la creazione del mercato interno e lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato altamente competitiva, finalizzata alla piena occupazione e al progresso sociale. Arte. Articolo 5, paragrafo 1, lettera a) L'articolo 1 riguarda le politiche economiche per le quali gli Stati membri sono tenuti a coordina re le politiche nazionali, mentre autorizza il Consiglio ad adottare misure appropriate, e in particolare gli orientamenti per tali politiche. Ancora una volta, è necessario ricordare l'art.. 119 del TFUE, il quale fissa gli obiettivi generali ed i principi direttivi comuni ad entrambe le politiche. Descrivere le principali caratteristiche della politica economica dell'Unione e del Semestre europeo La politica economica dell'Unione è monitorata dal Consiglio nell'ambito del cosiddetto semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, ossia un ciclo annuale e continuo di coordinamento delle politiche economiche dell'Unione Stati membri, realizzato attraverso il dialogo e il controllo . delle istituzioni europee. politiche economiche e occupazionali, politiche di stabilizzazione o convergenza, programmi nazionali di riforma e controllo di bilancio per prevenire e correggere squilibri macroeconomici potenzialmente eccessivi. In questo modo, gli Istituti possono prendere in considerazione l'adozione di azioni correttive durante l'intero ciclo del Semestre fornendo ai Paesi la propria consulenza aggregata su politiche macroeconomiche, scala e macroeconomia. Per quanto riguarda invece la politica economica dell'Unione, secondo il TFUE, gli Stati membri attuano le proprie politiche economiche per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione previsti dalla legge. 3 TUE, operando secondo i principi di un'economia di mercato aperta e di libera concorrenza, favorisce un'allocazione efficiente delle risorse. Pertanto, le politiche economiche degli Stati membri devono essere da loro intese come una questione di interesse comune e non di interesse interno, e devono quindi essere coordinate in seno al Consiglio. Lezione 056 04. Che funzioni svolge la Banca Centrale Europea? La Banca Centrale Europea, la BCE, è la banca dei 19 Stati membri dell'Unione Europea che hanno adottato l'euro e il cui compito principale è quello di amministrare la politica monetaria dell'Unione. La BCE e le banche centrali nazionali formano insieme il sistema europeo di banche centrali, il SEBC. È un'istituzione elevata al rango di Accademia dal Trattato di Lisbona e disciplinata dagli articoli 282-284 del TFUE. La Banca Centrale svolge la funzione di vigilanza sulle banche centrali nazionali, si consulta inoltre con l'Unione su tutte le materie di propria competenza e con le autorità competenti del Paese sugli atti normativi di competenza ma entro limiti e condizioni stabiliti. dal Consiglio Direttivo. Nelle materie di sua competenza, la BCE ha la funzione di formulare pareri da sottoporre alle istituzioni, organi, uffici o autorità dell'Unione o autorità competenti. Lezione 057 04 Quando sono stati istituiti e come operano il Meccanismo di vigilanza unico ed il Meccanismo di risoluzione unico? L'Unione bancaria ha il compito di regolamentare la capacità di vigilanza, regolamento e finanziamento a livello europeo e richiede alle banche della zona euro di aderire a regole simili. Uno dei pilastri dell'unione bancaria è proprio il cosiddetto meccanismo di vigilanza unico, operativo dal 4 novembre 2014, il nuovo sistema di vigilanza europeo composto dalla banca centrale e dall'autorità nazionale di vigilanza degli Stati partecipanti. Il meccanismo di vigilanza assegna di fatto la vigilanza bancaria diretta alla BCE per le 123 maggiori banche europee, al fine di garantire che tali banche siano soggette a vigilanza indipendente sulla base di requisiti regolamentari. I criteri per definire una banca vigilata sono: la dimensione, la rilevanza economica, le attività transfrontaliere della banca e la necessità di un supporto diretto da parte del pubblico. Il secondo pilastro dell'unione bancaria è il Single Settlement Mechanism, il MRU, che svolge il compito di intervenire in caso di fallimento della banca, fornendo misure adeguate per risolvere il problema. Lezione 058 Quali sono i principi e gli obiettivi dell'azione esterna dell'Unione enunciati nel Titolo V del TUE? Quali disposizioni, in particolare, rilevano in materia? Il Titolo V del TUE contiene la disciplina organica sull’azione esterna dell’Unione europea e sulla politica estera e di sicurezza comune. Specificamente, l’art. 21 richiama i principi e gli obiettivi fondamentali della politica estera, coincidenti con quelli che tipicamente caratterizzano l’azione europea, oltre che la sua stessa creazione, e che la stessa cerca di trasmettere e portare nel resto del mondo. Tra questi principi, la democrazia, lo Stato di diritto, l’universalità e indivisibilità dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e di solidarietà, nonché il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Ulteriore principio, sempre previsto dall’art. 21, è quello di coerenza, il quale postula, appunto, la coerenza tra la politica esterna dell’Unione e quella interna, o più in generale delle altre politiche europee; ciò è incrementato dall’attività di Consiglio e Commissione, i quali agiscono assistiti dall'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, proprio al fine di creare una interazione e cooperazione tra i vari settori. Occorre, infine, rammentare l’art. 205 TFUE, il quale apre la Parte Quinta dedicata all’azione esterna dell’Unione, e che sancisce che l’azione dell’Unione sulla scena internazionale si fonda sui principi, persegue gli obiettivi ed è condotta in conformità delle disposizioni generali di cui” agli artt. 21-22 TUE. Lezione 059 Da quali disposizioni del TFUE è disciplinata la Cooperazione allo sviluppo? Qual è il contenuto di tale disciplina? La cooperazione allo sviluppo è disciplinata dal Titolo III del Capo I TFUE, art. 208-2011, è rivolto ai Paesi in via di sviluppo e ha come obiettivo primario la riduzione e l'eradicazione della povertà consequenziale. Basato sull'art. 208, devono raggiungere gli obiettivi di eradicazione della fame e riduzione della povertà tenendo conto degli obiettivi europei, ma sempre nel rispetto degli impegni riconosciuti nell'ambito delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali competenti. Arte. 209, pertanto, indica che i provvedimenti adottati dal Parlamento Europeo e dal Consiglio per attuare la politica di cooperazione allo sviluppo possono riguardare anche programmi pluriennali di cooperazione con paesi in via di sviluppo o programmi specializzati. Il terzo comma dello stesso articolo richiama la Banca Europea per gli Investimenti, alle condizioni previste dal regolamento, a contribuire all'attuazione delle misure di cui sopra. 210 disciplina e prevede un comune obbligo di coordinamento e consultazione tra l'Unione e gli Stati membri in merito alle rispettive politiche. La Commissione avrà quindi il compito di promuovere tutte le iniziative che potrebbero essere utili per favorire il coordinamento. In cosa consistono le azioni di aiuto umanitario? A quali principi del diritto internazionale devono essere conformi? L'aiuto umanitario è disciplinato dall'art. 214 TFUE, Capo 3 del Titolo III, secondo il quale devono rispettare i principi di imparzialità, neutralità e non discriminazione, nonché i principi dettati dal diritto internazionale. In particolare, le azioni di aiuto umanitario dell'Unione Europea devono essere coordinate e coerenti con quelle svolte da organizzazioni e organismi internazionali, in particolare all'interno del sistema delle Nazioni Unite.. Quali azioni ricomprende la Cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i Paesi terzi? Chi sono i destinatari? I destinatari delle disposizioni sulla cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i paesi terzi sono infatti paesi terzi diversi dai paesi in via di sviluppo e sono quindi estranei alla disciplina della politica di cooperazione allo sviluppo. La disciplina in materia è contenuta anche nel Titolo III, Capo 2, art. ABİB. 212-213. L'atto di cooperazione economica consiste nella cooperazione tra l'Unione e paesi terzi e Stati membri e paesi terzi di loro competenza, compresa la possibilità di concludere accordi internazionali. Va infine sottolineato che le azioni di cooperazione allo sviluppo e le azioni di cooperazione economica, finanziaria e tecnica differiscon o non tanto per la tipologia di azioni adottate, ma solo in relazione agli Stati destinatari dell'una o dell'altra. . Lezione 060 Quali sono le sentenze più rilevanti per tracciare l'evoluzione della giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di diritti fondamentali? Considerando le basi teoriche insite nella nascita della Comunità Europea a partire dagli anni Cinquanta, cioè aspetti che sono interamente legati all'aspetto economico, molti aspetti restano del tutto estranei all'integrazione europea, compresi i diritti fondamentali. In effetti, anche la Corte di giustizia inizialmente si era detta non coinvolta in tali materie, e lo sviluppo della stessa questione segue un percorso che verrà di seguito sintetizzato. Inizialmente, nella storica sentenza della Friedrich Stork & Co del 1959, la Corte si è dichiarata incapace di pronunciarsi su una presunta violazione di diritto comunitario dei diritti fondamentali delle persone tutelate dal diritto interno. Dopo 10 anni, con la condanna di Stauder nel 1969, la Corte ha cominciato a sentire la necessità di affrontare la questione affrontando esplicitamente i diritti umani fondamentali, che sono considerati parte integrante dei principi di diritto comune dei diritti umani della Comunità e valorizzandoli come un parametro di legittimità per il diritto derivato. Questo concetto è stato ribadito l'anno successivo nell'Internationale Handelsgesellschaft, in cui la Corte di giustizia ha affermato l'importanza della tutela dei diritti fondamentali, parte integrante dei principi giuridici comuni dell'Europa, che la Corte è chiamata a difendere. Infine, nel 1974, con la sentenza Nold, la Corte di Giustizia si rivolge esplicitamente agli ordinamenti costituzionali nazionali, determinando che l'uso dei diritti fondamentali come parametro di livello di legittimità del terzo diritto, deve essere ricostruito ispirandosi a tradizioni costituzionali condivise. per gli Stati membri. Lezione 061 Qual è il contenuto della Carta di Nizza? La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, o Carta di Nizza, è un documento europeo contenente il catalogo generale dei diritti fondamentali dell'Unione. La Carta è stata solennemente proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000 da rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo e, a seguito di una serie di vicissitudini, è entrata in vigore il 1° dicembre 2009 con il Trattato di Lisbona, di pari valore. In caso di conflitto, per priorità si intende la possibilità di non applicazione della normativa nazionale, possibile in violazione delle disposizioni della Carta stessa. Tuttavia, la Carta non può in alcun caso consentire un'azione al di fuori dei poteri previsti dai Trattati. Analizzando il catalogo dei diritti tutelati dalla Carta di Nizza, occorre chiarire che non si tratta in realtà di un elenco innovativo, in quanto i diritti fondamentali, già considerati tali dall'Unione e dal diritto nazionale degli Stati membri, sono tutelati dalla nostra Costituzione repubblicana, che risale al 1948 e contiene già un elenco di diritti ritenuti fondamentali e inviolabili. Il catalogo dei diritti contenuto nella Carta di Nizza comprende, tra l'altro, il diritto alla dignità umana, il diritto alla vita, il diritto all'integrità, il divieto di tortura e trattamenti o pene inumani o degradanti, il divieto di schiavitù e lavoro forzato , il diritto alla libertà e alla sicurezza, il diritto al rispetto della vita privata e familiare, il diritto alla protezione dei dati personali, il diritto al lavoro, il diritto alla proprietà, il diritto di asilo. Lezione 069 04. Quali sono le principali innovazioni apportate dal Trattato di Lisbona allo Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia? Il Trattato di Lisbona ha ulteriormente modificato le competenze e la distribuzione delle materie di interesse europeo nei tre pilastri. Concretamente, con il suddetto Trattato, la materia relativa allo Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia è passata per il primo pilastro. La creazione di uno spazio comune di sicurezza, giustizia e libertà è stato un obiettivo primario degli Stati membri sin dall'inizio dell'integrazione europea e con il Trattato di Lisbona la questione ha assunto una posizione ancora più centrale, secondaria solo a quella la promozione della pace. , i suoi valori e il benessere delle persone. Il Trattato di Lisbona ha agito sulla materia in esame, in primo luogo attuando un vero e proprio riordino delle basi giuridiche delle materie rientranti nell'ambito di azione di libertà, sicurezza e giustizia, collocando in un unico ambito, il titolo V , questioni che in precedenza erano frammentate tra i diversi pilastri. Per quanto riguarda la cooperazione di polizia e giudiziaria, il trattato prevede che gli atti legislativi sulla cooperazione di polizia e giudiziaria siano adottati su proposta della Commissione o su iniziativa di almeno un quarto degli Stati membri. Anche in questo caso, tra le novità introdotte dal Trattato di Lisbona, ricordiamo il voto a maggioranza qualificata del Consiglio per lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, e il definitivo abbandono della regola dell'unanimità che ha causato frequenti ritardi normativi e accordi discrezionali. Il Parlamento, di Lisbona, ha cessato di avere un ruolo marginale e ha assunto un ruolo più importante poiché la sua partecipazione diretta è prevista in una procedura di codecisione. Diventa così colegislatore alla pari per quasi tutta la legislazione europea, tranne che nel campo della cooperazione di polizia, quando si tratta di adottare misure di cooperazione operativa tra forze di polizia o autorità assimilate, per la quale si ricorre alla procedura di consultazione. Lezione 070 04. Nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale il Trattato di Lisbona ha previsto importanti novità con riguardo ad Eurojust e alla Procura europea; quali sono le disposizioni di riferimento e come è stata loro data attuazione? Eurojust è ora disciplinato dall'articolo 85, paragrafo 1, lettera a). 1 TFUE e questo settore è stato anche profondamente innovato dal trattato di Lisbona. È un organismo il cui ruolo è, in linea di principio, il coordinamento giudiziario transnazionale, il cui compito è promuovere e rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'indagine e del perseguimento di reati gravi che coinvolgono due o più Stati membri o che richiedono un procedimento congiunto. sulla base delle operazioni effettuate e delle informazioni fornite dalle autorità degli Stati membri e da Europol. Inoltre, sempre in virtù del Trattato, a Eurojust sono stati conferiti nuovi importanti poteri di apertura delle indagini, nonché il rafforzamento dei poteri di coordinamento delle indagini transnazionali e delle relative azioni penali e il riconoscimento esplicito del potere di prevenire e risolvere i conflitti di giurisdizione. La Procura europea, collegata internamente a Eurojust, trova la sua disciplina normativa nell'articolo 86 TFUE e ha un ruolo da svolgere nella lotta ai reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione. In ogni caso, l'iniziativa può talvolta appartenere a un gruppo di almeno nove Stati membri, che possono chiedere che la proposta legislativa che istituisce la Procura europea sia trasmessa al Consiglio europeo. Su diverse questioni, il Consiglio dei ministri della Giustizia dell'Unione ha infine adottato il Regolamento n. 2017/1939/UE avente ad oggetto l’istituzione di una Procura europea. Da quale atto dell'Unione europea è stata istituita la procedura del mandato d'arresto europeo? In cosa consiste la procedura di consegna? Il mandato d'arresto europeo comprende una procedura semplificata prevista dalla decisione quadro 2002/584/GAI, adottata dal Consiglio il 13 giugno 2002. Le precedenti norme sul mandato d'arresto sostituiscono l'estradizione e in relazione alla consegna di persone ricercate a fini di perseguimento penale o esecuzione di una pena detentiva o di una misura di sicurezza. Questa procedura velocizza davvero i tempi di consegna del ricercato perché quando l'autorità giudiziaria viene a conoscenza dell'ubicazione del ricercato, l'autorità giudiziaria emette il mandato di cattura direttamente all'autorità giudiziaria. Quest o meccanismo appare chiaramente semplificato rispetto all'estradizione, in quanto consente all'autorità giudiziaria di rilasciare la capacità di trasferire un mandato d'arresto europeo con qualsiasi mezzo sicuro in grado di produrre una denuncia e lo Stato membro dovrà solo verificarne l'autenticità. Una novità importante riguarda il numero dei soggetti coinvolti nella procedura di consegna. Nel provvedimento cautelare sull'estradizione, mentre quello sulla partecipazione dell'autorità giudiziaria, attribuisce alle au torità politiche, in Italia, al Ministro della giustizia, la competenza per deliberare le basi per l'esecuzione della richiesta di estradizione e per la stessa presentazione. Con la nuova disciplina, invece, vi è stata una vera e propria autorità della procedura di consegna, è stato abolito il controllo ministeriale sulla richiesta, e la competenza esclusiva sull'emissione, trasmissione ed esecuzione degli ordini.l'arresto spetta alle autorità giudiziarie competenti, come determinato da ciascuna Stato. Qual è il campo di applicazione del mandato d'arresto europeo? Per le persone destinatarie di un mandato di cattura, il campo di applicazione si riferisce sia al condannato che all'indagato o indagato, fermo restando l'andamento dello Stato del reato, indipendentemente dal fatto che tale persona sia stata presente o meno. condannato. Una persona che resiste a un mandato d'arresto può essere sia cittadino di uno Stato membro che cittadino di un paese terzo. D'altra parte, nel caso di arresto europeo viene determinata una soglia minima di gravità di un reato per dodici mesi nel caso di arresto europeo. Le citazioni sono emesse sulla base di un ordine di custodia cautelare e quattro mesi se è stata pronunciata una sentenza. Infine, per quanto riguarda l'ambito dell'azione provvisoria, la decisione quadro sul mandato d'arresto europeo stabilisce la possibilità di applicare una nuova procedura alle richieste pervenute a partire dal 1° gennaio 2004. Tuttavia, ogni Stato membro ha ancora la facoltà di fare una dichiarazione in merito. potrà continuare ad applicare il previgente sistema di estradizione alle richieste relative a reati formulate prima di una data indicata dal sistema, purché non successiva al 7 agosto 2002. Quali sono i motivi di non esecuzione del mandato d'arresto europeo? La Decisione Quadro 2002/584/GAI, che stabilisce la disciplina dell'organismo europeo, stabilisce chiari limiti nel campo degli artt. 3; indica i casi in cui lo Stato di esecuzione ha l'obbligo o il diritto di non eseguire un lodo penale straniero. I motivi obbligatori di non esecuzione sorgono quando lo Stato membro di esecuzione è, in effetti, tenuto a rifiutare di elaborare una richiesta di consegna ai sensi di un mandato d'arresto europeo. Questo è il caso, ad esempio, se un reato ai sensi di un mandato d'arresto è soggetto ad un'amnistia nello Stato parte che lo esegue, se tale Stato ha l'autorità di perseguire il reato ai sensi del suo diritto penale. inoltre, secondo il principio del ne bis in idem, non può essere instaurato un procedimento penale nei confronti di chi, per lo stesso reato, sia stato condannato con sentenza passata in giudicato, e la pena sia stata scontata o sia in corso di esecuzione, ovvero se la sentenza non è più esecutiva secondo il diritto dello Stato membro. Infine, è imperativo per stavo non eseguire il mandato nei confronti di un minore, il che si ritiene dovuto all'età penale dell'assenza di responsabilità degli eventi all'origine del mandato di cattur a in Europa ai sensi del diritto nazionale membro attivo. Insieme a questo elenco abbiamo casi in cui la non esecuzione di un mandato d'arresto europeo è facoltativa, poiché la valutazione discrezionale della consegna è rimessa alla magistratura dello Stato di esecuzione. Lezione 072 04. Quando furono firmati gli Accordi di Schengen? Come si è evoluta nel tempo la disciplina da essi dettata? Per quanto riguarda le frontiere interne dell'Unione Europea, la regola è sempre stata l'assenza del controllo di frontiera delle persone che le attraversano, con il conseguente diritto di attraversarle in qualsiasi punto senza controllo di frontiera. e indipendentemente dalla loro nazionalità. La creazione di uno spazio in cui sono stati aboliti i controlli sulle persone alle frontiere comuni per favorire la libera circolazione delle persone risale ai noti accordi di Schengen firmati il 14 giugno 1985, in un clima del tutto particolare dettato dallo sciopero delle dogane ufficiali che hanno bloccato le merci nel 1984. in Europa. Tali accordi sono stati conclusi fuori della Comunità attraverso un accordo intergovernativo e sono stati adottati da Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi; L'Italia ha aderito nel 1990, Spagna e Portogallo nel 1991, Grecia nel 1992, Austria nel 1995, Finlandia, Danimarca e Svezia nel 1996. Anche Islanda e Norvegia hanno aderito agli accordi di Schengen, sebbene non facciano parte dell'Unione Europea. base di un accordo di libera circolazione che li lega agli altri paesi nordici. Gli accordi hanno impiegato molto tempo, 10 anni, per entrare in vigore perché la Convenzione di attuazione è entrata in vigore nel 1995. La Convenzione di attuazione dell'Accordo di Schengen prevedeva che le norme adottate all'interno della Comunità in materia di circolazione delle persone sostituissero progressivamente le corrispondenti regole del sistema Schengen, che aprirebbe la strada alla comunitarizzazione della Convenzione, che sarebbe stata introdotta solo con il Trattato di Schengen Amsterdam. Al principio di LEALE COOPERAZIONE si riferisce: l’art. 4, par. 3, TUE Alla CARTA dei diritti FONDAMENTALI dell’unione europea è stato attribuito il medesimo valore giuridico dei Trattati con l’entrata in vigore: del Trattato di Attualmente si intendono per TRATTATI ISTITUTIVI: il trattato sull’unione europea e il trattato sul funzionamento dell’unione europea A quali conclusioni è giunta la Corte di Giustizia nella sentenza Laval?: il diritto di intraprendere un’azione collettiva costituisce sempre una ragione imperativa di interesse generale tale da giustificare una restrizione alla libera prestazione dei servizi Ai sensi dell’art. 19, n.3, TUE, la corte di giustizia dell’unione europea si pronuncia conformemente ai trattati: sui ricorsi presentati da uno stato membro, da un’istituzione o da una persona fisica o giuridica Ai sensi dell’art. 288, co. 2, TFUE, il REGOLAMENTO ha tre caratteristiche costitutive. Tra queste non ci è che: in alla forma e ai mezzi Ai sensi dell’art. 36 TFUE, in alcuni casi eccezionali lo stato membro può temporaneamente fissare divieti o restrizioni alla circolazione delle merci per motivi: di moralità pubblica Ai sensi dell’art.6 co. 2, TUE le disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea: non estendendo in alcun modo le competenze dell’unione definite nei Trattati Ai sensi dell’articolo 27, paragrafo 2, della direttiva n. 2004/38/CE, i provvedimenti che limitano l’esercizio del diritto di libera circolazione, adottati da uno stato membro per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza, devono: essere adottati esclusivamente in relazione al comportamento personale della persona nei riguardi della quale essi sono applicati Ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 5 TUE, nelle relazioni con il resto del mondo l’unione contribuisce al conseguimento di una serie di fini tra i quali non vi è: il principio di autodeterminazione dei popoli Ai sensi dell’articolo 4, comma 2, lettera j) del TFUE, le materie rientranti nel concetto di area di libertà, sicurezza e giustizia, sono da ricondursi: all’elenco delle materie e competenza condivisa tra l’Unione e gli Stati membri Ai sensi dell’articolo 45, paragrafo 3, TFUE, la libera circolazione importa il diritto: tutti i diritti di cui alle altre risposte ma fatte salve le motivazioni giustificate da motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica Ai sensi dell’articolo 6 della direttiva n. 38/2004/CE ha il diritto di soggiornare nel territorio di un altro stato membro, per un periodo fino a tre mesi, ciascun cittadino dell’Unione: senza alcuna condizione o formalità salvo il possesso di una carta d’identità o di un passaporto in corso di validità Ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 4, del Regolamento (UE) n. 492/2011, nella misura in cui prevedano o autorizzino condizioni discriminatorie nei confronti dei lavoratori cittadini degli altri stati membri, sono nulle: le clausole dei contratti collettivi o individuali o di altre regolamentazioni collettive Ai sensi dell’articolo 83 del TFUE il Parlamento Europeo ed il Consiglio possono stabilire norme comuni minime relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in sfere di criminalità particolarmente gravi, tra le quali non ci è: l’inquinamento ambientale Al cittadino europeo sono conferiti una serie di diritti tra i quali non vi è: il diritto di ricorrere alla corte di giustizia per violazione dei diritti umani Commentato [k1]: Laval Pierre Laval è stato un politico francese. Fu il Primo Ministro della Francia per quattro volte: la prima volta dal 27 gennaio 1931 al 14 gennaio 1932, la seconda volta dal 14 gennaio al 20 febbraio 1932, la terza volta dal 7 giugno 1935 al 24 gennaio 1936 e la quarta volta dal 18 aprile 1942 al 20 agosto 1944. Commentato [k2]: Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in Italia anche nota come Carta di Nizza, è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo da Parlamento, Consiglio e Commissione. Commentato [k3]: Principio di leale cooperazione Il principio di leale cooperazione è un principio fondamentale del diritto dell'Unione Europea; non a caso in termini di ius positum lo si può individuare all'articolo 4 del Trattato sull'Unione Europea. Commentato [k4]: La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in Italia anche nota come Carta di Nizza, è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo da Parlamento, Consiglio e Commissione Attualmente, tra le istituzioni dell’Unione Europea non vi è: la corte europea dei diritti dell’uomo CODICE FORNTIERE SCHENGEN (CFS) fu istituito: con il regolamento (CE) n. 526/2006 del 15 marzo 2006 Come previsto dagli artt. 28 e 30 TFUE, nell’ambito dell’unione doganale: vige un divieto assoluto ed inderogabile di apporre dazi all’importazione o all’esportazione per qualunque scambio di merci tra gli Stati membri Con i trattati di ROMA: fu sancita la nascita della Comunità Economica Europea (CEE) e della comunità europea dell’energia atomica (CEEA) Con il Trattato di Amsterdam la nozione di “giustizia e affari interni”: viene sostituita da quella di “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” Con il Trattato di Maastricht si prevedono NOVE “QUESTIONI di INTERESSE COMUNE”, individuate dall’articolo k1 del TUE, nel settore GAI; tra queste non vi è: la protezione della salute umana Con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht si ha la coesistenza di quattro trattati. Tra questi non vi è: il trattato istitutivo della CED Con quale TRATTATO si è PROVVEDUTO a REGOLAMENTARE la cooperazione intergovernativa in materia di giustizia e affari interni?: con il Trattato di Maastricht Con riguardo al diritto di soggiorno, si distinguono tre tipologie del diritto, tra i quali non è previsto: il diritto di soggiorno fino a un mese Con riguardo al limite della libera circolazione rappresentato dall’impiego nelle pubbliche amministrazioni, il DPCM n. 174/1994 non individua, tra i <<posti>> riservati ai cittadini italiani: i posti degli insegnanti presso le scuole statali Con riguardo al REGIME di impugnazione delle sentenze dei tribunali specializzati: l’impugnazione ha ad oggetto i soli motivi di diritto o, qualora il regolamento sull’istituzione del tribunale specializzato lo preveda, anche i motivi di fatto Con riguardo all’elezione del PRESIDENTE della COMMISSIONE europea è vero che: il consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone al parlamento europeo un candidato alla carica di presidente della commissione Con riguardo all’iniziativa legislativa dei cittadini dell’unione è vero che: i cittadini dell’unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di stati membri, possono prendere l’iniziativa di invitare la COMMISSIONE europea a presentare una proposta legislativa Con riguardo all’unione europea e alla soggettività delle organizzazioni internazionali non è corretto affermare che: le organizzazioni internazionali godono di un’effettiva indipendenza politica Con riguardo alla COMPETENZA CONTENZIOSA non è corretto affermare che: riguarda solo il diritto originario Con riguardo alla cooperazione giudiziaria in materia penale, cosa muta con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona?: viene ora disciplinata nel Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea Con riguardo alla maggioranza richiesta per le deliberazioni in seno al Consiglio è vero che: gli stati membri hanno, negli anni, scelto di adottare sempre più frequentemente il criterio della maggioranza qualificata Con riguardo alla nozione di lavoratore, nel tempo la Corte di Giustizia ha precisato che: la nozione è da interpretare in modo autonomo rispetto ai diritti nazionali del lavoro Con riguardo alla PROCEDURA di INFRAZIONE, tra i comportamenti degli Stati che si sostanziano in un inadempimento non vi è: la conclusione di accordi internazionali conformi al diritto dell’unione europea Con riguardo alle fasi della PROCEDURA di INFRAZIONE è vero che: le fasi della procedura sono due precontenziosa e contenziosa Il consiglio europeo è stato formalmente inserito nella struttura dell’unione: con il trattato di Maastricht Il consiglio europeo ha ricevuto la qualifica di “ISTITUZIONE” dell’unione europea: con il Trattato di Lisbona Il CONSIGLIO EUROPEO si compone: dei capi di stato o di governo degli Stati membri, del suo presidente e del presidente della commissione Il CONSIGLIO si compone: di un rappresentante di ciascuno stato membro a livello ministeriale, abilitato a impegnare il governo dello stato membro che rappresenta e ad esercitare il diritto di voto Il controllo giurisdizionale da parte del sistema giudiziario dell’unione sul rispetto del diritto avviene: su istanza di parte (stato embro, istituzioni, persone fisiche e giuridiche) Il COORDINAMENTO interistituzionale: è definito dalla Legge n. 234/2012 con riguardo alla definizione della politica europea dell’italia e al processo di formazione degli atti dell’unione Il COREPER: è responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio e dell’esecuzione dei compiti che quest’ultimo gli assegna Il FORO COMPETENTE a conoscere delle questioni pregiudiziali è quello: della Corte di Giustizia, nonché il Tribunale in materie specifiche determinate dallo statuto della corte Il MANDATO d’arresto europeo è STATO ISTITUITO: dalla decisione quadro 2002/584/GAI del 2002 Il meccanismo di vigilanza unico comprende: la banca centrale europea e le autorità di vigilanza nazionali degli stati partecipanti Il MEDIATORE europeo1: è eletto dal Parlamento europeo, dopo ogni elezione del Parlamento stesso, per la durata della legislatura Il mercato era da realizzare, nel corso dei decenni, mediante un processo graduale che avrebbe visto come prima fase: l’armonizzazione delle normative nazionali Il parlamento europeo si COMPONE: di 751 deputati ripartiti tra gli stati membri in funzione del peso del singolo stato Il principio di SUSSIDIARIETA’ si applica: nei settori che NON sono di competenza esclusiva dell’unione Il processo di realizzazione dell’unione economica e monetaria (UEM) prevedeva che si portasse a compimento la politica monetaria in tre fasi successive, tra le quali non è prevista: la graduale introduzione dell’euro come moneta unica entro il 31 dicembre 1993 Il rapporto tra STATO MEMBRO ed UNIONE europea si delinea in termini di: deleghe o trasferimenti di competenze Il Regolamento (CEE) n. 15/61 del 26 agosto 1961: manteneva il principio della priorità del mercato nazionale del lavoro Il Regolamento (CEE) n. 1612/68 del Consiglio del 15 ottobre 1968: è stato abrogato dal regolamento di codificazione n. 492/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 aprile 2011 Il Regolamento (CEE) n. 38/64 del 25 marzo 1964 sanciva: il criterio di priorità del mercato comunitario Il requisito della “portata generale” dei Regolamenti: è deterinato dal dato qualitativo rappresentato dal modo di individuazione dei destinatari 1 La figura del mediatore europeo è stata istituita dal Trattato sull’Unione europea e ha sede a Strasburgo. Secondo l'art.228 T.F.U.E il mediatore europeo, eletto dal Parlamento europeo per la durata della legislatura con mandato rinnovabile, è una carica istituzionale europea abilitata a ricevere le denunce di qualsiasi cittadino dell'Unione o di qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, riguardanti casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione Europea. Il Mediatore europeo agisce in completa indipendenza da ogni potere, ivi compreso dal Parlamento Europeo. Non può infatti essere rimosso dall'incarico da parte del Parlamento: sempre secondo l'art.228, par. 2, 2 comma, del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, il Parlamento può solo presentare un ricorso alla Corte di giustizia con cui chiede di rendere dimissionario il mediatore, ma spetta appunto alla sola Corte decidere. Commentato [k11]: Consiglio europeo Il Consiglio europeo è un organismo collettivo che definisce "le priorità e gli indirizzi politici" generali dell'Unione europea ed esamina i problemi del processo di integrazione. Comprende i capi di stato o di governo degli Stati membri dell'UE, con il presidente del Consiglio 4 europeo ed il presidente della Commissione europea. Il riconoscimento della personalità giuridica dell’unione europea implicherebbe il riconoscimento delle due capacità di: diventare membro di organismi internazionali Il Ricorso di LEGITTIMITA’ (o di annullamento) è esperibile: da alcune istituzioni, organismi ed organi dell’unione, dagli stati membri e dalle persone fisiche e giuridiche dinanzi alla corte e al tribunale Il ricorso in annullamento per la illegittimità degli atti dell’unione è volto ad accertare: che gli atti dell’unione siano privi di vizi che ne comportino l’invalidità Il RICORSO IN CARENZA (art. 265 TUE) è diretto a far constatare: un’omissione da parte delle Istituzioni europee o della BCE nell’adozione di un atto che queste sono tenute ad adottare Il ricorso per inadempimento (o per infrazione): è esperibile solo dagli stati membri o dalla commissione e solo dinanzi alla corte di giustizia Il ricorso per INFRAZIONE 2può essere promosso: dalla commissione europea o da uno stato membro Il SEMESTRE EUROPEO si apre: a novembre con la presentazione da parte della commissione di due documenti: l’analisi annuale della crescita e la relazione sul meccanismo di allerta Il semestre europeo si realizza mediante il dialogo ed il controllo da parte delle istituzioni europee su determinate politiche degli stati membri tra le quali non vi sono: le politiche monetarie Il SISTEMA di INFORMAZIONE SCHENGEN (SIS) è composto: da un’unità centrale con sede a Strasburgo e da sezioni nazionali in ciascuno degli stati parte, affiancati dagli uffici SIRENE Il SISTEMA GIURDIZIARIO dell’unione europea è attualmente formato dalle seguenti istituzioni: Corte di giustizia, tribunale, tribunali specializzati Il trattato “COSTITUZIONALE” EUROPEO: fu abbandonato all’esito del risultato negativo dei referenda francese ed olandese del 2005 Il trattato di AMSTERDAM fu firmato: dagli allora quindici stati membri dell’unione europea Il trattato di PARIGI del 1951: creava la Comunità europea del carbone e dell’acciaio Il Trattato ISTITUTIVO della CED: venne negoziato e firmato il 27 maggio 1952 In ambito GAI, con il Trattato di Amsterdam si è proceduto: al riordino delle materie rientranti nei vari pilastri della struttura dell’Unione In CAMPO di APPLICAZIONE ratione personae del mandato d’arresto europeo si riferisce: tanto ad una persona già condannata quanto ad una persona imputata o indagata In materia di cooperazione con stati terzi ed aiuto umanitario, il TITOLO III del TFUE disciplina vari settori, tra i quali non vi è: la cooperazione di polizia In quale disposizione del TUE si trova una prima menzione all’azione esterna, in cui gli Stati membri si dichiarano “decisi ad attuare una politica estera e di sicurezza comune che preveda la definizione progressiva di una politica di difesa comune”?: nell’undicesimo Considerando del TUE In quale sentenza la Corte di Giustizia affermò che “i diritti fondamentali fanno parte integrante dei principi generali del diritto di cui essa garantisce l’osservanza”?: sentenza NOLD del 1974 In quale sentenza la Corte di Giustizia cominciò ad affrontare il tema dei diritti fondamentali facendovi espresso riferimento in quanto parte dei principi generali del diritto comunitario? Sentenza Erich Stauder e Città di Ulm-Sozialam del 1969 2 La procedura di infrazione è un procedimento a carattere giurisdizionale eventuale, disciplinato dagli articoli 258 e 259 TFUE, volto a sanzionare gli Stati membri dell'Unione europea responsabili della violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario. 5 Commentato [k12]: La procedura di infrazione è un procedimento a carattere giurisdizionale eventuale, disciplinato dagli articoli 258 e 259 TFUE, volto a sanzionare gli Stati membri dell'Unione europea responsabili della violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario. Commentato [k13]: Il sistema d'informazione Schengen (SIS) è una banca dati operativa dal 1995 che consente alle autorità Schengen di scambiarsi dati relativi all'identità di determinate categorie di persone e di beni. Il sistema è stato ideato per migliorare la cooperazione ed il coordinamento fra i servizi di polizia e le autorità giudiziarie al fine di preservare la sicurezza interna degli Stati membri e nel contempo lottare in maniera efficace contro qualsiasi forma di criminalità organizzata o organizzazione di matrice terroristica. Oltre a fornire informazioni su persone e oggetti, il sistema fornisce anche le istruzioni su cosa fare nel caso le forze di sicurezza trovino la persona o l'oggetto segnalato. Il SIS è operativo in tutti gli Stati membri e paesi associati che fanno parte dell'Area Schengen. Commentato [k14]: LA QUESTIONE DEFERITA E LA SEGUENTE : SE SIA COMPATIBILE COI PRINCIPI GENERALI DEL VIGENTE DIRITTO COMUNITARIO IL FATTO CHE LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA EUROPEE IN DATA 12 FEBBRAIO 1969 ( 69/71/CEE ) DISPONGA CHE, PER LA FORNITURA DI BURRO A PREZZO RIDOTTO AI BENEFICIARI DI DETERMINATE FORME DI ASSISTENZA PUBBLICA, L' ACQUIRENTE DEVE DICHIARARE AL VENDITORE IL PROPRIO NOME . In quale sentenza la Corte di Giustizia si è pronunciata in merito ad un’azione collettiva intrapresa da un raggruppamento di sindacati nei confronti di un’impresa, al fine di indurla a sottoscrivere un contratto collettivo dal contenuto tale da impedirle di avvalersi della sua libertà di stabilimento?: international transpot Worker’s federation e finnish seamen’s union c. Viking Line ABP e OU Viking line Eesti In quale SENTENZa la corte di GIUSTIZIA si era dichiarata INCOMPETENTE a pronunciarsi sull’eventuale violazione da parte del diritto comunitario di un diritto fondamentale della persona tutelato da una norma interna?: Sentenza Friedrich Stork & co c. Alta Autorità della CECA del 1959 In tema di ADEGUAMENTO legislativo: è oggi superata l’iniziale prassi delle leggi-delega ad hoc In Vigenza del Trattato di Amsterdam, delle “convenzioni” può dirsi che: trovano una loro formulazione normativa nell’allora art. 34, par. 2, lett. D) TUE L’agenzia europea per la DIFESA: opera nel settore dello sviluppo delle capacità di difesa, della ricerca, dell’acquisizione e degli armamenti L’art 207 TFUE attribuisce la competenza a stipulare accordi: con uno o più terzi stati o con organizzazioni internazionali L’art. 107, par. 1, vieta gli aiuti, cocnessi dagli sTati a talune imprese o produzioni, che falsino la concorrenza; a tale divieto sono applicabili le deroghe automatiche di cui all’art. 107, par. 2, ai sensi del quale sono compatibili con il mercato comune: gli aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori, a condizione che siano accordati senza discriminazioni determinate dall’origine dei prodotti L’art. 222, par. 1, del TFUE sancisce che l’Unione e gli Stati membri agiscono congiuntamente, qualora uno Stato membro sia oggetto di un attacco terrostico, per: prevenire la minaccia terroristica sul territorio degli stati membri L’art. 34 TUE nella versione consolidata ad Amsterdam: introduce due nuovi strumenti: la decisione e la decisione quadro L’art. 57 TFUE definisce come servizi <<servizi>> le <<prestazioni fornite normalmente dietro retribuzione>>; tra queste non ricomprende: le attività subordinate L’art. 8, par. 1, TUE è riferito ai <<paesi limitrofi>> ai quali si applica la PEV (politica europea di vicinato)3; tra questi paesi non vi è: La SERBIA L’articolo 207 del TFUE sancisce che la politica commerciale comune è fondata su principi uniformi, che non riguardano: le politiche di stabilità o di convergenza L’articolo 45 del TFUE sancisce l’abolizione di qualsiasi discriminazione fondata sulla nazionalità, tra lavoratori degli stati membri per quanto riguarda: l’impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro L’articolo 45, paragrafo 3, del TFUE, assicura la libera circolazione dei lavoratori <<fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di: ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica L’articolo 46 del TFUE demanda l’adozione, mediante direttive o regolamenti, delle misure necessarie per attuare la circolazione dei lavoratori: al Parlamento europeo ed al Consiglio L’assemblea comune (l’attuale parlamento europeo) e la corte di GIUSTIZIA vennero UNIFICATE per le Comunità da: I trattati di Roma L’ATTO UNICO EUROPEO: fu firmato il 17 febbraio 1986 3 La Politica europea di vicinato è una delle politiche esterne dell'Unione europea, indirizzata ai paesi collocati in prossimità dell'Unione verso est e verso sud. L'obiettivo è quello di costruire rapporti più stretti con tali paesi a livello economico, politico, strategico e culturale. La politica di vicinato non riguarda i paesi che fanno parte dell'Associazione europea di libero scambio né i paesi che sono candidati all'adesione all'Unione. Le istituzioni che possono adottare Raccomandazioni sono: il consiglio, la commissione e la banca centrale europea Le ISTITUZIONI LEGITTIMATE ad adottare le DECISIONI in ambito TFUE sono: il Consiglio ed il Parlamento europeo, la Commissione, la BCE, il consiglio europeo Le raccomandazioni: sono atti non vincolanti, come i pareri Nel caso in cui, nell’ambito della politica commerciale comune, si debbanmo negoziare e concludere accordi con uno o più paesi terzi o organizzazioni internazionali, è previsto che: spetta alla commissione europea presentare raccomandazioni al consiglio, che l’autorizza ad avviare i negoziati necessari Nel RICORSO in CARENZA la sentenza della Corte ha un’efficacia: di mero accertamento Nel ricorso IN CARENZA la SENTENZA della CORTE: è una sentenza dichiarativa dell’astensione legittima Nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale il Trattato di Lisbona ha posto, quale elemento centrale del nuovo quadro giuridico delineato in materia: il principio del mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie Nell’ambito del RICORSO di LEGITTIMITA’, il contenuto della violazione delle forme sostanziali dell’atto non riguarda: le violazioni che riguardano le garanzie sostanziali di autenticità dell’atto Nell’ambito del RICORSO di LEGITTIMITA’, l’incompetenza è relativa quando: la competenza, pur sussistente, è esercitata da un’istituzione, organo od organismo che, nel caso di specie, è privo della legittimazione ad adottare l’atto impugnato Nell’ambito del RICORSO di LEGITTIMITA’, l’incompetenza si distingue in: territoriale, temporale e per materia Nell’ambito della libera circolazione delle merci, il divieto delle restrizioni quantitative tra gli Stati membri ha delle eccezioni, fra le quali l’ipotesi in cui sussistano “esigenze imperative” attinenti a: l’efficacia dei controlli fiscali Nell’ordinamento italiano: l’adattamento ai trattati di integrazione europea è sempre avvenuto con il procedimento speciale dell’ordine di esecuzione Nella procedura di conclusione degli accordi internazionali è prevista la sola consultazione del Parlamento: in tutti i casi tranne alcune specifiche tipologie di accordi Nella sentenza RUFFERT la Corte di Giustizia: riduce la portata della clausola del trattamento più favorevole di cui alla direttiva n. 96/71/CE a soli due casi Non costituiscono risorse proprie dell’Unione, ai sens della decisione 2014/335/UE/Euratom, le entrate provenienti: dalle multe pagate dagli Stati dell’unione nell’ambito delle procedure di infrazione Non è previsto dall’articolo 7 della direttiva n. 38/2004/CE che abbia il diritto di soggiornare nel territorio di un altro stato membro, per un periodo superiore a tre mesi, ciascun cittadino dell’unione: senza alcuna condizione o formalità salvo il possesso di una carta di identità o di un passaporto in corso di validità Non sono applicabili ai cittadini degli stati membri le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri che limitano il numero o la percentuale degli stranieri occupati: per impresa, per ramo di attività, per regioni o su scala nazionale NON sono tra i destinatari dei pareri: le organizzazioni internazionali Per la direttiva 2006/123/CE la definizione di <<stabilimento>> implica: un’infrastruttura stabile a partire dalla quale viene effettivamente svolta l’attività di prestazione di servizi Quale tra i seguenti motivi non rileva ai fini della valutazione dell’illegittimità di un atto europeo nell’ambito del ricorso in annullamento ?: violazione delle tradizioni costituzionali comuni agli stati membri riguarda direttamente e se non si tratt Commentato [k19]: Nel caso in cui il comportamento delle istituzioni abbia rilievo sotto il profilo omissivo, si 9 parla di ricorso in carenza, che consiste nella constatazione, da parte della Corte di Giustizia, della omissione di atti dovuti da parte delle istituzioni che a ciò erano tenute. Sono soggetti legittimati a ricorrere: gli Stati membri, le istituzioni, diverse da quella imputata di carenza, nonché le persone fisiche e giuridiche se l’atto le i di raccomandazioni (v.) o pareri (v.). Commentato [k20]: https://www.costituzionalismo.it/il- caso-ruffert-la-corte-di-giustizia-ce-fa-un-altro-passo-avanti- nella-via-giudiziaria-al-dumping-sociale/ Quale tra i seguenti non è un motivo di non esecuzione facoltativa del MANDATO D’ARRESTO EUROPEO: l’azione penale o la pena è caduta in prescrizione secondo la legislazione dello stato membro di esecuzione Quale tra le seguenti affermazioni non è riferibile alla Direttiva ?: è direttamente applicabile in ciascuno degli astati membri Quali tra le seguenti affermazioni riguardanti la soggettività delle ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI può essere considerata corretta ?: L’unione europea va inquadrata nella categoria delle organizzazioni internazionali Quando fu istituzionalizzata la COOPERAZIONE POLITICA EUROPEA (CPE): nel 1986 Quando furono adottate, rispettivamente, la Convenzione relativa alla procedura semplificata di estradizione tra gli stati membri dell’Unione europea e la Convenzione relativa all’estradizione tra gli Stati membri dell’Unione europea? Nel 1995 e nel 1996 Quando la Commissione presenta un PROGETTO di ATTO: lo deve motivare facendo riferimento alle diverse proposte, iniziative, raccomandazioni, richieste o pareri previsti dai trattati Quando la Corte di Giustizia si è pronunciata nei casi Viking e Laval?: nel dicembre 2007 Quando la Corte di Giustizia si è pronunciata nel caso RUFFERT?: nell’aprile 2008 Quando si parla di MOVIMENTI relativi ai “capitali” ci si riferisce a: tutte le operazioni di trasferimento, collocazione ed investimento di denaro Quando una questione sull’interpretazione dei trattati o sulla validità e l’interpretazione degli atti compiuti dalle istituzioni dell’unione è sollevata in un giudizio pendente davanti ad un organo giurisdizionale nazionale, quest’ultimo si rivolge alla corte di giustizia perché si pronunci a titolo pregiudiziale: obbligatoriamente se è un organo giurisdizionale nazionale di ultima istanza Quando venne istituita l’Unione dell’Europa Occidentale (UEO)?: nel 1954 Se lo stato non adotta interventi conformi alle indicazioni ricevute dalle istituzioni dell’unione nel corso del semestre europeo, l’unione europea può adottare delle misure, tra le quali non vi è: un avvertimento del consiglio Secondo l’approccio SOVRANAZIONALISTA con riguardo all’adattamento del diritto interno al diritto dell’unione: il primato del diritto dell’unione e la sua diretta applicabilità ed efficacia nell’ordinamento dello stato membro dipendono dalla potestà sovranazionale dell’ente-organizzazione sugli stati membri Sono fonti derivate con carattere giuridicamente non vincolante: pareri e raccomandazioni Sono FONTI DERIVATE con carattere giuridicamente vincolante: regolamenti, direttive, decisioni Sono legittimati a ricorrere dinanzi alla Corte di giustizia per chiedere l’annullamento di un atto europeo ritenuto illegittimo: gli Stati, le Istituzioni e, entro certi limiti, i privati Tra gli accordi INTERNAZIONALI che hanno apportato modifiche ai Trattati di Roma non vi è: l’accordo di stabilizzazione e associazione tra l’unione europea e il Kosovo del 27 ottobre 2015 Tra gli obiettivi del NUOVO TERZO PILASTRO come disegnato dal Trattato di Amsterdam, elencati all’art. 29 TUE, non vi è: lo sviluppo tra gli stati di una azione in comune nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile Tra gli obiettivi dell’ATTO UNICO EUROPEO non vi è: il passaggio dalla maggioranza qualificata all’unanimità per le decisioni del consiglio Tra gli obiettivi predisposti dal Trattato di Maastricht per la PESC non vi era: per i territori “non-self-governing”, la promozione del progresso delle loro popolazioni Commentato [k21]: cooperazione politica europea fu introdotta informalmente nel 1970 e formalizzata nell'Atto 10 unico europeo che entrò in vigore nel 1987. Il suo obiettivo era una consultazione tra gli stati membri nella politica estera. Gli stati membri erano obbligati a prendere in considerazione le posizioni del Parlamento europeo e quando possibile potevano prendere posizioni comuni nelle organizzazioni internazionali. Commentato [k22]: L'Atto unico europeo è il trattato che ha emendato i trattati di Roma del 1957 con cui è stata istituita la Comunità economica europea. È stato firmato il 17 febbraio 1986 a Lussemburgo ed è entrato in vigore il 1º luglio 1987.. Fu elaborato per andare incontro a due necessità improrogabili: completare la costruzione del mercato libero interno, ormai al palo dopo le crisi economiche degli anni Settanta e avviare un primo embrione di Unione politica. Tra gli obiettivi principali da conseguire posti dal Trattato CEE non vi era: la creazione di un esercito comune europeo Tra gli stati candidati NON vi è: la Croazia Tra i c.d. TRE “pilastri” istituiti dal trattato di Maascrticht non vi è: la tutela dell’ambiente Commentato [k23]: Il Trattato di Maastricht, o Trattato Tra i compiti attribuiti all’ALTO RAPPRESENTATE dell’unione per gli AFFARI nome dell’unione, il dialogo con terzi in materia di economia e finanza e la politica di sicurezza dall’art. 27 del TUE non vi è quello di: condurre, a sull'Unione europea, è uno dei trattati dell'Unione Europea, firmato il 7 febbraio 1992 a Maastricht nei Paesi Tra i compiti attribuiti dal TUE al presidente del Consiglio Europeo non vi è quello di: procedere al controllo sul bilancio annuale dell’unione europea Tra i compiti della Commissione europea non vi è quello di: gestire l’euro, mantener ei prezzi stabili e guidare la politica economica e monetaria dell’unione europea Tra i comportamenti ritenuti incompatibili e vietati dall’art. 101, par. 1, del TFUE non vi è che: gli stati membri limitino o controllino la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti Tra i DIRITTI della CARTA di NIZZA non vi è: il diritto allo sfruttamento delle risorse naturali Tra i principi generali del diritto dell’unione europea espressamente richiamati nei trattati vi è: il principio di una economia di mercato aperta e in libera concorrenza TRA i principi generali del diritto dell’unione europea non vi è: il principio di non ingerenza negli affari interni di uno stato Tra i PRINCIPI GENERALI elaborati dalla CORTE di GIUSTIZIA nell’ambito dell’esercizio della propria attività giurisprudenziale di carattere interpretativo vi è: il principio della tutela del legittimo affidamento Tra i PRINCIPI TUTELATI dalla Carta di NIZZA non vi è: il principio di autodeterminazione dei popoli Tra i settori che attengono alla unione economica e monetaria (UEM), ricade nella competenza concorrente dell’unione il settore: dei trasporti Tra i settori che più direttamente attengono alla Unione economica e monetaria (UEM), ricade nella competenza esclusiva dell’Unione il settore: dell’unione doganale Tra i vari meccanismi di coinvolgimento dei parlamentari nazionali nell’attività normativa e politica dell’unione previsti dal Trattato di Lisbona non vi è che: le proposte legislative della commissione devono essere trasmesse ai parlamentari nazionali almeno quattro settimane prima della loro discussione di fronte al consiglio e al parlamento europeo Tra le fonti primarie del diritto dell’unione europea non vi sono: le raccomandazioni Tra le fonti primarie del diritto dell’unione europea vi sono: gli accordi internazionali che hanno apportato modifiche Trattati di Roma istitutivi della CEE e della CEEA Tra le innovazioni apportate dal Trattato di Lisbona allo “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” non vi è: il riconoscimento del voto all’unanimità con la norma generale in seno al Consiglio Tra le MISSIONI PETERSBERG, di cui agli artt. 42 e 43 TUE, non sono annoverate: le azioni condotte da truppe d’occupazione Tra le MOLTEPLICI tipologie di MOVIMENTI di capitali richiamate nell’allegato I della DIRETTIVA 88/361/CEE non vi sono: gli investimenti indiretti Tra le novità introdotte dal Trattato di AMSTERDAM non c’è: l’abolizione della struttura in “pilastri” dell’Unione europea Tra le principali innovazioni del Trattato di Maastricht non vi è: il riconoscimento di un valore giuridico vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea Bassi, sulle rive della Mosa, dai dodici paesi membri dell'allora Comunità europea, oggi Unione europea, ed entrato in vigore il 1º novembre 1993, che definisce i 11 cosiddetti tre pilastri dell'Unione europea, fissando anche le regole politiche e i parametri economici e sociali necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione. Commentato [k24]: Commentato [k25]: L'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza «guida la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea» e l'attua «in qualità di mandatario del Consiglio dell'Unione europea». È membro ed ex officio vicepresidente della Commissione europea. Dal 1º dicembre 2019 l'incarico è affidato allo spagnolo Josep Borrell. Commentato [k26]: La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in Italia anche nota come Carta di Nizza, è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre 2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a Strasburgo da Parlamento, Consiglio e Commissione. esteri
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