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paniere di LINGUISTICA ITALIANA prof. Marco Giola, Panieri di Linguistica

Paniere con risposte a domande chiuse di linguistica italiana del prof. marco giola eCampus

Tipologia: Panieri

2019/2020

In vendita dal 16/09/2020

Cettinabal
Cettinabal 🇮🇹

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Scarica paniere di LINGUISTICA ITALIANA prof. Marco Giola e più Panieri in PDF di Linguistica solo su Docsity! LINGUISTICA ITALIANA LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 270/04) Giola Marco Indice Indice Lezioni ............................................................................................................................... p. 2 Lezione 002 ............................................................................................................................. p. 5 Lezione 003 ............................................................................................................................. p. 6 Lezione 004 ............................................................................................................................. p. 7 Lezione 005 ............................................................................................................................. p. 8 Lezione 006 ............................................................................................................................. p. 9 Lezione 007 ............................................................................................................................. p. 10 Lezione 008 ............................................................................................................................. p. 11 Lezione 009 ............................................................................................................................. p. 12 Lezione 010 ............................................................................................................................. p. 13 Lezione 011 ............................................................................................................................. p. 14 Lezione 012 ............................................................................................................................. p. 15 Lezione 013 ............................................................................................................................. p. 16 Lezione 014 ............................................................................................................................. p. 17 Lezione 015 ............................................................................................................................. p. 18 Lezione 016 ............................................................................................................................. p. 19 Lezione 017 ............................................................................................................................. p. 20 Lezione 018 ............................................................................................................................. p. 21 Lezione 019 ............................................................................................................................. p. 22 Lezione 020 ............................................................................................................................. p. 23 Lezione 021 ............................................................................................................................. p. 24 Lezione 022 ............................................................................................................................. p. 25 Lezione 023 ............................................................................................................................. p. 26 Lezione 024 ............................................................................................................................. p. 27 Lezione 025 ............................................................................................................................. p. 28 Lezione 026 ............................................................................................................................. p. 29 Lezione 027 ............................................................................................................................. p. 30 Lezione 028 ............................................................................................................................. p. 31 Lezione 029 ............................................................................................................................. p. 32 Lezione 030 ............................................................................................................................. p. 33 Lezione 031 ............................................................................................................................. p. 34 Lezione 032 ............................................................................................................................. p. 35 Lezione 033 ............................................................................................................................. p. 36 Lezione 034 ............................................................................................................................. p. 37 Lezione 035 ............................................................................................................................. p. 38 Lezione 036 ............................................................................................................................. p. 39 Lezione 037 ............................................................................................................................. p. 40 Lezione 002 01. Che l’italiano sia la lingua ufficiale d’Italia: è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano è detto sia nella Costituzione che nella legge 1999/482 è detto espressamente nella Costituzione è detto nello Statuto autonomico della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482 02. La variazione diafasica: indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall’appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali 03. La ‘Slavia veneta’ è: una regione di lingua slovena in Veneto una regione della ex-Iugoslavia in cui si parlava veneto una regione di lingua slovena in Friuli (provincia di Udine) una regione della Slovenia dove si parla veneto 04. La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze: i dialetti italiani albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese 05. Una «varietà» di lingua è individuata: dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno dalla presenza di specifici tratti linguistici dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l’area geografica e la classe sociale del parlante 06. Quanti e quali sono gli assi di variazione in linguistica? 07. Che cosa si intende per parlanti «bilingui» in Italia? Lezione 003 01. Alessandro Manzoni, nella versione definitiva dei I promessi sposi adottò: la lingua coeva della classe colta della città di Firenze la lingua coeva della classe colta della città di Milano il fiorentino vivo del secolo XVI, sul modello di Machiavelli il fiorentino del Trecento, sul modello di Bembo 02. La maggiore regressione della dialettofonia si ebbe: nel secondo dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento) durante il regime fascista subito dopo l’Unità d’Italia, nel 1861 subito dopo l’Unità d’Italia, nel 1945 03. La lingua proposta dal Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) corrisponde: al fiorentino del Quattrocento al fiorentino del Cinquecento al fiorentino del Trecento al fiorentino del Seicento 04. La base dell’italiano moderno è: nel fiorentino del Cinquecento nel fiorentino moderno nel fiorentino del secolo XVII nel fiorentino del secolo XIV 05. La tesi proposta da Pietro Bembo prevedeva l’adozione: del fiorentino del secolo XVI della lingua in uso presso la corte papale di una lingua modellata sul greco e sul latino del fiorentino del Trecento 06. Quando e in che modo si afferma il fiorentino trecentesco durante la ‘Questione della lingua’? Lezione 004 01. Le componenti della lingua in cui l’italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono: la fonologia e il lessico la fonologia e la sintassi la fonetica e la sintassi la fonetica e la fonologia 02. Nella seconda metà del Novecento, la pratica del dialetto: è regredita soprattutto nell’Italia nord-orientale è regredita soprattutto nel Nord-Ovest rimane forte nel Nord-Ovest e nel Meridione è regredita soprattutto nelle zone economicamente più arretrate 03. L’uso scritto dei dialetti: è venuto meno con la nascita di una letteratura dialettale riflessa era diffuso nel Medioevo ed è continuato fino all’unità d’Italia e anche oltre era diffuso nel Medioevo, ma è regredito a partire dal Cinquecento è rimasto vivo soprattutto a Roma fino alla seconda metà dell’Ottocento 04. Dal XVI secolo in poi, il termine ‘dialetto’ assunse un valore: nettamente peggiorativo sostanzialmente uguale a quello dei secoli precedenti discriminatorio e riferito solo alle fasce di parlanti analfabeti nettamente migliorativo 05. Per quale motivo – dal '500 al '900 – alcuni autori scelsero di scrivere in dialetto? per ragioni espressive perché era l’unica lingua a loro disposizione per ragioni di prestigio per poter meglio comunicare alle masse analfabete 06. I dialetti: sono subordinati alle lingue nazionali per ragioni storico-sociali o culturali non possiedono quella precisa struttura grammaticale che predispone la lingua all’espressione scritta sono subordinati ad un varietà linguistica qualitativamente superiore, l’italiano standard sono costituzionalmente inferiori alle lingue nazionali 07. Quali sono i tratti principali dell’italiano «regionale»? Lezione 007 01. All’interno del repertorio linguistico italiano, la varietà diastraticamente più bassa è generalmente: l’italiano regionale l'italiano giovanile il dialetto l'italiano popolare 02. L’italiano «colto»: è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite è l’italiano usato dai parlanti di livello socioculturale medio coincide sostanzialmente con la norma cosiddetta «standard» è caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati 03. Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare? uso di «lui» con funzione di soggetto uso di malapropismi errori di ortografia periodo ipotetico col doppio condizionale 04. Quale di questi tratti linguistici può essere considerato un tratto distintivo dell’italiano popolare? utilizzazione corretta dei segni paragrafematici nello scritto lessico ricercato sintassi complessa e corretta nelle concordanze uso del «che» polivalente 05. Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo: sia diastratico sia diacronico diastratico sia diastratico sia diafasico diafasico 06. Quali sono le caratteristiche principali dell’ italiano «giovanile»? Lezione 008 01. Nella variazione diamesica, con l’etichetta di «parlato-scritto» si indica: la lingua di testi che trascrivono o ricalcano più o meno fedelmente il parlato la lingua che si realizza in parte nell’oralità in parte nella comunicazione scritta la lingua che si realizza nell’oralità ma a partire da testi scritti la lingua che si realizza prevalentemente nell’oralità, ma contiene inserti di comunicazione scritta 02. I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente: lessicali e morfologici lessicali e sintattici lessicali e semantici morfologici e sintattici 03. Secondo Giovanni Nencioni, quali due varietà si collocherebbero agli estremi dell’asse diamesico? scritto-parlato e parlato-parlato parlato-parlato e parlato recitato scritto-scritto e parlato-recitato scritto-scritto e parlato-parlato 04. La variazione diafasica: diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante 05. Quale di questi tratti non è caratteristico del registro formale? uso del lei come pronome allocutivo alta velocità di elocuzione ipotassi ricorso ad arcaismi 06. Un neologimo è: una forma che viene creata ex novo attraverso le regole di formazione di parola dell’italiano forma che viene presa in prestito da lingue speciali straniere una forma di uso comune che viene usata con significato particolare, normalmente più ristretto di quello originale una forma specifica con cui vengono designati gli oggetti e i concetti fondamentali di un particolare ambito di attività Lezione 009 01. Lo scopo delle grammatiche di oggi è quello: di descrivere e di spiegare la competenza nativa del parlante di indicare ciò che è conforme all’uso e ciò che non lo è di indicare ciò che è conforme alla norma e ciò che non lo è di descrivere la norma standard 02. Nel fare una grammatica, cosa significa ‘descrivere la competenza nativa del parlante’? indicare cioè che è «grammaticale» e ciò che non lo è definire la qualità linguistica di un parlante descrivere foneticamente la lingua spontanea di un parlante stendere una lista delle capacità spontanee di un parlante prima della scuola 03. Secondo Francesco Sabatini, l’italiano dell’uso medio è: la varietà di italiano usata dalla classe media la varietà di italiano che si colloca diastraticamente tra l’italiano colto e quello popolare una varietà della lingua nazionale ricettiva nei confronti delle varietà regionali una varietà di italiano in parte diversa dallo standard, usata nell’orale ma anche nello scritto 04. Che cosa si intende per «italiano dell’uso medio»? Lezione 012 01. Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione? epitesi epentesi e prostesi apocope e sincope aferesi e apocope aferesi apocope e sincope 02. La metafonesi è un caso di: assimilazione perseverativa (o progressiva) dissimilazione perseverativa (o progressiva) assimilazione anticipatoria (o regressiva) dissimilazione anticipatoria (o regressiva) 03. Il fenomeno della «degeminazione» (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di: coalescenza (o fusione) rafforzamento metatesi indebolimento (o lenizione) 04. L’inserzione di [i] nel sintagma «per iscritto» è un caso di: epitesi prostesi aferesi epentesi 05. Il fenomeno della «gorgia toscana» è un fenomeno di: coalescenza (o fusione) metatesi rafforzamento indebolimento (o lenizione) 06. Che cosa sono i fenomeni di inserzione e cancellazione? Lezione 013 01. Un morfema a cui corrispondono diverse realizzazioni in differenti contesti sintagmatici viene detto: fonema allotropo allofono allomorfo 02. Il raddoppiamento fonosintattico ‘regolare’ è innescato: da tutte le parole tronche (monosillabiche e polisillabiche) uscenti in vocale solo dai monosillabi solo dai polisillabi da 11 monosillabi atoni e da 4 bisillabi piani 03. Nel toscano, la consonante in fine di parola: è ammessa solo nei prestiti da lingue straniere è ammessa non è mai ammessa non è mai ammessa, ad eccezione che in con, in, non, per 04. Il raddoppiamento fonosintattico prevede che: la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale 05. Davanti a «sci» si usa l’articolo «lo» perché: «sci» comincia con un nesso di due consonanti «sci» comincia con «s impura» «sci» comincia con una consonante doppia «sci» comincia con /s/ Lezione 014 01. Nelle forme «un altro» e «un’altra»: abbiamo due fenomeni diversi: nel primo caso l’elisione, nel secondo l’apocope abbiamo lo stesso fenomeno, l’elisione abbiamo due fenomeni diversi, nel primo caso l’apocope, nel secondo l’elisione abbiamo lo stesso fenomeno, l’apocope 02. Nella parola «frattempo»: c’è stata prima l’univerbazione e poi l’assimilazione c’è stato prima l’univerbazione e poi il il raddoppiamento fonosintattico c’è stata prima l’assimilazione e poi l’univerbazione c’è stato prima il raddoppiamento fonosintattico e poi l’univerbazione Lezione 017 01. Come può essere definito il verbo «impastare»? derivato parasintetico composto alterato 02. In italiano, i prefissi: sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi 03. Il suffisso «-oso»: si aggiunge a Nomi e forma Aggettivi si aggiunge a Nomi e forma Verbi si aggiunge ad Aggettivi e forma Nomi si aggiunge a Verbi e forma Aggettivi 04. Si chiama «conversione» la formazione di parole derivate, ottenuta: senza aggiunta di suffisso derivazionale mediante l’aggiunta sia di prefissi che di suffissi mediante composizione mediante l’aggiunta di prefissi flessivi 05. In genere, nella derivazione per alterazione (per es. «casa → casetta»): la categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base, ma non la categoria grammaticale sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base 06. Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una ‘aggiunta’ di tratti di significato. Che cosa possono interessare le seguenti 'aggiunte'? solo l’atteggiamento soggettivo del parlante nessuna di queste due categorie solo la dimensione del referente la dimensione del referente e l’atteggiamento soggettivo del parlante 07. Come si formano – in generale – le parole derivate con prefissi? Lezione 018 01. In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di coordinazione? discorso fiume verde bottiglia aperitivo cena donna cannone 02. La parola «democrazia» è una parola: derivata per prefissazione derivata per suffissazione derivata per parasintesi composta con temi lessicali 03. «Camposanto» e «senzatetto» sono rispettivamente: il primo, un composto con la testa a sinistra, il secondo un composto con la testa a destra il primo, un composto con la testa a destra, il secondo un composto con la testa a sinistra due composti, entrambi con la testa a destra due composti, entrambi con la testa a sinistra 04. In genere, nei plurali dei composti endocentrici (banconota, capostazione, ecc.) la testa si flette al plurale, solo se si trova in prima posizione la testa si flette al plurale, solo se si trova in seconda posizione la testa si flette al plurale, sia che si trovi in prima posizione sia che si trovi in seconda posizione non c’è flessione 05. In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di subordinazione? studente lavoratore diritto dovere verde chiaro parcheggio clienti 06. Nella formazione della parole, in che cosa consiste il processo di «composizione»? Lezione 019 01. «Addolcire» è: una parola derivata per suffissazione una parola derivata per parasintesi una parola derivata per prefissazione una parola derivata per conversione 02. La parola «prosciugamenti» è formata: da due morfemi: prosciuga-menti da cinque morfemi: pro-sciug-a-ment-i da tre morfemi: prosciuga-ment-i da quattro morfemi: prosciug-a-ment-i Lezione 022 01. Quale delle seguenti proprietà sintattiche non è caratteristica del Soggetto? rimane non espresso con le forme non finite del Verbo si accorda col Verbo ha sempre il ruolo di AGENTE se è un pronome, ha il caso Nominativo 02. Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto indiretto? può essere pronominalizzato con un clitico dativo può comparire nella frase come elemento extranucleare è un SP introdotto dalla preposizione «a» ha in genere il ruolo tematico di OGGETTO 03. Quale delle seguenti proprietà sintattiche e semantiche non è caratteristica dell’Oggetto diretto? si accorda con il verbo in genere e numero non ha mai il ruolo semantico di AGENTE diventa soggetto nella costruzione passiva ha il caso accusativo nella serie dei pronomi clitici 04. Quale delle seguenti affermazioni non è corretta? il ruolo di ESPERIENTE è più saliente di quello di LUOGO il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di LUOGO il ruolo di AGENTE è più saliente di quello di ESPERIENTE il ruolo di OGGETTO è più saliente di quello di ESPERIENTE 05. Che cosa si intende in linguistica per «oggetto diretto»? 06. Che cosa si intende in linguistica per «soggetto»? Lezione 023 01. Nella frase «La sorella di mio cognato regala una bambola nuova a Valeria», il SN Soggetto è: sorella La sorella di mio cognato La sorella sorella di mio cognato 02. Nelle frasi «Marco ha subito un sopruso» e «Molte cose preoccupano Anna», i sintagmi con funzione di Oggetto diretto sono: Marco, Molte cose un sopruso, Anna un sopruso, Molte cose Marco, Anna 03. Nella frase «La settimana scorsa il ragazzo col berretto ha rotto un vetro con una pallonata», quale dei seguenti sintagmi è nucleare? con una pallonata un vetro col berretto rosso la settimana scorsa 04. Nella frase «L’ha ribadito il professore stesso», il tema: è tutta la frase «L’ha ribadito il professore stesso» è «L’ha ribadito» è «L(o)» è assente, perché si tratta di una frase eventivo-presentativa Lezione 024 01. Si osservino le seguenti frasi e si indichi quale non contiene un verbo inaccusativo: Si sono pentiti tre terroristi (→ Se ne sono pentiti tre) Sono arrivati molti turisti (→ Ne sono arrivati molti) È stata venduta una cassa di bottiglie (→ Ne è stata venduta una cassa) Andrea guadagna molti soldi (→ Andrea ne guadagna molti) 02. Si indichi l’affermazione corretta: Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: copulative e di localizzazione Le frasi con il V «essere» si suddividono in tre tipi: copulative, predicative e di localizzazione Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: copulative e predicative Le frasi con il V «essere» si suddividono in due tipi: predicative e di localizzazione 03. Nella frase «Il responsabile è Enrico»: «Il responsabile» è lo SPECIFICANDO, «Enrico» è lo SPECIFICATORE «Il responsabile» è il Soggetto, «Enrico» è il Complemento predicativo «Il responsabile» è il Complemento predicativo, «Enrico» è il Soggetto «Il responsabile» è lo SPECIFICATORE, «Enrico» è lo SPECIFICANDO 04. Il Soggetto dei verbi inaccusativi: presenta delle proprietà comuni a quelle dell’Oggetto indiretto dei V transitivi presenta delle proprietà comuni a quelle dell’Oggetto diretto dei V transitivi presenta delle proprietà comuni a quelle del Soggetto dei V transitivi presenta delle proprietà comuni a quelle del Soggetto dei V intransitivi 05. Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa presentativa? L’uomo con il basco è mio fratello Giù da basso ci sono i tuoi amici Il responsabile è Enrico I tuoi amici sono giù da basso 06. In che cosa si differenziano i «verbi inaccusativi» dai «verbi non-accusativi»? Lezione 027 01. Quale di queste frasi non contiene un verbo inaccusativo? Ho passeggiato a lungo, ieri sera Mi pento di ciò Paolo partirà domani Il ceppo è bruciato in pochi minuti 02. Quale delle seguenti frasi è una frase copulativa specificativa? L’amministratore è il signor Ferrari Il papà è giù in garage Giovanni è il direttore della filiale Il signore coi baffi è lo zio di Mario 03. In quale delle seguenti frasi si trova un «si» passivo? Ogni giorno, si mangiano una stecca di cioccolata Alla sera, si incontra spesso uno strano tipo che passeggia solitario In quell’ambulatorio, ogni giorno si assistono moltissimi malati Si pulisce continuamente gli occhiali Lezione 028 01. Quale dei seguenti verbi presenta un participio passato irregolare? chiudere temere finire credere 02. Nei passati remoti forti (per es. chiedere), la base tematica del passato remoto (BTp) viene usata: nella I e nella III singolare, e nella III plurale nella I-II plurale nella I-III singolare e nella III plurale nella II singolare e nella I-II plurale 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? se dalla radice verbale si sottrae la vocale tematica si ottiene la base tematica temi derivati si formano aggiungendo un suffisso al tema primario se nel paradigma di un verbo sono presenti più basi tematiche si ha allomorfia tematica i verbi italiani si possono raggruppare in tre coniugazioni a seconda della vocale tematica 04. Quale delle seguenti forme non è rizotonica? credo credono credete 05. Quali sono le caratteristiche del paradigma del verbo? Lezione 029 01. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo all’aspetto perfettivo aoristico? Maria si è allenata duramente dall’inizio dell’anno Giovanni si è tuffato in piscina da alcuni minuti Nadia è andata a trovare sua madre due volte da lunedì Giovanni si tuffò in piscina 02. Quale delle seguenti frasi contiene un verbo all’aspetto imperfettivo progressivo? Durante la lezione, Maria e Paola chiacchieravano I mongoli combattevano a cavallo Quel giorno andai al lavoro Quel giorno andavo al lavoro, quando mi tamponarono 03. In quale di queste frasi il futuro ha valore epistemico? Non è ancora arrivato. Sarà ancora in viaggio Stasera tornerò tardi Ne parleremo al tuo ritorno Giovanni parlerà domani 04. In quale delle seguenti frasi il tempo verbale del verbo sottolineato non ha valore deittico? Domani Luigi partirà per le vacanze Sono passato ieri alle cinque, ma era già uscito In questo momento Paolo dorme sul divano Nel 2010 vinsi un importante trofeo di tennis 05. Quali sono gli usi del «presente indicativo»? 06. Quali sono le caratteristiche dell’«aspetto perfettivo» del verbo? Lezione 032 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? L’Articolo indefinito si può suddividere in due tipi: specifico e non specifico L’uso dell’Articolo indefinito è limitato ai Nomi contabili o numerabili L’uso dell’Articolo partitivo è limitato ai Nomi massa L’Articolo partitivo è formato dalla Preposizione articolata ‘«di» + Articolo definito plurale’ 02. In quali categorie si possono suddividere i determinanti? articoli, dimostrativi, quantificatori articoli, dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi dimostrativi, quantificatori, interrogativi ed esclamativi articoli, dimostrativi, interrogativi ed esclamativi 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? I dimostrativi sono elementi deittici Gli indefiniti si possono dividere in due classi: intrinseci e non intriseci Gli indefiniti intrinseci possono essere usati solo al plurale I quantificatori si dividono in sue sottoclassi: numerali e indefiniti 04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? I possessivi possono trovarsi anche in posizione postnominale Il possessivo non solo è incompatibile con gli articoli e con i dimostrativi Anche gli aggettivi qualificativi possono trovarsi nella posizione di Specificatore del Sintagma Nominale Il possessivo «proprio» può essere usato solo quando il possessore coincide con il soggetto della frase 05. In quale delle seguenti frasi l’articolo definito viene usato con riferimento anaforico? Il sole sorge alle 6.30 Le gazze fanno dei nidi molto grandi Ho visto una bici bellissima. La bici è rossa e molto leggera Mi fanno male i piedi 06. Come possono essere classificati gli articoli? Lezione 033 01. Quale delle seguenti frasi contiene un «avverbio verbale»? Paolo ha voluto fare di testa sua, perciò ho deciso di farmi da parte Giovanni mangia lentamente Domani passo a trovarti Probabilmente, Pietro a quest’ora sarà già arrivato 02. Quale delle seguenti frasi contiene un «avverbio verbale»? Paolo ha voluto fare di testa sua, perciò ho deciso di farmi da parte Probabilmente, Pietro a quest’ora sarà già arrivato Domani passo a trovarti Carlo ha chiuso la porta lentamente 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Gli Aggettivi prenominali hanno funzine descrittiva o appositiva Gli Aggettivi di relazione istituiscono una relazione tra il referente indicato dal SN e un altro referente Gli Aggettivi di Relazione non possono essere modificati da Avverbi Gli avverbi di quantità e grado non possono essere usati come Specificatori degli Aggettivi 04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? L’avverbio è una categoria lessicale morfologicamente variabile Alcuni avverbi si formano a partire da un aggettivo Gli avverbi di quantità e grado e gli avverbi focalizzatori possono fungere da Specificatori di altri avverbi Alcuni avverbi hanno la stessa forma degli aggettivi corrispondenti 05. In italiano, quale di questi aggettivi può esprimere il comparativo sia in modo analitico che sintetico? piccolo celebre facile misero 06. Che cosa esprimono, rispettivamente, il «superlativo assoluto» e il «comparativo»? Lezione 034 01. In quale delle seguenti frasi si dà il fenomeno dell’estrazione del complemento? Le si è seduto dietro L’ho appeso sotto Siediti lì accanto Vengo dopo 02. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Le preposizioni monosillabiche sono costituite da una sola sillaba e sono prive di accento Il complemento della preposizione è costituito in genere da un Sintagma Nominale Le preposizioni polisillabiche constano di due o più sillabe e sono portatrici di accento Le preposizioni polisillabiche possono unirsi all’articolo definito, formando le preposizioni articolate 03. La preposizione monosillabiche sono: tutti i monosillabi monosillabi con accento non sono monosillabi monosillabi atoni 04. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il ricorso alla forma articolata è facoltativo con le preposizioni «tra», «fra» Le preposizioni monosillabiche non possono occorrere senza il complemento Il ricorso alla forma articolata è facoltativo con la preposizione «con» La formazione della P articolata è obbligatoria con le preposizioni «di, a, da, in, su» 05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La preposizione «prima» regge obbligatoriamente un Sintagma Preposizionale La preposizione «dopo» regge obbligatoriamente un Sintagma Preposizionale La preposizione «sotto» può avere un uso avverbiale o intransitivo Le preposizione «dietro» richiede facoltativamente un Sintagma Preposizionale 06. Quali sono le caratteristiche delle preposizioni polisillabiche? Lezione 037 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico dativo corrisponde a un Sintagma Preposizionale con funzione di Oggetto indiretto Tutti i Sintagmi Preposizionali [a + SN] possono essere resi con i clitici dativi I Sintagmi Preposizionali [a + SN] selezionati da verbi come «pensare» possono essere pronominalizzati col clitico locativo «ci/vi» I pronomi clitici dativi corrispondono a dei Sintagmi Preposizionali del tipo [a + SN] 02. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico genitivo-partitivo «ne» presenta un valore equivalente a quello di un pronome personale «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di genitivo Il comportamento sintattico dell’avverbio di luogo «ci/vi» è analogo a quello di un pronome personale clitico «Ne» può pronominalizzare Sintagmi Preposizionali con valore di dativo 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Il clitico «lo» può sostituire un complemento predicativo I clitici accusativi corrispondono a sintagmi nominali con la funzione di Oggetto diretto Il clitico accusativo presenta tre forme: il maschile «lo», il femminile «la», il plurale «loro» I clitici accusativi possono corrispondere a proposizioni oggettive 04. Indicare a che cosa corrispondono, dal punto della funzione sintattica, i pronomi «clitici accusativi»? Fare qualche esempio. 05. Indicare a che cosa corrispondono dal punto della funzione sintattica i pronomi «clitici dativi»? Fare qualche esempio. 06. Indicare a che cosa corrispondono dal punto della funzione sintattica i pronomi «clitici locativi»? Fare qualche esempio. Lezione 038 01. Nella frase «Ci si sta bene» abbiamo la sequenza di due clitici: il primo locativo, il secondo riflessivo il primo dativo, il secondo impersonale il primo dativo, il secondo riflessivo il primo locativo, il secondo impersonale 02. Quale di questi verbi riflessivi appartiene alla categoria degli «inaccusativi pronominali»? correggersi lavarsi pulirsi accorgersi 03. Nella frase «La mamma ha chiesto a Marta di pettinarsi i capelli», il riflessivo si riferisce: al Soggetto della frase principale (o matrice) all’Oggetto diretto della frase principale (o matrice) al Soggetto non espresso della proposizione dipendente all’Oggetto diretto della proposizione dipendente 04. Nella frase «Mi ci ha accompagnato» abbiamo la sequenza di due clitici: il primo dativo, il secondo accusativo il primo accusativo, il secondo dativo il primo accusativo, il secondo locativo il primo dativo, il secondo locativo 05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? i pronomi riflessivi sono uguali ai corrispondenti pronomi personali i pronomi riflessivi liberi hanno solo funzione di caso Obliquo i pronomi riflessivi presentano una doppia serie di forme: libere e una clitiche i clitici riflessivi hanno valore accusativo o dativo 06. Quali sono le caratteristiche dei pronomi «riflessivi»? Lezione 039 01. In quale delle seguenti frasi si trova un verbo inaccusativo pronominale? Marina si elogia più di quanto dovrebbe Quei due si detestano Anna si è pentita dell’acquisto Marco si è comprato una bicicletta nuova 02. Nella frase «Filippo decise di interrompere il lavoro. *Lui era troppo stanco per continuare», l’uso del pronome «lui» è sbagliato ; perché «lui» non può essere usato in posizione pre-verbale perché «lui» non può avere funzione di Nominativo perché il referente «lui» è stato introdotto nella frase precedente e non è inatteso perché «lui» non può essere usato in isolamento 03. In quale di queste frasi il pronome in corsivo è usato deitticamente? Non la posso proprio accettare, questa situazione A Mario non piace la cioccolata. Non gli piace nemmeno il gelato Guarda dritto dall’altra parte della strada: sono loro i miei vicini di casa Non penso che mi biasimerai, se dico questo 04. In quale delle seguenti frasi compare un clitico con funzione di Accusativo? Edimburgo? Ci sono stato l’estate scorsa I bambini sono affamati. Puoi preparagli il pranzo, per favore? È un maleducato: non ci ha nemmeno salutate Che cosa ti hanno regalato per Natale? Lezione 042 01. Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione dell’anteposizione contrastiva? È a Marco che hanno dato il premio A Marco, gli hanno dato il premio A Marco, hanno dato in premio, non a Mario Hanno dato un premio a Marco 02. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare temporale? Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi Qualunque cosa tu dica, non mi interessa 03. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione extranucleare consecutiva? Qualunque cosa tu dica, non mi interessa Andando al lavoro, mi sono fermato a comprare il pane Ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato Paolo è stato richiamato perché è arrivato tardi 04. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una frase interrogativa indiretta? Non so se sia partito È evidente che non dici la verità L’ho costretto a dirmi la verità Voglio che tu mi dica la verità 05. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione relativa descrittiva (o appositiva)? Luigi, che ho salutato prima, è il capitano della squadra Il ragazzo che ho salutato prima è il capitano della squadra Non conosco la località dove andremo in vacanza Non conosco il ragazzo che ti ha salutato 06. Quale dei seguenti periodi ipotetici è di tipo controfattuale? Se hai fame, c’è un bar aperto dietro l’angolo Se Mauro venisse entro le nove, lo accompagnerei al treno Se Mauro fosse venuto entro le nove, lo avrei accompagnato al treno Se Mauro viene entro le nove, lo accompagno al treno 07. Come può essere descritto il «periodo ipotetico»? Lezione 043 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? Nel caso della dislocazione dell’Oggetto indiretto, la ripresa del clitico è obbligatoria Nella costruzione del tema sospeso, la ripresa del clitico è obbligatoria Nella dislocazione a destra, gli elementi dislocati possono essere considerati dei «ripensamenti» I costituenti dislocati a sinistra introducono il tema della comunicazione 02. Che cosa si intende per «ordine marcato» delle parole nella frase? Lezione 044 01. Quale delle seguenti frasi complesse contiene una proposizione nucleare oggettiva? Aspira a raggiungere una posizione di rilievo Non è conveniente comprare casa adesso Detesto che tu dica queste cose Non mi piace che tu ti comporti così 02. Quale delle seguenti frasi presenta la costruzione della dislocazione a sinistra? Marco, gli ho dato il libro Ne ho comprata molta, di pasta È a Marco che ho dato il libro La spesa, di solito la fa mio marito Lezione 047 01. Dei seguenti costrutti, quale non è usato nell’italiano dell’uso medio con valore impersonale? l’uso del verbo alla III plurale l’uso dell’indefinito «qualcuno» con funzione pronominale l’uso del verbo alla II singolare l’uso dell’indefinito «uno» con funzione pronominale 02. Quale di queste forme non è usata frequentemente nell’italiano dell’uso medio? «Che cosa hai fatto?» «Cosa hai fatto?» «Che hai fatto?» «Che accidenti hai fatto?» 03. Nell’italiano standard, l’uso di frasi marcate: è abbondante è solo dell'uso meridionale è presente solo nello scritto e non nel parlato è del tutto assente Lezione 048 01. A quale categoria appertiene il calco «non c’è di che»? calchi di composizione calchi sintagmatici calchi fraseologici calchi di derivazione 02. Quale dei seguenti calchi è un calco strutturale? banconota pacchetto realizzare bambola 03. A quale categoria appartiene il calco «guerra fredda»? calchi di derivazione calchi di composizione calchi sintagmatici calchi fraseologici 04. A che tipo di prestito corrisponde la parola «brindisi»? prestiti adattati morfologicamente prestiti adattati fonologicamente prestiti non adattati non è un prestito 05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel duplice aspetto del significato e del significante il cambiamento semantico è la creazione di una parola nuova attraverso i processi morfologici della lingua il calco linguistico è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel solo aspetto del significato Il lessico contemporaneo conta un numero piuttosto elevato di parole prefissate 06. Quale di questi prestiti è adattato sia fonologicamente che morfologicamente? brindisi smog guerra sciuscià 07. Che cosa si intende per «calco»? 08. Che cosa si intende per «prestito»? 09. Di che tipo può essere un «prestito»? Lezione 049 01. Il sistema fonologico del latino prevedeva: una doppia serie di vocali e consonanti lunghe e brevi una serie di vocali e consonanti brevi una serie di vocali brevi, e una serie di consonanti lunghe e brevi una serie di vocali lunghe e brevi, e una serie di consonanti brevi 02. Quale di queste affermazioni è falsa? Non abbiamo testimonianze del proto-indoeuropeo Il latino fa parte delle lingue indoeuropee Le lingue italiche derivano dal latino L’italiano è una lingua indoeuropea 03. Graziadio Isaia Ascoli riteneva: che le lingue romanze derivassero dalle lingue di sostrato che i dialetti italiani settentrionali derivassero da varietà celtiche che il fonema /y/ derivasse dal sostrato celtico che il fonema /y/ derivasse dal sostrato etrusco 04. Quale di queste affermazioni è falsa? nella diatesi attiva, il latino non esprimeva l’aspetto compiuto mediante perifrasi verbali il latino non esprimeva il futuro con espressioni perifrastiche il latino non possedeva il condizionale Il latino non aveva la diatesi passiva 05. Che cosa si intende per «sostrato»? Lezione 052 01. Di quante vocali toniche si compone il sistema fiorentino? sette tre cinque otto 02. In fiorentino, il fenomeno del dittongamento spontaneo prevede che: le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba aperta e tonica le vocali medio-basse dittongano solo in sillaba tonica le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta e tonica le vocali medio-alte dittongano solo in sillaba aperta 03. Nel latino volgare: l’opposizione di timbro era stata sostituita da un’opposizione di lunghezza esisteva un’opposizione fonologica tra vocali lunghe e vocali brevi esisteva un’opposizione fonologica tra vocali medio-alte e vocali medio-basse l a quantità vocalica aveva valore distintitivo 04. Quale di queste affermazioni è falsa? In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere allofonico, la differenza di timbro carattere fonologico il sistema fonologico del latino classico aveva dieci fonemi vocalici In latino classico la lunghezza vocalica aveva carattere fonologico, la differenza di timbro carattere allofonico nel latino classico la quantità vocalica aveva valore distintivo 05. Quale delle seguenti evoluzioni dal latino al fiorentino non è corretta? LĔGNUM > légno MĪLLE > mille SĔPTEM > sètte FLŌREM > fióre 06. Rispetto al vocalismo del fiorentino, il vocalismo del siciliano: è privo delle vocali medie è privo delle vocali medio-alte è privo delle vocali medio-basse è privo delle vocali alte 07. Illustrare il concetto di «rima siciliana». Lezione 053 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La metatesi è l’alterazione dell’ordine originario di due segmenti L’inserzione è l’aggiunta di una vocale o di una consonante La lenizione è l’aumento del grado di forza articolatoria di un segmento vocalico o consonantico La cancellazione è l’eliminazione di uno o più segmenti vocalici o consonantici 02. Il passaggio lat. «PAUCUM» > fior. «poco» è un caso di: monottongamento assimilazione dissimilazione cancellazione 03. L’anafonesi è un fenomeno fonetico: che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ solo in alcuni contesti che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ in ogni contesto che interessa le vocali toniche latine / ĭ ē ŭ ō/ in ogni contesto che interessa le vocali toniche latine / ĭ ĕ ŭ ŏ/ solo in alcuni contesti 04. Quale di queste affermazioni è falsa? la metafonesi vige in alcuni casi anche nei dialetti settentrionale la metafonesi è innescata dalla vocale finale atona la metafonesi è un fenomeno di assimilazione la metafonesi è un fenomeno solo dell’italiano antico 05. In fiorentino, le vocali toniche in iato tendono a:abbassarsi per dissimilazione innalzarsi per assimilazione innalzarsi per dissimilazione abbassarsi per dissimilazione dileguare per dissimilazione 06. L’anafonesi: distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali distingue il fiorentino e l’italiano dai dialetti settentrionali e meridionali distingue il fiorentino dall’italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali 07. Che cosa si intende per «metafonesi» (o «metafonia»)? 08. Come si comportano le vocali toniche in iato nell’evoluzione dal latino volgare? Lezione 054 01. La forma «per ischerzo» si spiega come un caso di: epitesi apentesi aferesi prostesi 02. La forma toscana antica «portòe» si spiega come un caso di: epitesi epentesi aferesi prostesi 03. In fiorentino, il vocalismo atono da quante vocali è composto? otto sette cinque tre 04. In siciliano, il vocalismo atono da quante vocali è composto? tre otto cinque sette 05. Nel latino, volgare le vocali atone /ĕ/ e /ĭ/ in iato: dileguano passano a /i/ passano alla semiconsonante /j/ si rafforzano per dissimilazione 06. Il passaggio «mangiare bene → mangiar bene» è un caso di: sincope elisione aferesi apocope 07. Quali sono i fenomeni di cancellazione nell’italiano antico? Lezione 057 01. Nel passaggio dal latino «FACĬO» all’italiano «faccio» dobbiamo ipotizzare: un solo passaggio fonetico tre passaggi fonetici due passaggi fonetici quattro passaggi fonetici 02. Nel passaggio «FACĬO > faccio» e «TACĔO > taccio», il nesso /kj/ del latino volgare diventa: un’affricata prepalatale sorda una fricativa prepalatale sonora una fricativa prepalatale sorda un’affricata prepalatale sonora 03. Dal latino all’italiano, nei nessi «consonante + /l/»: la /l/ diventa una consonante la /l/ diventa una vocale la /l/ diventa una semiconsonante la /l/ rimane inalterata 04. L’evoluzione «ARMARIUM > armadio», quale tipo di fenomeno consonantico implica? metatesi epentesi assimilazione dissimilazione 05. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? «raro» e «ferire» sono dei cultismi «manovale» deriva dal latino «MANŬALEM» «guastare» e «guado» sono parole di origine germanica «guerra» e «guanto» sono parole di origine germanica 06. Come evolvono i principali nessi «consonante + L»? 07. Come evolvono i principali nessi «consonante + jod»? Lezione 058 01. L’italiano «vizio» è: un cultismo un allomorfo di «vezzo» la regolare evoluzione del latino «VĬTĬU(M)» un’eccezione alla legge fonetica che prevede che /ĭ/ evolva in /e/ 02. Nell’evoluzione «DĒBĒTIS > dovete» la /o/ è dovuta a un fenomeno: di dissimilazione di labializzazione di abbassamento dell’articolazione di innalzamento di vocale in iato 03. L’italiano «specchio» è: la regolare evoluzione del latino «SPĔCŬLU(M)» un’eccezione alla legge fonetica del dittongamento un caso di raddoppiamento fonosintattico un cultismo Lezione 059 01. Quale di queste forme non è dovuta all’analogia? essere mossi facete scrissi 02. Alla base dell’italiano «cuore» si deve ipotizzare la forma: CŎRDE *CŎRE(M) CŎR *CŎRDE(M) 03. Quali di queste forme si deve al livellamento analogico? muore moriamo cuoce cuociamo 04. In italiano, il morfema «-o» della prima persona singolare dell’imperfetto indicativo: è dovuto a un processo analogico di livellamento è dovuto al processo analogico del quarto proporzionale è dovuto a un processo analogico di rianalisi è la regolare continuazione del morfema latino 05. Che cosa si intende per «livellamento analogico»? Lezione 062 01. Le forme singolari dei pronomi clitici italiani (mi, ti, lo, gli, la, le) derivano: dall’accusativo e dal genitivo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal dativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal nominativo e dal dativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» dal nominativo e dall’accusativo dei pronomi personali latini e di «ĬLLE, ĬLLA, ĬLLUD» 02. I pronomi liberi «lui» e «loro»: in italiano moderno hanno soltanto funzione di soggetto in fiorentino antico raramente avevano funzione di soggetto in italiano moderno raramente hanno funzione di soggetto sia in fiorentino antico, sia in italiano moderno spesso hanno funzione di soggetto 03. La forma italiana «quello» deriva da: «CU(M) ĬLLU(M)» «ECCU(M) ĬLLU(M)» «QUĒLLU(M)» «QUĬLLU(M)» 04. Nella formazione dei composti, l’italiano: presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, diversamente dal latino presenta l’ordine TESTA-MODIFICATORE, come il latino presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, diversamente dal latino presenta l’ordine MODIFICATORE-TESTA, come il latino 05. La forma italiana «questo» deriva da: «QUĬSTU(M)» «ECCU(M) ĬSTU(M)» «QUĒSTU(M)» «CU(M) ĬSTU(M)» 06. Nell’espressione della comparazione: il sistema di tipo sintetico latino si conserva in italiano il sistema di tipo analitico latino si conserva in italiano si passa da un sistema di tipo sintetico (latino) a uno di tipo analitico (italiano) si passa da un sistema di tipo analitico (latino) a uno di tipo sintetico (italiano) 07. Quale di queste affermazioni non è corretta? «Loro» deriva dal genitivo «ĭllōrum» «Ella» deriva dal nominativo «ĭlla» «Noi» deriva dal nominativo/accusativo «nos» «Egli» deriva dal nominativo «ĭlle» Lezione 063 01. Quale di queste affermazioni è falsa? La forma «sei» del verbo «essere» è la regolare continuazione del latino «ĔS». La forma «siete» del verbo «essere» deriva da un ipotetico «*SĔTIS» Il morfema «-o» di «sono» (I pers. del verbo «essere») è analogico su quello delle coniugazioni regolari («am-o», «legg-o», ecc.) Il morfema «-no» di III plurale si è esteso da «essere» alle altre coniugazioni 02. Le coniugazioni in italiano: sono tre come in latino sono quattro come in latino sono tre, mentre in latino erano quattro sono quattro, mentre in latino erano tre 03. Il passaggio di un verbo da una coniugazione all’altra è detto: metalessi metatesi cataplasmo metaplasmo 04. Il presente indicativo «vedo»: è la regolare continuazione del latino «vĭdo» è analogico su quella della IV coniugazione è la regolare continuazione del latino «vĭdeo» è analogico su quelle della I e della III coniugazione 05. La desinenza di I plurale «-iamo»: proviene dal congiuntivo presente della II e IV coniugazione è la continuazione della desinenza del presente indicativo di IV coniugazione «-ĪMUS» è la regolare continuazione della desinenza del presente indicativo di I coniugazione «-ĀMUS» è la continuazione della desinenza del presente indicativo di II coniugazione «-ËMUS» 06. Come si comporta il sistema delle coniugazioni verbali nel passaggio dal latino all’italiano? Lezione 064 01. Il congiuntivo imperfetto italiano: deriva dal congiuntivo imperfetto latino deriva dal congiuntivo piuccheperfetto latino deriva dall’indicativo piuccheperfetto latino deriva dal congiuntivo presente latino 02. Il morferma «-a» del congiuntivo presente di «dare» e «stare»: è la regolare continuazione del congiuntivo latino di «DARE» e «STARE» è analogico su quello del congiuntivo presente della II-IV coniugazione è analogico su quello dell’indicativo presente della I coniugazione è analogico su quello del congiuntivo presente di «essere» 03. Quale di queste modalità di costruire il perfetto si continua solo sporadicamente in italiano? aggiunta di «-s-» tra la radice e la desinenza raddoppiamento della sillaba radicale cambiamento della vocale radicale aggiunta di «-u-» tra la radice e la desinenza Lezione 067 01. Quale di queste affermazioni è falsa? in latino «BUCCA» significava «guancia», analogamente a «GENA» in latino «CABALLUS» significava «ronzino» abbiamo cambiamento semantico quando il significato di un lessema muta da uno stato all’altro di una lingua In latino «DOMUS» significava «padrone» 02. Il passaggio dal lat. «HOMO» ‘essere umano’ all’it. «uomo» ‘essere umano di sesso maschile’ deriva: da un’associazione per contiguità tra i significati da un’associazione per similarità tra i referenti da un’associazione per similarità tra i significati da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole) 03. Il cambiamento semantico dal lat. «COXA» ‘anca’ all’it. «coscia» deriva: da un’associazione per contiguità tra i significanti (le parole) da un’associazione per contiguità tra i referenti da un’associazione per similarità tra i significanti (le parole da un’associazione per similarità tra i referenti 04. Il cambiamento semantico si attua attraverso tre passaggi: associazione, innovazione, lessicalizzazione associazione, innovazione, neoformazione associazione, neoformazione, lessicalizzazione associazione, innovazione, polisemia 05. Quali sono le cause principali del cambiamento semantico dal latino all’italiano? Lezione 068 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? il lessico ereditario è stato trasmesso per via orale i cultismi sono stati introdotti nella lingua dai dotti i cultismi si sono evoluti secondo le leggi fonetiche i cultismi non fanno parte del lessico ereditario 02. Che cosa si intede per «gallicismo»? 03. Che cosa si intende per «prestito»? Lezione 069 01. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? la /i/ di «il» deriva da un fenomeno di prostesi l’articolo definito «lo» deriva dalla seconda sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM» la forma più arcaica dell’articolo in fiorentino è «lo» l’articolo definito «il» deriva dalla prima sillaba del dimostrativo latino «ĬLLUM» Lezione 073 01. L’Indovinello veronese: è un testo che presenta una patina volgare solo a un livello superficiale è il primo documento del volgare italiano è il primo documento del volgare veronese è un testo latino risalente all’VIII secolo 02. Il Graffito della Catacomba di Commodilla: si trova a Viterbo e risale al IX secolo d.C. si trova a Viterbo e risale all’VIII secolo d.C. si trova a Roma e risale all’VIII secolo d.C. sii trova a Roma e risale al IX secolo d.C. 03. Tra le più antiche testimonianze letterarie profane in volgare italiano si annoverano: il Ritmo bellunese e l’iscrizione nella basilica inferiore di S. Clemente il Ritmo laurenziano e il Ritmo cassinese il Ritmo laurenziano e l’iscrizione della tomba di Giratto il Ritmo bellunese e la canzone «Quando eu stava en le tu cadhene» 04. Nella frase del Placito di Capua «kelle terre, [...] trenta anni le possette» si ha un caso di: dislocazione a sinistra dislocazione a destra tema libero anteposizione contrastiva 05. La forma «a bboce» del Graffito della Catacomba di Commodilla si presenta come un caso di: betacismo betacismo e assimilazione del neutro pl. in «-a» alla declinazione femminile raddoppiamento fonosintattico betacismo e raddoppiamento fonosintattico 06. Che cos’è l’«Indovinello veronese»? Lezione 074 01. La veste linguistica originale di «Pir meu cori alligrari» di Stefano Protonotaro ci è stata conservata: dal «libro siciliano» composto da Gianmaria Barbieri da un trattato cinquecentesco di Gianmaria Barbieri da uno dei tre grandi canzonieri duecenteschi P, L e V da un manoscritto copiato nell’Italia settentrionale 02. I poeti «siculo-toscani» usarono: il siciliano letterario il siciliano letterario e il provenzale una lingua di base toscana in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali una lingua di base fiorentina in cui convivono sicilianismi, provenzalismi ed elementi locali 03. Lo stile di Guittone d’Arezzo: è sciatto e trascurato fino a divenire banale si rifà alla tradizione siciliana è ispirato alla semplicità e alla cantabilità si rifà alla tradizione provenzale del «trobar clus» 04. I poeti della scuola siciliana scrissero: nel siciliano di Palermo, la sede della corte di Federico II in un volgare genericamente meridionale in una lingua recante una patina grafico-linguistica già toscanizzata in un siciliano illustre, privo di tratti dialettali locali 05. I poeti della Scuola poetica siciliana: imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in volgare siciliano imitarono la poesia trobadorica, ma scrissero in toscano imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua d’oc imitarono la poesia trobadorica e usarono la lingua francese 06. Quale di queste affermazioni è falsa? in siciliano le vocali latine ĕ (e breve) e ŏ (o breve) evolvono rispettivamente in /e/ e /o/ il sistema fonologico del siciliano ha tre vocali atone ill sistema fonologico del siciliano ha cinque vocali toniche in siciliano le vocali latine ĕ (e breve) e ŏ (o breve) non dittongano 07. Quali sono le caratteristiche linguistiche principali che si ritrovano nei poeti della Scuola Siciliana? 08. Quali sono le caratteristiche principali della lingua di Guittone d’Arezzo? Lezione 075 01. Il vero protagonista della svolta stilnovistica fu: Dante Alighieri Guido Cavalcanti Guido Guinizzelli Bonagiunta Orbicciani da Lucca 02. La definizione di «dolce stil novo» viene formulata da Dante: nel «Convivio» nella «Vita nova» nel «De vulgari eloquentia» nel «Purgatorio» 03. Quale di questi elementi caratterizza la lingua di «Tanto gentile e tanto onesta pare» di Dante Alighieri? l’abbondanza di sicilianismi il ricorso al linguaggio della filosofia e della medicina del tempo l’abbondanza di provenzalismi il ricorso a numerosi latinismi 04. Quale di queste caratteristiche non appare tipica della prosa delle origini? polisindeto abbondanza di sicilianismi paratassi ricchezza lessicale 05. La «Vita nova» di Dante: è un romanzo autobiografico in versi è un trattato in prosa, contenente al suo interno testi poetici è una raccolta di rime introdotte e seguite da parti in prosa è un canzoniere di rime amorose 08. 2 Nel verso petrarchesco «vo mesurando a passi tardi e lenti», nel sintagma «tardi e lenti» che procedimento retorico troviamo? dittologia sinonimica polisindeto anafora consonanza 09. Quali sono le caratteristiche principali della lingua poetica di Petrarca? 10. Quali sono le caratteristiche principali della prosa di Boccaccio? Lezione 078 01. Quale di queste affermazioni è falsa? con l’Umanesimo il latino diventa il principale strumento espressivo in ogni campo della cultura con l’Umanesimo si diffonde l’idea della superiorità della cultura moderna su quella antica nel Quattrocento il volgare viene usato solo nelle scritture pratiche e nei generi letterari popolari nel Quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi 02. La lingua dei poeti dell’Umanesimo volgare fiorentino: è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento (Dante, Petrarca e Boccaccio) è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento, aperta agli influssi del fiorentino contemporaneo è il fiorentino del Quattrocento (detto anche «argenteo») è la lingua dei grandi autori del Trecento, in particolare di Petrarca e Boccaccio 03. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano La Raccolta Aragonese è un’antologia dei primi secoli della poesia toscana Gli autori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de’ Medici a Federico d’Aragona 04. Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento? la desinenza di III pl. «-on(o)» invece di «-ano» l’apocope di /e o/ dopo /l n r/ l’articolo definito maschile singolare «el» l’articolo definito maschile plurale «e» 05. Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti: Biondo Flavio e Poggio Bracciolini Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino Cristoforo Landino e Leonardo Bruni Biondo Flavio e Leonardo Bruni 06. Tra le opere di Poliziano ricordiamo: La «Favola di Orfeo» e i «Canti carnascialeschi» Le «Stanze per la giostra» e i «Canti carnascialeschi» Le «Stanze per la giostra» e la «Favola di Orfeo» Le «Stanze per la giostra» e il «Commento alla Commedia» 07. La grammatica di Leon Battista Alberti è: una grammatica del fiorentino Trecentesco una grammatica del fiorentino contemporaneo una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio 08. Che tipo di lingua analizza la grammatica di Leon Battista Alberti? Lezione 079 01. L’imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato: dall’«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dagli «Amorum libri» di Boiardo dagli «Amorum libri» e dall’«Orlando innamorato» di Boiardo dall’«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dall’«Orlando innamorato» di Boiardo dall’«Arcadia» e dalle «Rime» di Sannazaro, e dalle «Stanze per la giostra» di Poliziano 02. Sannazaro sottopose l’«Arcadia» a lungo processo di revisione: avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco, boccacciano e dantesco avvicinarne la lingua sempre più al toscano quattocentesco per avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco e boccacciano avvicinarne la lingua sempre più ai modelli proposti da Bembo 03. Le «lingue di koiné»: sono lingue usate nelle corti dell’Italia settentrionale sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell’Italia meridionale sono le lingue «cortigiane» in uso presso le corti d’Italia nei secoli XV e XVI sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell’Italia settentrionale e meridionale 04. Il maccheronico è: un volgare settentrionale infarcito di termini latini e di latinismi un volgare infarcito di termini latini e di latinismi un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali un volgare «saturato» di latinismi 05. Per evitare le forma dialettali, le «lingue di koiné» elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso: ad arcaismi a neologismi a latinismi a toscanismi Lezione 082 01. Quale di queste forme contenute nelle prime tre ottave della «Gerusalemme liberata» è un latinismo? fanciul aurea scogli petto 02. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo: prendendo in considerazione anche la lingua di Dante ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo 03. La grammatica di Pierfrancesco Giambullari: prende come punto di riferimento la lingua delle «Tre Corone», privilegiando Dante prende come punto di riferimento la lingua letteraria prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco prende come punto di riferimento il fiorentino vivo 04. La prima grammatica dell’italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a: Pierfrancesco Giambullari Pietro Bembo Lionardo Salviati Giovan Francesco Fortunio 05. Quale di questi elementi non fu criticato dagli Accademici della Crusca nella «Gerusalemme liberata»? stile oscuro finalità encomiastiche uso di latinismi sintassi complessa e artificiosa 06. In quali termini si svolse la polemica tra Torquato Tasso e gli Accademici della Crusca? Lezione 083 01. Il «Cantico di frate sole»: è il più famoso dei testi di s. Francesco scritti in volgare è l’unico testo di s. Francesco scritto in volgare è scritto parte in latino, parte in volgare umbro è il primo testo religioso italiano in volgare 02. La lingua delle opere volgari di Galileo: è agile, ma sciatta e trascurata è caratterizzata da un tono severo e magniloquente è di registro medio, ma non manca di eleganza è fredda e impersonale 03. Il Concilio di Trento: propugnò il principio del libero esame delle scritture favorì la traduzione in volgare della Bibbia vietò il possesso di Bibbie volgari contribuì all’unificazione linguistica d’Italia 04. A quale di questi autori si deve una delle più importanti raccolte di prediche medievali? Bernardino da Siena Poliziano Iacopone da Todi Garzo 05. L’uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l’altro, dalla volontà: di dare valore letterario alle sue opere scientifiche di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino di rivolgersi ai membri dell’aristocrazia fiorentina di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino 06. Quali sono le caratteristiche principali della lingua di Galileo? Lezione 084 01. I più importanti oppositori della Crusca nel Seicento furono: Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli 02. Quale di queste affermazioni è falsa? il più importante esponente del classicismo barocco è Giambattista Marino nella poesia barocca, un importante serbatoio di parole «nuove» è rappresentato dal lessico scientifico la parola d’ordine della poesia barocca è la «meraviglia» la poesia classicista barocca riafferma l’autorità del modello petrarchesco 03. La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca uscì nel: 1691 1623 1612 1582 04. Il melodramma: viene teorizzato all’interno della fiorentina Camerata dei Bardi vede la luce con il «Pastor fido» di Battista Guarini vede la luce con l’«Aminta» di Tasso vede la luce con l’«Orfeo» di Claudio Monteverdi 05. Quali sono le caratteristiche principali del «Vocabolario degli Accademici della Crusca»? Lezione 087 01. Ugo Foscolo: coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica 02. Il «Giorno» di Giuseppe Parini: è un dramma satirico è un poema epico è un romanzo satirico è un poema didascalico 03. Nel verso dell’Iliade di Monti «molte anzi tempo all’Orco / generose travolse alme d’eroi», quale dei seguenti procedimenti si riscontra? iperbato verbo alla fine della frase inversione (o anastrofe) latinismo 04. Quale di questi procedimenti non appare caratteristico della poesia neoclassica? uso di francesismi uso di riferimenti mitologici uso di latinismi e grecismi uso di perifrasi dotte 05. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate a: recuperare il modello petrarchesco avvicinare la lingua delle sue tragedie all’uso vivo allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei recuperare il modello arcadico 06. Quali sono le peculiarità della lingua di Vittorio Alfieri? Lezione 088 01. La sintassi della «Quiete dopo la tempesta» di Leopardi è caratterizzata: dalla paratassi e dal polisindeto dall’ipotassi e dall’asindeto dalla paratassi e dall’asindeto dall’ipotassi e dal polisindeto 02. Nel sintagma «sgombrasi» del v. 6 della «Quiete dopo la tempesta» abbiamo un: arcaismo fonetico arcaismo lessicale arcaismo sintattico arcaismo morfologico 03. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di: conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche riportare il linguaggio poetico alla dignità dell’antica lingua letteraria allontanare il linguaggio poetico dall’uso quotidiano imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento 04. A quale tipo di lingua guarda il Purismo ottocentesco? Lezione 089 01. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione «Dell’unità della lingua e dei mezzi di diffonderla»? l’unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea l’unificazione linguistica doveva procedere «sostituendo» a ciascun dialetto la lingua fiorentina ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello Il fiorentino «dell’uso colto» la diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l’invio di insegnanti elementari toscan 02. La revisione che porta dalla Ventisettana alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione: di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell’uso vivo di forme arcaiche e letterarie con cultismi di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell’uso colto di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine 03. La lingua del «Fermo e Lucia» è caratterizzata: da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi da un fondo di toscano letterario e da vari elementi lombardi e francesi da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi 04. Le scelte linguistiche operate da Manzoni nella prima edizione dei «Promessi sposi» sono determinate dalla volontà di: avvicinarsi il più possibile alla lingua dell’uso medio avvicinarsi il più possibile all’uso toscano contemporaneo avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana 05. Nell’edizione finale dei «Promessi sposi» Manzoni si orientò: verso una lingua genericamente toscana verso il fiorentino dell’uso colto verso il fiorentino delle classi popolari verso la lingua letteraria 06. Quale è la lingua del «Fermo e Lucia»? 07. Come evolve la lingua dal «Fermo e Lucia» all’edizione dei «Promessi sposi» del 1840? Lezione 092 01. Nella sua opera, Giovanni Pascoli: si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili riprende tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata canta esclusivamente realtà umili e dimesse 02. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana «L’assiuolo»? asindeto anastrofe enclisi pronominale iperbato 03. La forma «pèrsica» che si incontra nella lirica dannunziana «Nella belletta» è un: una variante dialettale di «pèsca» allofono di «pèsca» allomorfo di «pèsca» allotropo di «pèsca» 04. La lirica dannunziana «Nella belletta» presenta già nel titolo una citazione di un testo di: Dante Petrarca Orazio Virgilio 05. Il progetto linguistico di D’Annunzio è quello: di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti 06. La poesia di Pascoli è stata definita 'postgrammaticale' perché fa ricorso a: procedimenti fonosimbolici onomatopee termini specifici attinti dai lessici speciali figure di suono 07. Quali tratti particolari identificano la lingua poetica di Giovanni Pascoli? 08. Quali tratti particolari identificano la lingua poetica di Gabriele D’Annunzio? Lezione 093 01. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista? il sostegno dell’attività lessicografica della Crusca il rifiuto delle parole straniere la promozione e la valorizzazione dei dialetti la difesa delle minoranze linguistiche 02. Don Lorenzo Milani contestava: gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati il ruolo avuto dalla classe dominante nell’annosa questione della lingua la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario 03. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell’italiano nella prima metà del Novecento? la mobilitazione delle masse popolari l’innalzamento dell’obbligo scolastico la Grande guerra (1915-1918) il regime fascista 04. Che tipo di lingua cercò di adottare il regime fascista nella prima metà del Novecento? Lezione 094 01. Quale di queste caratteristiche è tipica dell’«italiano aziendale»? precisione e univocità dei termini uso di lessico tecnico-scientifico uso di tecnicismi collaterali uso di lessico prevalentemente denotativo 02. Quali sono le caratteristiche principali dell’«italiano aziendale»?
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