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PANIERE DOMANDE APERTE SVOLTE di LETTERATURA FRANCESE 1, ECAMPUS, Pigozzo Francesco, Prove d'esame di Letteratura Francese

Paniere Domande Aperte Svolte di LETTERATURA FRANCESE 1 Docente: Pigozzo Francesco Università E-Campus

Tipologia: Prove d'esame

2023/2024

In vendita dal 18/06/2024

Dominikks
Dominikks 🇮🇹

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Scarica PANIERE DOMANDE APERTE SVOLTE di LETTERATURA FRANCESE 1, ECAMPUS, Pigozzo Francesco e più Prove d'esame in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! LETTERATURA FRANCESE 1 PANIERE DOMANDE APERTE PROF: Pigozzo Francesco LETTERATURA FRANCESE Lezione 002 01. Si parli del contesto storico-culturale del romanzo del Secondo Impero Il periodo segnato dal Secondo Impero ha inizio con il regno di Napoleone III, il 2 dicembre 1852 sino al 1870. Il regime Napoleonico fa sì che sia la politica culturale che lo spontaneo sviluppo delle forze produttive incidano sulla produzione letteraria del tempo. In questo periodo vi sarà la censura delle opere che mirano al divertimento in sé o alla edificazione morale, capace di soddisfare e spegnere, commuovendo il pubblico, ogni aspirazione morale al cambiamento. Dal punto di vista economico-sociale, in questo periodo, decisivo è il notevole sviluppo del mercato editoriale, con più benefici economici e giuridici, come ad esempio la tutela dei diritti d’autore che cresce e si rinforza, agevolando gli scrittori che vivono delle loro pubblicazioni. Negli anni ’50 l’editoria non periodica si prende ancora più spazio. Hachette ad esempio lancia collane vendute nelle stazioni ferroviarie, Larousse promuove una divulgazione del sapere attraverso i Grandi Dizionari. Anche il settore della stampa si sviluppa notevolmente nei più liberali anni’60, puntando inevitabilmente sulla cronaca, rosa e nera, e sul pettegolezzo mondano. Dentro questo ambiente, prende vita Le Figaro, prima come settimanale, poi come quotidiano, e spopola Le Petit Journal. Lezione 003 01. Quale tra i seguenti non è un criterio usato da Auerbach per definire il nuovo realismo ottocentesco? Imitazione dei procedimenti delle scienze sperimentali 02. Che cosa è il realismo secondo Erich Auerbach? 03. Che cosa è il realismo secondo Champfleury? 02. Secondo Auerbach il realismo non può essere definito con un’unica accezione, ma merita uno studio più ampio. Egli lo fa attraverso la sua più imponente e importante opera: Mimesis. Il senso realistico qui viene definito in diversi modi e tempi. Secondo un grande studioso (Orlando) dell’autore e di questa sua opera, possiamo meglio esprimere i concetti auerbachiani di realismo. Nel capitolo su Gregorio di Tours, il realismo è dato dall’esperienza immediata e localmente circoscritta; quando si trattano autori come Tacito, Dante, Boccaccio e Shakespeare, Balzac, Auerbach definisce il realismo all’opposto dell’accezione precedente, cioè come capacità di dominare, con lo sguardo del narratore, una totalità, mondiale, nazionale, metastorica (come la Bibbia) o strettamente contemporanea. Il realismo può consistere dunque sia nel lasciare tutto sullo sfondo che nel mettere tutto in primo piano. Questi concetti, secondo Auerbach, servono per dare un valore orientativo al lettore colto. 03 Nella sua raccolta “Le Réalisme”, Champfleury rivendica un ruolo programmatico al “realismo” come corrente dell’arte e letteratura contemporanea, individuandone quattro importanti caratteristiche: 1 Metodo compositivo: l’osservazione di dati positivi di realtà. Il romanziere osserva rigorosamente la realtà, descrivendo milieu e personaggi che conosce bene. Deve studiare “l’extérieur des individus” attraverso un’accurata interrogazione anche dei vicini e l’habitat, e trascrivere questi documenti. 2 Oggetto di rappresentazione: classi sociali medio-basse, perché è il milieu che conosce meglio, provenendo da questo, e perché la loro sincerità, le loro azioni e le loro parole sono più profonde rispetto a quelle dell’alta società. 3 Lo stile della rappresentazione: deve essere volontariamente grigio, piatto, neutro, comprensibile a tutti. 4 La voce narrativa: impersonalità con l’intervento dell’autore limitato al massimo. Il “realismo” è un’espressione della banalità quotidiana. Lezione 004 01. A quale romanziere si riferisce Taine nel 1858 col termine "réalisme"? Balzac 02. La Seconda Repubblica instaurò Il suffragio universale maschile 03. Che cosa si intende per Secondo Impero nella storia francese? Il remige di Napoleone III 04. Quale dei seguenti personaggi ricorre per primo al termine "realismo"? Castagnary 05. La definizione di "realismo" nasce riferita Ai quadri di Courbet 06. Quale tra i seguenti materiali può considerarsi simbolo dei cambiamenti economico-sociali della Francia del Secondo Impero? Ferro 07. Quale dei seguenti personaggi dirige nel 1856-7 la rivista Réalisme? Duranty 08. Gli scrittori più celebri del Secondo Impero nei confronti del regime possono essere definiti in generale Oppositori 09. Che cosa si intende e quali autori e opere sono riconducibili al realismo réaliste? 10. Che cosa si intende e quali autori sono riconducibili al realismo artiste? 09. Nel realismo del Secondo Impero esistono due tendenze: “réalisme réaliste” e “réalisme artiste”. Entrambe accomunate dall’ammirazione per l’opera di Balzac, per l’arte della caricatura e dei caricaturisti; la presa di distanza dell’idealismo romantico con la sua effusione sentimentale e la generale svalutazione della trama nell’economia del romanzo; la rivendicazione della dignità delle classi sociali “basse” come referenti letterari. I realisti réaliste sono i frequentatori della bohème di Courbet. Tutti dipendono economicamente dalla loro produzione letteraria per vivere, perché non provengono da classi molto agiate o alte. Essi attribuiscono alla letteratura una capacità di incidere sulla realtà e la storia. Tra gli autori spiccano Champfleury e Duranty e le loro rispettive opere Le réalisme dans l’art, Du réalisme e Le Réalisme di Champfleury; Le Réalisme di Duranty. 10. Insieme al realismo réaliste, il realismo artiste ammira l’opera di Balzac, l’arte della caricatura e dei caricaturisti; la presa di distanza dell’idealismo romantico con la sua effusione sentimentale e la generale svalutazione della trama nell’economia del romanzo; la rivendicazione della dignità delle classi sociali “basse” come referenti letterari. I realisti artiste, rispetto ai realiste, provengono da una società borghese o aristocratica. Non credono in una missione pedagogica della letteratura. Tra i più celebri si ricordano i fratelli Goncourt e Flaubert e di un certo ambiente che si vuole epigono di Théophile Gautier e ha un proprio luogo Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 04. Quale dei due Goncourt muore nel 1870 senza che ciò interrompa la vena creativa dell'altro? Jules 05. Nel rapporto con il lettore espresso attraverso la prefazione a Germinie Lacerteux i Goncourt assumono un atteggiamento ostile simile a quello di Zola 06. Champfleury e i Goncourt condividono un medesimo obiettivo polemico al loro esordio letterario la bohème 07. Nel 1865 con Germinie Lacerteux i Goncourt aprono la strada al romanzo naturalista 08. La Préface à Germinie Lacerteux è argomentativamente costruita nel confronto con un "lettore" che in relazione alle caratteristiche del romanzo deve sentirsi coinvolto 09. Nella Préface à Germinie Lacerteux i Goncourt reclamano il diritto a rappresentare seriamente le classi sociali basse 10. Nella Préface à Germinie Lacerteux i Goncourt considerano il romanzo la forma dominante di inchiesta sociale 11. La Préface à Germinie Lacerteux risale al 1865 12. Secondo Auerbach che cosa esattamente attrae i Goncourt verso la rappresentazione seria del popolo? il moralismo 13. Per i Goncourt il popolo è un soggetto strumentale 14. Quale tra i seguenti procedimenti differenzia la scrittura dei Goncourt da quella di Balzac e Flaubert? il dialogo diretto 15. Quali sono i caratteri del realismo dei Goncourt? 15. Il realismo dei Goncourt ha caratteri ambigui: più che ambienti di vita, essi rappresentano sempre un “caso” particolare e patologico; le loro opere non sono mosse da un impulso sociale, ma sono attratte esteticamente verso il brutto e il morboso, in uno stile volutamente impressionistico. Scrissero numerosi romanzi, che si proponevano come studi scientifici e minuziosi “documenti” umani. Il loro atteggiamento aristocratico ha ascendenze settecentesche, che li porta ad essere fra i promotori del revival settecentesco che ha luogo proprio in epoca napoleonica a cui contribuiscono i saggi storiografici. Rispetto a Balzac e Flaubert, i Goncourt ricorrono al dialogo più ancora che alle descrizioni. Tra i temi vi sono la polemica contro la bohème e la sua versione stracciona, sentimentale del Realismo, la miseria del popolo, ciò che esso rappresenta e sente veramente: l’anima e il cuore che può avere. Lezione 011 01. Barbey d'Aurevilly è da un punto di vista professionale nella vita un giornalista 02. Quale tra queste caratteristiche non entrano nel novero di quelle che Barbey critica in Flaubert? estetismo stilistico 03. Barbey d'Aurevilly ebbe grande influenza in vita sugli ambienti letterari durante la maturità del quarantenne 04. Jules-Amédé Barbey nacque in una famiglia giansenista 05. La produzione letteraria di Barbey è considerata ai suoi tempi decadente 06. Si rammentino i principali argomenti toccati dai Goncourt nella Préface a Germinie Lacerteux 06. La prefazione, datata ottobre 1864, è uno dei primi e più significativi “manifesti” del Naturalismo francese. Il romanzo, uscito nel 1865, è la storia di una serva, malata di isteria, che si degrada progressivamente, fino alla morte, per una passione amorosa. Fu ispirato ad un caso vero, quello di una domestica dei due fratelli. Nel ricostruire la vicenda, essi si fondano su una rigorosa documentazione. La Préface a Germinie Lacerteux inizia con una costruzione retorica una presunzione di inatteso e scandaloso. Poi si passa al problema della mercificazione della letteratura. Successivamente, i fratelli, illustrano una serie di antitesi in cui il narratore e il lettore si trovano agli antipodi. Continuano con cenni scientifici e pongono domande retoriche, che introducono l’inattesa argomentazione egualitarista di fondo. Segue poi un elenco delle “vittime” del precedente gerarchismo di stile, facendo un paragone storico-letterario con la gerarchia dei generi e degli stili da un lato e il régime dall’altro. Lezione 012 01. L'organizzazione del movimento operaio e sindacale caratterizza nell'Ottocento francese soprattutto il decennio 90 02. La Terza Repubblica è proclamata in Francia nel 1871 03. Tra le principali conquiste delle politiche pubbliche della Terza Repubblica vi è senza dubbio l'alfabetizzazione di massa 04. Il caso Dreyfus concerneva un tentativo di regime di carattere antisemita 05. La Terza Repubblica è caratterizzata da grave instabilità fino al 1880 06. La Terza Repubblica è proclamata in Francia a seguito dell'insurrezione della città di Parigi della sconfitta di Sedan con la Prussia 07. Si parli del rapporto che i Goncourt stabiliscono col loro pubblico 08. Che cosa si intende per estetismo morboso nell'opera dei Goncourt? 07. I Goncourt parlano al loro pubblico attraverso un rapporto basato sulla verità dei fatti, perché ritengono che i loro lettori siano abituati solo ai romanzi falsi, ai racconti osé, agli scandali, opere che servono solo a scioccarli. La loro opera sarà la rappresentazione dell’Arte Vera, che mostrerà la vera sofferenza umana, unita a un sentimento di carità, attraverso una ricerca storica, sociale e morale. 08. I fratelli Concourt, nei loro romanzi riprendono le idee dei capolavori di Balzac e Flaubert, aggiungendo la curiosità legata all’abnorme, al morboso, al brutto e al patologico. Tutto ciò fa sì che Germinie Lacerteux diventi un strumento scientifico per rappresentare la realtà in tutte le sue forme, anche quelle più crude. Lezione 013 01. I testi teorici di Zola sul naturalismo risalgono Agli anni '80 02. Quali sono le caratteristiche del romanzo poliziesco alle sue origini? 03. Quali modelli romanzeschi alternativi convivono con il modello realista tra 1850 e 1870? 02. Il romanzo poliziesco si fonda sulla progressione emozionante dall’ignoto al noto, ottenuta con i mezzi dell’intelligenza della conoscenza umana. Esso è legato all’adozione di un paradigma conoscitivo “indiziario” e anti-deduttivo. Da un punto di vista di forma letteraria, la modernità del poliziesco risiede: 1 nelle struttura, che mette a frutto decenni di sperimentazioni commerciali: la formula dell’inchiesta è sempre reperibile, il finale puntualmente confortante, la sua lunghezza si adatta perfettamente alla lettura durante un viaggio in treno. Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 2 nello spostamento dell’accento tematico e narrativo dal mistero al metodo per scoprirlo. L’indagine (dell’investigatore) procede per indizi e congetture. L’investigatore coglie le tracce, gli indizi, nel momento induttivo, che gli consentono di elaborare un’ipotesi. Da questa, interpreta gli enigmi, cercando le prove, nel momento deduttivo. Ragionamento prettamente tipico del metodo scientifico. Lo stesso Darwin lo adottò per costruire la sua teoria dell’evoluzione. 03. Tra il 1850 e il 1870, sulla scena letteraria francese, due modelli alternativi al realismo si affermano: il romanzo fantascientifico e il romanzo poliziesco. Entrambi si sviluppano a partire dal Secondo Impero e costituiscono dei concreti sottogeneri romanzeschi inediti. Il romanzo fantascientifico si nutre di narrative utopiche di tipo illuminista e di nuove narrative del “fantastico”, di impronta romantica. Jules Verne è il suo fondatore. Il romanzo poliziesco invece sfrutta la suspense sperimentale del roman-feuilletono della prima metà del XIX secolo. Gaboriau, con il suo Monsieur Lecoq, è uno dei suoi massimi esponenti. Lezione 014 01. L'oggetto per eccellenza del "romanzo sperimentale" è per Zola l'homme... passionnel 02. Il termine "naturalismo" è connesso al razionalismo secentesco 03. Per Zola il romanzo deve diventare "sperimentale" in quanto il romanziere lo deve concepire come contributo al dibattito scientifico 04. Il termine "naturalismo" è usato da Zola per la prima volta con riferimento a la filosofia di Taine 05. Con riferimento a Castagnary e Taine, il termine "realismo" e il termine "naturalismo" sono matrice e geminazione 06. Il romanzo naturalista aspira a stabilire scientificamente l'evoluzione dei rapporti collettivi 07. Quali delle seguenti opere possono essere considerate i manifesti del credo naturalista Préface a L'Assommoir, Le Naturalisme au théâtre, Les Romanciers naturalistes, Le Roman expérimental 08. Quale tra i seguenti autori Zola non considera proprio maestro rispetto al naturalismo? Barbey 09. Quali accuse Barbey d'Aurevilly muoveva ai realisti? 09. Barbey e la sua opera vengono visti come un paradossale anello di congiunzione tra “realismo” e “ naturalismo”, ma egli non si ritrova in nessuna delle due correnti, né è anzi fermo critico e oppositore. Le sue critiche sono principalmente rivolte alla scrittura di Flaubert e ne elenca tre caratteristiche in particolare: 1) la scelta inventiva di rappresentare soggetti socialmente, moralmente ed esteticamente “bassi”; 2) l’assenza di idee morali e opinioni d’autore. Si riferisce all’impersonalità della scrittura flaubertiana, in cui la rappresentazione materiale della realtà soppianta gli ideali; 3) la mancanza assoluta di “morale”, di finalità pedagogica etica, nella costruzioni dei romanzi. Lezione 015 01. Quale dei seguenti autori così si espresse : "Le romancier tue les héros, s'il n'accepte que le train ordinaire de l'existence commune. Par héros, j'entends les personnages grandis outre mesure, les pantins changés en colosses » Zola 02. Quale tra le seguenti caratteristiche non fanno parte del naturalismo zoliano? Dissoluzione dell'intreccio 03. La descrizione nel naturalismo di Zola si trova sempre meno in relazione diretta con l'intreccio e si amplia 04. Quale dei seguenti autori così si espresse: "La composition de l'oeuvre ne consiste plus que dans le choix des scènes et dans un certain ordre harmonique des développements"? Zola 05. Ne Le naturalisme au théâtre Zola afferma che nella poetica naturalista l'opera non diventa altro che un processo verbale 06. Claude Bernard è fonte di ispirazione per la poetica di Zola 07. Quale delle seguenti categorie non appartiene al mondo dei marginali di Zola? operai 08. Rispetto alla rappresentazione del proletariato il primato di Zola nella storia letteraria consiste nell'avervi ricondotto per la prima volta il narratore stesso 09. Il « mondo a parte » di Zola era costituito da I marginali 10. In continuità con Flaubert, Zola fa ampio uso del discorso indiretto libero 11. "Vénus se décomposait. Il semblait que le virus pris par elle dans les ruisseaux, sur les charognes tolérées, ce ferment dont elle avait empoisonné un peuple, venait de lui remonter au visage et l'avait pourri. La chambre était vide. Un grand souffle désespéré monta du boulevard et gonfla le rideau" è una frase da Nana 12. Il discorso indiretto libero generalmente esclude la subordinazione 13. Il determinismo interno ai personaggi nella poetica zoliana prende il nome di ereditarietà 14. Nella poetica di Zola il "milieu" pesa sui personaggi come dato originario di tipo sociale 15. L'attenzione del romanzo naturalista a sessualità e malattia nel corpo umano è definibile scientifica 16. Nella letteratura naturalista, oltre al popolo, un altro aspetto dell'umanità guadagna piena dignità letteraria, quale? il corpo 17. Ne Les romanciers naturalistes Zola paragona l'autore naturalista a un un anatomista 18. Si parli del contesto storico-culturale del romanzo della Terza Repubblica 18. Il periodo del Secondo Impero fu sostituito, dopo la sconfitta di Sedan, nel settembre del 1870, dalla Terza Repubblica. La sua politica interna fu caratterizzata da governi molto instabili, a causa di maggioranze divise o poco superiori di numero alle opposizioni. Il disorientamento per la grave sconfitta subita e l’instabilità politica favorirono vari scandali finanziari (Panama…) ed episodi di antisemitismo come l’affare Dreyfus, che divise il Paese dal 1894 al 1906, a seguiti dell’accusa di tradimento e spionaggio, a favore della Germania, mossa nei confronti del capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus, il quale era innocente. Il vero responsabile era difatti il colonnello Ferdinand Walsin Esterhazy. L’affare costrinse ministri a dimettersi, creò nuovi equilibri e raggruppamenti politici, spinse a un tentato colpo di Stato. Si crearono e scontrarono due campi profondamente opposti: chi difendeva l’innocenza di Dreyfus (tra di loro si distinse émile Zola, con il suo intervento giornalistico denominato “J’accuse”, in forma di lettera aperta al presidente della Repubblica Félix Faure, con lo scopo di denunciare pubblicamente i persecutori di Dreyfus) e i partigiani della sua colpevolezza. Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 Il gesto di Zola concretizza, per la prima volta, la nuova forma di impegno sociale che il letterato può assumere nella società egualitaria, ormai sancita dall’ordine repubblicano. Lezione 016 01. Il ciclo dei Rougon-Macquart comprende 20 romanzi 02. Il ciclo dei Rougon-Macquart fornisce un affresco storico-sociale del Secondo Impero 03. La Préface à La Fortune des Rougons risale al 1871 04. Qual è l'origine del termine realismo 05. Quali sono i caratteri del romanzo naturalista? 06. Che cosa si intende per assenza del romanzesco nella poetica di Zola? 07. Si parli della struttura generale dei Rougons-Macquart 04. In ambito francofono, si trova il termine, a partire dal 1826 circa, con accezione soprattutto dispregiativa per indicare alcune arti figurative e la letteratura contemporanea. In origine era stato invece utilizzato, se non addirittura inventato, da Kant in ambito tedesco, già a fine 700, in opposizione all’idealismo. Il celebre pittore Courbet ne è il più alto rappresentante e utilizzerà la parola stessa in un opuscolo scritto durante l’esposizione universale di Parigi, voluta da Napoleone III. 05. Il romanzo naturalista si propone di descrivere la realtà attraverso il pensiero scientifico, che basa la conoscenza sull’osservazione, sulla sperimentazione e sulla verifica. Lo scrittore cerca di esprimere la realtà nel modo più oggettivo e impersonale possibile, lasciando alle cose e ai fatti narrati, la descrizione del compito di denunciare lo stato della situazione sociale, evidenziando il degrado e le ingiustizie della società. A Taine risale la classificazione dei tre fattori che lo scrittore naturalista deve considerare raccontando una vicenda e rappresentando i suoi personaggi: l’ereditarietà, l’ambiente sociale e l’epoca storica. 06 Secondo Zola, il romanzo naturalista non può solo narrare peripezie, suspense o colpi di scena di una storia, ma deve riuscire ad inserirsi in una letteratura adeguata alla contemporaneità della società, fondata sul progresso tecnologico e scientifico, cercando di eliminare il romanzesco e il personaggio eroico. L’obiettivo principale del narratore sarà quello di descrivere artisticamente una società e le sue ingiustizie. I personaggi e gli ambienti in cui si muovono devono essere osservati e descritti con scrupoloso realismo, secondo il canone dell’impersonalità, come in un documentario, anche se è possibile scorgere la simpatia dello scrittore per le classi umili e gli sfruttati della società. Gli avvenimenti devono essere rappresentati sotto un quadro biologico e sociologico, utilizzando teorie evoluzionistiche e positiviste, come se i personaggi fossero dei “reagenti” per simulare un esperimento umano. 07. I Rougons-Macquart è un ciclo di venti romanzi di Zola, pubblicati tra il 1871 e il 1893. Con questi romanzi Zola intende descrivere la vita di una ricca famiglia, attraverso il loro albero genealogico, riflettendo così la storia di un’epoca: quella a partire del colpo di Stato fino alla sconfitta di Sedan che portò la Francia sull’orlo della rovina. Nell’introduzione, l’autore, delinea il suo progetto narrativo: rappresentare la società contemporanea in modo scientifico. Egli, in linea con i principi letterari del naturalismo, vuole dimostrare che anche l’ereditarietà ha leggi ben precise e che tra vizi e virtù ogni ambiente offre all’artista un mezzo espressivo e nello stesso tempo un’ispirazione scientifica che porterà al beneficio dell’umanità. Il ciclo si apre con La fortuna dei Rougon del 1871, dove viene studiata la vita di una famiglia che, nel momento del colpo di Stato, cerca di far fortuna con ogni mezzo, per concludersi nel 1893 con Il dottor Pascal, l’ultimo della famiglia dei Rougon che studia in modo scientifico la stessa per scoprirne le leggi ereditarie. Lezione 017 01. Maupassant scrisse prevalentemente Racconti 02. Pierre et Jean è un romanzo di Maupassant 03. Maupassant nasce nel 1850 04. Quale grande scrittore conobbe il suo primo successo nella raccolta collettiva intitolata Les soirées de Médan? Maupassant 05. Si parli di Le Horla 06. Che cosa si intende per scomparsa del personaggio eroico nella poetica di Zola? 07. Che cosa si intende per interesse sociologico per il popolo nella poetica di Zola? 05. Le Horla è il titolo di un’opera di Maupassant, formato da due racconti fantastici dell’orrore, pubblicati tra il 1886 e il 1887. La prima versione, meno conosciuta, era uscita sul quotidiano Gil Bras, la seconda fa parte di un’antologia omonima. Il racconto è redatto nella forma di un diario interrotto, che lascia presumere che chi scrive sia finito per impazzire. L’opera appartiene al filone dei racconti soprannaturali che conoscono una particolare fortuna nell’Ottocento, unendo la poetica naturalista e le sue aporie. Le Horla possiede un valore paradigmatico che risiede nella sua forma novellistica più che romanzesca: la novella ha una forma più breve rispetto al romanzo, riguardo alla lunghezza. Il passo studiato tratta, ancor più il senso dell’opera. La simulazione di un diario scritto tra agosto a settembre che si interrompe perché chi scrive non riesce più a proseguire una comunicazione funzionale con se stesso, come si stesse evolvendo una follia patologica. La particolarità narrativa del vero e falso, qui, assume un notevole valore, a far capire che il gioco tra verità e finzione è tra gli oggetti del racconto. 06. La scomparsa del personaggio eroico è uno degli elementi caratteristici del modello narrativo di Zola. Esso, insieme all’assenza del romanzesco e ad altre caratteristiche, crea la forma romanzo del “naturalismo”. Il personaggio eroico viene ricondotto ad una misura umana, alla realtà fisiologica di un’esistenza comune. La bellezza dell’opera deriva dalla verità dei fatti e dei documenti, dalla pittura del vero, dove l’artista lascia parlare le cose, le fa vivere autonomamente, senza sovrapporsi a loro. I personaggi prediletti di Zola provengono da quello che lui stesso definisce “mondo a parte” fatto di artisti, preti, assassini e puttane Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 opere minori. Nel 1883 con il romanzo Une vie, vende 25.000 copie in meno di un anno e due anni dopo il Bel Ami fu ristampato 37 volte in quattro mesi. Sempre in quest’epoca scrive quello che per alcuni è considerato il suo capolavoro Pierre et Jean che include la Prèface saggistica su Le Roman. Due anni dopo Mont Oriol e a seguire Notre Coeur. Nell’arco della sua vita Maupassant scrisse in modo abnorme opere narrative, teatrali e saggistiche, impossibile ricordarle tutte.Tutta l'opera di Maupassant esprime un pessimismo cupo e radicale: gli individui sono condannati alla meschinità, alla brutalità o all'impotenza, schiacciati dal peso di una vicenda incomprensibile e inutile. Personaggi, episodi, immagini sembrano creare una sorta di "Commedia umana" alla Balzac a rovescio, frammentata e smarrita. Ma la sua visione è incomparabilmente più tetra, immobile, priva di fiducia e di forza. Basti pensare al protagonista di Bel-Ami, senza talento, mediocre persino nella bassezza. Tutto è misero, squallido, piatto. Così nel romanzo Una vita, in cui Jeanne incontra solo delusioni e tradimenti e si lascia trascinare e travolgere dalla sventura. Si insinua appena la nostalgia per il paesaggio normanno, per l'acqua, il mare, la Senna, e un'accorata pietà per gli umili, gli sconfitti della terra. La "sofferenza di vivere" è rappresentata in modo spietato; il dolore dei suoi personaggi è assoluto senza essere grande, e quindi non suscita neppure un autentico moto di compassione. Per questo non diventano eroi: sono spietati ma meschini, oppure inebetiti dagli avvenimenti. Forse l'unica eccezione è il personaggio di Pierre nel romanzo Pierre e Jean, giudicato da molti il suo capolavoro; e non a caso Pierre verrà semplicemente espulso dalla famiglia, che non può tollerare il suo ruolo di coscienza infelice. L'universo narrativo di Maupassant appare dunque estremamente ricco e composito, ma anche statico e per certi versi riduttivo. L'esistenza tutta è ridotta a interessi materiali e piaceri effimeri, un'avventura cinica e sporca, priva di qualunque forma di speranza, percorsa dalla paura, dall'angoscia e dalla follia. Il linguaggio sobrio e preciso, la tecnica narrativa che trova nella brevità della novella una misura perfetta, lo sguardo inflessibile e apparentemente impassibile hanno creato la facile leggenda di un Maupassant naturalista, ossequioso discepolo di Zola e Flaubert. La sua opera rivela invece caratteristiche originali, che lo stesso scrittore ha cercato di chiarire nella prefazione al romanzo Pierre e Jean. "Com'è puerile credere nella realtà, quando ciascuno di noi se la porta con sé, nei propri pensieri e nei propri sensi. E ciascuno di noi si forma quindi un'illusione del mondo". Compito dell'artista non è altro che riprodurre fedelmente quell'illusione e il suo valore consiste nella completezza, nella chiarezza e nella trasparenza con cui sa riprodurre una visione "più completa della realtà stessa". Lezione 024 01. La Belle époque è l'epoca dal 1900 al 1914 02. Si parli della Scuola di Médan 03. Si parli della relazione tra Crisi dello Stato nazionale e storia letteraria in Francia 02. Nel 1880, a Parigi, viene pubblicata Les Soirées de Médan, una raccolta di sei novelle contenente testi di Zola, Guy de Maupassant, Huysmans, Céard, Hennique e Alexis, tutti vicini alla corrente del naturalismo. Essa è considerata come una delle più clamorose provocazioni lanciate da Émile Zola contro i "sacri" ideali militaristi e patriottici tanto cari alla società francese del XIX secolo. Pubblicata all'indomani della disastrosa disfatta di Sedan, che segnò di colpo la fine di Napoleone III e del Secondo Impero, il libro si propone, con spietata ironia, di fare "opera di verità" sull'insensata follia della guerra (di ogni guerra) con un linguaggio di grande novità, improntato a un crudo, sulfureo realismo ricco di sfumature provocatoriamente grottesche, che non mancarono di suscitare le indignate proteste della stampa e della borghesia benpensante. In essa la guerra viene vista "dal basso", in sei racconti esemplari, firmati dal "maestro" Zola e dai più grandi rappresentanti del naturalismo letterario del tempo, senza mezzi termini, ci si fa beffe degli impennacchiati eroismi da parata e delle belle frasi altisonanti: storie di crudeltà e follia che, purtroppo, appaiono ancora quanto mai attuali. Con questa antologia (la prima della storia della letteratura ideata su una base tematica) Zola ribadisce la propria posizione di "maestro" della scuola naturalista, sottolineando fin dal titolo che il lavoro è frutto di un cenacolo di giovani artisti che lo riconoscono come tale (Médan è il villaggio nei pressi di Parigi che lo scrittore aveva eletto a sua residenza). Ma se ci si è vantati di creare un’opera che fosse il manifesto ufficiale del naturalismo, il gruppo di Médan risente del suo paradosso, ci si rende conto dell’impossibilità di una vera scuola naturalista, in quanto, al suo interno si nota un’incoerenza narrativa dei canoni simbolici della letteratura zoliana. I critici lo evidenzieranno in modo derisorio. Resta però il fatto che i giovani di Médan e i celebri esponenti letterario-naturalisti hanno creato una raccolta in cui emerge la stima per il maestro Zola, oltre alla celebrazione di un’amicizia e a una passione artistico-letteraria che li accomuna. 03. La Francia di questo periodo rappresenta il paese più avanzato e segnato, al contempo, dalle contraddizioni del sistema degli Stati europei continentali. Siamo nel periodo definito Belle époque, tra il 1990 e il 1914, segnato da una forte crescita economica, da una ripresa della posizione politica del paese, e il conseguente sviluppo dell’emancipazione sociale. In quest’epoca non di minore importanza è la rinascita culturale, Parigi si apre alle avanguardie politiche, artistiche e letterarie, diventando capitale culturale europea. Tutto però con difficoltà non indifferenti. Numerose questioni ideologiche, politiche e sociali, agitano il Paese della Terza Repubblica, come tutti gli altri stati europei: la lotta di classe con scioperi e rivolte, l’antisemitismo, la xenofobia, l’ascesa del nazionalismo, i conflitti con le colonie mondiali e quello tra Stato e Chiesa. Si affermeranno così posizioni politiche di ideali opposti: la destra nazionalista, antisemita, clericale e monarchica; la sinistra democratica, le cui correnti più estremiste vanno dal sindacalismo al socialismo rivoluzionario. Eppure il consolidamento della Repubblica è tale da resistere allo choc della Prima Guerra Mondiale, in cui la Francia si trova tanto centralmente coinvolta quanto alla fine vittoriosa: a Versailles, nel 1919, si terrà la conferenza di pace, mezzo secolo dopo la proclamazione nello stesso luogo dell’Impero tedesco che veniva ora accusato di portare la principale responsabilità della guerra e di doverne dunque pagare le “riparazioni”. Ma, come vedremo tornando sullo entre-deux-guerres, questa “vittoria” e il fatto che la Francia diventasse ancor più il baluardo della libertà politica e culturale in un’Europa di lì a poco infiammata dai totalitarismi nascondevano una crisi strutturale di cui la Francia stessa – patria della contraddittoria confusione di valori universalistici e delle strutture di potere e ideologiche basate sull’autodeterminazione dei popoli nazionali – era principale parte in causa. Questo è esattamente il periodo preso ad esame dal grande classico della storia del romanzo che abbiamo già avuto occasione di Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 citare una prima volta in precedenti lezioni: La Crise di roman. Des lendemains du Naturalisme aux années vingt, pubblicato da Raimond nel 1966. Né sul piano della rappresentazione storico-sociale né su quello della rappresentazione psicologico-individuale il romanzo degli ultimi decenni dell’Ottocento può più apparire adeguato, per la strumentazione concettuale stessa che lo aveva nutrito, all’altezza del primo Novecento. Si assiste di conseguenza a una crisi di obsolescenza accelerata della produzione romanzesca fin de siècle che è davvero impressionante: sull’arco di pochi decenni una gran messe di produzione letteraria recentissima appare enormemente invecchiata e inadeguata a nuovi gusti e sensibilità. Un nuovo gusto romantico in relazione alla classicità. Se quel passaggio fu senza dubbio di portata storica maggiore, perché mise in soffitta da un punto di vista estetico interi secoli di letteratura precedente, quello di inizio Novecento fu però in confronto più radicale e fulmineo – specie nelle sue declinazioni militanti e avanguardistiche. Il romanzo in questo contesto vacilla: non solo si trova a ridiscutere se stesso dalle fondamenta, come vedremo dalla prossima sessione in poi, ma si ritrova messo in discussione in quanto tale. Le scritture brevi, aforistiche, sembrano la vera punta avanzata della sperimentazione letteraria in confronto alla vecchia e farraginosa forma romanzo – un po’ come la diaristica soppianta, nel medesimo periodo, la tradizione memorialistica. Ma nel dibattito estetico entra in un’epoca di crisi della sua legittimazione e del suo ruolo. Scrittori come Renard e Barrés ne sfiduciano la capacità di rispondere alle esigenze artistiche contemporanee; Paul Valéry contesta al romanzo l’imperdonabile difetto di fondarsi su una rappresentazione troppo semplicistica dei rapporti di causa e effetto; André Breton lo condanna, nel manifesto surrealista del 1924, per il tramite della generale condanna di ogni rappresentazione realista in letteratura. Un ruolo importante, nel contesto di nuove concezioni non rigidamente meccanicistiche di spazio, tempo e memoria, lo gioca il filosofo Bergson, influenti tanto nel campo artistico-letterario quanto quello del pensiero psicologico e biologico. Veniamo più in particolare a dare uno sguardo alla situazione culturale nella Francia della Belle Époque. Anche la grande accelerazione dello sviluppo scientifico e tecnologico, strettamente collegata alle determinanti di lungo periodo di una competizione economico-politica che è particolarmente intensa e accelerata all’interno del sistema europeo, conosce in Francia e in particolare a Parigi una sorta di centro d’avanguardia sul territorio del continente – in competizione con Londra e New York. E dal ritmo e dalla profondità dei cambiamenti risultano investiti alla radice concetti fondamentali come quello di spazio e di tempo: è come se i portati dell’accelerazione tecnologico-scientifica, del tumulto storico-politico legato alla lotta di classe e alla pressione per la democratizzazione e egualitarizzazione delle opportunità di vita, creassero un nuovo paesaggio di vita dominato dalla compressione, dunque da una nuova consapevolezza della elasticità di tempo e spazio: velocità di comunicazioni e spostamento trasformano precedenti limiti dell’agire umano in trionfi e come segni del suo dominio sulla natura. Da un punto di vista di storia della produzione artistica e letteraria, dunque, i cambiamenti del contesto più ampio non solo rinforzano ma stravolgono le esigenze di rinnovamento sentite già internamente al dibattito estetico: prima ancora che la dialettica tra diverse poetiche e concezioni della letteratura, è il mondo stesso con cui la letteratura deve entrare in relazione a cambiare a un passo straordinario. Il ruolo crescente svolto da scienza e tecnologia, inoltre, pone una questione specifica a saperi e pratiche umanistiche e intellettuali che devono confrontarsi con l’emersione non solo culturale, ma anche di peso economico e politico, di saperi e pratiche sempre più specializzate, tecniche e indipendenti dal vecchio predominio della cultura retorica e belle-lettriste. La forma romanzo, dunque, rivede al contempo messa in questione esternamente (da parte di autori che non la praticano) la sua legittimità e la sua validità all’interno del sistema letterario e messi in questione internamente (da parte dei romanzieri di una nuova generazione) e radicalmente i suoi codici e la possibilità stessa di trovare costanti assolute che ne legittimino l’esistenza in quanto forma letteraria a se stante. Una vocazione in entrambi i casi “anti-romanzesca” che, esercitata dall’interno, diviene il paradosso di un romanzo che si fa luogo di rifondazione o contestazione del romanzo stesso (Marcel Proust e André Gide ne danno incontestabilmente gli esempi più profondi ed esteticamente significativi). Si noti che ciò equivale per il romanzo, in un’epoca di profondi turbamenti che abbiamo delineato sommariamente nella scorsa lezione, ad abdicare temporaneamente al compito di “riflettere la Storia e sulla Storia” per occuparsi soprattutto di “riflettere se stesso e su se stesso”: e ciò tanto per quell’impulso sperimentale che si applica alle forme e alle tecniche proprie dell’arte romanzesca e letteraria in generale, quanto per quella crisi epistemologica e conoscitiva che fuori dal romanzo destabilizza precedenti certezze sull’interpretazione scientifica del mondo storico-sociale – entrambe componenti di cui abbiamo già parlato. Per vie traverse, dunque, il romanzo continua in verità a rappresentare aspetti profondamente reali della vita e del mondo – anzi nelle inquietudini formali stesse risiede la più adeguata rappresentazione delle inquietudini di un’intera epoca. C’è senza dubbio una linea di continuità da non misconoscere tra questa esigenza di rinnovamento e quella già espressa dagli psychologues e dai romanzieri decadenti e simbolisti nell’ultimo ventennio dell’Ottocento. Ma c’è anche la nuova spinta che più volte abbiamo evocato di scoperte che è il caso ora di precisare nel loro diretto portato tematico, costruttivo e espressivo per la riflessione dei romanzieri: la scoperta freudiana dell’inconscio, della non interezza e dell’incontrollato che caratterizzano l’interiorità e la psiche, che mette radicalmente in dubbio la possibilità di scoprire i veri moventi dell’agire umano; il crollo delle certezze linearmente deterministiche persino nella cittadella scientifica che aveva contribuito a fondarle, vale a dire la fisica, e nelle sue dimensioni di studio fondamentale, lo spazio e il tempo; la concezione di durata e di tempo, già teorizzata da Bergson nel Saggio sui dati immediati della coscienza del 1886 che vede contrapposto al tempo inteso come serie ordinata secondo la logica matematica, misurabile con orologi, il concetto di tempo interiore, inteso come “durata” vissuta dalla coscienza, in cui passato e futuro convivono col presente – ciò che corrisponderà all’idea di Freud per cui l’inconscio non conosce le nozioni di tempo e spazio in senso logico- matematico. Lezione 025 01. Caratteristica fondamentale del romanzo della Belle époque è l'autoriflessività 02. I romanzieri di primo Novecento non hanno fra i loro obiettivi polemici il frammentismo decadente 03. Si parli del romanzo psicologico e in particolare dell'opera di Bourget 03. Il romanzo psicologico si afferma tra l'Ottocento e il Novecento, nel clima di crisi e di tensione, caratterizzò gli anni della letteratura: da una parte, una chiusura nella propria interiorità, dall'altra una forte esigenza di realismo. Davanti ai drammi della guerra, si intende la letteratura come mezzo di autoanalisi e riflessione profonda su di sé. In questo tipo di narrazione la fabula è debole, quasi inesistente e focalizza tutta l'attenzione sui meccanismi mentali dei personaggi. A dominare in questo genere vi è il mondo interiore dei personaggi, i loro processi psichici, le emozioni che derivano dal profondo, gli stati d'animo e le riflessioni consce o inconsce. L'attenzione degli scrittori si sposta dalla descrizione oggettiva a quella soggettiva; prevale la focalizzazione interna, sia in prima che in terza persona e si utilizzano il discorso diretto, il discorso indiretto libero, il flusso di coscienza, dove Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 viene scritta qualunque cosa passa per la mente del protagonista senza punteggiatura e il monologo interiore, una particolare tecnica narrativa che permette allo scrittore di esporre, in modo spontaneo, i pensieri, i ricordi e le emozioni dei protagonisti. Bourget concentrò gran parte delle sue opere sull’analisi interiore. Il suo capolavoro Le Disciple, del 1889, viene considerato un romanzo simbolo tra quelli psicologici. Per meglio descrivere cosa aveva in mente nel trattare il romanzo psicologico, Bourget prese come ausilio il romanzo d’analyse, in tutti i suoi generi, descrivendone le caratteristiche nella Préface alla Terre Promise: il romanzo analitico è intriso di raffinata psicologia umana, in cui l’attenzione è rivolta ai piccoli fatti della coscienza, da cui derivano le passioni, la volontà, le azioni e i loro autori possono vantare una capacità d’analisi tanto approfondita da scoprire, in poco tempo, tutto il lavoro nascosto delle parti mentali più intime. Per Bourget dunque il romanzo d’analyse si pone in netta opposizione al romanzo naturalista, cercando più di quest’ultimo di svolgere un’inchiesta sulla vita interiore. Lezione 026 01. Le roman d'aventure di Jacques Rivière fu pubblicato nel 1913 02. Dujardin definirà a posteriori il "monologo interiore" da lui impiegato ne Les lauriers sont coupés come discorso non pronunciato 03. Di fronte al monologo interiore il lettore è costretto a divenire interprete del personaggio 04. Secondo Jacques Rivière, qual è il primo principio da abbattere per la creazione di una nuova forma romanzo? La linearità logico-cronologica del racconto tradizionale 05. Rispetto al personaggio Jacques Rivière propugna per l'autore di romanzi un rapporto di estraneità 06. La tecnica del monologo interiore è usata per la prima volta da Dujardin 07. "Les Lauriers sont coupés" è assieme a "A rebours" un'opera importante sul cammino del romanzo anti-realista per la focalizzazione sull'interiorità psicologica 08. Edouard Dujardin è autore nel 1887 di Les Lauriers sont coupés 09. Quali sono i caratteri strutturali del romanzo decadente? 09. Il romanzo decadente si afferma nel 1880-1890. Gli elementi tipici della nuova civiltà letteraria europea sono: la scelta dell’estetismo, cioè di una vita progettata e costruita per essa, come un’opera d’arte; la sensibilità per i simboli e, più in generale, per i lati in ombra della realtà; tra questi spicca la psiche umana, con i suoi misteri e le sue contraddizioni. Il fatto che gli esteti della narrativa decadente cerchino di conformare ogni aspetto della propria vita all'ideale della Bellezza stacca nettamente i loro romanzi dall'oggettività del Naturalismo e dalle sue ambientazioni umili e quotidiane: la sensibilità di chi sa gustare l'arte e le sue raffinatezze esige luoghi e linguaggi superiori. Gli esteti decadenti sono figure solitarie e anche immorali, visto che l'etica corrente appare loro troppo comune e ordinaria. Ugualmente, essi disprezzano la folla: sul piano politico sono dei reazionari, ostili alla democrazia parlamentare, colpevole di difendere gli interessi (ai loro occhi meschini) delle masse. Prima caratteristica è la povertà diegetica, la mancanza di histoire, dell’intreccio, della trama narrativa, degli effetti di suspense, dell’intrigo. Altra caratteristica distintiva del romanzo decadente è l’abolizione della coralità: la molteplicità dei personaggi si riduce notevolmente, per dar modo al lettore, di concentrare l’attenzione sul significato interiore dei protagonisti per coglierne il senso. Terza caratteristica è lo spazio rappresentato, riferito agli ambienti trattati. Proprio perché il protagonista si sente inadatto, con la sua nevrosi, a vivere nella società del suo tempo, fugge, chiudendosi in luoghi a lui consoni per trascorrere le sue giornate in serenità, che mai troverà. Sono spazi chiusi, domestici, come anche una sola camera. Quarta caratteristica è il tempo della narrazione. Nel romanzo decadente mancano i marcatori temporali o, se presenti, rispondono a una necessità drammatica o di informazione romanzesca, rara in una poetica povera di intreccio. 10. Che cosa significa e che ruolo svolge la povertà diegetica nel romanzo decadente? 10. Considerando che la diegetica altro non è che l’insieme degli elementi narrati, la povertà diegetica è da considerarsi come la scomparsa di elementi di senso che strutturano il racconto, la mancanza dell’intreccio, della trama narrativa. Essa svolge un ruolo importante nel romanzo decadente, rappresentando la sua caratteristica simbolo, in cui mancano sia le avventure rocambolesche, che gli effetti di suspense, l’assenza quasi totale dell’intrigo. 11. Quali caratteristiche contraddistinguono i personaggi del romanzo decadente? 11. I personaggi rappresentati nel romanzo decadente, si riducono nel numero, in due o tre o addirittura solo un unico protagonista principale, come nel caso Des Esseintes di Huysmans. Il tratto tematico fondante di questi personaggi è la nevrosi, non inteso unicamente come disturbo nervoso ma come vera e propria patologia. Nell’eroe decadente rappresenta la manifestazione del suo sentimento di insoddisfazione universale verso ogni elemento reale e del disprezzo per il mondo contemporaneo La vita degli eroi decadenti è segnata dal disperato tentativo di sottrarsi al reale – nel duplice senso di natura e società -, di uscire dalla sfera dell’esperienza quotidiana, attraverso azioni eccentriche, esperienze estreme, lontane dalla normalità: in ciò, la dissoluzione dell’intreccio e la riduzione del numero di personaggi trovano una rimotivazione profonda e un incentivo ad essere portati alle estreme conseguenze. Lezione 027 01. Le Grand-Meaulnes è un romanzo su l'adolescenza 02. Non è un autore che appartiene al filone del récit poétique Malraux 03. Nel récit poétique il tempo tende a non essere trattato in modo continuo 04. Jean-Yves Tadié è nome legato al filone del "récit poétique" in quanto autore di un romanzo 05. Le Grand-Meaulnes esce nel 1913 06. Le Diable au corps di Radiguet ha un protagonista adolescente 07. Les Enfants terribles di Cocteau ha in comune con A rebours lo spazio chiuso 08. Suzanne et le Pacifique è un romanzo di Giraudoux 09. A.O. Barnabooth rientra nel filone romanzesco definito récit poétique 10. Le Grand-Meaulnes ha per voce narrante quella di un personaggio del racconto: François Seurel 11. Non è caratteristica del récit poétique dare importanza al décor ambientale 12. Non è un autore che appartiene al filone del récit poétique Bernanos Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 sue manifestazioni incontrollabili e spontanee, che rispondono alla logica inconscia delle leggi e dei meccanismi della natura. L’altro aspetto ha a che fare con la crudeltà premeditata e istituzionalizzata, secondo il pensiero di Rousseau, nell’idea che la cultura e la società siano le vere cause dell’imbruttimento della natura umana, fondamentalmente buona. Il problema della crudeltà, sta nelle istituzioni sociali, che invece di fermare i naturali impulsi criminali dell’uomo, hanno istituzionalizzato l’omicidio. Esempi ne sono la guerra, il colonialismo, la caccia e il commercio industriale. 11. Si parli di snobismo e omosessualità come temi della Recherche 11. Ne A la Recherche du temps perdu, Proust, in aggiunta a diversi altri temi trattati, affronta lo snobismo e l’omosessualità. Trattando il primo tema, lo snobismo per Proust rappresenta il morbo sociale, a cui nessun individuo è immune. Una deformazione caratteriale può manifestarsi in due modi contrastanti e complementari. Da un lato vi è lo snobismo borghese, di coloro che, appartenendo a una classe inferiore, disprezzano l’aristocrazia solo perché non li considera, dall’altro lo snobismo aristocratico, che si manifesta in una generica compiacenza nei confronti del prossimo, tipica di considera la propria superiorità talmente palese da non dover essere ostentata. Il tema dell’omosessualità è ampiamente trattato in quest’opera o, per meglio dire, è argomento centrale, come lo snobismo. L’omosessualità, sia maschile che femminile, è un elemento caratteristico di molti personaggi della Recherche, celato sotto atteggiamenti più convenienti agli ideali della società vissuta al tempo dell’autore. I personaggi principali, dunque, assumono un comportamento ambiguo, in cui emerge, da un lato l’identità superficiale e bigotta dell’uomo e della donna borghesi e aristocratici e dall’altro, l’identità nascosta, l’io alienato, dell’omosessuale che, per soddisfare i propri piaceri, si nasconde, traendo godimento anche in quest’atto. 12. Si parli dell'opposizione tra vedere e sapere in Proust 12. L’opposizione tematica tra vedere e sapere è onnipresente nella Recherche. Orlando ha modo di esplicarne il senso, attraverso il suo studio approfondito dell’opera. Che siano gli occhi del bambino che non comprende o quelli dell’artista, la Recherche tematizza una frattura tra questi due atti intellettuali che trova, da un lato, una profonda motivazione di tipo psichico nell’esperienza primigenia (scena primaria) e dall’altro ha implicazioni filosofiche profonde che sono alla base della crisi del romanzo mimetico ottocentesco, in cui vedere e sapere sono invece congiunti perché ciò che viene rappresentato, visto e fatto vedere, vuole al contempo da esempio di un preciso sapere sul funzionamento della società e sugli esseri umani. 13. Si parli di Abitudine e Ignoto nella Recherche 13. Abitudine e ignoto sono rappresentati in opposizione nella Recherche. Secondo Orlando l’abitudine e l’ignoto vengono sdoppiati in senso positivo e negativo: abitudine rassicurante e sterilizzante, ignoto eccitante e angosciante. E l’illuminazione finale con l’annessa elevazione dell’arte a vero ambito di vita autentica non è, da questo punto di vista, che la scelta del narratore dell’unica forma di equilibrio positivo possibile tra i due termini oppositivi: perché nella ricerca artistica, fondata sulla concezione della memoria involontaria, si ha a che fare con la rassicurante abitudine di sé e al contempo con la sua scoperta eccitante, si ha a che fare con un “nuovo” che ci è al contempo atavicamente “noto”. Lezione 035 01. L'importanza psichica del flusso di coscienza è resa stilisticamente nella Recherche con la tecnica costruttiva della transizione 02. Con "intermittenza del cuore" Proust intende riferirsi alla memoria involontaria 03. Nel retroterra culturale della Recherche di Proust non rientra la tradizione de l'occultismo 04. Lo stile elocutivo di Proust è caratteristicamente improntato a un linguaggio analitico 05. Quali sono le figure crudeli nello Jardin des Supplices di Mirbeau? Continuare 05. Le figure crudeli nello Jardin des Supplices di Mirbeau sono: la femme fatale, il boia, lo scienziato. La femme fatale, femme chat, è Clara, sadica ed isterica inglese e il boia artista (narratore), senza nome. Nel mezzo del giardino delle torture del bagno penale di Canton, giardino infernale e paradisiaco, dove si pratica l'arte della tortura secondo antiche pratiche cinesi, Clara approva e condivide tali pratiche e ne trae piacere sessuale, coinvolgendo il narratore. Lezione 036 01. Gli incipit dei romanzi di Colette tendono a sfruttare la modalità discorsiva del dialogo diretto 02. Si parli del contesto storico-culturale del romanzo del Primo Novecento lez 38 02. 03. Quali furono i bersagli della battaglia di cambiamento del modello romanzesco messa in atto nel primo Novecento? 04. A quando risale e di cosa tratta Le Roman d'aventure di Jacques Rivières? 04. Le Roman d’aventure di Jacques Rivières risale al 1913. Qui l’autore contesta il romanzo tradizionale, auspicando una rottura della linearità cronologica per una dimensione “dell'avventura”. Il romanzo nuovo non somiglierà a nessuno di quelli già conosciuti nella letteratura francese. L’opera nuova si accosterà al classicismo, non in senso stretto, ma dovrà essere “perfetta e compiuta in tutte le sue parti”. Nella sua scrittura, l’autore deve, attraverso la sua immaginazione, imitare lo scrupolo del pensiero puro classico. Al romanziere, i suoi personaggi, all’inizio gli sono estranei ed esterni, ma devono finire per assomigliargli, ha bisogno quindi di scoprirli e di riconoscerli. L’”avventura” non sarà il racconto di azioni e avvenimenti materiali, bensì la forma dell’opera, in cui la storia non darà nessun tipo di suggerimento circa il finale o il proseguimento della stessa. Il lettore dovrà immergersi in una lettura, all’insegna della sorpresa. Non dovrà quindi capire da quello che legge, cosa accadrà dopo. Un nuovo modo di rappresentare l’artisticità letteraria del nuovo romanziere e l’innovazione di stili, forme e temi, è l’obiettivo di questo articolo-saggio. 05. Si parli della produzione narrativa di Colette 05. Colette fu una scrittrice, attrice e figura di grande spessore artistico della Parigi di fine Ottocento e inizi Novecento. La sua produzione narrativa ha inizio nel primo Novecento:  Claudine à l’école, Claudine à Paris, Claudine amoureuse, Claudine en ménage e Claudine s’en va (1900-1903);  La Vagabonde (1910);  L’Entrave (1913);  Le Voyage égoiste (dieresi sulla i) (1922);  La Maison de Claudine (1922); Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248  La Fin de Chèrie (1926) Le prime produzioni furono sviluppate, sotto consiglio del primo marito Willy, scrittore ed editore. La storia narrata, tratta le avventure da bambina della stessa autrice, con accenni piccanti di queste esperienze. Lezione 037 01. Fondamentale polo di tensione tematica in Chéri di Colette risulta la sproporzione tra le età degli amanti 02. Chéri è un romanzo di Colette risalente al 1920 03. Si analizzi la produzione narrativa di André Gide 03. La produzione narrativa di André Gide è molto ampia, sia per il suo immenso talento che per gli 87 anni di vita vissuta. I temi centrali dell'opera e della vita di André Gide sono stati affermare la libertà, allontanarsi dai vincoli morali e puritani, ricercare l'onestà intellettuale che permette di essere pienamente sé stessi, accettando la propria omosessualità senza venir meno ai propri valori. Gide nasce in una famiglia di tradizioni ugonotte e puritane. Rimane precocemente orfano di padre e viene allevato nella rigida e conservatrice educazione materna. La prima parte della sua vita, quella degli anni giovanili, è tesa verso un’esaltazione dei valori religiosi in cui l’autore è nato e cresciuto: sono anni dedicati allo studio delle Sacre Scritture e a pratiche spirituali come l’ascetismo. Gide coltiva queste passioni condividendone gli slanci con la cugina Madeleine, di cui si invaghisce e che sposerà nel 1895 nonostante la sua omosessualità, pochi anni dopo la morte della madre. Un amore coltivato fin dall’infanzia che non verrà mai consumato, rimanendo essenzialmente spirituale. Il 1891 segna la svolta dei suoi valori precedenti. Conosce Oscar Wilde, il quale lo avvia verso una liberazione dalle pastoie della tradizione puritana proiettandolo verso nuove prospettive di libertà, una libertà che è innanzitutto sessuale. Le sue rinnovate posizioni vengono rafforzate da un primo viaggio in Africa, che l’autore parigino intraprende nel 1893, in cui acquista maggior consapevolezza di sé, allentando i lacci morali della religione familiare e proiettandosi verso un’idea di liberazione edonistica dell’essere ottenuta assecondando quegli impulsi da tempo repressi dalla morale puritana. È una svolta che incide fortemente sulla sua produzione letteraria. Formatosi in ambiente simbolista, soprattutto per l’influenza esercitata dal francese Mallarmé, dal 1897 Gide riversa nelle sue opere questi rimescolamenti spirituali. Les norritures terrestre è una prima testimonianza di quell’edonismo liricamente e filosoficamente ricercato: una raccolta di riflessioni e aneddoti legati tra loro dal file rouge di epifanie morali e vitali esperite dall’io. Lavora parallelamente ad una serie di testi teatrali, tra cui, il più significativo, Les Prométhée mal enchaine, rivela una reinterpretazione del mito greco di Prometeo in chiave autobiografica. Su questa scia di liberazione dell’io si impongono come tappe fondamentali le due opere di inizio Novecento: L’Immoraliste (1902) e La porte étroite (1909). Due racconti che manifestano il viaggio dell’essere verso la libertà. Due opere che possono coincidere quanto opporsi nel contenuto, a dimostrare quell’eterna indecisione che tormenterà per tutta la vita lo scrittore francese, un conflitto interiore che lo trattiene in una sorta di limbo, diviso tra immoralismo e “ritorno all’ordine” religioso e morale. Gide resta in un primo momento sconosciuto al grande pubblico, che rimane distante dalla sua produzione letteraria. Inizia però a farsi strada in ambito intellettuale: nel primo dopo guerra fonda la rivista Nouvelle Revue Française, entrando in contatto con le personalità culturali del tempo, con le quali intreccia rapporti professionali e d’amicizia. Emerge totalmente dall’anonimato nel 1924, con la pubblicazione del racconto Corydon, un saggio decisivo per l’autore, in cui confessa e difende apertamente la sua omosessualità. La sua fama continua a crescere: in poco tempo diviene uno dei punti di riferimento nel periodo tra le due catastrofi mondiali, una figura di spicco della moderna letteratura di introspezione e di aperta confessione del disagio interiore. Il 1925 è il momento di Les Faux-monnayeurs, pubblicato nella rivista NRF (Nouvelle Revue Française), quando già era celebre come autore e per le sue posizioni provocatorie e scandalistiche. In questo romanzo continua la coraggiosa e appassionata difesa dell'omosessualità, presentando in esso un numero considerevole di personaggi maschili gay o bisessuali; parte importante della trama è la raffigurazione delle varie possibilità di relazione omoerotica, sia positive che negative. Diario si presenta come suo ultimo capolavoro: una narrazione autobiografica la cui prima parte esce nel 1939, raccontando gli anni dal 1889 al 1939, e che l’autore continuerà a scrivere fino alla sua morte, avvenuta il 19 febbraio 1951 a causa di una congestione polmonare. Lezione 038 01. Le Premier manifeste surréaliste è pubblicato nel 1924 02. Il romanzo torna a riflettere "la Storia e sulla Storia" nell'entre-deux-guerres 03. Uno dei lasciti importanti del dadaismo al surrealismo è la demistificazione della lingua 04. Il Fronte Popolare riunisce nella politica francese dell'entre-deux-guerres le sinistre 05. Il Fronte Popolare vince le elezioni nella Francia della Terza Repubblica nel 1936 06. Nel 1922 termina la propria esperienza dadaista Breton 07. Autore di récits surrealisti tra i più riusciti: Crevel 08. Il linguaggio surrealista non si caratterizza per ricorso al dialetto 09. Il leader del movimento surrealista fu Breton 10. Fattore importante di disgregazione per il movimento surrealista furono divisioni attorno a questioni di natura politica 11. Non ha partecipato al movimento surrealista Céline 12. Non fu una rivista di area surrealista Surréalisme littéraire 13. Non è riconosciuto tra i precursori dei surrealisti Hugo 14. Alla base della sperimentazione surrealista non si può annoverare: il resoconto dei sogni 15. Il termine chiave della poetica surrealista è automatismo psichico 16. Le istanze del dadaismo trovano voce in Francia attraverso la rivista Littérature 17. Il movimento Dada nasce in Svizzera 18. Il movimento dadaista è contraddistinto da un atteggiamento nei confronti della società contemporanea definibile come nichilismo 19. Il movimento artistico-culturale dadaista si sviluppa durante la Prima Guerra Mondiale 20. Quali elementi caratterizzano Les Faux-Monnayeurs di Gide? 20. Gli elementi che caratterizzano Les Faux-Monnayeurs di Gide sono: l’omosessualità e la sua ferma difesa, la raffigurazione delle varie possibilità di relazione omoerotica, sia positive che negative, la rivolta contro la famiglia e la morale puritana, il fascino Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248 dell’altrove e del viaggio, il conflitto tra egoismo e altruismo, la tentazione del superuomo, la costruzione della personalità. Inoltre adotta la mise en abyme (messa in abisso), una sorta di espediente narratologico che prevede la reduplicazione di una sequenza di eventi o la collocazione di una sequenza esemplare che condensi in sé il significato ultimo della vicenda in cui è collocata e a cui rassomiglia. Il ricorso a questa forma consente allo scrittore di spiegare il motivo per cui va contro il modello realista nel romanzo, rivalutando il classicismo, secondo l’estetica della mitologia. Lezione 039 01. Nella narrazione della Recherche di Proust la Prima Guerra Mondiale scoppia all'altezza di Le Temps retrouvé 02. Il contesto dell'entre-deux-guerres spinge i romanzieri a un ritorno al tentativo di coniugare scrittura artistica e impegno sociale 03. Il contesto dell'entre-deux-guerres spinge i romanzieri a tornare a prendere ad oggetto di rappresentazione la Storia 04. Quali sono le caratteristiche del récit poétique e quali autori lo praticano? 04. Il récit poétique è un tipologia narrativa che uno scrittore adotta per rappresentare un suo racconto. Un ben preciso genere di diegesi, di matrice classica, simile al roman d’analyse: un racconto retrospettivo in prima persona, incentrato su una questione morale analizzata nella sua evoluzione, dalla struttura lineare e unitaria, fortemente centrato sul protagonista e con pochi altri personaggi. Conia il nome Tadié nella sua opera omonima in cui espone i tratti caratteristici di questo nuovo stile narrativo. Lo spazio come oggetto di rappresentazione, assume valenza simbolica e mitica; Il tempo viene rappresentato in frammenti, in istanti privilegiati oggetto di rappresentazione, oppure durate dilatate a dismisura e prive di accadimenti o al limite riempite dall’attesa di un evento continuamente differito o, infine, reiterazioni di ciò che è accaduto che determinano una sorta di effetto prolungato di risonanza temporale nella rappresentazione; la linearità del racconto, orientato verso una fine è completamente stravolta e le subentra di preferenza un struttura circolare; i personaggi si trasformano in profondità: si offrono al lettore come figure emblematiche o allegoriche, esseri sospesi tra sogno e realtà. Con una sola eccezione referenziale che è costante e tematizzata così a fondo da meritare un punto a parte; i protagonisti sono bambini che si affacciano all’adolescenza o adolescenti. La tarda infanzia e adolescenza viene valorizzata al massimo e presentata come età della vita feconda e aperta a tutti i possibili. Il récit poetique viene adottato maggiormente da Fournier, Larbaud, Cocteau, Colette, Girandoux, Proust, Gide, ma anche da Dujardin. Lezione 040 01. Quale tra i seguenti scrittori si avvicinò ideologicamente al nazismo? Céline 02. Nel vissuto di Céline quale esperienza fu determinante anche rispetto alla sua produzione romanzesca? La Prima Guerra Mondiale 03. Oltre che di romanzi Céline è autore anche soprattutto di pamphlets 04. Si parli di Chéri di Colette 04. Chéri è un famoso romanzo Di Colette. Inizialmente apparso a puntate, dal 3 gennaio al 5 giugno 1920, nella rivista settimanale La vie parisienne, e successivamente pubblicato in volume a Parigi, nel luglio dello stesso anno. Il romanzo tratta la relazione tra una bella donna, ricca e raffinata quarantanovenne, detta Léa e un giovane ragazzo di venticinque anni, chiamato Chéri, tanto viziato quanto bello e virile, figlio di un’amica di Léa. La relazione dura ben sei anni, dopodiché Chéri, promesso sposo a Edmée, figlia di un’amica della madre, la sposa. Léa, riconoscendo la propria età attempata e la sofferenza di quella relazione interrotta, decide di concedersi una vacanza, in una destinazione segreta, con la speranza di dimenticare Chéri. Il ragazzo invece torna stanco e insoddisfatto dal viaggio di nozze. Notando la sua insofferenza nei confronti della moglie, si allontana da lei , dandosi alla mondanità parigina, insieme a un amico. In quel periodo riscopre l’amore per Léa e il rimpianto di essersi allontanati. Riserverà il suo tempo libero a fare lunghe passeggiate davanti la residenza vuota di Léa, rimembrando i momenti condivisi con lei. Un giorno, si accorge che dalla villa di Léa, le luci di alcune stanze sono accese e si rendo conto del suo ritorno a casa. Decide una sera di andarla a trovare e lì si riaccende la fiamma della passione. Sarà l’ultima notte che trascorreranno insieme. Il giorno seguente infatti, decisi a fuggire come innamorati, Léa si accorge, dal modo compassionevole in cui Chèri la guarda di essere ormai troppo grande per queste cose e dell’impossibilità di un futuro insieme. Sceglie allora di dar fine alla loro relazione, lasciando andare il ragazzo via dalla sua residenza e dalla sua vita. Il tema della relazione impossibile fra una donna matura e un giovane alle prime armi è stato adottato da Colette perché influenzata da opere di autori da lei lette, come Racine, Stendhal e Balzac. Lezione 041 01. Voyage au bout de la nuit è un romanzo che esce nel 1932 02. Ferdinand Bardamu è il protagonista di Voyage au bout de la nuit 03. Tra le caratteristiche più originali dello stile di Céline vi è il ricorso a un linguaggio popolaresco 04. Centrale nella poetica di Céline, come già in quella di Zola, è il corpo 05. Nell'ottica di Voyage au bout de la nuit la natura umana è distruttrice 06. Si forniscano informazioni generali sulla Recherche di Proust 06. À la recherche du temps perdu è l'opera più importante di Marcel Proust scritta tra il 1909 e il 1922, pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. Si colloca tra i massimi capolavori della letteratura universale per vari motivi, ma soprattutto per l'ambizione letteraria e filosofica che l'autore ha riposto in quest'opera, come, ad esempio, l'intuire di cosa il tempo sia composto, al fine di cercare di fuggire il suo corso. In essa è racchiusa tutta l'evoluzione del pensiero dell'artista: tra i moltissimi temi trattati, spicca il ritrovamento del tempo perduto, del ricordo, della rievocazione malinconica del passato perduto. L'opera per la sua struttura compositiva è stata definita L'oeuvre cathédrale. Come già scritto, l’opera è divisa in sette volumi, per motivi editoriali: Du côté de chez Swann, À l'ombre des jeunes filles en fleurs, Le côté de Guermantes, Sodome et Gomorrhe, La prisonnière, La fugitive ossia Albertine disparue, Le temps retrouvé. Sia per il numero dei personaggi che per quello delle parole, il romanzo è l’opera più lunga di tutta la letteratura francese. 07. Si parli del modo di impiegare l'argot, e del suo significato generale, in Céline 07. L’argot non è altro che un gergo linguistico, un registro linguistico proprio di un gruppo sociale, il cui scopo è escludere gli Downloaded by Gianni Gianni (gianniy12@gmail.com) lOMoARcPSD|17532248
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