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Panofsky: Sul problema della descrizione e dell'interpretazione del contenuto di opere d'arte figurativa, Sintesi del corso di Arte

Breve riassunto del saggio di Panofsky, tratto da "I percorsi delle forme. I testi e le teorie", sul senso del fenomeno, senso del significato e senso del documento.

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018
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Caricato il 03/07/2018

chiarascardigli
chiarascardigli 🇮🇹

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Scarica Panofsky: Sul problema della descrizione e dell'interpretazione del contenuto di opere d'arte figurativa e più Sintesi del corso in PDF di Arte solo su Docsity! Panofsky: Sul problema della descrizione e dell'interpretazione del contenuto di opere d'arte figurativa. La descrizione del quadro è un problema che nasce quando ci troviamo davanti ad un'opera. È difficile descrivere la pura struttura di fatto di un'opera antecedente alla nostra epoca, per la quale dobbiamo accettare un richiamo topografico e una comparazione incerta. Considerando l'arte da un punto di vista coevo all'epoca di realizzazione, si può raggiungere una posizione univoca: la descrizione avviene, oltre che con le percezioni immediate del singolo oggetto, con una conoscenza stilistica e una riflessione storica. Non si può descrivere un quadro solo da un punto di vista puramente formale, poiché, in senso rigoroso ciò è impossibile. Si necessita di trasformare fattori formali in simboli che raffigurano qualcosa. L'oggetto descritto non è soltanto forma, ma anche senso (ciò che conta). Descrivendo un complesso di colori chiari come “uomo che si innalza nell'aria”, supero i limiti di una descrizione formale, ma rimango all'interno della sfera delle rappresentazioni di senso: esperienza esistenziale immediata. Se invece lo stesso insieme di colori chiari lo descrivo come “Cristo che si innalza nell'aria”, si presuppone una conoscenza culturale superiore. Lo strato base dell'esperienza esistenziale è la regione del senso fenomenico, suddiviso in senso delle cose e dell'espressione. Lo strato secondario, a cui si aggiunge il sapere tramandato con la letteratura, è il senso del significato. Si distingue ciò che ci è familiare da ciò che dobbiamo acquisire. Davanti ad un quadro non sappiamo il significato che voleva rappresentare l'artista, ma possiamo descriverlo limitandoci a ciò che salta immediatamente all'occhio. La descrizione è in relazione a quello che già conosciamo. Ma, a volte, non basta a riconoscere la rappresentazione di un quadro: può rappresentare un modulo formale nuovo anche non riconoscibile dal pubblico. La descrizione dell'opera dipende dalla conoscenza dello stile in relazione alla situazione storica: adattamento al nuovo o ritorno al passato. Riconoscere un uomo sospeso poiché si trova nel vuoto (Grünewald): non esistono le leggi della natura, lo sfondo è astratto e la raffigurazione è dominata da un naturalismo prospettico e plastico; nella Vergine di Ottone la raffigurazione è dominata da uno spiritualismo prospettico e antiplastico. Dobbiamo articolare l'opera nella storia dello stile. Il rapporto tra superficie e profondità, corpo e spazio, è uno dei problemi artistici fondamentali. La semplice descrizione fatta è in realtà un'interpretazione della raffigurazione. Il significato dell'opera non può essere stabilito solamente con fonti letterarie o correlazioni con il nostro patrimonio culturale. L'istanza superiore del senso del significato è la teoria dei tipi: il senso fenomenico di una raffigurazione si è diffuso saldato con un determinato senso del significato. Attraverso fonti storiche e letterarie possiamo capire il significato dell'opera, anche se spesso non basta: dobbiamo studiare la storia dei tipi. Possiamo così decidere quale testo realizza il senso del significato. La storia dei tipi può spiegarci la mancanza di fonti letterarie, che cercheremo solo in caso di necessità per esprimere un messaggio allegorico o mitologico. Il quadro di Grünewald rappresenta la scena del Cristo dopo la sua crocefissione: per reperire fonti letterarie cercheremo nei passi del Vangelo, ma non troveremo un passo che si adatti perfettamente alla scena. Soltanto dal XII secolo si trovano raffigurazioni della risurrezione dalla tomba. Con la consultazione di altri testi possiamo arrivare a dire che il Cristo di Grünewald raffigura una scena più complessa: la Risurrezione, la salita al cielo e la Trasfigurazione. Le nostre descrizioni e interpretazioni hanno un campo limitato. Il limite esterno è quello di una situazione empirica: interpretazione sbagliata di una figura; ma ci sono anche limiti interni. La fonte interpretativa si serve del patrimonio conoscitivo per l'interpretazione del senso del fenomeno, e del sapere letterario per il senso del significato. La storia della tradizione è ciò che ci è stato tramandato, ciò che non è stato detto e ciò che non avrebbe potuto essere detto (né rappresentato né raffigurato). Superato lo strato del senso del significato, raggiungiamo il senso del documento, o anche senso dell'essenza. Ogni oggetto ha un particolare genere d'essenza, una struttura interna, che documenta lo spirito, la provenienza, l'ambiente... Il grado più alto dell'interpretazione è il senso
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