Scarica Paolo Volponi, vita, opere e pensiero e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! PAOLO VOLPONI Nato nel 1924 ad Urbino, dove visse fino al conseguimento della laurea; lavorò poi alla Olivetti come ricercatore sociale, poi come direttore delle relazioni aziendali. Lavorò presso la Fiat, studiando le relazioni tra fabbrica e realtà urbana, da tale esperienza nasce il “Memoriale”, “La macchina mondiale”, “Corporale”, “Le mosche del capitale”. Nel 91 ha pubblicato un romanzo “La strada per Roma”, scritto però negli anni 60. Notevole è stata la sua attività poetica, tra le raccolte ricordiamo “Le porte dell’Appennino” e “Con testo a fronte”. Nel 83 è stato eletto senatore nel PCI, nel 91 aderì al Partito della rifondazione comunista. È morto nel 94. Il suo punto di partenza è la constatazione dell’alienazione dell’individuo nella società di massa, ma cerca di andare oltre per sviluppare una società che sia più umana, rifondandola daccapo sullo sviluppo industriale, a patto però che si annullino le entità politiche ed economiche del potere. Volponi era convinto che il periodo che l’Italia stava vivendo potesse servire a tutti, poteva far sì che le capacità dell’uomo si potessero affermare, così che egli potesse esprimersi liberamente mediante le sue facoltà corporee e mentali. Però nei romanzi degli anni 80 (Le mosche del capitale) il giudizio si inverte e arriva la constatazione del fallimento delle sue speranze giovanili e la denuncia dell’involuzione del sistema industriale capitalistico. È in questo romanzo che egli lascia il messaggio della sconfitta, la fine dell’utopia, resta un mondo desolato in cui non ci sono più personaggi perché nessuno agisce come un personaggio, non ci sono copioni da seguire, l’unico personaggio è il potere. Il suo modo di rappresentare è straniato, deformato, grottesco, infatti i protagonisti delle sue opere sono personaggi alienati, folli, utopisti, che sperimentano l’alienazione della fabbrica e l’emarginazione della malattia. MEMORIALE: romanzo che narra una storia di alienazione e di emarginazione in fabbrica, testo emblematico per il momento storico in quanto esamina la realtà del nuovo mondo industriale. È una commistione di scrittura rozza e un po’ esaltata, di immagini e modi lirici, di moderne tematiche industriali. Volponi è stato in grado di rappresentare la contraddizione tra realtà industriale avanzata e una società ancora culturalmente arretrata. TRAMA: romanzo-confessione raccontato in prima persona da Albino Saluggia, operaio di una fabbrica piemontese, con un passato doloroso (emigrazione, malattia, prigionia). Nonostante ciò, aspira ad una vita nuova, sana che si incarna nel lavoro in fabbrica. Ma, al contrario, tutto ciò lo ricaccerà nella malattia; la poca cura dei medici di fabbrica la vede come una persecuzione ai suoi danni, una congiura finalizzata ad emarginarlo e a schiacciarlo. Si isola, rende sempre meno con il lavoro ed ottiene lavori sempre più declassati. Nonostante la sua inefficienza ed il suo comportamento anormale, la fabbrica