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Parafrasi Canto X Inferno Dante, Appunti di Storia della lingua italiana

Parafrasi X Canto Inferno Dante

Tipologia: Appunti

2018/2019
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Caricato il 14/12/2019

Paoletta-78
Paoletta-78 🇮🇹

4.7

(23)

14 documenti

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Scarica Parafrasi Canto X Inferno Dante e più Appunti in PDF di Storia della lingua italiana solo su Docsity! INFERNO CANTO X – CITTA’ DI DITE Posizione VI Cerchio Peccatori Eretici – chi va contro i dogmi della Chiesa Pena i dannati vengono puniti all’interno di tombe infuocate C ontrappasso o uno spazio limitato (la tomba) perché hanno avuto una visione limitata della realtà e non credevano all’immortalità dell’anima, o Fuoco con cui erano puniti gli eretici nel medioevo. Chi incontra Farinata degli Uberti – Ghibellino che sconfisse i Guelfi 2 volte, una delle quali è la battaglia di Montaperti nel 1260 e difende così la sua Firenze Solo 2 anni dopo i Ghibellini riescono ad attaccare la città cacciando tutte le famiglie ghibelline tranne la sua. Fu quindi condannato come eretico. Dante però prova grande rispetto per lui, nonostante la rivalità politica. Cavalcante de Cavalcanti, padre di Guido - Rivolto ad adorare Il figlio, crede di comprendere da una frase di Dante che Guido sia morto e si accascia in un dolore disperato. Al contrario di Farinata, la figura di Cavalcante è irrequieta e sensibile, creando un effetto di potente contrasto tra i due personaggi. Ora sen va per un secreto calle, Ora cammina x un sentiero appartato tra ’l muro de la terra e li martìri, tra il muro della città e le tombe lo mio maestro, e io dopo le spalle.3 il mio maestro ed io dietro di lui "O virtù somma, che per li empi giri O maestro virtuoso che mi guidi nei gironi mi volvi", cominciai, "com’a te piace, girandoci intorno, cominciai, parlami come piace a te parlami, e sodisfammi a’ miei disiri. e soddisfa i miei desideri La gente che per li sepolcri giace I dannati che giacciono nelle tombe potrebbesi veder? già son levati potrebbero vederci? Si sono spostati già tutti i coperchi tutt’i coperchi, e nessun guardia face". e nessuno fa loro la guardia E quelli a me: "Tutti saran serrati E lui a me: Saranno tutti chiusi quando di Iosafàt qui torneranno quando dalla valle di Iosafàt torneranno coi corpi che là sù hanno lasciati. coi corpi lasciati sulla terra Suo cimitero da questa parte hanno Qui trovano sepoltura con Epicuro tutti suoi seguaci, con Epicuro e tutti i suoi seguaci che l’anima col corpo morta fanno. che ritengono morta l’anima col corpo Però a la dimanda che mi faci Però la domanda che mi fai in questo cerchio quinc’entro satisfatto sarà tosto, sarà presto soddisfatta ed anche il desiderio e al disio ancor che tu mi taci". che tu ancora mi taci E io: "Buon duca, non tegno riposto E io: Virgilio, non ti nascondo il mio desiderio a te mio cuor se non per dicer poco, se non per parlar poco e tu m’ hai non pur mo a ciò disposto". come tu mi hai indicato non ora solamente "O Tosco che per la città del foco O toscano che te ne vai per la città del fuoco (Farinata) vivo ten vai così parlando onesto, parlando così decorosamente piacciati di restare in questo loco. abbi la cortesia di restare in questo luogo La tua loquela ti fa manifesto La tua pronuncia ti rivela di quella nobil patrïa natio, di quella nobile patria a la qual forse fui troppo molesto". alla quale fui troppo gravoso Subitamente questo suono uscìo All’improvviso questo suono uscì d’una de l’arche; però m’accostai, da una delle trombe e per questo mi accostai temendo, un poco più al duca mio. temendo, un po’ di + a Virgilio Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai? E lui mi disse: Girati che fai? Vedi là Farinata che s’è dritto: Vedi là Farinata che si è alzato in piedi da la cintola in sù tutto ’l vedrai". lo vedrai tutto, dalla cinta in su. Io avea già il mio viso nel suo fitto; Avevo già il mio sguardo nel suo ed el s’ergea col petto e con la fronte e lui si ergeva col petto e con la fronte com’avesse l’inferno a gran dispitto. come se disprezzasse profondamente l’inferno E l’animose man del duca e pronte E le mani di Virgilio prontamente mi davano animo mi pinser tra le sepulture a lui, spingendomi tra le sepolture dicendo: "Le parole tue sien conte". dicendo: Le tue parole siano all’altezza Com’io al piè de la sua tomba fui, Appena fui ai piedi della sua tomba guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, guardandomi un po’, quasi sdegnoso mi dimandò: "Chi fuor li maggior tui?". mi chiese: Chi furono i tuoi antenati? Io ch’era d’ubidir disideroso, Io che desideravo ubbidire, rispondere non gliel celai, ma tutto gliel’apersi; non glielo nascosi e mi aprii liberamente ond’ei levò le ciglia un poco in suso; alchè lui levò un pò in su le sopracciglia poi disse: "Fieramente furo avversi poi disse: Finalmente furono fieri avversari a me e a miei primi e a mia parte, di me, dei miei antenati e della mia parte sì che per due fïate li dispersi". cosicchè x 2 volte li dispersi "S’ei fur cacciati, ei tornar d’ogne parte", Se loro furono cacciati, e tornarono da ogni parte rispuos’io lui, "l’una e l’altra fïata; io risposi la prima e la seconda volta ma i vostri non appreser ben quell’arte". ma i vostri non compresero bene quell’arte Allor surse a la vista scoperchiata Allora si alzò dalla tomba priva di coperchio un’ombra, lungo questa, infino al mento: un’anima, affianco a questa, fino al mento (padre di Cavalcanti) credo che s’era in ginocchie levata. credo si fosse levata sulle ginocchia Dintorno mi guardò, come talento Mi guardò intorno, come se avesse il desiderio avesse di veder s’altri era meco; di vedere altri con me e poi che ’l sospecciar fu tutto spento, e poiché capì che non c’era motivo di sospetto piangendo disse: "Se per questo cieco disse piangendo: Se vai x questo carcere scuro
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