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PARAFRASI COMPLETA SAUL DI VITTORIO ALFIERI, Appunti di Letteratura Italiana

Parafrasi Saul di Vittorio Alfieri

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 21/12/2018

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4.3

(31)

11 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica PARAFRASI COMPLETA SAUL DI VITTORIO ALFIERI e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! PARAFRASI SAUL SCENA PRIMA / ATTO 1 DAVID Onnipossente Dio, vuoi tu che io arresti in questo luogo il mio cammino, verso il quale mi hai portato? Io starò qui. - Questi sono i monti di Gelboè, ora accampamento degli israeliti, che combattono i Filistei (ritenuti dagli Ebrei "empi", cioè infedeli, in quanto politeisti). Ah! potessi morire oggi, ucciso da un nemico (spada nemica, cioè potessi morire da eroe valoroso sul campo di battaglia) inece devo attenderla da Saul (la morte) (Saul = suocero e re di David, aveva provato a ucciderlo perchè lo odiava e provava invidia per lui). Ahi crudele e ingrato Saul! Che vai perseguitando il tuo campione (David aveva ucciso Golia ed era il primo e più famoso eroe di Saul) per antri (caverne) oscuri e monti, senza dargli tregua. E David era il tuo soldato più valoroso (il tuo difensore) in me avevi riposto ogni fiducia; mi avevi nobilitato con i tuoi onori ed ero stato scelto da te come sposo di tua figlia (Micol). Ma, malignamente hai chiesto in dote le teste di 200 nemici (Filistei) ed io te ne ho portate il doppio (400) (Saul gli ha chiesto 200 teste dei Filistei sperando che David morisse in battaglia o fosse fatto prigioniero dai filistei). Ma Saul, be vedo, è fuori di sè da molto tempo: in preda ad uno spirito malvagio, abbandonato da Dio: oh cielo! miseri noi! Coa siamo, se Dio ci abbandona? - Notte, su, presto, lascia spazio al sole chiaro, donatore di luce (almo = latinismo) che egli deve essere oggi testimone di un'impresa gloriosa. Tu Gelboè, sarai famoso tra i posteri che diranno: In questo luogo David ha consegnato se stesso al feroce Saul. - Uscite, israeliti, dai vostri accampamenti, quieti (perchè è notte, e acora la battaglia non era cominciata) escine o re: oggi vi invito a vedere se io conosco ancora una giornata di battaglia. Esci, fatti avanti Filiste malvagia e vedrai se la mia spada sa ancora uccidere (i suoi nemici). SCENA SECONDA /ATTO 1 GIONATA Oh quale vuole mi risuona? Sento una voce, che mi è nota. DAVID Chi sta venendo! Oh facesse subito giorno. Non voglio mica mostrarmi come u fuggitivo (David non vuole dare l'idea di essere arrivato di nascosto). GIONATA Olà, chi sei? Che ci fai vicino alla tenda del re? Parla. DAVID Sembra Gionata.. coraggio.. - Guerriero, sono io, viva Israele (sorta di parola d'ordie, con al quale David procura di farsi riconoscere da Gionata). Il filisteo mi conosce bene. GIONATA Cosa sento? Solo David potrebbe rispondere cos'. DAVID Gionata... GIONATA Oh cielo! David... fratello.. (Anche se David e Gionata sono cognati con "fratello" Gionata intende "intimo amico". DAVID Oh gioia a te! GIONATA Sarà vero? Proprio tu sei a Gelboè? NOn hai paura di mio padre? Io ho paura per te, ahimè! DAVID Cosa vuoi che ti dica? Vidi mille volte la morte in battaglia da vicino e l'affrontai: sono fuggit per troppo tempo dall'ira ingiusta di tuo padre : ma solo il temere per la propria vita è la vera morte il guerriero (cioè per il guerriero la vera morte non è quella che si trova in battaglia ma la paura). Ora non ho più paura, non sia David colui, che rimane al sicuro, lontano dal pericolo, ascosto nei boschi mentre il re (Saul) e il suo popolo si trovano in un grande pericolo? Che io mi prenda cura di me, mentre voi venite attaccati dai Filistei? (infedeli perchè politeisti e perciò avversi alla religione ebraica). Vengo a morire ma sul campo di battaglia, per la patria e per lo stesso ingrato Saul, il quale desidera (reclama) la mia morte. (Saul grida a gran voce che lo vuole morto). GIONATA Quanta virtù hai, oh David! Sei di certo l'eletto di Dio. (Gionata è consapevole della superiorità morale di David). Dio, che ti infonde nel cuore sentimenti così sovraumani, per fare in modo che tu venissi qui, ti diede una scorta dal cielo. - Come ti presenti ora al re? Egli ti crede schierato con i nemici o finge di crederci: ti accusa di essere un crudele traditore. DAVID Oh! E' stato prorio lui a costringermi a rifugiarmi tra i nemici. Ma, se loro si preparano a combattere contro di lui (Saul), allora io mi preparo a combattere contro di lui finchè non siano sconfitti. Non mi importa che mi premi con odio e morte, io combatterò per lui. GIONATA Povero padre! C'è chi lo inganna. Il perfido e meschino Abner, un falso amico, gli sta sempre vicino. Lo spirito malefico che si è impossessato del suo cuore, lascia a Saul almeno qualche istante di tregua; ma gli inganni di Abner non lo lasciano mai. Solo egli (Abner) è ascoltato e amato da Saul: malvagio lusingatore, egli dipinge ogni virtù superiore alla sua scarsa virtù, come insicura e inaffidabile. Invano la tua sposa (Micol) e io con il padre.. DAVID Oh la mia sposa! Oh che dolce il suo nome! Dov'è la mia fidata/amata Micol? Mi ama ancora, nonostante il padre crudele? padre, posso vedere la mia sposa? Nnon devo entrare nel campo, prima che arrivi l'alba. GIONATA E lei aspetta che venga il giorno a letto? Lei piange sempre per te prima dell'alba; (nel senso che soffre così tanto che non dorme) e porgiamo insieme delle preghiere a Dio per il padre malato. Ecco, non lontano c'è qualcosa di bianco (si allude alle vesti di Micol) forse è lei (Micol): nasconditi, e ascolta: ma, se non è Micol (se dovesse essere qualcun'altro), non mostrarti, per favore. DAVID Farò così. Scena terza / atto primo MICOL Notte detestata, eterna, ma non finisci mai? Ma, forse risorge il sole portatore di gioia? Ahi povera me, che continuo a vivere nelle tenebre perenni! Oh, fratello mio, ti sei alzato prima di me? Eppure il mio corpo è certamente più affaticato, che non riposa mai. Come posso riposare tra morbide coperte, mentre il mio amato (David), dopo essere stato cacciato, è costretto a dormire nelle selve dove le belve potrebbero colpirlo, esposto alle insidie che Saul gli tende? Ahi, mio padre è più disumano di ogni animale! Spietato Saul, togli a tua figlia lo sposo e non la vita? - Ascolta, fratello; on rimarrò più qui: se vieni con me, fai un'opera buona; ma se non vieni, ma ne andrò a cercarlo da sola: io voglio incontrare David o la morte. GIONATA Aspetta ancora, e arresta il tuo pianto: il nostro David, forse verrà a Gelboè... MICOL Di che parli? David verrà dove si trova Saul? GIONATA Verrà dove ci sono Gionata e Micol, David sarà sempre spinto a forza dal suo nobile cuore. Non credi che in lui sia più l'amore che la paura? E ti stupiresti, se non rischiasse a venire qui? MICOL Oh cielo! Avrei paura per lui... ma, il solo vederlo mi farebbe.... GIONATA E se lui non temesse nulla? E se rivestisse il suo straordinario coraggio di ragione? (Alfieri sta richiamando l'importanza della ragione = periodo illuminista). Saul è meno terribile che nella sorte avversa che in quella favorevole, privo di fiducia i se stesso, ora dubita pure delle sue forze (Saul è meno pericoloso nei momenti difficili perchè deve occuparsi del nemico esterno e non di quello interno (David)); lo sai: ora che l'invincibile forza di David non gli apre più la strada tra l'esercito nemico, Saul è scoraggiato ma, essendo superbo, tace (non vuooe ammettere la superiorità di David). Ciascuno di noi legge sul suo volto, che egli non crede di poter vincere. Forse il tuo sposo arriverà al momento opportuno. MICOL Sì, forse è vero: ma lui è lontano; deh! dov'è? e in quale stato ?.. Oimè!.. GIONATA Più non lo pensi e più ti sta vicino MICOL Oh cielo! Perchè mi illudi? atto primo /scena quarta DAVID Ecco il tuo sposo. MICOL Oh che voce! Oh che vista! Oh che gioia! Non posso parlare.. oh che meraviglia! E sarà vero, che ti abbraccio? DAVID Oh sposa... Oh lunga assenza! Morte, se oggi devo incontrarti, almeno sto tra coloro che amo. E' meglio morire, che condurre una vita selvaggia in solitudine, dove non sei caro a nessuno e non ti importa di nessuno. Spada di Saul assetata di sangue, ti aspetto; colpiscimi: almeno qui i miei occhi saranno chiusi dalla mia moglie devota, le ossa ricomposte e bagnate da lacrime vere. MICOL Oh mio David! Tu sei principio e fine, di ogni mia speranza; ah! lieto mi sia il tuo venire! Dio, che ti ha sottratto da tanti pericoli, non senza morivo oggi ti riconduce qui... Oh quanta forza mi dà il solo vederti! Io aveo tanta paura per te quando eri lontano; ora non ho quasi più paura per te... Ma che cosa vedo? Di quale mantello disdicevole (rozzo e squallido) ti mostra a me coperto l'alba che sorge ( da quale mantell disdicevole sei coperto?) O prode mio; tu vai privo di ogni tuo fregio? (orpello che attesti la tua nobiltà) Non ti ricopre più quella veste di porpora e d'oro che ti avevo tessuto con le mie mani! In tali vesti, chi potrebbe mai dire che sei il genero del re? Dalle armi che porti sembri un semplice guerriero e non altro. DAVID Ci troviamo qui su un campo di battaglia, e non in una debole reggia: qui l'ornamento migliore sono la veste rozza (ma pratica; saio = corta tunica militare) e la spada affilata. Oggi con il sangue dei Filistei che ucciderò, mi tingerò un nuovo vestito purpureo. Tu intanto spera con me nel gran Dio di Israele, che mi possa sottrarre dalla strage, se io non merito di morire. GIONATA Ecco, si sta facendo giorno del tutto: ormai non mi sembra più il caso di indugiare ancora. Sebbene il tuo arrivo sia più che mai opportuno, bisoga (si deve) muoversi con cautela. - Ogni mattina siamo soliti adare dal padre a quest'ora: noi osserveremo il suo torbido, mutevole umore, la sua follia oggi lo spinga (lo domini e lo opprima) (che azione farà?) Se tira buon'aria lo prepareremo poco a poco alla tua visita; e nel medesimo tempo impediremo a chiunque di informare con mlvage intenzioni Saul (Abner), prima di noi, del tuo ritorno. Nascoditi nel frattempo; che qualcuno potrebbe riconoscerti, tradirti; ed ad Abner potrebbe anche ucciderti. Abbassa la visiera dell'elmo: mescolati con i soldati che si stanno svegliando, o aspetta inosservato che io torni da te o che mandi qualcuno a cercarti... MICOL Come si nasconde il mio David tra i soldati? Quali occhi al di fuori dell'elmo brilla al pari del suo? Chi ha un portamento simile al suo? Chi maneggia le armi come lui? (provocando un suono, un rumore inconfondibile) Oh! No; nasconditi meglio, mio dolce amore, finchè non torno al tuo fiaco. Povera me! Ti ho appena ritrovato, e devo già lasciarti? Ma per poco tempo adesso, e quindi no, non ti lascerò mai più. Ora voglio prima vederti al sicuro. Deh! Guarda in questa selva oscura là in fondo, a destra vedi una grotta spaziosa? Lontano dal mondo esterno io spesso lì ti sospiro, ti chiamo, ti penso, e bagno di lacrime i duri sassi: nasconditi lì fino a quando non arriverà il momento di mostrarti (agli altri). DAVID Io ti voglio compiacere, in tutto, o sposa. Andate pienamente sicuri: io sono saggio; non agisco a caso, io vi amo, a voi mi riservo e solo in Dio confido. ATTO SECONDO / SCENA PRIMA SAUL Questa è una bella alba. Oggi il sole non sorge con un manto insanguinato (colorato di rosso); mi sembra che prometta un giorno felice. Oh i miei tempi passati! Deh, dove siete ora? Saul non si alzava mai nel campo dal suo letto, finchè non era certo che la sera si sarebbe ricoricato vincente (Saul rimpiange la gloria passata). ABNER Ed ora, perchè diffidi, o re? Non hai abbattuto forse tu la presunzione dei Filistei? Tato più porterai la guerra per le lunghe, tanto più una vittoria nobile (gloria) ti darà, te lo dice Abner. SAUL Abner oh! Quanto è diverso lo sguardo della goovinezza da quello della vecchiaia nel valutare le vicende umane! Quando io con il braccio saldo maneggiavo facilmente la nodosa lacia, che ora reggo appena; io non avevo dubbi.. ma, ormai non ho perso solo la mia giovinezza.. oh! Fosse ancora con me la mano invincibile del possente Dio! E fosse almeno con me David mio prode (valoroso) (Saul rimpiange David) ABNER E chi siamo noi? Forse che senza di lui non si vince più? Ah! Se io credessi a ciò non vorrei mai più estrarre la spada dal fodero se non per trafiggermi. David che è la principale e sola ragione di ogni tua sventura (sfortuna) (Abner attizza l'ostilità di Saul verso David). MICOL Povera me! O padre tu non vorresti che io piangessi? Padre, e chi mi tiene immersa elle lacrime se non tu? GIONATA Taci; vuoi per csso dispiacere il padre? - Saul rallegrati: un'atmosfera di guerrae di vittoria alleggia nell'accampamento : con quest'alba discese dal cielo uno spirito guerriero che deve diffondersi per tutta Israele: ben presto anche tu sentirai nel tuo cuore la certezza di vittoria. SAUL Forse tu mi vuoi rendere partecipe della tua immotivata gioia? A me? - Quale vittoria? Quale spirito? Piangete tutti. Oggi l'antica quercia (sarà abbattuta ) e perciò rivolgerà le sue radici ormai consunte a quell'aria nella quale aveva dispiegato alteramente (in modo superbo) i suoi rami (la quercia antica, verrà rovesciata e abbattuta) (Saul parla di capovolgimento, si riferisce alla punizione di Dio su Lucifero, lui si sente Lucifero). Tutto è pianto, tempesta, sangue e morte: ci si laceri le vesti; si spargano le ceneri sopra i capelli. Sì, questo giorno è quello della fine; per noi questo è l'ultimo giorno. ABNER Già ve lo dissi più volte: la vostra visione inopportuna raddoppia le sue angoscie. MICOL Cosa? Noi lasceremo il nostro amato padre? GIONATA Tu pretendi di stare solo al suo fianco? E che venga lasciato elle tue mani? SAUL Che cosa sarà? I miei figli sono sdegnati, chi li offende? Forse tu, Abner? Questi sono sangue del mio sague, non lo sai? Taci: ricorda... GIONATA Ah! Sì, noi siamo sangue del tuo sangue e per te siamo proti a sacrificare tutto il nostro sangue (a morire). DAVID Saul, mio re, tu richiedi questa testa; la cerchi già da molto tempo, ecco, io te la dò, tagliala, è tua. SAUL Che ascolto? Oh David, David! Un Dio parla in te: oggi mi ti conduce qui un Dio (proprio nel mometo in cui sta preparado la battaglia contro i Filistei) DAVID Sì, re; colui, che è solo Dio; colui che già in Ela (luogo scontro tra Golia e David) spingeva un me ancora timido, inesperto, e poveraccio di fronte a quel superbo, orgoglioso, gigantesco e fiero Golia, completamente irto di ferro: quel Dio che con il tuo tremendo esercito accumulava sempre più vittorie: e che nei suoi intenti sempre imperscrutabili, si volle volere del mio braccio oscuro per compiere illustri imprese. Oh sì, quel Dio mi conduceva a te, con la vittoria. Ora considerami come preferisci ossia come un semplice guerriero o come un condottiero, se io sono così valoroso. Prima cada a terra il nemico: si dissolvano al soffio del vento che arriva da settentrione le nubi che si addensano attorno al tuo trono: poi quando il nemico sarà sconfitto, mi ricompenserai, o Saul, con la morte (uccidendomi). La mia morte non dovrà costarti nè un passo e nè un pensiero . Tu, re, dirai: che David venga ucciso: e mi ucciderà rapidamente Abner. - Non avrò è una spada e nè uno scudo ella reggia del mio assoluto signore, e non porterò armi nella tua reggia se non amore, preghiere ecc. Io devo, se Dio vuole, morire come tuo figlio, non come tuo nemico. Anche il figlio dell'antico progenitore Abramo del nostro popolo, sul gran monte era pronto a dare il sangue; nè una parola, o un cenno fece, che non fosse obbedienza. Saul mi ha dato la vita, egli me la può togliere, grazie a Saul il mio nome è stato noto, egli lo può cancellare: egli mi fece grande, egli mi può annullare. SAUL Oh! Quale fitta nebbia quel dir dagli occhi miei vecchi mi libera! Oh quale nel cuor mio mi suona!.. - David, tu parli da valoroso, e valoroso sei; ma, accecato dalla superbia, osasti disprezzarmi; e innalzarti sopra di me, rubare le lodi destinate a me e ricoprirti della mia gloria. E ache se io non fossi stato il tuo re, è legittimo in un guerriero giovane il disprezzo per un guerriero vecchio? Tu, magnanimo in tutto, in questo non lo eri. Di te cantavano le figlie d'Israele: "David, il forte che abbatte mille nemici; Saul, ne abbatte cento". Ah! mi offendesti, o David nel più vivo del cuore. Perchè non dicevi? "Saul, quando era giovane, ben più che i mille nemici che uccido io, le migliaia abbatteva: egli è il guerriero; egli mi ha insegnato che cosa è il valore (egli mi creò)". DAVID Io lo dicevo di certo; ma Abner, che era l'unico ad essere ascoltato da te, lo diceva più forte: "Egli è troppo possente David: ricordato nelle parole di tutti, amato da molti; se non lo uccidi tu, Saul, chi lo trattiene?" - Con minor finzione, e con più verità, perchè Abner non dicevi "Ah! David è molto migliore di me; quindi io lo odio; quindi lo invidio, lo temo; e lo voglio morto"? ABNER Traditore; e quando di nascosto andavi a sussurrare trame con i sacerdoti, tuoi complci; quando al tuo re preparavi segreti tradimeti infami (trappole); e quado trovavi rifugio in mezzo ai Filistei; e fra i nemici impuri (sempre i Filistei) trascorrendo giorni avversi alla religione, al tempo stesso proseguivi di continuo con comportamenti nascosti: ebbene, questo sono io che l'ho detto? Oppure tu l'hai fatto? Da prima, chi più di me del nostro signore ti pose? Chi lo spinse a farti scegliere come genero? Fu solo Abner. MICOL Sono stata io che convinsi mio padr, io volevo sposarlo; io lo volli, io, affascinata, colpita dalle sue virtù. Lui: il mio primo respiro, il mio pensiero nascosto; egli: la mia speranza; solo lui, la mia vita. Anche trascinato in condizioni misere, e ridotto in povertà, ho sempre preferito più David che ogni altro re. SAUL Ma tu, David, puoi negare le accuse di Abner? Ora, di': non ti sei rifugiato tra i Filistei? Non diffondesti nel mio popolo i semi di una ingiusta rivolta? La vita stessa del tuo re, del tuo secondo padre, non l'hai attaccata più volte? DAVID Ecco; ora per me risponda questo, che era un tempo un lembo del tuo mantello regale. Lo riconosci? Prendilo, guardalo.. SAUL Dammi. Che vedo? E' mio; non lo nego.. dove lo hai preso? DAVID Lo presi dal tuo mantello, di dosso a te, con questa mia spada, io stesso, lo tagliai.- Ti ricordi di Engaddi? Là, dove tu mi hai costretto barbaramente all'esilio e mi perseguitavi a morte; mi ero nascosto là seza alcun compagno nella caverna: c'era ogi tuo valoroso soldato lasciato in guardia all'ingresso scosceso della caverna, su morbidi materassi c'eri tu e chiudevi gli occhi dal sonno.. Oh cielo! Tu, che avevi l'aima piena di racore verso di me, dormivi? (come facevi a dormire?) Dio poteva ucciderti e salvare m: io potevo, quel lembo del tuo mantello lo prova. Tu re, tu grande, tu superbo, eccoti in mano el vile giovane condannato (David).. Abner, il prode, dov'era? Così difende la tua vita? Serve il suo re in questo modo? Vedi bene in chi hai risposto la tua fiducia (in Abner, che non la merita); e a chi hai rivolto l'ira (in David, che è innocente). Saul, adesso non hai ancora capito i miei sentimenti, la mia innocenza, e la mia fedeltà? Ti sei accorto del poco amore, della malvagità e della rabbia, di quella guardia infida che è Abner? SAUL Mio figlio, hai vinto; hai vinto. Abner, tu guarda, e stai zitto. MICOL Oh che gioia! DAVID Oh padre! GIONATA Oh che giorno felice! MICOL Oh mio sposo! SAUL Questo è il gioro della felicità e della vittoria. Tu condottiero (comandante), oggi ti voglio alla battaglia : Abner lo tolleri (lo accetti); dato che lo voglio io. Tra di voi non nasca altra rivalità, altra gara se non quella di sterminare più nemici possibili. Gionata, combatterai di fianco a David: David mi è garante (custode) della tua vita; e tu lo sei della sua. l'animo dei soldati? Ad Abner manca solo questo; a me lo concede (lo dà) Dio. Oggi si deve vincere, e all'arrivo del giorno nuovo è necessario che io abbandoni nuovamente il re. Che non potrà mai essere pace per me al suo fianco (vicino a lui non avrò mai pace).. Che dico? Una nuova vittoria mi sarà imputata da Saul come una nuova colpa. SCENA TERZA Micol, David MICOL Sposo, non lo sai? Da un pranzo gioioso il padre si stava appena alzando, Abner verso di lui si mosse, e per un istante gli parlò: io vado verso di lui, egli esce e io trovo il re diverso da quello che era prima. DAVID Ma che ti disse? Come ti sembrò? MICOL Egli era poco prima tutto per noi; con noi piangeva; ci abbracciava; si andava augurando che da noi (suoi figli) venisse una stirpe di nuovi eroi, come sostegno alla sua stirpe, alla sua nobile casata. Egli, in base a quel che diceva (ai detti), ci sembrava più che padre: ora mi apparve più che re. (Micol afferma che, prima di parlare con Abner, Saul era più che padre, un uomo capace di veri e profondi affetti verso i suoi cari; non appena il cortigiano si allontana da lui, Saul è più che re, ossia più credule di un re: è tornato a rivestire i panni del tiranno) DAVID O sposa, non piangere prima del tempo: Saul è il re, e farà di noi (secondo) il suo volere. Purchè egli non perda oggi la battaglia, domani riprenda le sue crudeli convinzioni contro me; riprenderò la mia condizione vile, e la dura spada, e la fuga, e la vita affannosa. Lasciarti è per me la mia vera e sola morte: e dovrò farlo (lasciarti).. ah vana speranza! Sfortunate nozze per te! Un altro marito ti avrebbe dato una vita più felice e regale; ed io te la tolgo (la vita più felice e regale). Povero me!... Non puoi fare di me, tuo sposo condannato all'esilio e sempre fuggitivo, padre di tanti figli (ampia prole) (Micol fu sterile per punizione divia: per aver disprezzato propdio David)... MICOL Ah! no; non saremo più divisi: nessuno si azzarderà a strapparmi dal tuo petto. Non ritornerò mai più a quella vita orribile che ho condotto senza di te: piuttosto preferisco morire. In quella reggia io stavo sola e piangente dal dolore per lunghi giorni; e le ombre mi presentavano l'aspetto di paurosi fantasmi, orrende visioni. Ora, sopra il tuo capo vedevo pendere del ferro (spada); e udivo le tue lamentele dolenti, lacrimose, umili, tali da trarre dal cuore ogni più atroce risentimento (Micol inizia a descrivere a David le sue orrende larve, le funeste visioni nelle quali si figura il marito ucciso dalla spada di Saul o nascosto nell'oscurità di una caverna, fuggire da un luogo all'altro con il cuore gonfio o di ansia e paure); E sì la spada ti veniva impugnata nel cuore dal barbaro Saul: Ora, tra segreti meandri di caverna nera, ti vedevo fare il letto di dure roccie il letto: e ad ogni piccolo movimento il cuore ti balzava tremante; e poi ti nascondevi in un'altra caverna, e in un'altra ancora. Nè ritrovare mai luogo, nè la quiete, ne gli amici: ammalato, ansioso, stanco... tormentato da una dura sete (non aveva acqua per bere).. Oh cielo! ... Le angosce , i dubbi, il mio lungo palpitare posso ridirlo? - Mai più, non, non ti lascio; mai più... DAVID Mi strappi il cuore: cedi al sangue e non al pianto, questo giorno è sacro. MICOL Che oggi non nasca ostacolo al tuo combattimento. Per te io non ho paura della battaglia; hai infatti un difensore di grande valore: Dio: ma temo, che oggi, dal perfido Abner ti venga impedita o pregiudicata la vittoria. DAVID E cosa? Ti parve dubbioso il re ad affidarmi ogni impresa? MICOL Non ho udito ciò; ma era forte accigliato e sussurrava non so che cosa, in se stesso, (i pensieri oscuri di Saul, nei quali si tormenta la sua mente malata) la presenza di un gruppo di sacerdoti traditori, di gente sconosciuta nel campo di battaglia e di una finta virtù, quella di David, che (proprio grazie al potere dei sacerdoti) vuole sottrarre il trono al re. Parole rotte, oscure, dolorose, tremende, alla sposa di David e alla figlia di Saul (Micol, parla di se stessa). DAVID Eccolo: si senta. MICOL Giusto Dio, deh! Oggi soccorri il tuo servo: il profano confondi (riferito a Saul); il genitore illumina (la sua mente); Salva il mio sposo, difendi il tuo popolo. SCENA QUARTA SAUL, GIONATA, MICOL, DAVID GIONATA Oh! Vieni, amato padre; dai un po' di tregua ai tuoi pensieri: ora l'aura aperta e pura ti sollevi; vieni: siediti tra i tuoi figli. SAUL Cosa mi si dice? MICOL Ah! padre!... SAUL Chi siete voi?... Chi è che ha parlato di aura aperta e pura?... Questa? è piena di nebbia; tenebre sono; ombra di morte... Oh! guarda; più mi ti avvicina; lo vedi? Il sole è circondato da una funesta corona di sangue... Lo senti il canto di uccelli (dal canto portatore di sventura)? Tenebroso un piando sull'aria si espande, che mi percuote, e che mi porta a lacrimare (piangere).. ma che? pure voi, pure voi piangete? GIONATA O sommo Dio d'Israele, ora hai tolta la tua misericordia (il tuo favore) dal re Saul così? Lasci ora lui, che un tempo era tuo servo, in mano all'avversario così? MICOL Padre, hai la figlia tua amata al fianco: se sei lieto, e se anche lei è lieta; e piange, se piangi te... ma , di cosa c'è da piangere adesso? La gioia è tornata. SAUL Vorresti dire David. Ah!... David.. Deh! perchè non mi abbraccia anche lui insieme ai miei figli? DAVID Oh padre!... Mi ha tenuto lontano il timore di esserti molesto. Ah! Perchè non puoi leggere nel mio cuore? Io sono sempre con te. SAUL Tu ami dunque la casa di Saul? DAVID Se io la amo? Oh cielo! Dei miei occhi Gionata è la pupilla; per te, non conosco pericolo al mondo, nè me ne frego (del pericolo, per te): e la mia sposa dica, se può, perchè io non potrei dirlo, quanto e di quale amore io la amo. SAUL Eppure stimi molto anche te stesso. DAVID Io stimo me stesso? Sul campo di battaglia mi ritengo soldato valoroso e, a corte, tuo genero; davanti a Dio mi considero nulla. SAUL Ma, a me parli sempre di Dio; eppure sai bene che da tanto tempo la crudeltà dei sacrerdoti mi ha allontanato da Dio. Lo nomini per oltraggiarmi? (per offendermi) DAVID Lo nomino per dargli gloria. Ah! Perchè credi che egli non sia più con te? Egli non sta con chi non lo vuole: ma, manca mai egli a chi lo invoca e a chi ha riposto in lui tutto se stesso? Egli (Dio) ti chiamò al trono regale, egli ti ci conserva (sul trono): sei suo, se a lui, ma a lui solo, ti affidi. e nulla ti è nascosto; se il capo accenni, trema l'universo; se il braccio alzi, ogni cattività è dispersa. già sei sceso un giorno sulle piume veloci e risplendenti dei Cherubini e del tuo caldo irresistibile potenza divina Mosè riempisti: di perenne eloquenza a lui il tuo fiume, la tua spada, e il tuo senno, e gli facesti da scudo: Deh! dalla tua grande fiamma ora un raggio solo nubi-fendente ora manda a noi dal cielo. Tenebre e pianto siamo" SAUL Sento io la voce di David?.. Mi strappa dal mio torpore che conduce alla morte e mi mostra un lampo, un istante della mia giovinezza. DAVID "Chi sta venendo, chi sta venendo, chi è che sento e non vedo? Una nuvola nera di polvere drizza le vele dal torbido vento spinto- Ma già si squarcia; e sfavilla nella sua interezza grazie alle armi dei tanti guerrieri che porta in sè. (l'esercito di Israele viene paragonto a una nube temporalesca e minacciosa al cuiinterno rispledono le armature degli uomini d'arme) Ecco, quale torre, cinge alla testa di Saul un elmo scintillante. Trabala il suolo al calpestìo tonante di armi e cavalli da battaglia: La terra, e l'onda, e il cielo è rimbomante di urli guerrieri. Saul si avvicina con la sua terribile forza Carri, fanti, destrieri mette a soqquadro (sconvolge): Alla sua vista, tutti rabbrividiscono e si rende manifesto attraverso gli occhi lo sgomento che Dio incute. Ammoniti (antica popolazione della Palestina-nemici di Israele), dov'è la vostra empia arroganza, dove gli scherni e gli insulti che avet diretto al popolo di Dio? Ecco il terreno di dimensioni insufficienti per contenere tutti i vostri corpi uccici; Ecco, a noi un'infinità di sanguinosa avanza delle vostre teste tronche: Ecco dove conduce la fede nei falsi dei.- Ma da dove proviene la voce di un'altra tromba di guerra che risuona all'improvviso? E' la spada dello Stesso Saul, che uccide la gente di Edom. Così Moàb, Soba cos' se ne vanno (elenco delle città/popoli sconfitti da Saul) con l'ingiusta Amalèch, dispere in polvere: Saul, che è come un torrente quando l'anno si rinnova (cioè all'inizio della primavera), ogni cosa inonda, spezza, colpisce, e travolge. (Con questa immagine di Saul si conclude il canto di guerra di David che ha rievocato le gesta del re). SAUL E' proprio questo il grido dei miei tempi antichi, che dal sepolcro a gloria ora mi richiama (il grido). Udendolo vivo nei miei fervidi ani.. Che cosa dico? Ahi povero! A me si addice ormai il grido di guerra? L'ozio, l'oblio, la pace, chiamano il veglio a sè. DAVID (Inizia una lunga serie di settenari e quinari nei quali David canta la pace, in contrapposizione ai versi precedenti, dove erano esaltate le virtà guerriere di Saul) "Pace si canti Stanco, assetato, in riva Del fiume Giordano, Siede il campione di Dio, All'ombra eterna Della sua gloria militare I suoi dolci e cari figli, nel porgliergli aiuto del suo affanno loro (i figli) si rattristano, ma del suo ritorno loro gioiscono E il pianto di ognuno si sente teneramente e dolcemente tanto che non ci sono parole per descriverlo Una sua figlia (Saul aveva due figlie, Micol e Merob) slaccia l'elmo splendente e la moglie di Saul (Achinoam) etrando (al posto della figlia), facendosi spazio, lo abbraccia: l'altra, deterge dal sudore polveroso la fronte regale con acqua pura: e quindi, la figlia, spande una fragransa odorosa di fiori sopra il padre: (la figlia) bagna di pianto le mani venerabili (del padre): e (lui) si lamenta, più di quanto non lo faccia lei. In modo vivace, a ben altre opere si dedicano i tre figli maschi (il miglior sesso). Nell'attesa che arrivi il momento anche per i figli (maschi) di abbracciare il padre, Qui il primo figlio si adopera a ripulire la spada insanguinata (Saul ha 3 figli maschi): E il secondo figlio, pieno di invidia, dice: e quando impugnerò quest'arma, che per adesso la mia mano (destra) non è in grado di sostenere? Scherzando il terzo figlio prova a vedere come lo scudo lo ricopre (perchè lui è piccolo). Sull'occhio umido del re si trova una lacrima di gioia: perchè lui è l'anima (il centro) dei suoi figli amabili. (e lui lo sa) Oh bella la pace! Oh com'è bello lo stare dove si ha dintorno un amore così vero e tanta fiducia! Il sole già tramonta; Tace ogni brezza; e in un sonno calmo si addormenta il re." SAUL Felice è il padre dei figli! Oh bella pace dell'anima!... Dentro alle mie vene mi sento scorrere un latte di tutta dolcezza..- Ma, che pretendi ora tu? Vorresti che Saul infiacchisse sugli ozi di casa? Il prode Saul ora forse giace strumento inutile per la guerra? DAVID Il re dorme, ma i suoi sogni non gli danno tregua: anzi, con terribili visioni, suggeriscono immagini di morte. Ecco il tiranno nemico vinto, dalla mano del re già trafitto in battaglia; Ombra orribile, che ormai non fa danno. ecco un lampo, che ormai non rappresenta più un pericolo. Quella sua spada, che a uomo non perdona, e uguagli prodi e codardi, cioè sconfigge tutti, sia i coraggiosi che i vili. Allo stesso modo, non sempre la selva risuona Del Leone al terribile ruggito, che egli (il leone, a cui Saul è paragonato) in calma ancora i sensi abbandona; il gregge non prende coraggio per il fatto di starsene in una caverna solitaria, senza sentire i ruggiti del leone. E il pastore non si sente meno impaurito perchè sa bene che il leone ppuò uscire da un momento all'altro e arrecare danno e morte al gregge. Ma il re già si risveglia: armi, armi, egli grida. ormai quale guerriero resta? chi, chi osa sfidarlo? Vedo un lampo fiammeggiante, cioè Saul, davanti al quale le forze nemiche devono ritirarsi Tutte (le armi) le vedo scure (sporche) di sangue infedele L'armi a Israele - il furioso fulmine piomba, la velocità di un sasso lanciato con la fionda è inferiore alla furia di Saul in battaglia, Con la spada in mano, egli - che (cui) ottenne da Dio la facoltà di annichilire gli infedeli che in falsi templi hanno innalzato immagini profane a loro divinità - è come un'aquila altera che si protende in un volo altissimo, fino al cielo. Già da lontano io lo seguo; e perseguo il Filisteo, e incalzo, e atterro, e sperdo; e ben mostro che due spade (quella di Saul e quella di David) ha nel campo il popolo nostro." SAUL Chi, chi si vanta? Vi è altra spada in campo, che questa mia, che io sfodero? Blasfemo è, si uccida, chi la sprezzò. MICOL Fermati: oh cielo!... GIONATA Padre! Che fai?... DAVID Povero re! MICOL Deh!... fuggi... A gran pena lo teniamo; deh! fuggi, o sposo. SCENA QUINTA GIONATA, SAUL, MICOL MICOL O padre amato... fermati.. GIONATA Fermati.. SAUL Chi mi trattiene? Chi osa?.. Dov'è la mia spada? Mi venga restituita la mia spada. sacerdoti, (sgraditi da Saul), cattivo: a Rama egli vide Samuele moribondo: a lui gli estremi detti parlava il terribile vecchio. Chi sa, chi sa, se l'olio del tabernacolo (sacro a Dio, con il quale i sacerdoti ungono il re), con il quale egli unse già prima la mia fronte, non l'ha, il traditore, versato nella testa nemica? Forse tu lo sai... Parla.. Ah! sì, lo sai : narra. GIONATA Padre, non lo so: ma se pur fosse, io forse adesso non dovrei sentirmi offeso tanto quanto ti senti offeso tu? Non ti sono io figlio primogenito? Quando sarai morto, non destinerai il trono a me? Se io dunque sto zitto, chi può dunque lamentarsene? In molti aspetti David mi supera (è migliore di me) : in coraggio, in virtù, in intelligenza, in tutto, David: quanto più egli vale, tanto più io lo amo. Ora, se Dio (dona e toglie i regni), lo ha dato a David, posso io volere altra prova? Egli ne è più degno di me: e ad alte cose lo chiama Dio condottiere dei suoi figli. - Ma intanto, io giuro che David è sempre stato un fidato suddito e un figlio leale nei tuoi confronti (Saul). Ora concedi l'accadere a Dio, a cui spedda: ed il tuo cuor nel frattempo non s'induri contro Dio, contro il vero, deh! Se non ci fosse stato un Dio a parlare per Samuele, come avrebbe potuto far tanto per David, con un semplice gesto, un vecchio malato, già prossimo a morire? Quel misto ignoto di odio e rispetto che senti per David, quel palpitare al solo nome della battaglia (timore da te non conosciuto prima), da dove ti viene, Saul? Esiste una potenza umana che sia in grado di fare ciò?.. SAUL Oh, che dici? Sei tu figlio di Saul? Non ti importa nulla del trono? Ma lo spietato diritto di chi lo tiene, non lo sai? La mia casata sarà spenta e staccada dalle mie radici da colui che usurperà il mio scettro. I tuoi fratelli, i tuoi figli, tu stesso... del mio popolo non rimarrà nessuno.. O desiderio malvagio e insaziabile di regnare, che cosa non produci tu? Per avere il regno, il fratello uccide il fratello stesso; la madre i figli; la moglie il marito; il figlio il padre... il trono è (fatto) di sangue e di malvagità. GIONATA Scudo havvi d'uom contro al celeste brando? Non le minacce, le preghiere possono alleviare l'ira terribile di Dio, che abbatte il superbo, e su l'umile passa lieve lieve. SCENA QUARTA SAUL, GIONATA, ACHIMELECH, Soldati ABNER O re, se io torno davanti a te, prima che scorrano grazie a me fiumi del sangue nemico, un serio motivo mi spinge a ciò. Il figlio David, il forte, in cui si trova la vittoria, non è che lo trovi. (?) Manca un'ora appena al combattimento stabilito: senti, frementi di impaziente fervore, i guerrieri riempiono l'aria che li circonda di rumori; e la terra rimbomba allo scalpito degli zoccoli ferrati degli impetuosi cavalli: urli, nitriti, sfolgoreggiare di elmi e di spade e rimbombi da rincuorare anche il più vile;.. David, chi lo vede? - egli non si trova. - Ora, guarda (aiuto veramente divino!(sarcastico)) guarda chi chi in campo in sua testimonianza si sta. Lui, che si avvolge in un molle candido lino sacerdotale, prudente in campo, accanto ai Beniamiti (uomini della tribù di Beniamino - la stessa di Saul), si appiattiva tremante. Eccolo (sacerdote Achimelech); ne sento l'alta fonte, che a tale pericolo li guida. ACHIMELECH Causa dirò, se ira del re non lo vieta.. SAUL Ira del re? Tu dunque, religioso, la meriti?.. Ma, chi sei tu? Mi sembra di conoscerti. Appartieni alla stirpe superba dei profeti di Rama? ACHIMELECH Io vesto l'Efod (veste sacerdotale): Io, primo dei sacerdoti appartenenti alla tribù di Levi, sono il successore del sacro Aronne nel ministero sacerdotale dopo una lunga schiera di altre persone venerabili (Aronne era fratello maggiore di Mosè e venne da lui nominato primo sommo sacerdote). L'arca dell'Allenza era custodita a Nob: l'arca del patto sacra, stava anch'essa altre volte in mezzo al campo: troppo ora è, se vi appare, anche di nascosto, il ministro di Dio: cosa (persona) estranea è il sacerdote, dove Saul impera: pure non lo è, no, dove Israele combatte; se in Dio si vince, come si è sempre vinto.- Ma non conosci tu? Quale meraviglia? E conosci te stesso? - I tuoi passi hai allontanato dal sentiero, che al Signor conduce; ed io sto là, nel tabernacolo, dove ha sede il grande Dio; là dove, è già da tanto tempo che Saul non si vede più. Io porto il nome di Achimelech. SAUL Mi suona un traditore a questo nome: ora ti riconosco. Al momento opportuno giungi alla mia presenza. Ora dillo, non sei tu quello che dava asilo, sicurezza, nutrimento, scampo ed armi all'espulso David? E ancora, quale armi! La sacra spada del Filisteo, che appeso in voto a Dio stava allo stesso tabernacolo, dove tu toglievi con mano profana (sacrilega). E tu li cigevi al perfido emico del tuo signore, del tuo solo re? - Tu ora vieni, traditore, in campo per tradire: Quale dubbio vi ha? ACHIMELECH Certo, a tradirti io vengo, poichè vengo ad implorare vittoria alle armi tue da Dio, che a te la nega. Sono io, si, sono colui che ha prestato soccorso a David. Ma, chi è quel David? (Achimelech propone una serie di domande retoriche tese a smuovere Saul dalla sua follia e dal suo insensato furore contro David) Non è egli lo sposo della figlia del re? Non è il più valoroso tra i suoi campioni? Non è il più bello, il più umano, il più giusto dei figli d'Israele? Non è egli in guerra la tua forza? Entro la reggia, in pace, non egli è col cato del tuo cor signore? Era l'amore delle donzelle, la gioia del popolo, il terrore dei nemici; ecco che cos'era colui che io ho salvato (David). E tu stesso, non lo restituivi poco fa agli onori che aveva un tempo? E non lo sceglievi per guidare la battaglia? E ricondurti la vittoria in campo? Ad allontanare la paura della disfatta, che ti ha posto in cuore Dio? Se danni me, danni te stesso a un tempo(?). SAUL Ora, dove è in voi la pietà? In voi, sacerdoti crudeli, empi, assetati di sangue sempre. A Samuele gli sembrava un grave delitto il fatto che io non avessi ucciso Agag, il re degli Amalechiti, che io non l'avessi con le armi in mano preso in battaglia; un potente re, guerriero di generosa indole ardita, e generoso nel versare il proprio sangue per difendere il suo popolo. Povero re! Egli veniva in duri ceppi tratto a me innanzi: serbava, ancora che vinto, nobile fierezza, che insultare non era nè un chiedere pur pietà. Colpevole di coraggio egli parve al fiero Samuele: tre volte con la sua mano sacerdotale il ferro nel petto inerme egli gli immergeva. Sono queste, queste sono, le vili battaglie vostre. Ma, contra il proprio re chi la superba fronte innalzar si attenta, in voi sostegno trova, e scudo, ed asio. Siete interessati a tutto fuorchè al sacro ministero sacerdotale, che è l'unica cosa di cui invece dovreste occuparvi. Chi siete, chi siete voi? Stirpe nata male,e cruda, che dei nostri pericoli all'ombra ride; che avvoltolati in lino, ardite oltrepassare noi sotto l'acciaio sudanti: Noi, che fra il sangue, il terrore e la morte per le spose, per i figli, e per voi stessi, meniamo penosi orridi a ogni ora del giorno. Codardi, ora voi, meno che oziose donne con il bastone sacerdotale (definito vile), con artificiose profezie, vorreste frenare le nostre spade e noi? ACHIMELECH E tu, che cosa sei? Sei il re della terra: ma, davanti a Dio, chi può dirsi re? - Saul, rientra in te; non sei nient'altro che polvere circondata da una corona. - Io per me non sono nulla; ma se in me Dio scende io sono (divento) fulmini, turbo e tempesta : quel grande Dio, che ti faceva, che l'occhio appena ti posa su; dov'è Saul(?) - Le parti d'Agag mal prendi; e nella via dell'empietà tu ne segui male i passi. A un re perverso, castigo vi ha, al di fuori del nemico brando? E un brano fere, che sigor non lo voglia? Dio scrive le sue vendette nel marmo; e le commette al Filisteo non meno che ad Israel. - Trema, Saul: già in alto, nella nuvola nera, sopra ali di fuoco io vedo liberarsi il fiero angelo di morte: Già in alto, in una mano ha la spada vendicatrice, nell'altra, ti afferra di già i capelli bianchi(?) della testa volta al male: trema, Saul. - Vedi chi a morire di spinge: costui; quest'Abner, fratello di Satana; colui che il vecchio cuore ti apre ai sospetti; che, di sovrano guerriero, men che bambino ti fa. Tu, folle, ora vai rimuovendo il saldo sostegno dalla tua casa. Dov'è la casa di Saul? Egli l'ha fondata nell'onda; già già crolla, già cade, già in cenere torna; è già nulla. SAUL Profeta di sciagure, tu non lo fosti anche dei tuoi. Non hai visto, prima di venire in campo, che qui morirai: io te lo predico; e che egli segua Abner.- Abner mio fidato, ora vai; cambia ogni ordine dell'iniquo David; che ogni ordine suo nasconde un tradimento. Domani si combatta al nascere del sole; il sole sarà il mio testimone di guerra. Ora lo vedo: Quello di David, di scegliere il tramonto per attaccare il nemico, era un pensiero maligno, quasi alludedo al mio braccio malsicuro (cioè alla vecchiaia): ma, si vedrà. - Mi sento rinvigorire dalle tue minacce ogni mio spirito guerriero; sono io il comandante domani; il giorno intero sarà poco per il gran macello che io farò.- Abner, costui cdal mio cospetto or tosto traggi, e si uccida... GIONATA Oh cielo! padre, che fai? Padre.. SAUL Taci.- Egli si uccida; e il suo vigliacco sangue ricada sui Filistei. ABNER E' con esso già morte... guerra, è forse vero che David si prepara a fuggire? Morte, ch'è in somma? - Io voglio restare: mi uccida Saul, se lo vuole; pur prima che io uccida nemici in abbondanza. MICOL Ah! tu non sai: già il padre ha cominciato a bagare nel sangue l'ira. Achimelech, ritrovato qui, cadde vittima del suo furore. DAVID Che cosa sento? Ha rivolto la spada nei sacerdoti? Ahi povero Saul! egli sarà... MICOL Ben altro devi ascoltare. Dava un crudele comando ad Abner, lui stesso, il re; che, se in battaglia mai tu ti mostrerai, in te convertano le armi i nostri guerrieri, i nostri campioni. DAVID E Gionata, mio fidato, lo sopporta? MICOL Oh cielo! Può egli? Anch'egli l'ira del padre provò; e disperato corre tra le armi a morire in battaglia. Ormai, bene vedi che stare qui non puoi: cedere è necessario; devi andare lontano; e aspettare, o che il padre cambi, o che muoia per l'età... Ahi padre crudele! Tu, stesso tu, sforzi la tua misera figlia a desiderare che arrivi presto il giorno della tua morte.. Ma nonstante ciò, io non desidero la tua morte: vivi felice; vivi, se lo puoi fare; a me basta solo di rimanere per sempre con il mio sposo... Deh!.. vieni, ora dunque, andiamo... DAVID Oh quanto mi addolora abbandonare la battaglia! Una voce non conosciuta io sento gridarmi nel cure: " E' giunto il terribile giorno ad Israele, ed al suo re..". Potessi!... Ma no: qui è stato sparso il sangue dei sacerdoti innocenti: il campo è impuro, il suolo è contaminato; orroe ne sente Dio: David qui non può più combattere.- Cedere dunque ora mi è necessario, ed all'amore suo prudente (di Dio).- Ma tu, pure cedi al mio... deh! lasciami solo.. MICOL Che io ti lasci? Ti afferro per il lembo; da te mai più io mi stacco, no, non mi stacco.. DAVID Potrebbe esserti difficile tenere il mio passo: aspri sentieri di sterpi e sassi conviene che io calchi con velocità per pormi in salvo, poichè lo vuoi. Deh! come potranno i tui piedi delicati reggere a uno strazio insolito? Posso io abbandonarti tra i deserti? Ben vedi, presto, per colpa tua, sarei scoperto: entrambi ci ritroveremmo davanti alla temuta ira del re... Oh cielo, solo a pensarci, io tremo... e poniamo ancora, che si fuggisse; posso io allontanarti dal padre malato e addolorato? Egli sta fra le angosce di guerra, fuori dalla sua reggia: è necessario qualche confronto al triste vecchio. Ah! resta al suo piano, al dolore, al furor suo. Tu sola li calmi;e tu lo servi, e tu sola lo tieni in vita. Egli mi vuole morto; io lo voglio salvo, felice e vincitore:... ma, oggi tremo per lui. Tu prima che essere mia sposa eri sua figlia; e non ti è lecito amarmi oltre il dovuto. Oltre che io scampi, sia salvo, cos'altro desideri per ora? Non fuggire al già abbastanza afflitto misero padre. Appena io sarò in salvo, ti farò avere subito mie notizie; in breve ci riuniremo, lo speo. Ora mi duole abbandonarti, il pensa... eppure... ahi lasso! come?... MICOL Ahi mi lasci! e che io ti perda ancora? Ora ti devo lasciare solo a ritornare ai passati travagli, alla vaganze vita, ai pericoli, alle solinghe grotte?.. Ah! se io almeno fossi con te..! farei meno pesanti i tuoi mali... dividendoli DAVID Te ne prego, per il nostro amore; se è necessario, te lo ordino anche, per quanto possa comandare un uomo innamorato della sa amata; ora non mi devi, ne puoi seguire, senza mio danno sicuro. Ma, se Dio mi vuole salvo, ormai non devo più perdere tempo: l'ora si avanza: qualcuno potrebbe spiarci da questa tenda, e svelarci. Questi monti a palmo a palmo li conosco: a ogni uomo sono certo di sottrarmi. - Ora dammi l'ultimo abbraccio. Dio resti con te; e tu rimani al padre, finchè al tuo sposo il cielo ti ricongiunga... MICOL L'ultimo abbraccio?... E che io non muoia?.. Mi sento strappare il cuore... DAVID Ed io?... Ma, frena il pianto.- Ora o Dio potente, mettimi le ali ai piedi. SCENA SECONDA MICOL Egli fugge?.. oh cielo! Io lo seguirò, ma quali ferree catene possono trattenermi?.. Seguirlo non posso. - Egli mi si alza in volo(?) !... Appena mi reggo, non che io lo segua.. Un'altra volta io l'ho perduto!... Chissà quando lo vedrò?.. Misera donna! e sei sposa? furono nozze le tue? ... - No, no; non rimango più al fianco del padre crudele. Io voglio seguirti, o sposo...- Eppure, se lo seguo, lo uccido; è vero, purtroppo! Come posso nascondere la mia traccia sulle sue orme veloci? .. - Ma, dal campo io sento un suono che pare di battaglia?... Ben sento... Egli cresce; e sordamente anche di trombe è misto... e un correre di destrieri... oh cielo! che sarà? ... La battaglia prima dell'alba, non l'ha ordinata Saul. Chi sa?... i fratelli.. il mio Gionata.. Oimè!. forse in pericolo...- Ma pianto, ed urli, e gemiti profoti dalla tenda del padre sento innalzarsi?... Povero padre! si corra a lui.. oh vista! egli viene; egli stesso; e in quale aspetto!.... Ah! padre... SCENA TERZA SAUL, MICOL SAUL Ombra adirata, e tremenda, deh! cessa, lasciami, deh!... Vedi: ai tuoi piedi io mi sto inginocchiando.. Ahi! dove scappo?.. - dove mi nascondo? O feroce ombra terribile, calmati... Ma è sorda alle mie preghiere; e mi perseguita?.. Apriti o terra, inghiottami vivo.. Ah! pure che lo sguardo trce non mi saetti dela orribile ombra(?)... MICOL Da chi fuggi? Nessuno ti perseguita. O padre, non mi vedi? Non mi riconosci più? SAUL O sommo, o santo sacerdote, ora vuoi che io qui mi uccida? O Samuele, già vero padre mio, tu lo imponi? ecco, mi inchino al tuo sovrano comando. A questo capo di già la tua mano hai cinto la corona; tu lo fregiasti; ogni fregio ora tu gli spogla; D'Idio tremenda, che già mi vedo pender sul ciglio,... o tu che puoi, allontanala non da me, no, ma dai miei figli. I figli del mio fallimento sono innocenti... MICOL Oh stato, nel quale non sei mai stato! - Dal vero è disgiunto padre il tuo sguardo: volgiti a me.. SAUL Oh gioia!... Hai la pace sul volto? O fiero veglio, almeno puoi accettare le mie preghiere? Io dai tuoi piedi non sorgo, se tu prima non togli ai miei fili la crudele vendetta. - Che dici? ... Oh voce! "Ti era David pur figlio; e l'hai perseguitato, e pure morto lo volevi". Oh! di che cosa mi accusi?.. Arresta... sospendi ora, deh! ... David dov'è? si cerchi: egli ritorni, mi uccida a suo piacere, e regni: solo che ai miei figli usi pietà, egli regni... - Ma, inesorabile stai? Di sangue hai l'occhio; di fuoco la spada e la mano; dalle ampie narici espiri una torbida fiamma, e in che l'avventi.. già mi ha toccato, già mi arde, mi brucia: ahi! dove scappo?... Per questa parte io scamperò. MICOL Nè sarà che io ti possa rattenere, nè ricondurti alla verità? Ah! mi senti: ora sei... SAUL Ma no; che il passo di là mi chiude un gran fiume di sangue. Oh vista atroce! Sopra entrambe le rive, di recenti cadaveri stano ammoticchiati i gran fasci: ah! tutto è morte là: dunque io qui fuggirò.. Che vedo? chi siete ora voi? - "Siamo i figli di Achimelch". "Achimelech sono io, muori, Saul, muori". -Chi è che grida? ah! lo vedo: egli cola di fresco sangue, e il mio sangue egli si beve. Chi è che mi afferra per i capelli? Tu, Samuele? - che dici? che tra poco saremo tutti con te? io solo, io solo con te sarò; ma i figli...- Dove sono io? - Tutte i un istante spariscono le ombre. Che dico? Dove sono io? Che faccio? Chi sei? Quale fragore sento? ah! mi sembra il fragore di battaglia: eppure non è ancora giorno: sì, questo è il rumore di battaglia. Mi si rechino ora l'elmo, lo scudo, l'asta: or tosto le armi, le armi del re. Voglio morire, ma in campo. MICOL Padre, che fai? Calmati... alla tua figlia.. SAUL Io voglio le armi, che figlia? Ora mi obbedisci. L'asta, l'elmo, lo scudo; ecco i miei figli. MICOL Io non ti lascio, ah! no... SAUL Squillano più forte le trombe? Lì si vada: a me basta solo la mia spada. - Tu scostati, lasciami, obbedisci. Là corro: lì c'è la morte che io cerco.
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