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Parini, Appunti di Italiano

vita, opere e pensiero di Parini

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 25/12/2020

gabriele-valletta
gabriele-valletta 🇮🇹

4.3

(29)

32 documenti

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Scarica Parini e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Parini Vita: Nasce nel 1729 in Brianza da una famiglia di modeste condizioni. Studi classici All’età di dieci anni intraprende la carriera ecclesiastica a Milano, unica via attraverso cui i ragazzi poveri potevano accedere agli studi. Nel 1752 pubblica una raccolta di liriche che lo fanno conoscere agli ambienti letterari e gli valgono l’ammissione all’Accademia dei Trasformati (Accademia moderata, uno dei centri più importanti della cultura milanese, aperta alle nuove istanze illuministiche) – i Trasformati sono fautori di una conciliazione tra le esigenze di una nuova cultura moderna civilmente impegnata e la tradizione classica. Al servizio della nobiltà milanese 1) Dal 1754 al 1762- entra al servizio del Duca Serbelloni come precettore dei figli = P. conosce dall’interno il mondo dell’aristocrazia milanese e inizia a nutrire un senso di risentimento per quel mondo nobiliare superbo (di lì a poco rappresentato satiricamente nel Giorno) + La famiglia Serbelloni è di ampie vedute e i suoi salotti frequentati da vari illuministi = P. entra in contatto col circolo illuminista. Nel 1762 si licenzia a seguito di una discussione con la duchessa. 2) Dal 1762 al 1768- entra al servizio di Carlo Imbonati (amante della madre di Manzoni) di cui diventerà precettore. Al servizio dello Stato riformatore Nel frattempo oltre ad alcune odi di argomento civile, P. ha pubblicato due poemetti satirici contro la nobiltà oziosa- Il mattino e Il mezzogiorno - che per quanto usciti anonimi, gli valsero grande prestigio. Il governo austriaco della Lombardia, impegnato nelle riforme promosse dall’assolutismo illuminato dell’Imperatrice Maria Teresa, vede con favore gli intellettuali di orientamento avanzato e tende ad offrire loro incarichi di responsabilità. Viene data a P. la direzione della Gazzetta di Milano (1768), + cattedra di “Belle lettere” nelle scuola palatine. Frequenta artisti neoclassici attivi all’Accademia di Belle Arti, vicinanza che diventa decisiva per gli orientamenti politici della sua ultima stagione (Le ultime odi). Oltre alla cattedra, P. ottiene vari incarichi ufficiali e nel ’91 è nominato sovrintendente nelle Scuole di Brera = figura tipica dell’intellettuale milanese che è al servizio dello stato riformatore e assume incarichi ufficiali nell’amministrazione. Delusione della Rivoluzione francese e gli ultimi anni Deluso dalla politica di Giuseppe II, successore di Maria Teresa, che sconvolge una serie di istituzioni, imponendo direttive autoritarie, P. rinuncia all’attività di intellettuale milanese. Scoppiata la Rivoluzione nel 1789, in un primo momento la vede con speranza come realizzazione dei principi illuministi di libertà ed uguaglianza, poi assume posizioni sempre più negative. Con l’ingresso dei francesi a Milano nel ’96, entra a far parte della municipalità ma ben presto se ne allontana e ormai vecchio si ritira in isolamento. L’atteggiamento nei confronti dell’Illuminismo francese: Nella prima fase, negli anni Sessanta, la sua opera appare in sintonia con il clima riformistico instaurato dall’assolutismo di Maria Teresa d’Austria = P. come intellettuale impegnato nella battaglia civile, collocato nell’ambito di questa intellettualità avanzata che collabora col potere, e teso a combattere in nome del progresso e della ragione, a diffondere idee nuove che migliorino la vita sociale. Tuttavia i suoi rapporti con l’Illuminismo non appaiono così lineari:  Respinge le posizioni antireligiose (Ex. nel Mezzogiorno), è ostile ad ogni forma di fanatismo religioso, giudica negativamente la Controriforma, ritiene empie le guerra di religione, si scaglia contro l’oscurantismo degli ecclesiastici;  Accoglie i principi egualitari, crede nell’uguaglianza originaria e naturale di tutti gli uomini, idee a cui si connette l’aspetto dell’umanitarismo, l’amore per l’umanità e il dovere di ogni uomo di solidarietà verso i suoi simili; L’atteggiamento nei confronti della nobiltà: Il poeta critica duramente la classe aristocratica in quanto oziosa, vuota, improduttiva: a) Sul piano economico- si accontenta di sperperare le ricchezza; b) Sul piano intellettuale- l’ozio non viene dedicato a coltivare gli studi che servono all’avanzamento della cultura e della scienza; c) Sul piano civile- nella loro vita vacua, protesa ad una frivola ricerca del piacere, non si curano di ricoprire incarichi utili al bene pubblico; Tuttavia P. riconosce che in epoche passate la nobiltà aveva avuto una funzione sociale: difendere la patria in guerra, rivestire magistrature e incarichi pubblici, dedicarsi agli studi ecc. Egli assiste ad una decadenza attuale della classe aristocratica che ha abbandonato queste utili attività, è ostile alla degenerazione di questa classe ma non ne auspica l’eliminazione, al contrario propone una forma di rieducazione e rigenerazione = P. è un moderato riformista, allineato al governo illuminato di Maria Teresa. Atteggiamento nei confronti dell’Illuminismo lombardo: Anche rispetto al gruppo illuministico lombardo, che faceva capo al Caffe e all’Accademia dei Pugni, numeroso sono i punti di dissenso:  Non condivide il cosmopolitismo culturale di quegli intellettuali ≠ P. sostiene la necessità di difendere la cultura e la lingua dalle influenze francesi;  Non condivide la concezione esclusivamente utilitaristica della cultura che respinge anche forme di classicismo tradizionale a favore solo dell’Utile ≠ P. è convinto sostenitore di una letteratura che unisca “l’Utile e il Bello”, riprendendo il classico concetto oraziano ma riempito di un nuovo significato illuministico: “utile” non più solo in senso strettamente morale ma come diffusione dei lumi, come strumento di una battaglia per risolvere concreti problemi contemporanei + “Bello” per creare una poesia concepita secondo il senso altissimo della dignità formale dei classici;  Questi intellettuali respingevano il classicismo tradizionale ≠P. rigorosamente fedele ad un’idea classica della letteratura, animato da un culto della dignità formale dei modelli antichi. Le “odi” illuministiche: Ancora legato ai modi dell’Arcadia nella sua prima raccolta, Alcune poesie di Ripano Eupilino, isolato dalle correnti della cultura contemporanea, fedele ai modelli classici. Le prime manifestazioni di battaglia per il rinnovamento civile, che danno vita ad un nuovo tipo di poesia impegnata, risalgono ad alcune odi scritte intorno agli anni 1756-69.  Argomenti= sono odi di impegno civile, temi legati all’attualità, pratici e concreti: contrapposizione citta ’-campagna, igiene pubblica, scienza, educazione, cause della criminalità ecc. presentano una materia innovativa rispetto alla tradizione poetica.  Linguaggio= Nell’affrontare argomenti di cosi stringente attualità e cosi concreti, si presenta il problema di conciliarli con la dignità formale che, secondo il gusto classico a cui è fedele, deve competere alla poesia:  Una soluzione alle esigenze di novità espressiva viene trovata essenzialmente con l’adesione al sensismo, la cui teoria risaliva al filosofo inglese John Locke, base delle riflessioni per gli illuministi del Caffe = tutta la vita dell’uomo ha origine dalle sensazioni fisiche attraverso cui entra in contatto con la realtà esterna;
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