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Strutturale Funzionalismo di Talcott Parsons: Società, Agire Sociale e Quadrifunzionalismo, Appunti di Sociologia

Teoria socialeTeoria strutturale-funzionalistaTalcott Parsons

Una introduzione alla teoria strutturale-funzionalista di talcott parsons, che analizza la funzione dei fenomeni culturali e sociali in un sistema. Parsons si sofferma sulla dimensione culturale della società e la concepzione di individui e società come insiemi interconnessi. Egli introduce la struttura dell'agire sociale e il processo di socializzazione. Il quadrifunzionalismo di parsons, che include quattro dimensioni: adattamento, obiettivi, integrazione e latenza.

Cosa imparerai

  • Che finalità ha la teoria strutturale-funzionalista di Talcott Parsons?
  • Che sono le quattro dimensioni del quadrifunzionalismo di Parsons?
  • Come Parsons concepisce la società e gli individui?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/01/2022

Erniadeldisco
Erniadeldisco 🇮🇹

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Scarica Strutturale Funzionalismo di Talcott Parsons: Società, Agire Sociale e Quadrifunzionalismo e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! PARSONS - STRUTTURAL FUNZIONALISMO Lo strutturai-funzionalismo ha la finalità di analizzare la funzione dei fenomeni culturali e sociali di un dato sistema; concepire la società come un insieme di parti interconnesse per cui nessuna può essere isolata dalle altre, difatti qualsiasi mutamento di una singola parte porta ad una riorganizzazione generale del sistema. Parsons, sotto l’influenza di malinoski, si sofferma sulla dimensione culturale della società. Infatti, gli individui hanno dei bisogni primari che devono essere soddisfatti. Ad ogni bisogno, la società risponde con delle funzioni proprie: come al nutrimento, riproduzione... Dunque la società possiede delle strutture apposite organizzate. Parsons si chiede, a questo punto, in che modo la società possa garantire un’armoniosa cooperazione tra i suoi elementi e gli individui? Compie una piccola digressione sulla'agire sociale, elaborando la “struttura dell’agire sociale”. Essa consiste in un’azione sociale volontaria compiuta da un attore in vista di un fine, in relazione ad una situazione data da mezzi ed in base ad una valutazione delle alternative prescelte da un criterio normativo. Vi è la componente volontaristica dell’azione che dona intenzionalità all'attore. Eppure, anche se Parsons crede che l’individuo compie un’agire sociale perché mosso da una motivazione interna, egli è ugualmente considerato come un olista. Questo avviene perché la motivazione interna dell’individuo, nato in una determinata società in un determinato sistema culturale, è il risultato di un processo di socializzazione penetrato nel dna dell'attore che influenzerà tutte le sue informazioni in maniera involontaria. Quindi quando si parla di un’azione libera si sottintende per Parsons la possibilità di aderire ad un modello di valori o no, la mia libertà è illusoria perché l’unica mia possibilità di essere è aderire al modello di buon cittadino, e quindi lavorare in maniera funzionale nel sistema perché sono orientato dalle norme, oppure essere un cattivo cittadino. Secondo Parsons, il sentire la cost ne delle norme spinge l’espressione volontaristica a scegliere determinati mezzi e fini. Ma da cosa dipende la volontà di adeguarci alle norme? Dal processo di socializzazione. Da qui nasce il problema dell’integrazione per cui Parsons elabora una teoria della società: il tutto si appoggia su un sistema culturale... VARIABILI STRUTTURALI Nel corso della sua azione, all'individuo vengono donate delle variabili strutturali che determinano le caratteristiche di un determinato sistema. Per cui nella relazione con l’altro posso considerarlo o per ciò che produce o per ciò che è (attribuzione - realizzazione); posso prendere in considerazione solo alcuni aspetti dell'altro o la sua totalità (diffusione - specificità); nella relazione con l’altro mi attende una gratificazione emotiva oppure resto neutrale (affettività - neutralità); tratto il soggetto sulla base di norme specifiche o su base di norme generali (particolarismo - universalismo); Il soggetto tende a far prevalere i suoi scopi privati o quelli della collettività del bene comune (collettività - individuo); SCHEMA AGIL Parsons adotta una visione sistematica che lo fa tendere verso la ricerca di una teoria generale dei sistemi capace di creare un modello teorico utilizzabile per donare risposte scientifiche universali alla scienza. Parsons elabora un modello quadrifunzionale nel quale emergono i cosiddetti imperativi funzionali, necessari per garantire la sopravvivenza di qualunque sistema. Questo schema è generato da due dimensione: interno ed esterno (che stabiliscono il confine tra un sistema e l’ambiente) e mezzi e fini. Qualsiasi cosa interna al sistema è operante sia in direzione dell'interno sia in direzione dell’esterno e può essere o un mezzo oppure un fine. Incrociando queste due dimensioni otteniamo 4 quadranti che Parsons chiama AGIL. ADATTAMENTO: un sistema è in relazione con l’esterno e necessita di adattarsi alle richieste dell’ambiente, e lo fa assicurandosi delle risorse da distribuire al suo interno. Di ciò si occupa la dimensione economica che ha come mezzo il denaro ed istituzione le banche, le industrie, che permettono di reperire le risorse necessaria. GOAL: il mondo diventa sempre più complesso, ed un sistema necessita di una guida che orienti gli obiettivi. Per cui dopo esserci adattati, bisogna edificare il giusto orientamento al quale tendere. Ciò lo garantisce la dimensione politica che attraverso l'esercizio del potere dirige verso uno scopo, basti pensare alle elezioni elettorali. INTEGRAZIONE: si riferisce al bisogno del sistema di tenere attivamente unite le sue parti, e queste devono essere legate da una relazione di reciproca utilità. Qui emerge la dimensione sociale che mediante la norma conforma le relazioni per creare ordine e stabilità tra gli individui per essere più efficaci nel lavorare insieme. Le istituzioni protagoniste sono quelle che portano avanti la conoscenza delle norme, dunque scuola, associazioni... LATENZA: significa che ogni sistema deve possedere un certo modello culturale di base. Prevale la dimensione culturale che fa sì che si accettino le norme vigenti poiché interiorizzate inconsapevolmente mediante il processo di socializzazione. Vi è quindi una interpolazione stretta con l'integrazione, perché sono la famiglia, la religione che mantengono il modello latente attivo da cui poi derivano le norme a cui sono collegate le finalità. Questo modello, come già detto, può essere applicato ad un qualsiasi sistema, oltre quello sociale analizzato per cui esso, in base alla mia unità di analisi, viene selezionato. Ad esempio, se prendo la dimensione culturale: I valori (L) sono formulati dal sistema sociale. Nelle situazioni più specifiche di interazione, i valori si declinano in norme (I) particolari. Tali regole poi si strutturano in ruoli (G) e i ruoli sono quelli attraverso cui la società può raggiungere le finalità che si è data. Se le persone giuste ricoprono il ruolo appropriato, il raggiungimento delle finalità è garantito. Le norme relative ai vari ruoli vengono fatte rispettare attraverso delle sanzioni (A), ovvero ricompensando quelli che si conformano e punendo coloro che violano le norme. | valori sono specificati in norme, modellati in ruoli, rinforzati da sanzioni che sono il mezzo affinché le norme siano rispettate e i valori trasmessi
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